iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia minorile ecco come evitarla seguendo il consiglio di Roberta Lerici fondatrice di bambinicoraggiosi uno dei maggiori sitio antipedofilia . Ma soprattutto l'accettazione passiva o sottovalutazione dei minorenni che pur d'accettare € extra cadono nella rete degli orchi o l'accettano come è avvenuto di nel novembre dell'anno scorso ad Alghero dove all'ufficio di un orcoc'era la fila di ragazze che lo consideravano un vecchio bavoso che voleva solo guardare e pagava per tenere compagnia
by ScuolaZOO, 13 Gennaio 2012,
La
Polizia postale e delle comunicazioni di Catania ha individuato un sito
italiano su cui erano visibili alcune foto di ragazze adolescenti,
alunne di una scuola media di una cittadina lombarda, ritratte nude ( vedere ancjhe l'articolo riportato sotto )
e, in alcuni casi, in atti di autoerotismo. La Polizia, coordinata
dalla locale Procura distrettuale etnea, ha immediatamente rimosso le
pagine e acquisito i dati informatici utili per risalire all'autore del
sito.
Dopo gli accertamenti tecnici necessari è stata compiuta una
perquisizione domiciliare, anche informatica, che ha consentito di
identificare il responsabile in un ragazzo di quattordici anni compagno di scuola delle ragazze.
Le immagini sembrano essere state fatte dalle stesse minori mediante
la fotocamera dei telefoni cellulari. L'adolescente indagato aveva
utilizzato la connessione internet della biblioteca comunale per
realizzare il sito sperando in questo modo di non essere identificato.
Il fatto sembrerebbe essere riconducibile a un fenomeno già conosciuto
dalla Polizia postale, chiamato sexting (sex e texting) neologismo che indica l'invio di immagini sessualmente esplicite o di
testi inerenti al sesso attraverso i mezzi informatici. Oggi il sexting
è piuttosto diffuso fra i giovani, uno scambio di foto e video a sfondo sessuale, spesso realizzate con il cellulare, e la loro pubblicazione su internet.
Fonte:Leggo.it
Infatti ecco cosda si rischia ( da questo articolo de il http://www.fattodiritto.it/
(....)
D: Cosa rischia chi pubblica in rete video personali? E’ punibile anche chi diffonde materiale pedopornografico?
R:
La diffusione di foto e video foto attraverso internet senza
l’autorizzazione dei soggetti coinvolti comporta, oltre che la
violazione delle norme in materia di tutela della privacy con le
relative sanzioni e possibilità di risarcimento danni, anche il reato di diffamazione qualora si diffondano immagini di a contenuto diffamatorio, cioè tali da ledere la reputazione e l’onorabilità della persona.
Inoltre
se alcuno dei soggetti coinvolti è un minore, come in questo caso, è
ravvisabile anche il reato di pornografia minorile che punisce chiunque,
con qualsiasi mezzo, anche in via telematica, distribuisce, divulga,
diffonde o pubblicizza materiale pedo-pornografico ovvero distribuisce o
divulga notizie o informazioni finalizzate all’adescamento o allo
sfruttamento sessuale di minori degli anni 18 (la pena prevista è quella
della reclusione da 1 a 5 anni e la multa da 2.582 euro a 51.645 euro).
Il
codice penale punisce anche chi al di fuori della ipotesi sopra detta
cede ad altri, anche a titolo gratuito, il materiale pornografico che
coinvolge minore degli anni 18 con la reclusione sino a 3 anni oltre una
multa.
D: Viene punita anche la detenzione di materiale pedopornografico?
R:
Sì, il nostro codice penale prevede la punizione di chi detiene
materiale pornografico realizzato con minorenni con la reclusione fino a
3 anni ed una multa.
D:
Il fatto che in questo caso sembrerebbe che le minorenni avessero
volontariamente dato il materiale hard ai compagni, esclude la
punibilità.
R: No, perchè viene integrata comunque e punita la diffusione a terzi.
D:
I genitori in questa vicenda, potrebbero finire nei guai per omesso
controllo o scarsa vigilanza dei figli avendo messo in mano di
adolescenti quindi non ancora responsabili giuridicamente delle proprie
azioni delle fotocamere sofisticate e potenzialmente pericolosi?
R: No,
assolutamente no.Non si può certo richiedere al genitore di limitare le
possibilità offerte ad un figlio – come può essere lo svilupparsi di un
hobby bello come la fotografia- per paura del cattivo uso che lo stesso
potrebbe fare dello strumento tecnologico.
D:
Visto che gli inquirenti sono risaliti alla Biblioteca comunale quale
luogo di provenienza del sito, il Comune potrebbe chiedere un
risarcimento per i danni d’immagine alla famiglia del 14enne?
R: Teoricamente
potrebbe chiederli, ma dubito fortemente che un giudice potrebbe mai
accogliere la domanda perchè in realtà si è capito sin da subito che la
biblioteca comunale era solo il luogo di immissione del materiale nel
circuito informatico da parte di terzi, quindi non si è prodotto alcun
concreto danno all’immagine comunale.
AVV.TOMMASO ROSSI
e sempre dal scuolazoo
Nuda a 10 anni su Facebook, choc in rete -Foto-
D'altronde non serve di certo altro per cogliere la "lezione" di questa triste vicenda. Una storia che racconta il degenerare dei tempi e getta più di un allarme su una generazione che sembra ver smarrito qualsiasi bussola etica, in un susseguirsi sconcertantie di gesti sempre più scioccanti, sempre più eclatanti. Soprattutto, sempre meno innocenti.
ma non tutto è perduto come sembra testimoniare quest'altra news proprio d'oggi Giovedì 26 Gennaio 2012 - 14:39 sempre da Leggo
MODENA
- Giulia ha commosso tutti. Ha 12 anni, frequenta la scuola media ed è
di Fiorano Modenese. Aveva vinto una borsa di studio di 250 euro dopo la
promozione con la media del 10, ma ha rinunciato a ritirarla chiedendo
che fosse assegnata a chi aveva più bisogno di lei.
A premiare lei e altri nove studenti meritevoli era stata l'Associazione
Nazionale Alpini, gruppo di Fiorano. La borsa di studio era stata
consegnata a fine dicembre, al teatro Astoria di Fiorano, durante il
concerto di fine anno.
Giulia si è però resa conto che, vista la sua buona situazione economica
e familiare, quel denaro non le serviva e poteva essere utile a qualcun
altro. Così ha comunicato all'Associazione Alpini e al Comune di
Fiorano, scrivendo una lettera di ringraziamento, la sua intenzione di
rinunciare alla borsa di studio in favore di qualcuno che ne avesse più
bisogno di lei. Nei giorni scorsi si è tenuta una breve cerimonia in cui
la borsa di studio conquistata da Giulia è stata passata a un altro
studente rimasto escluso dalle prime assegnazioni.
«Fa molto piacere vedere questo valore della solidarietà che si diffonde
fra le persone - commenta l'assessore comunale alle Politiche educative
e sociali, Maria Paola Bonilauri - Se i nostri ragazzi sono capaci di
trasmettere agli altri questo tipo di etica siamo su una buona strada».