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care donne italiane prende esempio da queste due donne marocchine che Umiliate , picchiate e vittime di continui maltrattamenti. si sono ribnellate e hanno denunciato il loro partner

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Care  donne  italiane     che non vi ribellate  e subite  in silenzio  prende   esempio da loro  MANTOVA Umiliate e picchiate. Ragazze coraggio si ribellano agli ex  Entrambe marocchine e vittime di continui maltrattamenti. Alle connazionali: «Svegliatevi e denunciate, siamo in Italia» di  Roberto Bo MANTOVA.  Ghis  non smette di piangere mentre  Madia  le sfiora la testa con una carezza. « Dai basta, non fare così. Una soluzione la troveremo, altrimenti ce ne andiamo via da Mantova ».Trentatré e trentuno anni, entrambe marocchine, in Italia da 9 e con un lavoro stabile: colf e badanti.Da alcuni mesi, però, la loro vita è diventata un inferno, per colpa dei rispettivi ex compagni, amici tra loro, alleati nel tormentare le due ragazze che hanno voluto troncare un rapporto fatto di prepotenze, botte e insulti.Ma ad un certo punto hanno detto basta. Stop con un passato che vogliono dimenticare e che le sta mettendo in enorme difficoltà anche sul lavoro, nella vita privata, nelle

Le mamme coraggio tornate tra i banchi per salvare la scuola A Santa Teresa 5 donne hanno frequentato l’Alberghiero: L’istituto sarebbe stato soppresso per mancanza di iscritti

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Questa è una delle tante storie di donne coraggio , alla faccia diquei misogini e nostalgici fascisti che dicono che le donne dovrebbero stare a casa a fare la calza e a sfornare marmocchi . Dimenticando che spesso nei momenti difficili sono le donne , che fanno la storia e fanno andare avanti il mondo non solo , mi si perdoni il termnine maschilistama a volte il maschilista che è in me ( come credo in ciascunoi di noi ) esce fuori , ad aprire le gambe da la nuova sardegna del 19\7\2016 Le mamme coraggio tornate tra i banchi per salvare la scuola A Santa Teresa 5 donne hanno frequentato l’Alberghiero:«L’istituto sarebbe stato soppresso per mancanza di iscritti» di Giacomo Mameli  SANTA TERESA Cinque donne coraggio «per evitare che la nostra scuola chiudesse i battenti». Tre di loro sono anche mamme “maturate” [ da non confendere con il termine omonimo che si usa nel porno Nota mia ] dopo il mezzo secolo di vita, «con tanta v

ed io che credevo che gli eroi della grande guerra fossero solo uomini e militari invece .. la storia di Margherita Kaiser Parodi ( 1897-1918 ) unica donna sepolta nel sacrario di re di puglia

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  ti potrebbe interessare http://archiviostorico.corriere.it/2004/marzo/18/infermiera_alla_guerra_esercito_bianco_co_9_040318071.shtml http://www.pietrigrandeguerra.it/voci-e-volti-dal-fronte-bis/infermiere-della-grande-guerra-2/ Libro  Serena Zoli Il libro: Stefania Bartoloni, «Italiane alla guerra. L’ assistenza ai feriti 1915-1918», Marsilio, pagine 233, euro 24 Serena Zoli Il libro: Stefania Bartoloni, «Italiane alla guerra. L' assistenza ai feriti 1915-1918», Marsilio, pagine 233, euro 24 (  http://storicamente.org/suriano )  La  storia   che  vi accingete  a leggere , ha  messo la  parola fine  alla  convenzione  più  volte messa in discussione ma mai   cancellata    dei  <<  ( miti eterni  della  patria  e dell'eroe  >> ( cit Gucciniana   ) provenienti  dai racconti  (  indiretti  , in quanto  i mie nonni erano piccoli rispetto ai loro fratelli  o cugini  che  combatterono nella  grande guerra  )  ,  dei nonni  sui  mie prozii,  da  loro  lettere  

Reflections on our first week of our #MakingAStand tour \ Lettera alle ragazze che vogliono unirsi all'Isis Un'attivista musulmana ha scritto una lettera alle ragazze che pensano di lasciare il loro Paese per unirsi all'Isis

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Articoli Correlati Gli alleati dell'Isis nel mondo L'Isis, spiegato senza giri di parole L'Isis minaccia i gasdotti libici Bellezza senza confini Come i media devono trattare l'Isis La vita delle donne sotto l'Isis A tutti i media e a tutti i controllori che controllano il mio blog ( ho raccontato qui la mia esperienza ) solo perchè ho fra i contatti degli islamici . Guardate le news che vengono da paesi islamici o che riguardano gli islamici a 360 ° e non solo sul pericolo e le brutture \ barbarie dell'Isis . Eccovi un caso . riporto sia un esatratto preso da http://www.thepostinternazionale.it / sia il testo integrale in inglese da http://www.wewillinspire.com/ Primo sito Mondo > Europa > Regno Unito Giovedì 26 febbraio 2015 Lettera alle ragazze che vogliono unirsi all'Isis Un'attivista musulmana ha scritto una lettera alle ragazze che pensano di lasciare il loro Paese per unirsi all'Isis Sara Khan è un'

Il potere che protegge la pornografia infantile. Lydia Cacho, I demoni dell'Eden.

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"Se vivo sotto scorta, e sono costantemente minacciata, non è per ciò che scrivo ma per quello che voi potreste leggere". Lydia Cacho, I demoni dell'Eden. Questa non è la storia di un uomo che scopre quanto gli piaccia avere rapporti sessuali con bambine anche di soli cinque anni. Questa è la storia di una rete criminale che protegge e sponsorizza la pedopornografia infantile. È la storia di Jean Succar Kuri (distinto proprietario di alberghi), il capo di questa rete, che intesse relazioni con importanti uomini politici e influenti imprenditori messicani ai quali procura bambine e bambini per il loro piacere. Scrivere o leggere un libro sugli abusi sessuali infantili e sul traffico di minori non è un compito facile né un passatempo gradevole. Su questo fenomeno, tuttavia, è più pericoloso mantenere il silenz io. Con la tacita connivenza della società e dello Stato, migliaia di bambine e bambini diventano vittime di trafficanti che li trasformano in oggetti sess

Donne di cui la Boldrini non parla e forse non parlerà le storie di Deniz Firat e delle YJA—Star

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Lo  so  che   Qelsi.it   è  al  99.99 % un sito fogna  , ma  ogni tanto anche nelle fogne  ci sono  delle perle  visto  che   di solito  la  gente  scarica  di  tutto   , ma  stavolta    ha ragione Deniz Firat, nella foto, era una giornalista. E’ morta due giorni fa a Maxmur, città irachena fra Erbil e Kirkuk, abitata in gran parte da cristiani e sede di un campo profughi composto dalle minoranze religiose della zona. E’ stata ferita al cuore da una scheggia proveniente da un proiettile di mortaio lanciato dai miliziani dell’IS, I Jahidisti che attualmente tormentano l’Iraq. Laura Boldrini, presidente della Camera sempre così attenta alle donne, non la citerà mai, come si dimenticherà delle donne dello YJA—Star, gruppo di guerrigliere che ora sta combattendo gli estremisti nella stessa area, permettendo la fuga dei cristiani. Non ne parlerà nonostante le origini di questo gruppo siano nell’estrema sinistra del PKK. Allo stesso modo non parlerà mai delle donne e degli uomini dell

Questo è l'8 marzo , non rinchiudersi in una pizzeria o spogliarelli maschili (Il treno delle mosche e le donne della speranza )

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 ti potrebbe interessare http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/03/questanno-voglio-essere-provocatorio-e.html Canzoni consigliate  . Fra le  tante  canzoni sui treni  , che  vanno   oltre  le  ovvie   e  scontate  in un post  simile    ( ma non per questo belle  ed  intense)   ,   La locomotiva  di Guccini  e   treni  a  vapore -cielo   d'irlanda  di   Fiorella  Mannoia        ho trovate queste  : fischia  il treno la musica dei treni merci ( perchè anche  i treni  hanno una loro musicalità  )  t reni bianchi e  il treno va I Treni Di Tozeur dove fermano i treni   infiniti treni Come specificato nellle primissime righe del mio post precedente ( trovate come sempre l'url sopra all'inizio del post ) su come vedo l'8 marzo ecco cosa intendo per storie di donne .  Mentre incomincio  a  fare  cut&paste   dell'articolo  di    http://www.eticamente.net/ (   da   qui più  precisamente   )  mi ritorna  in mente   queste du

Rifiutò il cognome del padre uxoricida Mamoiada, a Vanessa Mele il premio S'Istima

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ne  ho già parlato tempo fa   su queste pagine  , ma    con piacere ne  riparlo  , perchè  è un piacere raccontare  storie  , anche  se  tristi e  dolorose  , si  gente   che  è riuscita   a lasciarsi alle spalle  il suo passato   e  le ferite   provocate   , senza  ricorrere  all'odio e  alla vendetta  Vanessa Mele (foto Massimo Locci) Quando era solo una bambina, suo padre uccise sua madre nella cucina di casa. Oggi la giovane porta il cognome materno. Oggi Vanessa Mele, ha 21 anni, sono passati 15 anni da quel giorno in cui suo padre, Pierpaolo Cardia, uccise sua madre Annamaria Mele nel soggiorno della loro casa di Nuoro. Da allora per Vanessa non fu più lo stesso: rifiutò il cognome paterno ed ingaggiò una battaglia legale per impedire che l'uomo che si era macchiato di quel delitto usufruisse della pensione materna. Oggi Vanessa vive in Galles dove studia Criminologia. Stasera, a Mamoiada, riceverà il premio S'Istima, pensato

LA LETTERA La mia vita prigioniera in fuga dall'amore violento

da  repubblica  online  di GIULIA Sto scrivendo nel bel m ezzo della notte. Mi trovo isolata dal mondo e lontana dai miei affetti in una casa di cui nessuno sa l'esistenza e che deve rimanere segreta. La zona è sorvegliata in ogni angolo da telecamere. Non scrivo da un carcere. Non è per un reato commesso che mi trovo qui ma per gli sbagli di un'altra persona, una persona che ritenevo mi amasse. Sono chiusa qua dentro senza la possibilità di uscire  né di ricevere visite, tutto questo per la mia sicurezza. Questa è la mia storia. Tutto ha avuto inizio circa un anno fa, quando, nel bel mezzo della mia ex spericolata vita è apparso lui: Mario. Come tanti ragazzi della nostra età ci siamo innamorati e abbiamo dato inizio alla nostra storia d'amore. Almeno così la vedevo io, noi ci amavamo anche se lui era molto geloso. Sotto la sua crescente pressione ho cancellato tutte le mie foto perché se no lui si incazzava, così pure i numeri di telefono degli amici maschi. E ancora no

La battaglia per la vita del caporalmaggiore Letteria Tripodo

Premetto    che  non ho    amato ad  incominciare  dagli ultimi  14\15  anni   (  riferendomi  alla  scelta   e  all'istituzione  non alle persone   perchè  se  uno  fa  una  scelta  sbagliata   può  e dev'essere   criticato  e  condannato  qual'ora  essa  ti portare  a  compiere  azioni  abberranti  ma prioma di  fare  ciò   bisogna  comprendere   e  non giudicare  )  le  stellette   e   tutto  l'ambiente  che  c'è attorno  nonostante  (   vedere  archivio blog  )   abbia  avuto  prozii materni  militari  nella 1  guerra mondiale  . Allora  vi   chiederete perchè  racconti questa  storia  ?  1) perchè è  coraggiosa  2) per i  suo attaccamento  alla  vita  e    a quello in cui crede   3)  perchè   non ho  niente  da rtaccontare  per  l'8 marzo  A  voi la storia  della   dura battaglia per la vita del caporalmaggiore Letteria Tripodo contro l'uranio impoverito incontrato nei Balcani. Un tumore, ma nonostante tutto il coraggio di mettere al mondo

non si è mai vecchi per certe cose Judo, super-cintura nera a 98 anni: Keiko ottiene ''il decimo dan''

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  tale  news    riportata   sia nei due video sia  nei dettagli    conferma il  mio post  precedente ovvero  spesso la    vecchiaia  è  anche  felicità  video  originale   qui   sotto  trovato tramite il motore  di ricerca interno  di  donwloadhelper ( opzione  per  scaricare  video   da  youtube  e   non sdolo di mozilla  firex  fox  ) quello ridotto  e  sintetico di  repubblica .it     da  cui  hopreso anche  la didascalia A 98 anni Keiko Fukuda, un'anziana signora originaria di Tokyo e residente ormai da anni a San Francisco, è diventata la prima donna ad aver raggiunto il più alto riconoscimento nel Judo: il decimo dan. Ci sono soltanto altre tre persone, al mondo, che possono indossare la sua stessa cintura nera. E sono tutti uomini. Molto tempo fa Keiko, ultima allieva vivente di Kano Jigoro, fondatore del judo, ha abbandonato il Giappone - mandando all'aria anche il suo matrimonio - perché nel suo paese gli uomini, anche se tec