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29 Settembre 2021 @ 10:08
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Stragi naziste: Casellati, “memoria insostituibile argine perché non si ripetano atrocità” come quella di Marzabotto77° ANNIVERSARIO
“Oggi Monte Sole e Marzabotto, insieme ai vicini Comuni di Monzano e Grizzana Morandi, sono luoghi di memoria e sacrari di pace, non soltanto per la Repubblica italiana ma per l’intera Europa. Sono segni indelebili, che troviamo nelle radici della Costituzione e che hanno dato origine al disegno di un’Europa unita nei suoi valori comuni”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 77° anniversario della strage di Marzabotto.
“Marzabotto e Monte Sole – ricorda il Capo dello Stato – furono teatro settantasette anni fa di un eccidio di civili spietato e feroce compiuto dalle SS nel nostro Paese. Si raggiunse in quei giorni, tra il 29 settembre e il 5 ottobre del ’44, pur nel contesto della ritirata delle truppe tedesche, il culmine di una strategia di annientamento che non risparmiò bambini e anziani, giungendo a sterminare persone del tutto incapaci di difendersi e fedeli riuniti all’interno della loro chiesa”. “L’orrore di quella ‘marcia della morte’ e il sangue innocente versato – aggiunge Mattarella – divennero simbolo della furia distruttrice della guerra, della volontà di potenza, del mito della nazione eletta. Un simbolo che la resistenza popolare e il desiderio di pace e libertà hanno saputo capovolgere nell’avvio di un percorso di costruzione democratica e civile, fondato sui diritti inviolabili della persona e della comunità”.
“Il ricordo di quanto avvenuto, che doverosamente si ripete in forme aperte e pubbliche, rinnova anche l’impegno che la Repubblica e le comunità locali assumono nei confronti delle giovani generazioni”, ammonisce il presidente, secondo cui “occorre avvertire la responsabilità di testimoniare ancora i sentimenti, i sacrifici, gli ideali che hanno spinto il nostro popolo, insieme agli altri popoli europei, a far prevalere la civiltà sulla barbarie e ad affermare la libertà, la democrazia, la giustizia sociale come pilastri irrinunciabili della nostra vita”.
Oltre al solito bla ... bla ..... spesso ipocrita ed retorico infatti le celebrazioni ufficiali vengono fatte e vi partecipano anche politici ed politicanti che hanno al loro interno gente che ancora celebra e mantiene come punto di riferimento teorie ed ideologie che sono state la causa e l'origine di tali fatti bisognerebbe ricordare l'evento attraverso uomini come Ferruccio Laffi dovrebbero essere considerati monumenti viventi al coraggio, dovremmo celebrarli e ricordarli ogni giorno, e invece sono ormai diventati rumore di fondo, persino un po’ fastidiosi, scomodi per alcuni, ricordi ingombranti di un passato con cui in tanti rifiutano ancora di fare i conti. Teniamoceli stretti perché un giorno nessun testimone di quell’orrore ci sarà più. E non è questione di decenni ma anni. Infatti oggi parlo di Ferruccio Laffi l'uomo ritratto in questa foto a sinistra .Egli , oggi ha 93 anni ne aveva 16 il 30 settembre del 1944 , quando tornando nella sua casa di Monte Sole ( trovate a fine post , come di consueto dei link per ricordare o conoscere se ancora non lo sapete cosa è stato tale evento ) trovò la sua l’intera famiglia ammazzata dai nazifascisti: mamma, papà, fratelli, sorelle. 14 persone in tutto, trucidati insieme a migliaia di italiani innocenti.
Li hanno ammazzati uno per uno, nelle case, nelle cascine, persino nelle chiese, donne, anziani e bambini, alcuni fucilati sul posto, altri bruciati vivi, altri ancora decapitati. In tutto alla fine saranno 1830 le vittime Per una settimana intera. Non importava se avessero combattuto o no, se fossero o meno partigiani. I nazisti erano arrivati sull’Appennino bolognese con un piano preciso in testa: ammazzare qualunque essere umano in grado di respirare. E così fecero.Egli è uno degli ultimi ( se non addirittura l'ultimo ) e pochissimi sopravvissuti di quella strage. Si era andato a nascondere nel bosco. Quando è tornato a casa e ha trovato quei 14 corpi, li ha sepolti uno per uno con le sue mani. Ha trascorso metà della sua vita a cercare di dimenticare l’orrore. E, quando ha capito che era impossibile, ha cominciato a raccontarlo. A testimoniare. A denunciare. Perché altri, dopo di lui, non lo potessero più cancellare. Il 29 settembre di 77 anni fa cominciava la strage di Marzabotto, una delle più grandi ferite della storia dell’Umanità, proprio lì, a due passi da Bologna.A Ferruccio Laffi, a questa memoria vivente, l’omaggio e il pensiero di tutti noi.
Uomini come Ferruccio Laffi dovrebbero essere considerati monumenti viventi al coraggio, dovremmo celebrarli e ricordarli ogni giorno, e invece sono ormai diventati rumore di fondo, persino un po’ fastidiosi, scomodi per alcuni, ricordi ingombranti di un passato con cui in tanti rifiutano ancora di fare i conti. Teniamoceli stretti perché un giorno nessun testimone di quell’orrore ci sarà più. E non è questione di decenni ma anni.
P.s
Lo so che cito più volte ma che colpa ne ho se una delle poche persone pensati che ancora non hanno mandato il cervello all'ammasso o nella falsa libertà al pensiero unico \ complottismo diventa conformismo . Infatti pur non allo stesso modo, stiamo tornando a quel clima di odio, persecuzione, menefreghismo nei confronti dell'altro che sia diverso da noi per provenienza, religione, colore della pelle, idea politica. Questo mi fa paura, non tanto per me, che già ho trascorso la maggior parte della mia vita, ma per il nostro futuro. Ben venga chi ci fa ricordare gli errori del passato, ci vuole più conoscenza dei pericoli verso cui andiamo incontro.
Lo so che cito più volte ma che colpa ne ho se una delle poche persone pensati che ancora non hanno mandato il cervello all'ammasso o nella falsa libertà al pensiero unico \ complottismo diventa conformismo . Infatti pur non allo stesso modo, stiamo tornando a quel clima di odio, persecuzione, menefreghismo nei confronti dell'altro che sia diverso da noi per provenienza, religione, colore della pelle, idea politica. Questo mi fa paura, non tanto per me, che già ho trascorso la maggior parte della mia vita, ma per il nostro futuro. Ben venga chi ci fa ricordare gli errori del passato, ci vuole più conoscenza dei pericoli verso cui andiamo incontro.
Per approfondire
- Marzabotto
- Eccidio di Monte Sole
- Massacro di Sant'Anna di Stazzema
- https://it.wikipedia.org/wiki/Parco_regionale_storico_di_Monte_Sole