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22.11.22

[ secondo giorno senza mondiali ] pur di non guardare i mondiali del qatar 2022 mi rifugio in quelli storici .il primo gol della prima partita dei primi Mondiali

 Sono passati due giorni  ed  ancora   non ho ceduto  ed  non sono venuto meno   dicevo nel  post  introduttivo di questo diario  - Infatti   fin ora  no ho seguito   nessuna  partita  in diretta  o  visto programmi  tv in merito anche  se   ho solo  visto  , purtropo è  impossibile  non vederli   se  vuoi cercare 
notizie    come   le  prime repressioni   ed  sequestri  a  chi  porta cappelli arcobaleno
o il gesto  sia   della  nazionale  Iraniana   





 che    non ha  cantato  l'inno nazionale  rimanendo in silenzio   sia   quello di  Alex Scott, ex calciatrice della Nazionale inglese femminile, oggi commentatrice per la Bbc

dalla pagina fb di Lorenzo Tosa  Ieri alle 18:41
 
C’è Harry Kane, la Nazionale inglese e più o meno l’intera Europa del calcio che si è “tolta” dal braccio la fascia arcobaleno per paura delle reazioni della Fifa.E poi c’è lei, Alex Scott,
ex calciatrice della Nazionale inglese femminile, oggi commentatrice per la Bbc, che si è presentata ai microfoni a bordo campo sbattendo allegramente in faccia agli sceicchi la fascia arcobaleno.Una donna che mostra al mondo il simbolo dei diritti della comunità Lgbtq+ in uno dei Paesi più misogini e omofobi al mondo. Non so se è chiara la differenza.



 










  o  storie    come  quella  che  riporto sotto   in quanto   sono fra  le  prime   pagine di tutti i  portali d'informazione  .  Il mio  cercare fra  gli speciali i retroscena   avviene    senza  ipocrisia  ed  cadute  dal pero  dei nostri giornalisti   che  adesso s'accorgono   di quello  che sta  succedendo in questi  mondiali  .

  repubblica  18\11\2022

Lucien Laurent, primo marcatore dei Mondiali 
Il primo gol della prima partita dei primi Mondiali .Lo segnò il francese Lucien Laurent ( foto sora sinistra ) a Montevideo, in uno stadio che non c'è più

 scommetterei qualcosa che questo sia l'unico al mondo. Si trova a Montevideo, capitale dell'Uruguay, e segna con un palo, un accenno di traversa e una striscia sul marciapiede il punto esatto in cui fu segnato il primo gol nella prima partita del primo Campionato mondiale di calcio, il 13 luglio del 1930

A vederlo non sembra un granché, ma c'è un motivo: lo stadio di Pocitos, in cui era stata giocata la partita, fu abbattuto già pochi anni dopo, al suo posto sorse un quartiere residenziale, e per ritrovare l'ubicazione del campo e della porta è stato necessario un lungo studio su foto aeree e documenti d'epoca. Alla fine non era rimasto abbastanza spazio per un monumento più grosso, una porta intera avrebbe sconfinato nel giardino di un vicino. A qualche metro di distanza, davanti a una tintoria all'incrocio tra le vie Coronel Alegre e Charrua, compare un cippo ancor più minimalista (e, a quanto risulta dalla foto di Google Street View, vandalizzato da una scritta), lì dove c'era il centro di centrocampo.
La partita era Francia-Messico, finì 4 a 1 per i francesi, e il primo a segnare fu Lucien Laurent, operaio della Peugeot e calciatore dilettante (come tutti i suoi compagni). La fabbrica gli aveva concesso un permesso speciale: per andare, giocare e tornare dall'Uruguay in piroscafo mancò dal lavoro per quasi due mesi. Quei primi Mondiali erano nati un po' in sordina, boicottati dai britannici, chiusi nel loro sdegnoso isolamento da inventori del football, e anche dalla maggior parte degli altri Paesi europei, restii a costose spedizioni dall'altra parte del mondo in tempi di crisi post-1929. Ma alla fine il torneo fu un successo, con una finale giocata in uno stadio nuovo di zecca, quello del Centenario, davanti a 93 mila spettatori, e vinta dai padroni di casa dell'Uruguay con un 4-2 contro l'Argentina.
Lucien Laurent morì nel 2005 a 98 anni e fece in tempo a vedere i primi Mondiali vinti dalla Francia, in casa, nel 1998. E c'è un altro filo che lo lega ai campionati che cominciano domenica in Qatar: nel 1930 in nazionale con lui c'era anche suo fratello, il difensore Jean (che però non giocò neanche una partita). Per la prima volta da allora, la Francia ha di nuovo due fratelli in squadra: Théo e Lucas Hernandez.



17.1.21

Memoria e retorica



Quest'anno alle due e classiche giornate retoriche ( 27 gernnaio e 10 febbraio ) s'aggiunge quella per i 100 anni della scissione di Livorno ovvero l nascita del partito comunista . Ora si rafforza di più in me ,
la classica elucubrazione mentale sega mentale destinata a essere risposta o con una risposta standard su cosa scrivere su tali eventi che non siano le solite frasi \ articoli di circostanza o lava coscienza destinati  a volrare nel vento ( cit musicale ) . Ma poi  riascoltando questa  canzone   soprattutto     con l'introduzione  di una sorella dei fratelli cervi 

 Nessuna conquista è per sempre: c'è sempre qualcuno che è interessato a toglierla. Per cui resistere è, non solo un dovere, ma è anche una necessità dei giovani d'oggi, altrimenti non si va avanti."
                                                                                              Maria  Cervi 


 

Infatti mi è ritornata alla mente quello che aveva scritto Antonio Gramsci non ricordo se negli scritti dal carcere ( come riporta Fusaro il Gramsci di destra ) o qualche altro scritto giovanile

“Mi sono convinto che anche quando tutto è o pare perduto, bisogna rimettersi tranquillamente all’opera, ricominciando dall’inizio”.
Perchè  così dovremmo sempre fare nella nostra vita. Senza far sì che il pessimismo dell’intelligenza sopravanzi l’ottimismo della volontà.  Sembra  facile   a dirsi  . Infatti la vera  memoria  




 non sta    nelle  iniziative   retoriche   e lava  coscienza    fatte una  volta  l'anno  ma  ma  nel silenzio  cioè  nel  ricordare lontano   dall'ufficialità   e dal ricordo  obbligatorio  .  Infatti preferisco  quelli \e   che la  coltivano   cosi  o in anticipo  che  quelli che     ricordano   perchè  va  di moda  o   non ricordano  affatto  o peggio  usano la memoria  (  vedi il  10 febbraio )  a senso  unico  o   come  clava   ideologica   ovvero in maniera  strumentale  


17.3.20

l'attualità della vecchia massima latina in media res

certe persone ( vedere commenti furiosi ed un abbandono di un contatto , pazienza passerà , a questo post  s del mio account    facebook   https://bit.ly/2weWTOW ) non hanno capito che capito che la virtù del mondo è godersi la vita ed anche ( ovviamente senza esagerare  altrimenti si  finisce  per  essere utili al sistema   che  si   vuole  abbattere  ) cazzeggiare come diceva La locuzione latina in medias res (letteralmente "nelle cose di mezzo") significa "nel mezzo della cosa, dell'argomento" (Orazio, Ars poetica, v. 148 ) ovvero nel bicchiere mezzo pieno (e mezzo vuoto , un equilibrio tra serietà ed stupidità senza esagerare . Infatti sia,mo tutti un po scemi e mattacchioni come Ralph Malph ( Don Most ) di




o enzo   janacci ,   adriano celentano  ,   dario  fo  , ecc

17.4.17

saper guardare , saper osservarsi in intorno insomma cazzeggiare proficuamente

Risultati immagini per matteo marangoni  critico  d'arte
a chi mi dice che fotografo ( in questo caso ) o condivido storie , video , ecc di piccole cose o d'aneddoti rispondo che ho preso spunto sono stato influenzato durante lo studio universitario per l'esame di storia dell'arte ( poi conclusosi con un 30 ) dalle teorie , secondo me ancora attuali se estrapolate dal suo a vole pedante e intrinseche di purissimo nazionalista e classicista , del critico d'arte Matteo Marangoni ( 1876 –1958) di Mattero Marangoni . Infatti prendo spunto , cercando d'attualizzarlo , ma senza snaturarlo completamente , dal libro Saper vedere (1933) . Opera che insieme a : L’Occhio del Fotografo (The Photographer’s Eye) di John Szarkowski ( 1925- 2007 ) -- pubblicato negli Sati Uniti per la prima volta nel 1956, quando l’autore era direttore della sezione fotografica del MOMA, e riedito più volte dal museo newyorkese senza modifiche. salvo l’aggiornamento delle date di vita dei fotografi presentati ed il ricorso a tecniche di stampa perfezionate --- hanno : << (...)  contribuito a formare la sensibilità degli amanti dell'immagine fotografica nordamericani  [ e non solo aggiunta mia ]  per generazioni. (.... continua    su  questo articolo  di http://www.fotopadova.org >>

Dopo   questo  pistolotto , eccovi   il mio  ultimo  "cazzeggio"   trovato   nel centro  storico del mio  paese  

                              ABBEVERATOIO  PER  UCCELLI  ? 

L'immagine può contenere: spazio all'aperto

27.9.14

letture fumettistiche e viaggi fantastici orfani vhs topolino



in attesa ; 1)   del  Dylan  dog  spartiacque    cioè il n 337  (  ne parlo in questo post  precedente    in  questa intervista  Gigi Simeoni   uno  degli autori    della  svolta  )    .,  2  che si realizzi quanto annunciato a


3) dell'intervista a .... ma non voglio rovinarvi la sorpresa , ma vi do un indizio con il post d'oggi , ho letto, uno dietro l'altro,infatti  ho rischiato  d'addormentarmi  con la luce  accesa  ,   l'ultimo numero di Orfani di Roberto Recchioni / Emiliano Mammucari / Annalisa Leoni e Topolino con la storia del dottor Ratkyll e Mr. Hyde di Bruno Enna / Fabio Celoni / Mirka Andolfo .



Beh devo dire  anzi ridire   ( ne   ho già parlato precedentemente  su questo pagine  )  che Orfani mi ha molto impressionato. Questa serie ha generato in me reazioni contrastati, da un lato per l'eccellente livello tecnico della realizzazione  sia   nei disegni  sia   nella clorazione    facendomi ricredere  sull'uso  delle nuove  tecnologie    grafiche  in  tale  ambito  , dall'altro per la storia che, pur essendo narrata benissimo, non è tanto nelle mie corde in quanto a tematiche e sviluppo dei personaggi  c'era  più pathos     nei numeri precedenti  . In generale, gli altri numeri mi sono piaciuti, ma questo è stato forse il primo che abbia veramente amato per l'elementare brutalità del confronto diretto tra Jonas e Ringo, che incarnano due ideologie diverse, il primo quella della salvaguardia dell'ordine costituito a qualsiasi prezzo, perché pur sempre di ordine si tratta, il secondo della libertà di scelta e della verità a tutti costi, al diavolo i danni collaterali. E già sapevo che con presupposti simili sarebbero volate botte da orbi e   si sarebbe arrivati  allo scontro finale . Devo ammettere che tifavo per Ringo, ma il lirismo  e  l'intensità   della storia  e  dei suoi disegni    mi  a  reso incerto fino alla fine   chi  tifare  e  a  chi dare la   vittoria  .   naturalmente o che alla fine mi sono davvero gasato ...   e  allo stesso   tempo  scosso  per  la  brutalità e la  violenza    dello  scontro   , specie  la scena  finale  (  quella  d'aver  appeso  come   un impiccagione    il corpo  dell'ex compagno d'arme  )       che mi è sembrata  gratuita   ed  eccessiva  

Quando  ho aperto Topolino e sono arrivato alla seconda tavola dove c'è Pippo tutto incazzato che sfonda una porta con l'asciona, ho capito che il Topo aveva vinto , anche   se   per  il momento  aspetto per  dare un giudizio   globale  sia   la  seconda  puntata  di topolino  sia   la  prima  della seconda serie   d'orfani   .   e  quindi  un altro  scontro  epico fra  fumetti  .,   la serata.
Il timbro della sceneggiatura di Enna è come sempre brillante, magistrale, e ci regala momenti
estratto da  www.topolino.it/video/lo-strano-caso-del-dr-enna-e-di-mr-celoni/
davvero da incorniciare come quello in cui Mr. Hyde fa un bel lancio lungo con la preziosa Numero Uno di Paperone. Le tavole di questa storia sono arte pura, tra Celoni che riesce a "stretchare" fino all'impossibile paperi e topi creando queste atmosfere dark ricche di dinamismo e zeppe di dettagli, poi arriva Mirka che ogni vignetta è un colpo di fioretto e che devi dire? Solo che è un fottuto capolavoro. L'innocuo Paperino trasformato in un essere ricurvo e malvagio mi ha fatto letteralmente cagare sotto, Fabio SAPPILO che se stanotte ho avuto gli incubi è colpa tua che hai violentato il mio sonno  erano dai tempi dell'esorcista  e dei primi Dylan dog  ) che non  rivivevo  simili  cose   perciò... grazie per averci regalato ancora una volta una delle storie Disney più potenti che abbia mai letto !

23.8.13

riflessioni estive [ ricerca di fresco \ silenzio o casino quando si è in vacanza ? ]

Cercando ispirazione   per  riuscire  la  mia estate ho trovato questi   due post  dei vari  blog  (  paperopoli e topolinia  )  su  www.topolino.it . Alla faccia,metaforicamente parlando    di chi dice  che  il fumetto è solo  lettura  \  letteratura frivola ed  d'evasione . 
il primo  è   del  2 agosto 2013  e descrive  la  mia situazione  :  1) in azienda   dove , quando innaffio   sia  le piante  , sia  l'orto ed  il frutto per  produzione propria  \  autoconsumo   di verdure  , per  fare  come  Dinamite  Bla  . 2)  a  casa dove mamma  fa  ai fornelli le  marmellate  ( fichi  ed altra  frutta  di stagione  )  da  mettere poi nel congelatore  . 

Si bolle!
Anche sul Cocuzzolo siamo perseguitati da giorni da un caldo appiccicoso che toglie il fiato. Un’afa terribile. Quando proprio non ne posso più, riempio di acqua gelata la tinozza del bucato e mi ci ficco dentro. Ah, che refrigerio! Altro momento di freschezza è quando innaffio l’orto. Con il tubo di gomma, fra un filare di melanzane e l’altro, sparo una bella pioggerellina tipo doccia e mi sento subito meglio. Anche Fido Joe soffre il caldo e quando esco dalla tinozza io, ci si ficca dentro lui con un bel tuffo e metà dell’acqua schizza fuori per tutto il pavimento della cucina e un po’ finisce anche nella pentola della zuppa che sta cuocendo, insomma un grande spasso.Dato che il caldo è bestiale, che cosa hanno pensato di fare Firmina e l’altra scriteriata di Valkyria? La cosa più appropriata, ovviamente: cuocere la marmellata. Ecco enormi pentoloni di rame roventi in cui sobbolle ogni genere di confettura: ribes, lamponi, mirtilli, ma anche pomodori verdi e fichi, e poi la più bollente e collosa di tutte, la famosa confettura di popone di casa Bla, una vera specialità.Le pentole producono il calore di venti stufe di ghisa caricate a legna di quercia; fumano come vulcani e sembrano sempre sul punto di esplodere da un momento all’altro. E si gronda come fontane, armati di fazzoletti giganti. La mistura emette sputacchi a duemila gradi in tutte le direzioni e la casa sembra un forno.“Avremo marmellate squisite per il prossimo inverno” trilla Firmina euforica “penso già alle crostate che potrò preparare!”. Che fortuna. Io ho già avvertito tutti: per protesta non uscirò dalla mia tinozza finchè tutta la produzione non sarà finita e i barattoli in bell’ordine in dispesa.

il secondo  è  del  19 agosto 2013  ricalca  le mie stesse  domande   che

17.1.13

Non ha soldi per ticket, paga infermiere A centro prelievi Massa con figlia gravemente malata

Cazzegiando  \  sminchionando  su facebook leggo questa  news    tratta  da  http://ansa.it/web/notizie/regioni/toscana/2013/01/16/

(ANSA)- MASSA (MASSA CARRARA), 16 GEN - Non ha i soldi per pagare le analisi del sangue della figlia, l'aiuto arriva da un infermiere, che paga per lei il ticket. E' avvenuto questa mattina al centro prelievi della Asl 1 di Massa. Con la figlia gravemente malata e le analisi prescritte dal medico curante, la donna si e' recata al centro di prenotazione senza soldi, preoccupata per le condizioni di salute della ragazza e disperata. Ma le analisi non potevano essere fatte senza un esborso immediato.

25.8.12

la mia estate musicale e letteraria

N,b 
 le  foto  ed  i video sotto riportate  sono  causa pigrizia  , fretta  , fatte con  il  cellulare  (  non quello  regalato alla laurea  in quanto rubato vedere  post precedenti  , ma  con  un altro vecchio  il nokia  5230 )  e non con le  digitali  

 oltre  alle manifestazione tempiesi organizzate  dall'associazione  Almunia  di antonio masoni
  e tra qualche  giorno la festa patronale  con  il concerto di dolce  nera   ,  ho assisto    come ogni anno  quest'anno poche date  per    riunioni  ( una volta  all'anno  in quanto lavorano o  rientrano  una volta  all'anno  in sardegna  )  con  ex compagni del liceo  o  amici  della  compagnia  , la malattia  ( adesso  sta meglio   anche se  con un peacemaker e  quindi tutte le limitazioni ch'esso comporta   )   di mio padre  ho visto  :

  due  date   dell'edizione  2012  di time in jazz la prima  a  Berchidda, Piazza del Popolo – ore 21.30

Bill Frisell "All We Are Saying" ( vedere video e prima foto sotto )




la  seconda   Tempio Pausania, Curraggia – ore 18.00 in cui c'era Alessandro Haber, Paolo Fresu & Trilok Gurtu > "Il salto, la lingua, la mano"Produzione originale Time in Jazz
  una al festival  perchè  ai miei vecchi non piace  il blues  moderno  e  siamo andati solo  perchè  ci andavamo  degli amici   e perchè attratti dall'importanza  (  vedere  il mio album fotografico su flicker  di tale  evento , mi sono morso  le mani   ad  avere  la  digitale  rotta     e non poter  usare  il video   il concerto di Ana Popovic ) dell festival  di Aglientu blues ( I II ormai  giunto alla  5 edizione








  alcune foto



 Invece  sul versante letterario  ho  osservato (  ne  riparlerò sono  a metà libro  cosi come parlerò  dell'iniziativa  di   http://liberos.it/home di difesa delle piccole  librerie sarde   e delle biblioteche  contro le  grandi   distribuzione    e  le  grandi librerie   )  alla  presentazione  , avvenuta  il 24\8\2012  nel cortile   del  convento degli scolopi  ex  liceo scientifico    e ora  biblioteca comunale  ,  alla presentazione  , organizzata dalla libreria max88 ,  del  libro   l'incontro   (  foto  a destra  )  di michela  Murgia   e  sotto delle mie  foto  
















13.8.12

perchè devono pagare gli altri per colpe non loro ? se il proprietario sbaglia ora devono pagare chi ha usufruito della pompa di benzina come èp sucesso in questi giorni a bergamo ?

In una serata  ( salvo anche se in solitario , il concerto di stasera di time jazz ) in cui  i  tuoi amici   ho hanno figli  piccoli  e con il matrimonio  si  sono trasformati in pantofolai  o  d'state lavorano ( uno d'inverno e prof  di chitarra  e  d'state  \ autunno  fa il chitarrista  e fa serate  ) un altro  è sdposato senza  figli   e si divide  fra parentado moglie  e parentado  suo  ,  non mi resta  che cazzeggiare  e  visto che  d'uscire  da solo mi viene la paranoia   visto  che  gli altri  amici  non di greffa  sono al mare   o lavorano  anche'essi  . Ed  è proprio durante i miei cazzeggi    che  leggendo  questa news   mi  viene come  nel titolo da  commentare  se il proprietario sbaglia ora devono pagare chi ha usufruito della pompa?
 ecco la news    presa da http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca  del  1212.8.2012

Benzina gratis a Bergamo: assalto all'impianto
Tutta "colpa" di un errore del gestore. Ma le telecamere hanno ripreso tutto. E adesso, gli automobilisti che hanno fatto "scorta" saranno denunciati per furto


11:42 - Assalto al distributore nella Bergamasca. A causa di un errore una pompa di benzina sulla provinciale Dalmine-Villa d'Almè, all'altezza di Treviolo, ha erogato carburante gratis per tutta la notte. Numerosi gli automobilisti che si sono messi in fila per approfittare della "speciale offerta". Conti alla mano, in totale sono stati rubati 10mila euro di carburante. Filmati dalle telecamere, gli automobilisti verranno denunciati per furto.
All'origine di tutto c'è un errore del benzinaio, che alla chiusura si era dimenticato di inserire la modalità di pagamento self service.
Le pompe, quindi, hanno continuato a funzionare come se il gestore fosse presente. Il primo automobilista ad accorgersene ha scatenato il tam tam. Uno è arrivato con la sua auto, poi con quella della moglie, poi con gli amici e infine con delle taniche. 
Un altro ha portato gli amici più volte avanti e indietro, e sono arrivati anche Suv, Range Rover e Mercedes Ml che hanno riempito i loro grossi serbatoi. Il tutto si è però svolto sotto le telecamere di sorveglianza. E così, dopo la denuncia del benzinaio i carabinieri stanno controllando le targhe. A questo punto, scatteranno raffiche di denunce per furto. Un caso identico si era verificato lo scorso anno al distributore Q8 di via Borgo Palazzo a Bergamo, quando erano spariti 10mila litri di carburante per un valore di 15mila euro. Il gestore disperato aveva chiesto pubblicamente che chi gli aveva preso la benzina si presentasse a pagare. Ma era arrivato solo un ragazzo con 50 euro.

9.10.09

Le donne al tempo dei berluscones...

...sono femmine. Ammirate di cosa è capace questa qui, una ex concorrente del Grande Fratello, dicono, sotto lo sguardo compiaciuto e assatanato di Chiambretti che, con la scusa di prenderla per i fondelli, intanto la ospita nel suo programma tutto a base di sesso e di squinzie.




P. S.: Pochi giorni fa a due donne è stato assegnato il Premio Nobel per la Medicina, esattamente come alla Montalcini. Ma a Chiambretti & soci fa un baffo. Ben altre sono le femmine che gl'interessano, e che vogliono mostrare.

Più maschi che uomini

Dopo la violentissima aggressione misogina del Supermaschio contro la Bindi, vi sottopongo una rassegna dei suoi più eminenti MEMBRI di sgoverno, dei loro rampolli e dei loro servi con la faccia a pois. Carini, vero?



































































20.2.09

è carnevale , basta piangersi adosso ridiamno dei nostri politicanti e godiamoci il carnevali-i








ora  dopo  gli ultimoi risultati  elettorali  ,secondo  www.youtube.com/user/55roby


L'allegria è tornata in Sardegna,l'arcoriano ha pensato anche a quest'isola e aiutato dai suoi buffoni di corte ci fa tornare a sorridere,io mi sto già scompisciando dalle risate pensando ai tanti paesaggi circondati dal cemento,gli scavi punici coperti da simpatici palazzi,i nuraghi trasformati in magazzini,e perchè no magari in centri commerciali.Coraggio Sardi cominciamo a sorridere :) . ora come dice  un commento a  questo video  In questi tempi bui che ci attendono,avremo sicuramente molto materiale per fare satira ,la cosa non é che mi consoli molto anzi mi  preoccupa  !!!!,bravo bel video...


oppure divertitevi con i vari carnevali sardi mostrato dal video suggestivi  di  www.youtube.com/user/schibo2003




Il carnevale in Sardegna ha mille volti affascinanti. Quello antico dei  suggestivi carnevali barbaricini che con le loro ancestrali maschere antropomorfe e zoomorfe, le vesti di pelli di capra, orbace e campanacci, rievocano riti misteriosi, danze propiziatorie e un rapporto stretto tra uomo e animale. Quello vibrante dei carnevali a cavallo, come quello di Oristano ("Sa Sartiglia"), durante il quale i cavalieri devono infilare in corsa una stella di metallo, auspicio di buon raccolto, e quello di Santulussurgiu ("Sa Carrela 'e nanti") nei quali i cavalieri mostrano il loro valore, coraggio e abilità, sfidandosi in corse temerarie per il centro cittadino. Oppure quello irriverente di Tempio con il fantoccio di Re Giorgio processato e bruciato in piazza. La Sartiglia di Oristano La Sartiglia (Sartilla o Sartilia) è una corsa alla STELLA di origine medievale che si corre l'ultima domenica e il martedì di carnevale ad Oristano. È certamente il Carnevale più spettacolare e più coreografico della Sardegna. Ricordi sfumati di duelli e Crociate, colori spagnoleschi, echi di nobiltà decaduta e costumi agro pastorali si sovrappongono come se le sequenze di un film fossero state montate a casaccio. Carnevale di Mamoiada (NU) Il carnevale di Mamoiada è uno degli eventi più celebri del folclore sardo. Le maschere tradizionali di questo carnevale sono i Mamuthones e gli Issohadores, che fanno la loro apparizione in occasione della festa di Sant'Antonio tra il 16 e il 17 gennaio, poi la domenica di carnevale e il martedì grasso Le origini del carnevale di Mamoiada, conosciuto anche come "la danza dei Mamuthones", sono oscure, molte sono le ipotesi che sono state avanzate, nessuna effettivamente dimostrabile. Secondo alcuni il rito risalirebbe all'età nuragica, nato come gesto di venerazione degli animali, per proteggersi dagli spiriti del male o per propiziare il raccolto. Carnevale di Ottana (NU) Il carnevale di Ottana affonda le sue radici nel mondo sardo arcaico e nei suoi valori agropastorali, e perpetua una tradizione mai interrotta. È una delle ricorrenze più attese dalla popolazione che partecipa attivamente dimostrando un profondo senso di appartenenza alla propria cultura. Le maschere descrivono, attraverso spontanee interpretazioni che si sviluppano in una sorta di canovaccio, personaggi, ruoli e situazioni della vita dei campi, quali l'aratura, la semina, il raccolto; la cura, la domatura, la malattia, la morte degli animali. Carnevale di Tempio Pausania la mia cittadina[ex sassari ora un nuovo carrone provinciale Olbia-Tempoio ] Il carnevale di Tempio comincia il giovedì grasso con l'entrata trionfale in città del Re Giorgio, rappresentato da un fantoccio. La domenica si celebra il matrimonio tre Re Giorgio e la popolana Mannena, di solito abbigliata in modo audace; come vuole la tradizione, Mannena darà al re un figlio che sarà Re Giorgio per il successivo carnevale. Per sei giorni Re Giorgio è osannato, onorato e adulato, ma il martedì grasso, colpevole di rappresentare tutti i mali della città, viene processato e bruciato sulla pubblica piazza. Si ripete così l'antico rito del fuoco che preannuncia la fine dell'inverno e l'arrivo della primavera. Carnevale a Santu Lussurgiu (OR) Il Carnevale di Santu Lussurgiu è caratterizzato dalla corsa a pariglie detta "Sa Carrela 'e nanti" ("strada che si trova davanti": la corsa ha preso il nome della via dove tradizionalmente si svolge l'evento, un tempo strada principale, oggi via Roma). Tra le più spericolate e spettacolari dell'isola, la corsa dei cavalli di Santu Lussurgiu chiama intorno a sé l'intera comunità: non vi è solo lo spettacolo offerto dalle audaci acrobazie equestri, ma anche la partecipazione della folla che in massa si apre un attimo prima dell'arrivo dei cavalli in corsa per richiudersi subito dopo il loro passaggio. Le tradizioni equestri, come Sa Carrela 'e nanti, sono molto antiche, risalgono ai tempi dei Giudici di Arborea e dei viceré spagnoli che incrementarono l'allevamento razionale dei cavalli, tanto da ottenere razze speciali per le corse. Nelle corse a pariglia che si svolgono durante il Carnevale a Santu Lussurgiu, i cavalieri mostrano una grande abilità equestre e molta compostezza, come impongono le regole di questo genere di manifestazione che ha origini nelle esercitazioni e nelle tradizioni delle cavallerie leggere.

Musica in sottofondo : "Mamoiada" dei Tazenda, cantata dall'inconfondibile e indimenticabile voce di Andrea Parodi.

10.2.09

Tra foglio e matita...

Trascinatore di folleIl bello del disegno è che libera la mente e spazia tra temi vari senza difficoltà e costrizioni...


La punta di una matita passa dove il dito non riesce...e TRA FOGLIO E MATITA...esistono infiniti mondi...


 


Venite a trovarmi...


 


VI ASPETTO!!!

16.11.08

L'ultimo tabù

L'immagine della ragazza crocifissa sul letto, che Telefono Donna di Milano ha lanciato per la ricorrenza del 25 novembre, ha scosso i nervi all'assessore Cadeo (Maurizio, non Cesare), di Alleanza nazionale. Secondo quest'ultimo, il ritratto offenderebbe la tradizione cristiana.















"Il seno è nudo - annota Stefano Rossi di "Repubblica" - la bella ragazza bruna è sdraiata sul letto..."; sul medesimo quotidiano don Andrea D'Asta, gesuita e critico d'arte, è più dettagliato: "C'è una donna bella e attraente che assume innegabilmente la posizione della croce ma che contemporaneamente ricorda la posa ammiccante della protagonista torbida del film American Beauty. Fotografata dall'alto, per insistere sul suo corpo. E' posta nuda su di un letto invitante, soffice, con cuscini collocati in modo da insistere sulla forma della croce. Ha i capelli scomposti, ma non le alterano il volto. Il richiamo alla croce è evidente, ma l'atteggiamento della donna è attraversato da una intensa sensualità, accentuata da un atteggiamento di resa invitante. La frase 'Chi paga i peccati dell'uomo?' è sovrapposta al pube".

Questa lunga citazione non manca di sorprendere, data la sua completa consonanza col giudizio ben più grossolano, ma senzainfingimenti,dell'assessore Cadeo.  
Non ci si attende, dall'assessore Cadeo, una conoscenza approfondita di Storia dell'arte. D'altro lato, giacché si proclama così ligio alla tradizione cristiana, si sarà pure accorto, anche distrattamente, anche sbadatamente, della presenza di numerose immagini licenziose nelle chiese, soprattutto antiche. Riguardo alla ragazza nuda l'accostamento con Guido Reni, rilevato da alcuni osservatori, pare evidente.
Anche Cristo era nudo; il Crocifisso di Santo Spirito, opera giovanile di Michelangelo, lo è poi totalmente. Privo persino di quel nubente e arioso panneggio che svela più di quanto vorrebbe celare e che si confonde con le tenere e lattee carni del Redentore. La casta virilità del Buonarroti non poteva accettare questi eufemismi pittorici: maschi o femmine, indistintamente, avevano per lui un'essenzialità spartana e sacrale. Via tutto, nel segno del definitivo incontro con Dio, di fronte al quale ognuno compare irrimediabilmente disadorno.

Nelle opere di Michelangelo si ravvisa sempre una perentorietà scultorea. Ben diversa da quello spirito balzano e ridente di Leonardo, dal cui san Giovanni trapelano fantasiose estasi ambigue, estri da soubrette, capricci di santi. E' il cielo, in fondo, a sfuggirci come un tinnulo monello. Per non parlare di San Sebastiano: presentissimo nelle pale d'altare, oggi dimenticato dai devoti (ma recuperato dalla cultura gay che ne ha fatto una sorta di icona: curiosando sul web ho trovato questa breve carrellata, piuttosto accurata anche se non vi compare un piccolo gioiello della cinematografia contemporanea, il Sebastiane di Derek Jarman).

Di fronte a questi Cristi in deshabillé, martiri discinti,profeti scollacciati la "tradizione cristiana" si è sempre devotamente genuflessa, compresi i principi della Chiesa che solo in uno dei momenti più bui della loro storia hanno pensato di ricorrere al "Braghettone" per cancellare, con la nudità dei corpi michelangioleschi, il proprio morboso tarlo.

Che l'assessore teocon, per nulla turbato dalla quotidiana esibizione di veline e ninfette da parte delle tv del suo potente alleato, lo ignori platealmente, non può meravigliare. Stupirebbe, semmai, che la sua "valutazione" sia sostanzialmente condivisa da uno stimato critico d'arte. In realtà, il paesaggio di formazione dei due è in fondo il medesimo.

Quanto a don D'Asta, solo un temperamento creativo, o, al contrario, molto occhiuto, poteva concepire associazioni di idee tanto ardite: la ragazza martirizzata ma bella (il prete ne preferiva una brutta, evidentemente), sul letto "soffice" (demoniaci languori, forse era meglio un rozzo tavolaccio), e, suprema empietà, quella frase "sovrapposta al pube": e a questo punto verrebbe da chiedere al padre molto reverendo dove l'avrebbe collocata, dato che si parla di stupro.

Il vero motivo di questa levata di scudi non è stato ravvisato, a mio parere, nemmeno dal pur ottimo Michele Serra, che preferisce soffermarsi sullo scandalo suscitato dalla Croce. Non che tale scandalo smetta di accecare: il guaio è che agli attuali farisei mancano persino gli occhi, e gli è rimasta solo la stoltezza. Quando la croce si reimpossessa del suo significato profondo è inevitabilmente legata al corpo, e al corpo nudo, straziato, certo, ma anche polposo, estenuato e serico come i quadri di Reni, perché anche in essi palpita il murmure dell'innocenza violata. La croce è sangue e terra, disfatta e rinascita della carne umana. Appartiene all'umanità, vi si identifica.



Ebbene. Cristo, san Sebastiano, san Giovanni e pureilre Davide (quello che danzava svestito davanti all'arca del Signore) erano spogliati, dolenti, languidi, ammiccanti, sanguigni o siderei, ma tuttavia maschi.

La donna crocifissa, dunque - peraltro non la prima in assoluto, un'immagine simile comparve sulla copertina dell'"Espresso" negli anni '70, in occasione del dibattito sull'aborto - traumatizza l'incolto Cadeo e l'erudito D'Asta perché essa stessa bestemmia. Scandalizza non la sua sensualità, ma il suo sesso.


E' chiaro: l'uomo, nudo o vestito che sia, è immagine di Dio. La donna, no. Malgrado tardive e ipocrite dichiarazioni di principio, Dio, secondo la tradizione cattolica, continua ad avere un sesso ben preciso e quel sesso è maschile: in un maschio Dio si è incarnato, un maschio celebra e benedice, in persona Christi, dall'altare. Il recente Sinodo dei vescovi, ignorando alteramente le richieste d'una maggior partecipazione delle donne alla vita della Chiesa, ha presentato come "novità" la concessione alle femmine d'accedere al lettorato e di distribuire la comunione: compiti che, in verità, esse svolgono da molti anni. In compenso è riaffiorata l'antica contrarietà papale alle chierichette, la cui presenza Ratzinger, da cardinale, combatté vigorosamente. Anche qui, per lo stesso motivo: la donna non è degna di rappresentare Dio.



"Dio è certamente padre, ma è anche e soprattutto Madre": queste dolcissime parole, pronunciate dal dimenticato Giovanni Paolo I, riecheggiano in realtà numerosi passi biblici, in cui il Signore stesso si paragona a una donna incinta, a una chioccia, a una casalinga accorta. Ma Ratzinger, seguendo, in ciò, la linea del suo predecessore, ha ritenuto opportuno rimettere tutti (e tutte) in riga, decretando: “Madre non è un appellativo con cui rivolgersi a Dio”.

Se la donna non è in nessun modo accostabile a Dio, figurarsi il suo corpo, naturalmente peccaminoso e tentatore. Non per nulla il padre D'Asta puntualizza: "Paula Luttringer, fotografa argentina sequestrata ai tempi della dittatura militare, parla della violenza delle donne desaparecidas fotografando semplicemente dettagli delle carceri in cui avvenivano le sevizie. Queste immagini mostrano il grande pudore e discrezione di un'artista che denuncia, suggerendo 'frammenti' di un dolore sconvolgente .








L'immagine della ragazza crocifissa sul letto, che Telefono Donna ha lanciato per la ricorrenza del 25 novembre, ha tolto il sonno all'assessore milanese Cadeo (Maurizio, non Cesare), di Alleanza nazionale. Secondo quest'ultimo, il ritratto offenderebbe la tradizione cristiana.
"Il seno è nudo - annota Stefano Rossi di "Repubblica" - la bella ragazza bruna è sdraiata sul letto..."; sul medesimo quotidiano don Andrea D'Asta, gesuita e critico d'arte, è più dettagliato: "C'è una donna bella e attraente che assume innegabilmente la posizione della croce ma che contemporaneamente ricorda la posa ammiccante della protagonista torbida del film American Beauty. Fotografata dall'alto, per insistere sul suo corpo. E' posta nuda su di un letto invitante, soffice, con cuscini collocati in modo da insistere sulla forma della croce. Ha i capelli scomposti, ma non le alterano il volto. Il richiamo alla croce è evidente, ma l'atteggiamento della donna è attraversato da una intensa sensualità, accentuata da un atteggiamento di resa invitante. La frase 'Chi paga i peccati dell'uomo?' è sovrapposta al pube".
Questa lunga citazione non manca di sorprendere, data la sua completa consonanza col giudizio ben più grossolano, ma senza infingimenti, dell'assessore Cadeo.
Non ci si attende, dall'assessore Cadeo, una conoscenza approfondita di Storia dell'arte. D'altro lato, giacché si proclama così ligio alla tradizione cristiana, si sarà pure accorto, anche distrattamente, anche sbadatamente, della presenza di numerose immagini licenziose nelle chiese, soprattutto antiche. Riguardo alla ragazza nuda l'accostamento con Guido Reni, rilevato da alcuni osservatori, pare evidente.
Anche Cristo era nudo; il Crocifisso di Santo Spirito, opera giovanile di Michelangelo, lo è poi totalmente. Privo persino di quel nubente e arioso panneggio che svela più di quanto vorrebbe celare e che si confonde con le tenere e lattee carni del Redentore. La casta virilità del Buonarroti non poteva accettare questi eufemismi pittorici: maschi o femmine, indistintamente, avevano per lui un'essenzialità spartana e sacrale. Via tutto, nel segno del definitivo incontro con Dio, di fronte al quale ognuno compare irrimediabilmente disadorno.
Nelle opere di Michelangelo si ravvisa sempre una perentorietà scultorea. Ben diversa da quello spirito balzano e ridente di Leonardo, dal cui San Giovanni trapelano fantasiose estasi ambigue, estri da soubrette, capricci di santi. E' il cielo, in fondo, a sfuggirci come un tinnulo monello. Per non parlare di San Sebastiano: presentissimo nelle pale d'altare, oggi dimenticato dai devoti (ma recuperato dalla cultura gay che ne ha fatto una sorta di icona: curiosando sul web ho trovato questa breve carrellata, piuttosto accurata anche se non vi compare un piccolo gioiello della cinematografia contemporanea, il Sebastiane di Derek Jarman).
Di fronte a questi Cristi in deshabillé, martiri discinti, profeti scollacciati la "tradizione cristiana" si è sempre devotamente genuflessa, compresi i principi della Chiesa che solo in uno dei momenti più bui della loro storia hanno pensato di ricorrere al "Braghettone" per cancellare, con la nudità dei corpi michelangioleschi, il proprio morboso tarlo.
Che l'assessore teocon, per nulla turbato dalla quotidiana esibizione di veline e ninfette da parte delle tv del suo potente alleato, lo ignori platealmente, non può meravigliare. Stupirebbe, semmai, che la sua "valutazione" sia sostanzialmente condivisa da uno stimato critico d'arte. In realtà, il paesaggio di formazione dei due è in fondo il medesimo.
Quanto a don D'Asta, solo un temperamento creativo, o, al contrario, molto occhiuto, poteva concepire associazioni di idee tanto ardite: la ragazza martirizzata ma bella (il prete ne preferiva una brutta, evidentemente), sul letto "soffice" (demoniaci languori, forse era meglio un rozzo tavolaccio), e, suprema empietà, quella frase "sovrapposta al pube": e a questo punto verrebbe da chiedere al padre molto reverendo dove l'avrebbe collocata, dato che si parla di stupro.
Il vero motivo di questa levata di scudi non è stato ravvisato, a mio parere, nemmeno dal pur ottimo Michele Serra, che preferisce soffermarsi sullo scandalo suscitato dalla Croce. Non che tale scandalo smetta di accecare: il guaio è che agli attuali farisei mancano persino gli occhi, e gli è rimasta solo la stoltezza. Quando la croce si reimpossessa del suo significato profondo è inevitabilmente legata al corpo, e al corpo nudo, straziato, certo, ma anche polposo, estenuato e serico come i quadri di Reni, perché anche in essi palpita il murmure dell'innocenza violata. La croce è sangue e terra, disfatta e rinascita della carne umana. Appartiene all'umanità, vi si identifica.
Ebbene. Cristo, san Sebastiano, san Giovanni e pure il re Davide (quello che danzava svestito davanti all'arca del Signore) erano spogliati, dolenti, languidi, ammiccanti, sanguigni o siderei, ma tuttavia maschi.
La donna crocifissa, dunque - peraltro non la prima in assoluto, un'immagine simile comparve sulla copertina dell'"Espresso" negli anni '70, in occasione del dibattito sull'aborto - traumatizza l'incolto Cadeo e l'erudito D'Asta perché essa stessa bestemmia. Scandalizza non la sua sensualità, ma il suo sesso.
E' chiaro: l'uomo, nudo o vestito che sia, è immagine di Dio. La donna, no. Malgrado tardive e ipocrite dichiarazioni di principio, Dio, secondo la tradizione cattolica, continua ad avere un sesso ben preciso e quel sesso è maschile: in un maschio Dio si è incarnato, un maschio celebra e benedice, in persona Christi, dall'altare. Il recente Sinodo dei vescovi, ignorando alteramente le richieste d'una maggior partecipazione delle donne alla vita della Chiesa, ha presentato come "novità" la concessione alle femmine d'accedere al lettorato e di distribuire la comunione: compiti che, in verità, esse svolgono da molti anni. In compenso è riaffiorata l'antica contrarietà papale alle chierichette, la cui presenza Ratzinger, da cardinale, combatté vigorosamente. Anche qui, per lo stesso motivo: la donna non è degna di rappresentare Dio.
A. Gentileschi, Susanna e i vecchioni, 1610 (Pommersfelden, Collezione Graf von Schönborn). L'artista, da giovane, subì violenza.
"Dio è certamente padre, ma è anche e soprattutto Madre": queste dolcissime parole, pronunciate dal dimenticato Giovanni Paolo I, riecheggiano in realtà numerosi passi biblici, in cui il Signore stesso si paragona a una donna incinta, a una chioccia, a una casalinga accorta. Ma Ratzinger, seguendo, in ciò, la linea del suo predecessore, ha ritenuto opportuno rimettere tutti (e tutte) in riga, decretando: “Madre non è un appellativo con cui rivolgersi a Dio”.
Se la donna non è in nessun modo accostabile a Dio, figurarsi il suo corpo, naturalmente peccaminoso e tentatore. Non per nulla il padre D'Asta puntualizza: "Paula Luttringer, fotografa argentina sequestrata ai tempi della dittatura militare, parla della violenza delle donne desaparecidas fotografando semplicemente dettagli delle carceri in cui avvenivano le sevizie. Queste immagini mostrano il grande pudore e discrezione di un'artista che denuncia, suggerendo 'frammenti' di un dolore sconvolgente".

Non dubitiamo della forza degli scatti della Luttringer, ma crediamo che il dolore sia necessariamente spudorato, altrimenti diventa a sua volta menzogna e violenza.
Negare Cristo nella donna comporta inevitabilmente negare il dolore totalizzante dello stupro, la sua universalità, la sua, direi, cittadinanza. Negare Cristo nella donna significa che la sofferenza di quest'ultima non ci riguarda, perché appartenente a una creatura altra o, peggio, a una "non-creatura". Ma il dolore crocifisso passa anche per un corpo concreto e visibile, grida dal suo pube, langue nelle sue viscere e sul suo petto martoriato. Anche se quel corpo è un parziale, sconsacrato, indecente corpo femminile.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...