sono da poco passate le 18 20 finalmente è arrivato
****Giuse, perché pensi di essere indigesto?
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Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà

Anche se per l'equinozzio d'autunno bisognerà aspettare il 23 settembre l’estate volge al termine e siamo pronti a salutare agosto e dare il benvenuto a settembre… ovviamente per chi no riesce a stare fermo e vuole godersi gli ultimi giorni di vacanza o in pensione vuol godersi l'autunno con gli scarponi ai piedi e lo zaino in spalla! 🎒⛰️
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| da bene insieme - conad settembre 2024 |
Mentre il mese scorso vi abbiamo suggerito libri corti composti da racconti brevi, perfetti per letture mordi e fuggi sotto l’ombrellone, o in altre modalità vacanziere, il libri di questo mese hanno anche la caratteristica della lunghezza: costruiscono mondi, disegnano universi, e quindi hanno bisogno di spazio. Ma nessun timore, perché peso non equivale a pesantezza. Ecco i libri fantastici da leggere quando la realtà ci sta stretta, tenendo presente due cose.
La prima: quando parliamo di realtà insopportabile, intendiamo la realtà apparente, quella quotidiana, concreta ma illusoria. Come già diceva Montale (“gli scorni di chi crede / che la realtà sia quella che si vede”) e come insegna Edoardo Camurri in un libro di cui abbiamo parlato di recente, c’è un’altra Realtà oltre questa, e uno dei modi per accedervi è proprio la lettura. La seconda: la letteratura fantastica è spesso accusata - ancora nel 2024, sì! - di essere letteratura d’evasione, moralmente inferiore rispetto a una supposta letteratura impegnata, solo perché non aderisce ai canoni del realismo. A queste osservazioni, oggi e sempre non c’è modo di rispondere migliore delle parole di Ursula LeGuin: non confondiamo la fuga del disertore con l’evasione del prigioniero.
Questo romanzo è stato definito uno dei capolavori della letteratura in lingua inglese di tutti i tempi, e Alasdair Gray (quello di Povere creature!, da cui il film di Lanthimos) - viene accostato nientemeno che a James Joyce, Orwell e Lewis Carroll; oltre il pur ampio ambito dell’inglese, c’è chi ha scomodato Kafka e Dante. Per dare un’idea della vastità e della complessità di Lanark. Opera che in origine era uscita in quattro libri, e che ora Safarà ripropone in un unico volumone, sempre nell’eccellente traduzione di Enrico Terrinoni.
A dimostrazione che distinguere tra realismo e fantastico è una roba da bacchettoni, Lanark è ambientato nella dura e asfittica città di Glasgow, Scozia, e nell’altrettanto angosciante ma del tutto immaginaria città sotterranea di Unthank. Critica sociale e politica non ne risultano affievolite ma anzi esaltate; e l’alternarsi di registri e stili - moderno, postmoderno, sperimentale, avanguardia - contribuisce a dare una visione a tutto tondo della storia dell’uomo, della Storia dell’Uomo.
Altro romanzo che parte dal reale per sconfinare subito nel fantasmagorico è Riddance. Shelley (non Shirley) Jackson è una scrittrice, ma anche un’artista contemporanea: la sua opera più nota, e realizzazione più clamorosa, è un racconto di circa duemila parole che però non sono state stampate su carta, ma tatuate su circa duemila volontari, una ciascuno; un’opera vivente, mobile, diffusa.Con lo stesso approccio innovativo da decoupage, Jackson racconta una storia fatta di ritagli, frammenti, documenti inventati, trascrizioni radiofoniche dall’aldilà. Perché sì, l’idea di partenza è quella che le persone balbuzienti, così in difficoltà con la propria voce, siano in grado di dare voce ai morti: o almeno così la pensava la fondatrice dell’Istituto Professionale Sybil Joines per Portavoce di Fantasmi e Giovani dalle Bocche Udenti. Menzione speciale alla traduttrice, Valentina Maini - e per saperne di più leggere la nostra recensione. Strabiliante come una performance, appassionante come un giallo.
Con l’opera dello scrittore tedesco Dietmar Dath siamo all’incrocio impossibile ed esplosivo tra cyberpunk, fantasy e favolistica allegorica stile Esopo. Il titolo echeggia ovviamente il darwiniano L’origine delle specie, e mantiene esattamente quello che promette. Senza tanti complimenti, riguardi o spiegazioni, il lettore è gettato in un mondo che si intuisce essere (stato) il nostro, ma in cui qualcosa è andato storto. O forse, dritto: perché dopo millenni di feroce dominazione umana, le cose sono cambiate. Ci sono state delle mutazioni e ora la Terra è abitata dai Gente, incroci tra sapiens e altri animali; mentre i discendenti dei nostri simili se la passano maluccio, anche se tentano di rialzare il capo, e ai margini del mondo creature semi-viventi di natura ancora più ibrida e indefinibile cominciano a prendere forma…
In effetti L’abolizione delle specie (traduzione anche qui per nulla semplice di Paola Del Zoppo) non è solo una favoletta anti specista, pur se l’intento militante è ovvio: non viene dipinto un idillio a fronte della barbarie precedente (attuale). E soprattutto la storia non è statica, ma anzi si proietta nel futuro per altri mille e passa anni. Visionario.
Creature miste popolano anche il mondo di Fathomfolk, ma non sono mezze umane mezze animali, bensì mezze donne mezze sirene - già di per sé un ibrido fantastico. E però la razza dominante è ancora quella umana, mentre il popolo del mare è discriminato.Fathomfolk è il bell’esordio di Eliza Chan, di famiglia cinese ma nata in Scozia: potrebbe essere definito schiettamente fantasy, anche se la sua peculiarità è proprio quella di pescare non in una ma in due tradizioni mitologiche ben distanti, le leggende dell’estremo oriente e il folklore britannico. L’ibridazione, in questo caso letteraria, riesce armonica, e Chan ci mette del suo. Il libro, tradotto da Laura Miccoli, fa parte del primo giro di uscite di Ne/oN Libri, nuovo marchio delle Edizioni E/O dedicato alla narrativa fantastica e di genere. Buon viaggio a loro, e a noi.
Odio e amore
Sull'amore non saprei cosa aggiungere a quanto detto nel mio post precedente : << anche se astronomicamente è il 22 settembre è già autunno e s'inizia vedere >> .Per l'odio può essere sintetizzato da queste due vignette in particolare la seconda dei fumetti di penauts sotto riportata

infatti come ogni anno inizio ad assaporarne il suo fascino in quanto non è solo malinconia e tristezza ma : offre una ricca gamma di immagini e sensazioni che possono evocare emozioni complesse. Molti poeti hanno descritto l'autunno come una stagione di transizione, in cui la natura si prepara al riposo invernale . Il cambiamento dei colori delle foglie la trasformazione della flora sono per molti poeti metafora della transitorietà della vita. A volte, invece, viene esplorato il senso di malinconia e nostalgia. La diminuzione delle ore di luce diurna e il freddo crescente possono ispirare riflessioni sulla fugacità del tempo e sulla caducità della vita. La natura che si prepara per l'inverno può essere vista come simbolo della vita umana e del suo ciclo naturale, portando alcuni poeti a riflettere sulla mortalità e sulla fragilità dell'esistenza. L'autunno è, per alcuni, la stagione dell'amore: In alcuni casi, l'autunno può essere associato a tematiche romantiche. La freschezza nell'aria e l'atmosfera di cambiamento possono ispirare l'amore e le relazioni. Infatti Poeti famosi come John Keats, Emily Dickinson e Robert Frost hanno scritto poesie significative sull'autunno, catturando la sua bellezza e la complessità emotiva che porta con sé. In generale, l'autunno offre agli artisti un terreno fertile per esplorare una vasta gamma di emozioni e concetti attraverso la forma poetica. ecco l'elenco
suggerito da Poesie sull'autunno di www.poesiedautore.it concludo con un ei pezzi musicali simbolo in tema auttunnale
colonna sonora
Non potrai mai attraversare l’oceano se non hai il coraggio di perdere di vista la riva.
da facebook
in sottofondo
La Malinconia Luca Carboni
"A settembre succedono giorni di cielo sceso in terra. Si abbassa il ponte levatoio del suo castello in aria e giù per una scala azzurra il cielo si appoggia per un poco al suolo." Erri De Luca🌾🌾🍂🍁🍇
Di solito tutti gli anni vedevo il periodo che va dalla fine d'agosto ai primi di Settembre il nono mese dell'anno secondo il calendario gregoriano ed è il primo mese dell' autunno nell'emisfero boreale
ed il primo della primavera nell'emisfero australe come qualcosa di malinconico \ triste e ritorno al solito tram tram \ routine . Come testimonia la striscia dei fumetti di penauts riportata sotto . Ma stavolta , cazzeggiando in rete , grazie alla canzone suggerita che si sente in sottofondo e ad una storia di un mio contatto di facebook , ne ho scoperto l'utilità un altro lato . infatti posso dire almeno.per quest'anno che , come un famoso film Odio l'estate , la mia stagione insieme alla primavera preferita . Mi ci vuole un po' di malinconia per archiviare un estate di merda fra covid , afa , lutti , noia , una campagna elettorale violenta ed aggressiva fatta : d'insulti, fakenews demagogia ed propaganda . Infatti come dal titolo del post la malinconia in certi momenti può essere preziosa
| Peanuts 2022 agosto 29 (ilpost.it) |
Con un felice paradosso il celebre scrittore Victor Hugo definì la malinconia “la gioia di sentirsi tristi”. Una gioia difficile da afferrare, legata spesso ad un dolce indugiare nella propria fantasia volto a ricercare non di rado una bellezza, un qualcosa, dai contorni sfumati: un amore che non è mai arrivato realmente, un sogno nel cassetto a cui si guarda con un piacevole mix di desiderio e rassegnazione. A differenza della nostalgia, nella quale si soffre per l’assenza di un passato ben specifico, la malinconia rimane uno stato d’animo di fondo maggiormente indeterminato. Un cuscino morbido, nel quale trovare un certo ristoro. “I migliori momenti dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che , e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale”, scrive Giacomo Leopardi nello Zibaldone con parole non lontane dal “naufragar m’è dolce in questo mare” che ritroveremo nella lirica più celebre, L’Infinito, dello stesso Leopardi. Per altri poeti .... segue in << Malinconia e Melanconia Psicologo Dott. Luca Zucconi Frosinone e dintorni >> ( su psicologofrosinone.it)
benvenuta quindi nalinconia
ne ho approfittato per immergimi nei colori autunnali che fanno si che l'autunno triste di per se sia allo stesso tempo una stagione da colori bellissimi come la primavera .
Ora alcuni penseranno che << Così facendo ti perdi una parte di vita . che stia facendo l'elogio della solitudine o dell'individualismo asociale , dello zitellaggio >> Oppure che mi voglia male
****Giuse, perché pensi di essere indigesto?
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Giuseppe Scano***** nel senso Fig., di persona o cosa, insopportabile, difficile a tollerarsi: quell’uomo mi è proprio i.; una conversazione, una lettura i., molto noiosa. se nessuno mi cerca per uscire o per chiedermi come sto un motivo ci sarà ?
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*******Giuseppe Scano la gente forse pensa che tu sia felice ed appagato nella tua solitudine e non ti cerca per questo....non ci sono motivi a volte se non si è cercati
“Si sa, non tutti se la possono permettere (…) solitario è un politico fottuto di solito.“ Queste prime parole tratte dall’elogio della solitudine, ci donano un nuovo paio di lenti, al fine di osservare da un punto di vista insolito il fenomeno in analisi. Per quanto sovente la solitudine sia vista in maniera negativa, e in effetti in certi casi lo sia, De André ci tiene a descriverla inizialmente come una sorta di privilegio.
Da soli si cresce, ma si hanno a disposizione minori occasioni confronto. E confrontarsi ci rende adulti. Da soli non si guadagna da vivere. Che sia il politico, o l’artigiano, tutti necessitiamo d’interazioni umane al fine di poterci permettere la vita.

E noi?Lo facciamo perché per farsi un’idea di un determinato soggetto, è fondamentale per conoscerlo. Se siamo però così costantemente concentrati sugli altri, possiamo veramente affermare di conoscere noi stessi? Siamo davvero amici della nostra persona?Quesiti apparentemente banali, poiché tutti siamo convinti di conoscere noi stessi meglio di chiunque altro. Eppure, non è sempre così. E a questo scopo, la solitudine ci viene in aiuto. E’ infatti solo facendo un passo indietro dalla società, che riusciamo a riscoprire la nostra essenza. Nella solitudine, spariscono le influenze, diminuiscono i rumori di sottofondo, si attenuano le luci. E restiamo noi. Noi, e il nostro elogio della solitudine.
quindi non mi sto privando di nessun aspetto della vita o smettendo di amare le donne o del volermi fare una famiglia ma visti i risultati delle mie ricerche ( voi done siete strane uno vi chiede d'uscire o vi da il suo numero di telefono e voi subito lo rimuovete o lo mandate a quel paese credendo che voglia subito ..... ci siamo capiti 😜😉 ) ho smesso di cecare
in sottofondo Vespa 50 special - Cesare Cremoni Culture Club - Karma Chameleon