come punto di partenza
Cercando
un incipit per non cadere nella solitra retorica celebrativa di tali eventi ho trovato e fatto mio questa parte di pensiero di
http://goo.gl/y2BqZ0
Sia chiaro, non propongo alcun giustificazionismo: stragi e
persecuzioni sono sempre da condannare anche quando si pretendono in
risposta a torti subiti. Vorrei invece si riflettesse sul fatto
che è possibile rompere lo schema per cui ognuno ricorda i propri morti,
alimentando il proprio odio contro il nemico. Sarebbe invece
opportuno che le giornate del ricordo riguardassero i morti che abbiamo
provocato noi ad altre popolazioni, uscendo da facili
autoassoluzioni che portano a proiettare sugli altri le proprie parti
oscure per salvare l'immagine di sé (noi siamo buoni; sono gli
altri i cattivi!)
che potrebbe essere insieme alla motizia trovata con gooogle news e proveniente
dal sito del Comune di Concorezzo (
comune di 15.371 abitanti della provincia di Monza e Brianza ) un modo per ricordare senza cadere nella strumentalizzazione politica \ ideologica e nella distruzione reciproca di mostre che descrivono gli orrori in Istria - Dalmazia ( fatta dai fascisti con gli ustasia e con i nazisti ) o di targhe , vie , monumenti ,ecc dedicati alle vittime dele foibe
da
http://www.concorezzo.org/cultura/shoah-e-foibe-insieme-il-sindaco-mette-fine-alle-ideologie-sui-morti-2123.html
[... ]
Care alunne e cari alunni,
Quest’anno,
in occasione delle celebrazioni della Giornata della Memoria, il 27
gennaio, e del Giorno delle Foibe, il 10 febbraio, ho pensato di
scrivervi questa lettera, immaginando di parlare direttamente con
ciascuno di voi perché credo sia importante condividere qualche
riflessione su quegli eventi così gravi della storia del nostro Paese e
dell’Europa e sul significato di ricordarli solennemente.
Il
27 gennaio di 70 anni fa, le truppe sovietiche dell’Armata Rossa
varcarono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz, in
Polonia, liberando i pochi superstiti. Attraverso quei soldati fu il
mondo, incredulo e inorridito, a spalancare gli occhi sull’atroce realtà
dello sterminio nazista del popolo ebraico, perpetrato e attuato con
metodo e con crudeltà disumana. Questa data in tutto il mondo ebraico
celebra appunto il ricordo dell’olocausto ebraico. Il 10 febbraio è la
data scelta dallo Stato Italiano per ricordare la tragedia degli
italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre
degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra della complessa
vicenda del confine orientale.
Perché
ricordare tutto ciò? Perché conservare memoria di due storie così
diverse e però simili per la violenza, l’ingiustizia, l’intolleranza che
ne sono state cause e sostanza? Perché valga da monito, perché tutto
questo non ritorni mai più. Perché noi tutti, e voi giovani per primi,
dobbiamo tenere alta la guardia contro ogni germe di sopruso e
sopraffazione, esercitare ogni giorno senso di giustizia e libertà,
denunciare le sopraffazioni e combatterle con ogni mezzo. Non dovete
rinunciare mai a pensare con la vostra testa, anche quando può apparire
più semplice o più comodo reprimere la propria coscienza e accodarsi con
vigliaccheria al richiamo di prepotenti e fanatici.
Per
avere memoria bisogna però conoscere, e per conoscere bisogna leggere,
vedere, raccogliere testimonianze, informarsi, ascoltare il passato per
poter guardare con lucidità e consapevolezza il presente.
Immagino
che nelle vostre aule queste ricorrenze rappresentino appunto momenti
di conoscenza del passato e di riflessione che i vostri insegnanti vi
aiutano a costruire e a sviluppare.
Ecco,
il mio invito è a proseguire sulla strada di questa conoscenza, a
soffermarvi su queste ricorrenze con profondità e con curiosità, a
condividere anche con le vostre famiglie un’esperienza di ricordo e di
riflessione rivolta anche al presente, purtroppo funestato nel mondo e
anche in Europa dalla violenza e dal ritorno di terribili fantasmi che
paiono non essere ancora sconfitti.
Concludo
dunque ringraziandovi per l’attenzione e ricordandovi che, come ogni
anno in occasione di queste giornate, presso la biblioteca comunale di
via De Capitani potrete trovare un’ampia bibliografia sull’Olocausto e
sul dramma delle Foibe alla quale attingere per coltivare la memoria di
questo nostro passato doloroso e mai sufficientemente ripensato.
Il sindaco
Riccardo Borgonovo
Infatti come ho già detto nel post precedente e in altri post del blog in occasione di tale giornata
le foibe e l'esodo delle popolazioni dalmate \ istriane vanno ricordate non a senso unico cioè ad uso e consumo ideologico . Ma nella sua interezza fra ciò che c'è stato prima (
La composizione etnica della Venezia Giulia e Dalmazia., la
Grande Guerra e annessione all'Italia ,Il biennio rosso e il "fascismo di confine" , L'italianizzazione fascista , L'invasione della Jugoslavia ,La nascita della resistenza jugoslava , Repressione, conflitti etnici e crimini contro i civili,le stragi dell'esercito italiano stragi e repressioni, a saccheggi e a brutalità. In particolare, è da ricordare il ruolo della II Armata Italiana, sotto il comando del generale Roatta con la collaborazione e il supporto di Ante Pavelic, la gestione e la creazione i leger di Kraljevica, Lopud, Kupari, Korica, Brac, Hvar, Rab. Furono creati campi anche in Italia, per esempio a Gonars (Udine), a Monigo (Treviso), a Renicci di Anghiari (Arezzo) e a Padova degli itraliani le vendette personali dopo il 25 luglio e l'8 settembre 1943 , l'armistizio e prime esecuzioni , I ritrovamenti dell'autunno 1943 ,L'armistizio in Dalmazia, i campi di transito e i lager tedeschi non dimentichiamo che primo levi prima di andare in germania era passato da Fossoli )
) e quello che ci fu dopo ( Gli eccidi contro la popolazione italiana , L'occupazione tedesca della Venezia Giulia e l'Ozak, Autunno 1944: Ritiro dei tedeschi dalla Dalmazia,Primavera 1945: l'occupazione della Venezia Giulia da parte dei comunisti , Gli eccidi a Trieste ed in Istria,situazione di Gorizia e provincia, Fiume )
Tutte situazioni specie le ultime che portano all'esodo popolazioni istriane E per finire la guerra fredda tra Usa e Urss che fece cadere il silenzio salvo che i nazionaisti italiani ) su tali argomenti . fino alla istituzione della giornata del ricordo
Ma vedendone l'altro alto della medaglia potrebbe anche essere un tentativo di guardare avanti oltre il dualismo ideologico che ha caratterizzato ( e caraterizza ) queste due date senza per questo dimenticare ciò che essi sono stati .
Solo cosi eviteremo o almeno ridurremo drasticamente fenomeni come :
- scontro tra ideologie
- strumentalizzazioni ed uso politico d'avvenimenti tristi e ddolori come questi
- ragazzi\e liceai che intorno al 27 gennaio di ogni anno, da qualche tempo a questa
parte, masse di giovani pseudo-studenti, provenienti dalle scuole di
tutta Italia, blaterano per stradao su i social , dicendo: «aeh, mi devo sciroppare
un’altra volta la pippa sugli Ebrei \ o sugli infoibati ?». Opeggio fare " filone " a scuola quandi si celbreranno il 27 gennaio e il 10 febbraio ., o andranno a visitare con lke ascuole i campi di cncentramento solo per farsi una gita