Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
21.5.18
il non volere la pena di morte per pedofili e strupratori non vuol dire difenderli
28.10.09
Ira
Aggiungiamo, a titolo puramente informativo, che uno dei "bravi ragazzi" è casualmente nipote dell'esimio Sindaco, il progressista Salvatore Carai, il quale ha pagato le spese legali per tutti, a partire dal caro congiunto. E i "bravi ragazzi" ora son fuori, a godersi la vita.
D'altro lato, secondo il Primo Cittadino del Pd (la misoginia è molto democratica e se ne impipa del colore politico), non esistono stupratori italiani: chi brutalizza le donne sono solo i romeni, che - testuali parole - "lo stupro ce l'hanno nel sangue". Conclusione del fine sillogismo? La solita: la femmina se l'è cercata. E si divertiva pure!
Su Facebook sono sorti molti gruppi spontanei anche per sostenere Iride Allegri, l'unica cittadina montaltese che, per aver preso le difese della vittima (vale a dire, la ragazza: visto come siamo ridotti, occorre essere precisi), è stata quasi linciata dalla folla inferocita.
Qui di seguito si possono trovare i link dove indirizzare la propria protesta e richiedere le immediate dimissioni del "Sindaco". Finora non abbiamo ricevuto risposta dal novello segretario del Pd, l'on. Bersani, né ci pare d'aver letto proclami di solidarietà da parte di associazioni che si battono per gli emarginati, le minoranze sessuali, ecc. Ma non si sa mai. Non è mai troppo tardi. Il guaio è che lo è già, tardi.
COMUNE DI MONTALTO DI CASTRO: Sindaco (Salvatore CARAI): http://www.comune.montaltodicastro.vt.it/canale.asp?id=288
Proposte e suggerimenti: http://www.comune.montaltodicastro.vt.it/canale.asp?id=8
CARFAGNA - Ministro Pari Opportunità
m.carfagna@governo.it
PAGINE FB DIRIGENTI PD – il partito del sindaco di Montalto
BERSANI – segretario PD http://www.facebook.com/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096#/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096
ANNA FINOCCHIARO – presidente senatori PD e già oppositrice di Carai http://www.facebook.com/pages/Pierluigi-Bersani-Pagina-Ufficiale/127457477096#/pages/Anna-Finocchiaro/10538186002
ROSY BINDI - http://www.facebook.com/search/?q=rosy+bindi&init=quick#/pages/Rosy-Bindi/59109988600?ref=search&sid=1051504122.470120650..1
ANNA PAOLA CONCIA – duputato PD attiva sui temi violenza, razzismo e discriminazione di genere http://www.facebook.com/home.php#/annapaolaconcia?ref=mf
Nel video qui sopra, al minuto 7.17, l'amico Tony Troja traccia un quadro limpido e spietato dell'italica ignavia di fronte allo stupro di Montalto. E non solo, certo; affronta anche altri temi, su cui anch'io tornerò, statene certi. Ma sono poi altri o non, alla fine, risvolti d'un'unica, sozza medaglia?
Parafrasando un noto aforisma, gran brutta malattia il maschilismo. Più che altro strana: colpisce gli uomini, ma fa fuori le donne.
Daniela Tuscano
19.9.09
Abominio - 2
1.7.09
Donne nella tempesta
Donna e pace, due vocaboli femminili. La Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza è approdata anche in Iran e nei Paesi arabi. Si stanno infatti organizzando reti ed eventi in Medio Oriente, Afghanistan, Iraq, Palestina compresi, con l'appoggio di un importante network televisivo arabo. Anche "speranza" è parola femminile...
26.5.09
Hanno riscoperto la misericordia...
22.5.09
I pupi, i papy e il puparo senza arte
5. Ci dobbiamo accontentare di piccoli colpi di spillo, dati con stile diplomatico, con linguaggio asettico e, perdinci, non offensivo. Gli interventi del Vaticano e della Cei, che pure ci sono stati e anche tempestivi, sono stati del tutto inadeguati, minimalisti, quasi pudichi.
19.5.09
I prìncipi di questo mondo
14.5.09
Il caos
8.3.09
"8 marzo: una bambina, una donna, senza Chiesa"
20.2.09
Fuori dai denti
Daniela Tuscano
7.1.09
Gorla e Gaza, il fattore
Daniela Tuscano
5.12.08
6 dicembre Giornata Nazionale del Ricordo e dell'Azione sulla Violenza contro le Donne
Cominciò entrando in un'aula, dove urlò alle donne presenti: "Siete un branco di femministe! Io odio le femministe!" .
Separò le 10 studentesse presenti dagli uomini, fece uscire gli uomini, quindi sparò sulle donne, uccidendone sei.
Poi uscì dall'aula, senza che nessuno osasse fermarlo, e proseguì, sparando e ferendo alcuni studenti e alcune studentesse.
Poi entrò nella mensa e sparò ad alcune donne presenti, uccidendone tre.
Salì al piano superiore e sparò ad un'altra donna e a due uomini.
Entrò in un'altra aula e sparò due caricatori sulle studentesse presenti.
Studenti e studentesse cercarono riparo sotto i banchi: lui perlustrò l'aula sparando alle donne rannicchiate, uccidendone quattro.
La prima studentessa a cui aveva sparato agonizzava sul pavimento: lui la uccise con un coltello.
Poi si sedette e si suicidò.
In totale aveva ucciso 14 donne e aveva ferito 13 studenti di entrambi i sessi.
Le donne uccise erano:
Geneviève Bergeron, 21 anni;
Hélène Colgan, 23 anni;
Nathalie Croteau, 23 anni;
Barbara Daigneault, 22 anni;
Anne-Marie Edward, 21 anni;
Maud Haviernick, 29 anni;
Barbara Maria Klucznik, 31 anni;
Maryse Laganière, 25 anni;
Maryse Leclair, 23 anni;
Anne-Marie Lemay, 22 anni;
Sonia Pelletier, 28 anni;
Michèle Richard, 21 anni;
Annie St-Arneault, 23 anni;
Annie Turcotte, 21 anni.
Nella tasca di Marc Lépin venne trovata una lettera in cui spiegava i motivi "politici" del suo gesto.
La lettera riportava anche una lista con 19 nomi di "femministe radicali", che non aveva avuto il tempo di "giustiziare" .
Si trattava di donne che lavoravano in ruoli non tradizionali: una donna pompiere, la donna a capo della polizia, donne impegnate in politica...
Dopo questo fatto il governo del Canada ha dichiarato il 6 dicembre Giornata Nazionale del Ricordo e dell'Azione sulla Violenza contro le Donne.
Sono nati anche diversi gruppi di uomini che si sono assunti la responsabilità di fermare la violenza degli uomini sulle donne.La Campagna del Fiocco Bianco (fiocco che si appuntano gli uomini che dichiarano di assumersi questa responsabilità ) è una delle iniziative nate in seguito a questo episodio.
Nei dieci anni successivi a questo massacro, le studentesse di ingegneria in Canada sono passate passate dal 13 al 19 per cento sul totale degli iscritti.
http://www.chebucto.ns.ca/CommunitySupport/Men4Change/memoriam.html
9.11.08
Ma che "razza" di copertina...
Nemmeno il titolo è male, non trovate?
E non è mica solo una brutta caricatura. Trattasi di citazione "colta". Da questo ameno giornaletto:
Chi, poi, volesse gustarne altre, conoscere qualcosina in più su questi fini intellettuali, e soprattutto delle loro scientifiche idee sugli "ibridi" come il neopresidente Usa, clicchi pure qui .
Buona lettura, e buona visione. Credo proprio che ogni riferimento, da parte degli attuali destrorsi, sia puramente voluto.
6.11.08
Troll informatici
Non metterò mai abbastanza in guardia la gente su questo fenomeno:Non lasciamoci bloccare dai Troll!
I Troll informatici sono persone balorde che hanno come unico scopo di rompere le scatole altrui,alle volte rovinando tutto il loro lavoro,non dobbiamo lasciarci sopraffare da questi personaggi che vogliono ridurre tutto ad un lungo sproloqiuo senza senso.
Se venite "attaccati" da Troll l'unica mossa utile è ignorarli di modo che se ne vadano da soli.
Ulteriori dettagli su cosa sono e come evitarli li trovate a QUESTA PAGINA oppure QUI
15.10.08
Il centrodestra introduce l’Apartheid nella scuola
Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci,
e di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci
Con la mozione Cota (dal nome del primo firmatario, deputato della Lega), approvata dalla Camera nella serata di martedì scorso, nascono le “classi di inserimento”, riservate agli alunni stranieri che non supereranno i test per accedere alle classi ordinarie.
Un vecchio manifesto razzista della Lega Nord. Il lupo perde il pelo ma non il vizio...
Non ci sembra esagerato parlare di introduzione dell’Apartheid nella scuola. Si tratta infatti di una scelta tutta politica, che azzera le positive esperienze didattico-pedagogiche tese all’integrazione di questi ultimi anni, che hanno dimostrato come la lingua si impari molto più velocemente grazie all’inserimento nell’ambiente in cui viene parlata.
Chiediamo all’opposizione sociale e politica di mobilitarsi contro questo nuovo Apartheid; agli insegnanti e ai dirigenti scolastici di disobbedire.
L’istruzione è un diritto universale. A tutte e tutti deve essere garantita parità di accesso.
Le classi di inserimento forse sarebbero più adatte a qualche nostro concittadino, compresi alcuni politici che avrebbero bisogno di un corso sui diritti, i valori della tolleranza, il rispetto delle altre culture e religioni, i principi della nostra costituzione.
Roma, 15 ottobre 2008
14.5.08
soria comune per gente speciale storia comune per gente normale
Storia diversa per gente normale
storia comune per gente speciale
cos'altro vi serve da queste vite
ora che il cielo al centro le ha colpite
ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.
E per il segno che ci è rimasto
non ripeterci quanto ti spiace
non ci chiedere più come è andata
tanto lo sai che è una storia sbagliata
tanto lo sai che è una storia sbagliata.
Se sarà confermato così come lo raccontano il fatto di cronaca di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, è andata alla maniera del più classico femminicidio: lei, Lorena, 14 anni, era rimasta incinta e il padre del suo bambino, 15 anni, ha chiamato due amici, 16 e 17 anni. L’hanno eliminata strangolandola e l’hanno fatta sparire buttandola in fondo ad un pozzo con una pietra al collo, perchè il suo corpo non risalisse.
Questa la straordinaria crudezza di un caso uguale a tanti nell’incontro/scontro tra sessismo arcaico e sessismo moderno usa e getta. Così usa e getta, oltretutto lei bambina siciliana, uccisa da ragazzi siciliani, da meritare a stento uno spazio tra i titoli in cronaca. A poco serve notare che se i suoi assassini fossero stati stranieri saremmo oggi ossessivamente bombardati da ogni dettaglio macabro e avremo il fiammante Presidente della Camera, Gianfranco Fini, col suo trench stile Bogart, in pellegrinaggio alla sommità del pozzo dove hanno gettato la povera Lorena e saremo aiutati dalle parole coraggiose di Walter Veltroni, nel rompere i tabù della sinistra ed invocare legge e ordine.
La sorte di Lorena è quella delle ragazze di Ciudad Juárez, in Messico, vittime della modernità neoliberale, vittime dell’aver voglia e diritto di uscire di casa in una società colpevolmente impreparata ad accettare la loro presenza al di fuori della sfera casalinga. La sorte di Lorena è quella delle ragazze nigeriane uccise e buttate in giro per il Norditalia dai loro clienti dopo averle usate, che meritano una breve in cronaca o neanche quella a volte. A chi importa di una puttana negra? La sorte di Lorena è quella delle mille Barbara Cicioni, la ragazza di Perugia incinta di nove mesi, massacrata di botte dal marito e per la quale un giudice preistorico dispose l’esame del DNA sul feto per vedere se quel marito non avesse avuto qualche buon motivo (nell’Italia di Pietro Germi le chiamavamo corna) per ammazzarla.
La sorte di Lorena è quella di una società che corre con una gamba che va avanti e un’altra che va indietro. Corre e inciampa, corre e cade rovinosamente, e quando si rialza non vuol capire che è quella sua corsa impossibile, sgraziata, a farla cadere. Inciampa da sola, cade da sola e cerca sempre colpevoli esterni, gli ebrei del caso, i meridionali, i negri, gli immigrati, i rom, i romeni, il nemico, per cadere ancora più rovinosamente.
Hanno un bel dire che le "nostre donne" ( nostre?) debbano temere i romeni stupratori. I politici che lo affermano sono in malafede. Mentono e sanno di mentire come affermano tutti i dati, quelli del Ministero dell’Interno e quelli della Caritas a dispetto dei falsificatori di professione, Gianni Riotta ed Emilio Fede che lavorano instancabilmente per ingannare l’opinione pubblica e preparare il terreno ai pogrom. Pogrom dopo i quali, anche se avessimo espulso fino all’ultimo rom, fino all’ultimo romeno, fino all’ultimo extracomunitario, mille Lorena e mille Barbara continuerebbero a morire come a Juárez in quel Messico lontano che la società italiana percepisce falsamente come più arretrato e che forse è solo più moderno.
Verso il fidanzatino quindicenne che uccide perchè non ha più la dignità arcaica di "riparare" ma non ha nemmeno (ancora?) una sensibilità moderna di rispetto e concepisce l’eliminazione fisica del problema, come da copione di diecimila telefilm con i quali è stato bombardato dalla nascita, verso il marito picchiatore che instaura in casa la legge della giungla, verso il ragioniere che va a puttane e si sente libero di prendere anche la vita, non c’è pacchetto sicurezza che tenga, non ci sono leggi speciali, rotture di Schengen che servano e non c’è ronda che salvi.
Per quanto arduo e di lunga durata possa apparire c’è solo la cultura che ci può salvare. Se ancora ci si può salvare. Non l’alta cultura, ma la cultura della vita, del rispetto dell’altro, dell’altro donna in questo caso, ma anche dell’altro lavoratore senza diritti, o mille altri esempi. Ovunque ci sia una possibilità di istaurare un rapporto gerarchico (anche solo per forza fisica come avviene tra uomo e donna), un rapporto verticale tra forte e debole, questo va criticato, deve essere oggetto di riflessione e bisogna lavorare per abbattere tale gerarchia.
Sta venendo il momento di fare le nostre ronde, ma diverse dalle loro. Sta venendo il momento del non chiuderci più in casa, ma dell’uscire e tessere reti, non con i nostri simili, ma con quelli che la pensano diversamente da noi. Altrimenti il modello di società che è alla base di questa corsa sgraziata travolgerà tutti noi.
10.11.07
Senza titolo 2223
da fotofa.splinder.com/post/14667133
La notte tra l'11 ed il 12 luglio 2005 in un parco romano si consumava un atroce delitto, venuto a galla nelle pagine di cronaca per qualche attimo, per poi essere dimenticato dalla maggior parte delle persone che non aveva avuto modo di conoscere "la vittima", come sempre. Si chiamava Paolo Seganti, aveva 38 anni, era un attore, si occupava di volontariato e non nascondeva la sua omosessualità. Questa gli è stata fatale. Mentre si era allontanato di poco da casa, un gruppo di balordi (non si sa quanti perché LORO sono ancora in giro a fare danni) si è interessato a lui. L'hanno aggredito, malmenato più forte che hanno potuto (deturpandogli il volto fin quasi a staccargli il naso) ferito con bastoni e coltelli ed infine ucciso ed umiliato per quella che loro reputano "diversità" dandogli 19 coltellate sui glutei ed evirandolo. Tutti hanno dimenticato... Tranne parenti, amici ed i gruppi che a Roma e in Italia si occupano di problematiche relative all'omosessualità e alle discriminazioni che ne conseguono in questo paese medievale. Loro si sono battuti per ottenere un qualcosa che tenesse viva la memoria sua e di quello che ha rappresentato un simile omicidio in termini di vergogna oltre che di dolore. Dopo tre mesi hanno ottenuto un minimo di attenzione da sindaco e giunta e a coprire le macchie del suo sangue è stata sistemata una piccola collinetta di terra con su un giovane albero ed una targa in sua memoria e con le lungaggini burocratiche dopo due anni quello slargo all'interno del Parco delle Valli (zona Conca d'Oro) ha infine avuto il suo nome. Ecco, di queste due ultime azioni Sindaco e assessori vari hanno fatto parlare di sé. Tutti ben messi, presenti giornali e televisioni, per INAUGURARE la nuova targa toponomastica (era l'anniversario di quest'anno) e gonfiarsi il petto perché "hanno fatto qualcosa". Hanno sottolineato che mai prima la toponomastica aveva ospitato nomi di vittime di "violenza e omofobia", sì, erano contenti. Sono arrivati primi. Erano quattro mesi fa esatti. - Invece è di pochi giorni fa l'affermazione dello stesso sindaco "Roma era la città più vivibile del mondo", riferito a fatti di cronaca nera legati ad immigrati). Paolo era cattolico, un papa-boy per l'esattezza e soffriva per quella sua chiesa a cui sentiva di appartenere ma da cui non era accettato fino in fondo. Poi venne la ricorrenza dei defunti, parenti ed amici hanno portato fiori nuovi, un vaso nuovo... Su quella collinetta dove crescono le erbacce che nessuno toglie, dove si secca l'albero "simbolo della vita" piantato per Paolo e che nessuno sostituisce, dove arrivano quelli che penso siano dei piccoli stupidi che tirano fuori dallo zaino che hanno per far finta di andare a scuola che si permettono di imbrattare la targa con il suo nome con scritte omofobiche delle quali neppure conoscono il significato ma fanno "figo"; ci ridono su, spaccano il vaso, buttano all'aria i fiori e si sentono degni membri di questa comunità allo sbando (mi rifiuto di pensare che possano essere stati degli adulti a fare tutto ciò). Paolo ucciso dai balordi. Paolo ucciso dalle forze dell'ordine che arrivarono quella stessa sera sul posto avvertiti da una donna che sentì le sue urla imploranti ma che credettero - FORSE - che fosse stata una mitomane e se ne andarono senza neppure scendere dalla loro auto. Paolo ucciso ancora una volta dall'ignoranza, dall'arroganza e dalla cattiveria di chi si sente superiore, migliore, magari paladino e portatore di verità. IERI ero lì e ho visto questo: Le scritte si vedono poco ma ci sono, purtroppo. Ora provo a "denunciare" anche questo accaduto visto che nessuno ha speso una parola in proposito perché, come al solito: nessuno VEDE, nessuno SENTE, nessuno PENSA, nessuno PARLA. Eppure quel parco di giorno è frequentato da mamme con i bambini, da allegre famigliole, da coppiette... Solo io ho VISTO??
29.6.07
lettera allo pseudo ministro dela giustizia
La vignetta sotto riportata è tratta dall'ottimo blog ( e nostro ) cdv antipedofilia di massimiliano frassi
16.6.07
Senza titolo 1892
i file midi di radio gap quella che era la radio del movimento sulla durissima repressione del corteo del 21 luglio poi conclusosi con i fatti della Diaz a voi ogni commento
Le trasmissioni di Radio Gap compreso la drammatica interruzione delle trasmissioni durante l'irruzione alla Scuola Diaz
Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.
Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...