Si chiude , la polemica ne ho già parlato in precedenza qui in questo post suscitata dall'assurda burocrazia di fare pagare ai familiari delle vittime , i costi per il ritiro delle auto cadute con il crollo del ponte durante l'alluvione gallurese del 2013 , a Olbia grazie all'intervento gratuito dei meccanici e carrozzieri i Vannino e Vittorio Musselli di Tempio
OLBIA. Sono state rimosse questa mattina e trasportate in un deposito, le carcasse delle auto dove il 18 novembre di sei anni fa trovarono la morte Bruno Fiore, Sebastiana Brundu e Maria Loriga, uccisi dal crollo della strada provinciale 38, a Monte Pino, nelle tragiche ore in cui il ciclone Cleopatra si abbatté sulla Sardegna. Le vetture sono state spostate e saranno rottamate dalla ditta di Vannino e Vittorio Musselli, imprenditori di Tempio Pausania che si sono offerti volontariamente di eseguire le operazioni e di accollarsi i relativi costi, senza nulla chiedere ai familiari delle vittime.
Familiari che stamattina hanno assistito alla rimozione delle auto, che dopo l'alluvione erano state recuperate dalle macerie della strada crollata e sistemate su un terreno adiacente, diventato poi parte del cantiere per la ricostruzione dell'arteria provinciale, mai ultimata. (ANSA)
Familiari che stamattina hanno assistito alla rimozione delle auto, che dopo l'alluvione erano state recuperate dalle macerie della strada crollata e sistemate su un terreno adiacente, diventato poi parte del cantiere per la ricostruzione dell'arteria provinciale, mai ultimata. (ANSA)
Ma visto che i quotidiani locali dedicano , almeno nella versione free ( o semi free visto che che per poterli citare non potendo fare copia e incolla o fai i salti mortali o se smanetti un po' con html e affini e poi in questo caso non mi andava di farlo ) , poco spazio al vero protagonista della storia , riporto un articolo su di lui da https://www.galluranews.org/
Vittorio Musselli è un campione affermato di Rally, stella dell’automobilismo isolano. Vincitore dell’ultimo Terra Sarda, Musselli ha da poco ricevuto un premio all’interno della conferenza regionale dello sport il 15 novembre scorso a Tempio. Il riconoscimento, per chi conosce Vittorio, non era il suo traguardo ma, come ha tenuto a precisare durante la premiazione:
« E’ importante che la Regione si stia impegnando per far si che tutti abbiano la possibilità di fare sport. Sono onorato di ricevere questo riconoscimento, vorrei condividerlo con tanti sportivi, come me, non professionisti, che fanno tanti sacrifici e ritagliano parte delle giornate di lavoro, per potersi godere la specialità che gli piace fare. Grazie a tutti”.
Queste parole danno una idea della sua predisposizione all’aiuto verso chi lo sport lo ama ma non riesce a praticarlo. Di Vittorio a Tempio si sa quasi tutto, e qualcosa che non conoscevo, è venuta fuori dalle occasioni in cui io e lui ci siamo interfacciati. Io quest’uomo l’ho visto piangere per un amico tragicamente scomparso L’ho ascoltato mentre dopo qualche tempo da quella tragedia, ne rivivemmo il ricordo anche se non rientrava nell’intervista. C’erano le lacrime che gli rigavano il volto mentre la voce si strozzava nella tristezza. Da queste cose intuisci che la freddezza la mantiene solo nelle gare ma non nella vita di tutti i giorni.La vita di ogni giorno è fatta anche di lavoro, sacrifici veri, tristezze proprie e altrui. Di presa di coscienza che quando è possibile si deve aiutare chi è in difficoltà e chi da tragedie sembra non uscirne mai.
Un campione di umanità
Qualche giorno fa appare la notizia relativa alle auto seppellite nel baratro di Monte Pinu (18/11/13). Le tre famiglie devono pagarsi di tasca il recupero dei rottami. Lì dentro ci sono stati tre morti e una sopravvissuta. Restano, dopo 6 anni, ancora le carcasse delle loro auto. Che legge è? Che giustizia esiste se a distanza di 6 anni ancora non ha stabilito alcuna responsabilità? Ma cosa contano quelle croci? Chi sono e cosa vogliono quei parenti che invocano giustizia?“Pagate il recupero delle macchine”, fredde e parole che non hanno riscontro in nessuno stato civile.
« Le recupero io gratuitamente quelle carcasse. Lo faccio perché lo ritengo un dovere ed un obbligo morale».Chi ha pronunciato queste parole è Vittorio Musselli. Si lui, il campione di Rally e di umanità.Il suo lavoro è suddiviso tra auto carrozzeria, vendita, soccorso stradale. Ha quei mezzi per quel recupero e non ci pensa due volte a mettersi a disposizione.Ecco un altro esempio di qualcosa che lo sport dovrebbe insegnare. Stringersi attorno al dolore degli altri e farlo diventare in parte il nostro.
Ma non è da tutti.
Infatti cosa rara di questi tempi ... in cui siamo circondati da tanta indifferenza che.....uccide lentamente...Elogi pubblici 👍👍👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏. Ora questa vicenda testimonia il fatto che quando il privato si sostituisce al pubblico , significa che il buon senso nella politica morto.