da http://gazzettadimantova.gelocal.it/mantova/cronaca/2017/08/10
Forfait dei ragazzini per il servizio civile, la protesta di Luca
Lo sfogo di un tredicenne contro i coetanei: «Era così bello, ma in tanti hanno preferito la play station»
di Rossella Canadè
La premiazione dei ragazzi alla fine del progetto dell'anno scorso
BORGO VIRGILIO. Perché i ragazzini sono più critici degli adulti, e quando fai a pezzi i loro sogni diventano i giudici più impietosi. Perché non accettano che non tutte le ciambelle riescano con il buco, come hanno imparato i grandi, che non devono cedere alla frustrazione di predicare nel deserto. Non si fa abbastanza per i ragazzi? Questa piccola storia dimostra il contrario, e a raccontarla, con la rabbia e l’incapacità di comprendere dei suoi tredici anni, è Luca, un ragazzino che frequenta le scuole medie a Borgo Virgilio. È incavolato nero, Luca, in questa estate bollente, proprio con i coetanei che hanno infranto il suo sogno di sentirsi utile e parte di una comunità. «In tanti si lamentano che d’estate nei paesi ci si annoia, e poi quando viene organizzato qualcosa per noi i ragazzi non vengono». Questa estate, per lui, ha il sapore amaro della delusione.
L’anno scorso, appena raggiunta l’età richiesta, ha partecipato al servizio civile volontario promosso dal suo Comune, un’iniziativa voluta e sponsorizzata dal sindaco Alessandro Beduschi e dall’assessore alla pubblica istruzione Elena Dall’Oca per impegnare i ragazzi durante l’estate in piccole mansioni di utilità pubblica, affiancati da operai esperti nelle vesti di coordinatori. Dalla pulizia e manutenzione delle scuole, dei giardini, fino alla riverniciatura di alcuni muri del paese. «Eravamo impegnati dal lunedì al venerdì per tre ore al giorno e abbiamo ridipinto tutti i muri imbrattati degli spogliatoi della nostra palestra. C’era anche il sindaco con il pennello, ci siamo divertiti un sacco e a settembre è stato bello vederli tutti puliti».
Luca, memore del divertimento dell’anno scorso, che aveva scacciato la noia di luglio in attesa delle vacanze, quest’anno si è iscritto di nuovo, convinto di mettere a frutto la sua esperienza e soprattutto di passare del tempo con i suoi coetanei in modo un po’ inusuale dal solito. Ma le cose non vanno come se le aspettava. «Nonostante l’anno scorso ci sia stata una grande partecipazione dei ragazzi, quest’anno già all’inizio ci siamo ritrovati solo in sette, con un calo nelle ultime settimane quando siamo rimasti in tre», racconta Luca, con un broncio troppo grande per i suoi tredici anni. «Il fatto che ci è dispiaciuto tanto, a me e agli altri due, è che li invitavamo a tornare a collaborare con noi, ma loro preferivano stare a casa davanti ai videogiochi. Avevano paura di far fatica e alcuni ci hanno detto che non sarebbero stati pagati, secondo noi incitati dai genitori». Uno, aggiunge Luca sconcertato, «come scusa mi ha detto che aveva paura di prendere un’insolazione!»
Una Caporetto che non ha permesso di terminare il progetto: «siamo riusciti a pulire un po’ i giardini Quarantini dai rifiuti, abbiamo pitturato dei muri sporcati con lo spray, ma non abbiamo imparato come fare le piccole riparazioni e la manutenzione alla bicicletta». Per un gruppo così ridotto all’osso sarebbe stato complicato mantenere in piedi il progetto. Arrabbiato e deluso, Luca, e stavolta non dagli adulti, ma dai suoi coetanei. Così tanto da decidere di raccontarlo, perché «vorrei che questi ragazzi si facessero un esame di coscienza».
Reggio Emilia, l'appello del sindaco contro la paura: "Restiamo umani"Una lettera contro il disprezzo degli ultimi, dei più deboli e dei più fragili, di qualsiasi genere, nazionalità o etnia: l'appello del sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi a "restare umani" ha ricevuto 700 firme in sei giorni. E continuare a viaggiare in rete, ormai virale, contro l'odio (video a cura di Andrea Scutellà)
La lettera \ appelllo ha ottenuto fin adesso settecento firme contro la paura .La lettera del sindaco Vecchi apre una riflessione sui più deboli come fonte di paura. Raccolte in sei giorni 700 firme di docenti, medici, artisti, cittadini reggiani. (...)
Restiamo ancorati ai nostri valori, non facciamoci travolgere dalla paura per il diverso, non abbandoniamo i più deboli ma aiutiamoli perché, un giorno, i più deboli potremmo essere noi. È una risposta che ha avuto un riscontro imponente nella comunità reggiana.
Il documento, che circola sull’account di Google Drive cittainclusiva@gmail.com, è arrivato anche nella redazione della Gazzetta di Reggio. Quello che inizialmente era un testo preparatorio verso un incontro nazionale dell’Anci a Reggio Emilia, di cui Vecchi è rappresentante per quanto riguarda il welfare, si è trasformato in un manifesto contro il razzismo, la paura, il populismo.
E così, su internet e su WhatsApp, è iniziata una catena di firme. Medici, docenti, artisti, scrittori, volontari, rappresentanti del mondo cooperativo e sociale, sportivi. Una lista arrivata a settecento persone ma che continua a crescere di ora in ora. Un’alzata di scudi, si legge nelle parole del sindaco, non solo verso i richiedenti asilo. Anzi. Loro sono il punto di partenza da cui si sta diffondendo un’intolleranza nei confronti di tutti i più deboli. Quelle persone che “vorremmo vedere un po’ più in là rispetto a casa nostra”.
Ex tossicodipendenti, ex alcolisti, senzatetto, dipendenti dal gioco d’azzardo, persone afflitte da patologie psichiatriche. In una parola, i diversi. Ecco perché, visto il numero e la qualità delle firme in calce alla lettera del sindaco, abbiamo deciso di pubblicarne integralmente il testo. Riportare invece tutti i firmatari, per quanto ci sarebbe piaciuto, per questioni di spazio non ci è stato possibile. I circa settecento nomi arrivati fino ad ora, però, da oggi si potranno trovare sulla versione online del nostro giornale.
"Quale spazio avranno nei prossimi anni, a Reggio Emilia e altrove, le persone fragili, tutte le persone fragili? La battaglia per estendere i diritti vale ancora la pena di essere combattuta? Come ci poniamo verso chi soffre, verso chi paga il prezzo delle diseguaglianze?
La questione è molto meno accademica di quanto non appaia e molto concreta proprio oggi, nel momento in cui il confronto su alcune centinaia di profughi sta rapidamente evolvendo, nell'analisi che emerge anche nella nostra terra: prende le mosse dall’argomento delle migrazioni e approda a valutazioni su dove collocare “i malati di mente” (citazione testuale).
Qua e là sulla rete non si risparmiano minori deceduti – come a Luzzara recentemente – singoli e famiglie in difficoltà economiche, mentre c'è chi vorrebbe che i servizi sanitari si rifiutassero di curare persone la cui documentazione non sia “perfettamente in regola”. I deboli e gli ultimi, dunque, come fonte di paura.
Ciò interroga ognuno di noi e la comunità, la nostra identità, e richiede lo sforzo di un dialogo laico e sincero, su che tipo di società immaginiamo e per quale futuro lavoriamo. Sta bene a tutti, come da alcuni viene propagandato orgogliosamente in questi contesti, il concetto secondo il quale “d’ora in poi chi ce la fa da solo bene, chiunque resti indietro deve essere escluso?”.
Non stupisce il fatto che un dibattito prima di tutto europeo e nazionale sia atterrato in chiave locale. È un’epoca di inquietudini profonde e di incertezze, da ascoltare con attenzione per provare a trovare le giuste soluzioni. Davanti alla constatazione che qui le cose funzionano meglio che altrove, che non vengono segnalati casi di malaffare o malagestione, si può e si deve peraltro avere il coraggio di testimoniare una situazione spesso taciuta o ignorata.
Esiste a Reggio un sistema che ha curato e dato risposta – servizi pubblici e terzo settore, volontariato e associazionismo, secondo le autonome competenze – ai bisogni dei più fragili e delle loro famiglie, di migliaia di persone.
Esperienze e realtà che hanno operato non solo verso gli stranieri (anzi, a scanso di strumentalizzazioni, in percentuale sono una netta minoranza), ma verso tantissimi altri: hanno intrapreso percorsi con ex tossicodipendenti ed ex alcolisti, adulti con problemi psicologici, donne fatte oggetto di persecuzioni o di tratta, vittime delle ludopatie, anziani in difficoltà, scoperto le potenzialità di persone con abilità diverse; aiutato poveri, ex carcerati, lavorato nell'ambito della cura educativa dei minori e delle fragilità familiari e genitoriali.
Ogni donna o uomo nella propria vita può attraversare momenti difficili, ha un parente o un amico che cade, che necessita di una mano. Basterebbe prestare un po’ di attenzione per scoprire quante storie di riscatto e di realizzazione si sono concretizzate, partendo da una condizione di debolezza.
Una rete ampissima s’è rimboccata le maniche, lontano dai riflettori, in modo solidale e serio, rispettoso delle norme e della dignità umana. E, anche davanti alla crisi economica, la nostra città e la nostra provincia hanno continuato a investire sul welfare, sulle persone: su tutte le persone “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, per citare l’art.3 della Costituzione.
Guardiamoci dentro e diciamoci la verità: è stato un errore? Noi pensiamo che non lo sia stato, e vogliamo continuare a restare umani. Se si può raggiungere un grado sempre più elevato di giustizia per la comunità è lavorando uniti in questa direzione, non uno per uno. Una società con più diseguaglianze è sempre una società con anche meno sicurezza.
Le comunità democratiche non de
vono smarrire il primato della razionalità che unitamente al senso di umanità è ciò che può accompagnarci a comprendere e affrontare fenomeni complessi, respingendo la deriva dell’odio e della paura e riscoprendo la strada della fiducia nella convivenza civile.
La retorica, nell’era contemporanea, sta tutta nel campo di quelli che raccontano di avere la soluzione di ogni problema “con un colpo di bacchetta magica”, e poi non si impegnano mai su nessun fronte. Tutti gli altri si sforzano di realizzare nel quotidiano una piccola cosa, e la sommatoria di queste azioni finirà per cambiare la storia della nostra generazione e il corso del nostro futuro.
Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia
una riposta a quesgtas canzone un misto di : complottismo , bufale , becero nazionalismo e populismo , identità chiusa , sovranisno . Va bene essere contro corrente ed essere libero ed contro lil nuovo ordine morale . Ma qui lo si fa con beceri luoghi comuni ed chiusure
vedendo la prima puntata del programma di Corrado Augias e di come presenta e chiede anche se nel finale all'esperto ospite , non ricordo i nome un parere sule figure dei youtubers come da titolo smentisco ciò che avevo espresso nel precedente post
vedremo come si comporterà con lei nel prossimo incontro settimanale
Mi fa meraglia che un uomo di cyultura di Augias non si ribelli ai ditak rai che pur di fare ascolti specie fra la fascia giovanile dia credito alla culturta dei bimbiminkia ed ai personaggi
che se non fosse per i sociale youtube ( mi sa che Umberto eco non aveva tutti i torti ) non ,i considerebbe nessuno . Ecco chi verrà affiancato ad Augias
dal suo canale di youtube
meditate gente meditate e datemi pure del retrogrado se volete . Ma a me questa mi sembra incultura e non cultura . E la canzone che ho scelto., sangue su sangue di de gregori descrive, anche se fermandosi solo al sangue e allo splater gratuito e non alla merda benissimo i media televisivi anticipando queko che poi è diventata la rete
meglio una rompicoglioni che usa la sua testa che una persona che si lascia trasportare dalla massa.
"Anche a me piacciono i robot" e la bambina di 7 anni denuncia il supermercato
Mentre camminava tra gli scaffali di Tesco (la nota catena inglese di distribuzione alimentare) Siamo nel reparto giocattoli e Maggie, accompagnata dalla mamma, nota un cartello che la disturba, c'è scritto: "Regalo divertente per maschietti". Ma perchè? In fondo sono dei robot ed anche a lei piacciono, proprio come gli piacciono gli zombie e Spiderman. Allora non ci sta e convince la madre a farsi fotografare con la faccia imbronciata davanti al cartello incriminato. (continua dopo la foto)
Il tweet di Karen Cole, la mamma giornalista e blogger, è stato condiviso quasi diecimila volte e ha convinto la Tesco a ritirare i giocattoli con quella scritta per accontentare la bimba.
Il fatto non è sfuggito ai coordinatori della campagna "Let toys be toys" (lasciate che i giocattoli siano i giocattoli, ndr) che ha l'obiettivo di lasciare liberi i bambini e le bambine di giocare con ciò che desiderano, senza limitazioni di genere: femminucce con i robot e maschietti con le bambole, se lo vogliono.
Infatti . Io fin da piccolo , quando andavo a giocare con le figlie dei vicini di nonna materna giocavo anxche con le bambole , ed adesso se pove e prendo un ombrello anche donna . Condivido pienamente ! pure non avendo figli\e il pensiero di Paola Tamino · Roma
Ho avuto due gemelli: un maschio e una femmina e hanno giocato insieme, senza distinzione di sesso (il più possibile) e sono cresciuti in armonia fra loro. Purtroppo , una volta diventati più grandi,io stessa ho dovuto fare delle distinzioni, come ad esempio, uscendo sola da una festa tardi, lei correva più pericoli del fratello . Ora sono loro ad educare i figli e ad affrontare il problema, non aiutati però dall'industria del giocattolo che accentua le differenze per motivi economici, , per andare sul sicuro." Speriamo che ce la caviamo" .
La seconda storia invece Lezione di Umiltà e semplicità , valori che stanno scomparendo al mond d'oggi
Ci troviamo in Argentina, nei pressi di Bahia Blanca. Il piccolo Santiago è un bambino che fa parte di una povera famiglia. E' il suo compleanno e la mamma gli da in dono una regalo incartato, lui lo scarta e scopre di aver ricevuto un tagliere, si un tagliere di legno, quello utilizzato da tutti noi per affettare le verdure. La cosa sembra strana ma il ragazzo ringrazia e abbraccia la mamma, conscio del fatto che in una famiglia povera anche un oggetto come quello può essere tanto.
Ma la vera sorpresa deve ancora arrivare. Alla fine dei ringraziamenti per il tagliere, la mamma fa notare a Santiago che i regali non sono finiti e che deve ancora scartane uno. Nel nuovo pacco avvolto dalla carta regali c'è un tablet, bello e nuovissimo con il quale il piccolo potrà giocare, studiare e rimanere connesso col mondo. A questo punto arrivano le lacrime, l'abbraccio alla mamma è commovente e rappresenta al meglio la gioia di un bimbo che riesce a dare un valore immenso ai sacrifici della propria famiglia. Un bel messaggio in vista del periodo natalizio che si sta avvicinando.
musica consigliata :
you ain't seen nothing yet - Bachman Turner Overdrive e Rebel Rebel- David Bowie
lo so che non << (...) è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. Credo che per credere, certi momenti ti serve molta energia. Ecco, allora vedete un po' di ricaricare le vostre scorte con questo...>> da
Ma stavolta non ce la faccio .a rimanere indifferente e a non esprimere il mio parere su tale gesto scriteriato dovuto al fanatismo o alla paura d'essere mal vista dagli amici \ che che hanno trovato i biglietti o chissà cos'altro
da http://www.newsmusica.com/
Non è riuscita ad acquistare un biglietto per il concerto dei suoi idoli ed ha pensato di compiere un gesto clamoroso. E’ successo in provincia di Milano, dove una quindicenne ha minacciato di suicidarsi ed ha tenuto in apprensione e nel panico mezzo quartiere, tenendosi in bilico sul balcone dell’appartamento in cui vive al secondo piano.Giunti i genitori, in quel momento a lavoro, hanno presto chiamato la vicina stazione dei vigili del fuoco che hanno portato in salvo la ragazza scoprendo che l’atto estremo era dovuto al fatto che non era riuscita ad acquistare un biglietto per il concerto dei suoi idoli, i One Direction, in programma il 28 ed il 29 Giugno allo Stadio San Siro di Milano, i cui tagliandi d’ingresso sono andati letteralmente in sold out in meno di due ore dalla vendita.
unica cosa che mi sento di dire , ovviamente in tono sarcastico , suicidati per cose più serie
Queste nuove generazioni mancano di elasticità mentale e non riescono a decontestualizzare quando uno ironizza , sul filo del rasoio . E quando poi chiedi scusa non ammettono scuse e ti danno subito senza neppure permetterti di replicare ( dopo ok , è andata mi ha cancellato \ bloccato , pazienza , e un altro paio di maniche ) . A scuola ed in famiglia dovrebbero informarlo cazzarola
Il caso che mi è successo è questo : io ho fra i contatti di fb una ragazza di 17 anni Ilaria Pittorru ( vedere url e foto a destra ) amica d'amici -- se non ho preso una cantonata parente di un mio amico che ha lo stesso cognome -- che quando per i suoi 17 anni gli ho scritto : << auguri bambolina >> s'incazza : << ma chi sei?? neanche mi conosci e mi chiami bambolina, brutto viscido non ti oermettere mai più ..fai solo schifo >> e poi mi blocca\ mi cancella non facendomi arrivare la mia replica che è questa : << ok , scusa era una battuta . ok scusa non volevo ne essere volgare nè prendermi troppa confidenza era un modo per dire ragazzina >> . Posso anche capire la sua reazione . Ma non : 1) il considerare senza conoscere una persona , che lui sia un porco o simili 2) il non dare la possibilità di replicare e di chiarirsi . Ma comunque chi se ne frega gente cosi ottusa e limitata è meglio perderla che trovarla . Vuol dire che ha ragione un mio contatto di fb ( credo che seguiro il suo commento , tanto non sono nè genitore nè zio e quindi posso rinunciare a capire la generazione dei bimbiminkia ) appena ha letto su fb di questa vicenda : << ringrazia dio che non ti ha denunciato.. con quello che si succede in rete sono tutti allarmati..e soprattutto non accarezzare bambini e bambine ti scambierebbero per pedofilo... io per sicurezza guardo sempre la data di nascita prme di accettare o richiedere l'amicizia ..cmq fregatene è impossibile capire le nuove gnerazioni >>.
Tutta questa vicenda ed altre che mi sono capitate mi fa ritornare in mente questa canzone di Gaber
dedicarla a lei ( e a tutte le altre ) , sperando che capiscano , cosa che non sembra visto quello che è successo , l'ironia
P.s
Oltre le scuse lascio qui in modo che chi la conosca gli le faccia avere , la sua foto e il suo profilo di facebook , se lei o chi per lei mi chiede di cancellarla , sarà fatto .
non è per sembrare bachettone e moralista ipocrita , perchè anch'io fra i 14 \16 anni mi sono preso sia a causa mia perché volevo sperimentare \ evadere dalla realtà o meglio dimenticare sia perché avevo compagni imbriaconi ubriaconi \ alcolizzati che ti facevano bere a tutti costi anche quando avevi mal di testa per aver bevuto un bicchiere di troppo . Poi verso i 23\24 ho scoperto che soffro di colite e reflusso esofageo e mi faceva male anche bere poco e prendeva subito, ma soprattutto mi sono chiesto ( e ho trovato una risposta ) : << che senso ha continuare in un'esperienza ormai diventata solo distruttiva . Va bene quello dovevo imparare , l'ho imparato . Basta ubriachezze selvagge . bere si con moderazione >> .Mi sono fermato in tempo non sono , mai andato in coma etilico per giunta come è successo l'anno scorso a carnevale e come succede ogni anno a 13\14 anni .
Ora Approvo , lo ringrazio con il video sotto ( era ora che qualcuno anziché indignarsi e basta gli lo facesse anche notare ) l'iniziativa di Roberto cossu assessore alla cultura del mio comune
Stamattina assieme alla mascotte Gallo Frisgiola ( la mascotte del carnevale tempiese foto da me fatta a destra ) ho fatto visita ai ragazzi della scuola media. Abbiamo consegnato il messaggio dell'Asl per evitare le solite "capatine" fuori programma in coma etilico al pronto soccorso da parte dei minori di 16 anni. Un invito a divertirsi responsabilmente .... . Sempre dalla bacheca facebook del'assessore alla cultura : << il messaggio era chiaro: "se fate visita al pronto soccorso ubriachi scatterà la denuncia automatica alla polizia dei vostri genitori" ;-) >> . Essa ha ricevuto molti apprezzamenti il più bello è stato quello di ***** << , speriamo serva a sensibilizzare i giovani, sopratutto quelli "più giovani" e far capire loro che ci si diverte anche senza bere in maniera esagerata. Allegri sì ma sempre con il controllo delle facoltà mentali e fisiche,tanto se si esagera si sta solo male e si fa star male anche il resto della compagnia rovinando il carnevale a tutti >> ( il corsivo è mio ) . E ora che l'Asl s'inc... di brutto , non se ne poteva più l'anno scorso sui 70 finiti all''ospedale di cui 20 i casi più gravi il più piccolo aveva appena 13 anni . Infatti ecco l'appello dell'Asl sull'unionmesarda d'oggi 16\2\2012
La Asl e il gallo Frijola ( mia foto sopra a sinistra ) lanciano un appello ai giovani
«Divertitevi senza bere alcolici»
«No all'alcol ai giovani, no agli eccessi, attenzione nella guida. Sì al divertimento sano e attento». Suona così l'appello che la Asl di Olbia lancia ai ragazzi che si lasceranno andare al divertimento sfrenato in maschera. Un messaggio, questo, che il gallo Frijola, la mascotte del Carnevale, sta portando in questi giorni nelle scuole tempiesi. Considerato che negli anni scorsi si sono registrati numerosi casi di “etilismo acuto” (ubriacature), la Asl invita tutti «a godersi i festeggiamenti contenendo però l'uso di alcolici e impedendolo ai minori di bere». Nei 2009 sono finiti al pronto soccorso del Dettori 25 giovani. Nel 2010, furono dieci solo il giovedì grasso. «Il divertimento sano esiste - spiega il responsabile del pronto soccorso del Dettori, Elio Tamponi - l'alcol non aggiunge nulla. Anzi: è assurdo che dei bambini finiscano all'ospedale per questo». L'attenzione si deve avere anche alle basse temperature che, «associate all'alcol, aumentano il rischio di ipotermia (grave abbassamento della temperatura corporea)» conclude Tamponi. Ancora: «L'alcol è una sostanza tossica che nei soggetti che non hanno un'assuefazione alla sostanza può determinare un'intossicazione acuta e portare al coma», spiega Attilio Bua, direttore del pronto soccorso di Olbia. «Un appello particolare viene rivolto ai genitori, affinché vigilino sui i rischi legati all'uso e all'abuso di sostanze alcoliche», dice Salvatore Carai, direttore del servizio delle Dipendenze della Asl. ( s. d. )
La denuncia sarebbe quindi di abbandono? Beh gli ci vuole. Ma io sarei pure per responsabilizzare i ragazzi. Magari dopo la sbronza una pulitina ai giardinetti per una settimana non sarebbe male :) speriamo solo ke x evitare problemi gli amici non li lascino oltre che in coma etilico ad assiderarsi in qualche viuzza.... . Speriamo che questo serve a responsabilizzare i genitori che non si curano dei loro figli per poi lamentarsi contro scuola , ecc se loro combino qualche casino , anche se io avrei responsabilizzato i ragazzi Magari dopo la sbronza una pulitina ai giardinetti per una settimana non sarebbe male :) o il volontariato presso gli alcolisti anonimi
la foto che trovate sotto conferma sia quanto dicevo in precedenza in un precedente post sulle illusioni specie quelle amorose , ma soprattutto quantyo dioceva de andrè con questa canzone
che aveva anticipato tutti e aveva predetto che prima o poi si sarebbe arrivati a questo
Internet: fashion g ame per veline Per il proprio 'avatar' anche interventi di chirurgia estetica
Impazzano sul web due giochi virtuali per diventare veline dai 9 anni in su. Sono il francese 'Ma bimbo' e il britannico 'MissBimbo'. Si possono acquistare creme di bellezza, cambiare acconciatura, comprare abiti, e perfino sottoporre l'avatar', il proprio alter ego virtuale, a interventi di chirurgia plastica. La filosofia del gioco e' 'imparare a diventare delle veline o ragazze veramente cool'. Su alcuni blog gia' monta la preoccupazione dei genitori
>>
Ora e' vero che da gli anni '80 con il cosidetto riflusso i tempi sono cambiati . Infatti c'’era un tempo ( da quel che ricordo dai discorsi dei compagnetti dell'asilo e delle elementari o del mare ) in cui il sogno di ogni ragazza era diventare una principessa o una dama dell’alta nobiltà, o per le più concrete fare la hostess . Oggi invece, con i tempi moderni, le ragazze un pò contagiate dalla TV e dai giornali, hanno evoluto i loro sogni maturando e sognando per la maggior parte di diventare VELINE! Eh già, il loro successo avuto dal programma televisivo di striscia la notizia è indiscutibile e un datodi fatto .Cosi come La moda, il trucco, l’apparire sempre una ragazza al passo con i tempi e very cool come è usuale dire oggi, sembra essere la novità nella loro filosofia di vita.
Ma quello che mi da fastidio è << ( ... ) il perbenismo interessato,\la dignità fatta di vuoto,\l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto (.... ) >> ( come dice in Dio è morto , colonna sonora di questo post , il poeta Guccini ) . Esso ha creato ( e credo che ne ancora ne sentiremo parlare ) duiscussioni fra gli psicologici e gli pschiatri dato che << (...) Alcuni psicologi sostengono che la velina è un modello positivo di femminilità, in quanto essa è ragazza pudica e operosa, d’iniziativa insomma. Altra parte sostiene che il dogma “Se vuoi avere successo nella vita devi essere bella e piacente a qualunque costo” può essere discutibile ma non per questo impraticabile, osserva Davide Bennato sul blog Tecnoetica: "Il punto è presentare questa affermazione come l’unica possibile a una bambina di 9 anni". Un gioco pericoloso >> ( da ilquotidianonet qui l'ntero articolo ) . Ora quel che mida fastidio è non tanto la posizione della chiesa perchè fa il suo dovere " d'ente religioso e morale " , ma di quei genitori ( che si possono avere anche ragione ) ma predicano bene e razzollano male , se invece di limitarsi aprotestare ed ad indignarsi ( cosa sacrosanta per carità ) ma insegnassero ai figli ad esercitare lo spirito critico , non loi parcheggino davanti a tv ed internet o peggio ( parlo con quello che vedo tutti i giorni qui nel mio paesello di 12 mila abitanti ) che preferiscono , famig,ie quasi nullatenenti che non hanno i soldi neppure per piangere , fare debiti o andare alla caritas o alla lidol per far contenti in maniera acritica i desideri consumistici e omologati figli , creando in cosidetti bimbiminkia e truzzi o lasciandoli allo sbando e al ricatto di pervertiti pedofili e guardoni che in cambio danno di soldi , ricariche telefoniche , ecc per comprarsi la spazzatura collaterale che producono trasmissioni come amici , i tronisti , ecc o si vedono mandando mms con loro foto in cambio di tali oggetti , come dimostramno anche casi di cronaca
Ecco quindi che alle loro proteste \ indignazioni tout court del tipo predico bene ma razzolo male , "prefrisco" , almeno sono più coerenti quelle dei movimenti come : A) il MOIGE 12., B ) e il gruppo http://www.fattisentire.org/ . Associazioni che sono lontani anni luce e da me criticatissimi ed a volte osteggiati , ma nel limite del rispetto per le loro posizioni uiltra conservatrici e di stampo vandeistico( http://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_di_Vandea) ma almeno sono coerenti