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23.9.24

film per l'autunno \ inverno . un mondo a parte di Il film di Riccardo Milani con Albanese e Raffaele

In  una  malinconica  giornata     tra  autunno (  inziato   da poco   astronomicamete   )  e inverno , in  una  tv  ancora  estiva    ho  visto  su primevideo  il  commovente  ed  bellissimo     film  Un mondo a parte  un film del 2024 scritto e diretto da Riccardo Milani  con Antonio Albanese e Virginia Raffaele . Un film    che  secondo    (ci ha  azzeccato in pieno ) Flavio Natalia di Ciak la regia di Milani basata sul «raccontare l’umanità delle persone con la chiave della commedia» riesce a «calarci in realtà rurali molto più diffuse di quanto si pensi . Raccontare l’umanità delle persone con la chiave della commedia» riesce a «calarci in realtà rurali molto più diffuse di quanto si pensi».IL regista «mettere in luce un
fenomeno spessissimo  trascurato come la scomparsa di comunità rurali e montane. Infatti   alcuni critici  hanno  affermato    riguardo alla tematica   che vi siano solo « un paio di situazioni che interrompono il ritmo oliato della storia »  Si apprezza    inoltre l'intervento di credibili attori per un giorno , sostenuti da una « credibile » Raffaele e « la mimica da fuoriclasse » di Albanese.
Infatti  Antonio Albanese è ancora una volta all'altezza, in una favola sulla solidarietà umana. Sorprendente Virginia Raffaele   i netto  miglioramento    che va al di là  delle  sue  imitazioni (  per   la  quale  è conosciuta     nonostante      un buon  curricula     cinematografico  \  teatrale   )     che  hanno dato  fastidio  e creato polemiche   e fastido    del  potere    politico  \  intellettuale  



Valerio Sammarco del Cinematografo afferma che il film mantiene in tutta la durata «un’indiscutibile vitalità», trovando tuttavia «qualche linea narrativa di troppo» come il tema dell'omosessualità adolescenziale. Ma  che  sinceramente  a mio avviso   non da  fastidio   anzi il contrario  è un  valore aggiunto . Il recensore sottolinea che sia leggibile la «consueta cifra» del regista, sebbene vi siano affinità riguardo agli aspetti culturali visibili in Io speriamo che me la cavo e  benvenuti  al  sud  Riccardo Milani torna a scegliere Antonio Albanese come suo alter ego, con cui condivide le caratteristiche di generosità d'animo, impegno civile e comune decenza, facendone un eroe per caso, come era successo anche nel suo recente Grazie ragazzi.Una  bella  La colonna sonora originale è stata composta da Piernicola Di Muro e si compone di undici tracce. Le due canzoni del cantautore abruzzese Ivan Graziani presenti nel film sono Agnese e Taglia la testa al gallo, entrambe incluse nell'album Agnese dolce Agnese pubblicato nel 1979.Ottime le fotofrafie    el Abruzzo nelle località montane del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise di Pescasseroli, Opi, val Fondillo, Villetta Barrea, lago di Barrea e Civitella Alfedena, nel paese abbandonato di Sperone e nella piana del Fucino a Gioia dei Marsi. Discrete   le  altre    quelle   con l'utilizzo di neve artificiale, sono state girate lungo la strada statale 83 Marsicana e nella città dell'Aquila, mentre quelle iniziali sono state realizzate a Roma. Ora  La formula cinematografica non è nuova, e attinge appunto  tanto a Benvenuti al Sud quanto a Io speriamo che me la cavo, ma anche a Baby Boom e ad un film precedente dello stesso Milani, Come un gatto in tangenziale (sempre protagonista Albanese), sia per il contrasto fra due provenienze sociali opposte, sia per il bagno di realtà che Michele, votato ad un'ideologia bucolica di sostenibilità ambientale, dovrà fare a confronto con una popolazione immersa in una natura non sempre amena, e stanca della fatica ingrata che comporta fare gli agricoltori in certe zone d'Italia.
E'  vero    che  La sceneggiatura, di Milani e Michele Astori, dipinge forse gli abruzzesi come un po' troppo arretrati, e c'è anche qualche caduta di tono a scopo comico, come il suggerimento che un bambino marocchino "puzzi" (sarebbe bastato evidenziare che la bambina che lo dice riecheggia il pregiudizio del padre) o l'equiparare un ritardo cognitivo a "fare lo scemo" di alcuni abitanti di Rupe. Ma in generale si avverte il genuino affetto che Milani ha per la sua terra di origine, e il suo rispetto per l'istituzione scolastica come baluardo di civiltà. È interessante anche il modo in cui la sceneggiatura inserisce certi accomodamenti all'italiana come un tentativo di raddrizzare le storture della burocrazia, invece che di frodare le istituzioni.
Albanese è come al solito all'altezza del ruolo, ma sorprende    per  il   miglioramento  in  woirdo progress    come  ho già scritto  nelle   righe  precedenti  per efficacia Virginia Raffaele sia per la capacità di calarsi a fondo, lei romana, nell'accento di sua madre, sia per quella di impersonare in modo riconoscibile una delle tante figure scolastiche che combattono una quotidiana battaglia per difendere il diritto all'apprendimento dei bambini, e aggiornarlo con corsi di storytelling, educazione digitale e sessuale che non sono solo goffi tentativi di seguire i trend del momento ma argini all'isolamento e all'oscurantismo: e anche su questo Milani evita di romanticizzare la realtà locale.
Un mondo a parte è una favola intenzionata a tradurre in forma di commedia popolare un depauperamento tangibile e lo spettro di una generale rassegnazione "a perdere una cosa dopo l'altra", riconducendoci ad un principio base di solidarietà umana. Nella sua semplicità ha molto cuore, e chiude su Ivan Graziani, abruzzese doc, che incarna nella sua musica la sincerità delle intenzioni artistiche. E siamo abbastanza certi che il tormentone "la montagna lo fa" diventerà...virale. 
Ecco      che  Vedi Antonio Albanese arrancare per una strada di montagna, quasi inghiottito dalla neve, lo vedi bloccarsi con le ruote che non vanno né avanti né indietro, e un lupo che lo guarda. E pensi: “Ecco," dira  qulcuno " un altro film come Benvenuti al Sud, con qualcuno che si ritrova in un paesino di un’Italia ignota, con mille difficoltà da superare, e che alla fine si innamorerà di quel paesino  finendo  per   rimanerci  ".  Infatti  agli amanti     del cinema italiano  sembra di aver già visto questa storia,  di  quest’Italia di paesini, innocente e comica, senza trucco ma con un gran cuore, che ti gira dentro gli occhi fin da Pane, amore e fantasia, per arrivare a due film girati poco più giù, Basilicata coast to coast e Un paese quasi perfetto. Tanti piccoli paesi quasi perfetti, abbiamo visto nel cinema italiano degli ultimi anni. Buoni per ambientarci una favola, per raccontarci che l’Italia è ancora bella, che non siamo brutti, sporchi e cattivi  e  che  esiste   un  anche un  altritalia  (  cit  musicale ) 

14.9.24

letture autunnali ., autunno amore e odio .,





Letture d'autunno 

da bene  insieme  - conad settembre  2024

a quelle prima citate ne aggiungo altre vi propongo   su  suggerimento  di  
Esquire Italia
una immersione in libri fantastici: sia nel senso di bellissimi, sia nel senso di appartenere a generi che possono essere ricondotti sotto l’ampio cappello della letteratura fantastica. Fantascienza, hard sci-fi, speculative fiction, fantasy: sono nomi e categorie che hanno la loro dignità, non c’è dubbio, anche se spesso nascondono il pericolo di chiudersi in nicchie; ma è veramente così importante spaccare il capello in quattro nelle classificazioni?

Mentre il mese scorso vi abbiamo suggerito libri corti composti da racconti brevi, perfetti per letture mordi e fuggi sotto l’ombrellone, o in altre modalità vacanziere, il libri di questo mese hanno anche la caratteristica della lunghezza: costruiscono mondi, disegnano universi, e quindi hanno bisogno di spazio. Ma nessun timore, perché peso non equivale a pesantezza. Ecco i libri fantastici da leggere quando la realtà ci sta stretta, tenendo presente due cose.
La prima: quando parliamo di realtà insopportabile, intendiamo la realtà apparente, quella quotidiana, concreta ma illusoria. Come già diceva Montale (“gli scorni di chi crede / che la realtà sia quella che si vede”) e come insegna Edoardo Camurri in un libro di cui abbiamo parlato di recente, c’è un’altra Realtà oltre questa, e uno dei modi per accedervi è proprio la lettura. La seconda: la letteratura fantastica è spesso accusata - ancora nel 2024, sì! - di essere letteratura d’evasione, moralmente inferiore rispetto a una supposta letteratura impegnata, solo perché non aderisce ai canoni del realismo. A queste osservazioni, oggi e sempre non c’è modo di rispondere migliore delle parole di Ursula LeGuin: non confondiamo la fuga del disertore con l’evasione del prigioniero.

10 libri d'azione da acquistare online© Stefania Pelfini, La Waziya Photography - Getty Images

Alasdair Gray, Lanark

Questo romanzo è stato definito uno dei capolavori della letteratura in lingua inglese di tutti i tempi, e Alasdair Gray (quello di Povere creature!, da cui il film di Lanthimos) - viene accostato nientemeno che a James Joyce, Orwell e Lewis Carroll; oltre il pur ampio ambito dell’inglese, c’è chi ha scomodato Kafka e Dante. Per dare un’idea della vastità e della complessità di LanarkOpera che in origine era uscita in quattro libri, e che ora Safarà ripropone in un unico volumone, sempre nell’eccellente traduzione di Enrico Terrinoni.
A dimostrazione che distinguere tra realismo e fantastico è una roba da bacchettoni, Lanark è ambientato nella dura e asfittica città di Glasgow, Scozia, e nell’altrettanto angosciante ma del tutto immaginaria città sotterranea di Unthank. Critica sociale e politica non ne risultano affievolite ma anzi esaltate; e l’alternarsi di registri e stili - moderno, postmoderno, sperimentale, avanguardia - contribuisce a dare una visione a tutto tondo della storia dell’uomo, della Storia dell’Uomo.

Shelley Jackson, Riddance

Altro romanzo che parte dal reale per sconfinare subito nel fantasmagorico è Riddance. Shelley (non Shirley) Jackson è una scrittrice, ma anche un’artista contemporanea: la sua opera più nota, e realizzazione più clamorosa, è un racconto di circa duemila parole che però non sono state stampate su carta, ma tatuate su circa duemila volontari, una ciascuno; un’opera vivente, mobile, diffusa.Con lo stesso approccio innovativo da decoupage, Jackson racconta una storia fatta di ritagli, frammenti, documenti inventati, trascrizioni radiofoniche dall’aldilà. Perché sì, l’idea di partenza è quella che le persone balbuzienti, così in difficoltà con la propria voce, siano in grado di dare voce ai morti: o almeno così la pensava la fondatrice dell’Istituto Professionale Sybil Joines per Portavoce di Fantasmi e Giovani dalle Bocche Udenti. Menzione speciale alla traduttrice, Valentina Maini - e per saperne di più leggere la nostra recensione. Strabiliante come una performance, appassionante come un giallo.

Dietmar Dath, L’abolizione delle specie

Con l’opera dello scrittore tedesco Dietmar Dath siamo all’incrocio impossibile ed esplosivo tra cyberpunk, fantasy e favolistica allegorica stile Esopo. Il titolo echeggia ovviamente il darwiniano L’origine delle specie, e mantiene esattamente quello che promette. Senza tanti complimenti, riguardi o spiegazioni, il lettore è gettato in un mondo che si intuisce essere (stato) il nostro, ma in cui qualcosa è andato storto. O forse, dritto: perché dopo millenni di feroce dominazione umana, le cose sono cambiate. Ci sono state delle mutazioni e ora la Terra è abitata dai Gente, incroci tra sapiens e altri animali; mentre i discendenti dei nostri simili se la passano maluccio, anche se tentano di rialzare il capo, e ai margini del mondo creature semi-viventi di natura ancora più ibrida e indefinibile cominciano a prendere forma…
In effetti L’abolizione delle specie (traduzione anche qui per nulla semplice di Paola Del Zoppo) non è solo una favoletta anti specista, pur se l’intento militante è ovvio: non viene dipinto un idillio a fronte della barbarie precedente (attuale). E soprattutto la storia non è statica, ma anzi si proietta nel futuro per altri mille e passa anni. Visionario.

Eliza Chan, Fathomfolk

Creature miste popolano anche il mondo di Fathomfolk, ma non sono mezze umane mezze animali, bensì mezze donne mezze sirene - già di per sé un ibrido fantastico. E però la razza dominante è ancora quella umana, mentre il popolo del mare è discriminato.Fathomfolk è il bell’esordio di Eliza Chan, di famiglia cinese ma nata in Scozia: potrebbe essere definito schiettamente fantasy, anche se la sua peculiarità è proprio quella di pescare non in una ma in due tradizioni mitologiche ben distanti, le leggende dell’estremo oriente e il folklore britannico. L’ibridazione, in questo caso letteraria, riesce armonica, e Chan ci mette del suo. Il libro, tradotto da Laura Miccoli, fa parte del primo giro di uscite di Ne/oN Libri, nuovo marchio delle Edizioni E/O dedicato alla narrativa fantastica e di genere. Buon viaggio a loro, e a noi.


Odio   e   amore  

 Sull'amore non saprei cosa   aggiungere    a quanto detto nel mio  post precedente : <<  anche se astronomicamente è il 22 settembre è già autunno e s'inizia vedere >>  .Per  l'odio può essere  sintetizzato da   queste  due     vignette    in particolare  la    seconda    dei   fumetti di  penauts  sotto    riportata




 
e  da  quest'altra  vignetta  

in quanto   molti  (  compreso    a  volte il sottoscritto  )  si lametano  del cambio del tempo  e   si vantano  con foto \  video  sui  social dei funghi  o delle  castagne  

13.9.24

anche se astronomicamente è il 22 settembre è già autunno e s'inizia vedere

Un mio cugino acquisito   mi ha  mandato questa   vignetta   di topolino ( foto a  sinistra  ) . Ma   in realta      alll'inizio ufficiale , cioè quello astrologico mancano 8 giorni.Infatti quest'anno il Primo giorno d’autunno cade il 22 settembre (domenica).
L’autunno è la stagione che viene associata alla decadenza. I giorni non sono più così caldi, le serate diventano fredde. Si ritorna alla scuola e al lavoro. Si cambia il paesaggio d'intorno. Le foglie cadono dagli alberi. E i raggi del sole non bruciano più come prima.Ma come ho già nei post auttunali degli anni precedenti , non è solo grigiore o maliconia , ma anche esplosione di colori , infatti le foglie prima di cadere assumono colori stupendi . Infatti Il nome d’autunno deriva dal latino “autumnus” che significa “arricchire” e si riferisce alla stagione ricca dei raccolti del grano, dell'erbe e della frutta che contadini accumulano alla fine dell’estate e l’inizio d’autunno.  Infatti  si distingue   fra  :
               Autunno astrologico
L’inizio dell’autunno astrologico nell’emisfero boreale accade di solito fra il 21 e il 23 settembre. Raramente tra il 21 e il 24 di settembre. La data varia in base alla differenza fra la durata dell’anno e dipende dall’equinozio d’autunno. L’equinozio significa un’uguale durata tra il giorno e la notte. Quel evento astronomico accade due volte durante l’anno solare. Il momento dell’equinozio d’autunno viene definito il base alla posizione del sole, e accade quando il sole si trova allo zenit dell’equatore. La fine dell'autunno accade il 21 dicembre, giorno del solstizio invernale.Non ovunque sulla Terra l’autunno accade in quelle date. Nell’emisfero australe, nella parte opposta del globo, durante il nostro autunno è la primavera. E lì, l’autunno accade dal 21 marzo fino al 21 giugno.
 
                                 e   
Autunno meteorologico
Dal punto di vista della meteorologia, la stagione dell'autunno va dal 1 settembre fino al 30 novembre.

 Una  stagione  come dicevo   nelle  righe precedenti      ricca  di Simboli e tradizioni dell’equinozio d’autunno.In Italia, il primo giorno d'autunno associamo con il melograno e le more, le frutte connesse con le leggende di quel giorno e con la stagione del fine d’estate.
Nei Paesi Anglosassoni si festeggia Harvest Festival - la festa del raccolto. La festività celebra la tradizione dell’ultimo raccolto. In passato era una forma di gratitudine agli dèi pagani per i raccolti che sono stati completati durante l’estate. Una festa simile è festeggiata anche in alcuni paesi dell’Europa continentale.
Molta gente si accumula quel giorno a Machu Picchu, in Perù, per osservare il sole e una roccia particolare. Questa pietra, in momento dell’equinozio d'autunno non proietta nessuna ombra. Perciò la roccia si chiama il “luogo che lega il sole”.

infatti       come     ogni anno   inizio    ad  assaporarne   il   suo fascino    in quanto non  è solo malinconia e  tristezza    ma   :   offre una ricca gamma di immagini e sensazioni che possono evocare emozioni complesse. Molti poeti hanno descritto l'autunno come una stagione di transizione, in cui la natura si prepara al riposo invernale . Il cambiamento dei colori delle foglie la trasformazione della flora sono per molti poeti metafora della transitorietà della vita. A volte, invece, viene esplorato il senso di malinconia e nostalgia. La diminuzione delle ore di luce diurna e il freddo crescente possono ispirare riflessioni sulla fugacità del tempo e sulla caducità della vita. La natura che si prepara per l'inverno può essere vista come simbolo della vita umana e del suo ciclo naturale, portando alcuni poeti a riflettere sulla mortalità e sulla fragilità dell'esistenza. L'autunno è, per alcuni, la stagione dell'amore: In alcuni casi, l'autunno può essere associato a tematiche romantiche. La freschezza nell'aria e l'atmosfera di cambiamento possono ispirare l'amore e le relazioni. Infatti   Poeti famosi come John Keats, Emily Dickinson e Robert Frost hanno scritto poesie significative sull'autunno, catturando la sua bellezza e la complessità emotiva che porta con sé. In generale, l'autunno offre agli artisti un terreno fertile per esplorare una vasta gamma di emozioni e concetti attraverso la forma poetica.  ecco   l'elenco  

 suggerito  da  Poesie sull'autunno di www.poesiedautore.it  concludo      con  un    ei pezzi  musicali simbolo  in tema   auttunnale 


   con questo è tutto alla prossima  

22.10.22

il mio Shelter from the Storm , fuori dalla tempesta

 “[…] Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.“  (  Haruki Murakami  in  “Kafka sulla spiaggia  2002  ) 


sono riuscito ad uscire o quasi dalla tempesta dopo quelo che ho in questi ultimi 6 mesi vedere i precedenti post della triologia anche la maliconia può essere preziosa e quelli ad essa collegati viene rappresentato da questa vecchia canzone di Bob dylan
  

 come  ci sono  arrivato   ? con perseveranza  , auto analisi  ,   voglia   d'evitare  di ricadere   e  di ritornare   a quando  stavo  male  cioè  soffrivo della convinzione di valere poco, un’eccessiva preoccupazione per il rifiuto o per le critiche, la paura radicata di fallire sono condizioni che
caratterizzano chi è affetto da disturbo evitante di personalità. Una condizione psichiatrica da trattare con attenzione, per evitare in chi ne soffre, la sofferenza di sentirsi inadeguati.  da  cui   sono uscito  anche se  ognoi tanto  ci ritorno    grazie  all'auto  analisi  ,  al mio analista  . Ma  soprattutto  perchè  << (.. Distruggere il proprio ego [o  almeno  ua  parte  d'esso    aggiunta mia  ] è una pratica fondamentale  (....) >> (  Giovanni Lindo Ferretti   in  una  recente  intervista    su  il fatto quotridiano mi pare del 19  ottobtre  se  non ricordo male    ) . 
E poi   Morire è un pezzo del vivere, e se hai un buon ( o quasi  ) rapporto col vivere non puoi non avere un buon rapporto anche con la morte.  Nelle  grandi  città la morte è stata allontanata, mentre in campagna   cioè nei  borghi  o  piccoli paesi    bidde  come  li  chiamiamo  qui in Sardegna è ancora una presenza vitale.  Infatti  Se togli la morte, amputi la vita .  Anche se  però  non  sempre   riesco  ad  essere fedelke  a  tale proposito   perchè ,  sarà perchè  confondo a morte  interiore  con quella  fisica  ,    dico  sempre  viva la  vida  muerte  al muerte  .   E  poi




 come ho già detto   o  nelle storie  riportate   dalla   morte  rinasce la  vita  ,   ecco perchè i miei  post    sulle tradizioni    dei defunti      riti    che  oggi   omologhiamo  in Halloween  .  Ma  soprattutto  la  morte    è naturale  altrimenti si  finirebbe conme nel racconto  Le intermittenze della morte  di José Saramago
Quindo per  concludere    ho  deciso piuttosto che rimanere un una posizione attendista  cioè ad aspettare Godot  d'attraversare la  tempesta   cioè  la situazione di incertezza, la sensazione di non sapere a cosa si va incontro che conduce alla paura di sbagliare, e di conseguenza di trovarsi di fronte a situazioni difficili da gestire.




Infatti : <<Non si possono fermare le onde ma si può imparare a surfare” o veleggiare>> articolo  di   http://www.silviavalaguzza.com/blog/  ( ulteriore url sotto )  meglio  cavarcarla  o attraversarla   che  essere lei  che  attraversa  te  


P.s

per  chi volesse  approfondire   quest' argomento oltre i   collegamenti ipertestuali ivi contenuti    ecco alcuni  url 

24.9.22

il mio This Wandering Day

Una  bella  canzone   malinconica   come  This Wandering Day cantata  all'inizio del 5  episodio  della  1  stagione  della  saga   di Rings of Power  (   gli anelli del potere  ) in questo   primo   giorno 
d'autunno    è  quello  che    ci vuole  . Infatti , dopo  un esito   bruttissimo  (  infatti   forse  devo operarmi  per  osteo  artrosi   ance questa   ci mancava    ai problemi  di  salute  )   di  una  radiografia  del  bacino  ,   ho capito   devo  continuare (    vedere  i post  della  triologia :  anche la malinconia  può essere preziosa  )   come ho  fatto   per i tristi eventi luttuosi avvenuti    tra la primavera   e l'estate  ,  a trasformare in risorsa   la  tristezza  e  malinconia   



 ed  accettare  ed  convivere  con i  problemi  di salute   vecchi e  nuovi 

6.9.22

verso la luce [ la malinconia può essere preziosa parte III fine ? ]

colonna  sonora  




Non potrai mai attraversare l’oceano se non hai il coraggio di perdere di vista la riva.
                                                         da facebook


La malinconia  e  la  tristezza         di cui  parlavo  nei post  precedenti (  I II )  sta passando  ed il  viaggio verso la luce   è  a buon punto     . Infatti   Ho   deciso   quale luce seguire   dopo    aver    toccato  l'oscurità .  la  vita   sta  rincominciando  ed  le  nubi  si stanno ( o quasi  )  dissolvendo  .  E  si ritorna  al  solito   tran tran     fino  alla prossima  batosta   o  gioia    dipende   da  cosa  troviamo   durante  il  cammino  . 
Indubbio  se    percorrere   una  retta via  o  una  via  contorta con curve perchè : <<  .... Ci vuole un fisico bestiale  \ il mondo è un grande ospedale\ e siamo tutti un po' malati  \ma siamo anche un po' dottori\E siamo tutti molto ignoranti sì, ignoranti sì  \ma siamo anche un po' insegnanti sai, insegnanti sai \Ci vuole un fisico bestiale \perché siam barche in mezzo al mare ... >>  L'unica     cosa  certa  (  vedere     meme   sinistra  )   è  quella  dell'uso  del   cuore  e dellla mente    anche  se  non  semre  ci si  riesce 

  galleria de  gli Anelli del  potere  prequel  del Hobbit  e  del signore  degli Anelli  
tratta dalla  pagina  di primevideo   sulla  saga 

Ma  questo fa  parte  del   percorso di ciascuno di noi l'importante  è andare perchè alla fine di viaggio  c'è  sempre  un  viaggio  da  rincominciare . Allenandoci    sia  mentalmente     che spiritualmente   perchè  
[...]
Ci vuole molto allenamento, allenamento sai,
per stare dritti contro il vento sai, contro il vento sai [...] 

  Ed  proprio  sule note    di    non  è  tempo  per  noi  di Luciano  Ligabue  l'ultima  della  colonna  sonora    del  post   odierno       vi saluto   e    al prossimo  post  












31.8.22

la malinconia può essere preziosa [ parte I ] - autunno 2022

in sottofondo 
La Malinconia Luca Carboni

"A settembre succedono giorni di cielo sceso in terra. Si abbassa il ponte levatoio del suo castello in aria e giù per una scala azzurra il cielo si appoggia per un poco al suolo." Erri De Luca🌾🌾🍂🍁🍇

 

Di solito  tutti gli anni vedevo il periodo che va dalla fine d'agosto ai primi di   Settembre  il nono mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed è il primo mese dell' autunno nell'emisfero boreale 

ed il primo della primavera nell'emisfero australe   come  qualcosa  di malinconico  \  triste   e   ritorno al solito tram tram   \  routine  .   Come testimonia      la striscia     dei fumetti di penauts  riportata   sotto  .   Ma  stavolta ,  cazzeggiando  in rete  ,  grazie  alla canzone    suggerita     che si sente in sottofondo   e ad  una  storia     di  un  mio  contatto  di facebook   , ne  ho  scoperto  l'utilità  un altro lato .  infatti posso dire  almeno.per quest'anno  che , come un famoso film  Odio l'estate  , la mia stagione insieme alla primavera preferita .   Mi ci vuole   un po' di malinconia per  archiviare    un estate  di  merda   fra  covid  ,  afa , lutti  ,  noia ,  una   campagna  elettorale   violenta  ed  aggressiva   fatta :  d'insulti,  fakenews   demagogia  ed  propaganda  .   Infatti   come dal titolo del post  la malinconia in   certi momenti  può essere  preziosa 

 Peanuts 2022 agosto 29 (ilpost.it)


  
Con un felice paradosso il celebre scrittore Victor Hugo definì la malinconia “la gioia di sentirsi tristi”. Una gioia difficile da afferrare, legata spesso ad un dolce indugiare nella propria fantasia volto a ricercare non di rado una bellezza, un qualcosa, dai contorni sfumati: un amore che non è mai arrivato realmente, un sogno nel cassetto a cui si guarda con un piacevole mix di desiderio e rassegnazione. A differenza della nostalgia, nella quale si soffre per l’assenza di un passato ben specifico, la malinconia rimane uno stato d’animo di fondo maggiormente indeterminato. Un cuscino morbido, nel quale trovare un certo ristoro. “I migliori momenti dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che , e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale”, scrive Giacomo Leopardi nello Zibaldone con parole non lontane dal “naufragar m’è dolce in questo mare” che ritroveremo nella lirica più celebre, L’Infinito, dello stesso Leopardi. Per altri poeti ....  segue in   << Malinconia e Melanconia Psicologo Dott. Luca Zucconi Frosinone e dintorni  >>  ( su  psicologofrosinone.it)


benvenuta quindi nalinconia   


 

14.11.21

solitario cammino

Leggi anche  
http://qualcosavicinoallamore.blogspot.com/2013/11/elogio-della-solitudine-fabrizio-de.html https://libreriamo.it/intrattenimento/musica/elogio-solitudine-fabrizio-de-andre-coronavirus/


Ieri il consueto turno del sabato mattina all'associazione del commercio solidale si è rilevato più impegnato del previsto perchè il prezzo degli articoli da prezzare e sistemare non risultava in bolla e quindi oltre a servire i clienti e prezzarli si doveva cercare sul sito di dei consorzi l'articolo con il relativo prezzo .

Quindi la  sera     , anche   se per cazzeggio  o  cercare   storie per il  blog  non  avevo tanta  voglia   ho  deciso  d'evadere   camminando  . Ho provato a chiamare   gli  amici  ,ma   tra  partner  e  famiglia    con  figli   , erano impegnati  o  non rispondevano  al telefono . Ed  ecco che   come  sempre  solitario come sempre o  quasi  ( il risultato di non aver legami sentimentali  o matrimoniali ) e d'essere troppo libero ed indigesto per gli amici  sono andato    a camminare  tra   i  viali    alberati  ed  il boschetto del mio paese  (  ne  trovate  nel post le  foto )







ne  ho  approfittato  per  immergimi nei colori autunnali   che   fanno  si che  l'autunno    triste   di per  se      sia  allo  stesso tempo   una  stagione  da  colori bellissimi    come      la  primavera  .






Ora   alcuni   penseranno    che << Così facendo ti perdi una parte di vita . che   stia  facendo  l'elogio della  solitudine    o     dell'individualismo  asociale  ,   dello  zitellaggio   >> Oppure    che  mi  voglia  male  

    ****Giuse, perché pensi di essere indigesto?
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  • Giuseppe Scano
    ***** nel senso Fig., di persona o cosa, insopportabile, difficile a tollerarsi: quell’uomo mi è proprio i.; una conversazione, una lettura i., molto noiosa. se nessuno mi cerca per uscire o per chiedermi come sto un motivo ci sarà ?
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    Giuseppe Scano la gente forse pensa che tu sia felice ed appagato nella tua solitudine e non ti cerca per questo....non ci sono motivi a volte se non si è cercati

  •  Vero  un  certo senso si  sto facendo un elogio d'essa   . Ma  allo stesso tempo  ho    voluto mettere  in evidenza  un altro lato della  solitudine  quella che   https://spettacolo.periodicodaily.com/elogio-della-solitudine/ recensendo  \  analizzando questa  introduzione   che Fabrizio  de  Andrè faceva  ad Anime Salve   




     chiama   Il privilegio della solitudine. 


    “Si sa, non tutti se la possono permettere (…) solitario è un politico fottuto di solito.“ Queste prime parole tratte dall’elogio della solitudine, ci donano un nuovo paio di lenti, al fine di osservare da un punto di vista insolito il fenomeno in analisi. Per quanto sovente la solitudine sia vista in maniera negativa, e in effetti in certi casi lo sia, De André ci tiene a descriverla inizialmente come una sorta di privilegio.

    Infatti, se si riflette bene, questa connotazione è perfettamente sensata. Basti pensare, ad esempio, a chi vive nel disagio della malattia. A tutti coloro che desidererebbero anche solo un briciolo di solitudine, poiché quest’ultima sarebbe sinonimo d’indipendenza.
    Dobbiamo inoltre riconoscere che, nonostante la nostra vita sia immersa nel sociale spesso ci porti a ricercare la solitudine, non sempre ciò si riveli facile. Nessuno può vivere completamente solo.

    Da soli si cresce, ma si hanno a disposizione minori occasioni confronto. E confrontarsi ci rende adulti. Da soli non si guadagna da vivere. Che sia il politico, o l’artigiano, tutti necessitiamo d’interazioni umane al fine di poterci permettere la vita.

    elogio della solitudine ragazza
    <<Però, sostanzialmente quando si può rimanere soli con se stessi (…) dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle.>>
    Nella lingua italiana, la parola solitudine delinea un individuo solo, privo di compagnia; che ciò abbia una connotazione negativa o meno, lo stabiliamo noi.
    Al contrario, in inglese esistono due termini distinti per indicare la solitudine: “loneliness” e “solitude“. Il primo, descrive la sensazione di tristezza e disagio causata dal sentirsi soli nell’affrontare la vita. Invece, “solitude“, si potrebbe definire come una “solitudine per scelta“. Ed è proprio questa la tipologia di solitudine che De André descrive in questi versi. Ed ecco che   concordo con  il sito prima  citato  << Scegliere d’isolarsi, non significa, in questo caso, annullarsi, voler evitare di guardare il mondo e di riflettersi su di esso. L’autore propone la solitudine come mezzo di conoscenza del circostante. Ritrovarsi soli, può rivelarsi un’occasione preziosa per guardare il mondo con occhi nuovi. Esonerandosi dalla vita sociale, ci si allena a osservare i dettagli. Si apprende a dare importanza a ogni singola cosa, a ricercarne il significato. Alla fine, si giunge alla comprensione che anche noi stessi non siamo altro che un dettaglio della natura. E in quanto tale, meritiamo importanza, possediamo un senso di esistere. L’elogio della solitudine può avere come altro scopo, il ritrovamento di un senso della vita perduto.>> Essa può fungere da introspezione: conoscere se stessi  << E ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi (…) credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.“>>
    Non solo il circostante. De André, nel suo elogio della solitudine, desidera fare chiarezza su un altro punto focale: quello della conoscenza di se stessi.
    Qual è il comportamento che assumiamo nel momento in cui incontriamo una persona nuova? Se quest’ultima ci risulta interessante, a poco a poco vorremo sapere tutto di lei, o perlomeno, più informazioni possibili. Le chiederemo della sua storia, dei suoi gusti personali, delle sue esperienze. Di volta in volta osserveremo i suoi gesti, le sue abitudini, le sue caratteristiche più intime.

    E noi?
    Lo facciamo perché per farsi un’idea di un determinato soggetto, è fondamentale per conoscerlo. Se siamo però così costantemente concentrati sugli altri, possiamo veramente affermare di conoscere noi stessi? Siamo davvero amici della nostra persona?
    Quesiti apparentemente banali, poiché tutti siamo convinti di conoscere noi stessi meglio di chiunque altro. Eppure, non è sempre così. E a questo scopo, la solitudine ci viene in aiuto. E’ infatti solo facendo un passo indietro dalla società, che riusciamo a riscoprire la nostra essenza. Nella solitudine, spariscono le influenze, diminuiscono i rumori di sottofondo, si attenuano le luci. E restiamo noi. Noi, e il nostro elogio della solitudine.

    quindi    non mi sto privando  di nessun aspetto della    vita o smettendo  di amare  le donne  o    del  volermi fare   una  famiglia   ma   visti  i risultati  delle mie  ricerche  (  voi  done  siete  strane   uno vi chiede  d'uscire  o   vi da  il suo numero  di telefono  e  voi  subito  lo rimuovete  o lo  mandate a  quel paese   credendo  che   voglia  subito   ..... ci  siamo  capiti  😜😉  )  ho smesso  di cecare 


    Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

    Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...