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Visualizzazione dei post con l'etichetta alluvione del 18\11\2013 in sardegna

Tragedia di Monte Pino [ ALLUVIONE DI OLBIA NOVEMBRE 2013 ] , le carcasse d'auto rimosse gratuitamente da una ditta privata

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Tragedia di Monte Pino, le carcasse d'auto rimosse gratuitamente da una ditta privata - La Nuova Sardegna Olbia <!-- Vai all'edicola Home Sport Cultura e Tempo Libero Dossier <!-- Include Lista Sezioni include/header/list-sezioni.html Si chiude ,  la polemica  ne  ho  già   parlato     in precedenza qui in questo post   suscitata  dall'assurda burocrazia    di fare  pagare   ai familiari delle  vittime , i costi per  il  ritiro delle  auto   cadute  con il  crollo del  ponte     durante  l'alluvione   gallurese  del 2013  ,       a Olbia grazie all'intervento gratuito  dei meccanici e  carrozzieri  i Vannino e Vittorio Musselli di Tempio

Priatu, ” La mia vita era persa, ma il destino non voleva che quella parola fosse pronunciata”. La storia di Veronica Gelsomino, sopravvissuta a Monte Pinu.( alluvione Olbia 2013 )

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sule note  di   Domani     (  v ersione italiana   , versione sarda   )   leggo    su   Gallura  News  di Antonio Masoni la bellissima news  del ritorno alla  vita  di  http://galluranews.altervista.org/home/Veronica  Gelsomino    della sopravvissuta   alla  tragedia di Monte  Pino  /  alluvione di Olbia  2013                             Veronica Gelsomino con il piccolo Francesco   Priatu, 26 novembre. 2015 Ci sono storie scritte per il cinema, altre che solo il prosieguo della nostra vita può determinarne l’importanza e  il pieno significato. Veronica Gelsomino ha oggi 26 anni, è una giovane madre di Francesco, appena due mesi e mezzo e tanta voglia di sorridere e di esserci. Veronica ha visto la morte in faccia quel tragico 18 novembre del 2013 , data impossibile da scordare per lei e per tutti i sardi. La Gallura pianse, come una buona fetta di Sardegna, i danni tragici di quel terribile ciclone Cleopatra. Sedici furono i morti e anche Tempio ebbe la sua

allo stato italiano da fastidio il fai da te ? OLIENA Ordinanza di demolizione per il ponte “fai da te” sul Cedrino, sotto il ponte crollato di Oloè

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’OPERA By pass sterrato  è fatto da volontari . Essi hannno fatto   autofinanziandosi I lavori sotto il ponte di Oloè, una lingua di terra tra le due sponde, sono stati realizzati da un gruppo di volontari di Oliena. Gente esasperata per le difficoltà che ogni giorno devono affrontare, anche economicamente a causa dei costi del carburante, per raggiungere i loro poderi al di la del fiume Cedrino. Una situazione di disagio che si trascina ormai da cinque mesi e che ora rischia di diventare ancora più pesante a causa dell’arrivo della bella stagione con le conseguenti difficoltà per raggiungere la costa di Dorgali. per  chi volesse  leggere l'articolo  della  nuova  sardegna  d'ieri  lo trova  nell mio post precedente  url  sotto   http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/04/stanchi-di-attendere-lanas-alcuni.html E ti pareva che lo stato italiano non intervenisse per le " fesserie " ( ovviamente senza sminuire la mancanza

Stanchi di attendere l’Anas, alcuni volontari hanno riaperto il traffico sulla Sp 46 Oliena e il ponte fai da te

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visto  che  lo stato italiano  ci  tratta  come discarica   vedi  Elemosina alluvione   e richiesta  soldi   per  l'aiuto  , per  non parlare  bidone  del G8 mancato alla maddalena ,  continuità territoriale  , basi  nato  ,  strade   che  fanno schifo  ,   la 131  (  la salerno -reggio caalabria  sarda  )  a rilento   ecc   Noi sardi ci  arrangiamo  ecco  il caso della strada   fai da te  .  Scommettiamo che  se  fosse stata  una strada  che collega  in cui devono passare  vip  o politici per  andare  nel  loro regno dorato  dela  costa  smeralda  o simili   l'avrebbero  fatta subito  ? questa  si tuazioen  mi  ricorda  un antica  pubblicità       la  nuova sardegna del 29\4\2014 Stanchi di attendere l’Anas, alcuni volontari hanno riaperto il traffico sulla Sp 46 Oliena e il ponte fai da te di Paolo Merlini  INVIATO A OLIENA  Hanno atteso pazientemente che il governo mantenesse le promesse fatte all'indomani dell'alluvione. Poi, in questa come in

L’ex carabiniere racconta: «Io sono un miracolato dell’alluvione» [ del 18 nobvembre 2013 ]

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da la  muova  Galura  del  27\4\2014  Ha salvato una donna durante il ciclone: «Sono rimasto ferito, così ho fatto i check-up. Solo così ho scoperto di avere un grave male e mi sono potuto curare» di Serena Lullia    OLBIA. L’alluvione gli ha dato una seconda vita. Paradosso di una tragedia. Giacomo Usai, carabiniere in pensione (  foto   a sinistra  )  la notte del 18 novembre è in prima linea per aiutare i vicini di casa travolti dal fango. Eroe dell’acqua dopo esserlo stato del fuoco, nel 1988. La  notte del 18 novembre è in prima linea per aiutare i vicini di casa travolti dal fango. Eroe dell’acqua dopo esserlo stato del fuoco, nel 1988. Per quel gesto ha ricevuto una

Venduti 50mila libri: Bitti riavrà la piazza Gli scrittori sardi vincono la scommessa

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unione  sarda  online del  17\3\2014                           La piazza danneggiata dall'alluvione E' stato così raggiunto l'obiettivo che sei scrittori sardi, pubblicati da Einaudi, avevano inteso raggiungere con la pubblicazione di un'antologia. Bitti avrà nuovamente la piazza distrutta dall'alluvione. Sarà ricostruita grazie ai fondi raccolti con l'antologia "Sei per la Sardegna" regalata da sei scrittori sardi (Abate, De Roma, Fois, Mannuzzu, Murgia e Soriga) e dalla casa editrice Einaudi. In poco più di un mese e mezzo, grazie alla maratona di solidarietà dei lettori, il libro ha venduto le 50mila copie necessarie per la ricostruzione dello spazio urbano devastato dalla furia dell'acqua e del fango. Entro Pasqua gli autori che hanno dato vita al progetto, contando anche sulla disponibilità dei librai, saranno a Bitti per dare il via al progetto che farà risorgere lo spazio urbano, simbolo di aggregazione della comunità. La piazza non sarà

Il grande cuore del ragazzo senegalese, ambulante in spiaggia e studente all’Ipia Dopo l’alluvione ha aiutato nella casa allagata l’amico, tecnico nella stessa scuola

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Il grande cuore del ragazzo senegalese, ambulante in spiaggia e studente all’Ipia Dopo l’alluvione ha aiutato nella casa allagata l’amico, tecnico nella stessa scuola  Mansour e Luciano felici: abbiamo sconfitto il fango la nuova sardegna  cronaca  Olbia- Gallura  del 1\3\2014   di Dario Budroni  OLBIA Nato e cresciuto a Thies, Senegal, Mansour ha scelto l’Italia con il sogno di costruire una vita tutta sua. «A dir la verità, la mia famiglia non sta male. Però ho voluto lasciare il mio paese per scoprire nuovi orizzonti – continua il ragazzo -. Io amo Olbia, qui la gente mi vuole bene, così ho deciso di frequentare una scuola professionale. Adesso sono in terza, in classe con dei ragazzi più piccoli, ma non è un problema. Non vedo l’ora di diplomarmi. Poi spero di trovare un bel lavoro qui a Olbia. Questa è una città aperta e solidale che non meritava l’alluvione. Così come non la meritava Luciano. Per questo ho voluto dare una mano a chi mi ha accolto a braccia aper

Il digiuno dellla figlia di Anna ragnedda per la verità sull'alluvione "Voglio sapere com'è morta mia madre"

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                                       I funerali delle vittime di Olbia (Foto simbolo) unione sarda   Mercoledì 15 gennaio 2014 13:20 "Due mesi sono trascorsi dall'alluvione di Olbia, senza sapere come e perché è deceduta mia mamma Anna Ragnedda". Lo sostiene la figlia che ha iniziato, per protesta, lo sciopero della fame e della sete. Ferita difficile da rimarginare, la perdita della mamma in quel tragico 18 novembre. La signora Anna Ragnedda è morta a Olbia, a 83 anni, nell'appartamento di via Lazio, annegata durante l'alluvione. La famiglia parla di ritardi inspiegabili nelle indagini e la figlia Antonella Casalloni ha scelto la via del digiuno, in segno di protesta.

WANTED, ITALY

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ne  ho  già  parlato nei post precedenti   I   II   ( in  cui trovate  l'url per  vedere le  altre foto )  , ma  vedendo le foto   tristi ma  sublimi , fiere  ed  indigeste    condivido  questo post  degli amici di  https://www.facebook.com/rajayoga.tempio                                                               WANTED, ITALY Hanno fatto una colletta per stampare duecento manifesti. Li hanno affissi per le strade di Olbia. Sono i ritratti degli alluvionati, perché l’Italia non se li dimentichi. Ma il comune li ha fatti rimuovere di notte, come un ladro o un ricordo di cui si ha profonda vergogna. Erano manifesti abusivi, è la legge, andava fatto. Ma uno Stato così sollecito a stracciare la verità, senza aver prima provveduto a restituire dignità ai cittadini, andrebbe affisso lui sui manifesti con una taglia per chi lo ritrova. WANTED, ITALY. Dead Or Alive.

grazie napolitano per averci ricordato , però non venire più in sardegna non sappiamo cosa farcene della tua presenza qui non se gradito già sopportiamo vip spocchiosi e berlusconi nel loro pollaio

le istituzioni ci snobbano , pero quando vengono in sardegna il porcetto al mirto o l'aragosta specie se a gratis ( vedi il caso ligresti ) o a .... nelle vile di Berlusconi .Ha ragione l'amico Guido Atzeni che ha commentato cosi il mio post su facebook : << Per loro la Sardegna è sempre stata la quinta ruota del carro.... se si tratta di basi militari NATO, di servitù militari, di sbarcare nelle carceri dell'Isola criminali mafiosi e camorristi, o di scaricare spazzatura o altri prodotti pericolosi,( forse anche scorie radioattive... ) per la salute della popolazione sarda e per l'ambiente nell'Isola, o per costruire ville per politici e milliardari, e altra jet set parassitaria, (espropriodando cosi' i sardi della loro terra ...), allora la Sardegna la trovano...Tutto questo naturalmente con l'attiva collaborazione dei politici isolani e nell'ambito dell'" Autonomia sarda"....Chissà se un giorno i Sardi si sveglieranno.... >

abusi dello stato la prima La Sacra Rota annulla le nozze e lo Stato si adegua. la seconda Olbia, sui manifesti i volti degli alluvionati, ma il Comune li strappa.

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Iniziamo    dalla   prima notizia   di  http://bologna.repubblica.it/cronaca/2013/12/29/ La Sacra Rota annulla le nozze e lo Stato si adegua Fa discutere una sentenza della Corte d'Appello di Bologna, che ha ritenuto nulli anche gli effetti civili del matrimonio tra due giovani di Parma, perché la donna si era sposata in chiesa nonostante fosse atea DI LORENZA PLEUTERI La Sacra Rota annulla le nozze e lo Stato si adegua Se la sposa è atea, e non ha mai nascosto al fidanzato di non credere nel sacramento, sono nulle le nozze religiose. Non solo. E' nullo anche il matrimonio civile, per "simulazione totale" della coniuge e "divergenza tra volontà e dichiarazione". Sta facendo il giro dei siti giuridici, e dividendo i commentatori, una recente sentenza della Cassazione basata su un caso emiliano. Due giovani della provincia di Parma, lei classe '71, lui classe '70, si sposarono in chiesa, nel 1996. La storia d'amore non durò a l

Roma, sequestrate 2000 false Hogan Finanza le regala ad alluvionati di Olbia .

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finalmente qualcosa che sequestrato non finisce o al macero o in tasca di chi le sequestra. Alcuni non sono d'accordo ed affermano che : << si tratta comunque di un falso e vanno distrutte, non parliamo di cibo o altri beni di prima necessità >> . Io invece condivido quanto dice isbremis nel commento all'articolo all'unione sarda 30/12/2013 13:12 : << se rimuovono il marchio perchè distruggerle?Ogni oggetto che viene fabbricato nel pianeta consuma materie prime, toglie risorse ai nostri figli, inquina l'aria dei nostri nipoti. Non possiamo più permetterci di distruggere nulla...quello che dovevamo distruggere lo abbiamo già ridotto all'osso: la Terra! Evidentemente molti non hanno ancora ben chiaro questo concetto, che, per risolvere i gravi problemi (anche di crisi economica) dovrebbe essere al primo posto dei pensieri di tutti noi ogni giorno >> unione sarda  Lunedì 30 dicembre 2013 09:40 Sarebbero dovute finire sul ricco m

dopo l'alluvione rincomincia a vivere Si sposa dopo essere sopravvissuta al ciclone Cleopatra

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 finalmente   una  buona  notizia   dal fronte  dell'Alluvione   del  18\19  novembre  2013  da  la nuova sardegna del  22\12\2013  SANT’ANTONIO DI GALLURA. «Quando l’ho vista nel letto d’ospedale sfigurata, martoriata ma viva dopo l’alluvione, ho pensato che ci saremmo dovuti sposare subito, che aspettare ancora, dopo tanti anni di fidanzamento, non aveva nessun senso. Non aveva senso rincorrere il lavoro, aspettare la certezza di un futuro. In quel momento desideravo solo legarmi per sempre a lei». Queste parole le ha ripetute dopo il matrimonio Tommaso Abeltino, 28 anni, guardia giurata in cassa integrazione, che il prossimo mese tornerà al lavoro. La sposa è Veronica Gelsomino, 24 anni, rimasta miracolosamente viva il 18 novembre scorso quando durante l’alluvione la sua Alfa 147 è precipitata dal ponte di Monte Pinu che si è  aperto  ingoiando la sua auto. I soccorritori erano certi di raccogliere i resti di una vittima: l’Alfa, dopo un volo di 300 metri, era distrutta, m

vera integrazione. Olbia alluvionata Anche i senegalesi tendono una mano: «È la nostra città»

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la nuova sardegna  cronaca Olbia-tempio  del 8\12\2013   di Dario Budroni  OLBIA Con la schiena curva e le mani immerse nel fango, a trascinare mobili sventrati, senza dimenticare di dare un conforto a chi, in quel momento, ha davvero perso ogni cosa. L’integrazione è anche questo, un’azione volontaria e sincera nei confronti di una città che considerano la loro. Così la comunità senegalese, una delle più numerose a Olbia, ha voluto indossare guanti e stivali per aiutare chiunque ne avesse bisogno. Nelle abitazioni e nelle strade. «Olbia è casa nostra. È una città che abbiamo sposato per migliorare le nostre condizioni di vita. Insomma, è la nostra seconda patria e come tale va difesa, sempre» spiega Omar Sarr, dal 2001 a Olbia, presidente dell’associazione Sunugal. «Per noi è come un matrimonio, si accetta tutto nel bene e nel male. Così subito dopo l’alluvione abbiamo fatto qualche telefonata e pubblicato un appello su Facebook, per metterci d’accordo – racconta con un it