da https://www.nextquotidiano.it/ @Giovanni Drogo |
La decisione di assegnare la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre ha scatenato numerose reazioni indignate. Ci sono quelli che si lamentano perché in questo modo ci saranno meno poliziotti per gli italiani, quelli che credono sia tutto un complotto della sinistra per far credere che in Italia esista il razzismo e quelli che non capiscono la differenza tra le minacce a Salvini e quelle ad una superstite della Shoah. Un caso ancora più estremo di questo desiderio spasmodico di rivelare al mondo che la senatrice Segre non è la “santerellina” che tutti credono è rappresentata da alcuni animalisti che hanno deciso che la senatrice non merita assolutamente la scorta.
Gli animalisti per cui Liliana Segre è come i nazisti
La ragione? In una foto indossa una pelliccia e in un altra è in compagnia di Marco Tamietto, ricercatore dell’Università di Torino che vive anche lui sotto scorta da quando gli animalisti hanno deciso di “fargliela pagare” per l’esperimento con i macachi. Naturalmente non stiamo parlando di tutti gli animalisti italiani ma solo di quelli che ieri hanno deciso di riversare tutto il loro odio sotto al post di una attivista del movimento vegano-animalista che ha puntato il dito contro la «reduce da Auschwitz che indossa una pelliccia e ha frequentazioni che chi è per la libertà e la vita considera poco raccomandabili». La chiosa (una citazione da Isaac Singer) paragona i ricercatori e chi uccide gli animali ai nazisti. Un modo per dire che la Segre è come i suoi aguzzini perché indossa una pelliccia.
E in molti hanno colto quell'analogia iniziando a insultare la senatrice. «Si vede che sta merda, dalla sua sofferenza non ha capito nulla. Nessuna pena. Per quanto riguarda l’altro mostro, beh, posso solo sperare che muoia presto e con una lunghissima agonia» scrive Barbara. Sta merda è la senatrice Segre, il mostro è Marco Tamietto. L’arroganza di pensare che una persona che a 13 anni è stata deportata in un campo di sterminio e non abbia capito niente ovviamente non ha prezzo.
«Stride il fatto che una vittima dei nazisti del secolo scorso si faccia fotografare con i nazisti attuali» scrive invece Mauri, che esplicita ancora di più il senso del post originale. Nessuno si pone il dubbio che magari per una persona di 89 anni la pelliccia abbia un significato diverso, e non si può certo dire che la Segre sia una collezionista di pellicce visto che c’è una foto con una pelliccia. Riguardo alla foto con Tamietto invece non c’è assolutamente nulla di male, non tanto perché entrambi hanno ricevuto minacce quanto perché l’esperimento del progetto Light Up non ha nulla a che vedere con il Nazismo, vero o presunto che sia.
[...]
Infatti per ( senza generalizzare troppo perchè non tutti gli animalisti sono cosi ... idioti ed irrispettosi ci sono anche animalisti che non ci stanno ) certi animalisti oltranzisti, quelli che lottano contro lo specismo non c’è differenza. E Tutte le vite – dicono contraddicendosi – sono uguali e degne di uguale rispetto.Niente niente di male e tesi condivisibile visto che L'approccio antispecista afferma che:
le capacità di sentire (di provare sensazioni come piacere e dolore), di interagire con l'esterno, di manifestare una volontà, di intrattenere rapporti sociali, non siano prerogative della specie umana;Però nel momento in cui ci sarebbe bisogno di difendere una donna ( in questo caso , ma il discorso non cambia se un altro persona ) oggetto di insulti e minacce raccapriccianti ne approfittano per farsi notare e mettersi in posa da duri e puri mettendosi sullo stesso piano della peggior feccia . IL Che dimostra una totale mancanza di rispetto per la Segre ( ed non solo stesso discorso vale per Marco Tamietto, , si può ed è legittimo contestare il suo lavoro ed il suo modo di pensare , ma arrivare a : gli insulti , calunnie , minacce di morte proprio no ) e non aiuta nemmeno la loro causa. Che differenza c’è tra i leghisti che non votano la Commissione Segre perché non parla di cristianofobia e questi bravi amici degli animali che magari non l’avrebbero votata perché non affronta il tema dello specismo? Nessuna da quel che si può vedere ed leggere .
l'attribuzione di tali capacità agli animali di specie non umana comporti un cambiamento essenziale del loro status etico, da equiparare a quello normalmente riconosciuto agli animali di specie umana;
da ciò debba conseguire una trasformazione profonda dei rapporti tra individui umani ed individui non umani;
L'idea che sia possibile riconoscere agli animali non umani diritti validi all'interno delle comunità umane inizia a diffondersi verso la fine del XVIII secolo, in un clima di promozione di diritti per un numero sempre maggiore di individui in precedenza soggetti a discriminazione, quali le donne e gli schiavi. Il filosofo Jeremy Bentham, in questo contesto, fu il primo a proporre di seguire un'impostazione etica fondata su un criterio capace di includere tutti gli animali all'interno di una medesima comunità morale. Per quanto Bentham si opponesse fortemente al causare sofferenza agli animali non umani, egli non mise tuttavia mai in discussione il nostro diritto di sfruttarli e ucciderli per fini umani, purché ciò avvenga senza infliggere loro inutili sofferenze.
Nonostante i forti limiti del suo utilitarismo, il pensiero dell'autore ha fornito una forte base concettuale all'animalismo filosofico perché ha individuato, nella capacità di provare piacere e dolore, non soltanto il movente originario dell'agire morale, ma anche qualcosa di cui sono intuitivamente (e non solo) dotati tutti gli animali. [... continua qui su https://it.wikipedia.org/wiki/Antispecismo ]
Infatti sempre secondo l'articolo sopracitato
«Il fatto poi che sia in compagnia di Tamietto è a dir poco raccapricciante, come si fosse fatta fotografare con un nazista del campo di concentramento!» scrive Elvira, anche lei sconvolta dal fatto che una persona come la Segre non capisca che quello che è stato fatto a lei viene fatto anche agli animali. Questa non è la banalità del male di cui parlava Hannah Harendt, è la banalizzazione del male. Perché quando si scrive che gli animali da allevamento sono come le vittime delle deportazioni nazifasciste significa che si è completamente perso il senso della misura e non si sa più distinguere tra un essere umano e un animale. E la riduzione dell’individuo ad un oggetto, ad una bestia da soma è esattamente l’obiettivo che avevano in mente i nazisti.
Eppure nel 2019 sembrano esserci molte persone che – vivendo al sicuro nelle loro tiepide case – pretendono addirittura di dire alla Segre che evidentemente non ha fatto tesoro dell’esperienza vissuta. Stanno dicendo ad una donna che per decenni non è riuscita ad affrontare pubblicamente l’orrore che aveva vissuto ma che ha trovato la forza di farlo per testimoniare cosa sono stati il Nazismo e il Fascismo che non ha capito cosa le è successo.
Gli animalisti a quanto pare non riescono ad andare più in là della semplice analogia tra “esseri umani chiusi in gabbia” e “animali chiusi in gabbia”. E in questo modo non fanno altro che rendere ridicole le loro battaglie e le loro rivendicazioni. Non c’è bisogno di insultare una vittima della Shoah per dire che gli allevamenti intensivi ( o la vivisezione crea sofferenza ed molto spesso sia inutile N.b aggiunta mia ) non rispettano il benessere animale.
È un inutile benaltrismo, come quello di chi dice che ci sono migliaia di donne che non hanno la scorta quando denunciano violenze e persecuzioni e che sicuramente alla Segre non succederà nulla perché a minacciarla sono stati dei vigliacchi. In che modo un’uscita del genere aiuta a combattere l’odio o anche solo a difendere le donne vittime di violenza? Non ci si rende conto che sono due fenomeni completamente diversi e solo apparentemente sovrapponibili in virtù del genere sessuale delle vittime (sia le Segre che le vittime di violenza domestica sono donne)? Questa generalizzazione indebita finisce per far sembrare tutto uguale e tutto poco degno di essere tutelato e difeso.
Il fatto che la Segre abbia indossato una pelliccia viene utilizzato per dire che la violenza del Nazismo e del Fascismo di cui la senatrice è stata testimone sulla sua pelle è la stessa subita ogni giorno dagli animali. E coloro che la pensano come quella che scrive che ci sono bambini che vengono abusati ed uccisi ogni giorno per dire che «questa signora si sta approfittando della sua vicenda» quando c’è tanta gente che soffre dimostrano che pur avendo colto il problema etico dello specismo non ne hanno colto altri, che dovrebbero essere le premesse fondamentali dell’antispecismo: la comprensione, la compassione e la difesa della democrazia. Perché siamo tutti uguali, no?
Quindi cari amici\che antispecisti ed animalisti democratici vi prego interventite e prendete posizione da questi cialtroni ed haters che poi danneggiano la vostra causa altrimenti siete solo complici . E poi non lamentatevi se l'opinione pubblica fa di tutta l'erba un fascio e v'insulta equiparandovi tutti\e ad neonazisti