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Visualizzazione dei post con l'etichetta guerre

la storia siamo noi nel bene o nel male con e vittorie e le sconfitte

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 Dopo aver sentito la canzone la storia di Francesco de Gregori  sia questo video di Baebero  Non ricordo come cercando qualcosa che confermasse o smentisse quello che affermarono sia il primo che il secondo mi e venuta in mente la vicenda del tenente colonnello Harald Jäger (  foto  a destra  =)  disobbedì agli ordini e aprì il passaggio fra Berlino est e Berlino ovest più valico di frontiera del Bornholmer Straße il 9 novembre 1989 Nato nel 1943, figlio di un poliziotto di frontiera, ad appena diciotto anni Harald Jäger si unisce come volontario alla Deutsche Grenzpolizei , la formazione paramilitare deputata nella DDR( ex Germania Ovest ) al controllo delle zone di confine – nel 1961, proprio quando viene eretto il Muro di Berlino. Tre anni dopo entra nella Stasi, e inizia a fare carriera nella PKE, la Passkontrolleinheit (l’unità per il controllo dei passaporti), fino a raggiungere il grado di Oberstleutnant, che grossomodo corrisponde al nostro tenente co

In una mostra l'epopea della Strada delle 52 Gallerie sul Pasubio A Schio si ripercorre il secolo di storia della retrovia del fronte divenuta oggi meta del turismo escursionistic

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la prima guerra  mondiale  non  fu  solo battaglie  , morti ma  anche retrovie    In una mostra l'epopea della Strada delle Gallerie sul Pasubio A Schio si ripercorre il secolo di storia della retrovia del fronte divenuta oggi meta del turismo escursionistico SCHIO (Vicenza). La strada delle gallerie sul Pasubio compie quest’anno cento anni. È un’opera della guerra combattuta sulle nostre montagne, le Prealpi Vicentine, è nata con essa, densa della sua storia. Quando la percorriamo ogni passo ne porta le tracce e il ricordo Inizia a Bocchetta Campiglia, a 1216 metri di altezza, e termina a 1980 metri a Porte del Pasubio, una sella, un passo. Durante la guerra lì era l’immediata retrovia del fronte: uno snodo di mulattiere, sentieri e camminamenti, il punto di arrivo di tutto un sistema di teleferiche, ma anche un affastellamento di  case, baracche, ricoveri in caverna a formare una piccola città aggrappata alle rocce , che i soldati chiamavano “el Milanin del Pasube

VOGLIAMO QUEI VOLTI © Daniela Tuscano

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Questa è l'unica foto     reperibile sul web di uno dei 12 operatori uccisi a Kunduz. Non è trascritto il nome, né l'età. Somiglia a mio zio Aldo quando frequentava l'ateneo, i trent'anni non li aveva sicuramente raggiunti, come gli altri suoi amici. L'Afghanistan è un Paese giovane e pullula di visi come questo. Limpidi, affacciati sul mondo. Con le loro belle e invincibili speranze. Un viso familiare perché dappertutto lo stesso. Il viso di chi crede, di chi ha fiducia in un domani felice e grandioso. Si gettano allo sbaraglio, i giovani. Non sono saggi. E li chiamiamo sventati, generosi forse, ma in fondo inutili, e quel loro naturale prodigarsi per gli altri ci fa storcere la bocca. Tanto, fra poco matureranno. Fra poco "la vita" li temprerà, diventeranno come noi, scettici, umoristi. A me invece pare che questo viso, e quelli rimasti ancora anonimi, fossero già assai maturi. Temprati, anche. Scettici e umoristi certo no. E meno male Vogli

Pace of peace

Pace of Peace è un cartone animato, un piccolo cartone animato, con annesso documentario, La storia di Pop, che ne racconta la realizzazione. Otto ragazzi israeliani della città di Raanana e otto palestinesi di Qalqilia, con i loro insegnanti e rispettivi Sindaci, hanno sfidato -- e sfidano -- occupazione e attentati, blitz e terrorismo. Insieme, con coraggio individuale e intelligenza collettiva, hanno cominciato a bonificare uno dei campi minati più pericolosi per il percorso di pace. Quello della comunicazione. Di parte. Spesso ridotta a propaganda. Sempre ignara delle ragioni dell'altro. Così questi ragazzi hanno voluto testimoniare personalmente la loro visione della pace. E lo hanno fatto ideando insieme la storia ed i personaggi di Pace of Peace, assistiti da alcuni tra i migliori esperti del settore e relative case di produzione e studi di animazione. Pace of Peace è anche una canzone, colonna sonora del cartone, ideata e donata da due famose cantautrici, la palestinese

Senza titolo 1277

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Queste storie non sono vere, giornali e tv non ne parlano e  anche su internet non si trova quasi niente. Il grande fratello- quello vero -decide che è solo una favola bella o brutta non importa  che illude e c'illude che questi bambini sono solo comparse di un film senza distribuzione Ero il re del mondo  e tu la mia regina  non ero entrato in niente e niente era entrato in me sognavo io e te nel mondo bianco splendente poi sei arrivata tu  vita madre natura   hai fatto del tuo meglio per farmi nel sole  andare nel mondo bianco e rosso -hai detto - non ci potevo stare un sole cosi' forte senza protezione che neri, neri ci ha fatto diventare   Cos' è  questo mondo selvaggio non è cosi' che l'avevo sognato   sì, in qualche modo me ne andrò in giro quaranta kilometri al giorno per prendere l'acqua e  a questo che serve la mia vita? solo bambini come carne da macello? organi da trapiantare? un Kalaskinov in mano a quattro anni è per questo che mi hanno me

L'ultima dell'anno

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  Gerusalemme: il Monte degli Ulivi e la Valle di Giòsafat.     Senza il Gruppo Emmanuele non avrei mai visitato la Terra Santa: Israele. Se lo sapesse, papa Benedetto potrebbe accusare un colpo fatale. Lo vedremmo aggirarsi smarrito nei sacri palazzi, con lo sguardo sbilanciato e roteante di chi avverte sgretolarsi il suo mondo cristallino. Degli omosessuali credenti e, per di più, in pellegrinaggio:  il concretarsi, per lui, d'un mondo rovesciato, forse dell'Apocalisse prossima ventura. E io, al loro fianco, ancor più inspiegabile! Ma lo lascerei volentieri ai suoi impolverati fantasmi di eugenica spirituale. Gesù era il rifiutato e tra i suoi avi contava prostitute, trafficoni, in altre parole tipi sghembi. Il mito della "purezza" non è cristiano nella sua origine. Ma l'angolo di Dio è anche l'angolo più pagano .   Presso il Muro della Spianata del Tempio, conosciuto come Muro del Pianto.   Assieme ai miei amici ho ripercorso, durante i mesi estivi, le tap

6 dicembre Giornata Nazionale del Ricordo e dell'Azione sulla Violenza contro le Donne

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Il 6 dicembre 1989 il 25enne Marc Lépin uccise 14 donne all'École Polytechnique di Montreal (Canada). Cominciò entrando in un'aula, dove urlò alle donne presenti: "Siete un branco di femministe! Io odio le femministe!" . Separò le 10 studentesse presenti dagli uomini, fece uscire gli uomini, quindi sparò sulle donne, uccidendone sei. Poi uscì dall'aula, senza che nessuno osasse fermarlo, e proseguì, sparando e ferendo alcuni studenti e alcune studentesse. Poi entrò nella mensa e sparò ad alcune donne presenti, uccidendone tre. Salì al piano superiore e sparò ad un'altra donna e a due uomini. Entrò in un'altra aula e sparò due caricatori sulle studentesse presenti. Studenti e studentesse cercarono riparo sotto i banchi: lui perlustrò l'aula sparando alle donne rannicchiate, uccidendone quattro. La prima studentessa a cui aveva sparato agonizzava sul pavimento: lui la uccise con un coltello. Poi si sedette e si suicidò. In totale aveva ucciso 14 donne e

Tutti possiamo fare qualcosa

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Foto © Nasim Fekrat Spesso alcuni di voi si sono rivolti a me per ottenere informazioni su come aiutare i bambini afghani, per inviare loro vestiti, scarpe e tutto quello di cui possono aver bisogno, soprattutto adesso che si stanno preparando ad affrontare i freddi e lunghi inverni che caratterizzano quella terra. Naturalmente ne ho parlato con Nasim e lui, insieme all’Associazione dei bloggers afghani , ha deciso di aprire una sottoscrizione denominata “ Help Afghan Children ” proprio finalizzata a raccogliere fondi per questo proposito. Negli ultimi anni hanno ricevuto materiale da ogni parte del mondo e ringraziano tutti per questo ma si sono resi conto che le spese doganali e di spedizione sono molto alte e poco convenienti. Meglio poter versare anche quei soldi per arricchire la somma utile a supportare il maggior numero di bambini possibile. Naturalmente chi avesse un canale privilegiato e più conveniente per la spedizione, ad esempio attraverso l’ISAF o qualche soldato di sta

Me, myself and the peace

Il mio primo post qui. L'inizio di una nuova avventura,certamente entusiasmante,come tutte le avventure che dividi con qualcuno,o come in questo caso con più persone,entusiasmante perchè ti permette di parlare di te stessa e di come vedi il mondo che ti circonda e confrontare tutto questo con gli altri. In un momento nel quale tante cose ci sono negate,credo che conservare ancora questa libertà sia fondamentale. Inizio la mia storia di blogger qui su Compagnidiviaggio parlando di un simbolo: non è un simbolo a caso,chiunque lo conosce,ogni individuo l'ha incontrato,e più di una volta purtroppo ci si è scontrato contro: mi riferisco al simbolo della pace. Nasce nel 1958,creato da Gerald Holtom,un artista britannico. Viene comunemente chiamato CND perchè nasce proprio per la Campagna del Disarmo Nucleare,ed è appunto l'unione della D di Disarm e N di Nuclear (secondo il codice nautico delle bandiere a mano). Per gli anni a venire,specie i '60 ed i '70 sarà simbolo sen

NUCLEARE? UN VICOLO CIECO

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- Non c'è stata solo la catastrofe di Cernobyl (Ucraina) del 26 aprile 1986, causa di decine di migliaia di tumori e leucemie negli anni successivi (più di 1000 morti per tumore solo tra i soldati russi mandati a tentare di decontaminare il sito); l'acqua "potabile" di 30 milioni di ucraini contaminata; 9 milioni di persone irradiate; il 66% degli adulti e il 45% dei bambini della Bielorussia (lo Stato più colpito) nelle regioni confinanti con l'Ucraina, ammalati alla tiroide; il raddoppio delle malformazioni congenite nelle zone contaminate (400 su 100.000 neonati, contro i 200 delle zone pulite); questi ed altri effetti sanitari tenuti segreti dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) in base ad un criminale accordo firmato nel 1959 con l'AIEA (Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica) - nel 1979 ad Harrisburg (Pennsilvania, Usa) nella centrale di ThreeMile Island si era sfiorata la stessa catastrofe, la "fusione del nocciolo" (de