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5.4.25

Vestita così, te le cerchi. stereotipo messo indiscussione da Martina evatore durante la finale Miss Venice Beach in cui ha sfilato con gli abiti di quando fu molestata

  per  chi ha  fretta  \  di  cosa stianmo  parlando 

Violenza, Martina Evatore: "Non c'entrano i vestiti" | Radio Capital


 storia  tratta  da  Cronache Dalla Sardegna


La ragazza che vedete nell'immagine ha 20 anni, si chiama Martina Evatore e ha compiuto un gesto di straordinaria dignità.Durante il concorso di Miss Venice Beach, si è presentata sulla passerella con gli stessi abiti del giorno in cui, tre anni prima, tentarono di violentarla: pantaloni neri alle caviglie, scarpe bianche sportive, una maglietta e una giacca mimetica. Perché? Perché un'amica, dopo quell’episodio, le disse proprio così: "Vestita così, te le cerchi". Come se la colpa di uno stupro dipendesse dalla vittima, dalla quantità di trucco, da cosa indossa o non indossa. Non è così. Ci sono vittime violentate con i jeans. Altre con la minigonna. Altre in tuta. Altre in felpa. Altre ancora in costume. E il motivo è semplice: la colpa di una violenza è solo e soltanto di chi commette quella violenza. Grazie a Martina per averlo ricordato con straordinaria dignità".


Infatti Martina Evatore, 20enne padovana, non è soltanto bella  ma anche molto coraggiosa. Lo ha dimostrato sfilando al concorso di "Miss Venice Beach", a ha  partecipato come finalista, con gli abiti che indossava la sera in cui fu molestata da uno sconosciuto in strada. "Non esistono gesti o abiti incoraggianti, esistono solo uomini che si sentono autorizzati a molestarti senza motivo, perché 'si fanno i film' nella loro testa", racconta in una intervista al Corriere.it.
La storia di Martina ripercorre il drammatico copione di molte donne vittime di molestie sessuali. Una sera di luglio del 2019, mentre stava raggiungendo alcuni amici a una festa di compleanno, fu aggredita da uno sconosciuto che tentò di palpeggiarla. "Ho visto che un uomo mi stava guardando, però l’ho evitato. Poi, quando stavo per arrivare, me lo sono trovato dietro - ricorda -. Mi ha spinta contro un cancello. Ho realizzato che se stavo ferma sarei stata ancora di più in pericolo, mio padre mi ha insegnato a difendermi sempre. Così ho tirato pugni e calci mentre lui tentava di infilare le mani sotto la giacca, che era chiusa". Per fortuna "delle auto si sono fermate per chiedere se fosse tutto a posto e l’uomo è scappato. Quando sono arrivata a casa dei miei amici ero molto scossa, loro hanno provato a
cercarlo con i motorini, ma si era dileguato". Il giorno dopo, la Miss denunciò l'aggressore alla polizia: "Ho fatto l’identikit - dice - il mio aggressore avrà avuto 35-40 anni. Non ne ho saputo più niente...".Adistanza di tre anni dall'accaduto, Martina ha deciso di raccontare la sua esperienza sfidando luoghi comuni e convenzioni. E così ha sfilato in passerella al concorso "Miss Venice Beach" - una gara di bellezza ideata 12 anni fa da Elisa Bagordo (vecchia conoscenza di Miss Italia) e promossa da Il Gazzettino - indossando gli stessi indumenti di quella drammatica sera: un paio di pantaloni larghi, lunghi fino alle caviglie, e una giacca mimetica. "Non esiste un abbigliamento che incoraggia le molestie - afferma -. Puoi indossare la minigonna o i pantaloni, come nel mio caso: la differenza la fa la mente dell’aggressore, è lui che ha dei problemi, non chi si veste in un modo piuttosto che in un altro". Un'amica le ha suggerito di rivedere l'abbigliamento "per evitare problemi". "Un’amica, che peraltro mi vuole molto bene, mi ha suggerito di coprirmi un po’ di più altrimenti, ha detto, 'me la cercavo' - continua -. Lo diceva per il mio bene, è stata molto affettuosa in realtà. Indossavo un abito un po’ attillato e scollato e mi ha proposto di metterci sopra una maglietta almeno finché non arrivavo in centro. Vicino a casa tante volte i ragazzi ci fischiano dietro quando camminiamo.
Ma credo che non sia colpa dell’abbigliamento, è un problema loro". Martina studia Biochimica all'istituto tecnico e sogna di fare la veterinaria: "So che può sembrare banale - conclude - ma vorrei davvero salvare il mondo, come dicono le Miss sul palco".

6.12.23

Sanremo, polemica per la band in gara per volere di Amadeus: sufficiente leggere i loro testi per capire che saranno i nuovi cattivi maestri dei nostri ragazzi

 ho letto da  poco    Il Codacons e l’Associazione Utenti dei servizi Radiotelevisivi scendono in campo con una denuncia contro la Rai e Amadeus dopo la notizia della partecipazione dei 'La Sad' al Festival di Sanremo 2024.  E'  vero   che   che    in un paese  dove  i  femminicidi  e la  violenza  di genere  sono 

ormai   all'ordine   del  giorni  e  che nei festival  musicali  e   c'è un’assoluta ipocrisia: "Un Paese che si commuove per Giulia Cecchettin non può applaudire certi   brani ('Ma tu sei peggio della coca, sei una tr**', e 'ti sco**** solo per strapparti il cuore', per citarne due tra tanti ) offensivi nei confronti delle donne e caratterizzati da una esaltazione costante di violenza e misoginia.Come  è vero   che  come  ho già spiegato   in due    precedenti post  :   << non è censurando le opere misogne e sessiste che s'affronta il femminicidio e la cultura dello stupro ma opponendoli la cultura del rispetto e della legalità e in  << “Oscurate le loro canzoni” Fedez, Sfera e altri sedicenti cantanti denunciati per i testi osceni e indegni delle loro canzoni. A chiederlo il Codacons, che in tal senso ha presentato una formale istanza al Governo, alla Siae e a Youtube >>  la censura  ed il boicotaggio  non sono  una  soluzione  ma  : una panacea  , un nascondere  la  testa  sotto la  sabbia  . Soprattutto perchè in un festival musicale  si dovrebbe  giudicare  un gruppo o  individuo per  i  testi  che  porta   in concorso   e non  (  almeno non  solo  ) per quelli scritti in precedenza  .  Inoltre tale  crociata   pubblicitaria  , perchè   se   vuole   combattere  \  contrastare  tali  fenomeni  culturali  lo  si deve  fare  proponendo  un altro tipo di cultura  . Ora mi  faccio la  domanda  e mi   do  la  risposta  finirà tutto  a  taralucci  e vino  come  qualche  anno  fa  quando     non si voleva  far partecipare  un trapper   semre  al festival   per  i suoi  testi   misogeni e  violenti  ma  poi  dopo un estenuate    tiura  e  molla      lo facerò paertecipare  lo  stesso  ? io penso  di  no  dopo  il  caso di giuliachettin   . e  voi  ?  

20.9.23

la cultura dello stupro colpice ancora . Caso Portanova, la giovane vittima: "Se un gol riabilita dallo stupro non c'è speranza" Dopo Reggiana-Cremonese e la frase in diretta Radio Rai di Zanarini, la giovane di Siena ha deciso di farsi sentire



repubblica  20\9\2023

Caso Portanova, la giovane vittima: "Se un gol riabilita dallo stupro non c'è speranza"
Dopo Reggiana-Cremonese e la frase in diretta Radio Rai di Zanarini, la giovane di Siena ha deciso di farsi sentire

"Il telecronista avrà moglie o figlie, se fossero state loro al mio posto avrebbe detto le stesse cose? E loro lo avrebbero scusato?". A scrivere è la studentessa che ha denunciato lo stupro di gruppo per cui Manolo Portanova è stato condannato in primo grado. Il calciatore adesso milita nella Reggiana, domenica contro la Cremonese ha trovato il primo gol in questa Serie B. Gli occhi però sono puntati su Nicola Zanarini, radiocronista di Radio 1 nella trasmissione 'Tutto il calcio minuto per minuto'. Il giornalista ha commentato la rete definendola "un gol meraviglioso che mette a tacere le polemiche". Anche se Zanarini ha ricordato poco dopo che "a Firenze fra qualche mese ci sarà l'appello", le sue parole hanno fatto il giro dei social e sono state aspramente criticate. La Rai ha fatto sapere di aver avviato una procedura disciplinare.Anche la giovane vittima della violenza avvenuta a Siena si è fatta sentire. Ha scritto una lettera a La Nazione in cui si è scagliata contro il radiocronista: "Non è sentirsi offesa, ma realizzare ancora una volta quanto manchi il rispetto per le vittime di violenza sessuale e in questo caso il rispetto per tutte le donne. Si tratta di sentirsi amareggiata e arrabbiata, comprendendo che siamo ben lontani dal cambiamento. È altresì deprimente notare come il maschilismo patriarcale, di cui tutto ciò è intriso, affonda le radici in affermazioni come queste. Ed è in momenti così che mi chiedo se noi donne siamo ancora ben lontane dal far valere le nostre battaglie...". Ancora la giovane a proposito della frase incriminata: "Si tratta di fare un piccolo passo avanti e farne 5 indietro a causa di un risveglio domenicale in cui la prima cosa che vedo è una radiocronaca in cui vengo tirata in ballo pure se non c’entro nulla, in cui la mia battaglia viene sminuita di fronte ad un gol, in cui si parla di polemica e non di una condanna in primo grado a 6 anni. Ricordo con rito abbreviato".Nella lettera al quotidiano la ragazza conclude chiedendo più delicatezza in determinati commenti: "Se un gol riabilita da uno stupro e si festeggia non abbiamo speranza. Mi chiedo se sia giusto e di buon esempio per la nostra società, per i giovanissimi e per le donne del nostro Paese, consentire un ruolo di tale visibilità, se è il caso di porlo come figura eroica ai giovani della sua squadra e pure alle giovani tifose. La presunzione d’innocenza non può non tenere conto di tutto questo. Soprattutto non può non tenere conto alla sofferenza della vittima e della famiglia. Non a caso si parla di cultura dello stupro". 

1.9.23

Basta retorica sugli stupri di gruppo e sul femminicidio , guardiamo in faccia il nostro fallimento solo cosi posssiamo iniziare a fare prevenzione

dopo il post  : <<  il problema degli stupri  specie  quelli condotti da minorenni  non va   affrontato di pancia  di  Gennaro Pagano  >>  su come fare risolvere   ed  asffrontare  il problema  degli stupri e  della  violenza  di genere , ecco da http://www.huffingtonpost.it/ un  articolo -a Storia di Antonella Boralevi

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Forse[  è  già arrivata  corsivo  mio   ] sta arrivando una valanga. Forse questa valanga ci  [ ha  sommerso sempre  aggiunta mia   ] sommergerà. Di certo, ci cambierà [  speriamo ]. Il coraggio della ragazza di Palermo, che ha denunciato, a rischio della vita, i 7 maschi che l’hanno stuprata, ha aperto un buco nell’omertà che circonda l’orrendo reato di usare la donna come un pezzo di carne. Ogni giorno, o quasi, la cronaca racconta nuovi casi, nuove coraggiose denunce. Il gruppo dei maschi che cattura la preda, e la usa come sfogatoio bestiale. Parole dure, parole di cui mi scuso. Ma credo che le parole siano pietre. Vanno pronunciate. Anche se sono pugni.
È in atto una guerra dei maschi (alcuni, ma troppi) contro le donne. Il padre di Saman che la fa uccidere perché vuole essere libera. Il barman che avvelena col veleno per topi la compagna incinta, e siccome non funziona rapidamente come dovrebbe, la accoltella, sventrandola. Insieme al loro bambino. I bravi ragazzi di buona famiglia che scelgono la preda in discoteca e ne fanno carne da macello. La Terrazza Sentimento dove le urla della ragazza violentata per due giorni di fila, sono presidiate da guardie del corpo dietro una porta imbottita, in una stanza piena di telecamere. Quando non si prevede l’omicidio, si fa un video. E il video diventa virale in rete.

Primo fatto: chi cerca e guarda e diffonde un video di uno stupro a mio parere deve essere chiamato a correo e incriminato.

Secondo fatto: finora, evidentemente, non ha funzionato nulla degli apparati che abbiamo messo in atto, noi “buoni”, per proteggere le vittime ed educare gli aguzzini. Forse bisognerà chiederci se quello che da anni ci raccontiamo: “Serve l’educazione sentimentale nelle scuole” sia una favoletta rassicurante? L’educazione sentimentale a scuola c’è già. Da un secolo. Si fa senza psicologi, bensì con gli insegnanti. Che sono, quelli veri, educatori. La letteratura e la storia, persino la biologia e la chimica, sono “educazione sentimentale”. La Monaca di Monza e il “Buio oltre la siepe”, Eurialo e Niso e “Se questo è un uomo”. Il testosterone e la gravidanza. Credo che delegare, a uno specialista psicologo, il ruolo che fonda la qualità dell’insegnante sia mettere la testa sotto la sabbia.

Terzo fatto: i ragazzi hanno da anni scelto un unico punto di riferimento. Non i genitori, ma il gruppo. Ogni gruppo ha un leader, la sua autorità è inappellabile. Il leader agisce tramite i suoi devoti, e si assegna il ruolo di regista. Dell’agguato e del video che lo documenta. In modo che diventi una medaglia dell’orrore, dove l’orrore diventa vanto e onore.

Questi sono i fatti, secondo me. Brutali, insostenibili. Ma non è una ragione valida per continuare a raccontarci favole. Bisogna guardare il nostro fallimento negli occhi.


ed  attuare  una  politica  una  guerriglia  contro culturale  perchè  di  combattere  ed  contrastare  tale  cultura  tossica  si tratta     

28.8.23

dopo Vannacci e lo Stupro di Palermo: le parole shock del comandante dei vigili di San Gavino Monreale ( Cagliari ) : “Insegnate alle vostre figlie a non ubriacarsi”

Lo so che come non ne potete più di sentire parlare,  ed  volete andare  anvanti,  degli stupri diOttaviano e di palermo .
Ma nell'opinione pubblica c'è , il che dimostra quello che dicevo nei post precedenti  sui social siamo sempre di più davanti ad un emergenza sociale \ educativa , ancora una volta, dunque, spunta l’odiosa pratica di colpevolizzare la vittima del branco e non solo purtroppo . Infatti , ecco  una  discussione  trovata     su  twitter  

mi spiegate cosa c'è di offensivo in questa frase? “Insegnate alle vostre figlie a non scimmiottare i maschi e a non ubriacarsi“

Stupro di Palermo: le parole shock del comandante dei vigili di San Gavino Monreale


Cos
@cosellemme

Te lo spiego subito: Non e’ assolutamente nel contesto giusto. Intanto una figura autoritaria dovrebbe stare dalla parte della legge e di certo nn esprimere giudizi sulla pelle degli altri. Secondo, il danno subito da questa ragazza e’ stato MOLTO piu grave di quello che il signor vigile dei miei coglioni reputa incorretto dalla parte della ragazza. Il problema qual’e’? Che in italia ancora esiste quella fascia di merde di tradizionalismo estremo dove la donna deve fare la santa mentre l’uomo il porco. E’ ovvio che la ragazza poteva essere piu’ prudente nel bere meno ma questo vale per chiunque. Quindi cara elisabeth, riflettiamoci sulle cose prima di esprimere un opinione. Stiamo parlando di 7 pezzenti che si vantavano del fatto che la ragazza sarebbe svenuta 3 volte in mezz’ora mentre le stavano addosso. Che ne pensa? Dovremmo mettere di lato io reato per la lezione di etica sulla ragazza?




 Ora dopo le uscite di Vannacci, stavolta è a un esponente delle forze ell’ordine – Massimiliano Orrù, comandante della Polizia Municipale del comune di San Gavino Monreale, paese a 50 chillometri da Cagliari – a provocare indignazione, fra gli utenti social, e non solo, per le parole scioccanti, utilizzate per commentare lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo lo scorso 7 luglio, ai danni di una diciannovenneUn caso delicato, la cui inchiesta è in corso.Orrù scrive su Facebook  : << I genitori dovrebbero insegnare alle figlie a non scimmiottare i maschi e non ubriacarsi". A noi maschi fa bene ogni tanto ubriacarsi.. a voi invece malissimo. Restate donne e non cercate di fare gli uomini… Siete femmine e non maschi >>   .
 Davanti    alla  replica  del contatto ,<<Ecco fai la cosa giusta >> prosegue a scrivere il comandante << vai a dormire che voi donne non dovreste stare in giro, nemmeno virtuali, a quest'ora >>.
Parole che Orrù, in seguito, ha tentato di rimuovere, ma invano: ormai in tanti avevano fatto il fermo immagine del post, condividendo l’orrore  e le vergognose  delle parole del capo della polizia locale.
Ancora una volta, dunque, spunta l’odiosa pratica di colpevolizzare la vittima .
 Immediata la presa di distanza, da parte del sindaco della cittadina, Carlo Tommasi. Dice Tommasi: “Ovviamente prendiamo le distanze dalle parole del comandante che rischiano di danneggiare un’amministrazione da sempre impegnata per difendere i diritti di tutti e delle donne in particolare”.E c’è chi ora chiede dei provvedimenti severi nei confronti del comandante Orrù, tra cui il centro antiviolenza del Medio Campidano Feminas che ha chiesto azioni “utili a censurare il pessimo comportamento del dipendente, nonché pubblico ufficiale”.Anche l'avvocata Francescah Spanu del centro antiviolenza Feminas è intervenuta sulla polemica: "I commenti di Orrù sarebbero già gravi se pronunciati da chiunque, risultano ancora più inaccettabili quando fatti da un rappresentante delle istituzioni che tende a giustificare o sminuire una violenza sessuale attribuendone le colpe alla vittima". Il centro ha chiesto vengano presi provvedimenti "utili a censurare il pessimo comportamento del dipendente, nonché pubblico ufficiale".
 

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