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14.11.22

il codice barbaricino non è solo desamistade ( faide ) ma anche paradura ( aiuto reciproco - mutuo soccorso )

la scorsa settimana era successo che un pastore , s'era ritrovato con quasil'intero gregge sgozzato . Ebbene qualche giorno fa è sucesso che



“sa paradura”
. La pratica, espressione ancestrale della solidarietà nell’isola, è un atto di volontà fraterna che indica l’importanza dei rapporti, la gratuità delle relazioni. Sa paradura è un antico vincolo pattizio e tacito che dichiara: “pastore siamo tutti coinvolti nella tua catastrofe e non ti lasceremo solo”. Cosa che avviene quando qualcuno è in difficoltà o 'er calamità naturali o incendi come quelli avvenuti l'estate scorsa .

28.5.09

In cammino per la pace... e altre storie


Di Giorgio Schultze ho parlato parecchio in questi giorni, qui e altrove: in occasione del 25 aprile, delle sparate di Salvini e del governo su sicurezza e immigrati, dalla crisi a riarmo e occupazione, passando per la lotta contro l'ignominiosa "riforma" scolastica, il nucleare, discriminazioni d'ogni tipo (cfr. la nota al seguente post) e incipiente pauperizzazione. In ogni caso, cliccando sul suo nome, gli interessati possono scaricare il programma completo.

La mia insistenza ha però ragioni precise, che esulano dall'amicizia personale e dalla stima verso un uomo onesto e preparato. E, se ci pensiamo, i miei interventi non sono nulla in confronto alla pletorica kermesse di gigantografie, video, tg asserviti, talk show tramutati in spot elettorali, divi e divette compiacenti, che ci circondano e ci mostrano un'unica realtà: Berlusconi, Berlusconi e ancora Berlusconi.

Un Berlusconi ancora, e convintamente, sostenuto dai poteri forti, da Confindustria alla Cei, mentre l'onnipresente Brunetta, dopo gli attacchi ai dipendenti pubblici, ai rom e ai poliziotti "panzoni", adesso scioglierebbe l'Antimafia, e chissà che prima o poi (più prima che poi) non ci riesca: "Troppo ideologica", si capisce. La giunta milanese l'aveva capito per prima, l'efficienza forzista-ciellina è d'altronde proverbiale. Affrettatevi a guardare il link, il video è già stato censurato.




La manifestazione contro i tagli della Gelmini, ieri al Provveditorato milanese, ha visto gli umanisti in prima linea.

D'altro canto, il malessere della sinistra delusa non può essere colmato dai soliti volti stanchi e riciclati, da litigiosi gruppuscoli fuori del tempo e della storia, privi peraltro di qualsivoglia programma concreto che non si riduca all'aduso slogan: non votate il Cavaliere.

Sebbene da sempre impegnato in campagne per i diritti umani e civili, Giorgio è una figura nuova per la maggioranza degli elettori. Questa volta scende direttamente nell'agone politico, con la schiettezza che lo contraddistingue. Riporto pertanto con piacere l'intervista da lui rilasciata a Orizzonte Universitario, che non a caso ha come sottotitolo Gli ideali e innerva l'agire di Giorgio in ogni campo. Buona lettura!


Una Marcia che attraversi il mondo per ricreare una coscienza nonviolenta. Un evento storico, che segni l’uscita dalla “preistoria umana”, che ha fatto della violenza lo strumento per la risoluzione delle questioni sia personali che nazionali. Una Marcia che per la prima volta ha l’ambizione di smuovere i governi dei paesi attraversati con 5 precise istanze politiche: “Il disarmo nucleare a livello mondiale, il ritiro immediato delle truppe di invasione dai territori occupati, la riduzione progressiva e proporzionale delle armi convenzionali, la firma di trattati di non aggressione tra paesi, e la rinuncia dei governi a utilizzare le guerre come metodo di risoluzione dei conflitti” (www.theworldmarch.org). Ne parliamo con Giorgio Schultze, portavoce europeo della Marcia Mondiale e candidato indipendente con Italia dei Valori alle prossime elezioni europee. Ci incontriamo a Milano, nel locale Umanista Punto d’Incontro.

- Che cos’è la Marcia Mondiale e quali sono i suoi obiettivi?

«È la prima Marcia che si organizza proprio con l’obiettivo di coinvolgere tutto il pianeta. Vogliamo coinvolgere tutte le nazioni, sia sul piano istituzionale, che su quello di associazioni e anche singoli cittadini con interventi nelle scuole o in altri ambiti della vita quotidiana. Il percorso originale, che partiva da Wellington il 2 ottobre 2009 per terminare a Punta de Vacas, nelle Ande argentine, il 2 gennaio 2010, si è andato via via intessendo fino a diventare un fiume in cui stanno convergendo una serie di iniziative. Un’équipe base di circa 100 persone farà tutto il percorso e verrà accompagnata da eventi in ogni paese attraversato. Dalle attuali 500 città già mobilitate si pensa di poter arrivare a migliaia, a patto che le iniziative nel calendario si svolgano in contemporanea, perché altrimenti tre mesi non bastano. La Marcia vuole essere un momento di sensibilizzazione su un tema fondamentale: è necessario ed urgente avviare un processo di pace con una metodologia nonviolenta. Andare a ripescare concetti propri del Corano, della Bibbia o del Talmud, come la regola aurea “tratta gli altri come vorresti essere trattato” o “chi uccide una persona uccide l’intera umanità così come chi salva una persona salva l’umanità”, concetti semplici ma rimasti sepolti sotto secoli di barbarie; serve proprio a segnare il superamento della preistoria umana. Al primo posto, come priorità assoluta, la Marcia Mondiale avrà il disarmo nucleare. Uno può dire, con tutti i problemi del mondo perché proprio il “disarmo nucleare”? Perché in questo momento siamo davvero ostaggi - non sempre consapevoli - di questa nuova corsa al riarmo, che può provocare reazioni a catena sul piano mondiale».

- In che frangente pensi si sia corso il rischio di un conflitto nucleare?

«Ad esempio, quello che è successo a Gaza. Durante l’ultimo dei virulenti scontri che si protraggono ormai da decenni, (“Operazione piombo fuso”, ne ha parlato anche Orizzonte Universitario, ndr) è comparsa per la prima volta questa dichiarazione da parte ovviamente di una minoranza del governo israeliano: “perché non utilizzare una bomba atomica su Gaza?”, che è come dire che Brescia tira una bomba su Bergamo. È un concetto che segue quella logica demenziale dell’eliminazione fisica del proprio nemico».

- In questo caso qual è la risposta nonviolenta che verrebbe proposta? Cioè, in che modo la Marcia Mondiale può suggerire una risposta ad un conflitto come quello israelo-palestinese?

«Per fortuna - e questo è uno degli aspetti più straordinari dell’evento - con la Marcia sono state messe in moto quelle associazioni pacifiste e nonviolente, per ora minoritarie, che stanno cercando di trovare una soluzione che preveda la convivenza civile tra i due popoli. Se ci si riesce in Israele-Palestina bisognerebbe riuscirci in tutto il mondo. Uno potrebbe dire che tutto questo è già stato scritto ed è già stato detto, ma non si fa per motivi economici e politici di fondo. Mai come in questi ultimi otto anni la curva di vendita di armi negli Stati Uniti e non solo è cresciuta in maniera tanto vertiginosa. L’incremento annuo è stato del 3,4% per arrivare ad un totale del 40% tra il 2001 e 2009. Anche l’Italia ha avuto un ruolo vendendo armi all’Iraq, all’Iran ai palestinesi e agli israeliani. Dietro questi fortissimi interessi lobbistici non ci sono quei valori, che non appartengono solo agli umanisti ma sono parte di un bagaglio culturale di popoli di tutto il mondo, come la convivenza pacifica e il dialogo. Quest’idea di introdurre come necessità una metodologia che imponga il dialogo, diventa indispensabile e la Marcia è un mezzo per far tornare questi problemi alla ribalta, anche mediatica. Pensiamo allo stesso concetto di “guerra di confine”. È assurdo nel XXI secolo! Pensate solo ai flussi migratori di questi ultimi anni, alla rapidità con cui stanno cambiando le società... ».



- Dalle zone di guerra dolorosamente note, siamo passati a problemi che riguardano l’Europa più da vicino. Oltre alla violenza mossa contro i migranti, quali sono le altre situazioni che richiedono una soluzione nonviolenta?

«La prima è il conflitto nei Balcani. Questa è ancora una guerra calda, che serve a mantenere irrisolta, nel cuore dell’Europa, una situazione che così si dimostra vantaggiosa solo per il traffico di armi, di droga e di persone. I focolai di guerra diventano zone di interesse mafioso-militare. La Marcia anche in questo caso vuole sollevare il problema per cercare una soluzione nuova, né violenta, né armata».

- Arriviamo all’Italia. Prima di tutto quando passerà la Marcia? Cosa è previsto dal calendario?

«Per ingresso, che ipotizziamo circa per il 5 di novembre a Trieste, quindi dal ramo della Marcia proveniente dai Balcani, si farà un passaggio in quella che è stata definita la A4, cioè Trieste, Vicenza, Brescia, Ghedi (dove si chiederà la chiusura dell’aeroporto militare che ha al suo interno 40 testate nucleari), per terminare a Novara e Cameri dove ci sono i costruendi F35 che rappresentano un altro lato inquietante della nostra economia industriale. Un altro spezzone proveniente dal Nord Europa si congiungerà a quello “balcanico” a Milano, per poi passare da Firenze e Roma. Questo era già parte del percorso originario, ma la cosa più interessante è che in zone come Bari o la Sicilia si sono sviluppati nuovi appuntamenti. Basti pensare che in Sicilia si è già tenuto il forum per il disarmo del Mediterraneo che ha visto coinvolti ricercatori, professori e rappresentanti politici. È il segno della comprensione che il Medio Oriente, affacciandosi sul Mediterraneo, è più parte dell’Europa che dell’Asia, è parte integrante della nostra “geografia sociale”. Le iniziative, come si vede, sono numerose e non interesseranno solo le città da cui passerà la Marcia».

- Da chi sono proposte le varie iniziative che si svolgeranno nei tre mesi di Marcia Mondiale?

«Possiamo dire che in questo momento ci si sta muovendo su tre livelli: il primo è quello istituzionale. Stiamo chiedendo direttamente ai governi di aderire alla Marcia, impegnandosi a promuovere iniziative sulla nonviolenza in tutta la nazione per il 2 ottobre, come per esempio è accaduto in Bolivia e Cile con i presidenti Evo Morales e Michelle Bachelet. In altri casi, l’istituzione può anche essere la Provincia, il Comune o organismi minori, come nel caso di Milano e del suo hinterland. Il secondo livello è quello delle ong e delle associazioni nonviolente che si stanno occupando di organizzare una parte della Marcia. Queste associazioni si occuperanno anche di raccogliere del materiale che formerà una sorta di biblioteca vivente che accompagnerà tutta la Marcia. Il terzo ed ultimo livello riguarda la popolazione e se ne occupa il Comitato Promotore. In zone dove non ci sono associazioni e il governo se ne frega - prendiamo la Cina, ad esempio - ci sono studenti universitari che via email ci hanno contattato per diventare i promotori della Marcia nei diversi Paesi. Magari questi eventi non saranno visibilissimi, ma attraverso il materiale quotidianamente raccolto dalla parte giornalistica dell’equipe base, si potranno aggirare anche i divieti dei vari paesi, dato che da questo punto di vista la rete si è già dimostrata potentissima. Si potrebbero anche aprire dei varchi in quella che oggi è la dittatura dell’informazione. Sarà la testimonianza di un cambiamento nonviolento della storia. Ci siamo accorti, con grande sorpresa, che il mondo è pieno di piccoli Gandhi, ragazzi che stanno facendo battaglie incredibili, di cui non parla nessuno, e che il passaggio della Marcia renderà finalmente note».


- Cosa rispondi a chi parla ancora di pacchetto sicurezza e di emergenza clandestini e crede di essere minacciato da civiltà diverse e non riconosce il dialogo come risoluzione delle questioni internazionali?




Schultze a Milano con Antonio Di Pietro, nell'aprile scorso.




«Credo che ci sia della cattiva fede nel dare responsabilità a chi non ne ha. Gran parte di questi “clandestini” sono persone che sfuggono da situazioni di fame e miseria, come per esempio dalla zona del Corno d’Africa, il Darfur, il Sudan. La fuga è l’unica via d’uscita per molti. Da lì la richiesta da parte di molte persone di essere accolte come profughi e rifugiati politici, diritto che è loro garantito sia dalla Convenzione di Ginevra che dalla Carta dei diritti dell’Uomo. Dall’altra parte è notorio che, anche qui in Italia, ci sono imprese mafiose che sfruttano gli immigrati proprio come se fossero schiavi, come ha testimoniato il giornalista Gatti. Perciò noi sosteniamo che l’Italia debba per forza dare una risposta adeguata alle convenzioni internazionali ed è chiaro che tutta la propaganda “è colpa dello straniero” non risolve il problema. Esistono questioni che vanno risolte a livello regionale e quando parlo di regione intendo l’Africa, l’Europa, l’Asia, ecc. Qui abbiamo anche la fortuna di avere il primo parlamento continentale ed è uno strumento per risolvere le questioni più importanti non solo a livello nazionale. In una situazione del genere non si può dare la colpa ai disgraziati che scappano, queste logiche sono punitive e spettacolari e mostrano il pugno duro con il più debole, con il disgraziato che non sa dove rifugiarsi.. Si risolvano invece i problemi laddove si creano ed eventualmente andiamo lì a scoprire quali sono le forme di violenza che costringono le genti a fuggire».

- In sostanza, quindi, quale credi possa essere una soluzione nonviolenta alla questione immigrazione, l’ultima delle emergenze del nostro paese?

«L’Italia si deve mettere in testa prima di tutto di rispettare le convenzioni internazionali a cui ha aderito, come la Convenzione di Ginevra sottoscritta nel ’51, condizione premessa affinché l’Italia si metta alla testa della regione Europa, luogo davvero di accoglienza e solidarietà e di risposta ai problemi delle persone. Dall’altra parte andiamo a vedere con gli altri paesi come si può fare a risolvere questo problema. Non credo che chi affronta le disavventure di un profugo lo faccia per il gusto di delinquere. Credo invece che sia solo in cerca di una speranza di vita. Chi vuole delinquere ha ben altri circuiti. Allora è una scusa che rientra nelle modalità violente di questo governo l’esprimere in modo pubblicitario delle soluzioni che non hanno nulla a che vedere con le risposte concrete».

- Hai scelto di candidarti come indipendente nella Lista di Italia dei Valori per le elezioni europee oltreché mantenere il tuo ruolo di Portavoce Europeo della Marcia Mondiale. Perché hai fatto questa scelta, proprio con Italia dei Valori?

«In verità non mi aspettavo nemmeno questa chiamata. Se penso anche a tutto ciò che già è stato fatto a livello europeo, come la battaglia promossa dal Movimento Umanista contro lo scudo spaziale americano in Repubblica Ceca e la base missilistica in Polonia, che in fondo siamo riusciti a vincere grazie a molte mobilitazioni».

- Quali azioni pensi siano necessarie affinché avvenga questo cambiamento?

«Io credo che ci sarà da fare una battaglia enorme. C’è da fare davvero un cambiamento epocale. Così come gli Stati Uniti sono federazione di stati che hanno però un'unica linea sugli aspetti più importanti della politica internazionale, anche l’UE deve avere una sua visione di politica estera. Ci sono delle modificazioni strutturali da fare. E così mi è stato proposto di partecipare a questa battaglia con Idv, che mai avevo considerato in questo senso. Io ho chiesto due condizioni: da un lato di presentarmi con un mio programma (e sono i cinque punti di cui abbiamo parlato), dall’altra di consultarmi con tutta la struttura del Movimento Umanista, anche se non ci sono stati accordi strutturali tra MU e Idv».




- E nessuno ti ha mai chiesto di cedere una tra le tue due veci, cioè portavoce della MM e candidato di Idv?


«Di dimettermi da portavoce europeo del Movimento Umanista no, da portavoce della Marcia qualcuno sì. Nel momento in cui ci sarà qualcuno che sta organizzando la Marcia a livello mondiale allora cederò il mio posto, se invece la richiesta dovesse venire da un’altra associazione che magari non sta neanche organizzando la Marcia, mi domando solo cosa voglia da me o da noi francamente! In verità mi hanno chiesto esplicitamente di restare, perché non c’è alcuna implicazione politica nell’essere candidato indipendente e portatore di quei contenuti. Semmai qualche problema potrebbe averlo Idv, partito molto attento alla giustizia e meno sensibile a queste dinamiche. In realtà però si sta dimostrando più ricettiva del previsto, soprattutto sul tema del nucleare. Sul tema della pace e del disarmo non era scontato che Idv accettasse».



(a cura di Lorenzo Bagnoli e Riccardo Canetta)

22.2.09

oligopolio mediatico in sardegna

 a chi mi dice , lo so che non dovrei neppure  replicare   e a  gente  che ha  il prosciutto  sugli occhi  e  si beve  tutto quello  che  dice la  tv  e i media del padrone   e del potere  , ma   sono testardo  e  utopista  oltre che donchisciottiano    oltre  che per  un a corretta  informazione   (  non importa se a  destra  o  a sinistra  )    nel post    su renato soru   sono stato   fazioso      vedete questo video   girato  dalla  tv  pandora   di  Giulietto chiesa    e   poi ditemi voi  .





L'oligopolio in Sardegna
from Pandora TV on Vimeo.


--- (....)  Ecco  ciò che  non mi piace  dei giornali  [  e  tg e i suoi approfondimenti e rubriche  ] , non sai mai  chi    dic ela verità  .
 ---  forse  nessuno nessuno
---Meglio non leggerli allora
--- e  rinuiciare  all'informazione  allora  '
-----Per me potrebbero anche chiuderli tutti se  chi m'informa dice solo bugie  è meglio che stia zitto
----  e  chi stabilisce  qual'è la verità ?
-----la verità  è nei fatti e non nelle congetture  ma  per  raccontare i fatti ci vuole  obbiettività
---- senza  obbiettività  non c'è buona informazione    e senza  buona  informazione non c'è libertà di stampa  e neppure [ vera ] democrazia
------Non è  pèroprio cosi che stanno le cose  (..)
------e questo è male  (....) 
-----molto male
---- che cosa  c'è più importante dell'obbiettività ? sentiamo 
--- La pluuralità 
----. che  i gornali  [  e  le televisioni ]   sia  obbiettivi  o faziosi   non contaq  . l'importante  e che nessuno   sin erga  garante dela obbiettività    dell'informazione  e che  ogni uno  possa  dire  [ e scrivere  ]  ciò che ritiene più  giuisto  ed  opportuno  .
--- anche se non è vro  ?^
---- dev'essere chi legge[ e  ascolta  ]   a stabilirlo n  , magatri dopoi   dopo aver consultato più  di una  fonte  . D'altra parte  distinguiere   tra  verità  e mistificazione  ? 
(..)

 Dylan Dog   "  i professionisti  "  n  269 pag   5-7


17.8.07

CONTINUA LA MIA CAMPAGNA!!!!!

A sostegno della mia campagna di promozione de "La Partita Perfetta"-"The Perfect Game" nel calcio,che prevede il considerare "Partita Perfetta" quella effettuata da un portiere nel caso egli riesca a non subire goal ed a segnare la reta della vittoria vi propongo le reti segnate fino ad ora ed un analisi del portiere-goleador recorman del Mondo,il mitico Rogerio Ceni.Se sapete come si può proporre la mia idea come "statistica non ufficiale" ad un organizzazione calcistica o non anche di non grandissima fama,non esitate a contattarmi!Commentate e diffondete la mia campagna!


World Record of Rogério Ceni - Tratto da IFFHS - Thanks To IFFHS


(date - venue - competition - goal scored by (minute) - goalkeeper of the opponent
match & result)


1. 15.02.1997 - Araras - Campeonato Paulista - free kick (48.) - Adnan
União São João - São Paulo FC 0:2

2. 13.09.1997 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (4.) - Wágner
São Paulo FC - Botafogo FR Rio de Janeiro 2:2

3. 9.11.1997 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (66.) - Régis
São Paulo FC - Paraná Clube Curitiba 4:4

4. 28.03.1998 - São Paulo - Campeonato Paulista - free kick (31.) - Zetti
São Paulo FC - Santos FC 2:1

5. 12.04.1998 - São Paulo - Campeonato Paulista - free kick (45.) - Maurício
São Paulo FC - São José EC 6:1

6. 18.04.1999 - São Paulo - Campeonato Paulista - penalty (82.) - Marcos
São Paulo FC - SE Palmeiras São Paulo 4:4

7. 25.04.1999 - Limeira - Campeonato Paulista - free kick (57.) - Bezerra
AA Internacional de Limeira - São Paulo FC 1:2

8. 25.04.1999 - Limeira - Campeonato Paulista - penalty (76.) - Bezerra
AA Internacional de Limeira - São Paulo FC 1:2

9. 25.08.1999 - São Paulo - Copa Mercosur - free kick (36.) - Gustavo Campagnuolo
São Paulo FC - CA San Lorenzo de Almagro Buenos Aires 4:1

10. 3.11.1999 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (30.) - Alexandre
São Paulo FC - AA Ponte Preta Campinas 1:0

11. 1.04.2000 - Campinas - Campeonato Paulista - free kick (51.) - Gléguer
Guarani FC Campinas - São Paulo FC 2:3

12. 9.04.2000 - São Paulo - Campeonato Paulista - free kick (55.) - Pitarelli
São Paulo FC - AA Portuguesa Santista (Santos) 4:2

13. 24.05.2000 - Natal - Copa do Brasil - free kick (67.) - Carlos Alberto
FC América-RN (Natal) - São Paulo FC 1:3

14. 18.06.2000 - São Paulo - Campeonato Paulista - free kick (39.) - Carlos Germano
São Paulo FC - Santos FC 2:2

15. 17.09.2000 - São Paulo - Copa João Havelange - penalty (87.) - Roger
São Paulo FC - A Portuguese de Desportos São Paulo 2:0

16. 4.10.2000 - São Paulo - Copa João Havelange - free kick (45.) - Danrlei
São Paulo FC - Grêmio FB Porto Alegrense 1:1

17. 17.10.2000 - São Paulo - Copa João Havelange - free kick (48.) - João Gabriel
São Paulo FC - SC Internacional Porto Alegre 1:1

18. 17.03.2001 - Santos - Campeonato Paulista - free kick (49.) - Robson
AA Portuguesa Santista (Santos) - São Paulo FC 4:4

19. 30.06.2001 - João Pessoa - Copa dos Campeões - free kick (72.) - Marcelo Cruz
Coritiba FC - São Paulo FC 0:2

20. 30.01.2002 - Campinas - Torneio Rio-São Paulo - free kick (81.) - César
Guarani FC Campinas - São Paulo FC 2:3

21. 3.02.2002 - São Paulo - Torneio Rio-São Paulo - free kick (86.) - Murilo
São Paulo FC - Fluminense FC Rio de Janeiro 4:3

22. 3.04.2002 - São Paulo - Copa do Brasil - free kick (79.) - Gustavo
São Paulo FC - Figueirense FC (Florianópolis) 6:1

23. 28.04.2002 - São Paulo - Torneio Rio-São Paulo - free kick (5.) - Marcos
São Paulo FC - SE Palmeiras São Paulo 2:2

24. 26.10.2002 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (29.) - Bosco
A Portuguese de Desportos São Paulo - São Paulo FC 1:3

25. 20.04.2003 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (87.) - Fábio
São Paulo FC - CR Vasco da Gama Rio de Janeiro 3:1

26. 21.09.2003 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (24.) Velloso
São Paulo FC - CA Mineiro Belo Horizonte 2:2

27. 11.02.2004 - Lima - Copa Libertadores - free kick (22.) - Leao Butrón
Club Alianza Lima - São Paulo FC 1:2

28. 16.05.2004 - São Paulo - Campeonato Brasileira - free kick (47.) - Flávio
São Paulo FC - Paraná Clube Curitiba 2:2

29. 19.05.2004 - São Paulo - Copa Libertadores - free kick (32.) - Manuel Sanhouse
Club Deportivo Táchira San Cristóbal - São Paulo FC 0:3

30. 17.07.2004 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - penalty (12.) - Edson Bastos
São Paulo FC - Figueirense FC (Florianópolis) 2:1

31. 17.07.2004 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (72.) - Edson Bastos
São Paulo FC - Figueirense FC (Florianópolis) 2:1

32. 23.01.2005 - São José do Rio Preto - Campeonato Paulista - free kick (69.) - Rafael
FC América-SP - São Paulo FC 3:4

33. 20.02.2005 - São Paulo - Campeonato Paulista - free kick (75.) - Sérgio
São Paulo FC - SE Palmeiras São Paulo 3:0

34. 8.03.2005 - São Paulo - Copa Libertadores - free kick (20.) - Johnny Herrera
São Paulo FC - CD Universidad de Chile Santiago 4:2

35. 12.03.2005 - São Paulo - Campeonato Paulista - penalty (73.) - Magrão
São Paulo FC - Rio Branco EC Americana 1:0

36. 19.03.2005 - São Paulo - Campeonato Paulista - free kick (70.) - Bruno
São Paulo FC - Marília AC 6:0

37. 26.03.2005 - São Paulo - Campeonato Paulista - penalty (42.) - Júlio César
São Paulo FC - EC Santo André 3:1

38. 8.05.2005 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - penalty (1.) - Thiago
SC Corinthians Paulista São Paulo - São Paulo FC 1:5

39. 25.05.2005 - São Paulo - Copa Libertadores - penalty (81.) - Marcos
São Paulo FC - SE Palmeiras São Paulo 2:0

40. 28.05.2005 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - penalty (43.) - Fábio
São Paulo FC - Cruzeiro EC Belo Horizonte 1:1

41. 1.06.2005 - São Paulo - Copa Libertadores - free kick (30.) - Gustavo Campagnuolo
São Paulo FC - UNL Monterrey 4:0

42. 1.06.2005 - São Paulo - Copa Libertadores - free kick (57.) - Gustavo Campagnuolo
São Paulo FC - UNL Monterrey 4:0

43. 12.06.2005 - Belem - Campeonato Brasileiro - free kick (19.) - Alexandre Fávaro
Paysandu SC Belem - São Paulo FC 2:2

44. 22.06.2005 - São Paulo - Copa Libertadores - penalty (89.) - Franco Costanzo
São Paulo FC - CA River Plate Buenos Aires 2:0

45. 20.07.2005 - Brasília - Campeonato Brasileiro - free kick (51.) - Eduardo
Brasiliense FC (Brasília) - São Paulo FC 3:3

46. 28.08.2005 - Curitiba - Campeonato Brasileiro - free kick (31.) - Darci
Paraná Clube Curitiba - São Paulo FC 0:4

47. 11.09.2005 - Coritiba - Campeonato Brasileiro - penalty (20.) - Douglas
Coritiba FC - São Paulo FC 1:4

48. 18.09.2005 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - penalty (93.) - Roberto
São Paulo FC - CR Vasco da Gama Rio de Janeiro 4:2

49. 21.09.2005 - Belo Horizonte - Campeonato Brasileiro - penalty (71.) - Artur
Cruzeiro EC Belo Horizonte - São Paulo FC FC 2:3

50. 2.11.2005 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (55.) - Bruno
São Paulo FC - CA Mineiro Belo Horizonte 2:2

51. 4.12.2005 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (34.) - Diego
São Paulo FC - Clube Atletico Paranaense Curitiba 3:1


52. 14.12.2005 - Tokyo - World Club Champioship - penalty (57.) - Mabrouk Zaid
Al Ittihad Jeddah - São Paulo FC 2:3


53. 18.02.2006 - São Paulo - Campeonato Paulista - penalty (69.) - Rafael
São Paulo FC - Pausista Jundiaí 5:1


54. 22.02.2006 - São Paulo - Campeonato Paulista - penalty (79.) - Edervan
São Paulo FC - Mogi Mirim EC 3:0


55. 26.03.2006 - Americana - Campeonato Paulista - penalty (90 +2) - Marcelo
Rio Branco EC - São Paulo FC 2:4


56. 2.04.2006 - São Paulo - Campeonato Paulista - penalty (45.) - Fábio Costa
São Paulo FC - Santos FC 3:1


57. 9.04.2006 - Mogi Mirim - Campeonato Paulista - free kick (5.) - André Luís
Ituano FC (Itu) - São Paulo FC 0:2


58. 16.04.2006 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - penalty (31.) - Diego
São Paulo FC - CR Flamengo Rio de Janeiro 1:0


59. 20.04.2006 - São Paulo - Copa Libertadores - penalty (90. + 2) - Javier Eduardo Toyo
São Paulo FC - Caracas FC 2:0


60. 29.04.2006 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (76.) - Gilmar
São Paulo FC - Santa Cruz FC Recife 4:0


61. 3.05.2006 - São Paulo - Copa Libertadores - penalty (87.) - Sérgio
São Paulo FC - SE Palmeiras São Paulo 2:1


62. 26.07.2006 - Guadalajara - Copa Libertadores - penalty (84.) - Oswaldo Sánchez
CD Guadalajara - São Paulo FC 0:1


63. 20.08.2006 - Belo Horizonte - Campeonato Brasileiro - free kick (43.) - Fábio
Cruzeiro EC Belo Horizonte - São Paulo FC 2:2


64. 20.08.2006 - Belo Horizonte - Campeonato Brasileiro - penalty (63.) - Fábio
Cruzeiro EC Belo Horizonte - São Paulo FC 2:2


65. 03.09.2006 - Recife - Campeonato Brasileiro - free kick (26.) - Guto
Santa Cruz FC Ricife - São Paulo FC 1:3



66. 04.10.2006 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (64.) - Cássio
São Paulo FC - CR Vasco da Gama Rio de Janeiro 5:1


67. 02.11.2007 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - penalty (76.) - Jean
São Paulo FC - AA Ponte Preta Campinas 1:1


68. 26.11.2007 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (57.) - Fábio
São Paulo FC - Cruzeiro EC Belo Horizonte 2:0


69. 11.02.2007 - São Paulo - Campeonato Paulista - penalty (45.) - Marcelo
São Paulo FC - SC Corinthians Paulista São Paulo 3:1


70. 01.04.2007 - São Paulo - Campeonato Paulista - penalty (44.) - Diego Cavalieri
São Paulo FC - SE Palmeiras São Paulo 3:1


71. 12.05.2007 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - penalty (36.) - Harlei
São Paulo FC - Goias EC Goiânia 2:0


72. 03.06.2007 - Curitiba - Campeonato Brasileiro - penalty (76.) - Marcos Leandro
Paraná Clube Curitiba - São Paulo FC 0:1


73. 03.07.2007 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - penalty (57.) - Clemer
São Paulo FC - SC Internacional Porto Alegre  1:0


74. 26.07.2007 - São Paulo - Campeonato Brasileiro - free kick (81.) - Cléber
São Paulo FC - Sport Club Recife  3:1


 



 



 


 


 
The legendary Rogério never lost a game in which he scored


Rogério Ceni was born on January 22, 1973, in Pato Branco, a small town in the state of Paraná, southern Brazil. His sporting career, however, started with Sinop FC in the state of Mato Grosso (central-western Brazil), with whom he won the "Campeonato Matogrossense" in 1990. On September 7, 1990, he joined São Paulo Futebol Clube, with whose youth team he won the "Campeonato Paulista" the same year. In São Paulo, Rogério developed under the guidance of famous coach Telê Santana da Silva – and in the shade of national goalkeeper Armelino Donizetti Quagliato "Zetti". Playing in the category "aspirante", Rogério won the "Copa São Paulo júnior" in 1993, and was on the bench of the league team in the same year, when São Paulo FC won the “Copa Libertadores“, the "CONMEBOL Recopa" and the "Copa Intercontinental". The following year he still was on the bench, when São Paulo FC won the "Recopa" again.


When São Paulo FC, fielding a team weakened by substitutions, won the "Copa CONMEBOL" in 1994, Rogério did get to play as fiels player. In the semi-final against SC Corínthians Paulista (São Paulo), he converted his shot during the penalty shoot-out. It was only in 1997, when goalkeeper “Zetti” transferred to Santos, that Rogério succeeded him. By then, he was being trained by Muricy Ramalho, who had previously assisted "Master Telê". This coach now let Rogério also take free kicks during matches, after he had practices these more than 15,000 times. Rogério scored his first goal off a free kick in São Paulo on February 15, 1997, during a league match for the “Campeonato Paulista“ against União São João. On September 13, 1997, he scored his first goal off a free kick during the Brazilian championship, against Botafogo FR (Rio de Janeiro).


Rogério scored his first international goal, also off a free kick, on August 25, 1999, during the "Copa Mercosur", against Gustavo Campagnuolo of CA San Lorenzo de Almagro (Buenos Aires). The Argentine also was the first goalkeeper to concede three goals to Rogério, all of them free kicks. Rogério had previously been nominated for the Brazilian national team, with whom he won the "Confederations Cup" in 1997. He also won the "Campeonato Paulista" with his club in 1998 and 2000, as well as the "Torneio Rio-São Paulo" in 2001.


It was amazing that until May 2004, Rogério scored 26 of his first 29 goals in official matches off a free kick. His first “Copa Libertadores“ goal, in Lima (Peru) against Club Alianza Lima on February 11, 2004, also was scored off a free kick. Until August 2006, he scored 10 goals during this most important South American club competition. This is a record for a South American goalkeeper, and while playing for his club at this competition, he matched the high mark shared by Pedro Rocha, Luís Antônio Corrêa da Costa "Müller" and Palhinha.


In 2005 Rogério captained São Paulo FC to victory during the São Paulo state championship, the Copa Libertadores and the Club World Championship. In 2005 he was voted the best player of the "Copa Libertaodres", and in December 2005 also the first goalkeeper to score a goal during a FIFA championship: a penalty against Asian champion al-Ittihad (Jeddah, Saudi Arabia). Until August 21, 2006, Rogério played for Brazil 17 times, but only national coach Leão let him take a few free kicks – which, however, did not lead to a goal. He attended the World Cup final rounds with Brazil in 2002 (without appearances) and 2006.


Already on July 27, 2005, with his 618th match, Rogério set the record for his beloved São Paulo FC, which he never left. No other player played as many matches for this club during the 20th century as did Rogério. In 2000, 2003 and 2004 he won the silver ball, which is traditionally awarded to the best goalkeeper of the Brazilian championship. Since 2005, Rogério regularly takes penalties for São Paulo FC, and so far he failed to convert only eight of 33. He has since been one of Brazil‘s most important scorers, having scored the decisive goal at a critical moment during several competitions.


On August 20, 2006, during a Brazilian championship league match at the Estádio Mineiro in Belo Horizonte, Rogério broke the world record set by José Luis Félix Chilavert of Paraguay when he converted a free kick against hosts Cruzeiro FC in the 43rd minute. Four minutes earlier, he had reacted unbelievably fast when he held a penalty by Wagner, thus preventing his team from being down 0:3. In the 63rd minute, Rogério broke his own record when he converted a penalty (final score 2:2).


It is a sensation that Rogério scored 44 of his 69 off a free kick, but what borders on fantasy that São Paulo FC never lost a match if Rogério scored. IFFHS has honoured Rogério Ceni – as Chilavert before him – as a world record holder in December 2006. Few days later he became with his club Brazilian champion. At the voting of "The World's best Goalkeeper 2006" he took the 6th place.


30.3.2007 - by Rodrigo Bueno (São Paulo)


Commentate e diffondete la mia campagna!E scrivetemi come potrei fare a diffonderla e/o inviarla a qualche organizzazione che possa approvarla goliardicamente o no come "statistica non ufficiale"! Per saperne di più su questa mia idea vi invito a leggere il mio post precedente riguardante questo argomento! Grazie!


Brian Mercury

29.6.07

lettera allo pseudo ministro dela giustizia

L'aggiornamento d'oggi  è dedicato sia   a tutti coloro che come me sono costernati e si chiedono  se Italia esiste ancora la  giustizia  o  è ancora una barzelletta  o  chi la gestistice  è una macchietta , sia  a  tutti quelli che  ( ed particolare  nelle istituzioni politiche , religiose , culturali )  remano  contro  chi combatte per le ingiustizie e conro le lobby  e contro le abberrazioni come  queste  .
La vignetta sotto  riportata   è tratta dall'ottimo   blog ( e  nostro ) cdv  antipedofilia di massimiliano frassi







26.5.07

Senza titolo 1855

  nei commenti ad  un post precedente trovo questo appello dai  cdv papaboysajo.splinder.com/ che qui  riporto   con  sotto  il video annesso  in quanto mi danno fastidio le censure da qualunque parti provengano 



ATTENZIONE ! APPELLO URGENTISSIMO !!! SIAMO RIUSCITI A SALVARE UNA COPIA DEL FILMATO "Sex Crimes and Vatican - NO CENSURA!"


Potete vedere il video integrale, prelevare il codice e inserirlo nelle Vostre pagine web. UNA REALE DITTATURA OCCULTA TENTA DI STRAPPARE, SCIPPARE LA NOSTRA LIBERTA'!! Diffondere questo comunicato. Inserite nuovamente il video!!! Cerchiamo di fare cerchio compatto e ribelliamoci! In soli 24 ore hanno oscurato i più importati siti che divulgavano il video incriminato. INONDATE I VOSTRI SITI WEB CON QUESTE IMMAGINI CHE NON DEVONO ESSERE CENSURATE!



P.s  se nel caso il video  non dovesse comparire  o  lo censurassero  anche dai  video sopra riportati  lo trovate qui con emule


30.4.07

“Family Day”

“Bloggers uniti in difesa dei diritti delle minoranze
e della laicità dello Stato”.

Accendi, con una candela, la speranza di veder
riconosciuti i diritti di tutte le famiglie,
di tutte le forme di amore.



Sabato 12 maggio parte del mondo cattolico si riunirà a Roma per il “Family Day”. Una manifestazione, nata chiaramente come risposta alla proposta governativa dei Dico, che vuole promuovere un unico modello di famiglia: quello descritto nel manifesto della CEI.


Il “Family Day” è figlio dei “Non possumus”, di una concezione atavica di famiglia che non comprende le famiglie di fatto, e cioè le coppie  non coniugate che convivono stabilmente, con o senza prole, od anche i nuclei familiari composti da coppie omosessuali o costituiti dal singolo genitore e dai figli riconosciuti.


Noi crediamo che anche a queste altre famiglie vadano riconosciuti i diritti già acquisiti nella stragrande maggioranza dei paesi europei, nel rispetto soprattutto del sentimento che caratterizza più di tutti queste unioni: e cioè l’amore.


Per questo lanciamo, con la forza del dialogo e del “Possumus", il “Families Night”.


La notte che precede il 12 maggio, l’11 maggio alle ore 21,30, accendiamo una candela nelle finestre delle nostre case, accendiamo la speranza dei diritti per tutte le famiglie, illuminiamo la notte dall’oscurantismo di chi si ostina a non volere considerare uguali tutte le forme di amore.






Prime Adesioni
Franco Grillini, Ivan Scalfarotto, Aurelio MancusoPennarossa, Vanni Piccolo, Andrea Benedino, Paola Concia, Sciltian Gastaldi, ElfoBruno,
Simone Silvi, Francesco Costa, Tisbe, Fiaschi, Davide Martini, Titollo, Macondo83, Labattitura, Moltitudini, La Trudy, Barbara, Roja30cr, Marta Meo, QualcosadiRiformista, Andreas Martini, Joiyce, Andrew, Rosalbas, Samantha, Billo, VareseQueer, troublemaker78, wittyboy, Masumi86, Sergio Rovasio, Spartacus Quirinus, Ofidius, arte82misia,  ...



Per la riuscita dell'iniziativa, vi chiediamo di pubblicizzare l'iniziativa nei vostri blog con dei post dedicati.
Sono altresì a disposizione un bannerino (il codice è nella colonna a destra) e presto metteremo a disposizione un volantino, che potrete utilizzare per coinvolgere i condomini della vostra abitazione.


Inviateci, nei giorni successivi il "Families Night",  le foto delle facciate dei vostri palazzi, illuminati dalle candele, in seguito verranno pubblicate su questo blog come memoria dell'iniziativa.


Lasciate la vostra adesione nei commenti in fondo al blog.
Per contattare gli autori dell'iniziativa scrivi a "Families Night"


 

12.4.07

Senza titolo 1751




Ivan Neville Sings "Fortunate Son"


" Santi ed eroi ,arrivano in città..Dicono:tu ragazzo povero,vieni con noi e prendi un fucile.Usalo per Dio e la Patria,anche se da queste parti non ci passa da secoli..Anche se da tempo la patria vi ha confinato nei luoghi più desolati,senza possibilità per il futuro.Dai,ti diamo anche una bella divisa e la possibilità di uccidere ,hai la licenza a farlo e a non essere accusato.Vai,con tutta la tua sana idiozia di chi ha la possibilità di suonarle agli altri per una volta almeno. ....Non sono io,non sono io quello fortunato,non sono io non  sono io..quello che uccide in nome della nato.E poi certa gente che brinda alle nuove crociate e ti manda a fare il serial-killer della libertà,dovrebbe dirti che noi qui abbiamo famiglie e affetti come voi..non sono io , non sono io..quello fortunato, non sono io nono non sono io..un figlio americano.E quando convinto di aver fatto un contratto con l'impunità divina,sciocco ragazzo,ti troverai al centro della nostra rabbia..non chiamarci terroristi o assassini,dai la colpa ai tuoi santi ed eroi....Non sono io..non sono io quello fortunato..non sono io non sono io...un figlio dell'occidente...Fumo e fuoco dove passate,donne stuprate e torture legalizzate.....meritate il fuoco ...per la vostra crudele idiozia,per la vostra libertà assassina...non sono io quello che sta a guardare..non sono io non sono io...quello che non ve la farà pagare..non sono io quello che vuol dimenticare...non sono io quello che non ha una buona ragione per ammazzare...Non sono io quello che vuole esportare..non sono io quello che fa la guardia a guantanamo..non sono io quello del piano condor...non sono io a massacrare indiani e sottomettere i neri..non sono io non sono non sono io...

 

9.4.07

Disarmiamo EXA

Tra il 14 e il 17 aprile si terrà a Brescia EXA, la ventitreesima edizione della “Fiera internazionale delle armi sportive, security e outdoor”, promossa e sponsorizzata dalla Fabbrica d’armi Pietro Beretta S.p.A. Ma vi rendete conto? Bambini (è l’unica fiera del settore che consente l’ingresso ai minori), donne e uomini di ogni età visiteranno gli stand della fiera e potranno impugnare un’arma, soppesarla, prendere la mira, sparare (per fortuna per finta!) verso un invisibile bersaglio. Ma non solo, visto che è stata allestita addirittura un’”Area Shop”, in cui entrare senza problemi ed acquistare le armi. Armi leggere e di piccolo taglio vendute come qualsiasi altro prodotto commerciale, addirittura di vari colori per abbinarle a quello della borsa.  Inaudito.

 

L'Italia è il quarto produttore e il secondo esportatore mondiale di armi leggere: Brescia è la provincia leader di questa produzione (quasi il 90%), con 137 “artifici”. La Beretta ha una struttura multinazionale, con fabbriche negli Stati Uniti, in Turchia, Grecia e Spagna; rifornisce le forze armate italiane, l’esercito degli U.S.A., l’aeronautica francese, e numerosi altri paesi. All’esportazione di armi da guerra vere e proprie aggiunge quella delle cosiddette armi leggere o di piccolo calibro che sfuggono ai divieti della legge 185 ma che sono quelle più frequentemente usate nei vari scenari bellici.

 

Non facciamoci fuorviare dalla dicitura “armi leggere”. Rivoltelle e pistole a carica automatica, fucili, fucili mitragliatori, fucili d’assalto e mitragliatrici leggere… sono state definite dal Segretario Generale dell'O.N.U. Kofhi Annan, nel luglio 2001, "armi di distruzione di massa". Per definirne la portata distruttiva basti ricordare che, nell'ultimo decennio, due milioni e mezzo di bambini sono stati uccisi in conflitti dove sono state usate armi leggere e cinque milioni sono diventati disabili.

 

Ma non è ancora tutto. In fiera, oltre all’area acquisto, c’è anche una zona “D-Fence”, aperta ai solo operatori accreditati all’ingresso. “La scelta di istituire questo spazio risponde alle richieste di un settore significativo della realtà economica bresciana e non solo e va nella direzione di soddisfare quella necessità di maggiore sicurezza per i cittadini”. Le armi che sono esposte in questa area sono strumenti ad alta tecnologia e dotazioni in uso alle forza antisommossa delle polizie di paesi “democratici” e non; si va dalle cosiddette “armi meno che letali” ai gas lacrimogeni, dalle munizioni speciali agli spray irritanti

2.3.07

Senza titolo 1673

Fra le tanti canzoni  su  o dedicate a Garibaldi    di cui trovate   un elenco  sulla pagina  di  it.wikpedia     a lui dedicata    ho scelto   questa  canzone   partigiana  per  indicare   come    rispetto  agli eredi  (  salvo alcuni )  che gettarono nel cesso gli ideali di G    schierandosi   con il regime fascista (  e passi  )  ed  in particolare ,  quando    dopo il crollo del  Fascismo  fosse   ormai chiaro  alla maggior parte  del popolo italiano  cosa  esso fu  ,  essi   si schierano   senza  spirito critico   con la  Rsi ( repubblica sociale italiana  )  e  con i  nazisti 

Canzone  Composta collettivamente da un gruppo di partigiani a Castagneto di Ramisèto nella primavera del 1944 sull'aria di una vecchia marcia fascista cantata durante anche la guerra di Spagna (ma la cui origine più antica potrebbe essere ottocentesca e garibaldina), è considerato l'inno quasi ufficiale delle brigate garibaldine della provincia di Reggio Emilia. Impossibile non ricorda-re l'interpretazione dell'indimenticabile Giovanna Daffini contenuta nell'album La Resistenza nell'Emilia Romagna 
note storiche tratte  da  www.cantilotta.org/index.htm

Libertà... sì. Libertà... sì.
Noi siamo i partigiani fate largo che passa la brigata Garibaldi
la più bella, la più forte, la più ardita che ci sia,
quando avanza, quando avanza,
il nemico fugge allor
tutto rompe, tutto infrange
con la forza e con l'ardor.


Abbiam la giovinezza in coi., simbolo di vittoria
marciano sempre forte e non temiam la morte, la stella rossa in fronte la civiltà portiamo
ai popoli oppressi
la libertà noi porterem.


Fate largo, che passa la brigata Garibaldi
la più bella, la più forte la più ardita che ci sia
quando passa, quando avanza
il nemico fugge allor siamo fieri, siamo forti per cacciare l'invasor.


Col mitra e col fucile siam pronti per scattare ai traditor fascisti
ce la farem pagare
con la mitraglia fissa
e con le bombe a mano le barbarie commesse sul nostro popolo fede



Complimenti agli eredi  dei due rami di Giuseppe  Garibaldi e  alla   poco coraggiosa  posizione  dela  sovraintendenza   che  non ha  avuto il coraggio  ( almeno provarci o tentare  )  di mediare   fra  i due litiganti  o al massimo (  situazione  preferibile   ) nel nome  di Garibaldi imporre  un compromesso  o  una  tregua   fra  i due rami  ereditari dell'erore dei due mondi proprio in una  occasione  cosi importante  come  un  bicentenario    .
Infatti  a causa di questa  diatriba   e di questi rancori familiari   si potranno celebrare all'ìnterno del piazzale  dela casa  museo solo  gli eventi ufficiali 

Come  avviene  uin maniera   cosi manifesta  da  due  tre  anni  e forse  anche  di più   ( e il che ha permesso che  alcuni oggetti  di Garibaldi finissero  in mano  estranea  e in particolare   nella vila  di Hammamet  di un grande   ladrone di stato di quella  che molti storici    del Cepu o  pseudo storici  hanno chiamato  con il termine  prima repubblica    )  si  ,  scatenino, come avviene immancabilmente il 2 giugno, anniversario della morte  di  quello che  fu  uno dei  protagonisti  ( il rapressentante  del lato popolare  )  del nostro --- nel bene  e nel male ---   risorgimento  ,  liti furiose e, quando va bene,terribili occhiatacce, ciò  scoraggia la Sovrintendenza di Sassari che gestisce il Compendio e la costringe a non concedere a nessuno quello spazio sotto l'albero secolare dedicato a Clelia.Tanto meno quello ampio davanti alle tombe dove riposano l'eroe e alcuni dei suoi figli.Nemmeno un innocuo premiodi poesia sarà ospitato quest'anno nel giardino di fronte alla casa.
Quindi  quest'anno  a  causa  :  dello scarsissimo   coraggio   diplomatico    della  sovvraintendenza  di Sassari  ., della litigiosità dei pronipoti  da parte di Anita la prima  moglie di Garibaldi che soi distinguono  per  due  N  .,   del fatto che solo  Giuseppe Garibaldi  l'unico pronipote maschio  che può passare l'estate  nella casa museo  di Caprera   ,  quest'anno  in particolare  , anche  se non è una novità  in quanto accade da sempre  .
Un vero peccato  in quanto le   diverse  associazioni garibaldine  e sono tante  , si aspettavano  soprattutto  che  nel  bicentenario  le  cose  andassero in maniera  diversa e non  uguale  e ripetitiva   .                                   
E tutti saranno costretti ad accontentarsi di qualche altro palcoscenico, o della sala con-siliare o della biblioteca. Purtroppo per la mancata  (  se mai c'è stata  ) collaborazione tra i due   gruppi degli eredi  , che a dire il  vero non c'è mai stata  tanto meno  tra  i pro nipoti   dell'Eroe che  --- il   bisnonno  e  la  bisnonna anita  e   gli altri parenti collaterali   figli  dell'amante  e dellla seconda moglie  si rivolteranno nella tomba   gareggiano  per  conqnel bene  e nel maleuistare uno  spazio  . Impedendo   che una  manifestazione   culturale  sia  ridotta  solo a livello ufficiale  e non  solo anche di popolo   e sia  vissuta con tranquilità .
Per questo  e non assistere ad  attacchi e batibecchi (  e qui  non  gli posso biasimare , anche  se potevano mostrare un po' più d'iniziativa   e concedere  spazi ad  entrambi  gli eredi   )   le  dirigenze del museo  si guardano bene dal  non concedere  udienze separate  a  gli uni  e  a  gli altri  . Ma  per non incorrere negli spiacevoli episodi che si ripetono ogni due giugno, per non suscitare gelosie di sorta ( cosa  che secondo me  , non  si avrebbero  se il comune  e la sovraintendenza  concedessero  ad entrambi  senza  privilegiare l'uno o l'altro ramo )  che si potrebbero scatenare durante il Bicentenario, Caprera festeggerà quasi sottotono iduecento anni della nascita dell'Eroe
Con le solite parate e maifestazioni di sempre . Con i pellegrini  che s'aggireranno nel  museo  e  i soliti  discorsi  vuoti e  retorici   . Niente di nuovo  come sempre , un occasione mancata  per  celebrare in maniera non retorica  uno che ha  dato la sua vita  e  se stesso  non solo  per l'unita  del nostro  amato-odiato paese ma anche   per  altri popoli  ( vedere  ggli approfondimenti a fine post  ) . Niente di nuovo  , dunque  ,  per la decisione  pilatesca  della  sovraintenza  e po' troppo neutralista della  direzione  del museo Garibaldino  guidata  da Wally  paris  cultrice  e studiosa  di Garibaldi  oltre che custode umana del suo compendio  e delle sue  memorie  come se fosse un vero  e proprio  masuoleo  .


Approfondimenti


 eventi  per il bicentenario


fra cui  la  1  e la  2 tappa del giro  d'italia  di quest'anno  , quest'ultima parte  dalla mia  cittadina 
siti  di comitati per  Bicentenario della nascita eleco  estratto dall'ottima  voce  http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Garibaldi


siti su Garibaldi 


19.8.06

Senza titolo 1403

Ieri   dei (  è a dir poco   ) criminali  hanno buttato dal finestrino  , per poi vigliaccamente  come  si è soliti  in questi casi   fuggire ,  un cucciolo   ( foto a sinistra  )  .  Vista la mia incazzatura  nonostante il cane  sia stato  salvato  e  gli autori denunciati da  dei turisti spagnoli   appne a  sbarcati  ad Alghero  , preferisco , piuttosto che  impappinarmi   nel raccontare  la vicenda  , lasciare   che  a farla   sia  l'articolo della  nuova sardegna (  il  più letto   fra    i quotidiani  con le  sue    5 edizioni  dei tre  --- l'unione sarda   , e le  due  del  giiornale  di sardegna  ---  )    del  19\08\2006

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SASSARI

Non si sono neanche fermati per scaricarlo sul ciglio della strada. Hanno preferito lanciarlo direttamente dal finestrino, con l’auto in corsa. Il cane, un cucciolone di cinque mesi, è rotolato per alcuni metri sull’asfalto. Una scena incredibile a cui ha assistito una coppia di spagnoli a bordo di un’altra auto. I due hanno recuperato il cane e sono andati direttamente in questura per raccontare quanto accaduto.

L’episodio è avvenuto giovedì sera, poco dopo le 23, nel primo tratto della superstrada che da Alghero porta a Sassari. I turisti spagnoli, due giovani sui 35 anni, che erano appena sbarcati all’aeroporto di Fertilia con un volo Ryanair, viaggiavano a bordo di un’auto presa a noleggio. Quando hanno visto la povera bestia volare dal finestrino, non hanno esitato un attimo per fermarsi a soccorrerla. Illuminando il ciglio della strada con i fari dell’auto, la coppia si è avvicinata al cucciolo temendo il peggio. Ma il piccolo, un bell’incrocio di Labrador color nocciola, era sano e salvo. Una bella fortuna, visto il modo in cui è stato «abbandonato» dai padroni. «Lucky Pablo», con quale altro nome potevano battezzarlo i due spagnoli? Meno fortuna, molto probabilmente, avranno gli ex proprietari del cucciolo. I turisti, infatti, hanno fatto in tempo a segnare alcuni numeri della targa dell’auto sulla quale viaggiava il cane, e hanno riconosciuto anche il modello.
 Dopo avere caricato in macchina Lucky, gli spagnoli si sono diretti a Sassari e hanno raggiunto la questura per denunciare l’episodio. Un racconto complicato dal fatto che il turista che ha parlato con i poliziotti non capiva l’italiano. A gesti e con qualche disegno, il giovane è riuscito a spiegare come si sono svolti i fatti.
 Dalla questura è stato chiamato il veterinario di turno della Asl, Stefano Grassi, che ha visitato il cucciolo (non ha avuto bisogno di cure) e l’ha poi affidato alla guardia zoofila della Lida, Costantino Delrio. Lucky Pablo è stato subito trasferito nel canile dell’associazione di difesa degli animali, a Caniga, dove attenderà un nuovo padrone.
 Sul grave episodio di maltrattamento degli animali sta indagando la squadra volante della polizia, guidata dal dirigente Giusy Stellino.
>>

Sono d'accordo con quanto dice   l'analisi  ( sempre  sullo stesso quotidiano  ) di Antonello palmas   sul  fenomeno  degli animali  : << Il vero animale spesso è l’uomo >> e  quando propone  ;  << Anche noi volontari possiamo dare una mano, ad esempio segnalando delle studentesse che per fare qualche soldo fanno (e molto bene) le dog-sitter. Devo dire che, nonostante le apparenze, c’è più sensibilità da parte di chi non ti aspetti, da chi ha problemi personali anche grossi”.>> . 
Ora  poichè  la nuova sardegna  ----  di cui  ho  la password  di mio  zio ----e  l'unione (   eccetto i  giornale di sardegna  )   sono a pagamento  . riporto  qui   l'articolo  citato prima  .

 <<
Coccolati (anche troppo) ed erroneamente trattati da bambini quando rappresentano un regalo per gli ancora più viziati cuccioli d’uomo. Seviziati e nella migliore delle ipotesi abbandonati quando diventano un peso, limitando la libertà dei loro proprietari. Che sempre più spesso non esitano a libersi degli «animali da compagnia», nonostante gli spot pubblicitari con testimonial famosi e messaggi anche forti (”il vero animale sei tu”) e una coscienza civile sempre più diffusa. Solo in apparenza, a quanto sembra. L’auspicato inasprimento delle sanzioni penali, a sentire i volontari delle associazioni animaliste, non avrebbe prodotto i risultati sperati. Gli abbandoni e le violenze proseguono senza sosta e nonostante certi episodi avvengano tutto l’anno (e non soprattutto d’estate) negli ultimi mesi viene segnalato un aumento dei casi. “Sì, è un periodo tremendo, una cosa mai vista - spiega il presidente della Lida di Sassari, Maria Carboni -; siamo chiamati di continuo da poliziotti di quartiere e semplici cittadini che ci segnalano ogni genere di fatti. Tra quelli più recenti: alcuni cagnetti appena nati sono stati picchiati; un tossico nella zona del Sert ha ridotto in brutte condizioni il suo cane perché lo seguiva... E’ un meticcio che ora è con noi. Al centro storico un cane tenuto costantemente chiuso e alla catena è stato tolto al possessore. E poi gli abbandoni, tantissimi. In pochi giorni una trentina soltanto quelli segnalati alla nostra associazione”. E se aggiungiamo quelli degli altri enti che si occupano di proteggere gli animali, come a Sassari fanno Qua la Zampa e Amico Cane, e quelli di cui non si saprà mai niente, i numeri sono certamente preoccupanti e fanno pensare che sia vero ciò che segnalano molti turisti, stupiti soprattutto dalla grande presenza di randagi nelle strade e nelle campagne rispetto ad altre zone d’Italia: in Sardegna l’attenzione per le condizioni di vita degli animali è da Terzo Mondo. E’ un problema culturale, ma anche di organizzazione e reale volontà di risolvere il problema.
 Le tecniche messe in atto da chi vuole disfarsi di Fido sono le più disparate e vigliacche nei confronti non solo dell’animale, ma anche di chi non se la sente di voltare la faccia dall’altra parte in presenza di un animale che chiede aiuto. E proprio su questo fanno leva i nostri ”eroi”. C’è il classico abbandono sulla strada: una breve sosta (a volte nemmeno quella), uno sportello che si apre e buona fortuna. Sempre più spesso i cani non più desiderati vengono legati ai cancelli dei canili delle associazioni di volontari, tutti disperatamente strapieni. Ma c’è addirittura chi, infischiandosene delle conseguenze, getta i cuccioli (a volte con le mamme) in terreni dove sono presenti altri cani che spesso, non accettando l’intrusione, li fanno a pezzi. C’è poi il sistema della scatola di cartone, a volte chiusa ermeticamente e lasciata anche per tutto il giorno sotto il sole, a volte fuori dei cancelli delle associazioni o di privati. A volte nella zona dei cassonetti della nettezza urbana. A volte dentro gli stessi. Ci sono finite cucciolate intere.
 “L’estate sembra far impazzire la gente - dice Maria Carboni -, almeno quella senza coscienza. Perché se ci tieni una soluzione la trovi, quando devi partire. Anche noi volontari possiamo dare una mano, ad esempio segnalando delle studentesse che per fare qualche soldo fanno (e molto bene) le dog-sitter. Devo dire che, nonostante le apparenze, c’è più sensibilità da parte di chi non ti aspetti, da chi ha problemi personali anche grossi”.
  
 >>
Proprio  in virtù di questi fatti  ho  fatto un sogno  ,  forse  ispirato   o consegente  alla  lettura   fatta  prima di coricarmi    della  storia  la  rivolta dele macchine  "  n° 106 di  Dylan  Dog  ( vedere foto a sinistra e  qui  per  la trama  
in cui  pero a ribbellarsi  non erano, come  avviene  nella storia in questione    le  macchine  , ma  i cani ed i gatti   che  gettavano   dal  finestrino o facevano a quelle  persone ( se  tali  si posso  chiamare  )   le  stesse  cose  che   quotidianamente  subiscono   talvolta  anche  nell'indiffeenza  generale    .


 

7.7.06

Aiuto per la Val di Noto

Dal sito di Roy Paci e Aretuska


"Ciao picciotti!
Passiamo alle cose serie adesso…
Se controllate tra le città incluse nella World Heritage List (Lista del patrimonio dell'Umanità) dell’UNESCO troverete la splendida area della Val di Noto.
Dal "Regolamento per l’attuazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale" si può leggere che questo riconoscimento segue criteri ben precisi e tali siti "illustrano l’evoluzione della società e degli insediamenti umani nel corso dei secoli, sotto l’influsso di sollecitazioni e/o di vantaggi originati nel loro ambiente naturale e delle forze sociali, economiche e culturali successive, interne ed esterne".
Forse pochi di voi hanno sentito parlare della Panther Resourch Corporation: ebbene è un colosso americano petrolifero che con altre tre compagnie italiane (ENI, SARCIS, EDISON) ha ottenuto, nel 2004, i permessi necessari per la ricerca e l'estrazione di idrocarburi in quattro zone differenti della Sicilia, una di queste è la Val di Noto... Questo in seguito ai provvedimenti dell’assessore all'industria Marina Noè (ahimè, un’augustana come me, ma totalmente da dimenticare); l’ennesimo smacco alla nostra bella terra dalla rielezione di Totò Cuffaro alla presidenza della regione. La nostra bella terra che, però, in moltissimi amiamo e difendiamo come meglio possiamo.
È per questo che ho deciso di rispondere all’appello degli amici di Sicilantagonista, della Malastrada.film, dei comitati contro le trivellazioni in Val di Noto che, in collaborazione con produzionidalbasso.com, arcoiris.tv, casablanca, universo.tv e arci, lanciano la produzione del film-inchiesta “13 Variazioni su di un tema barocco; Ballata ai petrolieri del Val Di Noto”, al quale parteciperò.
Il film vuole raccontare cosa è accaduto in questi 2 anni di lotte. La Val di Noto è patrimonio mondiale dell’umanità e della Sicilia.

Vi chiedo di unirvi a me per sostenere questa iniziativa versando 10 €, che corrispondono al “pre-acquisto” del dvd che verrà prodotto. Visitate il sito http://www.siciliantagonista.org/ per le modalità di partecipazione."

Roy

1.7.06

Prima di partire per le vacanze

 



  QUI  trovi le "Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate"



immagine trovata sul web

Senza titolo 1360






Per quanto riguiarda la colonna  del postr  d'oggi oltre a  quella di uno dei miei primi post  la terra  la  guerra una  questione privata "  ( che  ovviamete  parafrasa l'album live omonimo  degli ex Csi dedicato a  Beppe Fenoglio  ) ecco una  canzomne adatta  a questa situazione  situazione  una  canzone di qualche  anno fa di Elio e le  storie tese 




la terra dei cacchi
 elio le storie tese




Parcheggi abusivi, applausi abusivi,
villette abusive, abusi
sessuali abusivi; tanta voglia
di ricominciare abusiva.
Appalti truccati, trapianti truccati,
motorini truccati che scippano
donne truccate; Il visagista
delle dive e' truccatissimo.
Papaveri e papi, la donna cannolo,
una lacrima sul visto: Italia si',
Italia no.
Italia si' Italia no Italia bum,
la strage impunita.


Ma  ora  dopo questra disgressione musicale veniamo al post vero e pèproprio






Da quando in un post precedente  ho riiportato quellì'articolo sulla svendita dele miniere sarde , ho ricevuto oltre email a favore ma anche email contrarie oltre che le solite d'insulti ma fin qui niente di nuovo sotto il sole dato che esse non contenevano altro d'interessante ripetevano la stessa cosa : sei comunista , ecc . Pero fraquelle contrarie e una d'insulti c'erano scritto più o meno : sei contro il progrresso , vuoi che la sardegna rimanga arretrata , e quelle zone abbandonate , che la sardegna vive di turismo e cosi lo si bloca , che sono razzista verso i continentali ( come noi sardi chiamiamo quelli del resto d'italia ecc .
Lo so che dovrei lasciare perdere e cestinare come faccio con un detterminato tipo d'email , ma !) mi piace la polemica e soprattutto far capire a gente come questa che qui si tratta del nostro futuro e di quello dei nostri figli . 2) e poi una risposta a lettere contrarie , cordiali( anche se rare ) o abbastanza non si nega mai . Inolt
Da Sardo ( fra quei pochi che non si sono venduti ... ehm caduti nei miragi e nelle illusioni facili ) sono d'accordo nell'affermare che il turismo sia una risorsa da sfruttare ma non sono o d'accordo quando lo sfruttamento diventa ABUSO !!! e quando la richeza investita non nva in sardegna ma va fuori o quando utilizzano le agevolazioni dele leggi regionali senza darci niente in cambio . Quando si finge di NON SAPERE che se il TURISMO IN SARDEGNA tira... è perchè, grazie a Dio.... buona parte dell'ambiente è ancora "INTEGRO" e lo è a livelli elevati !!!!DISTRUGGERE la VERA RISORSA (l'ambiente) di questa risorsa "parassitaria" ( vdi costa smeralda e turismo d'elite ) equivale a DISTRUGGERE il TURISMO STESSO .....!!!
IL TURISMO è oggi un "minerale" che, per poterlo estrarre, esige un costo troppo elevato: la distruzione del PAESAGGIO E DELL'AMBIENTE...a favore di POCHI ELETTI....(continentali e sardi) con la promessa di BENESSERE per tutti (posti di lavoro) ecc..!!!!
E' UN INGANNO !!!! STIAMO INGANNANDO I NOSTRI FIGLI !!!! . Permettetemi una citazione : << L'illusione porta al desiderio, il desiderio genera attaccamento, per cui non rimane altro che la delusione !!! ( Drubwang Paljin Rinpoche )>>. Inoltre  condivido  la  risposta  data  da
Budoni ambiente ad  andrea atzori  Promotore italiano del Global Antigolf Movement , giornalista  pubblicista  che  da  anni  pratica battaglie  ambientaliste  e morali: << ANDATE A VEDERE COSA E' OGGI QUELLA PARTE DI SARDEGNA CHE UN TEMPO FU "RICCA"....(non sembra vero) he SI CHIAMA, oggi come ieri, SULCIS-IGLESIENTE...!!!! Vedrete un esempio di come una ILLUSIONE (fondata sulla distruzione dell'ambiente) porti, inesorabilmente al DESERTO..... AL NULLA !!!!!Per noi sardi che amiamo la Sardegna, consapevoli del vero valore della terra nostra, Andrea Atzori è uno dei tanti paladini moderni, coraggiosi e tenaci, che mettono a disposizione di tutti  e gratuitamente il proprio sapere per la Grande Causa : la salvaguardia della dignità di un popolo: il popolo sardo ! >>
Io non sono razzista ma odio e sono miei nemici : << Sei uno che combatte contro gli stessi "nemici" ... di sempre che nei secoli dei secoli, convinsero/costrinsero i nostri avi, ...con il ricatto della fame....., a svendere la propria terra al "ricco continentale di turno"... permettendogli di sventrare colline e montagne.... .per fargli estrarre carbone, argento, rame, argento, galena.... marmo, granito, caolino, ...e addirittura l'ORO...."in tracce"! Avendone in cambio, per se e per i propri cari: un sacco di "avena" o (nei casi fortunati) di "grano" !!! Lasciando ai posteri..... distese di deserto, inquinamento e IRREVERSIBILE... povertà infinita !!!! (Vedi Sulcis......- ecc. ) !!! >> da un email di un rappesentante dell' IRS uno dei gruppi - grupposcoli  indipendentisti sardi
Quindi
dico No al turismo irresponsabile e distruttivo Si a quello responsabile ( equo e solidale ) ; No alle speculazioni e alle svendite della mia terra sia che le facciono i sardi sia che le facciono come in questo caso i continentali .Chiamatemi pure : << ...
partigiano, bandito oppure illuso \ Soldato di una guerra persa prima del suo inizio ... >> ( il ballo d'ureliano modenna city ramblers in terra e libertà ) . Ma non mi piace che la mia terra sia opggetto di speculazioni e che poi finiscono a riciclare capitali sporchi o in mano a faccendieri , mafiosi , piduiasti come Sindona  ,  Carboni  , Calvi (  amici del cavalier bellachionma o  se preferite  cavalier crescina  ) nefli anni  ' 80  nel nord sardegna più precisamente  nelal zona  di Olbia    ( poer chi volese saperne di più   tropva news  qui  e qui
oppure fatevi una ricerca  con goggle cercando  : << faccendieri piduisti and speculazioni nord sardegna >> e  oltre  i link da  me segnalati nei collegamenti  delle righe precedenti troverete   delle cose  allucinanti



Quindi concludo con la citazione del manifesto di un blog bellissimo  e sempre aggiornato su tale battaglia  << Un vero "spettacolo della natura", che, per una cifra irrisoria, ci si appresta a regalare alle multinazionali del mattone. Un vero "spettacolo della natura", "scampato all'edificazione", afferma la Regione, è destinato all'edificazione, afferma la Regione. Basta! La Sardegna ha già dato! Inquinamento, sfruttamento selvaggio delle coste, distruzione del patrimonio storico e ambientale! La Terra Sarda è dei Sardi: nessun presidente di Regione può permettersi di regalarla ad altri. Per farne cosa, poi? Alberghi e campi da golf! Di proprietà delle multinazionali, gestiti dalle multinazionali, dove l'unica funzione dei Sardi sarebbe ancora una volta quella di cameriere. In una zona delicatissima da un punto di vista ambientale, dove tutti possono ammirare il cervo sardo in libertà o le bellissime dune di Piscinas, le magnifiche rovine di Naracauli, e degli altri siti in svendita, plastificate e trasformate in albergo di lusso, permetterebbero solo a Lorsignori di fruire dello "spettacolo della natura" che fino a ieri era dei Sardi. Ma il Presidente, non "ragionava" diversamente? I campi da golf, specie in regioni con scarsità d'acqua, sono un'autentica bestemmia ambientale! Si vuole perseverare? Nel bando si parla della necessità di effettuare una bonifica ambientale, salvo spiegare che sarebbe a carico della Regione. Noi ci prendiamo l'onere della bonifica, mentre il compratore si prende lo "spettacolo della natura"! Privatizzazione dei benefici e socializzazione dei costi. Niente male! Perché, tutto questo? E' l'ennesima dimostrazione dell'atavica incapacità della nostra classe politica di esercitare una pratica amministrativa che non sia svendita della dignità, della cultura e della storia dei Sardi o c'è dell'altro? Perché si vuole regalare una zona tra le più belle della nostra bella isola, per farne altri alberghi e campi da golf? Se si è già devastato buona parte delle coste, se proprio si sentisse il bisogno di devastare ancora, e solo per creare pochi posti di lavoro subalterno, stagionale e ipersfuttato, non si potrebbe costruire in zone ormai compromesse? E se lo si dovesse fare, ma altrove, non sarebbe meglio effettuareuno studio, coinvolgendo università e associazioni ecologiste, di "riconversione ambientale" anche finalizzata alla creazione di redditi, che incentivasse la costituzione di cooperative o imprese di giovani, e le supportasse e indirizzasse, piuttosto che vendere al palazzinaro di turno? Si creerebbe vero benessere, visto che i Sardi verremmo coinvolti nel processo imprenditoriale, e non ridotti a manovalanza salariata. Si avrebbe un maggiore, totale, rispetto dell'ambiente, visto che le strutture sarebbero utilizzate solo per il loro richiamo archeologico minerario, e non trasformate in centri benessere per miliardari. Ma la Regione vuole vendere. Perché? [....] >>  continua qui

con questo  è tutto meditate

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...