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1.9.21

LIFE "Il problema non è la mucca ma è come è stata allevata". Vegetariana da 33 anni diventa allevatrice



Il racconto sul Guardian di una statunitense che per 33 anni ha rifiutato di mangiare carne. La svolta dopo aver conosciuto il futuro marito, un contadino
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                               01/09/2021 12:15pm 
Ha rifiutato per 33 anni di mangiare la carne, preoccupata per il benessere degli animali e il costo ambientale. 
Poi la svolta: Nicolette Hahn - avvocato ambientalista che si batteva contro l’inquinamento causato dalla produzione industriale di carne negli Stati Uniti - ha sposato un contadino e da attivista vegetariana è diventata allevatrice di bestiame. Per 18 anni Nicolette ha lavorato nel ranch insieme al marito. Due anni fa, dopo 33 anni, ha dato per la prima volta un morso a un pezzo di carne, un hamburger. E ha apprezzato.Hahn Niman lavorava a New York per l’organizzazione benefica di Kennedy Jr. Stava cercando di impedire agli allevatori di inquinare e ha iniziato a lavorare con chi tra loro stava seguendo la strada giusta, incluso il suo futuro marito. Si sono incontrati per un caffè al Central Park ed è stato un colpo di fulmine. Si è trasferita con lui nel suo ranch.“Ho iniziato a fare piccoli lavori per la fattoria e ho scoperto che mi piaceva”, ha raccontato al Guardian, “Ho detto a Bill che mi sarebbe piaciuto lavorare lì e lui è rimasto scioccato, all’epoca ero ancora vegetariana”. Per sette anni ha lavorato a tempo pieno nella fattoria, crescendo i loro due figli. Nicolette è passata dal non mangiare la carne, all’indossare una maglietta con la scritta “It’s not the cow, it’s the how”: la questione non è sulla mucca, ma sul come lei viene allevata.Il modo in cui vengono allevate è spesso diabolicamente dannoso, dice al Guardian, per questo propone un metodo a suo parere migliore, che non comporti il disboscamento e altri danni all’ambiente. Se le mucche vengono liberate da stalle e allevamenti, se viene permesso loro di vagare e mangiare diverse erbe e arbusti naturali come facevano i loro antenati selvatici, possono migliorare i terreni. La sua teoria la spiega anche in un libro, Defending Beef, nella quale espone discusse teorie sull’allevamento del bestiame e i suoi benefici: “Sono convinto che il pascolo, se fatto bene, sia probabilmente vantaggioso ovunque”.


12.8.19

a volte dalle provocazioni nascono dibattiti interessanti il caso della mia discussione con una vegana steineriana



 di cosa    striamo parlando  

Costruttori di futuro: tre realtà giovani del settore agro-alimentare raccontano come sia possibile coniugare valori e business. Un progetto di Istituto Oikos, un'organizzazione no profit che da oltre 20 anni si impegna a proteggere foreste, acqua, suoli, ambienti marini e fauna in Italia e nel mondo.



Valentina ha 25 anni e subito dopo il diploma ha preso le redini dell'azienda di famiglia. Si occupa di maialini neri, animali allevati da quattro generazioni secondo le direttive del bisnonno: tenerli solo allo stato brado, lasciarli pascolare in libertà dentro al parco dei Monti Sibillini, in Umbria.

   che  si differenzia  da questo qui sotto 

Avviso  ⚠️ per  i sensibili    di stomaco ed  emotivi 








  ho  proposto    come provocazione  alla mia amica  Cinzia Barillaro  (  alcuni  di voi la   conosco per  un intervista    che li feci tempo   fa       per il blog  )  , la  storia  che  trovate  sopra   chiedendone  il  suo parere   da li è nata questa interessantissima discussione   che ha  arricchito entrambi  in particolare  me  .  e confermandomi ulteriormente   che non tutti   i  vegani e  vegetariani sono  modaioli  e   irrispettosi  verso "  i  carnivori "  (   anche  se     per la verità lo sono poco per motivi di salute  ) e   a vedere   anche  un altro lato della  teoria   steirneriana  che   consideravo    solo ed  esclusivamente come   astrusa . Ebbene  da  tale  provocazione  n'è  nata   una interessante  discussione   che  sotto , con il permesso  \  autorizzazione di Cinzia  riporto  

a molto pensare. Questo modo di allevare mette in risalto il dramma e ripropone il quesito: si può allevare a fini alimentari animali "felici"? Queste creature conosceranno il coltello. I sopravvissuti affrontano i lutti dei loro cari scomparsi. E non ha nulla a che vedere con la naturale perdita che le popolazioni di suini selvatici subiscono a causa delle attività predatorie di animali cacciatori. In quel caso (proprio come dice la giovane simpatica allevatrice) i maiali attivano strategie protettive per i piccoli e i loro cari; possono decidere se affrontare il pericolo o fuggirlo, scegliere quale soluzione adottare e dunque ad ogni attacco predatorio c'è sempre speranza di sopravvivenza, i giochi non sono chiusi. L'allevamento alla fine chiude i giochi in una maniera ineluttabile, tutto finisce in un luogo innaturale , in seguito a deportazione, incanalamento in delle strutture innaturali, attese forzate, vie di fuga zero, possibilità di ingegnarsi e gradi di libertà annullati; questo sì provoca una sofferenza e un terrore davanti ai quali gli animali (noi umani compresi) non sono sorretti da alcun conforto naturale. Oggi l'etologia cognitiva non ci dà scampo, gli studiosi hanno evidenziato come i suini (ma anche tutte le altre specie animali) meritino di essere conosciute non per le loro interiora, ma per la loro interiorità. L'etologia riconosce anche il valore dell'individuo al di là delle caratteristiche di specie per cui ogni individuo possiede una personalità specie specifica.
E tu cosa ne pensi?

Cara Cinzia Barillaro lo so che non è bello , ma l'alimentazione umana è fatta ( o almeno dovrebbe essere quella sana e naturale  non industriale   ) di un equilibrio di tutte le sue  componenti :  carne , pesce e loro derivati uova formaggi , ecc.  che oggi  a causa  dall'industrializzazione selvaggia e  dall un alimentazione " modaiola " e mediatica vedi il film https://it.wikipedia.org/wiki/Fast_Food_Nation_(film) ,   i  social , ecc   è messo sempre più in discussione  e  ne porta  all'abuso  e non rispettato ed che prova a rispettarlo viene bollato come sovversivo e strampalato.
Risultati immagini per the fast food nation film Infatti il voideo da te  postato  (  vedere    sopra  )   e  uno  dei motivi  per  cui   mangio  pocchissima  carne pochissima carne , specialmente quella ( salvo che non vada in ristorante o i falsi agriturismo o amici \ conoscenti carnivori o sagre \ feste locali ) che non sia d'allevamenti intensivi \ industriali , e in cui l'animale soffre e vive stressato , dove L'industria della carne investe miliardi in pubblicità ingannevoli e l'unico modo che abbiamo per diffondere la voce di questi animali è il passaparola. È un mezzo potentissimo, ma dovremo essere in tanti: consiglia ora questa petizione ad almeno 5 amici ed invitali a fare lo stesso per dare voce agli animali!"ed imbottito di medicine ed altre sostanze per accelerarne la crescita. Ma , almeno per me che sono nato e cresciuto in una regione del sud ( anche se da tutti\e non è accettata tale localizzazione e la sardegna inserita fra il centro italia o le isole ) dove la vita dell'uomo era legata ai riti della terra e della campagna , gli stazzi ( https://it.wikipedia.org/wiki/Stazzo  e  dei  i primi post  di questo  blog  ) ovvero un economia ed alimentazione auto prodotta cioè di sussistenza ed dove ancora è molto forte la pastorizia ed l'allevamento non intensivo di pecore e capre ed l'industria casearia . E dove i maiali venivano fino a 30 anni fa ( poi il diffondersi della peste suina o portato un cambiamento nel modo di allevarlo passando da un modo autartico \ artigianale a un modo industriale ) venivano allevati come l'articolo che ti ho mandato . Che purtroppo gli animali soffrono sia in uno che nel second caso , ma nel caso intensivo di più nel secondo di meno .

Cinzia Barillaro
Giuseppe Scano, capisco benissimo, certo. In verità non è affatto necessario mangiare carne e latticini, cibi che l'Organizzazione Mondiale per la Salute ritiene pericolosi, dati tratti da studi su intere popolazioni umane. Io non ne mangio da decenni e sto bene, almeno per ora 😄 In ogni caso penso sia già un grande passo pensare, pensare cambia radicalmente il vecchio sistema

Credo  che   dovrò anche  se    non so    come    a  non mangiare  carne ed pesce   ed  i suoi derivati  (  cosa  che    sto  facendo  anche     se temporaneamente   per  problemi di salute  con i formaggi ed  il latte )





Per chi volesse approfondire l'argomento tratto 
 Altri esempi simili   a   quello citato  presi da  repubblica   e diucui trovate maggioriu dettagli  sul sito  http://www.costruttoridifuturo.org/

7.4.18

riposta e precisazioni agli amici \ che vegani

per chiarire meglio il mio punto di vista


le mie prese  di posizioni  espresse   sia  sula   mia  bacheca  e   sulla nostra  pagina  fb   sia  in questo mio post precedente   contro  quelli  che  la stampa  chiama erroneamente   ( chiarisco  nella  riposta   e  nel  link citati  ad inizio post  ed   qui nbelkpost  perchè tale  definizione  , che   dopo   non userò più   salvo chennon compaia  in articoli faziosi   , presa da me per  definire  dei fondamentalisti e fanatici   si  sia rilevata  , ed    ne  chiedo scusa   , contropruducente  e  generalizzata per  l'intero movimento   vegano )   nazivegani hanno  creato reazioni indignate  di  vegani    , alcune    volgari   e minacciose   al limite  del lingciaggio fisioc ,  altre   che  sono  quelle  chge   mi piacciono di piuù  sintetizabili  in questo   intervento di una mia  amica   vegna    lasciatomi sulla mia bacheca  di fb 

Beatrice Mudadu Mi dispiace Giuseppe, ma questo non ha a che fare con l'essere vegan, piuttosto con problemi madre-figlia (se non fosse per il vegan, sarebbe stata un altra cosa). Stessa cosa vale per la YouTuber. Non era solo vegana, ma aveva anche altri fattori nella sua vita, come la sua provenienza, ed era agitata per quello che ha fatto YouTube, che non c'entra niente con il vegan, ma con altre cose del suo canale. Se la gente non sta bene, non sta bene, non cerchiamo di dare la colpa a: vegan, etnia, religione, nazionalità, ecc...











  Avete    ragione  e    vi chiedo scusa   ho sbagliato termine , era riferito cmq non ai vegan ma chi lo intepreta in maniera fondamentalista ed fanatica  , vedi le minacce di morte a cracco , reo solo d'aver cucinato in dretta tv carne di piccione o  la  reazione  alle  " pesanti "    e generalizzate  provocazioni  ( se  tali   le  voglia  chiamare   di Cruciani   della zanzara  di radio24  . Infatti come   questo articolo  di  paginevegan.it , penso  e  provo ( ma   non sempre    ci rissco al primo  colpo  o completamente )    che  :  per far cessare la violenza di tutti su tutti occorre partire dai nostri gesti quotidiani . Quindi mi chiedo  :    Cosa c’entra con l’evidente intenzione di picchiare il conduttore de La Zanzara, costretto a scappare dopo essersi presentato con un salame in mano? E cosa c’entrano le minacce e gli insulti rivolti allo scrittore Camillo Langone sul suo profilo Facebook per essersi opposto alle opinioni vegetariane di Giulia Innocenzi nella trasmissione Fuori Onda, trasmessa da La 7 la sera di Pasqua? (La puntata più vista della stagione con 834.000 telespettatori, 3,94% di share).
O per tornare a qualche giorno fa, cosa c’entra il picchetto di malintenzionati pseudo-animalisti che gridava fuori dal locale milanese di Carlo Cracco Questo è un ristorante di merda oppure Cracco è un assassino perché cucina gli animali, dopo che lo chef aveva preparato un piatto a base di piccione a Masterchef ? E cosa pensano di questi Nazivegani persone Umberto Veronesi, Jovanotti, il rugbista Mirko Bergamasco, Serena Williams, Paul McCartney o Prince, tutti vegetariani o vegani convinti?
Cosa pensano di chi, anche in nome e per conto della loro stessa causa, pratica estremismo sguaiato e minaccia violenza fisica?
Una cosa è la scelta vegana.  Una scelta     radicale,  certo  , piuttosto radicale ma ognuno è libero di far quel che vuole  sia  che  lo facca  per  convenzione    sia    che  lo  faccia  per moda    \  conformismo   e  quindi  indotto  ,  altro è, sebbene provocati da un fanfarone, o per  altri motivi  brandirla come un’arma pretendendo che il mondo intero la condivida. O che capisca, specie di questi tempi, quelli che molti media chiamano un altro fanatismo. Concordo quantio dice Beatrice :<< chiunque abbia problemi ed entra a far parte di qualsiasi movimento, rovina il nome del movimento, che sia religione o altro 🙂>>E come  il primo articolo  , vedi  url   sopra  ,  di  dissaporre : << [...] Il suggerimento di mangiare cibo vero, non troppo, per lo più vegetale ( Michael Pollan) è pieno di buon senso e messo in pratica perfino da carnaioli assidui come noi di Dissapore. [....] >> .

Quindi  io  non ho  , come  ho  già sottolineato sja nel  vecchio blog     ,  vedere archivio    ,  sia in blogspot  ,  nessun odio   contro i vegani li rispetto  e  ci dialogo.  Infatti  ci mangio  insieme pur  non condiviendo    ,  è troppo rigida  e  dura   un organismo complesso    come quello dell'essere umano  che  è  un equilibrio  di  tutto ha  bisogno di  detterminate  cose  di  cui loro si privano  .  Mi nutro  sia  di elementi  non vegani   che  vegetariani   \  vegani      , essendo nato nella  cultura   autarchica  degli stazzi  e  delle  camnpagne , cerco  di mettere in pratica   quanto dice il  sito dissapore     che  riporta le  teorie   di  Michael Pollan 

5.12.17

. come sopravvivere alle feste natilizie III Come Sopravvivere ai Pranzi di Natale da Vegetariano e vegano




Dopo a  prima puntata  ho ricevuto   la lettera  da  alcuni   miei contatti   vegeatariani ed  vegani  .  in cui   mi si dice  : <<  vediamo se parli delle  nostre sofferenze   oltre  che  le  ricette  vegane  >> . 

Mi hanno anticipato  . Infatti    volevo  e  faccio   fare  un post   che parlasse   delle soffferenze    dei vegani (   sia  che lo siano  per scelta o per  moda )   merita  rispetto     basta  che nesuno : ne  noi carnivori  o mangiatori  consapevoli (  come nel mio caso )   o  vegetariani e\o vegani impongono   a  gli altri la loro scelta  o si isolano come **** un mio amico  che  a natale e  pasqua  preferisce passarle da   solo perchè  non viene accettato e perchè  gli  altri  mangiano  la  carne .  Secondo me  un po'  di ripasso   di questo vecchio  cartone non gli farebbe  male  , soprattutto   gli ultimi minuti  . Perchè entrambe " le  divergenze   alimentari  " posso convivere l'importante  è  il rispetto  reciproco  



 da  http://laverabestia.org/play.php?vid=5237

Ora   ecco la  mia  "  guida   ( per  ricette     rimando alle  mie guide degli scorsi natali  vedere  archivio   blog  )  tratta  con modifiche    , visto che qui affronta il  punto vegetariano , da https://www.wikihow.it/Sopravvivere-ai-Pranzi-di-Natale-da-Vegetariano



Metodo
1
Prepararsi in Anticipo

  1. 1
    Se sei deciso a non consumare alcun prodotto di origine animale, parlane con chi ti ospita a pranzo o  a cena  . Dovrai sapere con esattezza cosa finirà nel piatto. C'è carne anche nei contorni? E nelle salse? Sono disposti a venire incontro ai tuoi desideri? Sei tu a conoscerli bene -- come ti risponderebbero ? Renditi disponibile a un compromesso. Puoi offrirti di ospitare tu il pranzo (facendoti carico dell'impegno e delle difficoltà di gestire i gusti di tutti), offrirti di aiutare a cucinare (in modo da poter influire sugli ingredienti o metterti da parte le porzioni prima che vi finisca della carne), oppure offrirti di portare dei contorni. Dovrete stabilire insieme il menu ! Magari o  facendo  solo  vegetariano   o piatti  misti    delle due " correnti " alimentari  
  2. 2
    Se sei disponibile a barare un po', valuta se non dire proprio nulla. Molti vegetariani e  vegani  pensano che se non ne fanno una grande questione, allora non la faranno nemmeno gli altri. Quindi se ti va bene usare logica, ragione e un po' di adulazione ("Mmm, nonna, sembra buonissimo! Che c'è dentro?"), potresti sopravvivere al Natale senza che lo zio Gianni ti agiti una bistecca sotto il naso. Mangiare un po' di pollo o maiale  una volta all'anno (  salvo  che  tu  non sia  completamente  vegano  o vegetarianmo   e   non mangi  carne  da tempo  e  quindi  il tuo metabolismo  si  è adeguato ed  allora  mangiare  un  solo pezzo di carne    fa male  ) o partecipare   ad  una  cena  non vegnann   rispettando o trattando  con indifferenza    chi non è  vegano   non ti metterà in cattiva luce con gli dèi del vegetarianesimo  e del  veganismo  .
  3. 3
    Conosci chi ti circonda. Sai come reagirà la tua famiglia. Se la zia Maria non la prenderà bene quando le dirai, "Ho qui un documentario disturbante da farti vedere sugli orrori dell'industria agricola," allora non perderci tempo. Invece, potresti dire, "Sto cercando di essere più sano possibile. I vegetariani vivono più a lungo, sono meno esposti a patologie cardiache e al cancro, e sai quanti problemi al cuore ci siano nella nostra famiglia." In altre parole, parla la loro lingua. Se ti vedono ragionevole, potrebbero essere più disponibili al compromesso.Sappi che quel tuo zio fastidioso vuole solo farti ridere. Quando ti ritrovi sottoposto a un fuoco di fila di battute sulla carne, non metterti sulle tue. I tuoi parenti stanno solo cercando di gestire le tue idee nell'unico modo che conoscono. Quello e, probabilmente, il fatto che proprio non ci arrivano.Sorridi comunquee  fai  se   sei coraggioso    , si tratta    se   sei    sposato o vivi per  conto tuo di  una due  volte  all' anno .Oppure se sono talmente ottusi non ci andare
  4. 4

    Offri dei suggerimenti a chi ti ospita. Andare a un pranzo di Natale chiedendo alla tua nonnina di 94 anni di cambiare il menu che cucina da quasi mezzo secolo lasciandola nelle peste è semplicemente crudele! Se non ti vuole in cucina con lei (o che ti porti in tavola il piatto da solo), magari puoi darle delle idee. sbizzarritisci con verdure e legumi (ricchissima fonte di proteine). Anche in questo caso le ricette della tradizione italiana non mancano: basti pensare alla caponata siciliana o ai carciofi alla romana, solo per fare un paio di esempi. E ancora: zucca al forno, patate arrosto, melanzane stufate, carote prezzemolate, fagiolini al pomodoro. Ma anche: cannellini al fiasco o in padella (con abbondante olio d’oliva, aglio e salvia), lenticchie stufate, purea di fave o di ceci. E per chi vuole osare con qualche ricetta mediorientale: cavolfiore arrostito, tajine di verdure alla marocchina,  – come secondo - i falafel . Comunque non temete. Se vi sentite poco preparati, siete diventati veg solo recentemente, o volete semplicemente preparare un pranzo \ cena senza carne per qualcuno, non perdetevi d’animo. Un giro nel web e troverete decine e decine di ricette da seguire. Se poi volete fare un piccolo acquisto (anche da regalare) sono sempre più numerosi i libri dedicati alla cucine veg (a questo link ne trovate una selezione).  Oppure se ---   sempre  seguendo  anchese  con modifiche  ed  aggiubte    la  la guida "sorridete,cucinate,ecco come sopravvivere al natale , per vegetariani e vegani "    di        http://cucina.corriere.it/ ----   se  sei  un esperto vegan  Sai cosa fare. Salsa di funghi. Usare l'olio invece del burro. Latte di soia invece che di vacca. Carne di soia invece che animale.  sta   a te decidere    se  essere  vegano  integrale   ed   innovativo  cioè senza  compromessi  con i  vegetariani     : sappiate che il seitan è un ottimo sostituto della carne (ma è vietato agli intolleranti al glutine). Può essere cucinato come un classico spezzatino oppure tagliato a fettine sottili, infarinato e poi sfumato con vino bianco o limone. Il tofu si può usare per i ripieni: nei carciofi o nella patate, sia in teglia che al forno, mescolandolo con aglio e prezzemolo (e altri ingredienti a vostro piacere). Ma anche nelle torte salate al posto della ricotta. Sappiate però che i sostituti della carne e la «veganizzazione» di ricette classiche potrebbe far storcere il naso a qualcuno. «Beh non chiamarlo spezzatino se non c’è la carne». «Il ragù di seitan? Quella roba io non la mangio».Oppure   non volete correre rischi, affidatevi ai grandi classici. La cucina italiana –per nostra fortuna – è ricchissima di piatti naturalmente vegetali. Prepararli per amici e parenti è un modo per dimostrare – nei fatti - che anche un pranzo veg può essere appagante e gustoso. Dalle semplici - ma sempre apprezzate - penne al sugo «finto» (abbondante soffritto di verdure, un bicchiere di vino rosso e una bella spolverata di pepe) alle lasagne ai carciofi (per chi è vegan: la besciamella si fa anche senza latte), alle toscane ribollita e farinata con cavolo nero: preparare un primo «meat free» è sempre fonte di grande soddisfazioni e non ha controindicazioni  e   si evitano contrasti  .  Opure   se  non vuoi  o non puoi  cucinare   puoi sempre    chiedere   di farti mettere da parte una porzione prima che vi vengano aggiunti prodotti di origine animale. In questo modo tutti sono contenti ! E sarai nell'eventualità   ovviamente disponibile  a condividere la tua salsa di funghi e carne di soia.






Metodo
2
Affrontare il Grande Giorno

  1. 1
    Preparati i tuoi piatti. Se al tuo ospite non secca, ovviamente. Anzi, dovrebbe esserti grato di toglierlo da problemi  . E i piatti vegetariani sono davvero deliziosi -- li mangeranno anche gli altri ! Si possono fare meraviglie con zucca, patate, fagioli e piatti di pasta, riso .    si possono passare giornate intere su internet a cercare ricette prima di incappare due volte nella stessa. Inizia la tua di tradizione. Hai una ricetta vegetariana che adori? Potrebbe diventare parte della tradizione natalizia della tua famiglia. Sempre più persone si preoccupano per la propria salute -- o almeno provano a non prendere peso durante le feste !
  2. 2
    Compra piatti già pronti. Molti negozi di alimentari bio preparano piatti per Natale (e pasti interi) che si rivolgono a vegetariani e vegani. Quindi, se non ti va di passare ore su internet a cercare ricette o  di prepare   sappi che altri hanno già fatto il lavoro per te .Certi negozi , ormai il vegan e  il vegetariano  sta prendendo sempre  più piede  ,ormai  offrono anche lezioni di cucina vegetariana apposta per i pranzi di Natale. Sai come trattare il cavolo? Come fare una crema di anacardi? Molto utile!
  3. 3
    Avventati su quei piatti vegetariani. Dato che puoi mangiare solo una parte di quello che c'è a tavola, hai tutto il diritto di divorarti i piatti vegetariani. Se sei a una tavolata di 10 persone e le patate girano verso sinistra, potresti trovarti con una preda smilza ora che il piatto arrivi da te. Non è maleducazione -- hai bisogno di mangiare!
  4. 4
    Non mangiarti solo insalata! Solo perché sei vegetariano non vuol dire che tu ti debba accontentare. Mangiarti un chilo di insalata a Natale e ritenerti soddisfatto così non è una buona idea. Assicurati di mangiare variegato (se possibile) e di assumere vitamine e nutrienti. Pensa anche alle altre verdure, non solo insalata e dolce!
  5. 5
    Non stressarti. La verità è che si tratta di un pasto solo. Se ci sono   elementi di carne  e derivati   animali   è un pasto sui mille che hai mangiato quest'anno. È solo lo 0.1%. Il settore alimentare non ne trarrà beneficio, gli animali non ti odieranno, e i tuoi amici vegani non ti condanneranno. Anche se sei fermo nel rispettare i tuoi principi, non permettere al  tuo orgoglio   ideologico   di rovinare  e rovinarti  le feste ! È un momento di gioia e condivisione, ricordi ? Se il pranzo natalizio sarà un successo, siate orgogliosi di voi stessi e dei vostri parenti e amici che hanno appoggiato le vostre sperimentazioni. Se i vostri sforzi invece non saranno stati apprezzati e il Natale veg si rivelerà solo fonte di stress e ansia, brindate al nuovo anno con un bel bicchiere di spumante.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...