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10.11.17

Deborah, trans che sfida l'Aids col sorriso: "Io, prostituta per reazione, stuprata da mezzo paese"ed La seconda è quella di Rossella Bianchi è una delle transessuali e prostitute storiche del ghetto di Genova.

Fabrizio De Andrè - Princesa 
FRANCO SIMONE - La casa in via del campo


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Due   ,   delle tante  storie    di cui  è fatta  quella  parte  dei nosto  Paese ai margini
IL primo   è la  storia  di  Deborah è una donna di cinquant'anni che ha vissuto tante vite.


 Deborah è stata violentata fino a diventare prostituta dall'età di dieci anni. Deborah prese l'aids quella volta in cui trovò un uomo e lo sposò. Deborah è stata sulle copertine e in tv nei rampanti anni prima della crisi. Deborah l'hanno conosciuta in tanti, anche se lei oggi vive in una struttura dove nessun amico la va a trovare. Io invece ci sono andato perché la storia di Deborah è una storia che volevo raccontarvi. La storia di Deborah va saputa. Un grazie particolare ad "Alfaomega Associazione Volontari" di Mantova per avermi permesso di incontrare Deborah.

La  seconda  è quella   di  Rossella Bianchi è una delle transessuali e prostitute storiche del ghetto di Genova.
Rossella ha 74 anni, le piace mantenersi in forma con qualche vecchio cliente ed è una transessuale che ha vissuto cento vite.


Rossella è un omaggio e una somiglianza a Rossella O'Hara, protagonista di Via col Vento. Con Rossella ho deciso di camminare all'interno del ghetto, ripercorrendone le fasi storiche: il bar delle transessuali dove oggi c'è la Moschea, i bassi, il vecchio cinema dove oggi c'è una banca. E poi le irruzioni della Polizia quando il "travestitismo" era un reato; le parole segrete per fuggire dalle retate, le botte in carcere e gli aneddoti legati ai clienti: il prete bestemmiatore, i banchieri, gli avvocati, il cliente timido e quello che fa "l'amore come dio comanda".

24.5.13

Dio è amore [ Caro don Andrea, domani la tua Genova ti saluta ]



Caro don Andrea, domani la tua Genova ti saluta. E con lei i suoi carruggi, i suoi protagonisti dolci e grotteschi, gli immigrati, i tossicodipendenti, le prostitute, le trans, gli etero, i gay, insomma tutta l'umanità e il meglio dell'umanità, come direbbe don Milani.
Così Genova diventa idealmente il mondo intero, un ponte che è un arco, ampio come la volta celeste.
E anche la Liguria è un arco. Regione scontrosa e sottile, scorza scura come la tua tonaca, il cappellaccio da brigante, il sigaro mezzo bruciacchiato e quasi confitto tra le belle rughe delle labbra.
Ci saluti mentre, più a Sud di quel tuo già ampio Mediterraneo, sale agli onori degli altari un altro prete degli ultimi, cioè un prete vero: don Pino Puglisi, assassinato dalla mafia nel 1993. Finalmente un santo dei giusti, non solo dei buoni. 
Io ti ho conosciuto nel lontano 1996, a Milano, Lampugnano. Settembre mite, consueto appuntamento alla Festa dell'Unità. Ancora non ci si vergognava a chiamarla così. Tu eri stipato in uno spazio ristretto, eppure già stracolmo. Un lungo tavolo con tovaglia verde, io capitai proprio di fronte a te. Che quasi ti toccavo le mani.
Tu mi fissasti un solo attimo. Con quel tuo sguardo sagace, roccioso e maschio, mi facesti l'occhiolino.
Poi parlasti: di famiglia, di nuove famiglie, di nuovi amori, e raccontasti che il motto che avevi scelto per il tuo sacerdozio era proprio questo: "Dio è amore". Ed esortavi tutti noi a non temere questo forte sentimento. Alla fine mi parlasti. Ti avevo posto una domanda, non ricordo nemmeno quale. E, quasi sottovoce, mi rivolgesti queste parole: "Tu hai lo Spirito santo".
Ed è allora che ti senti nulla e comprendi che sì, solo l'amore ti salva. Un nulla che salva: perché non ti annienta, ti potenzia mentre ti arrendi. Lo Spirito santo io? Non ti diedi del tu, forse proprio per questo motivo: perché mi sentivo veramente piccola e inadeguata di fronte a quella tua, chiamiamola pure, sentenza. Che percepivo come vera. Ma non perché me ne sentissi degna. Ma perché, con quella, mi trasmettevi il dono della gratuità, quel "cento volte tanto" udito molte volte dai pulpiti, e mai compreso veramente.
Mi trasmettesti che Dio ama così come siamo, che parte dal materiale che possiede: e siamo noi, e ci trova belli e compiuti già così. In quello Spirito santo non c'era nulla di spirituale, se per esso intendiamo disincarnato, algido e intellettualistico. M'invitavi a seguire nient'altro che il mio genio, e non mi sembrava vero: "dovevo" complicarmi la vita, io, "dovevo" seguire un cristianesimo severo e triste, e non mi sentivo pronta a restituirmi a me stessa.
Il mio genio, quello di noi tutti, è ancora lì, che attende d'essere riscoperto e ripreso per mano. Una nuova rinascita.
Ci scambiammo alcune lettere, che conservo gelosamente. Rivedo la tua grafia minuta ma diritta, ben impressa sul foglio. Le volute della "P" di "Profeta" larghe, anch'esse ad arco, come a voler comprendere tutto e a trasmettere forza.
Quando è arrivato il momento, lo sapevo. Avevi concluso una vita lunga e bella. Aperta e bella. Però, quando sono stata raggiunta dalla notizia che tutto si era concluso, non ho trattenuto le lacrime. Don Andrea non c'era più, "don" era morto, avevo preso anch'io a chiamarti così.
Ha scritto Vito Mancuso che il tuo cuore non si è fermato, ha continuato a pulsare in quei carruggi, in quelle donne e in quegli uomini raccolti dalla strada. Può sembrare retorico ma è vero, lo so. La tua comunità è, del resto, un porto. San Benedetto al Porto, il santo "europeo" e umbratile esposto alle scaglie di mare del variopinto universo umano che va, viene, torna, si nasconde e si pente. Un mondo marinaio e semovente, un Paradiso duro e grandioso, questo è il tuo lascito e la tua speranza. Essere sé stessi e fino in fondo è arduo. Persino troppo affascinante. Ma ti tradiremmo davvero se lo dimenticassimo. Noi stessi. E nulla di più, cioè tutto.
Adesso ti do del tu perché so di poterti parlare in silenzio e da sola. Anche in mezzo a una folla immensa.
Mi piace pensare che, tra i giusti, tu ora conoscerai anche mia zia Bianca, ligure come te, comunista come te, credente come te, pur se non lo sapeva. Anche la sua casa era un piccolo porto, anche da lei bussavano drogati e prostitute e travestiti e lei aveva un ruvido e schietto saluto per tutti, gli offriva un caffè, discuteva di politica, gli augurava il buon giorno e li aspettava l'indomani. Riderete assieme, di quella risata profonda, ermetica e sfuggente, che viene dalla vostra terra, dalla vita agra, da un ponte di terra sottile, incuneato in mezzo al mare, un Nord anomalo, silenzioso come una vela, nella luce bella e bruna.

31.10.12

L’esorcista contro Halloween: “Proteggete i vostri bimbi e vestiteli da santi” , beppe inglaro , fiorello e crozza come satana ?



credevo che questi discorsi fossero tipici solo dell'epoca dei miei bis nonni e dei miei nonni invece continuano ancora ad essere in voga 
la  prima  è questa  suggeritami dall'amica UAAR (  Unione Atei Agnostici Razionalisti ) Rosalba Sgroia 


L’esorcista contro Halloween: “Proteggete i vostri bimbi e vestiteli da santi”

A mettere in guardia è Don Ermes Macchioni, della parrocchia di Sassuolo, che per stanotte ha organizzato una contro festa per fronteggiare la celebrazione del male: "Portate i vostri figli all'oratorio vestiti di bianco e custoditeli da queste frottole spirituali mai innocue"


Halloween è la festa del demonio. Si nasconde dietro vestiti neri, cappelli a punta, zucche intagliate e riti dal dubbio significato che cominciano tutti con “dolcetto o scherzetto”. A mettere in guardia èDon Ermes Macchioni, prete ed esorcista  ( FOTO SOPRA  AL CENTRO  )  della parrocchia di Sassuolo e che per il 31 ottobre prossimo ha organizzato una contro festa per fronteggiare la celebrazione del male: “Venite all’oratorio e portate i vostri bambini vestiti di bianco – ha detto il sacerdote ai suoi parrocchiani, – o meglio ancora travestiti da santi. Proteggete i vostri figli quella notte, perché, anche senza volerlo e a loro insaputa, gioirebbero e danzerebbero per quello che viene chiamato “il Grande Cornuto” e che non può salvarli. Portateli in Chiesa l’indomani, giorno dei Santi e custoditeli da queste frottole spirituali e di moda che purtroppo non sono mai innocue”.Sembrano annunci di crociate del male contro il bene, dove eserciti di spiriti devono essere fronteggiati con candide vesti e testimonianze cristiane, e invece arrivano dalla provincia di Modena. “Alla fine dell’800, – continua Don Ermes, – gli spiriti hanno confessato. Anche se i riti vengono fatti con superficialità, ogni volta che li evochiamo, loro si sentono chiamati in causa e legittimati a tornare. Per questo, io dico, ognuno può fare quello che vuole, però la sera del 31 dicembre se ibattezzati non vogliono essere ipocriti vengano a festeggiare la festa della luce vestiti di bianco. Anche lì si balla e si danza, solo rievochiamo la luce e non le tenebre”. Una contro festa dedicata ai Santi e giunta ormai alla 5° edizione, è l’iniziativa della parrocchia di S. Michele e Pigneto a Sassuolo, per cercare di frenare la diffusione di una festa che, ricordano gli organizzatori, non appartiene alla nostra tradizione cristiana.Il 31 dicembre, vigilia di Ognissanti, è una ricorrenza di origini anglosassoni e celtiche, ed è considerata il capodanno dell’esoterismo. Divenuta in breve tempo un’occasione commerciale di festa e sdrammatizzazione del mondo occulto di streghe, maghi e spiriti maligni, resta associata ad una dimensione diabolica che difficilmente è accettata dal Vaticano. E la condanna della festa di streghe e folletti, non viene solo dalla provincia modenese ma è un coro unanime che unisce la chiesa cattolica da secoli. L’ultima dichiarazione è quella di Monsignor Gualtiero Bassetti che la definisce la festa delle zucche vuote, le quali dimenticano come la morte sia un atto di fede e non un fenomeno da esorcizzare.“Halloween, – ha ricordato Don Ermes, – non è solo un fatto sociologico ma un evento spirituale partecipando al quale, anche solo passivamente, cioè per moda, si commetterebbe un peccato d’idolatria. Aderendo alla festa magica di quella notte, si rende comunque un’adorazione implicita a Satana”. Il prete va ancora più avanti analizzando tutto il rituale della notte di Halloween, quella che lui definisce una “catechesi al contrario”, dove si prevede di “drappeggiare e decorare un altare con un elmo cornuto che rievochi il demonio” e intonare “canti, musiche, recitativi che si ispirino tutti alla morte, agli spiriti, ai fantasmi e alla magia”. A mettere in allarme Don Ermes e i suoi fedeli sono le parole della preghiera che, dicono, dovrebbe essere pronunciata a quel punto: “Con questo, nella santa vigilia di Samhain, ti concedo il dominio e il potere, o Grande Cornuto, Dio deiregni tenebrosi”. “Non dimentichiamo, – conclude Don Ermes, – che i nostri defunti non ritornano; essi sono viventi in Cristo, (speriamo tutti) e non possono tornare da noi. E per raggiungere il loro mondo non serve la magia, ma seguire Cristo, imparare a vivere come lui e a morire come lui”.La festa dedicata alla luce per sconfiggere i seguaci del buio, è l’ultima crociata di Don Ermes Macchioni, conosciuto nella zona per la sua attività di esorcista da oltre vent’anni. Il sacerdote 63enne è stato nominato dal Vescovo Adriano esorcista della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla insieme a Don Stanislao Fontana di Calerno e Don Edoardo Cabassi, rettore del Santuario della Madonna di Bismantova. Allievo del famoso padre Amorth, Don Ermes racconta di come la sua attività sia molto richiesta nella zona: “Il Vescovo Adriano fu molto lungimirante nel chiamarmi a esercitare come esorcista, perché ce n’è davvero bisogno. Sono problematiche molto diffuse, le persone sentono di essere possedute e chiedono il mio aiuto”. È una lotta contro il demonio quella di Don Ermes, che va dall’esorcismo alla Festa di Halloween cercando di non sottovalutare nessun contatto con le forze oscure degli spiriti. 
  la  seconda  
Padre Amorth:   ( FOTO   AL CENTRO   ) “Monti, Crozza e Vendola servi di Satana”. Poi il prete smentisce
Anche Beppino Englaro e Beppe Fiorello appartengono alla lunga lista dei "messaggeri del demonio" raccolta nei giorni scorsi dal settimanale Espresso. Ma sull'attuale premier posseduto dal maligno e perfino "massone" scatta l'incidente diplomatico e l'esorcista modenese ritira tutto






se mai servisse una guida per districarsi tra il bene e il male, per chi ci crede, a cicli costanti viene in aiutopadre Gabriele Amorth, l’esorcista di origine modenese assurto da tempo alle cronache per le sue invettive. O almeno, in aiuto, arrivano alcune interviste che gli attribuiscono nuovi avvistamenti di Satana nel mondo. Un articolo recente articolo dell’Espresso fa il punto delle “condanne” più recenti e tra i “messaggeri” del demonio ci mette molti personaggi noti, a iniziare da Beppino Englaro, il padre di Eluana che poco tempo fa ha raccontato a proposito della figlia “la vita senza limiti” – dal titolo del suo libro – durata 6233 giorni.
E padre Amorth inserisce nella schiera dei “maligni” anche il comico Maurizio Crozza, lo showmanBeppe Fiorello e Nichi Vendola, che appoggia “leggi favorevoli all’aborto o ammiccanti ai gay” e dunque “è sotto la nefasta influenza del demonio”. E poi c’è lui, il presidente del consiglio MarioMonti, che oltre alle incognite del voto di fiducia e alle contestazioni di piazza, si sarebbe visto etichettare come un “capo massone che vuole distruggere la Chiesa o affamarla. Piaccia o meno, è uno strumento nella mani di Satana”. Sarà che a poche ore da Halloween – definita in passato “una trappola del demonio, una roba pagana, anticristiana e anticattolica” – la voce del più famoso degli esorcisti non poteva mancare. Ma le parole attribuite ad Amorth su Monti non sono nuove.
Il primo a lanciarle era stato a inizio 2012 Bruno Volpe, direttore di Pontifex Roma, ma in breve era giunta la smentita ripresa da diverse testate, tra cui l’agenzia TmNews, Virgilio e Il Foglio. Pur ben lungi dall’aver provocato a sua insaputa un incidente diplomato tra Stato del Vaticano e Italia, padre Amorth aveva dichiarato: “Non ho mai affermato che Mario Monti è ‘capo massone e strumento di Satana in un’Europa’. Non ho mai rilasciato un’intervista in questo senso e comunque non ho assolutamente dato questo giudizio in merito al presidente del consiglio Mario Monti. Chi ha scritto queste cose le ha inventate e la cosa mi spiace molto”.
Comunque sia, se l’anziano esorcista – è nato il 1 maggio 1925, ha un passato da partigiano bianco e una militanza nella Fuci (Federazione universitaria cattolica italiana) – non ha attribuito al premier intercessioni diaboliche nella vita degli esseri umani, in passato se l’era presa con pratiche come loyoga. Voce guida ogni secondo mercoledì del mese dalle frequenze di Radio Maria, dove dà consigli ai fedeli alle prese con presenze minacciose, l’esorcista aveva “condannato” anche con icone della cultura pop come Harry Potter, che “porta alla magia e, quindi, porta al male. Agisce in maniera nascosta e furba, sotto forma di poteri straordinari, magie, maledizioni”.
Quelle parole avevano suscitato la reazione di un suo collega sacerdote, don Andrea Gallo, il sacerdote di strada della comunità di San Benedetto al Porto di Genova, che aveva ribattuto che uomini e donne, se fossero stati posseduto da qualcosa, lo sarebbero stati “dalla crisi e dalla paura”: “Io andrei a gridare come un pazzo alla chiesa e ai palazzi della politica perché vedo in Italia servizi sociali spaventosi. Cosa dovrebbero farmi? Mandarmi al manicomio? Dall’esorcista? E questi signori pieni di convinzioni non parlano mai di gente che non arriva nemmeno alla prima settimane del mese. A Genova abbiamo il 5% di senza dimora. Chi li rende così? Il demonio?”



  FONTE  http://www.ilfattoquotidiano.it/


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