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9.7.23

due pesi e due misure il caso Leonardo La Russa ed il caso Ciro Grillo


Inizio il post con una battuta << A Leonardo Apache non è stato sequestrato il cellulare. Comunica con i segnali di fumo >> cit
Indice - Spinoza Forum d'oggi 9\7\2023 .
 Per i giornali di destra ,#CiroGrillo denunciato per stupro era colpevole da subito ed il padre [ #BeppeGrillo ] che lo difendeva un stupratore . Invece #larussa è un lord inglese



. ecco sempre da il Fatto Quotidiao d'oggi le pagine dell'epoca del caso di Ciro Grillo

che schifo e che vergogna . In quello che ha detto il Presidente del Senato Ignazio La Russa sul figlio accusato di violenza sessuale non c’è nulla che non sia culturalmente sbagliato, profondamente sessista, amoralmente familista e politicamente inopportuno
In sole dieci righe La Russa è riuscito nell’impresa di: Sostituirsi agli inquirenti stabilendo, senza alcun titolo o competenza, che “mio figlio è innocente e non c’è nulla di penalmente rilevante”.
Colpevolizzare la vittima (vera o presunta non spetta a lui stabilirlo): “Aveva assunto cocaina”. E quindi? Mettere in discussione non solo la sua versione (“Appariva tranquilla”) ma anche i quaranta giorni occorsi per la denuncia, come se esistesse un tempo massimo per denunciare uno stupro. Infine pure un tocco di paternalismo tossico. “Sicura è la forte reprimenda per aver portato in casa nostra una ragazza con cui non aveva un rapporto consolidato. E nessun altro rimprovero". Insomma, il repertorio classico di quei padri egoriferiti, machisti e iperprotettivi, di cui La Russa, in questo caso, è un indegno rappresentante. Lo stesso che disse che ci sarebbe rimasto male “se avesse avuto un figlio gay”. La summa di tutto ciò che un padre non dovrebbe mai fare, dire o essere. Figuriamoci la seconda carica dello Stato. Un Presidente del Senato a prescindere dallo schieramento politico d'appartenza che ha un figlio o coinvolto in un fatto come qiuesto , come minimo dovrebbe tacere fino alla fine delle indagini, lui proprio si dovrebbe vergognare per quello che ha detto ma non sa neanche cosa sia la vergogna. E il problema è che quest'uomo in teoria sta in Senato per noi.

6.10.13

Il giornalista Francesco Gangemi in carcere per diffamazione Il sindacato: "Allucinante, ha 79 anni " e Sallusti libero ? la legge non è uguale per tutti

due  pesi  e due  misure    sallusti  aveva  le spalle  coperte   dal  padrone    e  dai  suoi  lacchè tanto da  volerli fare  un lodo  ad  personam ed una  grande  campagna  stampa  . Poi  conclusa  in un nulla di fatto e la legge  astrusa   che  è  rimasta  in vigore  . Infatti  è news  d'oggi 



IL  giornalista Francesco Gangemi, di 79 anni, è stato arrestato a Reggio Calabria dalla polizia in esecuzione di un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica di Catania.


In carcere a 79 anni con una condanna per diffamazione a mezzo stampa. E' quanto accaduto a Francesco Gangemi, classe 1934, giornalista pubblicista dal 1983, direttore del periodico mensile Il Dibattito che esce Reggio Calabria. Gli agenti della squadra mobile della città calabrese hanno notificato al giornalista un ordine di carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica di Catania a firma del sostituto procuratore generale Elvira Tafuri. Alla base del provvedimento c'è l'ultima sentenza, passata in giudicato che lo riguarda, del 21 novembre 2012 emessa dal tribunale della città etnea. In tutto, però, sono otto le sentenze emesse, dal 2007 al 2012, a carico del direttore del mensile nei tribunali di Reggio Calabria, Cosenza e Catania, in gran parte per il reato di diffamazione. In un solo caso, inoltre, Gangemi, è stato condannato per falsa testimonianza: la vicenda è relativa all'attività politica svolta dal giornalista che ha anche ricoperto la carica di sindaco di Reggio Calabria, per poche settimane, agli inizi degli anni '90 in un periodo molto travagliato per la città calabrese dello Stretto. Gangemi, dopo l'arresto, è stato condotto prima in Questura e, successivamente, nella casa circondariale San Pietro di Reggio Calabria. Nel provvedimento di arresto della magistratura etnea è scritto anche che il "condannato" Gangemi "ha omesso di presentare l'istanza per la concessione delle misure alternative alla detenzione nei termini prescritti". A dare notizia dell'arresto di Gangemi è stato il figlio, giornalista anche lui e direttore di un sito d'informazione on line che, dopo avere definito "grottesco" il provvedimento, ha ha fatto riferimento alle patologie di cui soffre il genitore che, ha aggiunto, si è visto assegnare una "invalidità al 100%". Il provvedimento di carcerazione ha provocato l'immediata reazione della Federazione della stampa. "E' allucinante - hanno commentato il segretario generale, Franco Siddi, e il vicesegretario nazionale e segretario del Sindacato giornalisti Calabria, Carlo Parisi - che a 79 anni, un giornalista, condannato per diffamazione e per non avere rivelato le fonti fiduciarie di notizie, venga arrestato e portato in carcere. Quanto accaduto al giornalista pubblicista Francesco Gangemi appare una mostruosità difficilmente concepibile per qualsiasi ordinamento democratico che si fondi sulla libertà di espressione, di stampa e sul pluralismo delle idee". Siddi e Parisi, nella dichiarazione, hanno fatto appello al Parlamento "perché voglia, con urgenza riformare la legge sulla diffamazione" e si sono rivolti anche alle cariche istituzionali dello Stato per chiedere "una considerazione appropriata e umana del caso che faccia uscire al più presto il giornalista Gangemi dalle patrie galere". A favore dell'appello si è schierata anche l'Unione cronisti.



«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...