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Di fronte al vecchio Cristo di © Daniela Tuscano

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Non erano miserabili le lacrime della ragazzina che ieri, nel campo profughi di Lesbo, s'è gettata ai piedi del Pontefice. Non era miserabile la giovane donna che lo lavava col suo pianto e lo asciugava coi capelli. Era però familiare; prendeva vita, cioè, dai Vangeli, rendendo le narrazioni del catechismo potentemente vere. Quella ragazzina era la peccatrice pentita della casa del fariseo; una peccatrice, ecco, senza peccato, quindi intatta nel suo devastato dolore; senza ritegno; nulla aveva da ritenere. Ma l'innocenza disperata non è mai miserabile. Non lo è davanti al vecchio Cristo venuto dalla fine del mondo (lui pure, figlio d'immigrati). E la casa del fariseo, oggi, è quell'evocativa isola mediterranea. Terra di dei, di poeti, d'amori lesbici. Terra di frontiera divenuta sede del mondo, dove passa il Dio patriarca, ebraico, musulmano, cingalese. Terra d'Europa, di vera Europa, che non ha sede a Bruxelles, ma è nata principessa fenicia, ra