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16.8.16

dichiarazioni parte II

  colonna  sonora
Simonetta Spiri, Greta Manuzi, Verdiana Zangaro, Roberta Pompa - L'amore merita


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chi lo   dice che  per  amore  bisogna  fare  outing o coming out.  ?   si  può amore  e  stare  bene  lo stesso  .  la  storia  di Rachele  Brtuni medaglia  d'argento, dedicata  alla sua  compagna  Diletta  ,  nella  10 km  nuoto    a  rio nel  2016  lo   dimostrano .
Infatti  : <<  (  ...  ) non sarà solo una bandiera a portare il colore a raccontare di un'altra libertà che muore perché l'amore ne legge ne pretesa  (  ...  )  >>  (   dalla  canzone  l'amore  merita  vedere    sopra  il post    )


  da  la stampa  del 16\8\2016 


Rachele Bruni e la medaglia per la compagna Diletta: “Non penso ai pregiudizi”
“Non ho mai fatto outing o coming out. Vivo per me stessa, per la mia passione per il nuoto e per le persone che mi vogliono bene”




Una ragazza solare, forse un po’ troppo spontanea: i genitori di Rachele Bruni, argento nei 10km di nuoto a Rio de Janeiro, la descrivono così. «Dedico questa vittoria alla mia famiglia, all’esercito, al mio allenatore e a Diletta, che mi hanno seguito e sostenuto», ha detto l’azzurra a Casa Italia. La dedica alla sua compagna ha suscitato l’attenzione dell’opinione pubblica, anche se lei racconta: «L’ho sempre vissuta naturalmente, senza problemi. Non ho mai fatto outing o coming out. Indubbiamente ci sono persone che hanno troppi pregiudizi, però io vivo serena e tranquilla. Non penso ai pregiudizi, vivo per me stessa, per la mia passione per il nuoto e per le persone che mi vogliono bene», ha detto dopo la vittoria. Simona e Bruno, i genitori, ne raccontano un po’ il lato nascosto.
Rachele Bruni e la compagna Diletta


«È stata coraggiosa a dare un segnale al mondo dello Sport? Per noi è del tutto normale, la colpa semmai è dell’ipocrisia delle persone». Rachele dice di «essere difficile da gestire», ma secondo mamma Simona «non si comporta diversamente da tutti gli altri giovani». «Il punto di svolta - svela il papà - è stato l’incontro con l’allenatore (Fabrizio Antonelli), che l’ha saputa prendere per il verso giusto. Il vero cambiamento della sua carriera». I sacrifici sono stati necessari nella sua vita. Uno su tutti: il trasferimento da Carmignano, provincia di Prato, a Roma per gli allenamenti. «Ne abbiamo sentito tanto la mancanza, è una presenza positiva», racconta la famiglia, composta anche dalla sorella Rebecca, la più grande, e Gherardo, il più piccolo. La gara della Bruni è stata concitata nel finale e segnata dalla squalifica della francese Muller, che le ha permesso di passare dal bronzo all’argento. I genitori, però, avevano subito notato la scorrettezza dalla rivale: «Eravamo insieme al Presidente Malagò e ci siamo detti “ma questo è un colpo da pallanuoto”», raccontano alleviati dopo la decisione finale. «Ora è tempo di festeggiare», come dice la stessa Bruni.

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