Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
6.2.25
ISCRIVERSI A UN CORSO DI DIFESA? È UNA BUONA IDEA. come difendersi se aggrediti alle spallle Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n XVIII
1.2.25
Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata XVII In cui di violenza 0sicologia e alle prime avvisaglie di quella fisica ovvero ABUSI DOMESTICI, REGISTRATE E FOTOGRAFATE TUTTO
punta precedente e url alle altre
Anche se per il momento , a parte quello tentato qualche giorni fa a Malta , non si registrano casi femminicidi e di violenza ( dal punto di vista fisico ) di genere , la guida di autodifesa ripresa dal settimanale Giallo coninau a essere l'unica " arma " da usare in mancanza di una " politica " di prevenzione culturale \ antropologica uniforme ed unitaria , davanti una "politica " repressiva ed azzeccagarbugli " fatta di grida manzoniane . Dopo questo spiegone introduttivo veniamo alla puntata XVII del Manuale di autodifesa : I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco sul settimanale Giallo ormai diventata anche nostra
“OMAGGIO AD ILENIA” L’opera dello scultore Alessandro Galanti intitolata “Omaggio ad Ilenia”.
La scultura è stata realizzata in memoria della ventinovenne Ilenia Graziola uccisa il 23 novembre 2008 e di tutte le altre donne vittime di violenza
La violenza domestica è una piaga che purtroppo afliige molte persone, di gran lunga più di quanto si possa immaginare. Numeri ufficiali non ce ne sono, ma soltanto stime: del resto è un fenomeno difficile da tracciare perché non tutte le le vittime denunciano quello che subiscono.La violenza domestica porta con sé conseguenze devastanti, sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico, e richiede interventi su più livelli. Gestire lo stress, in questo tipo di contesto, soprattutto per chi vuole interrompere questi comportamenti di natura abusiva, può essere un passo importante non semplice da mettere in atto da soli. Una delle principali sfide per le vittime è superare lo stress cronico che si sviluppa in seguito all'esposizione costante a situazioni di abuso.La gestione di questo stress è fondamentale per riprendersi e intraprendere un percorso di guarigione. Vediamo ora alcune soluzioni efficaci per affrontare lo stress legato alla violenza domestica e come trovare una soluzione. Prima di tutto, è fondamentale riconoscere il problema ed elaborare come il comportamento abusivo non sia mai giustificabile e la consapevolezza che la violenza non è mai colpa della vittima. Tra le tecniche di gestione dello stress abbiamo l’attività fisica e il prendersi pause consapevoli per ritrovare la calma durante i conflitti. Ancora, poiché soprattutto con quella psicologica , Non sempre è facile dimostrare una violenza psicologica con prove valide. Per agire per vie legali può essere utile avere testimoni della violenza disposti a parlare ma anche registrazioni audio e video che dimostrino le violenze psicologiche subite.documentate sempre la violenza conservando le prove, che possono andare da fotografie di lesioni a e-mail o messaggi minacciosi, fino a certificati medici. Gestire lo stress è importante, ma il passo cruciale è rompere il ciclo della violenza, grazie anche a professionisti e a una rete di sicurezza. Presentate una denuncia, allontanatevi dal pericolo, chiamate il numero di emergenza o rivolgetevi ai centri antiviolenza e stalking chiamando il numero 1522.Ora come diceLo stesso Bianco L’abuso psicologico è molto comune. Questa forma di violenza comprende qualsiasi comportamento non fisico che indebolisca o sminuisca la vittima, oppure che permetta a chi compie tale violenza di controllare la vittima. L’abuso psicologico può comprendere linguaggio abusivo, isolamento sociale e controllo finanziario. L’aggressore degrada, umilia o minaccia la vittima ed , aggiungo io il passaggio dalle parole ai fatti può essere breve . Oltre ai metodi da lui indicati in questo articolo che devono essere usati se dopo aver provare a difendersi senza : con i metodi non violenti , da soli , senza usare le mani , la situazione peggiora . Ecco alcuni consigli suggeriti da questo interessantissimo articolo Violenza psicologica: come difendersi di www.serenis.it
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In un articolo dell'Osservatorio sulla Violenza si legge che possono essere utili, al fine di preservare la propria incolumità fisica e psicologica, le seguenti tecniche:Cercare di stabilire un rapporto verbale con l’aggressore;Calmare la rabbia dell’aggressore coinvolgendolo in una conversazione e rendendosi credibili ai suoi occhi.
oppure riassumendo e d approfondendo quanto già detto nelle puntate precedenti da lui e da noi
1 Riconoscere il problema
Il primo passo per difendersi dall’abuso verbale sottolineato da ogni professionista è riconoscere che si è vittime di tale comportamento. Spesso, le persone possono minimizzare o giustificare le parole offensive o la situazione, ma è importante accettare che non è amore, non è qualcosa di normale, e soprattutto non è detto che passi. Il carnefice, molto probabilmente, insisterà se si trova di fronte a una vittima condiscendente.
2 Autostima
Ricorda che chi ti attacca o denigra cerca di metterti in testa una narrazione di sconfitta, di farti sentire debole, incapace o impotente. Devi essere consapevole che questa è, appunto, una narrazione, e che in realtà non c’entra nulla con le tue reali capacità e possibilità. In una parola: non farti condizionare. Chi ti aggredisce lo fa spesso per avere maggior controllo su di te e spingerti a rinunciare a fare qualcosa.
3 Stabilire confini chiari
Imparare a stabilire confini chiari e a fermare, dire alt, all’aggressore è vitale. Comunica apertamente e assertivamente che certi comportamenti o commenti sono inaccettabili. Sii deciso e fermo nei tuoi confini, senza lasciare spazio a interpretazioni ambigue.
Se possibile, fallo in un contesto sociale, dove tutti sentono. Il contesto deve essere ovviamente neutro o amico, e non composto dagli amici del tuo aggressore.
Se sei in pieno contesto nemico, meglio scappare, magari con una scusa, o rispondere con il silenzio in attesa di trovare una via di fuga. Non si può mai sapere cosa può succedere.
4 Mantenere la calma
L’abuso verbale spesso mira a provocare una reazione emotiva. Per questo motivo in molti viene perpetrato a sorpresa, in modo da cogliere la vittima impreparata. Come in tutte le forme di aggressione, mantenere la calma può essere una potente forma di difesa. Respira profondamente, focalizza la tua mente su pensieri positivi e cerca di rispondere in modo razionale piuttosto che emotivo.
Soprattutto se avviene in contesti dove sono presenti altre persone, mantenere la calma e il controllo può essere di grande aiuto, in quanto potrebbe essere visto dagli altri come una tua caratteristica positiva e crearti dunque del sostegno, se non attribuirti doti di leadership.
5 Non reagire
Rispondere a un insulto con un altro insulto non è detto che sia la scelta migliore, perché potrebbe generare un escalation dagli esiti imprevedibili. Ad esempio, l’aggressore potrebbe insultarci apposta per provocarci e poi accusarci di essere noi l’aggressore, o avere amici pronti a sostenerlo che escono fuori all’improvviso o peggio passare alle mani e ai coltelli .
Reagire vuol dire sovrastimare le proprie capacità di controllo di situazioni in cui è spesso impossibile avere informazioni chiavi sulle reali intenzioni e capacità del nostro avversario.
6 Imparare a rispondere
Sviluppa abilità nel rispondere all’abuso verbale in modo assertivo, ma senza ricorrere a tua volta alla violenza verbale. Usa frasi come “Non accetto essere trattato in questo modo” o “Non tollero linguaggio offensivo”. Mantieni la tua risposta chiara e concisa.
Un modo di rispondere può anche essere una semplice domanda: “Non capisco perché mi tratti in questo modo. Cosa ti ho fatto?” Questo può costringe l’aggressore a una risposta articolata e a riconoscere implicitamente l’aggressione.
Un altro modo spesso consigliato è l’ironia: “Hai ragione, ma posso fare peggio” “E pensa che oggi è uno di quei giorni che sono meno scemo del solito” e così via. Attenzione però, perché l’altra persona potrebbe irritarsi ancora di più o non avere il nostro senso dell’umorismo. A mio avviso, meglio una risposta neutra e secca, tipo: “Ti ho fatto qualcosa? Ne vuoi parlare?”
7 Cerca supporto
Non affrontare l’abuso verbale da solo. Parla con amici fidati, familiari o professionisti. Trovare un sostegno emotivo può essere fondamentale per affrontare la situazione e rafforzare la tua resistenza.
Se l’abuso verbale persiste, considera la possibilità di cercare consulenza professionale. Uno psicologo o uno psicoterapeuta possono fornire un ambiente sicuro in cui esplorare i problemi e sviluppare strategie più avanzate per affrontare l’abuso
Infine, ricordati che l’abuso verbale può essere un reato, e che in certi casi ricorrere a un avvocato può essere una buona idea.
8 Scappare
Se si può evitare una situazione di abuso verbale,o la situazione diventa insostenibile , la cosa migliore è la fuga. L’abuso verbale, infatti, nel tempo impatta seriamente sulla propria salute. Tuttavia, vi sono situazioni (lavoro, famiglia) in cui questa strategia non è possibile e purtroppo la situazione va affrontata.
9 Prendersi cura di sé
Concentrati sul tuo benessere generale. Mantieni uno stile di vita sano, fai esercizio fisico, dormi a sufficienza e dedica del tempo alle attività che ti portano gioia. Rafforzare il tuo benessere generale può aiutarti a essere più resilienti di fronte all’abuso verbale.
Il problema con l’abuso verbale è proprio l’effetto che cerca chi lo attua, renderti infelice e chiuso agli altri, in modo da farti non solo soffrire, ma anche di isolarti socialmente tagliandoti l’erba sotto i piedi. Cerca invece di mantenere e ampliare i tuoi legami sociali e sforzati di restare positivo, solare e aperto, contrastando ciò a cui chi attua l’abuso vuole portarti a fare o a essere.
In conclusione, difendersi dall’abuso verbale richiede consapevolezza, assertività e il coraggio di stabilire confini sani. Ricorda che nessuno ha il diritto di trattarti con mancanza di rispetto, e prendere misure per proteggerti è un passo fondamentale verso una vita più sana e appagante.
28.1.25
violenza di genere e femminicidi spiegati nelle scuole d'infanzia . favola dello scoiattolo e la rondine di Sarah Cogni
dal gruppo fb miti , leggende e racconti.
una spiegazione ben fatta su temi comlplessi grazie a #sarahcogni per quello che fa per i bambini che saranno gli uomini di domani .
Ecco la storia in questione
Un giorno, una rondine diretta verso i Paesi caldi, sentendosi molto stanca decise di fare una sosta e si posso sul ramo di un grosso albero. Alla finestrella del tronco si affacciò uno scoiattolo che, con gentilezza, la invitò a entrare nella sua tana, le offrì una tazza di te' caldo e un posto in cui riposare. La rondinella gli raccontò dei luoghi meravigliosi che visitava durante i suoi lunghi viaggi e Scoiattolo in poco tempo si affeziono' moltissimo alla rondine che lo faceva sentire bene. Quando venne il giorno della partenza della rondine, Scoiattolo non voleva che lo lasciasse solo, così la legò con una corda al suo ramo. "Resteremo sempre insieme" le disse. La rondinella provo' a chiedergli gentilmente di lasciarla andare, a spiegare che lei non avrebbe potuto resistere al gelido inverno, che i suoi amici e la sua famiglia si sarebbero preoccupati non vedendola arrivare ma nulla, lo scoiattolo era irremovibile. Passò qualche giorno, la rondinella piangeva e iniziava ad avere freddo. Scoiattolo la rassicurava dicendole che lui le sarebbe stato vicino, le avrebbe dato un posto caldo e del cibo e lei sarebbe stata con lui per tutto il letargo. Per sempre. Ma la rondinella era triste, non parlava e non aveva più la forza per provare a spezzare quella corda che la legava al tronco... Finché un giorno la vecchia Tartaruga passo' sotto l'albero di Scoiattolo. "Ma cosa ci fa una rondinella ancora qui, a fine autunno e legata per giunta?" Scoiattolo spiegò la storia e Tartaruga lo rimproverò: "Tu credi di poter obbligare qualcuno a stare vicino a te quando non vuole farlo? Credi che sia giusto obbligare un essere vivente a starti vicino se vuole andare via?" "Ma io le voglio bene!" si giustifico' Scoiattolo. "Non è voler bene a qualcuno legarlo contro la sua volontà. Voler bene è avere a cuore la felicità di chi hai vicino e lasciarlo libero ". Scoiattolo ci penso' su e capi' che Tartaruga aveva ragione. "Scusa" disse a Rondinella, "ho pensato a me stesso, sono stato egoista e cattivo". Così dicendo sciolse la corda. "Grazie Scoiattolo" disse Rondinella che ritrovò le forze e la gioia. "Tornerò a primavera e passeremo altro tempo insieme". Scoiattolo e Tartaruga rimasero a fissare il cielo finché Rondinella scomparve. "Tornerà?"domandò Scoiattolo. "Tornerà ", rispose Tartaruga "E ricorda, la tua felicità non può causare dolore o infelicità a un altro essere vivente. Rispettare gli altri è l'unico modo per avere amici ed essere amato". Lentamente Tartaruga se ne andò. Scoiattolo ripenso' alle parole della vecchia amica, guardò ancora una volta il cielo e, col cuor sereno, andò nella sua tana. L'ora del letargo era vicina.
(Piccola storia contro la violenza sulle donne spiegata ai bambini della Scuola dell'infanzia, scritta dalla maestra Sarah Cogni)
8.1.25
Pretendere che italiani e immigrati ed in nuovi italiani condividano la stessa idea della donna come persona libera
Qualche giorno fa stavo sfogliando la slide di msn.it è sono capitato su quest articolo di HuffPost Italy
Fin qui l'analisi è condivisibile . Ma non sono d'accordo quando dice
Forse bisogna avere il coraggio di fare come in Francia (dove le criticità legate alla immigrazione sono cominciate almeno 50 anni prima che da noi) ? Pretendere che italiani e immigrati condividano la stessa idea della donna come persona libera.Vietare il velo, anche se la donna o la ragazza che lo indossa dice che è una sua libera scelta.Nella nostra società occidentale, il velo non è un oggetto che attiene alla religione, ma alla sottomissione. E la sottomissione della donna (e dell’uomo) è vietata dalle nostre leggi. Siamo uno stato laico. I nostri cittadini devono rispettare le nostre leggi.
niente da eccepire che essi sia che siano di prima o di seconda generazione debbano rispettare le nostre leggi . Infatti se tu hai scelto di risiedere qui o se solo qui temporaneamente devi rispettare oltre le leggi del buon senso e del vivere civile le leggi del paese in questione . Ma come riporta l'articolo in questione ( oltre che altri media ) << Vietare il velo sarebbe la rappresentazione plastica della libertà della donna in Occidente.Di tutte le donne che vivono in Occidente.Se nella piazza feroce di Capodanno le donne, le ragazze fossero state tante quanto i maschi, io credo che la nostra società avrebbe messo il primo mattone per eliminare l’idea della donna\preda.>>
Non sono d'accordo come ho già detto più volte in diversi articoli in particolare recentemente qui perchè se come dicono più persone
<< Nella nostra società occidentale, il velo non è un oggetto che attiene alla religione, ma alla sottomissione. E la sottomissione della donna (e dell’uomo) è vietata dalle nostre leggi. Siamo uno stato laico. [...] Vietare il velo sarebbe la rappresentazione plastica della libertà della donna in Occidente.Di tutte le donne che vivono in Occidente>> dovremo vietare il velo alle suore e\o a quelle donne anziane che in alcune comunità del sud lo portano L'unico caso da vietarlo ed è come ho detto più volte in questo blog e sui nostri soicial la verà laicità ( o quanto meno applicare la legge Art. 5 L. n. 152/1975, sostituito dall’art. 2 L. 533/1977 e poi art. 10 co. 4-bis del DL 144/2005 per ulteriori chiarimenti Indossare il burqa o velo islamico: è vietato in Italia? (laleggepertutti.it) sui due \tre ultimi tipi di velo )
quando esso anzi essi siano imposti a forza o ( soprattutto gli ultimi tre ) anche usati deliberatamente ledono la dignità della donna soprattutto le forme che coprono completamente il viso perchè a mio avviso : non è laicità ma fanatismo in quanto dali studi e conoscenze che ho essi sono interpretazione fanatica ed intransigente della religione che dice solo di coprire i capelli \ la testa e le parti del corpo più erotizzanti , non hanno nessuna attrazione erotica \ sensuale
7.1.25
finalmente qualcuno interviene per evitare il consumarsi di un femminicidio \ violenza di genere
Nicola Rea, il militare 28enne che ha disarmato il marito di Daniela con un ombrello: «È stato grazie all'intervento di tutti se sono salvo anche io»
A Seriate, nel parcheggio di un discount, si è consumato un episodio di violenza che poteva sfociare in tragedia, ma che si è trasformato in una dimostrazione di coraggio e solidarietà. La vita di Daniela, aggredita dal marito, Daniel Manda, è stata salvata grazie all’intervento dei clienti del supermercato, ma
Il racconto del salvataggio
Nicola Rea, 28 anni, , in forze al terzo Reggimento Sostegno Aviazione “Aquila” dell’Esercito, non era in servizio quel giorno, ma si trovava al supermercato per fare la spesa. Dopo aver pagato, ha sentito le urla disperate di una donna provenire dal parcheggio. Guardando fuori, ha visto una scena agghiacciante: un uomo, Daniel Manda, stava trascinando la vittima per i capelli.«Ho scambiato uno sguardo con un altro cliente. Si capiva che la donna chiedeva aiuto. Non ci abbiamo pensato due volte: dovevamo fare qualcosa», racconta a Repubblica Nicola. Armato solo di un ombrello, si è lanciato sull’aggressore, cogliendolo di sorpresa con un colpo mentre un altro cliente lo colpiva alle spalle.Nel tentativo di liberare la donna, Nicola è stato ferito con una coltellata all’orecchio che ha perforato la cartilagine. «Al pronto soccorso mi hanno dato dodici giorni di prognosi», spiega, aggiungendo che si è accorto del sangue solo successivamente, quando altri clienti glielo hanno fatto notare. Intanto Daniela, è stata messa in salvo da altri passanti che l’hanno portata all’interno del supermercato, al sicuro dall’aggressore. Nonostante il ruolo centrale di Nicola, il militare tiene a sottolineare che il salvataggio è stato un’azione collettiva: «Non sono stato io da solo. È stata un’unione di forze, un lavoro di squadra senza il quale sarebbe successo il peggio».
Chi è Nicola ReaNicola Rea
addetto alla manutenzione degli elicotteri, ha seguito l’addestramento militare come tutti i suoi colleghi, ma confessa che una situazione del genere, nella vita civile, non gli era mai capitata. «Quando hai davanti agli occhi una persona che lotta per vivere, la sensazione è tremenda, ti lascia senza parole», afferma.Dopo il salvataggio, Nicola e gli altri intervenuti hanno cercato di mantenere sveglia Daniela, scambiando qualche parola con lei. «Parlava dei figli», racconta il militare. Dall’altra parte, l’aggressore, rimasto in silenzio durante tutto il confronto, comunicava solo attraverso uno sguardo carico di odio. «Ringrazio dal profondo del cuore tutte le persone intervenute a immobilizzarlo: un po’ hanno salvato anche me», conclude Nicola, ancora scosso dall’episodio ma grato per il lavoro di squadra che ha evitato una tragedia ancora più grande.
8.12.24
“IL FEMMINICIDIO NON PUÒ ESSERE GIUSTIFICATO DA FATTORI GENETICI di Marlisa d'amico
Durante il processo per l’omicidio di Viktorija Vovkotrub uccisa a Brescia nel 2020 la difesa di Beriša Kadrus, kosovaro di 62 anni, ex compagno di Viktorija, avevaparlato di ‘gene guerriero’.
Si tratta di un’idea basata su teorie non del tutto accettate dalla comunità scientifica. Queste teorie mirano a dimostrare che alcune persone potrebbero essere più inclini alla violenza a causa di un fattore biologico, come un gene specifico. Spesso questa teoria viene usata per cercare di giusti!care comportamenti violenti.
Tuttavia la maggior parte degli esperti ritiene che il comportamento umano dipenda da una combinazione di fattori genetici ambientali, psicologici esociali, e non solo da un singolo gene. Nel caso di Viktorija Vovkotrub, la difesa di Kadrus Berisa ha usato questa teoria, ma ciò ha suscitato molte polemiche, poiché potrebbe far sembrare che la violenza fosse inevitabile a causa di una predisposizione biologica. Secondo il diritto, però, un crimine come il femminicidio non può essere giusti!cato da una causa genetica o biologica. Pertanto, a nulla dovrebbe valere invocare il‘gene guerriero’per escludere l’applicazione della pena a carico dell’uomo violento”.
28.11.24
LE VITTIME DI UN PREDATORE SESSUALE NON HANNO ETÀ + Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco colpire alle aprti sensibili del corpo punta XII
molti famminicidi sono il culmine dell’incapacità di molti sistemi dell’incapacità di molti sistemi di protezione di prevenire il femminicidio, nonostante le denunce e le misure restrittive. Per l’uomo violento, uccidere in modo così plateale non è solo un’espressione di rabbia, ma è indice del controllo totale che pretende di avere su una donna. In aggiunta, si consideri come scegliendo un contesto pubblico l’autore del reato abbia voluto rendere la violenza visibile, umiliando la vittima e terrorizzando chi le era accanto. Questa vicenda evidenzia un problema culturale: il persistere di modelli patriarcali in cui la violenza è uno strumento di affermazione di ‘superiorità’ maschile. La scelta di ignorare il divieto di avvicinamento dimostra come molte misure cautelari siano insufficienti senza un’ef!cace sorveglianza e un cambiamento profondo nella mentalità sociale. È solo attraverso un approccio che integri prevenzione, educazione e un sistema di protezione più efficace che si potrà ridurre il numero di vite distrutte da uomini incapaci di accettare la libertà delle donne”Infatti è per quello che riporto quelle puntate sulle tecniche d'usare ( non solo anche se è rivolto ad voi donne ) come autodifesa
Infatti la guida : Manuale di autodifesaI consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco cintura nera di karate sull'ultimo n del settimale giallo riporta un fatto avvnuto quas 10 anni fa
Torniamo indietro nel tempo con una notizia tratta dalla pagina 124 del Televideo di giovedì 16 novembre 2006:“Un uomo ha aggredito e tentato di violentare una commerciante di 61 anni a Reggio Emilia, poco dopo le 19.30, mentre si stava apprestando alla chiusura. Il giovane è entrato nel negozio dove c"era solo la donna che stava completando le ultime operazioni prima di tornare a casa e l"ha colpita duramente con calci e pugni, abbassandosi i pantaloni per cercare anche di violentarla. La donna a quel punto ha reagito con forza riuscendo a evitare di soccombere. Laggressore allora lha colpita di nuovo, ha afferrato la sua borsetta ed è fuggito. Superato lo shock, la negoziante ha avvisato subito il 118 e i carabinieri che, grazie a una precisa descrizione, si sono messi alla ricerca dell"uomo. La donna è ricoverata nell"ospedale cittadino ed è stata giudicata guaribile in un mese”.
Da questa brutta storia di cronaca ci rendiamo conto che ogni donna può essere bersaglio di aggressione sessuale, indipendentemente dall"abbigliamento, dall"avvenenza o dall"età. Ecco perché non mi stancherò mai di ripetere che può succedere a chiunque. Probabilmente quella commerciante di Reggio Emilia non pensava di poter essere aggredita per stupro a 61 anni, alle 19.30, mentre si
preparava a chiudere il negozio per tornare a casa. Uno stupratore non ragiona come un uomo normale, non agisce rispettando parametri di scelta precisi, ma in base a raptus momentanei, attaccando la prima vittima che incontra, e questo rende la frase “tanto a me non capiterà mai” come la più sbagliata che si possa pensare.Questa vicenda dimostra anche come una donna, palesemente inferiore come forza e struttura (donna di 61 anni, contro un giovane molto prestante),sia riuscita a difendersi in modo efficace pur non conoscendo nessuna tecnica,ma solo scaricando tutta la sua rabbia.Forse si tratta di quella rabbia che muove una donna che si trova allimprovviso vittima di una situazione del genere.
Fra le tenciche di autodifesa oltre a quelo della foto a destra in alto c'è quello di colpire alle parti basse . Infatti Alcune parti del corpo umano sono più sensibili di altre. Si chiamano punti vitali. Ecco le zone sensibili a cui mirare. Testa: occhi, tempie, mento e naso. Tronco: ascelle, clavicole, plesso solare, fegato e reni. Arti inferiori: testicoli, quadricipiti e ginocchia.Ricevere un colpo in un punto vitale sorprende l’aggressore, che può mollare la presa. Scappate velocemente.
24.11.24
La storia: «Mio marito mi ha tolto soldi e proprietà. Cacciata anche dalla casa che avevo comprato»
corriere della sera tramite msn.it
Di violenza si può morire, ma una volta conquistata la libertà si può rinascere. E il riscatto
22.11.24
non sapevo che dire a una donna Perché ti stai truccando? A me piaci così» fosse violenza e le pubblicita sociali contro il femminicidio \ violenza di genere
A sostenere “Se io non voglio, tu non puoi” si sono uniti numerosi artisti, musicisti e attori, tra cui Fiorella Mannoia, Achille Lauro, Giuliano Sangiorgi, Paola Cortellesi, Luca Zingaretti, Manuel Agnelli, e molti altri. Le loro voci e i loro volti amplificano il messaggio della campagna, dando forza e visibilità a chi spesso non riesce a farsi sentire.E' vero come dice Marilena Mari Azzolini su tik tok :<< siamo ancora lontane.. ma vedere e avere gli uomini dalla nostra parte è un valore immenso.. grazie >>.
una cosa del genere era un complimento - e che semmai è body shaming dire a una donna che senza trucco non sta bene - mi sono stupito. Se questa è violenza, penso tutto è violenza. E dopo, cosa ci resta da dire? Ma io illuso che dipenda solo dalla situazione e dai toni, non sono affidabile. E così ho chiesto ad ad alcune amici e amiche cosa ne pensassero.
perchè dire a una donna di non truccarsi e che gli piaci cosi è violenza ? mica tutti gli uomini che gli dicono cosi sono necessariament e dei manipolatori o dei violenti.
LEI
Capisco che possa sembrare complicato, ma non si tratta di non poter dire nulla. È importante comunicare in modo rispettoso e supportivo. Ecco alcuni suggerimenti su come esprimere apprezzamento senza risultare controllanti:
Complimenti sinceri: Puoi dire qualcosa come "Sei bellissima" o "Mi piace molto come ti trucchi" senza imporre le tue preferenze.
Rispetto per le scelte personali: Riconosci che il trucco è una scelta personale e che ognuno ha il diritto di esprimersi come preferisce.
Supporto e incoraggiamento: Puoi mostrare supporto dicendo "Mi piace vederti felice e sicura di te" o "Fai quello che ti fa sentire meglio".
L'importante è che il messaggio trasmesso sia di apprezzamento e rispetto per l'autonomia della persona.
9.11.24
diario di bordo n 86 anno II vittoria di pirro per lo stupro di gruppo a palermo ., i fatti di amsterdam non sono antisemitismo ma odio reciproco fra israeliani e palestinesi ., muore e lascia tutti ai suoi cani e no ai figli
Le pene vanno dai 4 ai 7 anni, contro i 12 anni richiesti dai pm per tutti, ad eccezione dell’unico del branco a non aver partecipato fisicamente alla violenza (10 anni e 6 mesi).
La fine di un processo per un fatto di una tale gravità è una buona notizia perché mette un punto, certifica le responsabilità davanti alla legge.
Non ho, e credo nessuno di noi, gli elementi per stabilire se le pene siano giuste o troppo lievi.
Quello che mi auguro è che la ragazza che ha subito qualcosa di così indicibile possa sentire il senso e il sollievo della parola giustizia. Finalmente. In fondo conta solo quello. E' si una Bella notizia fino ad un certo punto. Ok sono stati condannati ad una pena ridotta avendo otuto usufruire del rito abbrevviato . E poi essendo incensurati, tra buona condotta, sconti di pena ecc. e misure alternative alla detenzione in carcere, dentro si faranno al massimo qualche anno. Se non uno soltanto.mentre questa ragazza avrà questo incubo davanti agli occhi per sempre. Finché non ci saranno pene adeguate al reato, queste violenze non potranno finire, perché questi mascalzoni sanno che non rischiano quasi nulla.
Cercavo le parole per raccontare quello che quasi nessuno sta raccontando sui fatti di Amsterdam. Poi hoscoperto che Saverio Tommasi lo ha già fatto perfettamente, senza bisogno di aggiungere altro.
“Usare l'antisemitismo per fare le vittime di uno scontro che hanno voluto, ricercato e provocato, cantando cori irripetibili contro i bambini palestinesi, strappando bandiere dai balconi, picchiando e non osservando il minuto di silenzio per le vittime di Valencia, è la cosa più bieca, abietta e immonda possibile.
Eravate israeliani, non ebrei.
E in generale non frega una mazza a nessuno se sei ebreo, ateo o musulmano, o cristiano. Se però
sostieni un Governo genocida, partecipi a competizioni sportive ed Europee in cui non dovresti neanche essere presente in quanto Stato in guerra, e pretendi pure di andare in trasferta armato di bastoni, impiccando bambolotti in favore di telecamera e calpestando anche ad Amsterdam i diritti umani; invadendo proprietà private per strappare bandiere Palestinesi, e picchiando tassisti in giro per la città, poi ci sta che qualcuno s'inca***.
Pacifista non vuol dire essere felici che tu faccia la guerra, e che tu venga a farla pure per una partita di calcio, e che nel farla rivendichi il diritto di sterminare un popolo.
Ho fatto sicuramente più memoria io sulla Shoah e sulle persecuzioni razziali, intervistando decine di sopravvissute e sopravvissuti, andando nei campi di sterminio in Italia e all'estero, compreso più volte Auschwitz, di tutta quella banda di ultras nazionalisti messi insieme.
Perciò, se qualcuno in questa storia è antisemita, sono proprio loro che utilizzano la memoria del passato per giustificare gli stupri del presente.”
concludo questo n con una storia un po' allegra
Una donna miliardaria della Cina ha rivelato che non lascerà nemmeno un centesimo ai suoi figli trascurati. Invece, la sua fortuna di 2,8 milioni di dollari andrà interamente a garantire la cura dei suoi animali dopo la sua morte.
La donna anziana, identificata come signora Liu dal South China Morning Post, ha dichiarato che i suoi tre figli si stanno già preparando a ricevere la sua fortuna, ma poiché non la visitano mai, ha deciso di lasciare i soldi a chi è veramente presente per lei: i suoi animali domestici.Secondo Zonglan News, la signora Liu ha diversi cani e gatti che l’hanno aiutata a riprendersi quando era malata, cosa che i suoi figli umani non hanno fatto. Per la sua gratitudine verso i suoi animali, ha rimosso i suoi figli dal testamento e lascerà la sua fortuna di 2,8 milioni di dollari agli animali.Tuttavia, poiché in Cina non è possibile lasciare un’eredità agli animali, la signora Liu ha designato una clinica veterinaria di fiducia che si prenderà cura dei suoi animali con il denaro donato, in modo che possano avere una vita felice dopo la sua morte.Chen Kai, un dipendente del Centro Nazionale di Registrazione dei Testamenti della Cina a Pechino, ha dichiarato: “Il testamento attuale della signora Liu è unilaterale e le consiglieremmo di nominare una persona di fiducia per supervisionare la clinica veterinaria, per garantire che gli animali vengano curati adeguatamente.”
29.9.24
Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco dal settimanale giallo . prima e seconda puntata
vi daremo ogni settimana un consiglio pratico per mettervi al sicuro prima di chiamare i professionisti del 112. Perchè Credere in se stessi e avere una buona autostima sono due componenti fondamentali per riuscire a difendersi in situazioni di pericolo. Per affrontare fsicamente un momento angosciante e spaventoso
emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello
Apro l'email e tovo queste "lettere " di alcuni haters \odiatori , tralasciando gli insulti e le solite litanie ...

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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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https://www.cuginidicampagna.com/portfolio-item/preghiera/ Una storia drammatica ma piena di Amore.Proprio come dice la canzone Una stor...
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Aveva ragione de Gregori quando cantava : un incrocio di destini in una strana storia di cui nei giorni nostri si è persa la memor...