da , mi pare il giorno.it tramite google news leggo che A Barzago, in provincia di Lecco, l’amministrazione comunale ha lanciato un’iniziativa originale per contrastare la sosta selvaggia: le cosiddette "multe morali". Avvisi, simili a vere contravvenzioni, vengono posizionati dalla polizia locale sui parabrezza delle auto parcheggiate in modo scorretto, ma senza richiedere un esborso immediato. L’obiettivo? Sensibilizzare gli automobilisti al rispetto delle regole stradali, promuovendo un senso di responsabilità civica.Una scelta particolare o meglio una via di mezzo , tra severità senza eccessiva e " buonismo "quella del comune di Barzago che detiene il singolare primato di essere un Comune dove non è mai stata fatta nemmeno una multa all’anno per quanto riguarda il codice stradale, ma l’amministrazione ritiene necessario introdurre almeno qualche richiamo per educare e far capire come si vive in comunità. Non si tratta di fare cassa, ma di insegnare il
rispetto delle regole, soprattutto in risposta a molte segnalazioni di inciviltà e pericoli per la circolazione urbana.Infatti la sosta selvaggia sta creando disagi seri, soprattutto per i pedoni, che spesso
sono costretti a scendere dai marciapiedi perché occupati dalle auto. Anche mamme con passeggini e bambini si trovano in difficoltà a causa della mancanza di spazi liberi sui marciapiedi. Oltre a questo, a Barzago ci sono altre situazioni di inciviltà, come danni a strutture pubbliche, che l’amministrazione vuole contrastare con interventi mirati e una maggiore attenzione alla sicurezza e al rispetto degli spazi comuni da quel che riporta www.laprovinciaunicatv.it Il Comune ha in programma di migliorare la segnaletica e la sicurezza in alcune aree, come il campo sportivo, con l’installazione di nuove recinzioni e serrature per evitare intrusioni notturne e danni alla proprietà pubblica. Inoltre, invita i cittadini a segnalare tempestivamente situazioni anomale per facilitare interventi rapidi da parte delle forze dell’ordine locali In sintesi, le "multe morali" rappresentano un primo passo non punitivo ma educativo per combattere la sosta selvaggia e l’inciviltà a Barzago, sperando di indurre un cambiamento nel comportamento degli automobilisti prima di procedere con sanzioni reali e più severe.
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Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
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9.8.25
24.9.23
Viola Ardone: "Vi racconto le mie "matte" e i miei studenti, che grande meraviglia"
È il diario poetico di una quindicenne nata e rimasta chiusa in manicomio con la mamma (finita lì perché incinta e fedifraga), è la storia di un dottore basagliano in trincea in corsia e assente in famiglia.
È "Grande meraviglia" (Einaudi), il nuovo romanzo di Viola Ardone: parla di donne e diritti negati, ieri e oggi, di paternità e figliolanza, ma anche di cura. Quella che la scrittrice professoressa, insegna latino e italiano in un liceo scientifico di Giugliano (Napoli), mette nei suoi romanzi e in aula, con i suoi studenti.
In dialogo con Giulia Santerini che troivate qui Ardone spiega perché a 45 anni dalla legge Basaglia ha sentito il bisogno di scrivere questo libro e del disagio che avverte anche tra i più giovani. Ma ci dice anche di più sul suo modo di intendere e insegnare la scrittura, lavorare a contatto con le nuove generazioni in un'area non facile. Gli occhi accesi di passione, l'esperienza per ammettere che ogni bocciatura è un fallimento. Ma tutti, ci dice Viola, tutti noi oltre a medici e professori, dobbiamo imparare ad accettare di fallire.
È "Grande meraviglia" (Einaudi), il nuovo romanzo di Viola Ardone: parla di donne e diritti negati, ieri e oggi, di paternità e figliolanza, ma anche di cura. Quella che la scrittrice professoressa, insegna latino e italiano in un liceo scientifico di Giugliano (Napoli), mette nei suoi romanzi e in aula, con i suoi studenti.
In dialogo con Giulia Santerini che troivate qui Ardone spiega perché a 45 anni dalla legge Basaglia ha sentito il bisogno di scrivere questo libro e del disagio che avverte anche tra i più giovani. Ma ci dice anche di più sul suo modo di intendere e insegnare la scrittura, lavorare a contatto con le nuove generazioni in un'area non facile. Gli occhi accesi di passione, l'esperienza per ammettere che ogni bocciatura è un fallimento. Ma tutti, ci dice Viola, tutti noi oltre a medici e professori, dobbiamo imparare ad accettare di fallire.
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