con il termine ‘femminicio s'indica l’uccisione di una donna in quanto donna: un omicidio radicato nella discriminazione di genere. Questo termine evidenzia una specica dinamica di violenza, spesso legata al possesso, al controllo o alla subordinazione, come è stato riconoscoiuto dalla legge del 2013 che lo ha introdotto per combattere la violenza contro le donne. , non ha ( da quel che ne capisco di garbugli giuridici e leggislastivi ), visto la proposta di legge della meloni, un riconoscimento giuridico vero e proprio. La nuova legge prevede pene severe, inclusa l'ergastolo, per chi commette omicidi motivati da odio o discriminazione nei confronti delle donne. Infatti la legge del 2013 cioè il Codice Rosso ha modificato il Codice penale e il Codice di procedura penale, introducendo misure di protezione per le vittime di violenza domestica e di genere pur considerata un passo importante nella lotta contro i femminicidi, essi continuano a rappresentare una grave piaga sociale in Italia. A parte la legge del 2013 l’unico riferimento istituzionale per ora si trova nel titolo della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, istituita dal Senato. Infatti l'uso deltermine in ambito giudiziario è complesso perché la legge si basa su categorie esistenti, come l’omicidio volontario e le aggravanti di crudeltà o motivi abietti e futili. Perché sia considerato femminicidio, deve emergere una matrice di violenza di genere, non sempre subito riconoscibile. Ci sono anche resistenze culturali: alcuni ritengono che ogni omicidio debba essere trattato senza distinzione di genere, mentre altri sottolineano la necessità di un riconoscimento specico. Pur senza valore legale,secondo alcuni , la sua diffusione ha favorito una maggiore consapevolezza e spinto le istituzioni a intervenire anche se con blande misure di prevenzione e contrasto”. Ecco che la Meloni , bisogna dargliene atto , ha deciso d'apportarvi delle modifiche fra cui l'innasprimento delle pene . Ma tale modifica potrebbe essere come dicono molti una legge di evidente incostituzionalità, come lo era quella sul delitto d’onore e quindi venga bocciata . Ma io credo che questo disegno di legge verrà approvato, perché nessuno oserà opporsi, dato che sarebbe etichettato come patriarca e maschilista e spalleggiatore dei femminicidi. e se dovesse essere impugnata davanti alla Corte costituzionale, e i giudici che la impugneranno saranno sottoposti a gogna mediatica e additati quali "amici dei femminicidi". E on credo che la Corte costituzionale avrà il coraggio di abbattere una legge palesemente incostituzionale per violazione del principio di uguaglianza, rischiando di essere a sua volta additata quale amica dei maschilisti? Prima o poi la legge verrà impugnata davanti alla Corte costituzionale, e i giudici che la impugneranno saranno sottoposti a gogna mediatica e additati quali "amici dei femminicidi". O piuttosto invocherà l'emergenza sociale e le millemila convenzioni internazionali contro il femminicidio e dirà che sì, c'è una sperequazione, ma l'emergenza sociale giustifica tutto? In attesa di capire se passerà il vaglio costituzionale, è politicamente un importante passo avanti, su cui le opposizioni lavoravano da tempo.Ma rischia come la maggior parte delle legggi italiane di rimanere l’ennesima legge inefficace ( ovvero la classica gria manzoniana )se non sarà accompagnata da un serio e profondo investimento culturale ed economico sull’educazione sessuo-affettiva, sulla violenza di genere e sulle radici patriarcali del femminicidio, che questo governo continua ostinatamente a negare. La repressione non basta, cara Meloni.Serve educazione, cultura, prevenzione. Tutte cose su cui siamo indietro di oltre mezzo secolo. E questo governo come quelli che si sono succeduti nella stortia repubblicana direttamente fermo al Medioevo. Altrimenti sarà la solita vuota e insopportabile propaganda securitaria sulla pelle delle donne. Infatti . L'inasprimento delle pene o l'introduzione di un reato non aumenta la sicurezza delle donne in pericolo. Occorrono investimenti per una rivoluzione culturale che passi dallo sgravio del lavoro di cura, dalla scuola e da incentivi seri e consistenti all'accesso al lavoro femminile. Senza autonomia economica non ci sono né libertà né parità né sicurezza. Senza un serio lavoro di educazione sessuale e sentimentale nella scuola, sarà difficile sradicare la concezione patologica di "possesso" dell'altro diffusa purtroppo anche tra i giovani. Temo, tuttavia, che una modifica del codice penale sia molto meno costosa e più redditizia in termini di consenso rispetto ad azioni concrete e efficaci che richiedono competenze, risorse e tempo per la loro realizzazione. Purtroppo in Italia come in Europa domina la logica dell'hic et nunc, mentre le scelte migliori richiedono visione, capacità di programmazione e soprattutto attenzione autentica al bene comune al di là degli interessi di parte. Perfetto. Niente da aggiungere se non che Si potrebbe, semmai, riflettere sulla necessità della prevenzione, dell'educazione, dell'azione culturale per cercare di arginare il fenomeno "femminicidi "... ma è un altro discorso, necessario ma difficile e complicato, inoltre dà poca visibilità, si presta poco alla propaganda, dà risultati sul lungo/lunghissimo periodo... dubito ci sia qualche politico interessato di maggoranza come d'opposizione, meglio norma spot, anche se, contraddittoria e ridicola ed una parvenza che almeno qualcosa è stata fatto