Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta afro italiani

due italie il caso del libro lettera di una madre afrodiscendente alla scuola italiana di Marilena Umuhoza Delli

Immagine
ringrazio la carissima Pacmogda Clémentine  per     la segnalazione  del  libro    di   Marilena Umuhoza Delli   di   cui  trovate  sotto    la  copertina    ed  una piccla  introduzione presa  dalla  bacheca  di  Clèmentine  .  · « Sono cresciuta in due Italie. La prima è l’Italia di mio padre, un uomo bianco bergamasco la cui presenza era garanzia di privilegio, appartenenza e riguardo. Scortata da lui ricevevo i saluti della gente in dialetto, regali, sorrisi. Al suo fianco ero automaticamente parte del club “noter”, un’italiana a tutti gli effetti. Papà era letteralmente il mio passaporto. La seconda è l’Italia di mia madre, una donna nera “immigrata” e con disabilità. La sua presenza era portatrice di razzismo, emarginazione, segregazione. Accompagnata da lei, la gente ci insultava, polizia e vigili ci fermavamo regolarmente per controllare i documenti, la gente posava le borse sui sedili vuoti del pullman (anche di fronte alla stampella di mia madre). Al suo fia

non sempre è necessario capire il perchè delle cose e degli atteggiamenti

Immagine
  finalmente     almeno per  una  volta   non  m sono fatto  la  classiche    segbe   mentali  .  Infatti   se    nonostante  gli scarsi    quasi nulli     risultati   nel dialogare  con i  salvinisti   e    i sovranisti  (  vedere  post  precedente    )  stavolta     ho scritto  Giuseppe Scano 2 h   ·  #sovranisti   #chiusuranentaleeculturale   #rap   #trap Non capisco e credo che ci rinuncerò come facciano i sovrani sto o quelli che hanno ed coltivano un identità chiusa a non vedere e a capire che ormai l'Italia si a ormai sempre più un paese multi etnico anche in ambito artistico / culturale come Lu furono gli Usa tra il XIX e il XX secolo e come lo sono diventate Francia, Inghilterra ( solo per citare i i più noti ed i maggiori ) paesi colonialisti ed ora blog sta diventando oltre a noi la Germania