
Dopo aver smontato l'anno scorso ( qui il post ) nonostante le accuse ( che mi scivolano via ) di negazionismo \ revisionismo su tale evento \i ovvero il mito \ leggenda urbana del silenzio sulle foibe e sull'esodo delle popolazioni italiane de confine orientale , quest'anno proverò a smontare altri due molto diffusi : 1) quello della pulizia etnica 2) quella della nostra shoah .
Quale prende in esame per primo ? Iniziamo dall'ultimo che poi è anche il più grave . Esso è come gettare benzina sul fuoco ed una delle cause ( vedere i miei precedenti post I II ) del perchè ancora oggi a distanza di quasi 80 anni da tali eventi essi siano ancora una ferita aperta ed non si può parlare di memoria condivisa \ pacificazione ed di come ogni volta che se ne parla e si celebra il giorno \ settimana del ricordo , come giustamente dovrebbe far notare segnala https://capodistria.rtvslo.si/ nei suoi vari servizi sulle foibe s'alimenta di più la ferita . Ecco quindi che l'istituzione della giornata del 10 febbraio dedicata alle foibe e il dramma dell'esodo ci fa ( giustamente se fosse fatto bene ) ricordare che le celòebrazioni di tali avvenimenti sono è un occasione mancata per fare conti con la propria storia ed il proprio passato ed andare avanti senza dimenticare ciò che essi sono stati .
L'anno scorso una due \ settimane dopo il giorno del ricordo si è tenuto un convegno che avrebbe potuto dovuto essere un’occasione di riflessione sul modo in cui il dramma dell’esodo e la tragedia delle Foibe sono stati affrontati dalla maggior parte della stampa e dei media .
Ma l’incontro organizzato dall’Unione degli istriani nella sala principale del palazzo della Regione a Trieste sembra destinato , dopo il solito scontro diplomatico fra l’Italia e i governi di Slovenia e Croazia, ad alimentare nuove polemiche.
Ma l’incontro organizzato dall’Unione degli istriani nella sala principale del palazzo della Regione a Trieste sembra destinato , dopo il solito scontro diplomatico fra l’Italia e i governi di Slovenia e Croazia, ad alimentare nuove polemiche.
L'incontro in questione aperto dal presidente della Regione del Friuli venezia giulia , Massimiliano Fedriga, vedeva fra i relatori il presidente dell’Unione degli istriani, Massimiliano Lacota, l’ex parlamentare, Roberto Menia, e i giornalisti Elisabetta de Dominis, Fausto Biloslavo e Marcello Veneziani. In collegamento video è intervenuto anche il direttore editoriale di Libero, Vittorio Feltri.
In apertura Fedriga ha parlato di un “rigurgito negazionista” sulle Foibe e la Regione, ha aggiunto, “sarà al fianco di coloro che sosterranno la battaglia contro chi vuole negare queste sofferenze".Fin qui scelta condivisibile visto che c'è ancora chi le nega o le esalta , ma allo stesso tempo dubbiosa visto che nel calderone dei negazionisti vengono messi anche storici che cercano di smontare tali leggende con l'uso di documenti e di riportare lo studio della storia el confine orientale e quindi del periodo delle foibe e dell'esodo inquadrandolo nel contesto precedente al 8 settembre 1943 ed eliminando la confusione e uso strumentale quando si parla di tale periodo .
Il sito https://capodistria.rtvslo.si/ ,mi pare questo servizio in cui si risponde a quegli ;<
interventi hanno proposto oltre le rispettive esperienze sulla narrazione dell’esodo, in particolare a Vittorio Feltri l’autore delle dichiarazioni più forti: in una dura requisitoria contro il comunismo, ha accusato giornalisti ed editori di aver taciuto sulle Foibe, ha chiesto ai comunisti di pentirsi, (“i partigiani non possono perché per fortuna sono morti tutti”, ha aggiunto) e ha affermato che quella delle Foibe è stata una tragedia “addirittura peggiore rispetto a quanto avvenuto nei campi di concentramento in Germania”.
La comparazione fra la Shoah e le Foibe è stata ripresa anche da Marcello Veneziani, sia pur in maniera più sfumata: “Io non amo questi paragoni - ha detto - perché in effetti ogni tragedia è una storia a sé e quindi la comparazione non è mai giusta, ma quello che però si può notare è il diverso trattamento mediatico: da un punto di vista strettamente di storia nazionale, la tragedia delle Foibe con il relativo esodo ha una dimensione anche numericamente più grande rispetto agli Ebrei italiani che sono morti nei campi di sterminio”.>>
Meno male che a replicare ci ha pensato Alessandro Salonichio, presidente della Comunità Ebraica di Trieste, << “Mettere assieme tragedie terribili, ma con connotazioni profondamente diverse, come la Shoah e le Foibe, non aiuta alla comprensione e non fa onore a chi cerca questi paragoni”, ha detto. “La Shoah è stata caratterizzata da un metodo scientifico, mentre la tragedia delle Foibe, altrettanto tragica, ha avuto connotazioni diverse. Mettere tutto sullo stesso piano è pericoloso e fuorviante e spiace trovarsi di nuovo a commentare fatti di questo tipo.”>>
E' vero ed innegabile che nelle foibe e anche dopo a guerra finita come dice il testo ( mai accettato ufficialmente dai nostri politici ) della «Relazione italo-slovene 1880-1956», "ignorato e passato sotto silenzio da coloro hanno istituito la giornata \ settimana del 10 febbraio , e di cui la relazione approvata all’unanimità il 27 giugno 2000 dalla Commissione storico-culturale italo-slovena, costituitasi nel 1993 sotto l’egida dei ministeri degli esteri dei due paesi e formata da storici italiani e sloveni (consultabile qui). Essa afferma che dopo aver liberato il Litorale adriatico dai nazifascisti, l’Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo mise in atto (sottolineatura mia e di https://www.wumingfoundation.com/giap/ più recisamente qui da cui l'ho tratta )
«un’ondata di violenza che trovò espressione nell’arresto di molte migliaia di persone – in larga maggioranza italiane, ma anche slovene contrarie al progetto politico comunista jugoslavo – , parte delle quali vennero a più riprese rilasciate; in centinaia di esecuzioni sommarie immediate – le cui vittime vennero in genere gettate nelle “foibe” –; nella deportazione di un gran numero di militari e civili, parte dei quali perì di stenti o venne liquidata nel corso dei trasferimenti, nelle carceri e nei campi di prigionia (fra i quali va ricordato quello di Borovnica), creati in diverse zone della Jugoslavia.Tali avvenimenti si verificarono in un clima di resa dei conti per la violenza fascista e di guerra ed appaiono in larga misura il frutto di un progetto politico preordinato, in cui confluivano diverse spinte: l’impegno ad eliminare soggetti e strutture ricollegabili (anche al di là delle responsabilità personali) al fascismo, alla dominazione nazista, al collaborazionismo ed allo stato italiano, assieme ad un disegno di epurazione preventiva di oppositori reali, potenziali o presunti tali, in funzione dell’avvento del regime comunista, e dell’annessione della Venezia Giulia al nuovo Stato jugoslavo.»
ma Il ritornello «tutti i morti sono uguali» si trasforma, quando si tralasciano le dimensioni e il contesto dei fenomeni, in « alcuni morti sono più uguali degli altri ».
L’equivalenza tra foibe e Shoah tanto cara ai neofascisti e ai loro complici «democratici» nasce dall'affermazione che le truppe jugoslave avrebbero ucciso delle persone «in quanto italiane», esattamente come i nazisti avevano ucciso delle persone «in quanto ebree ». Ma si tratta di un ritornello propagandistico, senza alcuna valenza storiografica, ma come capita la menzogna diventa verità e la verità menzogna . Vero L’Esercito Popolare di Liberazione Jugoslavo – compresi i non pochi partigiani italiani in esso inquadrati – arrestò e in diversi casi uccise persone «contrarie al progetto politico comunista jugoslavo», qualunque fosse la loro appartenenza nazionale.Naturalmente nessuno intende giustificare queste uccisioni, in molti casi assolutamente sommarie, ma è doveroso ricordare che i bambini infoibati esistono , almeno che non vi si trovino documentati che lo affermino, solo nell'immaginazione malsana dei propagandisti di destra e che la larghissima maggioranza dei casi interessò appartenenti agli eserciti nazifascisti o loro collaboratori. Recentemente anche il Corriere della Sera si è accorto che ben 300 «martiri delle foibe» decorati dalla Repubblica Italiana dopo l’istituzione del «Giorno del Ricordo» nel 2004 erano in realtà combattenti nelle formazioni repubblichine e collaborazioniste, alcuni dei quali si erano anche macchiati di efferati crimini di guerra.Mettere le due cose sullo stesso livello non è la peggiore offesa, la peggiore banalizzazione che si possa fare della tragedia della Shoah ? A questo punto infatti qualunque atto di violenza diventa «come la Shoah!».
Adesso veniamo alle foibe come pulizia etnica degli slavi verso gli italiani . Altro mito e leggenda , ormai diventata quasi verità e guai a metterla in discussione altrimenti ti tacciono di negazionismo e ti dicono che insulti la memoria del ricordo , sulle foibe e sulla storia del confine orientale , diffusa dalla destra ( una delle oche cose in comune tra la destra parlamentare e quella extraparlamentare ) ed [ sic ] anche dalla sinistra parlamentare .
Inizialmente forse influenzato dai libri di storia di mio nonno paterno fascista e dalle prime letture sue foibe consideravo le foibe come pulizia etnica fatta dagli Slavi verso gli italiani . Poi con diverse letture ( in particolare il libro citato sopra e questi due siti I e II ) che la vulgata ufficiale del 10 febbraio considera a torto negazionista , mi sono fatto l'opinione che tale fatti storici cosi complessi e dolorosi vanno studiati e ricordati a 360° opinione che è quella che conoscete e che ho sempre espresso nel nostro blog dal 209 in poi . Confermata anche da uno storico non sospetto d'essere comunista talmente è critico verso Tito e verso i comunisti Raul pupo nel video che trovate sotto .
Recentemente pero , questa mia concezione è sembrata vacillare chiacchierando con amico sulle foibe . Lui sostiene che le foibe furono oltre ad un genocidio , la nostra shoah, furono pulizia etnica degli slavi contro gli italiani ed io no. Quando ad un certo punto mi ha chiesto il perchè di tale mia convenzione , ma non ho replicato forse perchè ero di fretta ( dovevo andare a fare una commissione ed ero in ritardo ) o paura di non riuscire a padroneggiare in sintesi una serie d'eventi cosi complessi come quelli del confine orientale senza cadere in interpretazioni ideologiche non ho saputo cosa rispondergli con esattezza e gli ho promesso che ci daremo rivisti . Ed ecco che lui , essendo vicini all'edicola mi ha regalato il libro di Dino messina italiani due volte dalle foibe all'esodo una ferita aperta della storia italiana. Esso è un libro si abbastanza onesto in quanto analizza la situazione storica comprendendo anche il ricordo degli esuli ed sostiene una buona ricostruzione storica vicina a quella ( ne trovaste un video sotto e qui ) di Raul Pupo .
Un buon libro pur non condividendone l'impianto troppo nazionalistico . Ma interessante conoscere ed approfondire la storia del confine orientale e dell'esodo leggendo testimonianze dirette e indirette di profughi
Ora per poter contraccambiare appena lo rivedo vorrei regalargli o fargli leggere qualche libro che lo smentisca tale sua interpretazione o meglio gli spieghi meglio la mia .
Ed ho rivolto la stessa domanda nel gruppo facebook chiuso moderato Storia moderna e contemporanea, spunti e riflessioni Ora da tale proficua discussione mi ha convito ad non abbandonare la strada intrapresa , che un alto scambio di opinioni ed un semplice libro stava a rischiando di farmi abbandonare , sul 10 febbraio e sugli avvenimenti del confine orientale . Infatti da ciò' ho capito il mo modo di ricordare e lottare contro le celebrazioni farlocche e strumentali del 10 febbraio dove << con la sua impostazione chiusa e nazionalistica”, tutta una certa retorica (poi confluita nel Giorno del Ricordo) “corre seriamente ( anzi lo sta facendo sempre più corsivo mio ) il rischio di legalizzare il ricordo di crimini altrui sull'oblio di altri crimini”— cioè dei nostri. >> da eccetto le frasi tra parentesi lo storico Carlo Spartaco Capogreco.
Insomma, sarebbe anche ora che per vicende complesse e dolorose dove in sintesi : << oggi raccontiamo di aver attraversato i tre incubi del novecento : il fascismo , il nazismo , il comunismo >> ( Antonio Toffetti figlio di un infoibato ) con i rispettivi crimini , non ci si fermasse a semplificazioni superficiali. Non basta citare qualche storico qua e là per non inciampare in assunti erronei o quantomeno discutibili. E l'argomento è troppo importante e complesso per facili ricette ed uso strumentale . Inoltre sul discorso "etnico" chiamerei in causa il video citato prima Raoul Pupo, storico di sicuro non tenero nei confronti di Tito.Lui lo esclude, e ne fa una descrizione prevalentemente politica.
Ecco quindi Dire che fu pulizia etnica è storicamente scorretto, sia per la natura degli eccidi, sia per il concetto di "italiano"in una zona crocevia di diverse popolazioni ed etnie come quella dei Balcani che è meno definito di quel che si pensa. Quindi concordo con questo commento della discussione avvenuta sul gruppo prima citata
Ma il termine << [...] "pulizia etnica" è --- come afferma il commento alla discussone di cui parlavo prima Fabiano Fava ---- ovviamente molto urticante, come espressione, e chi la usa ha tutto l'interesse di usarla come è stato detto sul gruppo di storia : << "trigger" per "indiNNiare" chi delle foibe ne sa pochissimo se non addirittura nulla e si lascia intontire. >> Quindi non si può parlare come dice sempre Pupo ( vedere l'articolo del ilpiccolo da me riportato qui in questo post ) : « Il termine “etnico” – spiega lo storico – non può venire applicato a comunità nazionali che si definiscono su basi non etniche, come gli italiani di Venezia Giulia e Dalmazia. In tali casi è preferibile fare riferimento ai processi di “semplificazione nazionale” che hanno interessato tutta l’Europa centro-orientale nel Novecento ».
approfondimenti
https://www.raiplay.it/video/2017/01/Enigma---Le-foibe-3dc18995-748a-49c2-aa67-8015c4465b7f.html
https://capodistria.rtvslo.si/archivio/foibe
Adesso veniamo alle foibe come pulizia etnica degli slavi verso gli italiani . Altro mito e leggenda , ormai diventata quasi verità e guai a metterla in discussione altrimenti ti tacciono di negazionismo e ti dicono che insulti la memoria del ricordo , sulle foibe e sulla storia del confine orientale , diffusa dalla destra ( una delle oche cose in comune tra la destra parlamentare e quella extraparlamentare ) ed [ sic ] anche dalla sinistra parlamentare .
Inizialmente forse influenzato dai libri di storia di mio nonno paterno fascista e dalle prime letture sue foibe consideravo le foibe come pulizia etnica fatta dagli Slavi verso gli italiani . Poi con diverse letture ( in particolare il libro citato sopra e questi due siti I e II ) che la vulgata ufficiale del 10 febbraio considera a torto negazionista , mi sono fatto l'opinione che tale fatti storici cosi complessi e dolorosi vanno studiati e ricordati a 360° opinione che è quella che conoscete e che ho sempre espresso nel nostro blog dal 209 in poi . Confermata anche da uno storico non sospetto d'essere comunista talmente è critico verso Tito e verso i comunisti Raul pupo nel video che trovate sotto .
Recentemente pero , questa mia concezione è sembrata vacillare chiacchierando con amico sulle foibe . Lui sostiene che le foibe furono oltre ad un genocidio , la nostra shoah, furono pulizia etnica degli slavi contro gli italiani ed io no. Quando ad un certo punto mi ha chiesto il perchè di tale mia convenzione , ma non ho replicato forse perchè ero di fretta ( dovevo andare a fare una commissione ed ero in ritardo ) o paura di non riuscire a padroneggiare in sintesi una serie d'eventi cosi complessi come quelli del confine orientale senza cadere in interpretazioni ideologiche non ho saputo cosa rispondergli con esattezza e gli ho promesso che ci daremo rivisti . Ed ecco che lui , essendo vicini all'edicola mi ha regalato il libro di Dino messina italiani due volte dalle foibe all'esodo una ferita aperta della storia italiana. Esso è un libro si abbastanza onesto in quanto analizza la situazione storica comprendendo anche il ricordo degli esuli ed sostiene una buona ricostruzione storica vicina a quella ( ne trovaste un video sotto e qui ) di Raul Pupo .
Un buon libro pur non condividendone l'impianto troppo nazionalistico . Ma interessante conoscere ed approfondire la storia del confine orientale e dell'esodo leggendo testimonianze dirette e indirette di profughi
Ora per poter contraccambiare appena lo rivedo vorrei regalargli o fargli leggere qualche libro che lo smentisca tale sua interpretazione o meglio gli spieghi meglio la mia .
Ed ho rivolto la stessa domanda nel gruppo facebook chiuso moderato Storia moderna e contemporanea, spunti e riflessioni Ora da tale proficua discussione mi ha convito ad non abbandonare la strada intrapresa , che un alto scambio di opinioni ed un semplice libro stava a rischiando di farmi abbandonare , sul 10 febbraio e sugli avvenimenti del confine orientale . Infatti da ciò' ho capito il mo modo di ricordare e lottare contro le celebrazioni farlocche e strumentali del 10 febbraio dove << con la sua impostazione chiusa e nazionalistica”, tutta una certa retorica (poi confluita nel Giorno del Ricordo) “corre seriamente ( anzi lo sta facendo sempre più corsivo mio ) il rischio di legalizzare il ricordo di crimini altrui sull'oblio di altri crimini”— cioè dei nostri. >> da eccetto le frasi tra parentesi lo storico Carlo Spartaco Capogreco.
Insomma, sarebbe anche ora che per vicende complesse e dolorose dove in sintesi : << oggi raccontiamo di aver attraversato i tre incubi del novecento : il fascismo , il nazismo , il comunismo >> ( Antonio Toffetti figlio di un infoibato ) con i rispettivi crimini , non ci si fermasse a semplificazioni superficiali. Non basta citare qualche storico qua e là per non inciampare in assunti erronei o quantomeno discutibili. E l'argomento è troppo importante e complesso per facili ricette ed uso strumentale . Inoltre sul discorso "etnico" chiamerei in causa il video citato prima Raoul Pupo, storico di sicuro non tenero nei confronti di Tito.Lui lo esclude, e ne fa una descrizione prevalentemente politica.
Ecco quindi Dire che fu pulizia etnica è storicamente scorretto, sia per la natura degli eccidi, sia per il concetto di "italiano"in una zona crocevia di diverse popolazioni ed etnie come quella dei Balcani che è meno definito di quel che si pensa. Quindi concordo con questo commento della discussione avvenuta sul gruppo prima citata
L'evento delle Foibe non è mica una specie di fulmine, un temporale, un qualcosa che "accadde fuori del controllo umano" e che non ebbe motivi scatenanti. Nell'esaminare un singolo - ben delineato - evento storico, rifiutare il rapporto causa-effetto che lo lega ad altri eventi è sciocco. Oppure è strumentalizzazione deliberata.Asserire che le foibe (e i vari altri eccidi di matrice slava avvenuti nei balcani a danno di altri slavi E ANCHE a danno di italiani E italòfoni - che erano slavi che parlavano italiano) furono un crimine, una cosa orrenda, è esatto ma non esime, dalla analisi, il concetto "furono una reazione a qualcosa avvenuto in precedenza".
E citare le cause delle foibe non significa "giustificarle", significa solo spiegarle e capirle.In sostanza, la risultante storiograficamente emergente è che l'attributo "pulizia etnica" sia utilizzato solo da chi vuole a tutti i costi imprimere una matrice ideologica e politica alla analisi storica dei fatti.
Nelle foibe ci finirono persone di QUALSIASI etnia, e gli italiani (insieme agli italòfoni) non furono la maggioranza. Questo fatto da solo dovrebbe esser sufficiente quantomeno a far sorgere qualche dubbio.
...Furono utilizzate per sopprimere gli oppositori politici al regime titino emergente A PRESCINDERE dalla etnia di cui facessero parte. Furono infoibati anticomunisti E persone solo sospettate di esserlo. Furono infoibate persone che effettivamente parteciparono agli eccidi fascisti e degli Ustascia, o SOLO sospettate di avervi preso parte. Furono infoibati collaboratori e spie e anche persone indicate come tali per odio e vendetta dei singoli.
La discriminante non fu MAI la lingua parlata, o l'etnia di appartenenza. [--- ]>>
Ma il termine << [...] "pulizia etnica" è --- come afferma il commento alla discussone di cui parlavo prima Fabiano Fava ---- ovviamente molto urticante, come espressione, e chi la usa ha tutto l'interesse di usarla come è stato detto sul gruppo di storia : << "trigger" per "indiNNiare" chi delle foibe ne sa pochissimo se non addirittura nulla e si lascia intontire. >> Quindi non si può parlare come dice sempre Pupo ( vedere l'articolo del ilpiccolo da me riportato qui in questo post ) : « Il termine “etnico” – spiega lo storico – non può venire applicato a comunità nazionali che si definiscono su basi non etniche, come gli italiani di Venezia Giulia e Dalmazia. In tali casi è preferibile fare riferimento ai processi di “semplificazione nazionale” che hanno interessato tutta l’Europa centro-orientale nel Novecento ».
approfondimenti
https://www.raiplay.it/video/2017/01/Enigma---Le-foibe-3dc18995-748a-49c2-aa67-8015c4465b7f.html
https://capodistria.rtvslo.si/archivio/foibe