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5.9.25

Paradura per i danni al camper Famiglia milanese aggredita a Ferragosto risarcita con una colletta

unione  sarda  4   e 5  settembre  2025







Villanova e Villagrande, con una sottoscrizione voluta dall’associazione Su Scusorgiu, hanno raccolto le offerte per lenire i danni al camper subiti a Ferragosto da una famiglia milanese in vacanza in Sardegna.«Per le riparazioni, consci di non poter cancellare l’offesa», dicono dall’associazione.Marco Rolando e la sua famiglia, il 14 agosto, hanno vissuto una notte da incubo, aggrediti da tre sconosciuti mentre pernottavano in camper nello spiazzo vicino all’area archeologica di Sa Carcaredda, a Villanova Strisaili. La follia di una notte d’agosto era diventata una denuncia ai carabinieri. Ieri la notizia del bel gesto.
Settecento euro. Non cancellano la paura di una notte da incubo ma rivelano la pura essenza di una comunità accogliente, il fastidio per quanto non doveva accadere. Villanova e Villagrande, con una sottoscrizione voluta dall’associazione Su Scusorgiu, hanno raccolto le offerte per lenire i danni al camper subiti a Ferragosto da una famiglia milanese in vacanza in Sardegna. «Per ripagare le riparazioni, consci di non poter cancellare l’offesa», dicono dall’associazione. Soldi donati con il cuore.
L’incubo
Marco Rolando e la sua famiglia, il 14 agosto, hanno vissuto una notte da incubo, aggrediti da tre sconosciuti mentre pernottavano in camper nello spiazzo vicino all’area archeologica di Sa Carcaredda, a Villanova Strisaili. «Veniamo ogni anno in Sardegna perché amiamo questa terra e mai abbiamo avuto problemi, capisco un tentativo di furto, ma un’aggressione di questo tipo proprio no», aveva raccontato Rolando all’Unione Sarda. Svegliato dai rumori Marco era uscito dal camper e si era trovato davanti un uomo armato di martello. La follia di una notte d’agosto era diventata una denuncia ai carabinieri. Ieri la notizia del bel gesto dei villanovesi. Commossa la reazione della famiglia Rolando. «Siamo molto grati alla gente di Villagrande e Villanova – dice Marco – sul momento, quella notte, siamo rimasti sconvolti ma piccoli e grandi gesti ci hanno fatto capire che la violenza non è la normalità e questi fatti vengono condannati dalla maggior parte delle persone. Frequentiamo la Sardegna da sempre. Non so se mi avventurerò di nuovo sulle montagne ma tornerò l’anno prossimo. In questa brutta storia vogliamo vedere questa cosa positiva, un aspetto dell’Isola che qui a Milano non esiste. La Sardegna è soprattutto questa».
La festa
Sabato Su Scusorgiu festeggia la longevità. L’appuntamento è in piazza San Basilio a Villanova alle 18 con stand di prodotti dell’orto e balli sardi. A seguire la cena tipica con gathulis, culurgiones, vitella arrosto e vino. Gli ospiti sono più che graditi. L’anno che verrà forse farà un salto anche la famiglia Rolando, puntualmente invitata dal comitato. Magari un ballo sardo e un bicchiere di rosso scacceranno la paura. Insieme al ricordo di tre imbecilli.

24.10.22

Paschedda (Pasqua) Sanna-Piredda donna che seppe reagire al codice barbaricino - di LUCIA BECCHERE

 di LUCIA BECCHERE

Nella foto Paschedda Sanna
 con le 4 figlie

Nell’antico rione di su Serbadore il 27 settembre del 1868 nasceva Paschedda (Pasqua) Sanna-Piredda. A soli 17 anni sposava Domenico Manca (1856-1901) piccolo Imprenditore nel settore del legname che vestiva l’abito tradizionale, parlava bene l’italiano (aveva frequentato la 5 ginnasio), s’interessava di politica, leggeva i giornali e alla moglie aveva insegnato a leggere e scrivereI due giovani andavano incontro ad un felice avvenire quando la loro esistenza venne travolta da terribili accadimentiIl fratello Salvatore, sindaco di Nuoro dal 1916 al 1920, aveva subito un furto di maiali e ritenendo responsabili i temuti Serra-Sanna, sporse denuncia contro di loro violando così il codice barbaricino che riteneva queste cose un fatto privato. Il processo si concluse con una sentenza di condanna e con i colpevoli diventati banditi. Immediata la vendetta contro tutta la famiglia Manca – Domenico compreso – così vessata e minacciata di morte che le bambine dovettero abbandonare la scuola. In un proclama appeso nella Bia Majore venivano riportate le pesanti ritorsioni in cui sarebbe incorso chiunque avesse osato lavorare alle loro dipendenzeLa famiglia fu ridotta in estrema povertà e Domenico fu costretto a trattare con i Serra-Sanna i quali, oltre ad esigere una somma enorme, imponevano come unica referente la giovane Paschedda.a L donna si presentò all’incontro accompagnata da un parente farmacista e un esperto del territorio. Di fronte ai nemici tenne un atteggiamento così severo e di sfida da lasciarli sorpresi e ammirati tanto che le perdonarono perfino qualche parola di troppo.Oppresso dai debiti, di lì a poco, il marito moriva di crepacuore.Rimasta vedova a 32 anni con 4 bambine in tenera età, Paschedda, figlia di due possidenti nuoresi, vendette tutti i suoi beni per onorare gli impegni presi dal suo uomo. Si dedicò al ricamo e alla confezione dei costumi, la sua grande passione (a soli 16 anni aveva ricamato con grande maestria il suo abito da sposa) e con l’aiuto delle figlie a cui aveva insegnato quell’arte antica, presto si affrancò dalla povertà.Medaglia d’argento nel 1902 a Nuoro per i suoi cuciti, nel 1919 conseguì il diploma di maestra di ricamo a cui seguirono tanti altri riconoscimenti.Nei primi decenni del 1900 aveva rilevato la rappresentanza della Singer e con la collaborazione soprattutto di Mariantonia – in seguito sarà lei a gestire l’esercizio materno – e di Michedda (Domenica) insegnò il ricamo ad allieve di tutta la Sardegna influenzando la moda del tempo.La primogenita Mariantonia si era spinta perfino a Caprera in casa Garibaldi .Consapevole del ruolo della donna nella società e incurante dei pregiudizi del tempo, indossando il nero costume da vedova aveva preso parte ad una manifestazione della Singer tenutasi a Cagliari.Stimata fémina ‘e pache per la sua saggezza, molti si rivolgevano a lei per dirimere controversie .<<Paschedda Sanna era lo splendore di Nuoro>> , così la ricordava l’avvocato Oggiano.uQando nel ‘30 ad una esposizione d’Arti e Mestieri vinse a Bolzano la medaglia d’oro, la sua fama si diffuse oltre Tirreno e nello stesso anno a Nuoro partecipò alla II Mostra d’Arte e d’Arte Applicata fra tanti illustri: Ballero, Pirari, Devoto, Congiu Pes e Ciusa Romagna.Nel ‘35 il Comitato Nazionale Dopolavoro per le Arti Popolari di cui facevano parte il Canonico Sale e Mario Ciusa Romagna, nominava Sanna Pasqua Artista per il costume del Comitato Provinciale di Nuoro «come persona competente in materia».Ultraottantenne firmò il vestito indossato il 25 maggio del 1950 (anno Santo) dalla Madonna delle Grazie, forse un ex voto, custodito con cura nelle teche della Chiesa .«È stata una nonna meravigliosa – ricorda la nipote Pasqualina Guiso oggi 92enne –. Avevo 8 anni quando alla morte di mia madre sono andata a vivere con lei .Non nutriva sentimenti di odio verso nessuno e non parlava mai delle sue sofferenze. A raccontarle le persone che le hanno vissute insieme a lei»Morì il 7 giugno 1953.

per gentile concessione da https://www.ortobene.net/

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...