Leggendo le storie che trovate sotto come nel titolo mi faccio la domanda e mi da la risposta . la risposta è NO . Infatti
Fermati e identificati per aver esposto uno striscione dove si chiedeva verità per la morte di Giulio Regeni durante una manifestazione elettorale del ministro dell'Interno, Matteo Salvini. È successo ieri sera a Ivrea, durante il comizio a sostegno del candidato del centro destra Stefano Sertoli al ballottaggio delle comunali che si terranno domenica. Un piccolo gruppo di manifestanti, attivisti Radicali e di Amnesty International, ha srotolato uno striscione poco lontano dalla Serra, l'edificio simbolo dell'epopea olivettiana scelto dal neoministro per la sua manifestazione, ma subito sono stati fermati dai funzionari della polizia che seguivano il ministro. “Sono stati fermati e schedati mentre manifestano con civiltà contro l’inciviltà di Salvini a pochi metri dal ministro – scrive sul suo profilo Facebook l'ex consigliere comunale di Torino, Silvio Viale - Bravi ragazzi. Sono orgoglioso di voi. Inseguiremo Salvini in ogni dove”.
Lo striscione "incriminato"
Mentre si teneva il comizio, cui hanno partecipato circa 700 persone, a pochi metri si svolgeva anche un torneo di minibasket e alcuni giocatori hanno srotolato un altro striscione che sottolineava come Ivrea sia una città accogliente, in evidente polemica con le scelte in termini di politica migratoria del nuovo governo. A raccontare meglio l'accaduto una delle attiviste radicali fermate: “Ci hanno fermati, fatto le foto, chiesto i documenti e schedati – spiega – Una ragazza con la maglietta di Amnesty con su scritto 'Protect the human' non è stata neppure fatta avvicinare e, quando ha chiesto spiegazioni, l'hanno minacciata di portarla via”.
La seconda storia . E' all'interno di un partito ( ecco perchè sono apartitico e se voto o scheda bianca o voto il nome le persone )
da repubblica
Mantova, consigliere di CasaPound parteciperà al Gay Pride: espulso dal movimento De Marchi, passato dalla Lega all'estrema destra, sarà in piazza "a titolo personale". Reazione immediata di CasaPound: "Noi politicamente ed esteticamente lontani da certe manifestazioni"
Ha annunciato la sua partecipazione, seppur a titolo personale, al Gay Pride di Mantova: per questo Casa Pound ha espulso dal movimento un consigliere comunale, Luca De Marchi. "De Marchi predilige ancora una volta la ricerca di visibilità personale alla condivisione di intenti con una comunità politica che da sempre è esteticamente e politicamente distante da certe manifestazioni: per questo non ci sono le condizioni perché il consigliere De Marchi possa proseguire la propria attività politica sotto il simbolo del nostro movimento": così si legge in un comunicato del movimento di estrema destra.
Il Gay Pride è in programma a Mantova sabato 16 giugno e ha il patrocinio e un contributo economico dalla giunta di centrosinistra guidata da Mattia Palazzi. De Marchi, che dalla Lega è passato a Casa Pound, era stato eletto in consiglio comunale nel 2015 con una sua lista civica. Nei giorni scorsi, annunciando la sua partecipazione al Pride, aveva spiegato: "Parteciperò per senso civico e per difendere le libertà di tutti, ma la libertà di manifestare, vivere la propria sessualità liberamente o le rivendicazioni di nuovi e futuri diritti alle coppie omosessuali, non hanno nulla a che vedere con la concessione di un patrocinio, come quello che ha inspiegabilmente concesso, la giunta Palazzi". Parole che Casa Pound non ha apprezzato, per questo la sezione regionale del movimento ha deciso l'allontanamento.Esprimo
la mia piena solidarietà per il coraggio dimostrato da questo consigliare nel riconoscere i diritti altrui pur non essendo fascista.
In culo Alla faccia di chi mi ha rimosso dai contatti fb perchè mi ha creduto tale , vedere: 1) l'invito ad analizzare la vicenda di Aquarius puntando oltre alla consueta analisi che chi semina odio raccoglie odio sul fatto che il fenomeno dell'immigrazione è gestita male., 2) il post : <<
quando la politica d'allora era politica non come oggi >>in cui consideravo politica quella d'Almirante e il rispetto leale che reciproco che c'era con Berlinguer tanto che Almirante andò al suo funerale , rispetto a quella d'oggi