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Visualizzazione dei post con l'etichetta dolore

dal dolore e dal lutto rinasce la vita il caso di una vedova del bataclan ed altre storie

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Lei è Floriane. Vive a Parigi. Ha 16 anni. Conosce un ragazzo, si chiama Renaud, è bello come il sole. Il primo bacio ha il sapore di zucchero. Floriane e Renaud si prendono per mano, crescono insieme, finita la scuola decidono di sposarsi. È il 2015.  Manca qualche settimana al matrimonio. Al Bataclan suonano gli Eagles of Death Metal. Floriane e Renaud corrono al concerto. Le prime note sono energia pura. D’improvviso un rumore secco. Attimi di silenzio. Poi il caos. Tutti fuggono, urlano. Floriane intravede degli uomini con i fucili. Il terrore la invade. Non capisce più nulla, si gira, si rigira. Renaud! Dove sei Renaud! Floriane lo cerca disperata, ma è un vortice di corpi, luci, grida. Viene investita da una marea umana, si ritrova in un angolo buio, si acquatta. Le sale il cuore in gola a ogni sparo, il tempo perde consistenza, poi tutto tace. Floriane si alza, il pavimento è ricoperto di qualcosa che la sua testa si rifiuta di registrare. Si trascina verso l’uscita. È pieno di

La campionessa dei droni: "Non cammino, so volare"., Tra le baracche romane la scuola degli ultimi., il fu mattia pascal esiste vive a follonica

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Tre volte campionessa italiana di drone racing, un Guinnes world record, la nomina ad Alfiere della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella e tanta passione per il volo. Che per lei è la cosa più vicina alla libertà. Luisa Rizzo è una pilota salentina di droni, ha 18 anni e con un radiocomando e i droni realizzati da papà Michele gira l'Italia e il mondo.  Grazie a lui ha scoperto un mondo che doveva essere uno strumento per conservare la forza nelle mani e combattere la sma che la accompagna ed è diventato una professione, tra gare di velocità contro i normodotati e riprese cinematografiche. I due Rizzo sono diventati un simbolo nel circuito, con un rapporto che va oltre quello tra padre e figlia: sono una squadra, tra aiuti reciproci e condivisione. Una metafora della vita ------ Una passeggiata tra i resti degli acquedotti dell'antica Roma per raccontare la storia di  L'associazione culturale Ottavo Colle promuove queste attività per far conoscere ai romani e non &q

dal dolore rinasce la vita le storie di Germana Stefanini e quella di padre Pier Luigi Maccalli

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  Musica  consigliata  Paolo Fresu e Uri Caine - Lascia ch'io pianga  da   https://www.mariocalabresi.com/stories/ Quando Germana chiuse la finestra Il “processo proletario” a Germana Stefanini prima della sua esecuzione Era il 28 gennaio, un venerdì, l’anno era il 1983. A Roma faceva caldo per essere inverno, c’erano 13 gradi quando Germana scese dall’autobus e si diresse verso casa. Aveva un cappottino rosso e si fermò sul portone a cercare le chiavi nella borsa. Quel giorno scadeva la legge sui pentiti del terrorismo, a collaborare o a prendere le distanze dalla lotta armata erano stati in settecento, sui giornali quella  mattina si ragionava sulla fine di una stagione.  Forse si poteva finalmente cominciare a respirare. Invece, nel momento in cui aprì la porta, Germana venne spinta nell’androne: due uomini e una donna le dissero di salire in casa con loro senza fiatare. Erano le tre e mezza del pomeriggio. L’ultimo che avrebbe vissuto. Prima di sera la vita di molte persone sar

La storia di dolore e coraggio di Alessia che combatte contro la discriminazione «Ho subìto botte e umiliazioni. Le persone come me non vengono accettate» «A 18 anni ho cambiato sesso ora ho paura e mi nascondo»

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 la  nuova  sardegna  del  31\1\2021

Palermo, la rinascita di Noemi: "Ho visto papà uccidere mamma, ma ora non lo odio più"

Noemi D’Alba sorride ma gli occhi blu tradiscono un passato di dolore. "Non dimenticherò mai quei rumori e quelle immagini", dice mentre trattiene le lacrime. Il padre, un carabiniere, uccise a colpi di pistola la moglie e poi si suicidò nella loro camera da letto dell’alloggio in caserma. Noemi oggi ha 18 anni. "L’ho odiato per i primi due anni, poi l’ho perdonato", racconta. L’amore? "Un sentimento con molte sfumature. Sono innamorata", dice. Nel portafoglio porta due foto: della mamma e del papà. "Sono sempre con me".  qui  l'articolo     da  repubblica  d'oggi   rungrazio  Gianfranco Vanni  per   averla posta  su facebook  Noemi D’Alba sorride ma gli occhi blu tradiscono un passato di dolore. «Non dimenticherò mai quei rumori e quelle immagini», dice mentre abbassa lo sguardo e trattiene le lacrime. Dietro a una porta di legno massello che sfondò a calci nel 2012 si ritrovò davanti alla sua nuova vita ad appena 12 anni. Il p

notti d'ospedale di © Matteo Tassinari

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No Di        notte il dolore       è gonfio di Matteo Tassinari Alle due di notte fisso ancora il soffitto e ascolto i lamenti dei malati. Il mio amico di stanza dorme di un sonno stanco e gravoso da sopportare. Sono i principi attivi (cinque) che gli circolano nel sangue attraverso diverse sacche di flebo, da mattino a sera, che non l’aiutano e giustamente, si lamenta dal dolore.                      La malattia è     il                     business  più   grande  nella nostra  economia Ma la notte abbonda la sua consistenza desolante con le sue freddezze e scheletriche immaginazioni. Tutto quel che ci circonda si dilata proprio quando un gemito si fa spazio fra i corridoi illuminati a neon spenti, gremendo spazi vuoti dove corrono le emergenze, perché è di notte che il tormento alza il volume dell'odissea. Non so quanto tempo passa che avverto l’amicizia del water. La prostata fa il suo lavoro, mentre impiego qualche minuto per arrivare ad espell

Dolore [ perchè pubblico anche i necrologi sui social e sul blog ]

Chi conosce il dolore, non deve fare differenza tra una ed un’altra morte. Ogni perdita è sempre una mancanza, un dolore e una privazione per qualcuno che resta. Nessuno si erga a giudice e nessuno provi mai a dissetarsi col sangue di un cadavere.

il giorno di dolore che ciascuno ha . credere o non credere alle coincidenze

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Ogni volta    che  trovo una canzone  o  un film per  descrivere  certe situazioni come quella  che trovate  sotto  mi pongo la  stessa  domanda del titolo  . L'origine  di questa  mia  elucubrazione inutile  è  il  collegare  a questa  triste vicenda   dell'amica    facebookiana   Paola Rossi Oggi mio figlio ha compiuto trent'anni. Da qualche anno, undici per l'esattezza, questa data mi riporta alla mente dei ricordi che non riesco a scacciare. Era il 2003, appunto, e io stavo distesa sul letto dell'ospedale in procinto di iniziare il quarto ciclo della chemio. Era la prima parte, durava circa tre ore, ma quella mattina le mie vene avevano deciso di non collaborare. Le infermiere si alternavano, finalmente una di loro ha l'idea giusta: usare un ago sottile. Bene, si va, durerà il doppio del tempo ma si va. Pensavo a mio figlio, era il suo primo giorno all'università, che emozione! I due letti a fianco al mio vengono occupati da diverse persone,

fotografare e combattere il cancro la stroria di Angelo merendino e sua moglie

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Le  foto di questa  storia che   ho scoperto grazie a facebook    sono oltre che artistiche   talmente  toccanti  è personali oltre che tristi   che   condividerle  copiarle  qui  mi sembra  un furto  \  un  appropriazione indebita   ma, una speculazione   come  , la scena   del film il posto dell'anima     in cui il figlio di salvatore  ( michele placido  )    mette la pubblicità  degli gnocchi fatti in casa  nel sito    sulle morti   di tumore   della fabbrica  .   Quindi  io riporto solo     quella  della prima  della  quarta  di copertina   quindi  a voi decidere se   volete  cercarle o meno  .  Per  chi volesse vederne alcune  le trovate  in questa  galleria (  cliccando   su  successiva    http://www.arte.rai.it/gallery-refresh/fotografare-e-combattere-il-cancro/380/0/default.aspx Si sposano. Dopo 5 mesi le diagnosticano un cancro. Angelo inizia a fotografarla. Una storia intima e potente In esse racconta tutte le fasi dela malattia La caduta dei capelli, i let