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20.11.25

campagne contro il femminicidio a senso unico

Oltre  alla  campagna   culturale    \ sociale   annuale  sul  femminicidio    qui la  campagna  di quest'anno 


  ancora non ho visto un cartello o altre campagne di prevenzione con un numero che siano gli uomini a poter chiamare se hanno pensieri di un certo tipo, non è la donna che si deve difendere, siamo noi uomini che non dobbiamo stalkizzare  e  uccidere, ci vuole tanto a capirlo ?

28.6.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco - puntata n XXXII IL CELLULARE DEVE SEMPRE AVERE LA BATTERIA CARICA e L’Importanza delle App contro la Violenza sulle Donne. 4 app consigliate

 Può sembrare scontato, ma la sicurezza passa anche da un cellulare sempre carico. Il telefonino è di fa!o uno strumento prezioso anche per mette!ersi al sicuro: funziona da bussola, da torcia, oltre che naturalmente da semplice mezzo di comunicazione. Eppure capita che ci si dimentichi di metterlo in carica e ancora più spesso che si esca con il cellulare scarico o non suffcientemente carico. Per chi si trova a percorrere tratti di strada a piedi, soprattutto la sera, o a salire su un mezzo pubblico, o semplicemente a rientrare a casa tardi, avere il cellulare perfettamente funzionante – e quindi carico – può fare la differenza tra sicurezza e vulnerabilità. Avere il telefono con sé, ma  non averlo suffcientemente carico diventa inutile, come se volessimo uscire e davanti a noi avessimo una porta
chiusa che non possiamo aprire perché non abbiamo le chiavi. Anche senza credito, con il cellulare è possibile infatti chiamare immediatamente i numeri di emergenza, così come attivare le funzioni di richiesta di aiuto di cui dispongono gli smartphone, che possono inviare la posizione in tempo reale a numeri fidati. Ancora, un cellulare può funzionare da torcia, può aprire mappe, registrare messaggi audio oppure video, oltre alle app che offrono sicurezza, e consentire di restare in contatt!o telefonico con qualcuno $no a quando non ci si trova al sicuro. Ecco perché può essere utile portare con sé una power bank o attivare la funzione del risparmio energetico: si tratta di piccoli gesti di responsabilità che possono fare la differenza. Insomma, avere con sé un telefono con la batteria carica non è un lusso e nemmeno un capriccio, ma è uno strumento di prevenzione e quindi di autodifesa. A questo proposito, ancora una volta vogliamo ricordarvi come prevenire sia meglio di curare – perdonate la citazione di una vecchia pubblicità di un dentifricio – e come la prevenzione resti l’arma più efficace quando si tra!a di difesa da possibili aggressioni da parte di malintenzionati


Infatti    a  confermare    tali  consigli      c'è  . come  dice    : « Proteggersi con un Clic: L'Importanza delle App contro la Violenza sulle Donne. »  di SettimoLink


[...] 
In un’era digitale in continua evoluzione, le app contro questo tipo di violenza si sono rivelate strumenti essenziali nel fornire supporto immediato e protezione alle vittime. Vediamo il perché queste applicazioni sono diventate parte integrante della lotta contro la violenza di genere e quali possono essere installate sul proprio smartphone.

1. Risposta Rapida in Situazioni di Emergenza:

Una delle funzioni fondamentali di queste app è offrire una risposta immediata in situazioni di emergenza. Attraverso la geolocalizzazione, le vittime possono inviare segnali di soccorso ai contatti predefiniti o alle autorità competenti con un semplice tocco. Questa risposta tempestiva può fare la differenza tra la sicurezza e il pericolo, permettendo di agire rapidamente per proteggersi.

2. Creare una Rete di Supporto:

Molte app contro la violenza consentono agli utenti di creare una rete di supporto affidabile. Gli amici, la famiglia o i servizi di assistenza possono essere inclusi come contatti di emergenza. Questo non solo fornisce alle vittime un sistema di supporto immediato, ma anche un senso di connessione e solidarietà in tempi difficili.

3. Fornire Risorse Informative:

Oltre alla risposta immediata, molte di queste app offrono risorse informative sulle diverse forme di violenza di genere, sui diritti delle vittime e sui percorsi disponibili per ottenere aiuto legale e psicologico. La conoscenza è un potente strumento contro la violenza, e queste applicazioni cercano di educare e informare le donne sulle loro opzioni.

4. Deterrente alla Violenza:

Il semplice fatto di avere un’app dedicata alla sicurezza delle donne può fungere da deterrente contro potenziali aggressori. La consapevolezza che le vittime hanno strumenti per chiedere aiuto può contribuire a prevenire situazioni pericolose e a promuovere un ambiente più sicuro per tutti.

5. Advocacy e Condivisione delle Storie:

Alcune app offrono anche funzionalità di advocacy, permettendo alle vittime di condividere le proprie storie in modo sicuro e anonimo. Questo non solo fornisce uno spazio di supporto, ma contribuisce anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gravità della violenza di genere.

In conclusione, le app contro la violenza svolgono un ruolo cruciale nell’offrire alle vittime gli strumenti necessari per proteggersi e per richiedere assistenza quando ne hanno bisogno. Sono una risorsa moderna che si adatta alle esigenze della società contemporanea, contribuendo a creare un futuro in cui ogni donna possa vivere libera dalla paura e dalla violenza.


4 applicazioni gratuite per la sicurezza e protezione di genere:


1522 Anti violenza e stalking




Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking. Per avere aiuto o anche solo un consiglio chiama il 1522 (il numero è gratuito anche dai cellulari) oppure: chatta dall’app, con una loro operatrice.


Where are U



È un’app per l’emergenza collegata alle Centrali Uniche di Risposta (CUR) del NUE 112. Permette di effettuare una chiamata di emergenza con il contestuale invio della posizione esatta del chiamante.

Pro

Localizzazione Rapida: L’app offre una localizzazione rapida e precisa degli utenti, può essere un punto forte, specialmente in situazioni di emergenza in cui è necessario condividere la posizione con contatti di fiducia o servizi di soccorso.
Funzioni di Emergenza: L’app include funzioni di emergenza, come la possibilità di inviare rapidamente messaggi di aiuto o attivare chiamate di emergenza con pochi tocchi, può essere un vantaggio cruciale per la sicurezza personale.
Condivisione Sicura della Posizione: Un’app che garantisce la sicurezza e la privacy nella condivisione della posizione è essenziale. La possibilità di controllare chi può accedere alle informazioni sulla posizione può aumentare la fiducia degli utenti nell’utilizzo dell’app.
Integrazione con Servizi di Emergenza: L’app è in grado di integrarsi con servizi di emergenza locali, fornendo informazioni dirette alle autorità in caso di necessità, questo rappresenta un punto forte.

Contro

Problemi di Privacy e Sicurezza: Se ci sono preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati o alla privacy degli utenti, questo è un punto debole significativo. Gli utenti devono sentirsi sicuri nel condividere la propria posizione tramite l’app.
Consumo Elevato di Batteria: L’app ha un impatto significativo sul consumo di batteria del dispositivo, potrebbe essere considerata un’inefficienza, specialmente in situazioni di emergenza dove la durata della batteria è cruciale.
Copertura Geografica Limitata: L’app ha una copertura geografica limitata e non è disponibile ovunque, potrebbe non essere utile per tutti gli utenti, riducendo la sua efficacia.
Difficoltà Tecnica o Bug: Problemi tecnici, come malfunzionamenti, bug frequenti o difficoltà di utilizzo, possono limitare l’efficacia dell’app e la sua affidabilità in situazioni di emergenza.
Necessità di Connessione Internet: L’app richiede una connessione Internet costante per funzionare, può rappresentare un limite in aree con connettività limitata.



Guardian Safely around



È un’applicazione che integra un sistema di navigazione e monitoraggio del pericolo. All’interno di questa app, gli utenti possono identificare il percorso più sicuro per raggiungere una destinazione, aggiungere i propri “guardiani” – amici o familiari – e accedere ai principali numeri di emergenza, tra cui la chiamata rapida al 112.

Pro

Navigazione Sicura: L’app fornisce un sistema di navigazione che identifica percorsi sicuri per raggiungere una destinazione, questo rappresenta un punto forte, specialmente in situazioni in cui la sicurezza personale è una priorità.
Monitoraggio del Pericolo: La presenza di funzionalità di monitoraggio del pericolo, che consentono agli utenti di ricevere avvisi in tempo reale o informazioni sulla sicurezza del luogo in cui si trovano, è un vantaggio significativo.
Aggiunta di “Guardiani”: L’app offre la possibilità di aggiungere contatti di fiducia come “guardiani”, permettendo loro di ricevere notifiche in caso di emergenza, questo può essere un elemento cruciale per la sicurezza personale.
Accesso Rapido ai Numeri di Emergenza: La facilità con cui gli utenti possono accedere ai numeri di emergenza, come la chiamata rapida al 112, è un aspetto positivo che contribuisce alla prontezza di risposta in situazioni critiche.

Contro

Problemi di Privacy e Sicurezza: Se ci sono preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati personali o alla privacy degli utenti, questo rappresenta un punto debole significativo che può influire sulla fiducia degli utenti nell’utilizzare l’app.
Stabilità Tecnica: Problemi tecnici, come malfunzionamenti frequenti o instabilità dell’app, possono limitare la sua affidabilità e la sua utilità nelle situazioni di emergenza.
Limitazioni Geografiche: L’app ha una copertura geografica limitata e non è disponibile ovunque, può essere un limite alla sua efficacia e utilità per utenti in diverse regioni.
Complessità d’Uso: L’interfaccia utente è complessa o se l’app richiede una curva di apprendimento elevata, potrebbe non essere adatta a un utilizzo immediato in situazioni di emergenza.
Dipendenza dalla Connessione Internet: L’app richiede una connessione Internet costante per funzionare, può rappresentare un limite in aree con connettività limitata.
Viola Walkalone



Viola gestisce un servizio di videochiamata 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per tutti coloro che vogliono essere accompagnati quando tornano a casa la sera.

Pro

Funzioni di Sicurezza Personale: L’app offre funzioni specifiche per migliorare la sicurezza personale, come la possibilità di condividere la propria posizione in tempo reale, inviare avvisi di emergenza o attivare un sistema di allarme, queste possono essere considerate caratteristiche positive.
Intuitività dell’Interfaccia Utente: Un’interfaccia utente intuitiva e di facile utilizzo è un aspetto positivo che contribuisce all’efficacia dell’app in situazioni di emergenza.
Notifiche Personalizzate: L’app consente agli utenti di personalizzare le notifiche o gli avvisi in base alle proprie esigenze, offrendo flessibilità nel ricevere informazioni di sicurezza, questo può essere considerato un punto forte.
Supporto Continuo e Aggiornamenti: Un’app con un team di supporto attivo e regolari aggiornamenti è più probabile che risponda prontamente a problemi tecnici, migliorando la sua affidabilità nel tempo.

Contro

Problemi di Privacy e Sicurezza: Se ci sono preoccupazioni riguardo alla sicurezza dei dati personali o alla privacy degli utenti, questo rappresenta un punto debole che può influire sulla fiducia degli utenti nell’utilizzare l’app.
Limitazioni Tecniche: Problemi tecnici, come malfunzionamenti frequenti o lentezza nell’esecuzione delle funzioni, possono limitare l’utilità dell’app e la sua affidabilità in situazioni di emergenza.
Limitazioni Geografiche: L’app ha una copertura geografica limitata e non è disponibile ovunque, può rappresentare un limite alla sua efficacia e utilità per utenti in diverse regioni.
Dipendenza dalla Connessione Internet: L’app richiede una connessione Internet costante per funzionare, potrebbe essere un punto debole in aree con connettività limitata.
Complessità d’Uso: L’app è complicata da utilizzare o richiede una curva di apprendimento elevata, potrebbe non essere adatta a un utilizzo immediato in situazioni di emergenza.

 
Per una valutazione più precisa, lo stesso  articolo  consiglia di consultare le informazioni ufficiali fornite dagli sviluppatori delle applicazioni sopracitate e di leggere recensioni degli utenti.
Infatti affrontare la Violenza di Genere con Tecnologia Responsabile Nel contesto della crescente consapevolezza e impegno per contrastare la violenza di genere, l’utilizzo di applicazioni dedicate emerge come un importante passo verso la sicurezza personale delle donne. Applicazioni come Guardian Safely Around, Viola Walkalone e altre, pur con caratteristiche specifiche, cercano di offrire soluzioni innovative per migliorare la sicurezza e fornire supporto immediato in situazioni di pericolo.
I loro punti di forza, come la localizzazione rapida, le funzioni di emergenza e la creazione di reti di supporto, sono elementi chiave nella promozione di un ambiente più sicuro per le donne. Tuttavia, è cruciale affrontare apertamente i punti deboli, come le preoccupazioni sulla privacy, i problemi tecnici e le limitazioni geografiche, per garantire che queste app siano efficaci e accessibili a tutti.
In ultima analisi, la tecnologia può giocare un ruolo significativo nel fornire strumenti pratici per la prevenzione e la gestione della violenza di genere. Tuttavia, l’adozione di queste app deve essere supportata da un approccio olistico, inclusivo di educazione, sensibilizzazione e azioni concrete da parte della società e delle istituzioni. Solo integrando la tecnologia con un impegno collettivo possiamo sperare di costruire un futuro in cui ogni donna possa vivere libera dalla paura e dalla violenza.

8.6.25

la gelosia è una prova d'amore o anticamera del femminicidio \ amore malato ? secondo me la risposta sta nel mezzo

 leggo  sull'unione  sarda  del  7\6\2025 


  mi  chiedo  come  da  titolo la  gelosia   è una  prova  d'amore   o  anticamera  del  femminicidio  \  amore  malato  ?
 Secondo   me    la   risposta     sta  nel  mezzo   .
Ai   tempi  miei   si  diceva   : «l'amore  non  è bello   se  non  è litigarello »  ovviamente    senza  eccedere   ed   evitare il più possibile  violenze   fisiche e  psicologiche  ). Infatti  la gelosia è un sentimento complesso e ambivalente. Da un lato, può essere vista come una manifestazione di attaccamento e desiderio di esclusività nella relazione. Tuttavia, quando diventa eccessiva e si trasforma in controllo, possesso o ossessione, può sfociare in dinamiche tossiche e persino violente.Alcuni studi e riflessioni sottolineano come il femminicidio non sia il risultato di "troppo amore", ma piuttosto di una mentalità possessiva e di dominio². L'idea che la gelosia sia una prova d'amore può contribuire a normalizzare comportamenti dannosi, rendendo difficile distinguere tra un legame sano e uno pericoloso¹. Inoltre, attribuire il femminicidio alla gelosia può essere fuorviante, poiché spesso dietro questi atti ci sono motivazioni più profonde, come vendetta, disperazione o opportunismo³.La chiave per una relazione sana è il rispetto reciproco e la libertà individuale. La gelosia può essere gestita attraverso la comunicazione e la fiducia, evitando che si trasformi in un meccanismo di controllo. Se vuoi approfondire il tema, puoi leggere questo articolo o i link  delle  note    prima  citate  . 

Dall'esperienza     che    ho  avuto    fin ora   posso non  biasimare  i  ragazzi  del sondaggio  (  vedere  l'articolo citato  )   e   confermare       quando  dice  la  risposta      che  ho  ottenuto   su Google Gemini  IA  di google  

La gelosia è un'emozione complessa che può manifestarsi in modi molto diversi e, di conseguenza, avere effetti diametralmente opposti sull'amore e sulle relazioni. Non è intrinsecamente "utile" o "tossica" in assoluto, ma la sua intensità, le sue cause e il modo in cui viene gestita determinano il suo impatto.

La gelosia "sana" o fisiologica

In piccole dosi, la gelosia può essere considerata una reazione umana naturale a una percepita minaccia di perdita di qualcosa di prezioso, in questo caso il partner e la relazione. Può segnalare che si tiene molto all'altra persona e che si ha paura di perderla. Questa forma di gelosia può persino avere alcuni aspetti positivi:

  • Promemoria del valore: Può ricordare a entrambi i partner di non darsi per scontati e di apprezzarsi a vicenda.
  • Motivazione a prendersi cura: Può spingere a impegnarsi di più nella relazione, a comunicare meglio e a rafforzare il legame.
  • Segnale di attenzione: Un pizzico di gelosia può essere interpretato come un segno di interesse e affetto, a patto che non sfoci in controllo.

Questa gelosia "sana" è solitamente transitoria, basata su un evento specifico (es. qualcuno che flirta palesemente con il partner) e non si traduce in comportamenti di controllo o aggressività.

La gelosia tossica e patologica

Quando la gelosia diventa eccessiva, irrazionale e ossessiva, essa si trasforma in un sentimento estremamente dannoso e tossico per la relazione e per la salute psicologica di entrambi i partner. Questa forma di gelosia è spesso radicata in:

  • Profonda insicurezza e bassa autostima: Il geloso patologico spesso teme di non essere abbastanza e che il partner possa trovare di meglio, delegando all'altro la propria autostima.
  • Paura dell'abbandono: Il timore di essere lasciati porta a un bisogno disperato di controllo.
  • Problemi di fiducia: Mancanza di fiducia nel partner e/o in se stessi.
  • Desiderio di possesso: La convinzione che l'altro "appartenga" a sé, negando l'autonomia e l'individualità del partner.
  • Traumi passati: Esperienze pregresse di tradimento o abbandono possono alimentare la gelosia.

La gelosia tossica si manifesta attraverso comportamenti distruttivi come:

  • Controllo ossessivo: Monitorare costantemente il partner (telefonate, messaggi, social media, uscite, ecc.).
  • Accuse infondate: Sospetti e scenate per ogni comportamento del partner, anche innocuo.
  • Isolamento sociale: Tentare di allontanare il partner da amici e familiari.
  • Umiliazione e denigrazione: Sminuire il partner per rafforzare il proprio senso di controllo.
  • Aggressività: Verbale, psicologica e, nei casi più gravi, fisica.

Gelosia e femminicidio: un legame tragico

È fondamentale sottolineare che la gelosia tossica e patologica è un campanello d'allarme serio e un fattore di rischio significativo per la violenza domestica e, nei casi più estremi, per il femminicidio. La gelosia non è amore, ma paura e desiderio di controllo. Quando un individuo si sente minacciato dalla perdita di questo controllo, può reagire con violenza estrema. La narrazione secondo cui "la gelosia è una prova d'amore" è estremamente pericolosa e fuorviante; al contrario, è spesso l'anticamera di abusi e tragedie.

La legge italiana, e la giurisprudenza della Corte di Cassazione, ha chiarito che la gelosia non è considerata una causa di attenuazione della pena in caso di omicidio, poiché non rientra negli stati emotivi o passionali che escludono o diminuiscono l'imputabilità. Questo rafforza il concetto che la gelosia non giustifica né attenua la violenza.

Conclusione

In sintesi, un lieve e occasionale senso di gelosia può far parte della dinamica di una relazione, ma la gelosia cronica, irrazionale e basata sul possesso è profondamente distruttiva. È un'emozione che nasce dalla paura e dall'insicurezza, non dall'amore.Se la gelosia diventa un problema nella tua relazione, è cruciale affrontarla attraverso la comunicazione aperta e, se necessario, con l'aiuto di un professionista (psicologo o terapeuta di coppia). Se la gelosia si manifesta con comportamenti di controllo, minacce o violenza, è fondamentale cercare aiuto immediatamente, perché la situazione può degenerare rapidamente.

  Note  

1.3.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n XX COSA FARE SE :TI RAPINANO ,SE SIETE IN LUOGHI A RISCHIO NON DISTRAETEVI COL TELEFONO , SE SIETE IN PERICOLO ? REAGITE E URLATE

PUNTATA PPRECEDENTE

 È importante sottolineare che non esiste una “reazione standard” e che ogni individuo può manifestare comportamenti diversi quando si trovadavanti a un aggressore.Spesso, per strada, si vedono ragazze incollate al cellulare non solo alla fermata dell'autobus,ma anche in movimento.Questo non fa che diminuire le capacità di capirene nell'immediato cosa sta accadendo intorno a noi.Prestate a!enzione a ciò che accade attorno a voi, evitando distrazioni eccessive come l'uso del cellulare, appunto.
Anche e sopratttto in ambienti poco frequentati è di fondamentale importanza evitare le distrazioni per poter familiarizzare con l!area in cui vi trovate, identificando le uscite,le zone ben illuminate,e i luoghi in cui poter cercare aiuto, come negozi, bar o stazioni di polizia.
Se notate comportamenti o situazioni sospette,affidatevi al vostro istinto. Meglio cambiare direzione o allontanarsi se percepite un potenziale pericolo.Organizzate il  percorso prima di uscire, scegliendo itinerari che siano ben frequentati, per lo meno sulla carta, e illuminati.Se possibile, informate una persona fidata dei vostri spostamenti o utilizzate le apposite app che sono state create per la condivisione della posizione.Quando possibile, evitate di camminare da sole, soprattutto in orari o in zone isolate.La presenza di altre persone può rappresentare un deterrente per eventuali aggressori.Prendete in considerazione l'ipotesi di portare con voi un allarme personale o un Fischietto Questi strumenti possono attirare l'attenzione insituazioni di emergenza e scoraggiare un aggressore.Potete valutare anche l'ipotetico uso di strumenti come lo spray al peperoncino, naturalmente dopo averne appreso l'uso corretto. Partecipare a corsi di autodifesa può aiutare a imparare tecniche pratiche per  reagire in situazioni di pericolo,migliorando sia le abilità fisichesia la fiducia in voi stesse.Se vi sentitemi n a c c i a t e ,usate un tono di voce decisoper esprimere il vostro dissenso o per chiedere aiuto.  Infatti  Sembra banale,ma non lo è: se vi trovate in una situazione di emergenza,attirate l’attenzione delle persone intorno a voi, urlando o attivando il vostro allarme personale, e allontanateviil più rapidamente possibile dal pericolo. Non rimanete passivi.

13.2.25

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n XIX farsi aiutare da persone fidate , non isolarsi ma rivolgersi a psicologi, terapeuti, mediatori familiari o centri antiviolenza che possono fornire strumenti pratici e supporto emotivo

puntata XVIII

Spezzare il ciclo della  violenza sulle donne è una  sfida complessa.  Fondamentale è la prevenzione, attuata  con strumenti educativi per  costruire un ambiente più sicuro e sano, sia per chi subisce  sia per chi si trova in qualche  modo intrappolato in situazioni di tensione.Abbiamo scritto più volte che essere consapevoli di come la violenza sia inaccettabile è il primo passo per agire. Occorre quindi non isolarsi, ma rivolgersi a psicologi, terapeuti, mediatori familiari o centri  antiviolenza che possono fornire strumenti pratici e supporto emotivo per affrontare queste situazioni.Quando parliamo di non isolamento, intendiamo che è importante avere un sistema di supporto, come la famiglia, gli amici o le associazioni locali. Insomma, una rete di sicurezza tale da fare la differenza. Essere in contatto con persone fdate è fondamentale.Sono necessari programmi  educativi e campagne di sensibilizzazione che portino a favorire comportamenti positivi e rispe!osi nei confronti   della donna riducendo drasticamente la violenza. Quindi  parlarne apertamente può essere un atto liberatorio e occorre incoraggiare altri a fare lo stesso, rompendo il silenzio. Fin dall’infanzia bisogna inserire nei programmi  scolastici l’uguaglianza di  genere insegnando valori come il rispetto, sradicando così  sul nascere gli stereotipi di genere e coinvolgendo soprattutto il genere maschile.Il ruolo dei media è importantissimo sulla promozione di rappresentazioni positive e rispe!ose delle donne, coinvolgendo gli uomini nella lotta contro la violenza, educandoli al rispetto e al riconoscimento delle disuguaglianze. Non solo, le istituzioni devono fornire alle donne strumenti per raggiungere l’indipendenza economica, così come corsi di formazione e opportunità lavorative.Detto ciò, impariamo a riconoscere i segnali di relazioni abusive e a offire aiuto in situazioni in cui il rischio di violenza è elevato, prima che questa si concretizzi. Questo non vuol dire necessariamente che ci debba essere un coinvolgimento personale, ma che possono intervenire anche altre realtà, oltre ai canali che offre lo Stato. Soprattutto  perchè  come   è  testimoniato   dalle  cronache     dei diversi  femminicidi  e  come  dice  lo stesso manuale    . Nella    maggior  parte  dei  casi     le  persone      pericolose   sono   quelle più  vicine    .  Infatti  le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner, parenti o amici. Gli stupri sono commessi nel 62,7% dei casi da   partner, nel 3,6% da parenti e nel 9,4% da amici. Anche le violenze  fisiche (come gli schiaffi calci, i pugni e i morsi) sono per la maggior parte opera di partner o di ex.

Ma  come     aiutare  una  donna  che è vitima di  violenza   prima  che  esso diventi  femminicidio ?   Bella domanda    ecco cosa  consiglia   questo  Vademecum per aiutare una donna che subisce violenza -  della   Casa delle donne per non subire violenza Bologna

  Avere il sospetto o essere a conoscenza che una donna che conosciamo è vittima di violenza e/o stalking da parte di un uomo con cui è, o è stata, in una relazione affettiva ed intima, spesso provoca in noi sentimenti contrastanti.Non sappiamo come comportarci e ci chiediamo se sia giusto intervenire, soprattutto se conosciamo entrambi, la donna che subisce violenza e l’uomo che l’esercita. Spesso il sospetto o la certezza del maltrattamento subito da una donna che conosciamo può suscitare in noi sentimenti di rabbia o incredulità: potremmo non credere a ciò che ci viene raccontato o pensare che la donna abbia fatto qualcosa che la rende almeno in parte responsabile della violenza che subisce. Potremmo sentirci frustrati dalla sua difficoltà a cogliere l’aiuto che le offriamo.Fare i conti con la violenza nelle relazioni d’intimità comporta mettere in gioco i nostri sentimenti e pensieri, confrontarci con i nostri pregiudizi e prendere una posizione: cioè schierarsi dalla parte delle donne che subiscono violenza e non dalla parte di chi la esercita.


Come faccio a capire se una donna viene maltrattata?

Esistono degli indicatori (psicologici, comportamentali, fisici) che possono aiutarci a comprendere se una donna subisce violenza:

psicologici: paura, stati d’ansia, stress, attacchi di panico, depressione, perdita di autostima, agitazione, auto colpevolizzazione
comportamentali: ritardi o assenze dal lavoro, agitazione in caso di assenza da casa, racconti incongruenti relativi a lividi o ferite, chiusura o isolamento sociale
fisici: contusioni, bruciature, lividi, fratture, danni permanenti, aborti spontanei, disordini alimentari.

Esiste un solo modo per saperlo con certezza: chiederlo direttamente.E’ importante che la domanda sia posta in un contesto di calma e tranquillità. E’ fondamentale che la donna si senta a suo agio e al sicuro, perché possa parlare.Le donne sono reticenti a parlare per vergogna, per paura che il compagno lo venga a sapere, per timore di non essere credute, perché pensano che sia colpa loro. E’ molto importante ascoltare, offrire il proprio supporto, con atteggiamento non giudicante e non forzare a prendere decisioni.


Come posso aiutarla?

Informati sulle dinamiche della violenza di genere sulle donne, non azzardare consigli ma documentati sull’argomento e chiama un centro antiviolenza. Si tratta di situazioni complesse e spesso pericolose.Non pensare di trovare soluzioni rapide, definitive, semplici.In caso di reale pericolo non metterti in pericolo anche tu, ma chiama le forze dell’ordine.


Che atteggiamento tenere?

Assicurati di avere tutto il tempo per ascoltare il suo racconto.Rassicurala che credi a ciò che ti sta raccontando.Non stupirti del fatto che il racconto può far emergere sentimenti della donna verso il compagno molto diversi fra loro: amore e paura, stima e odio, volontà di chiudere la relazione e speranza di una riconciliazione.Dille che non c’è nessuna giustificazione alla violenza, che è una responsabilità di chi l’agisce.Fai domande per capire da quanto tempo avviene la violenza, se è aumentata nel tempo e nella gravità, se ci sono armi in casa. Ti serviranno per capire la pericolosità della situazione e l’urgenza di una soluzione. Non sottovalutare le sue paure. Non farle domande tipo: “perché non te ne sei andata prima/non lo lasci?”. Si sentirà giudicata e non compresa nella complessità della situazione che sta vivendo.Evita di dare giudizi e consigli su quello che deve fare. Sarà lei stessa a dirti ciò di cui ha bisogno. Non prendere iniziative senza accordarsi con la donna stessa.Spesso al maltrattamento si associa un forte isolamento e una chiusura verso l’esterno. La tua vicinanza e solidarietà sono molto importanti.Una delle minacce usate più frequentemente dal maltrattatore per ricattare la donna vittima delle sue violenze è quella di dirle che perderà i figli in caso di separazione o denuncia. Aiutala a capire che non è una “cattiva” madre se cerca di proteggere i suoi figli e che la violenza a cui assistono può essere destabilizzante per loro.Sostieni le sue decisioni e rimandale forza. Ci sono sempre rischi legati a ogni decisione presa da una donna maltrattata ed è stata molto coraggiosa ad aprirsi e a raccontarti. Rassicurala che non rivelerai al suo compagno quanto ti ha esposto:ciò potrebbe recarle ulteriori rischi. La fase della separazione, in caso di maltrattamento, può essere molto pericolosa.Dalle il numero di telefono del centro antiviolenza più vicino. Rassicurala del fatto che lì sarà ascoltata, troverà informazioni utili, non verrà forzata a prendere decisioni e che le sarà garantita la riservatezza.

In caso di emergenza chiamare: 

Linea di aiuto sulla violenza, multilingue e attiva 24 ore su 24 in tutta Italia: 1522, chiamata gratuita.

Carabinieri: 112

Polizia: 113

Emergenza sanitaria: 118

20.11.24

come è difficile per noi uomini parlare di femminicidio . un tema che viene strumentalizzato vedere la presentazione del libro «Le vite delle donne contano - Lola, Pamela, Desirée, quando l’immigrazione uccide» (pubblicato dalla casa editrice di estrema destra , CsaPound ,Altaforte edizioni)

 Lo  so che   dovrei evitare  gli  scaricabarile   e dovrei mettere   delle mie riflessioni   in merito  a tale  giornata  contro la  violenza  sulle  donne     ormai diventata   come tutte le giornate celebrative  (  27 gennaio , 10 febbraio ,  25  aprile ,  ecc ) settimana   . Ma  il tema   è cosi  complesso che  è soggetto a strumentalizzazioni politico ideologiche    vedere  l'intervento di  Valditara 
guastato da  una frase  innoportuna  e  strumentale   ( vedere  qui  e   vignetta  a sinistra )   fatta   propria  da   i  media governativi e dalla a presentazione al  Consiglio comunale di Campi Bisenzio del libro «Le vite delle donne contano - Lola, Pamela, Desirée, quando l’immigrazione uccide» (pubblicato dalla casa editrice di Casa Pound , estrema destra ,  Altaforte edizioni) di Francesca Totolo, scrittrice e collaboratrice de Il primato nazionale, il giornale di Casapound  con  le  prime reazioni 

(Adnkronos) - "104 morte di Stato, non è l'immigrazione ma la vostra educazione" e "Valditara fai schifo, non può patriarcare per sempre, dimettiti": sono le scritte apparse nella notte sui marmi della facciata del ministero
dell'Istruzione di viale Trastevere a Roma. Ancora ignoti gli autori delle scritte, accompagnate da una stella a 5 punte e dal simbolo anarchico della freccia nel cerchio. Le frasi sono un chiaro riferimento alle parole di lunedì del ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara relative al patriarcato e all'incremento dei fenomeni di violenza sessuale legato in qualche modo all'immigrazione illegale.

 

 

Infatti il tema  è talmente    complesso  che  è  pressochè impossibile  evitare oltre  alle  strumentalizzaioni ideologiche  e  e  banalità   se  non vivi in prima  persona   tali  problemi . Ciò non vuol dire da  parte mia  che smetta  di  lottare  e mettere  indiscussione ed  lottare  con il mio maschio alfa  . Infatti proverò   dopo questa settimana   a fare come suggerisce  questa  iniziativa : « 1522, NO alla violenza sulle donne » della  Coop intitolata “Il Silenzio Parla”, in  collaborazione con Differenza Donna per divulgare informazione e sensibilizzare in vista della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.Un podcast  in sei puntate     che  racconta episodi di violenza contro le donne attraverso le voci degli  uomini che ne sono stati testimoni perché figli, genitori, fratelli, amici di donne che le hanno vissute. Il racconto di quest’anno è affidato alle voci di Francesco Migliaccio, Edoardo Barbone e Giacomo Ferraù per sei nuovi episodi che si affiancheranno alle sette storie vere di donne sopravvissute alla violenza raccontate nel 2023 da Valentina Melis, Cinzia Spanò e Ludovica Pimpinella. 

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...