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12.1.24

ALLA PAURA DEL CLASSICI NON SI RISPONDE CON LA CANCEL CULTURE MA LEGGENDOLI




in sottofondo   

 Ad  attirami   alla lettura     prima  di  La  canzone  di  Achille   di M.Miller  ( ne   ho  parlato    nei post  precedenti  ( qui  e qui   per  saperne  di più o non avete  letto i post    in questione ) !)     ed  a  rileggermi    in particolare  la  vicenda  di  Achille    l'Illiade    è  appunto   la  cancel  culture   ed  il  divieto   in una  scuola  Usa  di parlare  e far  studiare  Omero  .  Ora  Non ho fatto il classico ma lo scientifico ma ricordo ancora per    averlo studiato   con perifrasi alle  scuole  medie ( voi non so   ) questi versi: « Cantami, o diva, del Pelide Achille l’ira funesta?» ovvero Il verso iniziale  dell'Iliade di Omero⁕ .

Si tratta di un invito alla musa Calliope a cantare l'ira funesta di Achille, figlio di Peleo, che causò molti lutti agli Achei Achille trascinò molte anime di eroi morti prematuramente nell'Oltretomba e abbandonò i loro corpi perché diventassero pasto di cani e di uccelli


Ecco, a quanto pare Omero secondo il politicamente corretto e il neo femminismo è il capostipite della «mascolinità tossica» e un esempio di «patriarcato» a detta dei   progressisti della cancel culture , in realtà  i nuovi  censori    va bandito dalle scuole. « Sono molto orgogliosa di dire che quest’anno abbiamo rimosso l’Iliade e l’Odissea dai nostri programmi », dichiara Heather Levine, che insegna alla Lawrence High School. Negli Stati Uniti non hanno gradito che gli eroi omerici siano guerrieri «forti e dai capelli biondi», e hanno pensato bene di impedire ai ragazzi di leggerlo in classe. Ma di cosa parla l’Iliade? Dell’onore, di gelosia, amicizia, tradimenti, di uomini assetati di potere che vorrebbero dominare il mondo e di innocenti che muoiono in modo tragico a causa di una guerra voluta dai potenti.
Vi suona familiare ? Ma soprattutto parla dell’amore: dell’amore verso la propria patria, l’amore fraterno e dell’amore di un padre nei confronti del figlio. Vi ricordate di quando il vecchio Priamo supplica Achille di restituirgli il corpo di Ettore ? Io mi ricordo che quando lo lessi non scolasticamente per la prima volta mi commossi del dolore di questo padre che avanza nella notte vestito come un mendicante e si mette in ginocchio davanti all’assassinio di suo figlio. E vi ricordate la scena in cui Ettore dice addio alla moglie e al figlioletto? Ecco, in quei momento la guerra non è più gloriosa, non è più eroica, ed Omero ve lo mostra ! Secondo voi è tossico tutto questo? E sì l’Iliade parla di uno scontro tra due civiltà, esattamente come le guerre di oggi, ed esattamente come le guerre di oggi nasce da un pretesto, il tradimento di Elena nei confronti del marito Menelao che un uomo assetato di
potere, Agamennone, fratello di Menelao, sfrutta per dare inizio alla guerra. Per distruggere i suoi nemici. E alla gente «racconta» la favoletta del tradimento di Elena. Perché forse il vero motivo per bandire i classici non è perché , o almeno  non solo  ,  sono politicamente scorretti e non stanno al passo con i tempi ma perché lo sono fin troppo   vedere il sucesso dei romanzi ispirati ad Omero di M.Miller    che lo sviluppano e lo ripropongono da un altra prospettiva ad  iniziare    da " la canzone di Achillle di da me recensita   precedentemente  
 Non sia mai che i ragazzi leggendoli, incomincino a fare una cosa pericolosissima per tutti i governi, i politici e gli Agamennone di oggi: pensare con la propria testa  e  a  fare    collegamenti con l'oggi   !  Infatti  come  fa  notare    : <<  Perché leggere l’Iliade ora che non siamo più a scuola e non ci costringe nessuno |   >>  di Cristiana Chiumenti   su www.medium.it
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È una finestra su un mondo lontano
L’Iliade è un caposaldo della letteratura greca e quindi un classico per eccellenza. E il problema dei classici è che a nessuno va di fare qualcosa quando gli viene imposto: a scuola ci obbligano a leggerli, parafrasarli, analizzarli soltanto per preparaci a un’interrogazione. Una volta finita quella, ecco che dimentichiamo tutto. Eppure la loro importanza sta nella loro testimonianza, nel loro potere di rievocare mondi tanto concreti quanto lontani e di farli rivivere ogni volta. Nel suo libro Io Agamennone (Einaudi), il grecista Giulio Guidorizzi celebra la forza della parola quando scrive che, se oggi conosciamo i nomi e le gesta di questi grandi eroi è “perché esistono i versi del poeta che li celebrò, e perché la parola è l’unica cosa davvero immortale, mentre le altre periscono”.
Sta soltanto a noi, con la lettura, dare a questi versi la possibilità di trasportarci indietro nel tempo e farci rivivere questi mondi lontani: quelle dell’Iliade sono davvero “parole capaci di scavalcare il tempo, perché sanno scorgere i legami segreti delle cose”.                 [...] 
se foste interessati ad approfondire un po’ i fatti dell’Iliade e  d'Omero  , potete dare un’occhiata a questa lectio tenuta da Massimo Cacciari qualche anno fa al Palazzo Ducale di Genova, in cui riflette proprio sulla Guerra di Troia :


Se ancora mi chiedete a che serve leggere o conoscere i classici ? Un esempio non Omerico , ma che cade
penello sul discorso i cui abbiamo parlato prima è La poesia


“Days” di philp  Larkin è una riflessione sulla natura del tempo e sulla sua relazione con la felicità. Ecco la poesia in lingua originale  e   con  sotto   la  traduzione  proposta   dal sito   
OPIFICIO ROSSELLI /// laboratorio di poesia e conoscenze :
What are days for?
Days are where we live.
They come, they wake us
Time and time over.
They are to be happy in:
Where can we live but days?
Ah, solving that question
Brings the priest and the doctor
In their long coats
Running over the fields.




Essa mi  ha  fornito  la  risposta   a  questa mia   domanda  elucubratoria    a  che  servono i   giorni ? e  a  voi ?






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