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4.9.23

Non credo di © Daniela Tuscano

No, io non credo. Non credo che il crocifisso "apparso" a Michael Zanera tra le lamiere incandescenti gli dicesse "La tua fine è vicina". Non credo a un Dio compiaciuto della sofferenza umana. Non credo a un Dio che ci chiede di offrirci in olocausto.
Naturalmente si può, a volte si deve farlo. La storia cristiana, di ieri e di oggi, è costellata di martiri. Ma al Dio che immola le sue creature continuo a non credere. Chi ha dato la vita l'ha, appunto, donata. L'ha
consegnata volontariamente perché tutti "l'abbiano in abbondanza". Ha amato da morire per alimentare la vita. Sull'esempio di Cristo.
Ma la croce di Cristo non è una conclusione. È la porta stretta attraverso cui abbiamo la resurrezione. Non solo nell'aldilà. Adesso. Una vita cristiana è una vita doppia, una vita più vita, una vita più carnale.Michael Zanera non si era offerto in olocausto. E benché spesso siamo incapaci di comprendere le vie di Dio, di una cosa sono sicura: egli non voleva che Michael e i suoi compagni morissero, come non ha permesso il sacrificio di Isacco.
Certo, in questo caso, nessun angelo è intervenuto. Forse perché un angelo, sia detto senza retorica, si trovava già in quel nome "Michael", su quelle rotaie, e al posto della spada aveva accanto un crocifisso fiammeggiante. Un crocifisso che si è identificato non nella morte - che non desiderava - ma nella vita di Michael e amici. Una vita in bilico per ottocento euro al mese.
Il crocifisso è apparso a Michael, come si è fatto deporre tra la popolazione di Leopoli straziata dalla guerra, per dire che quello è il suo posto: tra gli sfruttati, i dimenticati, le vittime dell'ingiustizia e della violenza umana. Michael e gli altri sono morti per mano dell'uomo, perché è l'uomo che sfrutta, l'uomo che scatena le guerre, l'uomo che riduce il prossimo a scarto.
E tra gli scarti, i rifiuti di Ulan Bator, ai confini del mondo, è stata trovata da una donna - una madre - una statua di Maria. La Madre. Il volto femminile di Dio. A ricordare che nessun uomo, nessuna donna sono inutili. No, non credo nel Dio che ci vuole morti. Credo nel Dio che ci vuole vivi e non ci abbandona nella morte, nemmeno la più infame. Ma per quell'infamia che Dio condivide, che è un insulto a Dio, saremo chiamati in giudizio.

25.12.16

esistenza di un Dio comune alle tre religioni monoteistiche ? secondo me si perchè ...

..... Quest'anno la festa di Natale coincide con l'Hanukkah ebraica Lo scorso anno era in concomitanza con la nascita del profeta Maometto.


L'immagine può contenere: incendio e sMS 

Secondo me da lassù vogliono comunicarci che, col nostro comportamento, stiamo sbagliando tutto.

27.12.11

dio è laico come me


IL post d'oggi vuole rispondere a una domanda , a cui finora non avevo dato peso e cestinavo per l'ovvietà dela risposta , che mi viene posta tantissime volte , quindi chiedo scusa  a  chi mi segue  fin dal precedente blog  se dovessi ripetermi

Come mai nel tuo blog accogli gente che la pensa in maniera totalmente o agli antipodi per usare una tua espressione ( i più cafoni ed irrispettosi chiamano feccia ) ?

<< Per sbarazzarsi di certi tipi di dogmatismo  andate in cerca di persone con cui siete in disaccordo e leggete un giornale [un libro , vedete un sito o un programma , parlate ] di un partito che non sia il vostro Se queste persone e il giornale vi sembrano pazzi , perversi , maligni ricordate che voi sembrate tali a loro . >> ( Bertrand Arthur William Russell  1872 – 1970 , scrittore, filosofo e matematico britannico, premio Nobel nel 1950 per la letteratura esponente del movimento pacifista )
Perché continui a dire che sei uno spirito libero invece sei un catto comunista ovvero sono né cattolici ,né comunisti,sono il nulla organizzato
Io non sono né cattolico ( inteso nel senso dogmatico ) né comunista ( ortodosso , ma eretico ) , a meno che prendere o condividere qualcosa con loro non significhi esserlo , allora lo sono . Infatti io sono stato educato da mio padre mio zio al comunismo extra parlamentare da mia madre e mia zia a quello parlamentare . Cosi pure per quanto riguarda la religione cattolica in senso laico dai miei e da mia zia materna ; sia conservatrice \ dogmatica ovvero quella bigotta dai miei nonni paterni e in parte quelli materni. E poi in seguito da letture personali e dai contatti avuti con alcuni membri della bottega locale del commercio equo e solidale , da libri che mio zio regalava a mia nonna d'esponenti cattolici ( preti e frati ) che i cattolici reazionari e retrogradi di destra e di sinistra chiamano catto comunisti , o i più equilibratori dispensatori di etichette cattolici del dissenso o cattolici  di sinistra  . dall'iscrizione alle  Nw del portale pacifista peacelink.it e al gruppo degli ecumenici la lettura  dela  rivista impegnato sui temi del dialogo tra le fedi e le culture, del pluralismo e dell’educazione alla pace.( cosi andrrebbe insegnata la religione  a scuola  )  più info  e qui il sito    www.confronti.net/ li testi per  l'esame  poi non dato  perchè avevo cambiato ordinamento   di stroria delle religioni   di storia delle religioni dei cattolici della liberazione e del dissenso . E grazie a cio' che ho iniziato a credere in senso laico credente ovvero  << non posso dirmi solo cristiano >>  come diceva  Padre Balducci  .- Situazione  che può essere  rappresentata  dalle canzoni , da me più volte citata in questo blog , Dio è morto di Guccini e quella di corrado guzzanti "Laico Reggae" di "Rokko e i suoi Fratelli", sigla di chiusura della trasmissione "Avanzi" nel 1993 e dell'ultima puntata di "TUNNEL", nel maggio 1994)Laico Reggae eccovi il testo " di "Rokko e i suoi Fratelli", sigla di chiusura della trasmissione "Avanzi" nel 1993 e dell'ultima puntata di "TUNNEL", nel maggio 1994)


SAI CHE MI E' SEMPRE MANCATO
UNO SPIRITO ETICO, AUTENTICO E ADDOMESTICATO.
MA E' TARDI ORMAI PER LA QUESTIONE MORALE
E' COME IMPORRE AI TUOI VENTISEI FIGLI L'ANTICONCEZIONALE...
SULL'ABORTO, INVECE, E' LEI CHE DEVE DELIBERARE
PERCHE' L'UOMO E' CACCIATORE MA HA PAURA A SPARARE!
MA ALLA MIA ETA'
VIVO BENE ANCHE QUESTE CONTRARIETA'
GUARDO IN ALTO E MI CONVINCO CHE DIO E' LAICO COME ME! E' LAICO COME ME!
LA VITA IN SE' E' PREZIOSA, CHI L'HA MAI NEGATO?
MA PURTROPPO NON C'E' NULLA AL MONDO CHE SIA PIU' A BUON MERCATO!!!!!!!
PER QUESTO CREDO CHE, CON UN PLURIASSASSINO,
AVREMMO PURE IL DIRITTO DI FARCI QUALCHE BEL GIOCHINO...
DISPREZZO, INVECE, QUESTE PERVERSIONI DEL SESSO
MA SE NON PICCHIO MIA MOGLIE, IL CANE NON SI GODE L'AMPLESSO!
MA ALLA MIA ETA'
VIVO BENE ANCHE QUESTE CONTRARIETA'
GUARDO IN ALTO E MI CONVINCO CHE DIO E' LAICO COME ME! E' LAICO COME ME!
GENETICA, ETICA, DIMMI SE PASSIAMO LA SOGLIA (QUALE SOGLIA??????)
SE CLONANDO UN UOMO NON SI RISCHIA DI CLONARE..  LA NOIA!
MA COME PUO' EVOLVERSI L'UOMO POI, SE FA L'IMPIEGATO?
IMPARANDO DEI BUONI MOTIVI PER DARSI MALATO???????????
NELL'ETICA, COME PER RADERSI, CI VUOLE ESERCIZIO:
LA PRIMA LAMA SOLLEVA IL PELO, LA SECONDA IL VIZIO...

2.3.09

Quel convertito di Gesù

Per gli ambrosiani la Quaresima è cominciata ieri. Tradizionalmente, il percorso evangelico si apre con le tentazioni di Gesù. Io però sono rimasta colpita dalle letture delle domeniche precedenti che il nostro rito designa, in modo poetico, "della solidarietà", "della divina clemenza" (un tempo, con pregnanza ancor più vivificante: "misericordia") e "del perdono". Tali letture sono pure considerate un'appendice o, meglio, una "Epifania ragionata". La Rivelazione inattesa, abbagliante e stordente, del Dio bambino ai lontani dell'umanità non poteva restare un'isolata vampa di passione. L'amore ha bisogno, per noi umani, di tempi lunghi, deve sedimentare, esser srotolato ed elusivo, perpetuo e quotidiano, altrimenti non riusciremmo a sopportarlo né a capirlo. Cosa significasse quindi quella manifestazione notturna si sarebbe disvelato pian piano, solo in seguito.







Duccio di Boninsegna, Gesù scaccia il diavolo tentatore. Sotto e in basso: Gerusalemme, picco e deserto delle tentazioni.



Gli odierni esegeti concordano ormai nel ritenere lo sconcertante episodio della donna cananea una sorta di "educazione umana" di Gesù che, da uomo, aveva i suoi limiti culturali e intellettuali, fors'anche dei pregiudizi. Fino a poco tempo fa si insisteva comunque sull'aspetto divino del Messia, che - secondo questa lettura - avrebbe maltrattato la straniera per metterla alla prova. Oggi si preferisce osservare Gesù "dal basso", in quanto più ci rassomiglia, e si sostiene che l'antica interpretazione addirittura scarnifichi il Vangelo.

 

 

E' la nostra attuale sensibilità. Per me, non mi sono mai posta il problema. Ho un'idea tutta mia della perfezione, che non faccio mai coincidere con l'infallibilità. Questa è una prerogativa che, del tutto arbitrariamente, si sono attribuiti i Papi. Ma Gesù non si è mai dichiarato né comportato da infallibile, e il suo cammino di perfezione (S. Teresa) è stato dunque graduale, accidentato, innervato d'incertezze e di rimpianti.
Senza dubbio il Gesù della cananea non è il "buon Gesù". Ci troviamo, anche qui, di fronte a un'epifania, a qualcosa cioè d'inatteso e d'imprevedibile. Veramente Gesù credeva d'esser stato inviato solo per i suoi, veramente considerava la donna lontana una intoccabile e una reietta. Peggio: un cane, e il diminutivo "cagnolino" a me addirittura non è mai suonato come un'attenuazione, ma piuttosto il contrario. Nel Medio Oriente, ancor oggi, il cane, lungi dall'essere l'"amico dell'uomo", è ritenuto un animale sommamente impuro perché simbolo del randagio che si ciba di rifiuti e si abbandona a pratiche sessuali infami. Anticamente, era associato alla sacra prostituzione in uso presso i popoli pagani.

Di conseguenza Gesù affibbia alla sua interlocutrice (quando si degna, nemmeno direttamente, di rivolgerle la parola) il confortante epiteto di "puttanella", tutt'altro che eufemistico; carico, invece, di disprezzo e d'alterigia.

Molti sacerdoti osservano che, di fronte a questo trattamento, o se ne sarebbero andati offesi, o addirittura sarebbero venuti alle mani con quel Gesù non solo maleducato, ma crudele e razzista. Una reazione più che naturale, certo; ma i preti sono maschi e dimenticano sempre che quella "puttanella" è una madre, e una madre - a differenza di non pochi padri - per i figli è disposta a sacrificare anche l'orgoglio personale.

Pertanto la madre insiste, e inghiotte umilmente persino quell'ingiuria. Sa abbassarsi al ludibrio, e solo allora viene esaudita; Gesù la chiama "donna" e sembra quasi che, per la prima volta, riconosca pienamente la sua umanità.

Gesù dunque imperfetto e prevenuto, capace però sempre di mettersi in ascolto e di lasciarsi educare; e la maestra del Maestro è donna e straniera.

A casa di Simone il fariseo Gesù torna quello che conosciamo. Anche qui la mediatrice è una donna, che in tal caso, indirettamente, con la sua sola presenza, insegna la misericordia al dotto e sussiegoso custode della Legge (oggi diremmo: al prete). Sempre il prete, nella parabola del fariseo e del pubblicano, è ulteriormente smascherato nella sua grettezza e ipocrisia.

A me piace immaginare che all'evoluzione del pensiero di Gesù, all'allargarsi della sua prospettiva inizialmente ristretta in ambito locale (una riprova del profondo ebraismo del Nazareno, checché ne blaterino i lefebvriani), abbia contribuito in modo decisivo l'incontro con quella dimenticata "cagnolina" cananea. Ma non è tutto. Mi conforta il fatto che anche Gesù abbia sofferto, o almeno sia stato lambito, da quella perniciosissima malattia dell'anima che si chiama perbenismo. Il perbenismo è stupidamente malvagio, malvagio perché stupido, venefico perché svuota il cuore, corrodendolo dall'interno. Rinsecchisce l'anima, divide in buoni e cattivi, degrada le persone a categorie, i soggetti ad oggetti. Colpisce anche i più misericordiosi.
In verità, le letture citate sarebbero scandalose anche per il semplice fatto di veicolare messaggi quanto mai sgraditi in questi tempi sospettosi e vendicativi, dove noi cristiani non brilliamo certo per una particolare pietà. Siamo forse disposti a dimostrare un alone di tolleranza - sempre più flebile, peraltro - verso i "nostri" emarginati: italiani, innanzi tutto (purché tenuti a debita distanza), e addomesticati. Il vagheggiamento decadente e incolore del debole buono, mite, umile o forse umiliato, cui lasciare un'offerta nelle cassette della chiesa, per missioni sperdute. Ma quando il debole s'avvicina, e magari lo scopriamo di pelle scura, magari nomade, magari disoccupato, magari di un'altra cultura e con gusti amorosi diversi dai nostri, allora diventa molto antipatico, un cane, e noi non siamo stati mandati per lui e non è giusto gettargli il pane nostro.

Siamo buoni cristiani e quindi, argomentano i nuovi teologi in salsa verde, europei e occidentali e padani. Come se l'orientale Gesù fosse nato a Olgiate Olona. Siamo buoni cristiani e quindi non ci scandalizzano le ronde anti-immigrati, perché quelli sono cani. Siamo buoni cristiani e quindi non proviamo alcun ribrezzo ad accettare una cultura e una politica pagane che sul mercimonio del corpo femminile hanno fondato uno dei capisaldi della loro fortuna, perché comunque ci viene promesso il finanziamento alle scuole cattoliche. Siamo buoni cristiani e quindi chiudiamo un occhio sui continui scempi alla Costituzione, ai diritti dei lavoratori, alla libertà d'espressione (anzi un eminente cardinale inquisisce sulla stampa che osa pubblicare le critiche di Hans Küng al Vaticano): il Sillabo, e la conseguente alleanza trono-altare, sono ancor oggi vagheggiati da tremebondi e feroci porporati di scarsissima fede. Siamo buoni cristiani e quindi, in nome della lotta al relativismo dei "cani", riapriamo i sacri palazzi a un manipolo di antisemiti impenitenti, mentre trattiamo da nazista ("è un assassino" , lo bolla il card. Barragan) un disperato uomo solo, divelto, scaricato col suo calvario quotidiano per diciassette lunghi anni. Un uomo che, come l'indesiderata ospite di Simone, ha forse molto sbagliato, ma ha molto amato.


Gesù non è nato a Olgiate Olona.

 

Però si trova anche a Olgiate Olona.

Gesù ha nutrito preconcetti.



Gesù si trovava a casa di un fariseo (oggi diremmo: di un prete. Addirittura di un cardinale. Forse di un Papa). Quel fariseo era perciò suo amico.




Ciò che infine sorprende, in Gesù, non è mica più tanto che abbia vinto le sue umanissime e iniziali chiusure per aprirsi ai  diseredati, anche a quelli antipatici. Questi ultimi incarnano il verbo in modo esplicito.




Per un "ricco" (un tipo rispettabile, benpensante ecc.) entrare nel Regno di Dio è invece difficilissimo; però non impossibile. La salvezza non sarebbe mai tale, se si limitasse a una qualche parzialità.

Gesù supera i preconcetti non solo verso gli stranieri, ma anche verso i suoi. La maggior parte dei farisei (oggi diremmo: dei preti) gli è ostile, ma il Gesù "rinnovato" (dalla cananea?) non ricambia l'ostilità. Ha saputo convertirsi. E' divenuto circolare. Il fatto che la maggioranza dei "preti" del suo tempo non lo accetti né lo comprenda (e alla fine, in combutta con le autorità politiche, lo sacrifichi in nome del trono-altare), non lo spinge neppure per un attimo a rinnegare la legge. Non ragiona per categorie. Nell'altro vede sempre l'uomo.
Anche Saul era fariseo, cioè prete. E ogni tanto, ancora dopo la conversione, ormai divenuto Paolo, tornava a parlare in lui il prete. E nonostante tutto era stato scelto e s'era fatto scegliere.

La Chiesa dei Barragan, dei divieti, delle scomuniche,che condanna gli E. e riammette la sètta di Lefebvre, che abbandona i "cani", non appare, non si presenta, come la Chiesa di Gesù. La Chiesa di noi cristiani della domenica, che di domenica, del resto, neppure vi mettiamo piede, non è (più) la sua. Eppure anche per noi, anche in questa Chiesa comunque voluta e amata, ci sarebbe possibilità di riscatto. Sì, anche per i benpensanti, anche per chi parrebbe il più remoto dei lontani.

La Chiesa di Barragan non è nemmeno la Chiesa di Madre Teresa, di don Carlo Gnocchi , di Lorenzo Milani. Ma proprio Milani confidava a un amico: "Errori nella Chiesa ce ne sono. Ma la Chiesa è la madre. Se uno ha la madre brutta, chi se ne frega!".

La Chiesa è la madre (come la cananea). Ogni volta che ci comportiamo da infallibili, la deturpiamo. Ma non per questo smettiamo di esserle figli. Se ciò avviene, la responsabilità è solo nostra.

Quando si recita, meccanicamente, "Dio si è curvato sulla miseria", si pensa a quella dei "cani". Invece la miseria più miseranda è la nostra, dei Simone moderni, che pure hanno creduto ma si sentono a posto, giudicano e condannano.

Anche per i piccoli e mortali dèi esiste dunque una possibilità di riscatto. Dio conosce davvero il nostro cuore, ne ha uditi i palpiti; per questo non ci abbandona mai.


 

                            Daniela Tuscano




 






1.9.08

Toc Toc...C'è qualcuno in casa?

 



E' da poco tempo che uso internet. Sono una persona che pensa molto. Prima scrivevo i mie pensieri su carta, oppure li discutevo con mia figlia studentessa universitaria. Poi lei ha preso la laurea in Lettere Moderne ad indirizzo cinematografico, che naturalmente non le è servita a nulla e se ne è andata a vivere a Bologna.



La mia attività cerebrale non ha smesso di funzionare ed allora ho deciso di cimentarmi con internet ed aprire un blog. Mi ha anche aiutato il fatto di aver conosciuto, nel centro diurno dove svolgo volontariato, una donna speciale completamente disabile ma con un grande cervello e ho aperto un blog suo.



Ma torniamo al mio. Sono una persona che riflette molto sugli eventi e che si pone continuamente delle domande e l'ingiustizia, la stupidità, l'immobilismo, le stupidaggini, mi fanno incazzare e ciò mi rende spesso provocatoria.



Ho scritto post molto pesanti:



- Ho chiesto cosa si prova a stuprare una donna e perchè lo si fà. (2 commenti)



- Ho esortato i giovani a scendere in piazza, di smettere di usare le mani su internet ma di incominciare ad usare la voce (1 commento di mia figlia)



- Ho ironizzato, con un senso di ingiustizia più o meno celato, che Dio ha creato un uomo a sua immagine esomiglianza che però stranamente possedeva un pene (2 commenti)



- Ho fatto alcune recensioni di libri sconosciuti ma bellissimi (o commenti)



- Ho cercato di descrivere che questo pianeta è un contenitore di cose al femminile (0 commenti)



- Ho scritto due "poesie" (1 commento)



- Ho mandato a fannculo il 55% degli italianti che hanno votatato Berlusconi (2 commenti)



Quando ho aperto questo blog pensavo di poter discutere su queste cose, anche di essere contestata, di aprire dei rapporti.



Tra l'altro ho  il P.C. Windows vista e la chat non mi funziona. 



Rimane il fatto che incomincio a pensare di riprendere in mano i miei fogli di carta e continuare a scrivere su di essi.



 



4.6.08

Cittadini di Emmaus

Il tempo pasquale è ormai trascorso, ma mi capita di ripensare spesso al suggestivo episodio della Cena in Emmaus (a lato, il dipinto del Caravaggio). Questa lettura, e una frase di don Antonio Mazzi a proposito delle assassine di suor Maria Laura Mainetti, che presto assurgerà agli onori degli altari" Stanno redimendosi, ma il significato della beatitudine è totalmente estraneo alla loro cultura") mi hanno spinta a formulare qualche domanda in libertà, forse illogica, confusa. ( La Resurrezione è un evento ineffabile, è, per dir così, la gnosi della fede, l'abbandono all'assurdo. Avviene di notte, dona luce al cuore, ma si cela agli occhi e alla mente. Non posso crederci. Ma, forse per questo, m'insegna il valore del silenzio, della fissità. E' stato notato che nelle opere d'arte soprattutto occidentali domina la figura del Crocifisso. Molto meno quella del Risorto. L'uno è solo umano e, nello scandalo dell'attesa tradita, assolutamente logico. Ognuno fa esperienza della morte. Ma nessuno trapassa davvero. O, forse, varca muto la soglia, luce su luce, completo e ciclico come un'immensa Fine. In ogni caso, non ci abbiamo mai creduto davvero. La morte, in Occidente, e nell'Occidente dell'anima, spegne tutto e per sempre. In Occidente è di scena la terra, il corpo, l'azione. Cammina, senza pace né gioia, lavora verso il nulla, attende miserie, percorre sentieri che lo riconducono alla terra. Emmaus è passaggio continuo e doloroso, spazio precario, periferia irrisolta. L'Occidente venera, o meglio venerava, Gesù, ma fino a che punto gli è lecito dimenticarsi di Cristo? Cristo che non ha annullato il primo, Cristo coi segni della Passione.
Abbiamo tutti presente il maestoso PantocratorDuomo di Monreale: la rappresentazione musiva del Vangelo di Luca. Ieratico, solenne, eppure ancor solido corpo,d'una dignità costantiniana dietro lo sguardo amorevolmente severo.                                                  Nel Pantocrator (=onnipotente) di Monreale affascina l'ibridismo mistico. Le braccia allargate rievocano la croce che unisce le due sponde del mondo.O l'arditezza fantasmagorica di Grünewald (a sinistra): una preveggenza, un'irruzione nello spazio alieno, nel cosmo senza nome e senza Dio. Un extraterrestre del Cinquecento dietro un sommosso pulsar, nell'infinito universo et mondi. Con l'ingenuo calore d'una nuova, perenne notte di Natale. Quello di Grünewald è davvero un crocifisso risorto. Emerge dalla notte con le braccia spalancate come sulla croce, là come segno d'amore prostrato, qui come abbraccio trasfigigurante. Ma sono le icone orientali, l'essenzialità senza prospettiva degli sfondi dorati, lo sguardo ossuto e millenario, senza vento, la vera immagine del silenzio esausto e primitivo. Un'idea cromatica. Non un ritratto. Non una spiegazione. Preghiera visiva.
La Resurrezione non si comprende né si discute, s'irradia misteriosa in noi, senza che ce ne accorgiamo. Dal nulla scintillante emerge una rilettura di vita, in cui noi, gli altri, restiamo trasfigurati e scoperti, orme del divino amico.                                                           
Dovremmo domandarci cosa significa per noi resurrezione. Come la viviamo, dove la trovate, chi per noi è Dio: una divinità, un'idea, una persona cara... Scoprire se e quale sia il linguaggio della fede oggi, nelle nostre Emmaus attuali.










4.3.08

mammografia

Il sito on-line della ricerca contro il cancro al seno e' in difficolta' perche' non ci sono abbastanza persone che accedono al sito ogni giorno per raggiungere un numero di accessi che permetta loro di ottenere, dagli sponsor, una donazione per almeno una mammografia gratis per donne che non se la possono permettere. Ci vuole meno di un minuto per andare sul sito e cliccare sul bottone 'donating a mammogram'  SENZA NESSUNA SPESA. (E' il bottone rosa nel mezzo della pagina con scritto it's free)

Non vi costa nulla. Gli sponsor che sostengono il sito usano il numero di accessi giornalieri per donare una mammografia in cambio della pubblicita' che appare sul sito.



Questo e' il sito. Fate girare tra la gente che conoscete.
http://www.thebreastcancersite.com/


Fatela girare...


PS: ho messo apposta tag molto popolari per captare l'attenzione di più persone possibile...non me ne vorrete male, vero?! ...è a fin di bene!

28.1.08

UNA DOMANDA MOLTO IMPORTANTE-APPELLO

Una domanda importante...


Mesi fa lessi su Tuttosport,di una tourneè o comunque di un viaggio in Sud America di una Nazionale italiana anni 60/70 e di un calciatore sconosciuto e  forse senza squadra che in una partita di allenamento (forse e dico forse,in Venezuela..) con gli Azzurri aveva umiliato la mitica difesa,segnando più di un gol e rivelandosi da solo imprendibile per i nostri e vincendo tutti i dribbling.Alla fine del primo tempo il fantomatico giocatore non scese più in campo e ciò fece molto felici i nostri.Questa "storia" vera è stata riportata da un giornalista italiano che incontrò,molti anni dopo,questo "campione celato" su di un aereo.Il giornalista a tutta prima non credette a quest'uomo,pensando ad una sparata,ma tempo dopo incontrò l'ormai-già-in-pensione-capitano (di cui non ricordo il nome!) e quest'ultimo gli disse che era tutto vero e che per lungo tempo la Nazionale e la Federazione tacquero a proposito di questo umiliante segreto : la mitica difesa italiana incapace di fermare,anche solo per poche volte,uno sconosciuto calciatore.


Allora volevo chiedere al mondo il nome di questo calciatore (il racconto è stato pubblicato da Tuttospor appunto)e di quale Nazionale si tratta!Se non  sapete rispondermi indicatemidove andare e come fare per ottenere queste informazioni.


Per favore,documentatevi e rispondete numerosi perchè per me questa informazione è importante!


Grazie!


Brian Mercury

26.6.07

Senza titolo 1915

Quarant'anni ad  oggi il 26\06\1967   moriva  don lorenzo milani ( al centro dela foto  riportata sotto  .


Ora per parafrasare una famosa  fiction tv    due parole  sono troppe  una è poca  rinvio oltre  a questo  video   di gooogle  girato 
2007-04-22 - San Martino Buonalbergo - Memoria di Don Lorenzo Milani che  trovate qui sotto   oltre  che   a dei post precedenti   che trovate   sotto la categoria Scuola, Don Milani,Barbiana  e capirete perchè  è ancora  attuale  e del perchè  viene o  fatto prioprio (e purtroppo  talvolta  strumentalizzandolo    dalla destra  e dalla sinistra  )





unica cosa  che posso consigliarvi sono di leggervi  i suoi libri

Esperienze Pastorali
lettera ai capelllani militari ( che li causerà  un processo )
L'obbedienza non è più una virtù Documenti del processo a Don lorenzo Milani
lettera a una professoressa


per libri postumi e il suo  epistolario vedere qui e  nei  link sotto riportati



ulteriori  per proffondimenti

Estratto da   http://it.wikipedia.org/wiki/Lorenzo_Milani







5.6.07

Siamo figli di Omero o della Bibbia?

Niente paura, stavolta non si parla di religione, ma di influenze artistico-letterarie. Ho ritrovato un saggio che avevo letto quando mi dilettavo di Storia delle Religioni. Il saggio è di Fortunato Pasqualino, i riferimenti sono a Mimesis di Erich Auerbach, ma il succo del discorso è: perché la letteratura nord europea (e americana a seguire) ha dato il meglio di se stessa nello scavo psicologico del personaggio (horror, thriller, gialli) mentre quella italiana (parliamo di classici) sembra totalmente priva di mistero?


Le colpe vanno equamente ripartite tra Omero, la Controriforma, la mentalità epicurea del Rinascimento e una certa incuria, tutta italiana, per le cose divine. Sarà per questo che tra alcuni di noi e papa Joseph Ratzinger non corre buon sangue? Bah…


Ma andiamo per ordine. Cito Eugenio Scalfari di qualche settimana fa: I poemi omerici rappresentano il punto di partenza della letteratura occidentale…Gli eroi dell’età del Bronzo raffigurati nell’Iliade, e gli dei che ne guidano le azioni, materializzano almeno quattro diversi destini: Achille, la bellezza della forza e della guerra; Ettore, la difesa della città e la ‘pietas’ che sarà poi ripresa da Virgilio e fatta rivivere nel personaggio di Enea; Agamennone, il potere tronfio e capriccioso; Odisseo, la superiorità dell’intelligenza.


Ritroviamo in questi quattro personaggi i clichè di tutta la letteratura a venire. Questo è vero. Però c’è un bivio netto e preciso tra il modo di scrivere, e di trattare i personaggi, degli autori nord-europei e quello degli autori italiani. E la biforcazione, secondo Pasqualino, si sarebbe creata al momento della Controriforma. Dopo il colpo quasi mortale ricevuto dalla Riforma di Martin Lutero, la Chiesa di Roma decise di mettere al bando la lettura della Bibbia (asso nella manica del Protestantesimo), soprattutto per evitare che la frequentazione di quelle pagine generasse nel fedele la tentazione di un’interpretazione libera e, quindi, eretica. Una decisione che si innestò agevolmente sulla tendenza tutta rinascimentale (e italiana in particolar modo) di poco curarsi delle cose divine a favore di quelle terrene. Più vicine, utili e, perché no, anche più divertenti. A rigor di termini l’ultimo biblico italiano fu il castigatore Savonarola e, in qualche modo, il suo rogo segnò la fine di ogni senso del mistero nello stile letterario italiano. Privarci della frequentazione della Bibbia significò tagliare via la concezione dell’uomo come essere inquieto e drammatico, combattuto, a tutto favore dei rapporti sereni, ottimistici e semplici che erano propri dello stile omerico. E’ quanto afferma Auerbach nella sua Mimemis: lo stile omerico non vuole trattenere il fiato, non ama la tensione, la sorpresa. Omero ci presenta le cose per come sono, finite ed esatte. Niente viene lasciato senza spiegazione. Tutto deve essere chiaro e distinto, posto in primissimo piano, senza alcuna attenzione per lo sfondo e per la prospettiva umana.


Cito dalla Bibbia:


Dopo questi fatti Dio tentò Abramo, e gli disse: Abramo! Ed egli rispose: Sono qui!


Qui dove? Nulla è spiegato. Dove si svolge il colloquio, da dove arriva Dio, perché decide di tentare Abramo. Cosa che invece uno Zeus omerico avrebbe spiegato, parlandone amabilmente con Era o con Apollo o con la sua prediletta Atena. Secondo Auerbach gli scrittori della Bibbia hanno precorso addirittura Einstein nei concetti di spazio e di tempo mentre Omero rimane ancorato alle poche dimensioni della geometria euclidea. I suoi personaggi sono standardizzati, rimangono uguali a se stessi anche a distanza di decenni, come succede ad Ulisse e alla sua sposa Penelope. I personaggi biblici, invece, non sono descritti quasi per niente, ma proprio per questo sono più concreti, perché hanno infinite sfaccettature implicite.


Un’altra differenziazione viene effettuata sulla base del censo. Gli scrittori pagani (da cui deriviamo le influenze più dirette) operavano una discriminazione sulla base dell’importanza sociale del personaggio. Il loro realismo nel narrare solo di quelli che contano è condizionato dalla concezione della società. La Bibbia, invece, da spazio ai re così come ai servi e di ognuno rivela eroismi ed ignominie, esponendo il conflitto spirituale che è proprio di ogni essere umano.


Gli scrittori pagani (parliamo soprattutto di quelli latini) da Petronio in poi aggiungono al loro realismo una forma di distacco dalle cose narrate che si esplica nell’ironia. Ironia che poi non è che un modo di giudicare e di essere moralisti. Una polemica mascherata da olimpico distacco (su questo punto sono assolutamente d’accordo e suggerirei una riflessione sul tema a tutti quei bloggers che si mettono sul piedistallo a pontificare).


Gli scrittori biblici, invece, sono scrittori della realtà e della verità (naturalmente le loro realtà e verità, non parliamo di concetti assoluti), quindi non pongono schermi tra sé e la materia di cui scrivono. Accolgono con rispetto anche la parte più abbietta degli esseri umani. Non condannano, lasciano al limite che sia il lettore a farlo. Mentre gli scrittori omerici (tra cui i latini) condannano nel momento stesso in cui scrivono, quindi deformano e squalificano. Non portano una testimonianza, portano un’opinione.


Ecco quindi il bivio tra letteratura italiana e letteratura nord-europea. Lo stile più propriamente biblico comporta la scoperta dell’intimità spirituale, della centralità dell’uomo, comporta anche l’avvento della prima persona singolare nella letteratura europea. Quella che nel cinema si chiama soggettiva.


Gli eroi omerici, invece, non godono del dono dell’intimità. Sono osservati, non osservatori.


Secondo il saggio di Pasqualino, la stessa psicanalisi trova una base nella Bibbia, come dimostrano gli episodi dell’interpretazione dei sogni del faraone (le sette vacche magre e quelle grasse) e di Nabucodonosor (il sogno della statua enorme dai piedi di argilla). L’atteggiamento biblico penetra il senso della realtà e dell’esperienza umana. L’atteggiamento omerico descrive ciò che vede, senza reale partecipazione.


Da tutto questo si ricava che dobbiamo i capolavori dell’introspezione, siano essi letterari o cinematografici (vedi Ingmar Bergman) alla libertà di leggere, frequentare ed interpretare la Bibbia garantita dalla Riforma protestante. Oggi, è notizia di pochi giorni fa, anche la Chiesa di Roma è giunta alla conclusione che si deve incentivare lo studio della Bibbia da parte dei giovani. Uno studio che deve prescindere dal contesto religioso, in quanto il libro per eccellenza dovrebbe essere sottoposto all’attenzione degli studenti non in quanto fondamento del Credo cristiano (ed ebraico) ma in quanto testimonianza letteraria di altissimo valore.


Iniziativa lodevole, ma non ho molte speranze. Da quanto mi risulta nelle scuole italiane è già tanto se agli studenti viene concesso di sapere che un tizio cieco di nome Omero ha scritto due cosucce intitolate Iliade e Odissea.


Laura Costantini

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...