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Uniti o divisi di Carlo Bellisai

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  L’essere umano è un mammifero prevalentemente sociale, abituato a vivere in famiglie, unite spesso in grandi branchi, per lo più stanziali, perfino in città e megalopoli. Addirittura senza pari fra i mammiferi: solo alcune specie di uccelli, di pesci e di insetti possono competere o superarlo per addensamento di popolazione.Verrebbe quindi da pensare che siamo più propensi ad unire che a dividere. Probabilmente nella nostra eredità di specie è il primo dei due verbi a muoverci, tuttavia le cose possono complicarsi e, per l’equilibrio fra i contrasti, anche il secondo finisce con l’avere una sua estrema importanza. Unire , dal latino, significa mettere insieme gli  unus . Due  unus  è già unione: eccoli nel rapporto amoroso, nella coppia, nella relazione d’amicizia, negli incontri. Da due  unus  può nascere una famiglia di tre, quattro o più. Da due  unus  può nascere un gruppo che si accresce di nuove unità. Perché unire è un verbo che non ha limiti: ci si unisce al circolo scacchist