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6.7.21

Io sto con le capre

di cosa  stiamo parlando 

 canzone  suggerrita
non è  tempo  per  noi - Luciano Ligabue
Vinicio Capossela - Ovunque proteggi - Musicultura 2015


Dopo aver letto  su segnalzione    della  rivista free dell'omonima catena   di centroi  commerciali  https://www.ioacquaesapone.it/ di luglio  2021    di unno studio condotto da Skuola.net che una importante influencer è per gli studenti italiani uno dei principali modelli da seguire, ho deciso di provare  a capirne di più ,    e  di non limitarmi a  quello  che  vedo  in mia   nipote  \  cugina  di  2  grado    adolesciente      . 



Ammetto che non è un mondo che mi attira  e  spesso  mi nausea  quello degli influencer: forse  perchè essendo  della generazione  degli anni  '70  è   avendo vissuto  in prima persona   la trasfornmazione  , ne  ho parlato nel primi  post del  blog  ,    del passaggio  dagli stazzi  ( maiali  , galline ,l'orto  , api  , vigna  ed  i loro prodotti ed  la  loro  produzione    )  ala azienda  florovivivasitica     sono un po’ vecchia scuola   cioè  ho  conosciuto il periodo  di transizione  fra  la  ribelle     e il riflusso     ed  l'edonismo  \  il    craxismo  \ berlusconismo    sintetizzato   da Italiano medio un film del 2015 diretto ed interpretato da Maccio Capatonda . Ma, per comprendere i ragazzi  d'oggi  , ho deciso di proivare  a   superare questo mio limite e di andare in perlustrazione, iniziando proprio a seguire su Instagram il modello di cui sopra. E così, all’improvviso, sono entrata nella vertigine dei post. Post dei figli, post delle inaugurazioni, post della casa, post delle vacanze, post dei momenti romantici, post ancora dei figli. E poi video e best of della giornata. Tutto in funzione della pubblicità a brand. Brand di bibite, di gioielli, di abiti, di scarpe, di locali, di location, di abbigliamento per i neonati, di parchi ,  <<  [...]  ad onor del vero >>  come  dice  Angela Iantosca  l'editoriale    IOACQUASAPONE     citato <<  tutto questo influire serve a volte anche per ‘spingere’ le persone alla cultura, ma questa è un’altra storia ... [....] >>

L’ho seguita qualche giorno e mi sono immedesimato  sia   nei ragazzi (ma anche negli adulti), in ciò che tutto questo può suscitare in loro: desiderio di emulazione? Smarrimento? Rabbia? Frustrazione? Tanto più in un momento in cui quel mondo patinato che arriva dai social e che riguarda pochissime persone risulta lontanissimo dalla realtà che ci racconta tutt’altro, perché ci parla di un Paese in affanno, in cui sono aumentati i poveri e che si prepara ad affrontare lo sblocco dei licenziamenti. 
Lo ammetto era più semplice vivere quando ero io adolescente: non c’erano o almeno  erano appena  all'inzio tutti questi input social (io ho avuto il mio primo cellulare a 20 anni  beh     avendo  una  mandre  ansiaoios a  ed  andando   fuori casa  aper  l'università    eras  ovvio  ) e i disagi si gestivano in altro modo. Il confronto  \  scontro  era con i compagni di classe e non con un mondo che troppo spesso schiaccia. Che manda continui stimoli dall’esterno senza avere la capacità (e la volontà) di creare strumenti utili a difendersi e  ad essere critici  da tutto questo. Strumenti che forse dovremmo creare(  ricreare    vedere  il  post  di Cristian  Porcino   sintesi  del suo libro  Ciao Prof   copertina in alto   a  sinistra   )  noi adulti, a nostra volta schiacciati ,  ovviamente senza  generalizzare  perchè  c'è  ancora    chi  non ha  mandato  il cervello  all'ammasso    \  in cassa  integrazionme  ,dallo stesso meccanismo di frustrazione … 

Anch'io come Angela Iantosca nel suo editoriale

Sarò anacronistica, ma trovo molta più autenticità in un paesino di 150 abitanti che gioisce per il caciocavallo ottenuto dalle mucche podoliche delle montagne di cui è circondato e per le caprette che si incontrano nei campi. 
 

 che  altro aggiungere  se  non buona  lettura   alla  prossima 


10.8.17

non tutti gl adolescenti sono bimbiminkia ed apatici ed altre storie



da http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2017/08/10

Forfait dei ragazzini per il servizio civile, la protesta di Luca Lo sfogo di un tredicenne contro i coetanei: «Era così bello, ma in tanti hanno preferito la play station» 

di Rossella Canadè






BORGO VIRGILIO. Perché i ragazzini sono più critici degli adulti, e quando fai a pezzi i loro sogni diventano i giudici più impietosi. Perché non accettano che non tutte le ciambelle riescano con il buco, come hanno imparato i grandi, che non devono cedere alla frustrazione di predicare nel deserto. Non si fa abbastanza per i ragazzi? Questa piccola storia dimostra il contrario, e a raccontarla, con la rabbia e l’incapacità di comprendere dei suoi tredici anni, è Luca, un ragazzino che frequenta le scuole medie a Borgo Virgilio. È incavolato nero, Luca, in questa estate bollente, proprio con i coetanei che hanno infranto il suo sogno di sentirsi utile e parte di una comunità. «In tanti si lamentano che d’estate nei paesi ci si annoia, e poi quando viene organizzato qualcosa per noi i ragazzi non vengono». Questa estate, per lui, ha il sapore amaro della delusione.

L’anno scorso, appena raggiunta l’età richiesta, ha partecipato al servizio civile volontario promosso dal suo Comune, un’iniziativa voluta e sponsorizzata dal sindaco Alessandro Beduschi e dall’assessore alla pubblica istruzione Elena Dall’Oca per impegnare i ragazzi durante l’estate in piccole mansioni di utilità pubblica, affiancati da operai esperti nelle vesti di coordinatori. Dalla pulizia e manutenzione delle scuole, dei giardini, fino alla riverniciatura di alcuni muri del paese. «Eravamo impegnati dal lunedì al venerdì per tre ore al giorno e abbiamo ridipinto tutti i muri imbrattati degli spogliatoi della nostra palestra. C’era anche il sindaco con il pennello, ci siamo divertiti un sacco e a settembre è stato bello vederli tutti puliti». 
Luca, memore del divertimento dell’anno scorso, che aveva scacciato la noia di luglio in attesa delle vacanze, quest’anno si è iscritto di nuovo, convinto di mettere a frutto la sua esperienza e soprattutto di passare del tempo con i suoi coetanei in modo un po’ inusuale dal solito. Ma le cose non vanno come se le aspettava. «Nonostante l’anno scorso ci sia stata una grande partecipazione dei ragazzi, quest’anno già all’inizio ci siamo ritrovati solo in sette, con un calo nelle ultime settimane quando siamo rimasti in tre», racconta Luca, con un broncio troppo grande per i suoi tredici anni. «Il fatto che ci è dispiaciuto tanto, a me e agli altri due, è che li invitavamo a tornare a collaborare con noi, ma loro preferivano stare a casa davanti ai videogiochi. Avevano paura di far fatica e alcuni ci hanno detto che non sarebbero stati pagati, secondo noi incitati dai genitori». Uno, aggiunge Luca sconcertato, «come scusa mi ha detto che aveva paura di prendere un’insolazione!» 
Una Caporetto che non ha permesso di terminare il progetto: «siamo riusciti a pulire un po’ i giardini Quarantini dai rifiuti, abbiamo pitturato dei muri sporcati con lo spray, ma non abbiamo imparato come fare le piccole riparazioni e la manutenzione alla bicicletta». Per un gruppo così ridotto all’osso sarebbe stato complicato mantenere in piedi il progetto. Arrabbiato e deluso, Luca, e stavolta non dagli adulti, ma dai suoi coetanei. Così tanto da decidere di raccontarlo, perché «vorrei che questi ragazzi si facessero un esame di coscienza». 

  da 
Reggio Emilia, l'appello del sindaco contro la paura: "Restiamo umani"Una lettera contro il disprezzo degli ultimi, dei più deboli e dei più fragili, di qualsiasi genere, nazionalità o etnia: l'appello del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi a "restare umani" ha ricevuto 700 firme in sei giorni. E continuare a viaggiare in rete, ormai virale, contro l'odio (video a cura di Andrea Scutellà)
La lettera   \  appelllo ha ottenuto   fin adesso  settecento firme contro la paura .La lettera del sindaco Vecchi apre una riflessione sui più deboli come fonte di paura. Raccolte in sei giorni 700 firme di docenti, medici, artisti, cittadini reggiani. (...)   

Ecco  l'appello integrale  pubblicato   semprwe  da http://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca



Restiamo ancorati ai nostri valori, non facciamoci travolgere dalla paura per il diverso, non abbandoniamo i più deboli ma aiutiamoli perché, un giorno, i più deboli potremmo essere noi. È una risposta che ha avuto un riscontro imponente nella comunità reggiana.
Il documento, che circola sull’account di Google Drive cittainclusiva@gmail.com, è arrivato anche nella redazione della Gazzetta di Reggio. Quello che inizialmente era un testo preparatorio verso un incontro nazionale dell’Anci a Reggio Emilia, di cui Vecchi è rappresentante per quanto riguarda il welfare, si è trasformato in un manifesto contro il razzismo, la paura, il populismo.
E così, su internet e su WhatsApp, è iniziata una catena di firme. Medici, docenti, artisti, scrittori, volontari, rappresentanti del mondo cooperativo e sociale, sportivi. Una lista arrivata a settecento persone ma che continua a crescere di ora in ora. Un’alzata di scudi, si legge nelle parole del sindaco, non solo verso i richiedenti asilo. Anzi. Loro sono il punto di partenza da cui si sta diffondendo un’intolleranza nei confronti di tutti i più deboli. Quelle persone che “vorremmo vedere un po’ più in là rispetto a casa nostra”.
Ex tossicodipendenti, ex alcolisti, senzatetto, dipendenti dal gioco d’azzardo, persone afflitte da patologie psichiatriche. In una parola, i diversi. Ecco perché, visto il numero e la qualità delle firme in calce alla lettera del sindaco, abbiamo deciso di pubblicarne integralmente il testo. Riportare invece tutti i firmatari, per quanto ci sarebbe piaciuto, per questioni di spazio non ci è stato possibile. I circa settecento nomi arrivati fino ad ora, però, da oggi si potranno trovare sulla versione online del nostro giornale.

"Quale spazio avranno nei prossimi anni, a Reggio Emilia e altrove, le persone fragili, tutte le persone fragili? La battaglia per estendere i diritti vale ancora la pena di essere combattuta? Come ci poniamo verso chi soffre, verso chi paga il prezzo delle diseguaglianze?
La questione è molto meno accademica di quanto non appaia e molto concreta proprio oggi, nel momento in cui il confronto su alcune centinaia di profughi sta rapidamente evolvendo, nell'analisi che emerge anche nella nostra terra: prende le mosse dall’argomento delle migrazioni e approda a valutazioni su dove collocare “i malati di mente” (citazione testuale).
Qua e là sulla rete non si risparmiano minori deceduti – come a Luzzara recentemente – singoli e famiglie in difficoltà economiche, mentre c'è chi vorrebbe che i servizi sanitari si rifiutassero di curare persone la cui documentazione non sia “perfettamente in regola”. I deboli e gli ultimi, dunque, come fonte di paura.
Ciò interroga ognuno di noi e la comunità, la nostra identità, e richiede lo sforzo di un dialogo laico e sincero, su che tipo di società immaginiamo e per quale futuro lavoriamo. Sta bene a tutti, come da alcuni viene propagandato orgogliosamente in questi contesti, il concetto secondo il quale “d’ora in poi chi ce la fa da solo bene, chiunque resti indietro deve essere escluso?”.
Non stupisce il fatto che un dibattito prima di tutto europeo e nazionale sia atterrato in chiave locale. È un’epoca di inquietudini profonde e di incertezze, da ascoltare con attenzione per provare a trovare le giuste soluzioni. Davanti alla constatazione che qui le cose funzionano meglio che altrove, che non vengono segnalati casi di malaffare o malagestione, si può e si deve peraltro avere il coraggio di testimoniare una situazione spesso taciuta o ignorata.
Esiste a Reggio un sistema che ha curato e dato risposta – servizi pubblici e terzo settore, volontariato e associazionismo, secondo le autonome competenze – ai bisogni dei più fragili e delle loro famiglie, di migliaia di persone.
Esperienze e realtà che hanno operato non solo verso gli stranieri (anzi, a scanso di strumentalizzazioni, in percentuale sono una netta minoranza), ma verso tantissimi altri: hanno intrapreso percorsi con ex tossicodipendenti ed ex alcolisti, adulti con problemi psicologici, donne fatte oggetto di persecuzioni o di tratta, vittime delle ludopatie, anziani in difficoltà, scoperto le potenzialità di persone con abilità diverse; aiutato poveri, ex carcerati, lavorato nell'ambito della cura educativa dei minori e delle fragilità familiari e genitoriali.
Ogni donna o uomo nella propria vita può attraversare momenti difficili, ha un parente o un amico che cade, che necessita di una mano. Basterebbe prestare un po’ di attenzione per scoprire quante storie di riscatto e di realizzazione si sono concretizzate, partendo da una condizione di debolezza.
Una rete ampissima s’è rimboccata le maniche, lontano dai riflettori, in modo solidale e serio, rispettoso delle norme e della dignità umana. E, anche davanti alla crisi economica, la nostra città e la nostra provincia hanno continuato a investire sul welfare, sulle persone: su tutte le persone “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, per citare l’art.3 della Costituzione.
Guardiamoci dentro e diciamoci la verità: è stato un errore? Noi pensiamo che non lo sia stato, e vogliamo continuare a restare umani. Se si può raggiungere un grado sempre più elevato di giustizia per la comunità è lavorando uniti in questa direzione, non uno per uno. Una società con più diseguaglianze è sempre una società con anche meno sicurezza.
Le comunità democratiche non de
vono smarrire il primato della razionalità che unitamente al senso di umanità è ciò che può accompagnarci a comprendere e affrontare fenomeni complessi, respingendo la deriva dell’odio e della paura e riscoprendo la strada della fiducia nella convivenza civile.
La retorica, nell’era contemporanea, sta tutta nel campo di quelli che raccontano di avere la soluzione di ogni problema “con un colpo di bacchetta magica”, e poi non si impegnano mai su nessun fronte. Tutti gli altri si sforzano di realizzare nel quotidiano una piccola cosa, e la sommatoria di queste azioni finirà per cambiare la storia della nostra generazione e il corso del nostro futuro. 
                                Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia

una  riposta   a quesgtas  canzone  un misto    di :  complottismo  , bufale  ,  becero nazionalismo e  populismo ,  identità chiusa ,  sovranisno  . Va  bene  essere  contro corrente   ed  essere libero ed  contro  lil nuovo ordine  morale  .  Ma   qui  lo si fa    con beceri luoghi  comuni ed  chiusure






14.9.16

rettifica ad " Anche un uomo colto come Augias si piega al trash . sarà affiancato dalla bimbaminkia youtuber sofia viscardi"

  post   sotto  accusa
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2016/07/anche-un-uomo-colto-come-augias-si.html

vedendo  la  prima puntata del programma  di  Corrado  Augias  e  di come   presenta  e   chiede  anche se nel  finale    all'esperto    ospite , non ricordo  i  nome   un parere  sule  figure  dei youtubers    come  da  titolo   smentisco  ciò che  avevo espresso  nel precedente  post 


  vedremo come  si comporterà con lei   nel  prossimo incontro settimanale

2.7.16

Anche un uomo colto come Augias si piega al trash . sarà affiancato dalla bimbaminkia youtuber sofia viscardi


Mi fa meraglia   che  un uomo di cyultura  di Augias   non si ribelli  ai ditak  rai   che  pur   di fare  ascolti specie   fra la  fascia  giovanile   dia credito  alla culturta  dei bimbiminkia  ed ai  personaggi  
che   se  non fosse  per  i sociale  youtube   ( mi sa  che  Umberto eco  non aveva  tutti i torti  ) non ,i  considerebbe nessuno  .  Ecco   chi   verrà affiancato  ad  Augias  

                                                                        dal suo canale   di youtube  

 meditate gente    meditate    e  datemi  pure  del retrogrado     se  volete  . Ma  a me    questa  mi sembra  incultura  e non cultura  .  E la  canzone  che  ho  scelto.,  sangue su sangue   di de gregori   descrive, anche se   fermandosi  solo al sangue  e  allo splater  gratuito  e  non alla  merda    benissimo i media  televisivi  anticipando    queko  che poi  è diventata la rete  

1.12.14

non sempre i bambini\ gli adolescenti sono bimbiminkia la storia del piccolo Santiago [ argentina ] e di Maggie [inghilterra ]

per  chi volesse  approfondire


 Sono due  bellissime  ,prese  (  commenti compresi  ) da  http://www.caffeinamagazine.it/bambini/
 non so da  quela  incominicare  ,  esse    smontano  il  luogo  comune  che  tutti i  bambibni\e  siano     dei  bimbiminkia .
 
Ecco ora  ci sono   ho scelto d'iniziare  da  quella  di Maggie  perchè  
 
 << 

Laura Shiatsu · Milano
minchia chissa che rompicoglioni sara da grande!!!

"Anche a me piacciono i robot" e la bambina di 7 anni denuncia il supermercato
 



Mentre camminava tra gli scaffali di Tesco (la nota catena inglese di distribuzione alimentare) Siamo nel reparto giocattoli e Maggie, accompagnata dalla mamma, nota un cartello che la disturba, c'è scritto: "Regalo divertente per maschietti". Ma perchè? In fondo sono dei robot ed anche a lei piacciono, proprio come gli piacciono gli zombie e Spiderman. Allora non ci sta e convince la madre a farsi fotografare con la faccia imbronciata davanti al cartello incriminato. (continua dopo la foto)



Il tweet di Karen Cole, la mamma giornalista e blogger, è stato condiviso quasi diecimila volte e ha convinto la Tesco a ritirare i giocattoli con quella scritta per accontentare la bimba.
Il fatto non è sfuggito ai coordinatori della campagna "Let toys be toys" (lasciate che i giocattoli siano i giocattoli, ndr) che ha l'obiettivo di lasciare liberi i bambini e le bambine di giocare con ciò che desiderano, senza limitazioni di genere: femminucce con i robot e maschietti con le bambole, se lo vogliono.


  
Infatti  .  Io     fin da piccolo   , quando andavo   a  giocare  con le  figlie  dei vicini di nonna    materna  giocavo anxche  con le  bambole  ,  ed  adesso se pove    e  prendo un ombrello  anche donna  .  Condivido pienamente ! pure non avendo  figli\e  il pensiero  di   Paola Tamino · Roma
Ho avuto due gemelli: un maschio e una femmina e hanno giocato insieme, senza distinzione di sesso (il più possibile) e sono cresciuti in armonia fra loro. Purtroppo , una volta diventati più grandi,io stessa ho dovuto fare delle distinzioni, come ad esempio, uscendo sola da una festa tardi, lei correva più pericoli del fratello . Ora sono loro ad educare i figli e ad affrontare il problema, non aiutati però dall'industria del giocattolo che accentua le differenze per motivi economici, , per andare sul sicuro." Speriamo che ce la caviamo" .
 
La seconda  storia   invece  Lezione   di Umiltà e semplicità , valori che stanno scomparendo  al mond  d'oggi   
 
 

Solo un "tagliere" per regalo: il figlio ringrazia. Ma poi arriva il regalo vero. E la felicità

 
 
Ci troviamo in Argentina, nei pressi di Bahia Blanca. Il piccolo Santiago è un bambino che fa parte di una povera famiglia. E' il suo compleanno e la mamma gli da in dono una regalo incartato, lui lo scarta e scopre di aver ricevuto un tagliere, si un tagliere di legno, quello utilizzato da tutti noi per affettare le verdure. La cosa sembra strana ma il ragazzo ringrazia e abbraccia la mamma, conscio del fatto che in una famiglia povera anche un oggetto come quello può essere tanto. 
 

 
Ma la vera sorpresa deve ancora arrivare. Alla fine dei ringraziamenti per il tagliere, la mamma fa notare a Santiago che i regali non sono finiti e che deve ancora scartane uno. Nel nuovo pacco avvolto dalla carta regali c'è un tablet, bello e nuovissimo con il quale il piccolo potrà giocare, studiare e rimanere connesso col mondo. A questo punto arrivano le lacrime, l'abbraccio alla mamma è commovente e rappresenta al meglio la gioia di un bimbo che riesce a dare un valore immenso ai sacrifici della propria famiglia. Un bel messaggio in vista del periodo natalizio che si sta avvicinando. 
 

30.9.13

Milano, non riesce a comprare un biglietto per i One Direction: tenta il suicidio. mma per qualcosa di più serio no :-)

musica consigliata :
you ain't seen nothing yet - Bachman Turner Overdrive e Rebel Rebel- David Bowie



lo so che non << (...) è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. Credo che per credere, certi momenti ti serve molta energia. Ecco, allora vedete un po' di ricaricare le vostre scorte con questo...>> da





Ma stavolta non ce la faccio .a rimanere indifferente e a non esprimere il mio parere su tale gesto scriteriato dovuto al fanatismo o alla paura d'essere mal vista dagli amici \ che che hanno trovato i biglietti o chissà cos'altro
  da  http://www.newsmusica.com/







Non è riuscita ad acquistare un biglietto per il concerto dei suoi idoli ed ha pensato di compiere un gesto clamoroso. E’ successo in provincia di Milano, dove una quindicenne ha minacciato di suicidarsi ed ha tenuto in apprensione e nel panico mezzo quartiere, tenendosi in bilico sul balcone dell’appartamento in cui vive al secondo piano.Giunti i genitori, in quel momento a lavoro, hanno presto chiamato la vicina stazione dei vigili del fuoco che hanno portato in salvo la ragazza scoprendo che l’atto estremo era dovuto al fatto che non era riuscita ad acquistare un biglietto per il concerto dei suoi idoli, i One Direction, in programma il 28 ed il 29 Giugno allo Stadio San Siro di Milano, i cui tagliandi d’ingresso sono andati letteralmente in sold out in meno di due ore dalla vendita.
unica  cosa  che  mi    sento  di  dire  , ovviamente   in tono sarcastico  , suicidati per cose più serie


8.9.12

vai e capiscile le nuove generazioni specie sui social network


 Queste nuove  generazioni mancano di elasticità mentale  e  non riescono  a decontestualizzare  quando uno ironizza  ,  sul  filo del rasoio  . E  quando poi  chiedi scusa   non ammettono  scuse  e  ti danno    subito   senza   neppure  permetterti di replicare  ( dopo ok ,  è andata  mi  ha  cancellato \  bloccato  , pazienza  , e  un altro paio di maniche  ) . A scuola  ed  in famiglia  dovrebbero informarlo  cazzarola  
Il  caso  che mi  è successo  è  questo  : io   ho  fra i contatti di fb una  ragazza  di  17  anni   Ilaria Pittorru ( vedere  url e  foto  a destra  )   amica d'amici   -- se  non ho preso  una cantonata   parente    di un mio amico  che ha  lo stesso cognome  --  che   quando  per  i suoi  17 anni   gli  ho   scritto  : <<  auguri  bambolina   >> s'incazza  : << ma chi sei?? neanche mi conosci e mi chiami bambolina, brutto viscido non ti oermettere mai più ..fai solo schifo >>  e   poi  mi blocca\  mi cancella      non facendomi arrivare  la mia  replica  che  è  questa   : << ok  , scusa  era  una battuta  .  ok  scusa non volevo   ne essere  volgare   nè prendermi troppa  confidenza era  un modo  per  dire  ragazzina  >> . Posso anche   capire  la  sua  reazione . Ma   non : 1)  il considerare   senza  conoscere  una persona  ,  che lui  sia  un porco  o simili 2) il non dare  la possibilità di replicare  e di chiarirsi  . Ma  comunque  chi se  ne frega  gente  cosi ottusa e limitata  è  meglio perderla  che trovarla . Vuol  dire  che    ha ragione  un mio contatto di fb  (  credo che seguiro  il suo commento  , tanto  non sono nè genitore  nè zio   e quindi posso rinunciare  a capire  la generazione  dei bimbiminkia  ) appena  ha  letto   su fb  di questa  vicenda  : << ringrazia dio che non ti ha denunciato.. con quello che si succede in rete sono tutti allarmati..e soprattutto non accarezzare bambini e bambine ti scambierebbero per pedofilo... io per sicurezza guardo sempre la data di nascita prme di accettare o richiedere l'amicizia ..cmq fregatene è impossibile capire le nuove gnerazioni  smiley>>.
 Tutta questa  vicenda  ed  altre   che mi sono capitate   mi fa ritornare in mente   questa   canzone   di Gaber




 dedicarla  a lei  ( e  a tutte le  altre   )   , sperando  che   capiscano  , cosa  che  non sembra  visto quello  che  è successo  ,  l'ironia

P.s

Oltre le  scuse  lascio qui in modo  che  chi la  conosca  gli le  faccia  avere  , la  sua foto e il suo profilo di facebook   , se  lei  o  chi  per  lei mi chiede  di cancellarla  , sarà fatto  .

16.2.12

tolleranza zero verso l'alcool e le ubriachezze sotto i 16


ti potrebbe interessare anche  il mio precedente   post  http://tinyurl.com/7t9nt4n



non è per  sembrare  bachettone  e moralista ipocrita , perchè  anch'io  fra  i 14 \16  anni mi  sono preso sia  a causa mia   perché volevo sperimentare  \ evadere  dalla realtà    o meglio dimenticare   sia perché avevo compagni  imbriaconi ubriaconi \  alcolizzati   che  ti facevano bere  a tutti  costi  anche quando avevi mal  di testa  per  aver  bevuto  un bicchiere  di troppo  . Poi verso  i 23\24   ho scoperto   che soffro di colite  e reflusso esofageo e mi faceva  male  anche bere poco  e prendeva subito, ma  soprattutto  mi sono chiesto  ( e  ho trovato una risposta  )   : << che senso  ha  continuare  in un'esperienza  ormai diventata  solo distruttiva . Va bene  quello   dovevo imparare  , l'ho imparato .  Basta  ubriachezze  selvagge   .  bere  si con moderazione  >> .Mi sono  fermato in tempo non sono , mai andato in coma etilico   per  giunta   come  è successo l'anno scorso   a carnevale   e come succede  ogni anno   a 13\14 anni  .
Ora  Approvo  ,   lo ringrazio con il video  sotto  ( era  ora  che qualcuno  anziché indignarsi  e  basta   gli lo facesse anche notare  )  l'iniziativa  di Roberto cossu   assessore  alla cultura  del mio comune 




                                                                 

Stamattina assieme alla mascotte Gallo Frisgiola   (  la  mascotte del   carnevale tempiese   foto    da me  fatta  a  destra   ) ho fatto visita ai ragazzi della scuola media. Abbiamo consegnato il messaggio dell'Asl per evitare le solite "capatine" fuori programma in coma etilico al pronto soccorso da parte dei minori di 16 anni. Un invito a divertirsi responsabilmente .... . Sempre  dalla  bacheca  facebook  del'assessore  alla cultura : <<   il messaggio era chiaro: "se fate visita al pronto soccorso ubriachi scatterà la denuncia automatica alla polizia dei vostri genitori" ;-) >> . Essa  ha  ricevuto molti apprezzamenti  il più  bello  è stato quello di  *****  <<  , speriamo serva a sensibilizzare i giovani, sopratutto quelli "più giovani" e far capire loro che ci si diverte anche senza bere in maniera esagerata. Allegri sì ma sempre con il controllo delle facoltà mentali e fisiche,tanto se si esagera si sta solo male e si fa star male anche il resto della compagnia rovinando il carnevale a tutti >> (  il corsivo  è mio  ) . E ora   che l'Asl  s'inc... di brutto  , non se  ne poteva  più  l'anno scorso  sui   70   finiti all''ospedale  di cui  20  i casi più gravi    il più piccolo aveva  appena  13  anni  . Infatti ecco l'appello dell'Asl  sull'unionmesarda  d'oggi 16\2\2012


La Asl e il gallo Frijola ( mia foto sopra a sinistra ) lanciano un appello ai giovani
«Divertitevi senza bere alcolici»

«No all'alcol ai giovani, no agli eccessi, attenzione nella guida. Sì al divertimento sano e attento». Suona così l'appello che la Asl di Olbia lancia ai ragazzi che si lasceranno andare al divertimento sfrenato in maschera. Un messaggio, questo, che il gallo Frijola, la mascotte del Carnevale, sta portando in questi giorni nelle scuole tempiesi. Considerato che negli anni scorsi si sono registrati numerosi casi di “etilismo acuto” (ubriacature), la Asl invita tutti «a godersi i festeggiamenti contenendo però l'uso di alcolici e impedendolo ai minori di bere». Nei 2009 sono finiti al pronto soccorso del Dettori 25 giovani. Nel 2010, furono dieci solo il giovedì grasso. «Il divertimento sano esiste - spiega il responsabile del pronto soccorso del Dettori, Elio Tamponi - l'alcol non aggiunge nulla. Anzi: è assurdo che dei bambini finiscano all'ospedale per questo». L'attenzione si deve avere anche alle basse temperature che, «associate all'alcol, aumentano il rischio di ipotermia (grave abbassamento della temperatura corporea)» conclude Tamponi. Ancora: «L'alcol è una sostanza tossica che nei soggetti che non hanno un'assuefazione alla sostanza può determinare un'intossicazione acuta e portare al coma», spiega Attilio Bua, direttore del pronto soccorso di Olbia. «Un appello particolare viene rivolto ai genitori, affinché vigilino sui i rischi legati all'uso e all'abuso di sostanze alcoliche», dice Salvatore Carai, direttore del servizio delle Dipendenze della Asl. ( s. d. )





 La denuncia sarebbe quindi di abbandono? Beh gli ci vuole. Ma io sarei pure per responsabilizzare i ragazzi. Magari dopo la sbronza una pulitina ai giardinetti per una settimana non sarebbe male :) speriamo solo ke x evitare problemi gli amici non li lascino oltre che in coma etilico ad assiderarsi in qualche viuzza....  .  Speriamo  che  questo serve  a responsabilizzare  i  genitori  che   non si curano dei loro figli  per poi lamentarsi contro scuola  , ecc  se  loro combino qualche casino  ,  anche   se io avrei responsabilizzato  i  ragazzi Magari dopo la sbronza una pulitina ai giardinetti per una settimana non sarebbe male :) o il volontariato presso gli alcolisti anonimi

  buon carnevale  a tutti\e

1.2.12

le nuove generazioni è l'amore [ generazione bimbiminkia ]

 la  foto   che trovate  sotto   conferma  sia   quanto dicevo  in precedenza in un precedente post   sulle illusioni specie  quelle amorose    , ma soprattutto  quantyo dioceva    de andrè  con questa  canzone

  che  aveva  anticipato tutti  e aveva predetto che  prima o poi si sarebbe arrivati a questo

nuova  forma di romanticismo  o cos'altro

11.8.09

internet: fashion game per veline Per il proprio 'avatar' anche interventi di chirurgia estetica







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Ansa 10 agosto 2009



Internet: fashion g ame per veline Per il proprio 'avatar' anche interventi di chirurgia estetica





Impazzano sul web due giochi virtuali per diventare veline dai 9 anni in su. Sono il francese 'Ma bimbo'  e il britannico 'MissBimbo'. Si possono acquistare creme di bellezza, cambiare acconciatura, comprare abiti, e perfino sottoporre l'avatar', il proprio alter ego virtuale, a interventi di chirurgia plastica. La filosofia del gioco e' 'imparare a diventare delle veline o ragazze veramente cool'. Su alcuni blog gia' monta la preoccupazione dei genitori

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Ora e' vero che da gli anni '80 con il cosidetto riflusso i tempi sono cambiati . Infatti c'’era un tempo ( da quel che ricordo dai discorsi dei compagnetti dell'asilo e delle elementari o del mare ) in cui il sogno di ogni ragazza era diventare una principessa o una

dama dell’alta nobiltà, o per le più concrete fare la hostess .
Oggi invece, con i tempi moderni, le ragazze un pò contagiate dalla TV e dai giornali, hanno evoluto i loro sogni maturando e sognando per la maggior parte di diventare VELINE! Eh già, il loro successo avuto dal programma televisivo di striscia la notizia è indiscutibile e un datodi fatto .Cosi come La moda, il trucco, l’apparire sempre una ragazza al passo con i tempi e very cool come è usuale dire oggi, sembra essere la novità nella loro filosofia di vita.
Ma quello che mi da fastidio è  << ( ... ) il perbenismo interessato,\la dignità fatta di vuoto,\l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto (.... )  >> ( come dice in Dio è morto , colonna sonora di questo post , il poeta Guccini ) . Esso ha creato ( e credo che ne ancora ne sentiremo parlare ) duiscussioni fra gli psicologici e gli pschiatri dato che << (...)  Alcuni psicologi sostengono che la velina è un modello positivo di femminilità, in quanto essa è ragazza pudica e operosa, d’iniziativa insomma. Altra parte sostiene che il dogma “Se vuoi avere successo nella vita devi essere bella e piacente a qualunque costo” può essere discutibile ma non per questo impraticabile, osserva Davide Bennato sul blog Tecnoetica: "Il punto è presentare questa affermazione come l’unica possibile a una bambina di 9 anni". Un gioco pericoloso >> ( da  ilquotidianonet  qui l'ntero articolo   ) . Ora quel che mida fastidio è non tanto la posizione della chiesa perchè fa il suo dovere " d'ente religioso e morale " , ma di quei genitori ( che si possono avere anche ragione ) ma predicano bene e razzollano male , se invece di limitarsi aprotestare ed ad indignarsi ( cosa sacrosanta per carità ) ma insegnassero ai figli ad esercitare lo spirito critico , non loi parcheggino davanti a tv ed internet o peggio ( parlo con quello che vedo tutti i giorni qui nel mio paesello di 12 mila abitanti ) che preferiscono , famig,ie quasi nullatenenti che non hanno i soldi neppure per piangere , fare debiti o andare alla caritas o alla lidol per far contenti in maniera acritica i desideri consumistici e omologati figli , creando in cosidetti bimbiminkia e truzzi o lasciandoli allo sbando e al ricatto di pervertiti pedofili  e  guardoni  che in cambio danno di soldi , ricariche telefoniche , ecc per comprarsi la spazzatura collaterale che producono trasmissioni come amici , i tronisti , ecc o si vedono mandando mms con loro foto in cambio di tali oggetti , come dimostramno anche   casi di cronaca 

Ecco quindi che alle loro proteste \ indignazioni tout court del tipo predico bene ma razzolo male , "prefrisco" , almeno sono più coerenti quelle dei movimenti come : A)  il MOIGE  1  2 .,  B )    e il  gruppo   http://www.fattisentire.org/ .  Associazioni   che sono lontani anni luce e da me criticatissimi ed   a volte  osteggiati  , ma  nel limite  del rispetto   per le loro posizioni uiltra conservatrici e di stampo vandeistico ( http://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_di_Vandea ) ma  almeno  sono coerenti 





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