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20.6.25

«Basta carciofi, è l’ora dei frutti tropicali» La sfida dei fratelli Stefano e Michele Bolliri: il clima cambia e non ci adattiamo

  fonte l'unione  sarda   10\6\2025

Tra le distese di carciofi che hanno fatto la storia agricola di Samassi, spuntano oggi piante che in Sardegna non ti aspetteresti. Avocado, mango, passion fruit e alchechengi: colture tropicali in risposta a un clima che cambia, curate da due giovani fratelli, Stefano e Michele Bolliri, classe 1994 e 2000.
L’idea
«La nostra avventura è nata da una domanda semplice ma ambiziosa: cosa può crescere in Sardegna che ancora non esiste?», raccontano. La risposta è arrivata dopo anni di studio, osservazione e sperimentazione sul campo. Nel 2023 è nato ufficialmente Sardinianway, ma il progetto aveva già radici profonde. I cambiamenti climatici sono una realtà con cui fare i conti e i due ragazzi hanno deciso di affrontarli non come una minaccia, ma come una sfida. «In Sardegna oggi fa caldo quanto in certi paesi tropicali, non possiamo far finta di niente. L’agricoltura deve adeguarsi, oppure resta indietro». Nel terreno di Sardinianway ora crescono diverse piante tropicali: avocado – in particolare la varietà Hass – passion fruit e alchechengi, un frutto dorato racchiuso in una campanella, spesso usato in pasticceria. E c’è spazio anche per una trentina di piante di mango, ancora in fase sperimentale. «Abbiamo letto, cercato fonti in spagnolo, scavato tra ricerche sudamericane. Ma a un certo punto bisognava sporcarsi le mani. Le vere risposte le trovi solo sul campo», spiegano i fratelli. Lontani dalle logiche dell’agricoltura intensiva, l’approccio dell’azienda è artigianale. «Qui non improvvisiamo. Ogni pianta la conosciamo. E anche se stiamo facendo qualcosa di nuovo, non ci sentiamo pionieri solitari: siamo parte di una terra che ha sempre saputo adattarsi».
La storia
A Samassi, dove la coltivazione dei carciofi è una tradizione centenaria, l’idea di piantare frutti tropicali ha suscitato più di una perplessità. «All’inizio ci prendevano per matti. Dicevano: “Ma dove andate con l’avocado?” E invece eccoci qui. Se dobbiamo reinventare il mestiere, tanto vale farlo su qualcosa che ancora non c’è». L’obiettivo va oltre la semplice coltivazione di colture esotiche. «Non si tratta solo di piantare qualcosa di diverso. Vogliamo contribuire a costruire una nuova identità agricola per la Sardegna. Una Sardegna che sappia essere più resiliente, più verde, più innovativa, ma sempre autentica». Mentre il clima cambia e l’agricoltura cerca di adattarsi, l’esperimento dei fratelli Bolliri somiglia sempre meno a una scommessa azzardata, e sempre più a un frutteto che cresce.

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