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23.12.24

LE ANIME BELLE ESISTONO E RESISTONO ... Lei si chiama Chiara Trevisan, ha 46 anni e di mestiere legge libri agli sconosciuti.

  da  

Mauro Domenico Bufi  21 dicembre alle ore 11:05 
il suo carretto carico di libri, frasi, parole, storie.
In testa un buffo cappello blu a falde flosce, nella voce un frammento di vita da regalare al mondo.
Si definisce “lettrice vis-à-vis” e da cinque anni la potete trovare in piazza Carignano, a Torino, con la sua cesta di libri e una scatola piena di frasi scritte su quadrati di carta. “Scegline cinque - dice a chiunque si avvicini - In base a quelle che senti più tue, ti leggerò un brano.” Un saggio, un classico, un racconto di Hemingway, i versi della Szymborska, non importa: Chiara ti ruba l’anima e te la restituisce in forma di  parole, riallacciando miracolosamente una relazione tra esseri umani a cui abbiamo rinunciato
Non è una semplice performance e Chiara non è solo un’artista di strada. Chiara è una archeologa delle relazioni sociali, un’artigiana della cultura che, pazientemente, ricostruisce reti emotive attraverso il potere di un linguaggio universale.
In quest’epoca di tenebre attraversate da odio, violenza e ignoranza, in cui metà degli italiani dichiara orgogliosamente di non aver letto neanche un libro in un anno, in cui la cultura è tornata ad essere vista con sospetto, Chiara è una lanterna accesa all’angolo della strada.
Non lasciamola spegnere per nessuna ragione.

12.9.23

“Io, in carrozzina, offro una stanza in cambio di un piccolo aiuto”: Elena Rasia sommersa dall’odio social

Leggendo la  storia  che  trovate  sotto  , mi chied  ma qiuesti  haters  odiatori , lo hanno capito   il significato  dell'annuncio    ?   lo  sanno cosa  è  il  valore  della  condivisione   ? Posso  capire    i  dubbi   ma  la  cattiveria  no  . 

  repubblica  ed  bologna  del  12 SETTEMBRE 2023 

“Io, in carrozzina, offro una stanza in cambio di un piccolo aiuto”: Elena Rasia sommersa dall’odio social
"Vuoi una badante senza pagarla”, hanno scritto alla 31enne, giornalista e fondatrice della piattaforma Indi Mates per l’abitare collaborativo. “Non mi serve un’assistente personale, solo una coinquilina

                                                                       Alessandra Arini


BOLOGNA – “Questo progetto è una fregatura”, le hanno scritto, oppure, “Non so se è un abbocco”.
 Tanta cattiveria Elena Rasia, 31 anni, giornalista, in carrozzina perché affetta da paralisi cerebrale, non se l’aspettava. Sotto il suo annuncio di una stanza gratis a Bologna, i commenti negativi nelle ultime ore si sono moltiplicati. “Mi ha sorpreso l’odio degli haters verso di me”, racconta. Da quattro anni, tramite la piattaforma Indi Mates, di cui è creatrice, ha dato vita infatti ad un progetto di abitare collaborativo sperimentale, che permette a lei e un’altra persona di venirsi incontro nei propri reciproci bisogni di autonomia e che punta ad essere un modello diffuso. Ora, dopo la fortunata esperienza, appena conclusa, con la studentessa e giovane lavoratrice Margherita, sta cercando una nuova coinquilina. Ma i feedback ricevuti al suo post, non fanno ben sperare: “Lo trovo disonesto nei confronti di persone che cercano casa e che si troverebbero a farti da badante senza retribuzione”, ha commentato qualche utente.

Lei, nata in un piccolo paese dell’appennino, Luminasio, e con il sogno di una vita indipendente sotto le Torri, affitta infatti gratuitamente una singola, appena fuori dal centro, in cambio del contributo minimo per le utenze e di quale compito di cura nei suoi confronti, che le permetta di vivere in città. Per quattro sere a settimana, dal lunedì al giovedì, all’aspirante coinquilina viene richiesto un aiuto nella routine notturna: come la collaborazione per infilare il pigiama ecc.: “Un impegno minimo, non cerco una badante – specifica- Né un assistente personale, che ho e pago con la mia pensione di invalidità. Solo una coinquilina, e magari anche un’amica, che ovviamente potrà avere la vita sociale che vuole. Ma la gente mi sta dando dell’approfittatrice”.Per Elena, invece questa, anche alla luce dell’emergenza abitativa, è un’opportunità per tutti, proprio per l’ampio concetto di autonomia che comprende: “Anche in una città con questi affitti, mettere a disposizione un posto, in cambio di piccoli doveri cura, può essere una scommessa di abilismo”. La paura ora è che queste risposte di odio virtuale possano mettere a repentaglio il suo progetto di vita autonoma –“In questa fase di transizione dorme qui una mia amica, ma non so quanto potrà durare. Penso ci sia alla base molta ignoranza sulla disabilità: molti ci vedono come persone ospedalizzate, che hanno bisogno di continua assistenza. Non è così”.


14.9.22

MANCANZA DI EMAPATIA - ROBERTA SORU

 

Ieri notte ho assistito alla morte di una persona. Investito, in una torrida notte di estate, da un tram. Tra la calca di curiosi a caccia di video da ripostare sui social. Passeggeri infastiditi più dal disservizio dell’interruzione della corsa che da quella misera vita appena terminata. Io stessa, più preoccupata di come rientrare a casa che da ciò a cui avevo appena assistito. Qualche minuto
dopo mentre camminavo da sola nel buio e nel silenzio ho realizzato la totale assenza di empatia ed emozioni del nostro tempo. Mi terrorizzava più il rientro che la morte di un essere umano. Anestetizzata, imbambolata e privata di qualsiasi emozione, oggi mi sono vergognata di me stessa. È davvero così che stiamo diventando? È davvero così che sarò anch’io in futuro? Ora ripenso a qui ragazzi che hanno postato il video del mio incidente e mi rivedo nella loro assenza di sensibilità, perché io stessa, questa notte, ne ero priva. Sono i social? È la tecnologia o la costante violenza a cui siamo sottoposti? Mi vengono in mente mille libri di fantascienza e futuri dispotici che ho letto negli anni e sì, mi sento come in uno di quei libri: spettatrice immobile di un macabro spettacolo. Ho voluto (io che non lo faccio mai) condividere questa storia con voi, un po’ per riflettere su me stessa e un po’ per far riflettere anche voi che come me, siete spettatori di questo misero tempo.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...