Visualizzazione post con etichetta genova2001. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta genova2001. Mostra tutti i post

22.7.15

Lena, massacrata la notte della Diaz [ genova 21\22 luglio 2001 ] , aspetta ancora il risarcimento

 a mente fredda    si  può parlare  di Genova  2001  a  voi  ogni commento

colonna  sonora




  da  http://genova.repubblica.it/cronaca/ 22 luglio 2015

Lena, massacrata la notte della Diaz, aspetta ancora il risarcimento

Il rimpallo del caso tra Prefettura e Ministero dell'Interno. Ebbe un polmone perforato dalle botte e una commozione cerebrale. I poliziotti la trascinarono dalle scale per i capelli e poi le sputarono addosso a turno di MARCO PREVE



Ancora in attesa di risarcimento una ragazza tedesca massacrata di botte alla Diaz Lena Zuhlke aveva 24 anni quando venne massacrata di botte, umiliata, trascinata per i capelli come una preda di guerra e umiliata nella scuola Diaz dai torturatori della polizia italiana che, assieme ai loro capi, falsificarono anche le prove per poterla accusare ingiustamente. I picchiatori continuano, 14 anni dopo la notte della "macelleria messicana" del 21 luglio 2001, a restare ignoti, e a tanti anni di distanza lo Stato italiano continua a negare a Lena un risarcimento. Da dieci mesi poi si trascina tra la prefettura di Genova e il ministero dell'Interno un balletto assai poco edificante che non fa altro che allargare sulle istituzioni quella macchia del disonore contenuta nella sentenza della Corte Europea dei Diritti Umani che ha condannato i nostro paese per l'assenza di una legge sulla tortura e per la mancanza di misure e regole atte ad isolare e punire chi è anche solo sospettato di tali azioni.
Lena Zuhlke uscì dalla scuola Diaz con alcune costole rotte, una commozione cerebrale, numerose ferite, un pneumotorace e uno choc che non è ancora guarito. In sede penale gli è stato riconosciuto un danno biologico del 30%. Dopo una serie di colloqui e scambi di documenti, nei primi mesi del 2014 il Ministero dell'Interno formalizzò all'avvocato genovese di Lena, Filippo Guiglia, l'intenzione di voler risarcire la sua assistita. Il legale prese contatto con la Prefettura di Genova incaricata di definire il risarcimento. Nell'ottobre del 2014 Guiglia incontrò il viceprefetto Paolo D'Attilio che confermò di voler chiudere la pratica. Ma da allora, nonostante ripetute telefonate, mail solleciti via lettera il viceprefetto non ha mai più risposto all'avvocato. «Capisco l'amarezza dell'avvocato – ha spiegato ieri a Repubblica il viceprefetto – ma è una vicenda che non semplice da definire circa il "quantum" e hanno voce in capitolo sia il Ministero che l'avvocatura. Inoltre in questi mesi abbiamo avuto molte altre emergenze. Comunque contatterò al più presto l'avvocato della signorina Zuhlke». E in effetti ieri il dialogo è ripreso. Gli avvocati chiedono per Zuhlke due milioni di euro, cifra calcolata in base ai parametri adottati per i primi risarcimenti riconosciuti ad altre vittime del G8 (che subirono conseguenze assai meno gravi), ai danni subiti, allo stress post traumatico che gli è stato riconosciuto, e ai danni morali provocati dalle calunnie con le false accuse di essere una black bloc. Oggi Lena lavora in una società che si occupa di ecologia. Questo è il resoconto della notte della Diaz che fece ai giudici che la interrogarono. «I colpi mi raggiunsero sulla testa e sulle spalle. Sotto questi colpi sono caduta per terra.... sono stata presa a calci sulla schiena e nel petto. In questa occasione penso di aver sentito proprio come mi si rompevano alcune costole. Sentivo un dolore indescrivibile. Dopo sono stata presa per i capelli e per i vestiti e tirata su in piedi. Poi qualcuno mi ha dato un calcio in mezzo alle gambe, di seguito sono stata sbattuta contro il muro... quando stavo a terra continuavano a picchiarmi con bastoni e mi presero a calci sia sul petto che nella pancia... Sono poi stata afferrata per i capelli ... e quindi trascinata giù per le scale... mi picchiavano sulle mani ogni volta che le mettevo in avanti per attenuare gli urti... con i loro stivali, mi davano dei calci sulla nuca... Al primo pianerottolo restai per terra... un poliziotto mi ha poi preso per i capelli e continuava a trascinarmi giù per le scale...numerosi poliziotti passando, mi sputò in faccia, alcuni si fermavano addirittura per poterlo fare».

6.7.12

G8 Diaz: "Decapitati i vertici della polizia italiana"


Brava cancellieri e Bravo manganelli ( quando vuoi oltre il manganello sai usare anche la carota ) hai fatto seguire i fatti alle pugnette . speriamo che le persone che hai messo al posto di quei fettenti siano degne e rispettino la gente e non vadano a picchiare e poi creino per discolparsi prove false . Adesso se volterte realmente chiedere scusa : 1) inserite nel codice il reato di tortura ., 2) e commissione d'inchiesta sui fatti del g8 dato che Molte cose di quel G8 a Genova rimangono incomprensibili, e primo fra tutti ilcomportamento delle forze dell'ordine...e viene da dire "ma quale ordine, le forze del disordine provocato". Forse per questo, di fronte ad evidenti prove, la Corte di Cassazione non ha non potuto comprovare la responsabilità dei vertici delle forze del (dis)ordine.
Speriamo   che  ciò avvenga  se no altrimenti sono  solo  scuse  d'Arlecchino e lacrime  di  coccodrillo e  si conferma  ulteriormente  (  con cui  concordo in pieno  )  quanto dice   il blog  isegretidellacasta.blogspot.it/http://  


VENERDÌ 6 LUGLIO 2012

G8 Diaz: "Decapitati i vertici della polizia italiana". Si, ma chi li ha messi lì?

La storia della repubblica Italiana è sempre stata purtroppo contrassegnata da depistaggi, insabbiamenti, stragi impunite e pagine nere rimosse. Ieri la Cassazione ha coraggiosamente provveduto ad aprire uno squarcio di verità rispetto ai fatti del g8 e in particolare ai pestaggi dentro la scuola Diaz, dove dormivano alcune decine di manifestanti inermi, scambiati "casualmente" per pericolosi black-bloc.

Le condanne penali non valgono nulla, cancellate una parte dall'indulto e un'altra dalla prescrizione, i responsabili della mattanza della Diaz non trascorreranno nemmeno un giorno in carcere.Ma è la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni che comunque rappresenta un segnale importante: questi pregiudicati - da ieri a tutti gli effetti pregiudicati - non possono più sedere e sovrintendere i vertici della polizia, delle forze dell'ordine e dei servizi segreti italiani.In qualsiasi altro paese civile, penso a casi analoghi di procedimenti penali nei confronti delle alte sfere dei servizi di sicurezza nazionale, la rimozione e la sospensione cautelativa sarebbe scattata già all'indomani del rinvio a giudizio o della condanna in primo grado.In Italia abbiamo dovuto attendere 11 anni.Ma la cosa più grave è che in questi 11 anni tutti questi pregiudicati sono stati premiati con promozioni su promozioni, scalando progressivamente fino ad arrivare ai vertici della sicurezza nazionale.In tanto oggi commentano increduli: "decapitati i vertici della polizia".Ma chi ce li ha messi questi pregiudicati ai vertici della polizia?Claudio Scajola, Giuliano Amato, Giuseppe Pisanu, Roberto Maroni.Ma loro fanno parte della Casta, la casta degli intoccabili.E poi c'è Gianni De Gennaro, il quale però ha appreso subito gli insegnamenti della Casta e così ne è uscito fuori dalla vicenda completamente pulito: prima ha affermato di aver ordinato la mattanza "a sua insaputa", poi per pararsi il sedere e la poltrona è andato da Mario Monti ed è uscito con una bella nomina a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.vedrai che De Gennaro farà carriera in politica...

28.5.12

anhe se voi vi credete assolti siete e sarete sempre coinvolti Cassazione: "Alla Diaz inusitata violenza, ma contro De Gennaro nessuna prova"


anche se la giustizia vi ha condannato la storia


vedete questo video qui  se nel caso   non dovesse essere  visualizzato sotto  e  poi dite la  vostra  
per  me  è colpevole  moralmente  mi sembra  assurdo   che non sapesse . O mente sapendo dio mentire o  è sordo e cieco






Cassazione: "Alla Diaz inusitata violenza, ma contro De Gennaro nessuna prova"

"Abusività e ingiustificata durezza" - La suprema corte, nella sentenza 20656, rileva che le indagini "rapidamente promosse dalla procura di Genova" hanno consentito "di chiarire subito i profili di abusività e ingiustificata durezza dell'azione portata a compimento nella scuola Diaz-Pertini". Le sentenze di primo e secondo grado già emesse, per il filone processuale delle violenze alla Diaz, sono state esaminate dalla Cassazione perché corredate agli atti della vicenda De Gennaro. Invece, il processo che vede imputati numerosi agenti e funzionari di polizia per le violenze alla Diaz, è fissato in Cassazione per il prossimo 11 giugno.
Nessuna bottiglia incendiaria - Tuttavia, già nel verdetto su De Gennaro, la Cassazione ricorda che "é ben presto emerso che nessuna bottiglia incendiaria è mai stata reperita e realmente sequestrata nei locali della scuola Pertini in possesso dei manifestanti ivi tratti in arresto". Era stato il falso ritrovamento delle due molotov a "legittimare" a posteriori l'arresto in flagranza dei 93 no-global della Diaz.
Contro De Gennaro nessuna prova - Ma, continua la Cassazione, contro De Gennaro non c'era nessuna prova. Nei confronti dell'ex capo della Polizia, oggi sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreti, "non si è acquisita alcuna prova o indizio di un 'coinvolgimento' decisionale di qualsiasi sorta nell'operazione Diaz". Ad avviso della suprema corte, la sentenza di appello con la quale De Gennaro, il 17 giugno 2010, era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dopo il proscioglimento di primo grado, prendeva le mosse dalla "illogicità dell'assunto del pubblico ministero nel malcelato tentativo di riportare nella vicenda dei fatti accaduti alle scuole Diaz un quadro di parallela responsabilità metagiuridica del capo della polizia, nei cui confronti non si è acquisita alcuna prova".
Assolto anche l'ex capo della Digos di Genova - I supremi giudici criticano anche la "farraginosa tesi della decisività dei dati relativi all'invio del dottor Sgalla presso la Diaz". Il procedimento che riguarda De Gennaro è stata la prima vicenda dei vari filoni processuali nati dai sanguinosi fatti accaduti durante il G8 svoltosi a Genova dal 19 al 22 luglio 2001, culminati nella tragica morte del giovane manifestante Carlo Giuliani, nelle devastazioni e saccheggi nel capoluogo ligure, con la violenta irruzione delle forze dell'ordine nelle scuole Diaz. Insieme a De Gennaro è stato prosciolto anche Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova, per "l'assenza di seri elementi di prova a suo carico". L'udienza si era svolta in Cassazione lo scorso 22 novembre.
28 maggio 201
2

11.5.12

De Gennaro viceministro. Dal massacro della Diaz a Palazzo Chigi: Monti ne nomina 1 per educarne 100

per coloro che via email che mi scrivono sul mio post sul film della diaz ( 1 2 ) : << è basta con s'to cazzo di scuola Diaz e di G8 2001 , lo sappiamo cosa è successo ., comunista di merda di più dovevano picchiarvi ,ecc >> . Ma



Ed il mio tempo non è denaro
ma il mare aperto dei sentimenti 
Le vele al vento del mio pensiero

finché quel vento resisterà. 






quindi scriverò finché mi pare soprattutto per i secondi , chi lo so già eviti di leggermi o mi legga in silenzio anziché commentare o rispondere con ovvietà 


da HTTP://ISEGRETIDELLACASTA.BLOGSPOT.IT/

VENERDÌ 11MAGGIO 2012 


Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente del Consiglio, «ha deliberato la nomina a sottosegretario di Stato della presidenza del Consiglio del Prefetto Gianni De Gennaro con delega ai servizi segreti, che cessa dalle funzioni di Direttore del Dipartimento informazione e sicurezza»
Insomma ancora una promozione, questa volta nella sfera dell'alta politica, per il capo della polizia che ai tempi del g8 di Genova coordinò e pianificò l'orrenda mattanza della scuola Diaz dove 93 persone furono pestate a sangue, prelevate insaguinate e rinchiuse per tre giorni in un carcere appositamente predisposto all'interno della caserma di Bolzaneto.
Amnesty International ha definito quello che avvenne alla Diaz come "la più grave sospensione dei diritti democratici in un paese occidentale dopo la seconda guerra mondiale".

e se avete stomaci forti ,  e avete superato  quello l'eventuale visione  del promo ( o del film  )  da me recentemente  recensito  qui  non lavate questo sangue   sentite  cosa  è  successo a Bolzaneto   dalla diretta  voce  Marco Poggi, all'epoca in servizio come infermiere presso la caserma in questione  . colui che ha permesso l'apertura  dell'inchiesta giudiziaria su tali fatti 





In chiusura   del post   leggo  sulla mia  bacheca  di  facebook  questo post  Domani i radicali, come ogni anno, andranno alle 11 sul ponte Garibaldi di Roma per onorare la memoria di Giorgiana Masi 35 anni dopo il suo (ancora impunito) omicidio. 
Molti  Giovani    si chiederanno chi era  . Ecco alcune notizie  tratte  dalla   voce  Giorgiana Masi (  da  cui  sono state prese  le  foto   e  a cui rimando  per chi vuole ricordare , chi c'era  o  per  chi era di quel periodo  , o  sapere per chi non c'era  o  come me era troppo piccolo  )    su  wikipedia
Giorgiana Masi (Roma6 agosto 1958 – Roma12 maggio 1977) è stata una studentessa italiana uccisa a diciotto anni durante una manifestazione di piazza.Appartenente a famiglia di media condizione sociale (il padre era parrucchiere e la madre casalinga), Giorgiana Masi abitava con i genitori e la sorella maggiore in un appartamento di via Trionfale a Roma, nei pressi dell'ospedale San Filippo Neri, e frequentava il quinto anno del Liceo Scientifico Statale "Louis Pasteur". Giorgiana Masi (Roma, 6 agosto 1958 – Roma, 12 maggio 1977) è stata una studentessa italiana uccisa a diciotto anni durante una manifestazione di piazza.Appartenente a famiglia di media condizione sociale (il padre era parrucchiere e la madre casalinga), Giorgiana Masi abitava con i genitori e la sorella maggiore in un appartamento di via Trionfale a Roma, nei pressi dell'ospedale San Filippo Neri, e frequentava il quinto anno del Liceo Scientifico Statale "Louis Pasteur".



Sopra   La celebre foto raffigurante l'agente Giovanni Santone in borghese armato durante gli scontri. Alla sua destra un funzionario ed un agente in divisa 
Nel tardo pomeriggio del giovedì 12 maggio 1977 si trovava, in compagnia del fidanzato ventunenne Gianfranco Papini, nel centro storico della capitale, dove imperversavano violenti scontri tra dimostranti e forze dell'ordine. Alle ore 19,55 i due erano in piazza Giuseppe Gioacchino Belli, quando un proiettile calibro 22 colpì Giorgiana all'addome. Subito soccorsa, venne trasportata in ospedale, dove i medici non poterono fare altro che constatarne il decesso.)

Fatti  , sia  quelli del G8 di Genova 2001  sia  quello di Giorgiana Masi  che   confermano  che conferma   questa foto  che  ho trovato  in rete   e il discorso   che trovate  ala fine del post   tratto da il film il Gattopardo  tratto dal  romanzo  omonimo dello  scrittore Siciliano   Giuseppe Tomasi di Lampedusa



con questo è  tutto meditate  gente meditate


«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...