Anticipo e brucio su i tempi coloro che mi diranno : 1) e passato alla moda vegana ., 2) rinunci alla tua identità alimentare per una cosa non tua , 3) ti sei adeguato al sistema , ecc .
Io non sono vegano ( troppi sacrifici e troppe rinunce oltre
ad uno stile di vita troppo rigoroso e ferreo ) ache se ogni tanto faccio pranzi \ cene con amici vegani e vegetariani ( ne ho parlato qui nel blog da qualche parte ) o mangio se capita senza fare lo schizzinoso anche loro cibi e pietanze , ma sono onnivoro perchè limitarsi e \o fissarsi su un determinato alimento è come non mangiare o mangiare solo cibo " imposto " \ standard vedi Mc Donald e simili . E'vero che al giorno d'oggi è diventata un moda , come succede a tutto il pensiero e l'arte cioè si nasce incendiari e si finisce pompieri e raramente si resta come si in origine , ma non è il mi caso e\o di persone che conosco .
Dopo questa premessa mi scuso per la lunghezza veniamo al post d'oggi
Street food, ma vegano. Kebab vegetariano con la maionese, ma sano. Il progetto "Vegan Bike" ideato da Manuel Biteznik è una sintesi di concetti che sembrano agli antipodi. È questo il segreto di un'idea che sta funzionando nelle varie piazze del centro città a Bolzano. Un piccolo tour giornaliero che lo porta a spostarsi ogni ora
Forest Green Rovers, in Inghilterra il primo club di calcio totalmente vegano
E' capolista nella quinta divisione inglese, il suo stadio è completamente biostenibile e dal 2011 ha radicalizzato la scelta di non servire più carne ai suoi tesserati, eliminando dal menu anche tutti ii prodotti di derivazione animale. “Andate in campo e mangiate l’erba”: è proprio questo il motto della squadra Forest Green Rovers, club di Conference, la quinta divisione inglese (la nostra Eccellenza), il primo ad essere completamente e orgogliosamente vegano. La squadra, già dal 2011 aveva eliminato la carne dal menù servito ai giocatori prima delle partite, ma adesso il cambio è stato più radicale, via tutti i prodotti di derivazione animale. La scelta vegan non coinvolge soltanto i giocatori ma vuole sensibilizzare anche i tifosi e gli addetti ai lavori. Perché il calcio pur essendo passione, grinta e lavoro a volte fa rima con innovazione e cambiamento.
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http://veggoanchio.corriere.it/2015/11/03/ |
Mentore e artefice dell’iniziativa è il proprietario del club, Dale Vince, 54 anni, imprenditore per altro molto attivo nel settore dell’ecologia e naturalmente vegano. Il passaggio a questa nuova filosofia di vita ha portato a inserire il verde non soltanto nei piatti ma anche nelle maglie da gioco (la divisa prima era bianconera mentre ora è neroverde). “Il divario tra cibo vegetariano e vegano è in realtà molto piccolo – spiega Vince – Il nostro per esempio era già in parte vegano ma in questa stagione abbiamo scelto di eliminare anche latte e derivati di pesce”. Sebbene il palmarès del club, fondato nel lontano 1890 non sia ricchissimo, meriti sportivi a parte, tre anni fa il Forest Green ha raggiunto il gold standard Eco-Management and Audit Scheme per le prestazioni ambientali. La svolta “green” della squadra, non si limita comunque al cibo: lo stadio, il The New Lawn con sede nella cittadina di Nailsworth è alimentato con pannelli solari e ha un campo di calcio di erba organica dove non vengono usate sostanze chimiche e per l’irrigazione ci si basa su un sistema di raccolta dell’acqua piovana.
“L’industria di carne e latticini è la responsabile maggiore delle emissioni, più di tutti gli aerei che circolano sopra alle nostre teste – dice il patron dei Rovers – Cosa più grave tuttavia è la crudeltà verso gli animali che ne consegue, con numeri di produzione impressionanti e assurdi” conclude Vince. La dieta vegana sino ad ora sta portando i suoi frutti e la squadra è prima in classifica, un punto sopra agli odiati rivali del Cheltenham Town.