So che gli assassini sono esistiti che confonderli con le loro vittime è una malattia morale ed un prezioso servigio reso ( volutamente o no ) ai negatori della verità
Primo levi
Lo so che il 27 gennaio la giornata della memoria ( anche se s'inizia, perchè la retorica ipocrita e pulicoscienza ha capito che un giorno non serve e se ne parla e ci si lucra ed specula politicamente poco , a dedicarne speciali mediatici da prima e quindi bisognerebbe parlare di settimana della memoria , lo stesso vale per quell'altra giornata del ricordo il 10 febbraio ovviamente senza metterli sullo stesso piano perchè sono due giornate diverse nella loro tragedia ) . Soprattutto a livello Italiano .
la risiera di San saba ( trieste ) campo di concentramento italiano
con forno crematorio
Ma nonostante tutto , non posso fare a meno di ricordare
l'olocausto \ shoah che dir si voglia, di farlo possibilmente prima del 27 gennaio o al massimo dopo la fine dell'ubriacatura retorica . Lo ricordo , vedere video sopra , nonostante la considero ipocrita sopratutto a livello italiano visto che avendo la possibilità di scegliere una data non scelse il 16 ottobre 1943 in cui collaborò con i nazisti a rastrella,mento del ghetto ebraico di roma ed si è limitata a scegliere quella #pulicoscienza e generica del 27 gennaio 1945 . Per chi non avesse capito ancora il perchè della mia scelta , Qui sotto , trovate un ulteriore spiegazione , dei motivi alla base d'essa
Intervento di Davide Conti, storico, è consulente dell’Archivio Storico del Senato della Repubblica. Ha collaborato con la Procura della Repubblica di Brescia per la strage di Piazza della Loggia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “L’occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della «brava gente» 1940-1943” (Odradek 2008), “Criminali di guerra italiani. Accuse, processi e impunità nel secondo dopoguerra” (Odradek 2011), “L’anima nera della Repubblica. Storia del Msi” (Laterza 2013), “La Resistenza di Mario Fiorentini e Lucia Ottobrini dai Gap alle Missioni Alleate” (Senato della Repubblica 2016) e “Guerriglia partigiana a Roma” (Odradek 2016).
Concludo con un altra provocazione collegata al post .
Perchè : cari presidi , provvedditori regionali e provinciali non gli portate in viaggio d'istruzione a non solo nei campi di concentramento tedeschi ma anche in quelli Italiani di : Risiera di san Saba ( trieste ) , Bolzano , Fossoli.
A chi mi dice che quelli erano solo campi di transito \ deportazione dico solo studiate ed approffondite cliccando sopra i collegamenti ipertestuali e poi ne riparliamo .
in sottofondo una canzone che ha caraterizzato ( non è mica colpa mia se mio nonno era di quel periodo ) la mia prima infanzia
IL trentino non ha tutti i torti . E' vero che il centenario del 24 maggio ( entrata in guerra del'italia ) debba essere ricordarto perchè la storia va riocordata tutta nel bene e nel male come dicevo nel post precedentemente . Ma la partecipazione a un conflitto non si dovrebbe, mica è un evento allegro ,
festeggiare non un evento positivo, come potrebbe essere la fine di una guerra. Do ragione al governatore del Trentino Arno Kompatscher quando dichiara al quotidiano ( da cui è tratta la foto sopra ) http://www.ladige.it/territori/alto-adige-s-dtirol/ del 21\5\2015
«L’invito della presidenza del consiglio - ha detto - è assolutamente incomprensibile e fuori luogo». Secondo il presidente della Provincia sarebbe stato meglio ricordare tutte le vittime della Grande Guerra con le bandiere a mezz’asta.
Kompatscher ha sottolineato che il 24 maggio «si celebra l’anniversario dell’inizio del primo conflitto mondiale e non un evento positivo, come potrebbe essere la fine di una guerra».
«Questo invito - ha proseguito - è incomprensibile, soprattutto per la popolazione di lingua tedesca e ladina». Il 24 maggio 1915 ebbe, appunto, inizio la Grande guerra che portò al distacco dell’Alto Adige dall’Austria. Il presidente della Provincia di Trento e attuale presidente della Regione Ugo Rossi dal canto suo ha invitato ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei caduti di ogni conflitto. «Le bandiere dell’Italia e dell’Europa - ha detto - le esporremo, ma a mezz’asta, perchè l’inizio di quella guerra, come pure di tutte le guerre, è già di per sè una sconfitta per l’umanità».
e della Sudtiroler Volkspartei che
<< ha definito la decisione di Roma >> ( sempre secondo lo stesso giornale ) << incomprensibile e sbagliata >> . Infatti secondo il segretario del partito di raccolta dei sudtirolesi, Philipp Achammer, «sarebbe più opportuno ricordare le migliaia e migliaia di vittime di questa guerra con la fascia da lutto». Critiche sono state espresse anche dai partiti di opposizione di lingua tedesca Sudtiroler Freiheit e BurgerUnion («l’Italia si conferma un paese fascista e nazionalista») e dagli Schützen «l’Italia festeggia la morte di mezzo milione di soldati italiani >>.
Infatti Centenario grande guerra: dopo lo "sciopero" del tricolore bandiere a mezz'asta in Trentino
„Le indicazioni giunte da Roma che invitavano le
amministrazioni pubbliche ad esporre il tricolore per il centenario
dell'entrata in guerra dell'Italia, 24 maggio 1915, sono state oggetto
di controversie, com'era prevedibile, nelle province di Trento e
Bolzano, che a quel tempo non erano ancora italiane ed anzi erano in
querra già da otto mesi insieme all'Impero Austroungarico.
Comprendo benissimo e non biasimo la loro decisione perchè a differenza delle idiozie leghiste e di altri gruppi separatisti anche della mia regione , tale gesto e la sua o grande guerra: dopo lo "sciopero" del tricolore bandiere a mezz'asta in Trentino giustificazione esula da presunti intenti
autonomistici o separatistici, ma è semplicemente nel segno del lutto:
"per noi si tratta di un ricordo doloroso - spiega il presidente Ugo
Rossi - la Grande Guerra era iniziata per l'Impero austro-ungarico nel
1914, ma, con l'ingresso in guerra dell'Italia il Trentino si trovò sul
confine. Cento anni fa, sul finire di maggio del 1915, la nostra
provincia ha vissuto giorni di angoscia e di paura, gli abitanti posti
sulla linea del fronte con l'Italia vennero allontanati come profughi e
il conflitto varcò i nostri confini e toccò le nostre case".
"Oggi ci sentiamo parte di un’unica entità, l'Europa
- prosegue la nota - e le nostre tre comunità, Trentino, Alto
Adige/Südtirol e Tirolo, si ritrovano insieme nell’Euregio
trentino-tirolese. Crediamo nell'ideale della convivenza pacifica
e quella guerra come tutte le guerre è per noi una sconfitta, inoltre
quel giorno inviteremo tutti ad osservare un minuto di silenzio per i
caduti di tutte le guerre". Ora Visto che il tragico conflitto portò migliaia di morti, sarebbe stato molto meglio omaggiarli con delle corone d’alloro. Questo atto del governo, di ricordare l’entrata in guerra con l’esposizione della bandiera,ha un simbolismo totalmente incomprensibile Perché la Grande guerra, per i sudtirolesi, rappresenta una ferita particolarmente dolorosa nonostante siano passati 100 anni . Infatti tale eventi vengono usati ( ecco perchè non c'è e forse non ci sarà mai una memoria condivisa sui fatti del secolo scorso ) a scopo propagandistico e politico come dimostra il botta e risposta fra i due politici Trentini e La ministronza Giorgia Meloni
da il fatto quotidiani del 22 maggio 2015
“Se Rossi e Kompatscher si vergognano di vivere in Italia – attacca Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, con un post sulla sua pagina ufficiale su Facebook – possono tranquillamente decidere di andare a vivere in un’altra Nazione Di certo l’Italia non rimpiangerà questi due squallidi personaggi, che si vergognano della bandiera italiana ma non dei miliardi di euro che lo Stato italiano trasferisce loro per governare la Regione e la Provincia”.
Scandalose le parole del presidente della Regione Trentino Alto Adige, Ugo Rossi, e del presidente della Provincia…
“Rossi e Komptascher – conclude Meloni – chiedano scusa al popolo italiano e abbiano la decenza di dimettersi, perché sono indegni di rappresentare le Istituzioni e i cittadini italiani”. Fdi il 24 maggio sarà sul Piave “per ricordare gli italiani che si sacrificarono nelle trincee della Grande Guerra per l’unità e la libertà della nostra nazione”.
A Giorgia Meloni risponde Karl Zeller, senatore del Sudtiroler Volkspartei: “Questa è la solita menata, noi siamo fra i più grandi pagatori di tasse al netto all’Italia, il gettito fiscale non lo teniamo solo per noi. Che lei strumentalizzi il tema non mi meraviglia. Tutti i servizi pubblici sono gestiti con i nostri fondi, Trento e Bolzano non sono più sulle spalle dello stato da tempo”. Poi continua: “Condivido la posizione di Kompatscher, ritengo l’idea di festeggiare l’ingresso in guerra come una cosa sbagliata – spiega Zeller all’AdnKronos – al massimo si festeggia la fine. Costringere una popolazione che ha avuto un periodo non di certo felice durante la guerra a festeggiarla è sinonimo di poca sensibilità“. Inoltre domenica 24 maggio si voterà in molti comuni e secondo Zeller “che la presidenza del Consiglio faccia una richiesta del genere a pochi giorni dal ballottaggio è incredibile“.
Scambiatemi pure per disfattista ed anti italiano ( sono accuse che ormai mi scivolano vie , visto che mi vengono attribuite da quando ho messo su il blog nel lontano 2004 ) ma non è colpa mia se la storia del nostro paese è un insieme di storie ciascuna diversa dentro una grande storia . E se l'unità avvenuta istituzionalmente nel 1861 ma completata appunto con la fine della I guerra mondiale è solo un fatto politico ma non culturale come dimostra questa canzone di cui s'incominciano a sentire adesso le prime note nel mio nel mio stereo
buona celebrazione o buon festeggiamenti fate voi . Cosi come pure liberi di mandarmi in fncl o farmi i compliemti tanto la mia email del blog e i miei social li sapete
Di Emilio Casalini. I masi, le tipiche abitazioni altoatesine con le stalle annesse e i prati sempre curati, dovevano sparire. L'aveva previsto una vecchia commissione europea, cosicché le mucche scendessero a valle e si producesse latte a minor costo. Invece...