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Tra le curve delle opportunità di Giampaolo Cassitta

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  http://www.giampaolocassitta.it/ http://www.giampaolocassitta.it/1/profilo_499223.html in sottofondo dal mio compagno di viaggio facebookiani e non  Giampaolo Cassitta Le parole e i concetti hanno un suono. Raccontano quello che le immagini non riescono a codificare. Eppure, a volte, diventa difficile riuscire a scardinare ciò che le parole hanno costruito. Perché la gente ormai si è appropriata di quel termine, di quel modo di dire e lo fa diventare “luogo comune” e, in alcuni casi, diventa “verità rivelata”. E’ il caso del decreto “svuotacarceri” locuzione di questi giorni che è stata “affibbiata” ad un decreto poco amato da Lega e Cinque stelle e poco sostenuto dagli altri partiti. Intanto, quel decreto, divenuto Legge (Legge n.10 del 2014) non svuota, nella maniera più assoluta, le carceri. Non è un indulto, un’amnistia, un regalo. E’ piuttosto qualcosa che parte da lontano e prova, seppure goffamente, ad “aggiustare” alcuni passaggi legislativi non

se questo è un uomo

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http://comune-info.net/2013/12/se-questo-e-un-uomo/ Se questo è un uomo di Mario Spada* Qualche bambino potrebbe scrivere a Babbo Natale : “per Natale vorrei vedere mio nonno ma sta chiuso in una gabbia . Perché non vai a prenderlo con la slitta e lo porti da me?” Ma non credo che questa lettera sarà mai scritta perché è consuetudine nascondere ai bambini le colpe dei grandi, perché il nonno non uscirà mai dalla gabbia, perché Babbo Natale non si occupa  dei cattivi. Il nonno è  “cattivo per sempre”, un mafioso,  o un camorrista, o un sequestratore sardo, arrestato 30 anni fa e chiuso in un carcere senza alcuna speranza di uscirne perché sottoposto al regime del cosiddetto carcere ostativo,  non può fruire dei benefici di cui qualunque  ergastolano  può godere . La colpa è  di non essere un collaboratore di giustizia e la condanna è quella di “essere murato vivo”. Può capitare a chiunque, come è successo per caso a me, di imbattersi in alcu