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Francese di 47 anni scopre di avere 10 fratelli in Barbagia [Da Lione a Orgosolo per conoscere i fratelli 'scoperti' sul web dopo 47 anni reprise ]

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 musica  consigliata  Afterhours - Ritorno a Casa ecco  "la   seconda  puntata  " della  storia  di cui  ho parlato    nel post  precedente    http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2013/11/da-lione-orgosolo-per-conoscere-i.html Figlio di un emigrato, ritrova le sue radici grazie a internet Ieri ha abbacciato la “nuova” famiglia, ma il padre è morto  dalla nuova  sardegna  del 18\11\2013   di Mattia Sanna  ORGOSOLO «Mi chiamo Louis, vivo a Lione, ho 47 anni. Mia sorella ne ha 46 crediamo di essere figli di suo marito, Luigi». All’improvviso una donna, madre di dieci figli, scopre che la buonanima (il coniuge è morto lo scorso anno) di figli ne ha messi al mondo altri due nati in Francia da una relazione (precedente il loro matrimonio) con una ragazza. Ieri Louis è arrivato a Orgosolo per conoscere l’allegra tribù che l’ha accolto come un messia. La notizia è di quelle che hanno dell’incredibile, da “C’è posta per te”, costruita per strappare le lacri

Da Lione a Orgosolo per conoscere i fratelli 'scoperti' sul web dopo 47 anni

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Musica  in sottofondo   La canzone del padre - De André  da repubblica  online  17 novembre 2013 La storia di Louis e Veronique, nati dalla relazione della madre con un sardo emigrato in Francia nel 1961. Pochi anni dopo il padre era tornato in paese dove si era sposato ed aveva avuto altri dieci figli. All'incontro emozione e sorpresa per la straordinaria somiglianza con il genitore                       Uno scorcio di Orgosolo con il Supramonte sullo sfondo (foto Rafael Brix) NUORO - "Mi chiamo Louis, ho 47 anni e sono di Lione. Io e mia sorella Veronique, di un anno più giovane di me, crediamo di essere figli di suo marito". Questa è la sostanza della telefonata ricevuta ad Orgosolo, lo scorso primo novembre, da Mariangela Succu, 71 anni, vedova di Luigi Garippa, l'uomo con il quale ha avuto dieci figli (otto femmine e due maschi) che oggi hanno tra i 30 e i 42 anni. Una storia da "Carramba che sorpresa" raccontata dalla giornalista Maria

Giorgio Casu da artista giramondo al successo a New York

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  potrebbero interessarvi http://www.deisardinelmondo.it   Dalla Sardegna/verso la Sardegna” e’ un lavoro di ricerca sui flussi migratori nell 'isola.Attraverso una documentazione fotografica, filmica e testuale,raccoglie le testimonianze di chi arriva in Sardegna e quelle di chi l’ha lasciata, creando una memoria, tracciandone i percorsi.... www.ciseionline.it/   Centro Internazionale Studi  Emigrazione   italiana (CISEI)  http://www.orda.it/rizzoli/stella/home.htm  siamo tutti emigranti   un forum  (ovviamente  bisogna  registrarsi per   commentare  o scrivere) dove  i  sardi   emigranti nella penisola  ( una  volta  si diceva in continente  )  e nel resto  del mondo si     raccontano http://forum.unionesarda.it/forums/show/36.page da  la  nuova  sardegna  online del 24\2\2013   «Sino ad un paio di anni fa avevo una gatta, Ashley. Me l'hanno portato via e ora vive a Los Angeles. Con lei parlavo in sardo:  abi sesi andendi, itta ses fadendi, itta oisi pappai

Il Re muto

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Quand'ero bambina, e ascoltavo il racconto biblico della Pasqua ebraica (quest'anno festeggiata poco prima di quella cristiana, il 19 aprile), ricordo che i miei occhi si riempivano d'emozione. Tifavo per i "nostri eroi": il popolo d'Israele perseguitato in Egitto che, presto, sarebbe stato riscattato dalla mano potente del suo Signore. C'era quel particolare degli agnelli sgozzati, A lato: l'interno della sinagoga di Trieste, sede di una delle più importanti comunità israelitiche in Italia. Questo Re, lo vedevo avvolto nella nube. Aveva vaghi ma classici connotati: anziano, con la lunga barba fluente. Lo stesso che poi reincontravo nella cappellina barocca del collegio dove studiavo: in mezzo all'altare riccamente adornato trionfava un Cristo sanguinante, morto; ma con le dita spalancate a "V", nel segno della vittoria. Era un'estasi, già lo presentivo in seguito, trionfante sull'arcobaleno. Il Re e l'uomo di Nazareth

L'alieno

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...e di nuovo arriva il buio, lo sgomento, il tedio di giornate sfatte, ceree, anguste. Giornate irrisolte, così pesantemente vuote, in cui ci si sente inani, come un orologio sbilenco. Giornate in cui constati che non può migliorar nulla. Giornate disgustate, dove ti lasci travolgere dall'ubbia. Perché ingiustizia e prepotenza ti assediano oltre ogni tollerabilità. Poi ti càpita di sfogliare un giornale e d'incrociare lo sguardo di lui: un musetto rincagnato, una curiosità inespressiva d'uccello, spumeggiato dai primordi della terra. E d'incerte acque. Nato su una zattera della disperazione , tra Italia e Africa, tra Eritrea ed Etiopia, fuggite a loro volta dalla Libia dilaniata e dilaniante verso gli ospiti neri. L'hanno chiamato Yeabsera, dono di Dio. Internazionale, di tutti, come di tutti è il dolore, ma anche la gioia. Ci spiazza, quel bambino, perché davanti ai suoi occhi si crea un immediato vuoto; non lo spleen , ma un calore sospeso, un fiato, un

il significato per noi sardi dell'unità d'italia la strage dei Sardi di Itri 1911

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Prendo  da  http://destramente.myblog.it   l'argomento dei post  d'oggi . << Voglio raccontare  una brutta vecchia storia di  oramai quasi cent’anni orsono, voglio farlo non per spirito revanscista o polemico, o per razzismo, ma perche è un  fatto che deve essere ricordato affinché  sia di insegnamento e monito a tutti, che buoni e cattivi, giusti e sbagliati non sono fattori geografici, e neppure antropologici e non sempre politici, ma  sono tante cose, tutte sepolte in ognuno di noi,  e il confine tra ciò che è giusto o sbagliato, tra il buono e il cattivo  attraversa tutte le categorie dell’umano. >> Ma  soprattutto  perchè l'unità d'italia  è stato anche questo  e  nele celebrazioni del 150  anni   siano celbrati in modo  obbiettivo    raccontando anche  questi fatto , e non nascondendoli sotto il tappetto  ,  parlando ed  esaltando  soolo quelli eroici e positivi  .  [----]   da http://destramente.myblog.it/archive/2010/02/23/itri-1911-la-stra