Il giovane di 29 anni accusato di aver violentato una ragazza di 18 anni tra l'8 e il 9 giugno scorsi a Pordenone, è stato arrestato grazie a una prova fondamentale fornita ai Carabinieri da sua madre. Come riporta il Gazzettino, il giovane è tornato nella notte a casa, si è spogliato e ha messo gli abiti a lavare. Cosa è successo La donna poi ha notato ampie macchie di colore fucsia sui vestiti che non riusciva a pulire. Diffuse le notizie della violenza, la donna ha messo in relazione ora e macchie, e ha capito che erano state causate da unosprayanti aggressione, e ha denunciato il figlio. Questi aveva già preso contatti per fuggire in Spagna.
usato a partire dagli studi di genere dalla letteratura femminista e postmoderna, per analizzare e descrivere una cultura nella quale lo stupro e altre forme di violenza sessuale sono comuni, e in cui gli atteggiamenti prevalenti, le norme, le pratiche e atteggiamenti dei media, normalizzano, minimizzano o incoraggiano lo stupro e altre violenze sulle donne. La prima definizione del concetto viene attribuita[5] al documentario dal titolo Rape culture[6] del 1975 in cui la regista Margaret Lazarus descrive come lo stupro sia rappresentato nel cinema, nella musica ed in altre forme di "intrattenimento". Patricia Donat e John D'Emilio, in uno scritto del 1992 apparso sul Journal of Social Issues[7], suggeriscono invece che il termine ha origine nel libro del 1975 Against Our Will: Men, Women, and Rape di Susan Brownmiller[8] come "cultura solidale con lo stupro". Le autrici di "Transforming a Rape Culture", testo pubblicato nel 1993, definiscono la cultura dello stupro come
(EN)
«It is a complex of beliefs that encourages male sexual aggression and supports violence against women. It occurs in a society where violence is seen as sexy and sexuality as violent. In a rape culture, women perceive a continuum of threatened violence that ranges from sexual remarks to sexual touching to rape itself. A rape culture condones physical and emotional terrorism against women as the norm. In a rape culture, both men and women assume that sexual violence is a fact of life, inevitable as death or taxes.»
(IT)
«(...) un complesso di credenze che incoraggiano l'aggressività sessuale maschile e supportano la violenza contro le donne. Questo accade in una società dove la violenza è vista come sexy e la sessualità come violenta. In una cultura dello stupro, le donne percepiscono un continuum di violenza minacciata che spazia dai commenti sessuali alle molestie fisiche fino allo stupro stesso. Una cultura dello stupro condona come "normale" il terrorismo fisico ed emotivo contro donne. Nella cultura dello stupro sia gli uomini che le donne assumono che la violenza sessuale sia "un fatto della vita", inevitabile come la morte o le tasse.»
è , in tempi come questi di malafede e d'ignoranza ( soprattutto crassa ) è passato d'essere usato strumentalmente . Come potete vedere dal dibattito facebookiano
La giornalista, docente universitaria e scrittrice a Huffpost: "Le donne vengono brutalizzate due volte: prima dalla violenza e poi dal sistema che le costringe al silenzio. Castrazione chimica? Solo annunci plateali"
Francesca Contini che ha detto di sbagliato ? Ha ragione . Strano una donna che contrasta un altra donna . Mi farebbe piacere come mai questa sua presa di posizione
Francesca Contini non penso proprio sono contro tale cultura . Condivido pur essendomi antipatica per il suo radical chic,,il pensiero della giornalista che lei contesta . Io le ho chiesto perché la contesta
viene usato , quando a parlarne è un\a giornalista araba in termine razzista ed exenofobia . Tale uso purtroppo , a volte soprattutto quando si legge di fretta e con scarsa attenzione ( come potete notare nei mie commenti ) , avviene in maniera subdola . Infatti ho capito dopo che tali commenti della signora e poi dei suoi seguaci erano intrisi d'ignoranza crassa e stereotipi razzisti olltre che un becero ed aggressivo nazionalismo . Ecco quindi che s' è arrivati al solito paragoni del .... menga misnuendo il fattto che non dovrebbero esistrere stupri \ violenze di serie A e di Serie B e che essi a prescindere dalla nazionalità dell'individuo chi commette tale obrobrio è un criminale e sempre 💩 .
Quindi a questa frase famosa
dobbiamo aggiungere come ho fin qua scritto riferendomi a quei commenti facebookiani sopra riportati .Un monito che vale anche per me ( vedere url all'inizio del post ) che usa spesso a sproposito ed acriticamente le parole soprattutto quelle della neolinqua ormai [sic ] entrate nei vocabolario ed usate anche da chi contesta coloro la propongono per provocare o farsi cercare meglio dai motori di ricerca ed essere cosi letto da tutti anche dai malpancisti ed imbelli e senza pensare alle conseguenze