Hanno voluto chiamarlo eco-pellegrinaggio musicale per la pace e l’unità dei cristiani. Impegnativo, certo. Tanti propositi in un solo viaggio potrebbero sembrare sovradimensionati, ma finora il gruppo della parrocchia di Viersen, diocesi di Aquisgrana, Nordovest della Germania, a due passi dall’Olanda e dal Belgio, è riuscito a centrare tutti gli obiettivi. Sono partiti in 14 (tredici uomini e una donna) dalla parrocchia della città tedesca il 23 luglio scorso e ieri, rispettando pienamente la tabella di marcia, sono approdati a Roma. Domani alle 17 è previsto un breve concerto d’organo nella Basilica Vaticana.
A suonare saranno loro stessi, o meglio il responsabile del pellegrinaggio che si chiama Giovanni Solinas ed è un organista italiano che da cinque anni vive in Germania. Può sembrare insolito il fatto che un italiano faccia da guida a un gruppo di tedeschi, ma la fede e la cultura possono azzerare anche i luoghi comuni più radicati. Come il fatto che un gruppo di fedeli di una parrocchia tedesca decida di intitolare un pellegrinaggio attraverso Germania, Svizzera e Italia “L’année de pèlerinage” (in francese). Nessuno stupore. Spiritualità, pace e musica, elementi fondamentali di questa esperienza, non hanno confini.
Certo, per portare un messaggio tanto importante, percorrendo oltre 1.600 chilometri in bicicletta, dal Nord della Germania fino a Roma e da qui, con un traghetto che partirà da Civitavecchia, fino ad Alghero, dove il viaggio si concluderà il prossimo 26 agosto, oltre a un indiscutibile anelito ideale, servono buone gambe. Ma i fedeli tedeschi sono ben allenati, visto che hanno superato senza difficoltà le montagne svizzere, compreso il passo dello Spluga. «Ma no, siamo tutti dilettanti e – spiega Giovanni Solinas – e tra noi ci sono anche persone non più giovanissime». Forse tanta energia spirituale arriva dai concerti d’organo di cui il pellegrinaggio è stato punteggiato. Ogni tappa si è trasformata in una preziosa occasione per offrire alle comunità ospitanti le note di importati brani liturgici. Oltre che nella chiesa della loro parrocchia, San Cornelius di Viersen, alla partenza, Solinas ha suonato nella chiesa di Sant’Apollinare, a Remangen; in quella di San Giuseppe a Montag Alzey; nella parrocchia di Sant’Alessandro a Rastatt; in quella dei Santi Pietro e Paolo a Spaichingen; e poi, in Svizzera, nella parrocchia di San Nikolaus ad Altstätten. In Italia la prima tappa musicale si è tenuta nella Basilica di Santa Maria di Campagna a Piacenza, seguita da quella nella Cattedrale di Santa Maria Assunta a Pisa. Stasera, alle 18.45, concerto nella chiesa di San Giovanni Bosco a Castro Pretorio di Roma. Domani il cuore del pellegrinaggio, in Vaticano: «Mi hanno detto che forse scenderà in basilica anche il Papa per un breve saluto, ma non vogliamo illuderci». E poi, dopo Ferragosto, in Sardegna, sono previste tappe a Ozieri, Alghero, San Pietro di Sorres Borutta. L’intero progetto musicale è sostenuto dal Goethe-Institut perché Solinas, 36 anni, non è proprio l’ultimo arrivato. Oltre che, come detto, organista della Basilica di San Cornelius a Viersen-Dülken, è direttore artistico della casa editrice Motette-Psallite di Düsseldorf. Dopo il Conservatorio, in Italia, si è specializzato in musica liturgica a Ginevra e Düsseldorf. «Avrei voluto rimanere in Sardegna ma nessuno mi ha offerto nulla. Così da 5 anni mi sono trasferito in Germania e mi trovo benissimo». Questo pellegrinaggio, al di là di tutti gli importantissimi obiettivi raccontati, è un po’ anche il suo riscatto.