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3.8.24

Nei fumetti Disney non si può più parlare di Olimpiadi ? sembra di si . infatti nnon coi sono dal 2020 storie olimpiche

Che tristezza. Ricordo con molto affetto le storie dedicate alle olimpiadi, ai mondiali di calcio (quella di Amelia che cerca di far vincere l'Italia è fantastica), a Sanremo. Mi sembra assurdo dover rinunciare per motivi di diritti . Sommando tutto ciò di cui non vi si può più parlare e anche disegnare, mi meraviglia che tali fumetti non siano ancora spariti...gusci vuoti come sono sempre più. E sull'ona  della nostalgia     che    riporto   quest articolo di  

da Fumettologica
Di Andrea Fiamma 1 Agosto 2024
La copertina di Topolino 1072 del 13 giugno 1976, dedicate alle Olimpiadi di Montréal di quell’anno

I fumetti Disney, e la rivista Topolino in particolare, hanno sempre celebrato le Olimpiadi come evento collettivo in grado di ravvivare lo spirito nazionale, trasmettendone i valori più edificanti e cercando di avvicinare i lettori più piccoli allo sport – una missione che il settimanale ha portato avanti per decenni in tanti modi, dalle storie realizzate con la collaborazione delle federazioni sportive fino al Trofeo Topolino. Ma da un po’ non è più così.
Il primo incontro tra i fumetti Disney e le Olimpiadi avvenne nel 1956. Ispirato dallo spunto di Paperino e le prove olimpiche, una storia breve di Carl Barks in cui il protagonista, aspirante atleta per Paperopoli, combina una serie di guai durante le qualificazioni olimpiche, il direttore di Topolino Mario Gentilini commissionò a Guido Martina e Giovan Battista Carpi un fumetto simile, dal titolo Paperino alle
Olimpiadi, in cui il papero è costretto a correre alle Olimpiadi dopo aver fatto arrestare un criminale che avrebbe dovuto gareggiare per conto di Paperone. Martina e Carpi lo realizzarono in tempi record, ma la storia uscì comunque nell’autunno del 1956, quando ormai i giochi erano conclusi.
Le iniziative serie partirono nel 1960, anno delle Olimpiadi di Roma, un’edizione particolarmente significativa per l’Italia. In quell’estate Topolino dedicò ampio spazio ai giochi olimpici, tra servizi, giochi e illustrazioni (perfino qualche pubblicità era a tema). L’editore Mondadori diede inoltre alle stampe, nella serie I Classici di Walt Disney, il volume Paperino alle Olimpiadi, nel quale, oltre a storie sportive collegate tra loro da una vicenda-cornice, erano presenti fatti storici, foto e primati delle edizioni passate. Il progetto, fatto anche per creare un oggetto ricordo, ebbe grande successo e fu replicato con Topolino alle Olimpiadi nel 1964 e Paperone alle Olimpiadi nel 1968.Un Pippo campione di Hula Hoop su una copertina di una pubblicazione Disney dedicata alle Olimpiadi nel 1984

In occasione dei giochi olimpici di Monaco del 1972, Topolino fece le cose in grande: per il volume Pippo alle Olimpiadi, sempre della collana I Classici di Walt Disney, Romano Scarpa scrisse e disegnò la storia inedita Pippo e i parastinchi di Olympia (il personaggio fu scelto in sinergia con l’uscita nei cinema del film a episodi Pippo olimpionico), che con le sue 134 pagine era una delle storie più lunghe mai prodotte sino a quel momento, nonché una delle più riuscite di Scarpa. Nel frattempo, su Topolino uscì la saga Operazione Olimpiadi, accompagnata da un sontuoso gadget: sei medaglie ritraenti i personaggi Disney in attività sportive.L’idea del gadget fu replicata quattro anni dopo, in occasione delle Olimpiadi di Montréal del 1976, con un’iniziativa ancora più importante, in collaborazione con l’azienda Findus: dodici figure in metallo raffiguranti i “superatleti”, ovvero i personaggi Disney alle prese con gli sport. Su Topolino furono allegati sei di questi gadget, oltre al raccoglitore, mentre gli altri vennero inclusi nelle confezioni di bastoncini di pesce Findus.Per Topolino, celebrare le Olimpiadi diventò una ricorrenza immancabile, al pari delle feste natalizie o di altri eventi di grande risonanza, e così, negli anni, oltre a redazionali, gadget e volumi speciali, apparvero molte storie dedicate all’evento, tra cui l’apprezzata Paperolimpiadi, realizzata nel 1988 sempre da Scarpa e sempre con una lunghezza record: 250 pagine, l’avventura Disney più lunga mai pubblicata fino ad allora.Negli ultimi anni, però, tutto si è complicato. Le manifestazioni esistenti ed esterne al mondo Disney sono state messe da parte per non incorrere in problemi di diritti intellettuali, autorizzazioni mancate, promozione impropria o potenziali polemiche.Un esempio di come sono state ripensate le storie Disney a tema Olimpiadi

Dato che il nome delle Olimpiadi e i suoi simboli (i cinque anelli, la torcia, le mascotte) sono protetti da copyright, Disney ha preferito non utilizzarli nelle storie, anche alla luce del controllo più stringente del CIO, il comitato internazionale per le Olimpiadi, che ha iniziato a chiedere a ogni comitato sportivo nazionale di vigilare con più solerzia. Nel 2017, un pub francese fu multato perché aveva stampato sottobicchieri con i cerchi olimpici, iniziativa che era stata considerata un incentivo commerciale per attirare i clienti.
In questo addio ha probabilmente contato anche il fatto che quelle olimpiche fossero storie difficili da realizzare, perché, dati i tempi lunghi per confezionarle, i soggetti dovevano sempre restare su linee generali, facendo riferimenti diretti alla realtà ma non troppo puntuali. Per smarcarsi da queste problematiche, spesso si sceglieva una via fantasy che si allontanava dal discorso olimpico. L’esercizio, di non facile esecuzione, consisteva nel fare respirare al lettore l’aria del momento, senza però inserire troppi elementi che datassero la storia, per renderla fruibile anche nelle riedizione successive. Una pagina dalla storia “Los Angeles ‘84” pubblicata su Topolino per le Olimpiadi di quell’anno

Per esempio, nel 1984, Fabio Michelini e Giorgio Cavazzano riuscirono a confezionare una storia sulle Olimpiadi di Los Angeles, intitolata Los Angeles ‘84, talmente astratta dal contesto – eppure godibile, con il solito Paperino impegnato in mille discipline – che nelle riedizioni successive bastò cambiare il titolo per farla funzionare, diventando Barcellona ‘92 e poi Sidney 2000 (e addirittura Atene ‘04 in una versione pubblicata in Grecia). In un’epoca, quella contemporanea, in cui le storie arrivano su Topolino con l’idea di essere rieditate in volume a stretto giro, forse creare qualcosa che parla dell’oggi non ha più tanto senso, da un punto di vista editoriale.«Era una tradizione, che poi magari non produceva le storie più belle del mondo, però era uno di quegli appuntamenti che ci si aspettava e che faceva la Storia di Topolino» commenta a Fumettologica Valentina De Poli, direttrice di Topolino dal 2007 al 2018.L’ultima Olimpiade protagonista di Topolino è stata quella di Rio 2016. In quell’estate, oltre alla storia a puntate I signori dei metalli, uscirono 12 medaglie con i personaggi Disney allegate a Topolino e altre testate, in un’involontaria chiusura del cerchio con l’iniziativa del 1972.«Per Rio 2016 avevo sudato un bel po’ con il CONI, il comitato olimpico italiano, per ottenere un gentlemen agreement che mi portò alla pubblicazione della storia e all’uso del logo olimpico in copertina» spiega ancora De Poli, che durante la sua gestione ebbe modo di supervisionare i progetti legati a tre Olimpiadi, dando sempre risalto ed eco all’evento. «Continuo a pensare che, essendo Topolino un giornale in tutto e per tutto, registrato al tribunale, creato da giornalisti, esista il diritto di cronaca e parodia, e quindi in teoria non ci dovrebbero essere veti o pericoli. Fa tutto parte della nuova follia dei tempi, dell’esasperazione delle precauzioni.» Topolino ha riservato pochissimo spazio a Tokyo 2020 e ancora meno a Parigi 2024: Nell’estate 2021 uscirono dei redazionali (e questa è anche una delle contraddizioni di un colosso come Disney, che spesso predica i propri valori a targhe alterne), una storia giallo-agonistica intitolata Topolino e l’oscura finale e dei gadget sportivi, riproposti identici a luglio 2024.La decisione di Disney di non affrontare più l’argomento olimpico nei fumetti è retroattiva, ed è probabile che molte delle storie prodotte fino al 2016 non saranno più rieditate (Topolino il signore dei cerchi, realizzata per Pechino 2008, non è mai stata riproposta in Italia, per esempio). Tutte quelle ripubblicate finora hanno invece subito correzioni più o meno invasive, fatte sempre senza consultare gli autori originali. Di alcune, però, sarebbe impossibile sradicare la componente olimpica senza perdere il senso della trama. Nel volume di Giunti Paperiadi, pubblicato nel 2021 e tornato sugli scaffali nel 2024 in una nuova edizione, tutte le storie a tema olimpico sono state modificate per togliere ogni simbolo o parola relativa alla manifestazione, perfino quelle che trattano le Olimpiadi in ottica storica, come Paperino e l’olimpionico universale, un’avventura del 2008 sulle origini dei giochi.Pubblicata per la prima volta nell’agosto 2008, “Paperino e l’olimpionico universale” è stata ristampata senza modifiche nel 2016, per poi diventare “Paperino atleta universale” nel volume Paperiadi, pubblicato nel 2021 e nel 2024: nelle ristampe, la parola “olimpiade” è diventata “gara sportiva”

Senza i giochi olimpici a sorreggerne la trama, le storie hanno dovuto cambiare la loro cornice narrativa, con esiti spesso innocui (imprecisati “giochi sportivi mondiali” hanno preso il posto delle Olimpiadi) ma a volte involontariamente goffi o comici. Nella riedizione di Codice Olimpo, un’avventura di DoubleDuck realizzata per le Olimpiadi di Londra 2012, sono stati tolti tutti i riferimenti alla competizione, a eccezione del titolo, che ha perso così di senso.Le ultime riedizioni conservative sono del 2017 e da allora si è preferito evitare ogni riferimento ai Giochi – almeno in Italia, perché in Germania è stato dato alle stampe un recente volume contenente storie olimpiche che non presentano modifiche.La pratica di dribblare manifestazioni reali nei fumetti Disney si estende a molti altri eventi di richiamo oltre le Olimpiadi, come Lucca Comics & Games, i Mondiali di calcio, il Giro d’Italia o il Festival di Sanremo – in passato tutti protagonisti di storie ma che ora, come le Olimpiadi, richiederebbero un livello di coordinamento dispendioso e varie autorizzazioni (che talvolta sono state concesse, come nel caso della storia del 2020 Zio Paperone e il Giro da capogiro, realizzata in collaborazione con il gruppo RCS, detentore del marchio) – ma anche ad argomenti un tempo considerati veri e propri valori per Topolino, come l’ecologia o la lotta al razzismo. Essendo diventati argomenti divisivi nel discorso pubblico, politicizzati e potenziali fonte di polemiche, la casa madre ha preferito glissare, arrivando a piallare ogni asperità, perfino la più inoppugnabile e incontrovertibile.Proprio nella storia olimpica Londra 2012 – Caccia all’oro! di Roberto Gagnor e Marco Mazzarello (diventata Papermedaglie, caccia all’oro! nelle riedizioni successive), Paperino, Topolino e Pippo tornano indietro nel tempo e incontrano il velocista Jesse Owens, protagonista di quattro storiche vittorie a Berlino 1936. Nella storia, Owens è prigioniero della polizia di Zirconia (una versione Disney della Germania nazista creata da Giorgio Cavazzano per la storia Topolino – Minni in “Casablanca”) e, nella versione originale, Topolino spiega che gli zirconiani non lo vogliono fare correre perché «ha il colore della pelle diverso dal loro», semplificando con delicatezza il tema del razzismo. Nelle riedizioni successive, oltre a rimuovere i riferimenti olimpici, la battuta è stata corretta in «a causa di una ingiusta discriminazione». Per paura di non calcare la mano, Disney ha cercato una formula talmente vaga da essere incomprensibile.La vignetta tratta da “Londra 2012 – Caccia all’oro!” nella versione originale, a destra, e in quella modificata nelle ristampe, a sinistra

Nel libro Un’educazione paperopolese, Valentina De Poli definisce Topolino «un ponte tra il mondo della realtà e quello della fantasia», ed eventi come le Olimpiadi, secondo la sua visione, hanno lo scopo di «calare e sintonizzare il giornale nel tempo in cui vive, renderlo rappresentativo del momento storico a cui appartiene. […] Per diventare, e mantenersi tale, un fenomeno mainstream è necessario che faccia parte del mainstream. Ecco allora la complicità con il mondo dello sport, del cinema, della musica e della tv, in genere tutti fenomeni della cultura popolare».Topolino è stato, ed è, una fucina importante per il fumetto italiano, che attraverso i personaggi Disney è riuscito a portare avanti iniziative ed esprimere concetti che parlano della società e alla società. Gli autori possono continuare a realizzare storie su generici “giochi sportivi mondiali”, ma togliendo la possibilità di dialogare con l’immediatezza del reale, questa capacità di parlare del presente che vivono i lettori viene meno.Su questo, l’attuale direttore di Topolino Alex Bertani ha un’opinione diversa: per lui l’abbandono di questi riferimenti non rappresenta un handicap, da una parte perché, dice a Fumettolologica, «nessuno decide di comprarsi un fumetto solo perché una storia è ispirata a una convention o a un famoso evento sportivo, quand’anche lo facesse si tratterebbe perlopiù di un fatto episodico», e dall’altra perché «nel tempo della sovra-informazione contemporanea, bombardati di continuo da notizie e dettagli su tutto, credo che i lettori vivano sempre più in modo distinto il mondo della fiction e quello della realtà».Una storia olimpica relativa ai giochi invernali di Torino 2006, nella versione originale e in quella ristampata

«Siamo nell’era delle grandi prudenze rispetto alle grandi aperture, anche esagerate magari, del passato» commenta invece a Fumettologica Francesco Artibani, sceneggiatore di Codice Olimpo. «Pezzo dopo pezzo, questo atteggiamento depaupera il lavoro di tutti perché sgancia le storie dalla realtà. Lo slancio a banalizzare i personaggi e le situazioni è una forma di autolesionismo incredibile, anche perché i lettori, inclusi i più piccoli, vivono nel mondo e vedono cosa succede.»“Sganciarsi dalla realtà” è la stessa espressione che usa Roberto Gagnor, sceneggiatore di Londra 2012 – Caccia all’oro!, per segnalare il rischio che corrono i fumetti Disney, «anche quando l’omaggio sarebbe probabilmente innocuo e anzi utile a entrambe le parti».«Alla fine», dichiara Bertani, «nulla impedisce che le stesse emozioni e atmosfere i lettori le possano vivere tramite parallelismi frutto della mera fantasia, che proprio perché separati e svincolati dalla realtà (in alcuni casi meno romantica di quanto si possa ritenere) riescono a svolgere una funzione archetipica a volte persino più forte».Come puntualizza giustamente il direttore, non significa che non si possano realizzare belle storie su temi importanti: gli autori Disney hanno da sempre dovuto confrontarsi con paletti e limiti e li hanno saputi aggirare con la forza dell’allusione. Tuttavia, questo ulteriore restringimento degli immaginari rischia di togliere lo spigolo vivo alle storie e privarle di quello spirito del tempo che invecchia le storie e obbliga i grafici a sostituire “Los Angeles ‘84” con “Barcellona ‘92” ma allo stesso tempo le rende materia immediata e pulsante di vita.

18.1.14

topolino panini qualcosa si muove o è solo di facciata ?


nessuno  se n'è accorto    -  Salvatore  Niffoi -Piero Marras  )


questo post  si basa  sula lettura  dei  primi    numeri   dell'edizioni  panini  di  topolino  .


Inizialmente   credevo che   tale passaggio  segnasse  come   dice questa  canzone  : << (...)  (...)  So che riprenderò \ il mio giusto tempo \per non sopravvivere  \ solo monumento >> ( mau Mau   marzo 1995   http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=9149 ) e  parte  del comunicato ufficiale  della  panini  
 : <<  (  .... ) Aldo H. Sallustro, amministratore delegato Panini S.p.A., ha così commentato l’acquisizione: “E’ con grande soddisfazione che accogliamo Topolino e le testate Disney all’interno delle attività editoriali Panini. Da sempre Panini è in prima linea per divertire, intrattenere e anche educare i ragazzi di tutte le età, ed è motivo di orgoglio poter continuare a farlo attraverso periodici che già sono nelle storia dell’editoria e della cultura di questo paese, e continueranno a esserlo negli anni a venire grazie all’impegno nostro e di tutta la nostra squadra, Questa acquisizione consolida il nostro ruolo di editore leader in Italia nel publishing per ragazzi, e rende ancora più saldi i rapporti con Disney, di qui siamo licenziatari esclusivi per le figurine da decenni, e con cui siamo già in relazione nel settore publishing grazie alle licenze Marvel e Star Wars”.  da  http://www.postcardcult.com/articolo.asp?id=6328&sezione=11
Insomma un rinnovamento totale   / una  tabula rasa  elettrificata   degli ex Csi   . Ma  poi   ,ho  pensato che il  cambiamento   rapido \  tabula rasa   del proprio passato  è  un illusione  e che  può portare  a  <<  Tutti siamo liberi di cambiare se siamo disposti a peggiorare la nostra condizione. >>( Ascanio Celestini, Lotta di classe, 2009 ) o peggio  magari la morte  e la distruzione   se  non si  allenati ai cambiamenti  o peggio   a 







 ecco allora    che preferisco  un cambiamento   lento    e graduale   come quello  che sta  avvenendo  ,con ottimi risultati (   almeno da i numeri letti fin 'ora  ),   con Dylan dog  .

Già incominciano le prime lamentele  dei collezionisti  , come si  vede dalla  foto a sinistra presa  mi pare   dalla pagina facebook  di topolino ,  per  come  il giornale  per    diverse volte  il giornale  viene  incollato male . Ma   queste  sono   solo sottigliezze, in quanto  <<  Il passaggio potrebbe apparire più di forma che di sostanza poiché l’impostazione grafica [   ed , aggiunta mia , i difetti nell'impostazione che caratterizzano il topo da 30 anni a questa parte ] della testata di punta resta invariata, a parte la presenza del logo Panini, e il parco autori al lavoro sui fumetti è rimasto il medesimo, così come la redazione del giornale. >> infatti , ed è già un passo importante , come dice sempre  questo articolo  di lospaziobianco.it << Anche se l’acquisizione è ancora fresca e sarebbe lecito aspettarsi un periodo di assestamento, in realtà il lettore più attento ha già potuto notare alcuni significativi cambiamenti di concezione del fumetto Disney in Italia, rispetto al passato.
Una cosa infatti è da sottolineare: il fumetto Disney è un patrimonio incredibilmente vasto, e come tale possiede al suo interno opere trascurabili, buone e ottime. In queste ultime due categorie rientrano un gran numero di storie (e di autori che le hanno realizzate) sia nel lontano passato sia negli ultimi anni, che molti lettori di fumetto tout-court apprezzerebbero per l’alta qualità degli intrecci narrativi e dei disegni, se avessero la possibilità di conoscerlo.Il problema di Disney Italia è che troppo spesso non ha saputo valorizzare appieno questa ricchezza artistica: ci sono state testate volte e celebrare sceneggiatori e disegnatori di particolare pregio (Zio Paperone, I Maestri Disney, alcune recenti collane allegate a quotidiani nazionali), ma non sempre si è trattato di iniziative con una direzione precisa e capaci di farsi notare anche fuori dalla cerchia degli appassionati disneyani.Un altro problema della visione di Disney Italia è la reperibilità degli albi realizzati: negli anni ’90 sono usciti alcuni volumi “one-shot” di grande caratura, spesso in occasione di ricorrenze particolari, ma la loro “sopravvivenza” era limitata ad alcune settimane in edicola, per poi sparire dalla circolazione. Un caso simile, ancora più eclatante, è quello del semestraleTesori Disney, confezionato e pensato in tutto e per tutto per essere un libro – dalla copertina cartonata al prezzo importante per un prodotto da edicola – , che in libreria non è mai stato distribuito.Salvo alcune iniziative dell’etichetta Disney-Libri, che spesso
ristampava alcuni dei volumi più significativi pensati per il circuito delle edicole, molte raccolte, ristampe e iniziative monografiche non hanno avuto la diffusione che avrebbero meritato.
Forse è proprio pensando a questo, che una delle prime mosse attuate dalla Panini Comics è stata quella di far sbarcare alcuni volumi Disney in fumetteria, luogo finora a loro precluso: un handicap non da poco per la diffusione del fumetto Disney al di fuori del pubblico di appassionati.
La Panini, forte della sua esperienza con i titoli Marvel e non solo, ben conosce le potenzialità dei “comics-stores”, e soprattutto le abitudini e i desideri di chi frequenta questi negozi. Da qui la scelta di lanciare prodotti pensati esclusivamente per questo circuito, quindi contraddistinti da un aspetto lussuoso e da contenuto meritevole. L’esempio più recente è lo Scrigno dei Mille, un cofanetto di cartone che contiene la ristampa anastatica dei numeri 1000, 2000 e 3000 di Topolino, iniziativa che ha più di un motivo per essere apprezzata, in special modo dall’acquirente da fumetteria: una confezione elegante, la ristampa con impressioni in oro di numeri importanti per la testata, la componente celebrativa. >>


Ma  come  ho detto nel titolo per il momento  , di solito  sono essenziali  i primi 100  giorni ,  non si  è    vista  neppure  l'ombra  di cambiamenti strutturali ,  ma  aspettiamo  visto  che   stiamo passando da  : <<  si respira un'aria immobile \ controvento non si piscia più  (...) >> . E poi    in tutti  processi di cambiamento   : <<   anche il viaggio più lungo inizia  con un piccolo passo  >>  
Ecco  cosa  la nuova  gestione   del topo   dovrebbe  ( almeno provare  visto che  il  contratto  , salvo rinnovamenti  è per  6 anni  )  cambiare  \  trasformare 

.  uso quasi  monopolistico  delle  storie  tedesco \ danesi  nelle storie straniere
. sbilanciamento   nelle storie   a favore  dei paperi  e uso raro  di una forma   di equilibrio fra  topi e paperi
.   rinuncia  a creare  nuovi personaggi
. poco coraggio    cioè  mancanza  di una seconda possibilità  o sottovalutazione  dei  personaggi minori ( il nipote   di Rockerduck  , la  nipote  di battista  , i nipoti di :  paperoga, gastone  , ciccio  ,  basotti  , batista  , archimede  , le nipoti di minni  , la famiglòia di Amelia , di gambadilegno , gangetto  ecc  )
. mancanza  di riutilizzo e  riadattamento d personaggi  storici  (   pacuvio , zio sfrizzio  , sgrizzo ,  zia tessie   , ecc  )
.fine precoce  di alcune " minini saghe "  (  topolino 20802  ,dove osano le papere, pippo reporter  )
. personaggi a  senso unico ( salvo rare eccezioni    con discreto successo )  ad esempio  :  topolino    topolino  saccente  ,  precisino , so tutto io , ci penso  io  , gastone sempre  fortunato  , Ciccio sempre  mangione  , ecc


Visto che molti m'accuseranno  ma  sai solo distruggere ?  e  come ricostruiresti  ? Ecco  I miei consigli   , anche   se    visto il mio  scarso seguito , quando gli postai  ( anche  se   se  sotto altra  forma    )  sul  forum  del   papersera.net  ,  a  chi (  Disney  italia o  Panini Comics   ?  )  dopo  questo  intervallo di  6 anni   riprenderà la  " conduzione " di  topolino  

storie straniere   

Bengano , se  non si hanno idee  o problemi  economici  per   i diritti  di storie  originali  .  Ma  soprattutto  sarebbe  bello << Se le storie fossero sempre scelte tra le migliori disponibili la cosa potrebbe non essere male. In fondo anche ai nostri  autori potrebbe fare bene confrontarsi con il meglio della produzione internazionale.
Le varie storie Egmont, brasiliane, francesi, statuitensi etc, con la chiusura del  MEGA non trovano più spazio.  Topolino dovrebbe riaprire le frontiere per ospitare queste importanti produzioni, altrimenti le nuove avventure prodotte fuori dall'Italia non le vedremo mai>>

Si potrebbero  secondo  questo post    sul parsera.net



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Rispondi #133 - 21.04.10 alle 11:58:51  Vorrei porre una considerazione/ questione. Perché non inserire sul Topo storie Egmont, olandesi o vecchie storie brasiliane inedite in Italia (chiaro) al posto delle brevi o Ten Pages italiane, che, spesso non mi convincono? Spesso leggo storie Egmont brevi che sono vere cannonate, così come quelle brasiliane. Io ho visto su INDUCKS che ci sono molte inedite. Poi ci sarebbe tutto il mondo delle storie olandesi... Non dico che le storie brevi italiane siano da accantonare (alcune sono bellissime) ma credo che gli autori italiani non siano esplosivi se non hanno almeno 15 pagine a disposizione. Invece mi intrigano molto le brevi o le Ten Pages poliziesche con Topolino, anche se banali e scontate, che la Egmont produceva (e che credo continui a produrre).Anche le brevi (o Ten Pages) con Paperino e gli altri paperi erano fantastiche (parlo al passato perché oggi in italia non vengono più pubblicate). Inoltre avremmo il recupero di personaggi che consideriamo minori o non canonici.
Certo il layout su 4 righe sarebbe un problema. Tuttavia riguardando i primi numeri del Topo, dove storie con quel layout erano cosa comune, non mi pare sia un problema mantenerle con quel layout.
Insomma... Non dico che vorrei vederle in tutti i numeri del Topo o vedere solo questo tipo di storie... Ma io credo che il Topo ci guadagnerebbe... Noi ci guadagneremmo... Gli autori italiani ci guadagnerebbero (perché molti non sarebbero sfruttati a getto continuo)... Insomma, tra pregi e difetti della cosa, avremmo un Topo ancora più Topo... Con più varietà di storie e... Più Topolino (perché con o senza Topolino le storie di Topolinia e dintorni sono davvero poche).

Recuperare storie straniere (brevi) su Topolino   Oppure   Se  nel caso ( sempre  che tale news  si  confermata  )  in europa  -- Germania  a parte  --e  nelle Americhe  non si producono più storie disney , si potrebbero    recuperare  le storie  di teste  chiuse  come il mega  almanacco   ( non solo paperi  però ) anche  josè carioca e compagni  , ecc  . 


2) .sbilanciamento   nelle storie   a favore  dei paperi  e uso raro  di una forma   di equilibrio fra  topi e paperi


applicare "metodo \ manuale Cencelli"  con storie  dove  topolino  non sia  solo :   so tutto io  , ci penso io  , ecc   insomma  il topolino perfettino . Ma  che  si metta in discussione  , combini disastri , sia scettico e  siano pippo  , o minni  ad aiutarlo a  risolvere qualcosa  caso  


Per  gli altri problemi sperimentare   come  ad  esempio  : 1 ) riprendendo le storie  vecchie lasciate in sospeso  o  alcuni flash back accennati in altre storie  esempio quella  che  è all'origine dell'usucapione   per  evitare il matrimonio fra  brigitta  e paperone  . 2) dare una seconda  possibilità  , ripronendoli , almeno  per  qualche numero  e   magari rafforzandoli un po'  ai personaggi scomparsi o quasi come per  esempio filo sgancia e la  sua famiglia , ai nipote  di ciccio , di gastone   , le nipoti di paerina  e minni  , la nipote  di battista  , i nipoti di Rockerduck, tip e tap .., le giovani marmotte  femmine e maschi  , i nipoti e la  nipote dei bassotti .
3) integrare per esempio paperino paperotto con paperino ,  tramite  flashback . es  i nipoti trovano  in una fiera  di Quacktown.o in in cantina o soffitta  una  foto  di paperino paperotto ( paperino da picoclo )  e  gli chiedono che fine ahnno fatto i suoi amici   , e paperino racconta  , poi loro decidono di farli una sorpresa  e parte la caccia  a rintracciarli  , e..... si  ritrovano tutti\e  felici e contenti
4) riprendere con aggiunte le  vecchie saghe . es fare incontrare  topolino e pippo in pippo reporter  .
5)   uscire dalle  stereotipi   tipo gastone  solo  fortunato ( fare storie  magari ambientandole nell'unico   unico giorno in cui è sfortunato  ed  eventualmente  spiegare o rispiegare   come mai solo quel giorno è sfortunato  ) , paperino  sfortunato  ( fare  storie  come si è tentato di fare , poi abbandonate   negli anni 90\2000 , in cui nella sfortuna ha un briciolo di fortuna )  , paperoga  solo svitato , amelia  nella vita  di tutti i giorni  non solo a caccia  dellea n 1 di paperione   pippo sempre  folle  (  qualche  storia  in cui sia serio )  

  5)  rimettere  anche se  come  comparsate  e  flashback   i vecchi personaggi  ormai caduti in disuso 

Comunque  concludendo  posso affermare  , poi aspetterò  la  fine  del contratto fra panini e  disney   6 anni  per  dare  un giudizio globale   sul nuovo  corso  e  fare  il confronto fra il vecchio e il nuovo , che   anche a  livello  di  ruoli dei personaggi  si sta migliorando , come testimonia la storia   d'Amelia  

 presa dall'ultimo numero

  
Solo  allora potò dire  se l cambiamento  è di facciata  oppure il contrario

28.8.13

sto iniziando ad odiare l'estate , sintomo che sto anzianando \ invecchiando ?

mentre  finivo di leggere  questa  storia   su topolino  3015

da un lato desidero che l'estate  duri di più
, proprio come ik protagonisti di questa  storia  . Ma  allo stesso tempo mi   metto a  canticchiare questa  canzone della mia infanzia

meno male d'altronde non vedevo l'ora , forse stò anzianando ( invecchiando ) , ma sto iniziando ad odiarla . finisco sempre con essere , nella ,maggior  parte  dei casi  , solo visto che i miei amici lavorano ( ed io pure ) , hanno anche famiglia e  figli  , partner  . Ma  poi  lo  accetto con un po' di nostalgia  proprio come questo vecchio  film

14.6.13

Moby Dick secondo francesco Artibani-Paolo Mottura SPOILER

dalla pagina  facebook  ufficiale di topolino 

di solito   cerco di non fare previsioni  future  e  sono solito aspettare per  dare  un giudizio   su  una storia  a puntate  . Ma   avendo  tutti  gli strumenti ,  due  esami di letteratura italiana  , madre  ex professoressa  d'italiano  alle  scuole medie esprimo qui  un mio giudizio che  poi forse troverà  conferma la prossima settimana  con la  2  parte  della  storia .
Già  da  questa immagine    (  a  sinistra  )  I disegni hanno, come dice  Moreno Pedrinzani  << toni e delicatezze straordinarie, davvero un'opera di pregio.  >> Le sensazioni che rievoca sono vividissime, il romanzo è abilmente fuso con le vicende dei paperi, i caratteri dei personaggi interpretati sono azzeccati   anche   se  trattandoti  di una  riduzione per  bambini .Infatti  : <<  ( ... )   cent numero 1  
«Quachab non sta cercando Moby Dick per ucciderla e vendicarsi della sua gamba spezzata - racconta Paolo Mottura, fumettista Disney di Pinerolo -, vuole solo recuperare la sua moneta portafortuna n. 1 che la balena si è inghiottita». Così la caccia al capodoglio (improponibile per la Disney) diventa una caccia alla moneta.  
Il viaggio per mare con tutta la ciurma parte così, a bordo della baleniera Pikuod e insieme ad altri personaggi come Archimede (Starbuck), Qui Quo Qua (Queequeg), e Amelia (Fedallah). «Disegnare Quachab non è stato troppo diverso dal solito Paperone – dice Mottura – è sempre lo stesso personaggio determinato, avaro e sicuro di sé».   
Papero pasticcione  
Far assomigliare Paperino al riflessivo e filosofico Ismaele di Melville, invece, sarebbe diventata una forzatura. E infatti Francesco Artibani ha lasciato che Paperino restasse il papero pasticcione che si va a cacciare nei guai e scivola sempre nelle situazioni più buffe. Il papero fifone che, appena arriva il momento tanto bramato di affrontare la balena, suggerisce a Quachab: «Magari se facciamo finta di niente Moby Dick se ne va e ci lascia in pace! P-potremmo fischiettare con aria vaga, che cosa ne dite?».  Ho apprezzato molto anche le pagine seguenti dove gli autori parlano della loro opera. Un piccolo capolavoro >> ( da LA  STAMPA  OnLine   qui il resto dell'articolo )

concludo per  fosse  curioso  due video  presi    www.topolino.it    e di  cui  causa  uno  ...  di  script   non son o riuscito ad  usare  mozzilla   foirex   fox e   quindi  donwloadheler   per  metterli qui  , e sono costretto  a riportarli sotto  forma  di  link
 1)  http://topolino.it/video/moby-dick/ Promo  della storia   con immagini 
2)  http://topolino.it/video/gli-autori-di-moby-dick-raccontano/  e rilevano le loro fonti  , la loro ispirazione  ,  e altri anedoti \  retroscena   su come  è nata  la storia  

30.5.13

topolino non chiude ?

aggiorno il mio ost  precedente

Topolino alla Panini, anzi no: un brutto esempio di giornalismo



La rivista “Topolino” ha da poco festeggiato i 3000 numeri: un traguardo ammirevole, che solo poche testate a fumetti hanno saputo raggiungere nel mondo. La causa di ciò va ricercata anche nell’importanza della scuola italiana del fumetto nel mondo, e negli autori, di casa Disney e non solo, che esportiamo all’estero.

Ma come un fulmine a ciel sereno, ecco che su un blog gestito da una fumettista compare una grande notizia: "Topolino, la testata, assieme ad altre testate Disney, migra da Disney Italia e la licenza passa a Panini. Di certo serpeggia inquietudine tra i lavoratori, si direbbe che si parli di cassa integrazione quasi fosse una fabbrica... ma non lo è?". L'articolo, accompagnato da alcune immagini di contorno, crea alcune perplessità sulla vicenda. Alcuni collezionisti non si dicono convinti di quanto è scritto nell'articolo, altri sono preoccupati, altri ancora solo molto curiosi.

Ma prima di scrivere ciò, l'autrice aveva premesso che: "Tutte le cose che scriveremo in questo post ci sembrano probabili e alcune certamente probabili. Le nostre fonti segrete e molteplici ci hanno fatto immaginare questo: TOPOLINO SE NE VA!"
Appare allora chiaro che ci si trovi di fronte ad una notizia senza una vera e propria fonte verificabile. Ciò nonostante, forse spinti da uno spirito sensazionalistico che supera ogni umana ragione, alcuni giornali online cominciano a far circolare la notizia, cercando di renderla sempre più reale. Infine, persino "Il Resto del Carlino" titola così: "Alla Panini Comics i diritti Disney: pubblicherà Topolino"
Ma cosa c'è di vero in tutta questa faccenda? A quanto pare, niente di troppo attendibile. Su Twitter Tito Faraci, noto sceneggiatore di fumetti, afferma che: "Nuovi sceneggiatori per Topolino non servono a sostituirne di 'vecchi', e la ricerca non c'entra non possibili cambi di editore".
Sul forum del Papersera, ritrovo di appassionati e collezionisti, due sceneggiatori, Gagnor e Artibani, hanno affermato che sulla vicenda non c'è nulla di ufficiale, ed è inutile fare congetture se non si possiede una fonte verificabile. Inoltre, stando a Gagnor, gli artisti Disney sono freelance, quindi l'articolo apparso sul blog presenta anche degli errori tecnici, che minano la credibilità.
Sebbene questa vicenda possa apparire marginale in questo clima politico e sociale, la ritengo un'ottima dimostrazione di come a volte, il giornalismo, parta da fonti non confermate o, comunque, molto vaghe, e costruisca notizie senza che vi sia una conferma ufficiale

27.5.13

topolino 3000 la mia recensione e le speculazioni su ebay

da  antoniogenna.com
Prima d'iniziare  il  post   recensione   voglio riportare   una  , se  confermata  , news   che forse segnerà la fine  ( mi tocco e m'auguro di no  , proprio ora topolino   stava  rincominciando a prendere  quota   come un  tempo  )  di un epoca  . Ma  sopratutto  farà valere di più  e renderà più raro     tale n   esaurito   nelle edicole   fin  dal 1  giorno   e poi  per   magia   \  speculativa  comparso su ebay a 80€ e  forse  più .Praticamente  hanno fatto   come Paperone  e Rockerdur   in questa  storia   (  il n  2995   foto  a  sinistra   ) . Le  cause   ?   : 
1)  crisi   economica / editoriale mista   visto che   c'erano periodi in cui   la tiratura del Topolino in occasioni del genere superava il milione di copie, mentre normalmente non scendeva mai sotto le 600 mila.Fra l'altro, meno di 3 anni fa la tiratura era di oltre 200 mila copie: stamparne 150 mila per il numero "evento" del 3000 e' come darsi la zappa sul piede rimasto fuori dalla fossa.
Infatti    stampare 150 mila copie "grande evento" di un fumetto che superava il milione di copie e' un flop.Ormai Topolino non e' piu' un fumetto: e' una APP. Contenti loro...  
2 ) colti da  sorpresa 
3)  incapacità del markentig  disney  di  prevedere una simile cosa   che cioè che molti  ne  avrebbero comprato per  se  quelli buoni    2  copie  una  per la collezione  , quelli semi buoni  3\4   per  amici\che    quelli disonesti   oltre 5    da  rivendere  per  specularci .  3)    una scelta  ,come credo  , ec come si dice  su papersera  vogliono approfittarne per mitizzare l'uscita del 3000, facendo venire la curiosità al lettore mancato di comprare il 3001... può essere una (strana ma  ormai non mi  stupisco  di  niente  ) tattica anche questa... 

Scusate  la  divagazione   ecco  la  news  da  http://comicout.blogspot.it/


Tutte le cose che scriveremo in questo post ci sembrano probabili e alcune "certamente probabili".

Ma finché le due aziende coinvolte non risponderanno alle nostre richieste di commentare le voci che circolano da tempo e che nell'ambiente hanno preso consistenza, dobbiamo considerare queste affermazioni come ipotesi, poco più che "un racconto | narrato da un idiota, pieno di suoni e furore, | che non significa nulla...", ma se vi piace seguiteci.


Le nostre fonti segrete e molteplici ci hanno fatto immaginare questo: TOPOLINO SE NE VA!
«Topolino», la testata, assieme ad altre testate Disney, migra da Disney Italia e la licenza passa a Panini.
Così come è per «L'Uomo Ragno» anche «Topolino» sarà della casa editrice modenese.
La produzione di fumetti dovrebbe restare a Milano, e con un ricambio di autori (nuovi sceneggiatori sono stati chiamati alle armi, in grande segretezza), ma anche una diminuzione di produzione, probabilmente. 
E poiché Panini non produce riviste, ma volumi o albi tradotti, e però Panini ha comprato «Cioè», (testata romana che non sta producendo denaro, ma ha una redazione), la redazione delle riviste potrebbe diventare romana, con un agile risparmio.
Vi gira la testa?Comprensibile.Ma da tempo alla Disney americana i fumetti interessano poco o niente. È piuttosto il mercato europeo, con Francia e Danimarca in testa a curare edizioni e produzioni dei fumetti e giornaletti.
Ricordiamoci infine che, fino al 1988, «Topolino» usciva per Mondadori, era fatto da Mondadori e da molti autori italiani (come ora). La scelta di far uscire "Topolino" da Mondadori fu tutta Disney, contro il parere del capitale Mondadori.Insomma niente da stupirsi se le testate cambiano di mano. 
Di certo serpeggia inquietudine tra i lavoratori, si direbbe che si parli di cassa integrazione quasi fosse una fabbrica... ma non lo è?
Una fabbrica di idee, ma anche di artigianato di alto livello, di produzione industriale, una produzione che si esporta ed è marchio di qualità Made in Italy. 
Sarà a settembre la nuova uscita? O prima?
Questo bellissimo numero di «Topolino», il 3000



esaurito in 24 ore, sarà la pietra di confine?


AGGIORNAMENTO:
è arrivata ora da parte di Disney il no comment ufficiale, "per policy"




ma ora  , non prima  d'aver  fatto gli auguri  a topolino e  a tutta  la redazione  ,


bado alle ciancie  ecco la mia recensione   storia per  storia    le  immagini sono prese eccetto dove  diversamente  indicate  da   http://coa.inducks.org/issue.php?c=it/TL+3000&pg=1




Pippo, Gambadilegno e... il colpo da 3000
Bè, che dire? Il disegno e la tecnica di colore colpiscono fin dal primo sguardo... molto carina la trama, con un Pippo pò poetico ma tremendamente dolce nella ingenuità... come sempre  d'altronde   inoltre adoro quanto s'intendano lui e Sgrinfia! Mi permettete una citazione?
G. : Non nutro grandi speranze per la mia squadra! Verranno anche quelle schiappe dei colleghi di Paperopoli...
T. : Se non altro, hanno le maglie con il numero!
Una  delle  più belle   del numero, con una serie di gag spassose Sgrinfia: "Mi piacevano le storie con quel cattivone ciccione che faceva sempre la figura del babbeo!" Ottimi  i  disegni di Cavazzano veramente stupendi. Ho apprezzato moltissimo i disegni senza china. E poi che dire della colorazione di Mirka Andolfo? Voto: Un bel 10









24.5.13

Auguri Topolino: il numero tremila in edicola Il settimanale Topolino taglia il traguardo dei 3000 numeri




Il settimanale Topolino taglia il traguardo dei 3000 numeri e festeggia con un’edizione da collezione, in edicola dal 22 maggio. Un numero doppio, dalla foliazione extra, con una copertina ricca di effetti speciali disegnata da Andrea Freccero e 14 storie dei più popolari disegnatori e sceneggiatori Disney. Questo numero speciale è dedicato a tutti i personaggi della banda Disney .
Sono passati 64 anni dal primo numero di Topolino ( se si tiene il conto partendo dal II  dopo  guerra    e si escludono  )  Nello stesso anno in cui George Orwell pubblicava 1984 e veniva proclamata la nascita della Repubblica Popolare Cinese, nelle edicole italiane usciva il primo Topolino formato tascabile. Correva il 1949.  

Per ulteriori dettagli   storici  e  non 
http://it.wikipedia.org/wiki/Topolino_(libretto)





letto tutto d'un fiato  . Un buon segno  le   schede  di presentazione tra una storia  ed  un altra  che ha riportato alla memoria  vecchi personaggi  , relegati nelle edizioni dei classici e nel limbo dei  ricordi   dei più vecchi lettori  ( sottoscritto compreso ) . Speriamo che  dai prossimi numeri  ciu sia un recupero d'essi  nelle storie   della serie regolare  .  E  che sia  attualizzati . Sarebbe un  bel  modo per  uscire  dalla situazione altalenante in cui si trova il settimanale  topolino  . M'aspettavo   che  questo numero  , che raggiunge un traguardo notevole  insieme a  quello  che sarà raggiunto  fra  120  numeri  in cui si celebra' il  i 60 del fumetto , svelasse  o quanto  meno lii rivisitasse   visto   che in un mio post  su   http://www.papersera.net/cgi-bin/yabb/YaBB.cgi?num=1352832643/2#2  mi hanno detto che  sono stati  detti e ridetti  ,  "i misteri  "  dei personaggi  del  topo . Mi vengono  eccone alcuni che mi vengono alla mente    : 1)  come  mai  anagraficamente  vecchio e pluri centenario  paperone  è  giovane ., 2) quando  battista  e  miss paperet  furono assunti  ., 3) perchè la madre    ha abbandonato  qui , quo  ,  qua  .,  ecc . Ma  comunque  non mi lamento   è un  numero  stupendo  .Non so che altro dire lascio la parola  a http://antoniogenna.com/


La copertina

Disegnata da Andrea Freccero, e già disponibile da alcune settimane, presenta una importante  selezione dei personaggi Disney principali. Non tutti quelli che ci si aspetterebbe  ma una buona selezione. Assenti di lusso Rockerduck e Nonna Papera. Presenti a sorpresa Cip & Ciop, Reginella, Codino e Atomino tra gli altri. Nel suo blog, in risposta ad un commento di Raf, Andrea Freccero spiega perchè certe scelte e non altre.I colori della copertina sono di Mirka Andolfo e, anche se li ritengo personalmente un po’ carichi, sono comunque ottimi.

Le storie

Attenzione, alcuni commenti potrebbero contenere dei piccoli spoiler sulla storia. Leggete a vostro rischio e pericolo.
3000faraciLe quattrordici storie, il cui tema è stato proposto dalla redazione si aprono con una bella avventura  illustrata da Giorgio Cavazzano (per la prima volta al lavoro senza le chine) e colorata, da Mirka Andolfo, con un tratto leggerissimo decisamente indicata per le leggerissime matite dell’autore veneziano. La storia, scritta da Tito Faraci ci mostra un lato inedito e poetico di un Gambadilegno in piena forma e vero e pieno protagonista della vicenda. Segnaliamo alcune sottintese citazioni alla storia “Gambadilegno e la rapina da fumetto” scritta da Fausto Vitaliano e illustrata dallo stesso Cavazzano nel 2007.Topolino3000-Artibani

Si prosegue poi con la classica “caccia al tesoro” con la storia di Francesco Artibani e Corrado Mastantuono. “Zio Paperone e il tiranno dei mari” parte da un rimbecillimento di Pico De Paperis e ci porta alla ricerca del mitico Nautilus, “ non quello inventato dallo scrittore Jules Verne per il capitano Nemo.. quello vero” ci terrà a sottolineare Zio Paperone in una vignetta iniziale della storia.  I guai per Zio Paperone in questa avventura saranno tanti ma non mancherà di imparare una importante lezione di vita.Topolino e il sorprendente 3000” è l’avventura di Casty dedicata al personaggio di Topolino.
Topolino3000-Casty
 Si tratta di una bella storia fantascientifica di cui non vogliamo raccontarvi di più per non rovinarvi la sorpresa di leggere una storia che riesce a spiazzarti dall’inizio alla fine.Dopo l’avventura di Casty si prosegue con “Paperinik e la grande Caccia alla numero 3000” di Marco Bosco e Andrea Freccero. La storia ci propone Amelia alla dispserata ricerca di una monetina che Zio Paperone dà  a Paperino quale pagamento di una giornata di lavoro.I coniugi Turconi,Teresa Radice eStefano Turconi, approdano in quinta posizione. La loro “Qui, Quo, Qua e le prelibatezze a Km 3000 è forse la più poetica storia del numero. L’idea non è molto dissimile da Tip & Tap in: Operazione Tazza Rossa” con i nipotini separati tra di loro, ma si occupa di un altro tipo di commercio equosolidale: il commercio a chilometri zero. La coppia dimostra, una volta di più, che su Topolino si può parlare anche di argomenti non facilissimi per i lettori più giovani in modo facile, competente e non noioso.Si prosegue poi con le storie più brevi del numero 3000: “Tip & Tap e la combinazione fortunata” di Augusto Macchetto eLorenzo Pastrovicchio è una specie di storia gioco; mentre “Indiana Pipps e i 3000 anni incompiuti di Bruno SardaMassimo De Vita è una gag page allungata.
Topolino3000-ZicheL’ottava storia è interamente di Silvia Ziche. Il suo humor e il suo sarcasmo, quello che ben abbiamo imparato ad apprezzare con Lucrezia, è tutto riverso in queste tavole dal titolo “3000 metri sopra il cielo di Paperopoli“. La storia inizia quando, Brigitta viene spedita  nel cielo da un antifurto di Archimede ancora non tarato. Sarà l’occasione, questa, per Paperina e le amiche di vendicarsi di un Paperone sempre troppo arrogante. La storia, di venti tavole, ne ha una ventunesima in giro per la rete con un secondo finale. La pagina on line ha anche lo spazio per essere attaccata sul libretto.Nona posizione per “Archimede Edi e il cacciatore di passato” di Roberto Gagnor e Claudio Sciarrone con i colori di Elisa Braglia. Una storia fatta di emozioni e di tempo che passa, innovativa nel suo genere, con una tavola finale che 
Topolino3000-Radice
Topolino3000-Gagnor
racchiude l’essenza del mondo Disney. Una storia forse non troppo facile per i lettori più piccoli ma che emozionare più di un trentenne. Almeno con me è stato così.Gastone e la bolletta N. 3000” ci racconta le peripezie del fortunato cugino di Paperino quando, per un atto di buona volontà e affetto verso il cugino si troverà ad attraversare mezzo mondo, letteralmente, per andare a pagare una bolletta del cugino scalognato. Piacevole avventura di Carlo Panaro eMarco Gervasio con una fastidiosa sbavatura sul finale.Citiamo poi “Eta Beta l’uomo del 3000 diFabio Michelini e Francesco D’Ippolito che,a modo loro, raccontano curiosità e aneddoti sulla storia editoriale del Topolino libetto.

In dodicesima posizione troviamo Enrico Faccini e la sua “Banda Bassotti e la crociera del 3000 che risponde all’interrogativo: che 
Topolino3000-Faccini
fare se in città arrivano i 2996 cugini dei Bassotti e bisogna organizzare il ricevimento ricordandosi di come bene ci avevano trattato. Semplice. Affittare una nave e caricarli tutti a bordo… La storia è una classica avventura di Faccini molto comica e con alcune piccole citazioni da cartoni animati e da fumetti molto apprezzate dal sottoscritto. In particolare citiamo quella riportata qui a sinistra. Si tratta di un omaggio a Giorgio Pezzin, importante autore di Topolino che purtroppo non collabora più alla rivista da tempo e che, quindi, non ha partecipato, nemmeno con un #Tweet alla ricorrenza. La frase completa,  ”Tanto gli strumenti sono solo dipinti“, è stata utilizzata anche come titolo del volume
Topolino3000-Enna
 che il Papersera ha dedicato all’autore veneto. Ciccio e la partita numero 3000” di Riccardo Secchi e Alessandro Perina si merita la tredicesima posizione; mentre l’ultimo ad arrivare è “Paperino Paperotto e l’amico del 3000” di Bruno Enna e Roberta Migheli ci mostra Paperino Paperotto inventare una radio che parla con un amico del futuro. La storia si conclude con una sorpresa finale che stringe il cuore.

La parte redazionale

La parte redazionale propone, una pagina in cui si parla, suddivisi per gruppi di appartenenza (ad esempio “Papere”, “Investigatori” etc…), dei vari personaggi presenti a Paperopoli e Topolinia. Ad ogni articolo è collegata una storia sul tema.
Topolino3000-Asteriti
 Inoltre c’è un articolo introduttivo che riporta i risultati del sondaggio per capire in quale personaggio un lettore si indentifica. Scontatissimo (e anche un po’ deludente) il risultato. Spiazzante (ma neanche troppo data l’uscita del videogioco nel periodo in cui il sondaggio è stato laanciato)  la presenza di Oswald in decima posizione. Inoltre, in buona parte delle pagine delle storie a fumetti, in fondo, sono presenti dei tweet (veri o similari) con i commenti sulla ricorrenza da parte di personaggi pubblici (tipo Fiorello, Bollani e altri), dei redattori e da parte degli autori.Molti autori, infine, omaggiano Topolino con un disegno pubblicato troppo in piccolo per essere visto bene. Mi auguro che sul sito, dopo il restyling, vengano proposte le versioni ad alta risoluzione.

Conclusioni

Un buon numero 3000 che probabilmente avrebbe avuto bisogno di almeno 30 o 40 pagine in più per risultare veramente perfetto in ogni sua parte. Una media storie altissime, brevi comprese, illustrate e sceneggiate in modo impeccabile dagli autori chiamati a confrontarsi con un impegno così importante. Insomma, esperimento da ripetere, prima del 4000 che vent’anni son lunghi da passare ….Come forse avrete capito da sei mesi a questa parte noi Topolino lo trattiamo, lo seguiamo e lo amiamo non solo in occasione dell’eccezionalità che porta un evento come il numero 3000; ma lo seguiamo nella sua normale eccezionalità: leggiamo tutte le storie e spesso, troviamo delle piccole perle nel numero in cui meno ce lo aspettiamo; in quello a cui, vedendo le anticipazioni, non avremmo dato mezzo centesimo. E’ questa è la forza di Topolino, quello che più amiamo del libretto e quello che cerchiamo e cercheremo sempre di farvi apprezzare.Perchè Topolino non è Topolino solo in occasione del numero 3000 è Topolino sempre. E il 3001, siamo certi, speriamo   corsivo mio,  sarà ancora più interessante

Lo spazio Disney in Edicola tornerà regolarmente giovedì con alcune brevi curiosità sul numero in questione.


concludo  complimenti a tutti\e  gli autori   e continuate  cosi  











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