Visualizzazione post con etichetta amore e odio. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta amore e odio. Mostra tutti i post

21.12.13

-3 a natale . io e le decorazioni e luminarie amore ed odio

Francesco De Gregori - povero me
 
Lo so che  , anche quest'anno  , le luminarie  e le decorazioni  mi rendono   triste  ( vedere l'alluvione del mese  scorso  in Sardegna  ) come la canzone  consigliata per il post  d'oggi  , ma   mi sono lasciato coinvolgere  nell'atmosfera del natale  , questo cattura  schermata  preso  dal video dello  spot natalizio  2013   della    lindt  ( qui il video originale  ) , insieme  a   le  foto degli altri post  della  guida  di quest'anno   ne  è la conferma 



Se  da  bambino     amavo le luminarie  e le decorazioni  ,e poi mi rendevano indifferente  e  tolleravo  passivamente  e  de acriticamente  fino a qualche anno fa , adesso   forse  perchè sto crescendo  ed  entrando nel  club dei  anta  quaranta  (  mancano  ancora  due anni  e tre mesi     già inizio a sentirne  il peso  e l'aria come dice la  canzone  sopra  ) ,  sto iniziando  non dico  ad odiarle ma  vederle come sintomo di spreco  come  delle  fallacci e momentanee  evasioni oltre  che un pugno nello stomaco  per  chi soffre  a causa  di questa   crisi economica. E  cerco  di  trovare    come  ho già detto  -- vedere url  sotto --decorazioni  alternative  e più rispettose  dell'ambiente  
anche  se  da  qualche anno   per  i  motivi detti nelle righe  precedenti   non ne  stiamo più facendo  in casa  . 

2.6.13

amore ai tempi della crisi cosa si è costretti ad amare ai tempi della crisi

d'altronde  o salti   questa  finestra  o magia  questa minestra  ed  è quello che fa   questa  coraggiosa  ragazza  di cui leggete  sotto   , che soffre   , sbaglia  spera  e  si mette in discussione

dal suo blog  http://www.lerika.net



Amore ai tempi della crisi.

Wed
29 May 2013
A qualche mese dal mio arrivo a Casetta è il momento di interrompere la luna di miele, come in tutte le storie d’amore, è il momento della lista delle cose che urtano il sistema nervoso della vostra affezionatissima.
In punti, così scazzo di meno:
La linea adsl. Dopo varie ed eventuali tra cui merdafone/ non merdafone, 50 euro -di tasca mia- di “recesso anticipato” perché effettivamente l’allacciamento non si poteva fare (questo per dire: se al telefono vi dicono che siete coperti -mentre il mese prima Telecom diceva di no- uccideteli anche da parte mia) ora è più di un mese che attendo la riparazione dell’antenna che sta sul monte per avere almeno una linea *virtuale* con un operatore regionale. Come nei paesini sperduti in montagna. Solo che io abito in pieno centro di Genova. Ma va beh. Attendo e viaggio -con non poche restrizioni- con la chiavetta wind che almeno costa poco.
Il frigo continua ad emettere odori di morte e disperazione, nonostante i numerosi lavaggi a base di aceto. Me ne vergogno un sacco.
Il pavimento del bagno ha delle piastrelle fetenti e nonostante i ripetuti passaggi di scopa e straccio è un delirio tenerlo pulito. Me ne vergogno un sacco -parte II-
La lavatrice: dopo l’allagamento di qualche settimana fa (di entrambi i loculi: mio e del vicino), pare funzionare, ma non fidandomi, quando è in funzione, le faccio la guardia e svariono tantissimo durante la centrifuga.
Ho riparato da sola la calderina mentre il vicino (con cui è in comune nel piccolo ingresso) era in acido e sclerava come un tossico in astinenza (chi è il sesso debole, chi??). Dopo avergli allagato casa (vedi punto sopra) mi pareva comunque il minimo.
Lo stendipanni in mezzo alla camera da letto è inguardabile. Ma ormai fa parte dell’arredamento. E me ne vergogno sempre meno. Tranne se viene gente a trovarmi e c’è steso il set completo di culotte di Snoopy di H&M che uso nei periodi in cui mi sento brutta (cioè 3 settimane al mese circa).
Continuo a dare craniate sul tetto nonostante siano passati quasi 5 mesi da quando sono qui.
Ho l’armadio di polly pocket ed il tempo è ballerino: scatoloni e sacchetti con vestiti dentro per cambi stagione improvvisati sono parte del quotidiano.
La scalinata dalla microcucina alla stanza è ottima come portascarpe (assieme ad uno scatolone imboscato in bagno, ovvio). Me ne vergogno, sì, ma meno.
Ogni mattina rischio di cadere dalle scale sopracitate mentre mi trascino verso il cibo.
Vi ho già detto che la amo, questa casa?
Non vedo l’ora che arrivi l’aumento di stipendio.

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...