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COGLIERE IL PRESENTE, SFUGGIRE ALLE CONVENZIONI: 4 DESTINAZIONI PER VIAGGIARE SOLI

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in sottofondo Corduroy - Let's Play Two - Pearl Jam La quotidianità ci rassicura, ci fa sentire protetti, ci fa guardare al domani con meno ansie. Ma a volte può rappresentare un peso, un impedimento alla propria realizzazione personale, un ostacolo alla felicità Si può sfuggire alla routine in molti modi senza  droghe   o altrio emzzi artificiali   uno dei più efficaci - e divertenti - per vivere il presente con spirito d’avventura è viaggiare  non solo fisdicamente  : sfidare prima di tutto noi stessi e le nostre abitudini per cercare l’insolito, l’altro. Trovando mondi incredibilmente diversi da noi, paradossalmente troviamo noi stessi, lasciando alle spalle convenzioni e schemi che credevamo nostri e che invece non ci appartengono. Ma  sopratuytto accettando  di contaminarci  con l'altro   e  cercare un identità aperta   e non chiusa   Decidere una meta alla quale affidarsi è qualcosa di estremamente personale, ma tra le tante destinazioni ne abbiamo scelte tre dove

Santa Teresa detenuto arrestato con la pistola davanti a casa del rivale chiede << voglio restare in carcere altrimentio mi rovino >>

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unione  sarda  del  30\11\2014 mentre provavo a cercare  con gooogle  prima di  copia e  incollare tramite   il file  png   la news  dall'edizione  cartacea dell'unione  sarda   ,  leggo queste altre due  storie  La prima   da  http://www.liberta.it   (  giornale di Piacenza  e dintorni  )  del 27 maggio 2013 “Voglio rimanere in carcere perché ho sbagliato”. Parla l’assassino di Angelica       “Ho sbagliato e voglio rimanere in carcere”. A parlare è Maurizio Ciceri, 49 anni, operaio di Guardamiglio che venerdì scorso ha ucciso a coltellate la sua ex convivente Angelica Timis, 35 anni, di origini romene. L’altro pomeriggio davanti al Gip del tribunale di Lodi, Alessandra del Corvo, Ciceri ha parlato per quindici minuti. Ad assisterlo c’era il suo avvocato Paolo Aliprandi, del foro di Lodi. L’operaio ha spiegato di non aver retto la fine della relazione con l’ex compagna, aggravata dalla precaria situazione economica e lavorativa. L’azienda per cui lavorava