canzoni suggerite
- Magazzino 18 - Cristicchi
- esodo -- Chiara Atzeni
- HAI MAI NOTATO CHE GLI ADDII -- "
Come ogni anno da oggi dopo quella della memoria inizia la settimana del il giorno del ricordo ovvero il 10 febbraio .
Da 21 anni cioè con l'istituzione della legge legge 30 marzo 2004 n. 92, si ricorda giustamente una storia semi conosciuta ( eccetto studiosi specialisti, gli abitanti del friuli venezia Giulia, e in nazionalisti del Msi eredi di Fdi ) all'opinione pubblica nazionale il massacro delle #Foibe (pozzi carsici) e dell'esodo #giulianodalmata e #istriano, uno dei momenti tragici della 2°guerra mondiale soprattutto nell'Adriatico e nella ex Jugoslavia .
Voglio inoltre ricordare a tutti gli amici che mi suggeriscono libri sulle foibe scritti da gente di destra e nazionalisti che per inquadrare meglio la storia: dovrebbero leggere un breve ma essenziale riassunto di non basarsi solo sul libro di Bernas citato nel bellissimo musical magazzino 18 d Simone Cristicchi . Ecco che prima di toccare un argomento così delicato e dibattuto ci si dovrebbe sforzare di andare oltre la vulgata ufficiale del 10 febbraio e leggere o almeno sfogliare le pagine introduttive di "Foibe" di Giacomo Scotti (uno storico di tutto rispetto, di cui vale la pena leggere un'intervista a prescindere dalla sua ideologia ).Tanto per capire la differenza, Scotti è uno che ha studiato la questione per decenni, e che - pur essendo senz'altro di sinistra e avendo vissuto a lungo in Jugoslavia - non ha mai risparmiato le critiche anche al regime di Tito tanto che è stato il primo a scrivere un libro sule brutture del carcere Titino di Goli Otok ( foto sotto )
1) di infilare nel titolo le parole "fascisti" e "italiani", così tanto per allargare il target
2) di farsi fare la prefazione da Veltroni
3) di farsi fare la postfazione da Fini
Questo si che è riduzionismo non chi vuole ricordare e sottolineare che le grandi tragedie e sofferenze dei popoli, quelle stesse del giorno d’oggi, nascono dai nazionalismi alimentati dalle ambizione di sopraffazione e di dominio sugli altri» Il fascismo e il comunismo Titino nel nostro caso A inquadrare nella giusta prospettiva la storia di quel periodo ha contribuito tra gli altri anche lo storico Sandi Volk, che spesso è intervenuto anche https://www.antiwarsongs.org/ per sfatare alcuni luoghi comuni che circolano in Italia sulla storia della Dalmazia e di Trieste.
Il ricordo ufficiale e della destra delle foibe non distingue le foibe del 1943 da quelle del 1947 e viene mescolato al periodo dell’esodo degli italiani. E’ singolare inoltre che dalle terre istriane, nei resoconti odierni, scompaiano ( salvo eccezioni dove vengono tratti en passant ) i nazifascisti e non si parli più delle loro stragi, dell’italianizzazione forzata e del razzismo anti-slavo che hanno alimentato la voglia di rivalsa, ma rimangano solo “italiani” contrapposti agli “slavocomunisti” di Tito.
13 luglio 1920 fu incendiato dai fascisti il 13 luglio 1920, nel corso di quello che Renzo De Felice definì "il vero battesimo dello squadrismo organizzato" Il Narodni dom (in sloveno Casa nazionale, Casa del popolo) di Trieste era la sede delle organizzazioni degli sloveni triestini
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Il Narodni dom in fiamme il 13 luglio 1920 |
Il 21 settembre 1920 Mussolini rivendicò orgogliosamente gli incendi delle Case del Popolo di Trieste e Pola in un discorso incendiario al teatro Politeama Cescutti di Pol dichiarando la necessità di estendere il territorio italiano “… sacrificando 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani”: il fascismo di frontiera era utile per sedare le agitazioni sindacali e risolvere il “problema slavo”.
La campagna di italianizzazione vera e propria iniziata nel 1922 impose il divieto di parlare in sloveno, la chiusura delle scuole “non italiane”, il cambio dei cognomi e della toponomastica; furono inoltre devastate le sedi operaie, chiusi i circoli culturali e le associazione sportive slovene. L’azione del governo fascista annullò l’autonomia culturale e linguistica delle popolazioni slave ed esasperò i sentimenti di inimicizia nei confronti dell’Italia.
La campagna di italianizzazione vera e propria iniziata nel 1922 impose il divieto di parlare in sloveno, la chiusura delle scuole “non italiane”, il cambio dei cognomi e della toponomastica; furono inoltre devastate le sedi operaie, chiusi i circoli culturali e le associazione sportive slovene. L’azione del governo fascista annullò l’autonomia culturale e linguistica delle popolazioni slave ed esasperò i sentimenti di inimicizia nei confronti dell’Italia.
All’epoca le foibe venivano già utilizzate dagli squadristi per far sparire le teste calde. Tra le due guerre mondiali, inoltre, gli esuli sloveni e croati dalla Venezia Giulia furono oltre 100.000.
Poi ci fu la brutale occupazione del 1941: l’Italia fascista era al seguito dei nazisti che invasero tutta la Jugoslavia. Seguirono stupri, massacri, bombardamenti e deportazioni di massa specialmente a danno di serbi e altre minoranze; violenze di cui l’esercito fascista fu parte attiva con la creazione di campi di concentramento come la Risiera di S. Sabba, a Trieste o il campo di Gonars a Udine. Alla fine della guerra la Jugoslavia conterà circa un milione di vittime di cui 300.000 direttamente attribuibili alle truppe d’occupazione italiane.
Dopo l’8 settembre del ’43, con le sorti della guerra rovesciate, con il fascismo in rotta e con una recrudescenza da parte dei nazisti, le popolazioni slave, oppresse dalla dittatura e dall’occupazione militare, ebbero modo insorgere in un complesso coacervo di motivazioni etniche, nazionali e ideologiche. L’esercito popolare e bande di irregolari intensificarono la lotta contro i simboli della dittatura: contro gerarchi del fascismo, camicie nere e civili collaborazionisti. Come in tutte le guerre ci furono anche vittime innocenti e all’interno dello stesso campo partigiano. Durante la guerra di liberazione dall’invasore avvennero centinaia di fucilazioni e una serie di infoibamenti il cui numero non è mai stato chiarito; non vogliamo fare la conta dei numeri, ma sono cifre che cambiano di anno in anno nei testi di propaganda delle destre post/neo-fasciste. Dopo la fine del conflitto bellico, nessun italiano criminale di guerra è stato processato.
Realtà storica testimoniata e documentata: un fenomeno complesso, con un prima e un dopo, che annualmente diventa un’arma di propaganda per gruppi e associazioni che si rifanno idealmente e/o politicamente al fascismo, alla repubblica di Salò o che fanno direttamente apologia del nazismo; movimenti che riducono tutto all’”odio slavo-comunista contro chi aveva la colpa di essere italiano”; quegli italiani che, a dispetto dei massacri compiuti in Libia, Etiopia e Grecia, sembrano essere sempre brava gente.
Chiunque decida di prendere in considerazione la questione delle foibe deve tenere conto di questo contesto: non per negarle o per ridurne l’importanza, ma per comprenderle. Chi invece rivendica platealmente l’eredità ideale del fascismo e della Rsi, quando parla di “foibe” dovebbe se ha coraggioe coerenza rivendicare anche l’italianizzazione forzata, la dittatura, la ferocia della guerra e i massacri subiti dal popolo slavo: una vergogna d’Italia che non si cancella nemmeno settant’anni dopo.
Ma purtroppo, invece di essere motivo di studio serio per non ripetere gli errori passati, e capire come ci si è arrivati e le conseguenze fino alla fine della guerra fredda , è motivo di propaganda e di orgoglio, riduzione delle responsabilità e scaricabarile solo sui comunisti o per i fascisti e per certa sinistra non comunista . Vediamo di capire cosa furono e come inquadrarle è fondamentale affrontare questo tema con rispetto e sensibilità, evitando generalizzazioni e semplificazioni.
Quindi le foibe si posso dividere in due fasi la prima non necessariamente comunista in quanto fu anche una rivolta popolare avvenute fra il 25 luglio e l'8 settembre dove i cadaveri di fascisti e collaborazionisti uccisi dai partigiani italiani e jugoslavi si mescolano con le vendette e con la reazione ( non giustificabile perchè sempre di violenza e d'abberrazione si tratta ) alla pulizia etnica e razziale del fascismo e del nazismo ., la seconda fase cioè quella totalmente comunista avvenuta da quando le forze Tito entreranno , il 1 maggio 1945 a Triste dove le foibe continuano ad essere utilizzate per seppellire i cadaveri di fascisti e collaborazionisti uccisi dopo la liberazione dell'Italia insieme a quei partigiani slvined italiani chevosarino criticare tito e le sue mire espansionistiche
Le uccisioni avvennero in un contesto di ostilità conclusa, e spesso sono state interpretate come atti di vendetta o giustizia sommaria da alcuni d'altri come puliia etnica da parte slava in quanto bastava per essere italiano secondo slcunino dissidente e critico verso toto per essere inquadrato come nemico del popolo e come fascista per finirci dentro .
In sintesi, la principale differenza sta nel contesto temporale e politico: le foibe del 1943 sono legate alla fase di guerra cioè al controllo del fascismo e occupazione tedesca, mentre quelle del 1945 sono legate alla fase di fine ostilità e liberazione. Poi seguira l'esodo , la divisione in due della zona di trieste e il Memorandum di Londra del 1954 e fino al 10 febbraio 1994 la congiura del silenzio salvo alcune voci libere insieme ai nazionalisti e ai fascisti Quindi Se si vuole arrivare ad una vera riconciliazione si deve avere una storiografica scevra il più possibile dalle ideologie. Questo è raccontare la storia. Usare certi episodi e tacerne altri per mera propaganda equivale a seminare odio. Inoltre e qui concludo Se non si ricordano anche le cause, si racconta una storia a metà.
Per chi volesse approfondire tali argomenti cosi complessi e " divisivi " ancora a quasi 80 anni dal tratto di pace del 1947 e 60 anni 1954 dalla soluzione della questione di triste ecco alcuni link a 360° o quasi
Per chi volesse approfondire tali argomenti cosi complessi e " divisivi " ancora a quasi 80 anni dal tratto di pace del 1947 e 60 anni 1954 dalla soluzione della questione di triste ecco alcuni link a 360° o quasi
- Campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi (fattiperlastoria.it)
- L'invasione della Jugoslavia: crimini di guerra e lager fascisti per slavi - Anarcopedia
- Massacri delle foibe - Wikipedia
- https://it.wikipedia.org/wiki/Massacri_delle_foibe#L'oblio_del_dopoguerra
- https://it.wikipedia.org/wiki/Giorno_del_ricordo
- http://www.cultora.it/foibe-diego-zandel-il-silenzio-e-stato-frutto-di-complicita-nazionali-e-internazionali/