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18.8.24

questa si che è destra non quella della meloni e LA POLITICA DELLA (E NELLA) CACCA di Emiliano Morrone


 ha  ragione  Lorenzo Tosa  : <<  Il problema, semmai, su cui interrogarci serissimamente è che in tutta Europa Forza Italia rappresenterebbe una normale destra conservatrice. Qui da noi al confronto con Meloni e Salvini appare di centro (con punte di centro-sinistra), tale è lo scivolamento della politica verso la destra estrema. Ed è la stessa ragione per cui i liberali negli ultimi anni si sono tendenzialmente spostati sempre più a sinistra. Perché di liberale, in questo governo di busti e di nostalgici, non c’è neanche l’ombra per terra.>> infatti anch'io Non avrei mai pensato di dirlo, ma Antonio Tajani, pur con tutti i suoi limiti e contraddizioni, nelle ultime 48 ore sta dando letteralmente una lezione di Politica e Civiltà a Lega e Fratelli d’Italia (ci vuole poco, eh…) su Ius Scholae, carceri, Europa, diritti, welfare, inclusione, dimostrando (tardivamente) che può esistere anche una destra decente, liberale, capace di adeguarsi alla realtà e ai cambiamenti sociali e civili di un Paese.Una destra che in (quasi) tutta Europa è da decenni la normalità e che qui da noi, in un Paese che non ha fatto ancora i conti col fascismo (al punto da rimandarlo al potere) è pura utopia.E gli attacchi feroci e sbavanti che Tajani sta subendo da tutta la destra estrema in queste ore sono lì a dimostrarlo. Non dimentico nulla, sia chiaro. Ma con una destra come quella che oggi (non ieri, OGGI) incarna Tajani non solo è giusto discutere e dialogare sui singoli temi, ma dobbiamo augurarci anche che prevalga sul populismo di Salvini e il neofascismo di Meloni.
 Ed  su  questa   strada  aperta  da lorenzo tosa s'innesta il pensiero del giorno del compagno di strada Emiliano Morrone : 

  LA POLITICA DELLA (E NELLA) CACCA
Emiliano Antonino Morrone 
11 min ·



Quando il discorso politico si basa sull'insulto, per di più gratuito, significa che si è toccato il fondo, che non si vogliono risolvere i problemi perché manca la competenza, la capacità e le volontà di indicare soluzioni e orizzonti. Dalle mie parti, a sud del Sud, vedo un'affezione sempre più diffusa e compiaciuta per il ricorso a diffamazioni anonime, come se la politica fosse la gara degli asini che la sparano più grossa o delle bisce che sputano il veleno più tossico. È, infine, un master della demolizione incontrollata, della confusione totale che lascia i territori nella loro marginalità e lontananza, nell'ombra più cupa rispetto allo sguardo del governo nazionale e del legislatore, che in genere si muovono in autunno, in occasione della legge di Bilancio, nella quale vengono previsti gli interventi principali e stanziate le risorse occorrenti. Che cosa volete che in quella sede sia disposto, per l'interno della Calabria, se la gente comune, tra cui educatori e acculturati, continua a occupare il proprio tempo per gettare fango e deiezioni addosso al vicino, la cui erba è, da manuale, sempre più verde? Mai una lettera anonima – meglio sarebbe se firmata –su come impiegare le ultime risorse (in parte in prestito) del Pnrr, su come rifinanziare e riorganizzare i servizi sanitari pubblici, attrarre investimenti o creare vantaggi fiscali, acceleratori di sviluppo, premialità per le imprese in grado di impiegare, promuovere e valorizzare le risorse territoriali. Sempre meglio non assumersi le proprie responsabilità, non soltanto civili e penali, e scadere nel linguaggio e nelle argomentazioni, prive di basi, analisi, prospettive. Qualcuno dovrà pur muoverla questa critica, perché siamo diventati un posto in cui si producono rifiuti e scorie della mente e dell'anima, non discussioni ragionate, confronti, proposte, azioni utili alla collettività. Non c'è da meravigliarsi, poi, se l'emigrazione aumenta e i Comuni si svuotano. E basta con lo scaricabarile sulla politica, che dovrebbe essere l'arte della costruzione, mediante l'ascolto, il coinvolgimento e l'inclusione, di società più civili e progredite. Nessuno si senta assolto, soprattutto le vecchie guardie, che ora, in tutta comodità e senza ansie personali o familiari, giocano (all'"ammucciuni") a interpretare il ruolo delle verginelle e perfino delle vestali, dimentiche della trave che hanno nel loro occhio.

20.7.23

ma prima di modficare le leggi sui reati di mafia ci pensano o fanno finita solo per fare parata e gazzosa a cosa ha vissuto e vive questo paese ora che le mafie sono ovunque non più solo al sud ?

 dopo   la  firma   del decreto che  abolisce  il reato dell'abuso d'uffico   e la proposta  (  speriamo resti  una  proposta per tranquillizzare  i sodali mafiosi )    in ricordo delle   stragi  del 1992     di abolire il reato   d'associazione    mafiosa   e il  solito pistolotto ipocrita  «Combattiamo le zone grigie»  che  vie  pronunciato ogni   anno     all'anniverario  di Facone  e Borselino ,   mi chiedo   la stessa   del titolo  del blog  e  del    post   , vedere  sotto , di 

  Leonardo Cecchi 

Quando qualcuno dice di voler mettere mano ai reati per mafia, depotenziandoli, dovrebbe pensare a cosa ha vissuto e vive questo Paese.

Era il 20 luglio quando questi tre ragazzi furono crivellati con oltre 40 colpi di fucile mitragliatore. Si chiamavano Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio e Salvatore De Falco. Avevano tutti vent’anni o poco più. Erano semplici tirocinanti in un pastificio a Pomigliano d’Arco. Avevano da poco vinto una borsa di lavoro e stavano imparando il mestiere, con la speranza di venire assunti. Tutti e tre bravi ragazzi, nessuno aveva a che fare con la camorra. Il 20 luglio, mentre prendevano un caffè in pausa pranzo al bar vicino lo stabilimento, un commando di camorristi fermò la macchina davanti a quel bar, aprì il fuoco e li uccise tutti. La “colpa” fu della Y10 di uno dei tre, scambiata per quella di un camorrista di un clan rivale. Y10 che, pensate, non era neppure sua, ma del padre, che gliel’aveva prestata per andare a lavoro. Quei ragazzi vivevano con i genitori e non potevano neppure permettersi un’auto. Come sempre, dopo la strage la camorra iniziò a diffondere bugie sul loro conto. A infangarne la memoria.Furono i colleghi della fabbrica a opporsi, a fare quadrato e a difendere la loro memoria, mettendo un freno alle bugie che già iniziavano a girare sul loro conto. Uccisi a vent’anni per uno scambio di persona. Oggi avrebbero famiglia. Ci pensi chi parla di modificare le leggi sulla mafia.

9.4.23

come usare la religione a scopo politico e per distrare dai problemi reali . l'intervento della Destra a favore della maestra sarda sospesa

 

Leggi     anche  
https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/04/la-cattiva-informazione-sulla-maestra.html

https://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2023/04/religione-vera-e-religione-di-stato.html

Intervengo ancora  sula  maestra   Sospesa  dallo  stipendio    e  dall'insegnamento   per ,  secondo   la  sua  versione   e    la  versione  dei nostri politicanti     per  aver  fatto  recitare    delel preghiere  a  scuola     


 

Alcuni   soprattutto    coloro  mi  hanno   suggerito  la  vignetta   sotto   mi  diranno   Basta      


Ma  visti   gli ulteriori  sviluppi    e   il  schierarsi    senza   neppure  aspettare  a  differenza  delle  gerarchie  ecclesiastiche  che   si arrivi alla  fine   del procedimento in corso       dei  nostri politici    ho  deciso   di   passare    da  un  posizione    moderata   ad  una  provocatoria  .  Infatti   se  prima  m'ero    schierato  vedere  il  post  : << Quando la laicità viene usata  come repressione o per  uso politico  il caso della maestra  elementare di san vero Milis > per    poca ed  parziale   informazione  che  evidenziava  sui   media    locali  ,  che  il    procedimento   fosse  esagerato  ed     ed   attribuibile   al  fatto  che  lei  avesse  fatto  dire    una preghiera    ai  bambini   ,  insomma    m'ero  schierato    quasi a difesa  dell'insegnante   sospesa  . Ma  adesso    che invece   ho  appreso   :  1)     che  c'è   un procedimenti in  corso    e  che  i  fatti   devono essere  più gravi del previsto  visto  che   L’atto di sospensione infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico e non na semplice ramanzina del preside della scuola in questione  2 )  ed   adesso  l'intervento   dei nostri politici   più  conservatori  del papa  re    cioè  del pontefice    fra  cui   gli ultimi  interventi  soccorso per Marisa Francescangeli, la maestra di Oristano sospesa con riduzione di stipendio .  Contro il provvedimento che ha colpito l’insegnante si scaglia l’assessore all’Istruzione della Regione Sicilia Mimmo Turano, che in un video sui social lancia la proposta di voler dare alla 58enne un lavoro da consulente. Una sorta di risarcimento materiale da parte dell’esponente leghista per una donna che secondo lui ha subito un’ingiustizia: «È incredibile quanto succede in Italia – ha detto Turano – la maestra che conosce Matteo Messina Denaro viene sospesa per dieci giorni, mentre una maestra che fa recitare le preghiere in classe viene sospesa per venti 20. Che senso ha? – si chiede – Io la prendo come consulente».

 
 

 e    Vittorio  Sgarbi  sottosegretario alla  cultura  

  Ovviamente  in modo  strumentale  ed   in malafede in  quanto  i loro  interventi   sono   come  fa   notare  Pino Tilocca    : <<  [....  ]dettati dall’ignoranza delle procedure e dei fatti. C’è addirittura chi chiede la cacciata del dirigente scolastico che nella vicenda non ci entra e non ci esce. L’atto di sospensione infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico di Oristano, competente in virtù della gravità dei fatti contestati. Si tratta di un organismo composto da tre dirigenti di alta e documentata competenza giuridica e il cui comportamento è notoriamente caratterizzato da prudenza, sobrietà, equilibrio. Lo prova anche l’atteggiamento di grande professionalità che dimostrano in questi giorni, di assoluto riserbo proprio in quanto consapevoli del carattere riservato di un procedimento disciplinare. [...] dal suo facebook o ripreso da me in La cattiva informazione sulla maestra d'oristano >>

 Propongo   provocatoriamente    a coloro che chiedono  di rimuovere coloro che hanno sospeso la maestra se  sono  coerenti     di ritornare  al  concordato  puro  cioè  i patti lateranensi   del  1929   e  di  abolire le  riforme  di quello  del  1985 .Cosi  la  facciamo  finita     ed   evitiamo    il ripetersi  di casi del  genere  . Tanto  in Italia  si  è laici  solo  a parole    soprattutto  perché  : <<  “Lo sanno a memoria il diritto divino e scordano sempre il perdono! >>   .  ala  prossima  provocazione  


4.7.22

non si sono fatti attendere gli interventi di Salvini e Meloni sullla tragedia della Marmolada



 In queste ore Salvini e Meloni “pregano” commossi sui social per le vittime della Marmolada e mandano
accorati “abbracci” ai soccorritori. E fin qui niente di male se tali gesto fosse sincero coerete . Ma putroppo G
li stessi Salvini e Meloni sono fra quei nostri politicanti che hanno , nell’ordine:

- Da anni negano l’esistenza del surriscaldamento globale.
- Hanno votato contro gli accordi di Parigi sul clima.
- Hanno votato contro la riduzione del gas serra del 60% entro il 2030 in Europa.
- Hanno bocciato, ancora pochi giorni fa, la riforma dell’Ets sulle emissioni fossili.
- Per Meloni Greta Thunberg è una pericolosa “fondamentalista climatica”.
- Per Salvini “Da quando hanno lanciato l’allarme sul clima, non c’è mai stato così freddo in Italia”.
Non abbiamo bisogno di preghiere e abbracci ma di politici seri che conoscano quello di cui parlano, che rispettino e ascoltino la scienza, che votino di conseguenza. O al massimo stiano zitti ed non parlino a vanvera . Non c’è un modo più serio e umano per rispettare i morti di oggi ed evitare quelli di domani.Il resto è solo populismo da quattro soldi, pietismo d’accatto e squallida ipocrisia.

6.11.19

replica ai salvinisti e ai malpancisti di Luca bizzarri bambino di colore insultato sui campetto di calcio quanti operai dell'Ilva Vale

 di    cosa  stiamo parlando


delle  iene    che  su   campi  di calcio    grandi  e  piccoli ,  comunali  o privati  ,  di centro o  di periferia  , nazionali o locali ,  ormai non fa  più    differenza  insultano con frase  razzistiche   come    questo caso anche  i bambini

IN BRIANZA

Razzismo, madre insulta un bimbo di colore di 10 anni a una partita di calcio
da  gazzetta  del  sud  04 Novembre 2019





«'Negro di m....'. Proprio così. Senza se e senza ma. Senza senso. Senza pudore. Senza cervello. Nel mirino: un bambino di 10 anni. Dieci. Non è un incubo. È realtà, tristissima. Andata in scena sabato pomeriggio in Brianza. Attrice protagonista, da «oscar dell’inciviltà», una mamma».Inizia così il post pubblicato dalla società Aurora Desio indirizzato al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, all’assessore regionale allo Sport Martina Cambiaghi e alla Lnd - Figc. Secondo quanto riferito dalla società brianzola, nel corso della partita Aurora Desio-Sovicese, categoria Pulcini 2009, «un piccolo giocatore dell’Aurora, di colore, si sente insultare con quella frase choc proveniente dai genitori ospiti. La voce è femminile ed è sentita da altri compagni e da altri adulti». ..... continua su https://gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2019/11/04/razzismo-madre-insulta-un-bimbo-di-colore-di-10-anni-a-una-partita-di-calcio-b6c45fab-1e30-4e8b-b8b5-7e7e8dd018c7/




Lo so che  dovrei passare    oltre e applicare     alla lettera     questa  vignetta   di un famoso fumetto
Nessuna descrizione della foto disponibile.

ma davanti a questa clima d'odio che giustifica tali atteggiamenti non ci riesco perchè non si sempre si può tacere e voltarsi dall'altra parte,dobbiamo deciderci ad andare anzi meglio a varcare  " la nostra linea gotica " attendista ed intraprendere una guerriglia controculturale contro questo clima d'odio che sta ammorbando le coscienze ed il paese . Infatti : << la mia piccola patria dietro la Linea gotica\sa scegliersi la parte la mia piccola patria\occorre essere attenti per essere padroni di se stessi occorre essere attenti\occorre essere attenti occorre essere attenti \e scegliersi la parte dietro la Linea gotica >>  (  citazione  musicale pericolosamente  sovversiva  😂😁✊✍   )    ecco perchè considero Una bellissima domanda quella
Bizzarri: "Bambino insultato quanti operai Ilva vale?"Adnkronos  5 novembre 2019 15:47


(Fotogramma/Ipa)
"Da ore ho una domanda in testa: ma quel bambino di Desio a cui la mamma di un avversario ha ridato 'negro di merda', quel bambino lì, quanti operai dell’Ilva vale?". Lo scrive su Twitter Luca Bizzarri (metà del duo comico Luca&Paolo), in evidente polemica con le dichiarazioni di Matteo Salvini sul caso Balotelli.



Finalmente    qualcuno (   non importa  se  radical chic  o  vip  )     della  TV       che   si ribella  al pensiero     dominate  dell'odio  razzista  e  populista .  Un ottima  risposta     ai malpancisti    ( uso questo termine   perchè a  pensarla  con pancia  e  con il  culo    sono sempre  persone    non solo  a destra  purtroppo ma  anche  gente    che ha  subito    come i meridionali    ,  sardi compresi  ,    che  negli anni  50\70    emigrarono  in italia  del nord   o  in europa ,  forme  di razzismo e  discriminazione   )  che , non solo i nostri politicanti  ,  lo praticano  verbalmente e  si  arrampicano per  giustificarlo   o minimizzarlo   come   dimostrano i  commenti  ad  alcuni miei post  su  Facebook    riportati negli url     Ora qui non si tratta   di  un  giocatore  capriccioso   e  ipocondriaco  e  con   fobie  e  di persecuzione come  Balotelli (  in questo caso ma  il discorso vale   per  chiunque   sportivo  o meno che  si  lamenta   per  attirare  l'attenzione   )   che non accetta   lo sfotto     de  tifosi  delle  squadre  avversarie    che invece  di  piagnucolare  ed  arrabbiarsi   (    creando  dei  movimenti   come  quello  dei leghisti  di verona   che   lo  fanno  passare   come  un matto )  di cori  ed  prese in giro   razzistici  perchè    i verso delle scimmia   indirizzato   ad un giocatore  di colore    non  è  un semplice  sfotto' ma  razzismo


 dovrebbe  come suggerito   tra quei  commenti intelligenti  ed  di buon senso  


Gavino Azzena Fermo restando che comunque bisogna rispettare tutte le diversità umane, io fossi Balotelli, non darei soddisfazione alcuna all'ignoranza, perché farsi vedere colpiti da vigliacchi lontani da chi vogliono colpire? A parole matte orecchie sorde, bisogna essere superiori alle bassezze di questo tipo, non c'è cultura, non c'è buon senso, farebbe più effetto se Balotelli gli facesse i sorrisini e i salutini con le mani, della serie l'indifferenza colpisce chi vuole colpire, per cui Balo usa indifferenza e .vinci tu.

Bene  vengano quindi prese  di  posizione  ,  da  qualunque parte   ideologica    e  culturale provengano  , come questa  . Speriamo  siano sempre  di più  e  non siano  le  solite  voci fuori  dal coro   concludo sulle note della bellissima   canzone    (  che   descrive  il clima    d'oggi    iniziato   in sordina    dopo   il crollo     del  199\1994  ed   oggi diventato    sempre    più putrido  e  ammorbante   e  rafforzatosi    dopo   11 settembre  2001  )     Adelante Adelante  del preveggente  ed  poeta   - Francesco De Gregori e della  successiva   della  mia  top  teen  in questi giorni di    convalescenza     povera  patria  di Franco Battiato 

5.9.19

la mia lotta per non farmi tarpare le ali continua


IL mio  percorso  di cui parlavo precedentemente  ( vedi  l'url ala fine del post  )    di liberarmi da  zavorre e cosa non mi  che  mi tarpavano le  ali ed  ostacolavano il cammino    sembra essere confermata  da   questa la  saga   che  è  appena  iniziata  ed  è  ancora  in corso sono state pubblicate le prime  3 puntate 
Nonostante  tutto    ,   c'è  qualche  vecchio trombome di politicante (  ed  non solo purtroppo  )  che dice  topolino   e  i fumetti sono in generale per  bambini  oppure  sono  pericolosi  o pieni d violenza  
Martin Mystère Il mystero delle nuvole parlanti
facendo inutili crociate , non solo  sui fumetti purtroppo  ,  come quelle descritte  nella   bellissima  storia     di Martin Mystere    :  il mystero dele nuvole parlanti del  lontano 1996 (foto   al destra  e  qui  maggiori  news  )  e  da  un altro classico  del  fumetto Bonelli Dylan Dog n. 69 Caccia alle streghedi Tiziano Sclavi, Pietro Dell'Agnol | Editore: Sergio Bonelli Editore
 e  dal mio post  su facebook 
   critico    verso  la  nuova levata di scudi falsamente moralistica del centro  destra  contro  la  nuova  serie (  la  terza  stagione  )   del comissario Rocco  Schiavone interpretato da  Marco Giallini  . 


 e  sulle  le  soavi note     di  quelli che restano -  Elisa, Francesco De Gregori  dal  fronte    è tutto 



Generale - Francesco de  Gegori
Generale  -      ( riadattamento  ) Marco Anastasio 
Volare controvento- Mcr 
riaccolti - Mcr 

Leggi anche  
oltre  alle due  canzoni    citate  \  consigliate  all'inzio    , sulle  note   soavi ed  leggere di  : quelli che restano- elisa\ de Gregori ,  vi lascio  .  Alla prossima . Dal fronte è tutto .

16.2.19

M5S: come i fascisti e le dittature "Boicottate Sfera Ebbasta. E' un cantante per disperati, da vietare ai ragazzini"

come  ho  già detto    nel post precedente  la  trap   e  un certo tipo di rap     non mi piace per  via dei testi troppo aggressivi e  carichi d'odio     gratuito   e  generalizzazioni  .  Ma  un conto  è dirglielo    direttamente o parlarci . Un altro  è la  censura  ormai  a tempi  d'internet   anacronistica e  sempre  più illegale .

Premetto    che  per le  sue  canzoni sono




Ma     concordo  con quanto  ha  detto  sempre  su repubblica  il sindaco Fabio Chies: "Mai messo veti sugli artisti proposti, tutto si svolgerà nella sicurezza che è garantita. Sfera è molto lontano dal mio modo di vedere le cose, e non incontra certo i miei gusti: ma nessuna censura da parte nostra".   Infatti Stiamo messi bene. Coloro che hanno l'ambizione di far politica, se ne sono capaci, risolvano i problemi del paese. Lascino stare le crociate moralistiche in ambiti che non competono loro. Danno sempre l'impressione di essere precipitati, per caso, in faccende più grandi di loro.


Ecco  i fatti  da  repubblica   15\2\2019

M5S: "Boicottate Sfera Ebbasta. E' un cantante per disperati, da vietare ai ragazzini"

Il trapper Sfera Ebbasta (fotogramma)


Il trapper va in tour dopo la tragedia della discoteca Lanterna azzurra in cui morirono 6 persone. L'invito dei grillini di Conegliano a disertare la prima tappa il 12 aprile



Sfera Ebbasta torna sul palco a Conegliano, ma il Movimento 5 Stelle invita al boicottaggio. Nei giorni scorsi il trapper milanese ha annunciato l'avvio del suo "Popstar Tour 2019", il primo nei palazzetti dello sport. A sorpresa ha aggiunto una "data zero" a quelle già previste a Roma, Napoli e Milano: il 12 aprile si esibirà alla Zoppas Arena di Conegliano, e sarà la prima volta dopo la tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo.
Il 7 dicembre scorso, infatti, era atteso per un dj set nel locale, ma prima del suo arrivo si scatenò il panico, probabilmente perché qualcuno degli spettatori spruzzò dello spray urticante. Morirono in sei nella ressa per fuggire, cinque ragazzi tra i 14 e 16 anni e una mamma di 39 anni. La Procura di Ancona ha messo sotto indagine una decina di persone a vario titolo, nel fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
Come riporta la Tribuna di Treviso, l'arrivo di Sfera Ebbasta alla Zoppas Arena (attese 5.000 persone, i biglietti del Vip Pack che includono un pass per il back stage costano 159 euro) ha scatenato la reazione del Movimento di Conegliano. "Il concerto dovrebbe essere vietato ai ragazzini: piuttosto andate a bere qualche birra. E' un cantante per disperati", spiega il capogruppo Ms5, Alberto Ferraresi. "Non vogliamo fare i moralisti, ma bisogna dare esempi educativi ai ragazzi. La musica in alcuni casi è stata trasgressione, ma c'è un limite a tutto. Non si può sentire parlare di droga, canne, e donne considerate come "tr...". Invitiamo i ragazzi, piuttosto che spendere soldi per il concerto, a bere qualche birra in compagnia".
 Concordo  con quanto  ha  detto  sempre  su repubblica  il sindaco Fabio Chies: "Mai messo veti sugli artisti proposti, tutto si svolgerà nella sicurezza che è garantita. Sfera è molto lontano dal mio modo di vedere le cose, e non incontra certo i miei gusti: ma nessuna censura da parte nostra".   Infatti Stiamo messi bene. Coloro che hanno l'ambizione di far politica, se ne sono capaci, risolvano i problemi del paese. Lascino stare le crociate moralistiche in ambiti che non competono loro. Danno sempre l'impressione di essere precipitati, per caso, in faccende più grandi di loro.

7.1.18

ci vuole un fisico bestiale per resistere a certe cose soprattutto quando internet ( i social in particolare ) e vita reale sono tutt'uno

davanti a certi commenti e diatribe ( vedere qui le ultime https://goo.gl/Bh61G6  l'jo riportato  anche qui  sul  queste pagine  qualche    giorno  fa  ) che suscitano i miei post  non solo  sui  social  , è meglio cosi alla faccia di chi mi fa il cazziatone perchè condivido e faccio scrivere certe cose piuttosto che il silenzio ed accettare passivamente questa situazione



prospettata    e  sempre  più confermata    dai governi   e  non solo post  tangentopoli    da questa  sublime  canzone    di Battiato 


29.8.15

LA FURBONA DEL QUARTIERONE


Quando non capisco divento nervosa. Come tanti. A me, per la verità, accade d'innervosirmi pure quando capisco (o mi sembra di capire, non voglio essere immodesta). Mi considero una persona semplice, banale. E banalmente constato che certo, adesso non si può che condividere l'orrore di Angela Merkel per tragedie inenarrabili come quella, recente, austriaca (persino le borghesissime bagnanti della mia spiaggia parlavano con toni accorati di "trattamento nazista"!); quando esorta ad aiutare i profughi, condanna muri e fili spinati e rammenta che l'"Europa è ricca", opportunità si possono e si devono creare per tutti. Banalmente non si può esimersi dal sostenerla nella sua lotta al dilagante populismo xenofobo e razzista, pericoloso in ogni paese, ma in Germania e dintorni un po'
di più. Però - ed è qui che mi salta la mosca al naso - non posso nemmeno schivare un'altra domanda, anch'essa banale: finora tutta questa compassione, questo panegirico dell'Europa come terra di opportunità e welfare, cultura e civiltà, non li ho sentiti. Finora "ce lo chiede l'Europa" equivaleva a pareggiare rigidi conti ragionieristici, a sculacciare i mediterranei scialacquatori e torpidi (cioè, noi) che quasi dovevano scusarsi d'esser nati sulle sponde del Mediterraneo e non nella nobile Foresta Nera. La Germania compassionevole è la stessa che ha sbranato la Grecia, con una determinazione e durezza ben superiori ai pasticci del pur sciammannato Tsipras. Non ditemi che sono problemi diversi. E' esattamente la stessa cosa, invece. Perché ora che i guai premono sotto la porta di casa, ora che il vento del "non expedit" spira anche da quelle parti (ci si è evidentemente accorti che i profughi possono rappresentare un incentivo all'economia e non solo un dramma umano e politico), ora, soprattutto, che la svogliata pseudo-battaglia contro il gruppo Stato Islamico ha portato ai risultati prevedibili, cioè al nulla, anzi al peggio (un emirato è sorto in Libia, sotto i nostri piedi), ci si ricorda che il rigore senza lungimiranza non paga: è, al contrario, pericolosissimo. E d'accordo, come si fa a respingere ora gli appelli di Merkel? Ma permane un senso di profondo fastidio: quello per cui alla fine, sia nel male, sia nel bene, solo una decide, e gli altri si accodano, pronti poi a farsi mettere in coda, come sempre. E, quanto a code, noi ne abbiamo vasta esperienza. Saremo pure inerti e irresoluti, degl'irriducibili levantini, ma non mi pare che l'acume nordico abbia stavolta brillato per preveggenza... e nemmeno per furbizia.

© Daniela Tuscano

8.2.15

«Ministro orango», Cucca: non abbiamo assolto Calderoli Il senatore sardo spiega il no all’autorizzazione a procedere: «Per l'accusa formulata, istigazione all’odio razziale, mancano i presupposti giuridici»

Un bel tentativo d'arrampicarsi sugli spechi  . Va bene   parlare  ala gente  , uscire  dalla torre  d'avorio  , ma parlare   alla pancia  e poi inventarsi  la scusa  non ci sono prove  questo   non è  degno   di un paese   civile . E  testimonia    quanto  dicevo nel post precedente  . Non mi soffermo oltre  , per  evitare di beccarmi  una denuncia per  villipendio  dele istituzioni  e poi io  non ho  come  Caderoli e   compagni di merde   il  culo ..... ehm ......   le spalle  coperte     da  amici  politicanti 

da  la  nuova sardegna online del  8\2\2015




NUORO. «Sia chiaro: nessuno ha assolto Calderoli. La frase è evidentemente offensiva, ma non ci sono gli estremi dell’istigazione all’odio razziale, questo no!». « Una valutazione puramente tecnica, certamente non politica». Il senatore nuorese del Pd Giuseppe Luigi Cucca, avvocato di professione, difende il suo voto dato nella Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari che mercoledì scorso ha dichiarato insindacabile il leghista Roberto Calderoli, vice presidente del Senato. Sotto accusa per la frase shock che pronunciò nel luglio del 2013 nel corso di una festa della Lega a Treviglio: «Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un orango».
La bufera politica fu immediata, nonostante il bestiario parlamentare sia da sempre infarcito di parole scurrili e oscene. Tanto che la definizione di “Balena bianca” data alla mastodontica Dc è il più pulito dei nomignoli di palazzo. Ne sa qualcosa Giuliano Amato, ribattezzato a più riprese “Il topo”. “Topo Gigio”, del resto, è l’appellativo che il presidente della Regione Sardegna uscente Ugo Cappellacci affibbiò miseramente al suo rivale e successore Francesco Pigliaru. E Renato Brunetta, per tornare in Parlamento, detto “Il nano”, non è forse una vittima dell’infelice vocabolario della politica italiana
La Santanché si autodefinì “Pitonessa” quando tanto si parlava di “Falchi” e “Colombe” e Berlusconi il “Caimano” (detto anche il “Giaguaro”) era sempre vigile e in agguato.
Ma non ci sono soltanto animali nel linguaggio indecente di Roma capitale: c’è anche “Faccia di mortadella” e Romano Prodi sa bene che ad apostrofarlo così era stato “Nano pelato” alias Silvio Berlusconi. Ma il verde Calderoli, evidentemente, è andato oltre ogni limite. Non gli bastavano le uscite omofobe e la maglietta con l’effigie del profeta Maometto, no, quella volta di due anni fa Calderoli era uscito dai binari con gli insulti al ministro per l’Integrazione del Governo Letta, Cécile Kyenge. Tant’è che la Procura della Repubblica di Bergamo ha ravvisato nelle parole di Calderoli l’ipotesi di reato di istigazione all’odio razziale. Per il parlamentare leghista si prospettava, dunque, il giudizio immediato. Salvo essere “salvato” dai suoi colleghi di palazzo Madama, come poi è successo dato che la Giunta delle immunità ha negato l’autorizzazione a procedere.
«La Giunta è un organo paragiurisdizionale e la sua attività è esclusivamente di tipo tecnico, le valutazioni politiche spettano all’aula, che è sovrana» continua Giuseppe Luigi Cucca, classe 1957, nato a Bosa, uno dei ventitré componenti della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. «È chiaro che se la Kyenge avesse presentato querela indubbiamente avremmo dovuto dare l’autorizzazione» spiega l’avvocato-onorevole sardo. L’ex ministro di origini congolesi, infatti, non solo non aveva presentato querela, ma non si è neanche costituita parte civile. Anzi. La Kyenge aveva persino accettato le scuse subito presentate da Calderoli, che già nell’immediatezza della festa di Treviglio aveva riconosciuto di aver sbagliato, di aver esagerato. Un mazzo di fiori alla Kyenge e «capitolo chiuso», aveva detto l’allora ministra.
Niente affatto: il capitolo è ancora aperto. E la bufera politica è ancora in corso, soprattutto all’interno del Pd. Anche se «non ci sono i presupposti giuridici dell’istigazione all’odio razziale», assicura il senatore nuorese Cucca.

23.8.12

l'italia affonda e noi stanchi stiamo a guardare

non cambierà mai niente   se non ci ribelliamo  o ci lamentiamo     : <<  tutti rubano alla stessa maniera , tutti sono ladri , ed io pago >> o peggio facciamo come loro I tfr 2011/2012 dei precari della scuola saranno pagati a gennaio 2013 e nel frattempo, mentre Monti attacca i servitori onesti dello Stato chiude un occhio su reltà come Piedimonte Matese dove lo Stato si frega alla grande. In primis ci sino i datori di lavoro che fanno contratti part time ed invece i lavoratori lavorano full time. Dall'altro lato ci sono lavoratori che accettano questo tipo di c
ontratto perchè non hanno il coraggio di andare in relastà dove esiste il rispetto della legalità. Infatti a Piedimonte Matese se vedono uno che investe una persona hanno il coraggio di dire che non è successo niente. A Piedimonte Matese n on si attraversa sulle strisce anche in presenza di un vigile urbano e ci sono i disoccupati cronici che se gli chiedi perchè non lavori ti risondono perchè ho deciso così e nel frattempo hanno fatto un movimento per chiedere all'Inps un sussidio di disoccupazione straordinario di 450 euro fissi. A questo punto dico perchè Monti tollera i furbi e attacca noi dipendenti della scuola pubblica ?  anzichè  con fatti come questi  

Arriva riforma elettorale: com'è? Uguale a quella greca. in più liste bloccate, salva lega e kamasutra elettorale.


L’accordo sulla legge elettorale? Ancora non c’è, ma per il 29 agosto, quando tornerà a riunirsi la commissione competente in Senato dovrebbe esserci un testo base. In realtà le questioni sul tavolo non sono di piccolo conto, visto che mai come in questo genere di cose il diavolo è nei dettagli: in sostanza, la brutta legge che si profila potrebbe fare del tutto schifo. Il trio delle meraviglie che gestisce la partita – Denis Verdini per il Pdl, Maurizio Migliavacca per il Pd e Lorenza Cesa per l’Udc – tornerà a riunirsi lunedì o martedì e quello dovrebbe essere l’incontro in cui i tre alchimisti produrranno la pietra filosofale in grado di tenere in vita i loro committenti, i partiti della maggioranza montiana. Per alcuni l’esito di questa accelerazione è il voto a novembre, altri – come il costituzionalista Stefano Ceccanti – segnalano che è impossibile andare al voto così presto avendo da ridisegnare i collegi . Eccovi dunque, sempre che non salti il tavolo, una breve rassegna di quanto deciso finora.
COME LA GRECIA. 
Il premio di maggioranza andrà al partito e non alla coalizione. Era una delle richieste del Pdl e anche il Pd alla fine ha capito che gli conviene. Sarà del 15% visto che questa soglia è stata considerata inprescindibile da Pierluigi Bersani: “Non un punto di meno”, ha avvertito. Curiosamente l’unico altro paese europeo che ha un sistema del genere è la vituperata Grecia: ad Atene il partito che vince si becca un premio di 50 seggi alla Camera, pari al 16,6% dei posti disponibili. Similitudine che non pare imbarazzare i proponenti.
L’AMMUCCHIATA. 
Il sistema che si profila è largamente proporzionale: se non fosse per il premio di maggioranza saremmo ai bei tempi di Mariano Rumor. Col bonus al partito anziché alla coalizione non c’è alcuno spazio per le alleanze preelettorali, i governi si decideranno dopo il voto. Scenario perfetto per quanti – come il presidente della Repubblica – sostengono l’ipotesi di un nuovo governo Monti (o para-Monti) anche dopo le prossime elezioni. Simile, ma diversa la partita che su questo punto giocano Bersani e Casini: l’accordo per allearsi dopo il voto (col democratico a palazzo Chigi) c’è già – magari tirando dentro anche Vendola e Sel, ma non Di Pietro – solo che non si può dire prima, pena la perdita di pezzi consistenti di elettorato che giudicano questo accordo contro natura (questo è valido in particolare per l’Udc che, dicono i sondaggi, lascerebbe per strada circa la metà dei suoi voti).
LISTE BLOCCATE. 
Croce e delizia dei partiti, resteranno anche nella legge elettorale prossima ventura per circa un terzo degli eletti: così i caporioni dei partiti potranno ancora nominare circa 200 deputati e 100 senatori. Peraltro, faranno finta di non farlo più: restringendo le circoscrizioni, che ad oggi sembra l’orientamento prevalente, nel listino deciso a Roma ci saranno al massimo quattro nomi, potrebbero finire persino sulla scheda dando l’illusione di una vicinanza fittizia tra eletto ed elettore.
SALVA-LEGA. 
Siccome il Carroccio se la passa male e non è certo di raggiungere la soglia nazionale del 5% alla Camera (al Senato potrebbe essere all’8%), i tre saggi hanno pensato bene di introdurre una sorta di clausola di salvaguardia per gli amici padani. In Parlamento potranno entrare anche i partiti che non superano il minimo, ma che portano a casa comunque l’8% in almeno tre regioni (in un’altra versione si parla di cinque circoscrizioni elettorali ma il principio è lo stesso). I leghisti, dunque, potranno allietare la vita anche del prossimo Parlamento, mentre rischiano movimenti della stessa consistenza, al momento, come Sel o Italia dei Valori: avendo più o meno le stesse percentuali in tutta Italia gli sarebbe difficile raggiungere l’8% in tre regioni.
IL KAMASUTRA ELETTORALE 
È quello dei collegi uninomali proporzionali, che eleggeranno la maggior parte del prossimo Parlamento. Attenzione all’ultima parola. Si dice: c’è il collegio, la gente vota il candidato. Non è vero: i voti di ogni collegio vengono poi raggruppati per circoscrizione (quando grande, ancora non si sa) e i seggi assegnati proporzionalmente ai candidati che hanno preso la percentuale più alta nei singoli collegi. Insomma, non è affatto detto che chi prende più voti in un collegio venga eletto, né che chi ne prende meno sia escluso. È quello che potremmo definire “il paradosso di Firenze centro”: il Pd non riuscirà mai ad eleggere nessuno in quel collegio perché le sue percentuali nel contado sono ancora più alte, anche se i voti assoluti inferiori. Per di più, questo sistema – già in uso per le province – lascia ampi margini di accordi sottobanco ai leader dei partiti, soprattutto al Sud, dove ancora esistono i pacchetti di voti: mettimi un candidato scarso in quel collegio così eleggo il tizio che mi piace e io farò lo stesso con uno tuo. Per evitarlo, qualcuno propone il recupero dei “migliori non eletti”
QUEL CHE MANCA. 
È tantissimo. Finché non si sa quali saranno le circoscrizioni per i collegi e quelle per i listini bloccati non è chiaro quali saranno gli esiti: più sono piccoli, più l’effetto maggioritario è più intenso e viceversa. La partita è tutta lì: tra il ritorno completo al proporzionale (rappresentanza) e una distorsione che privilegi i partiti più grandi (governabilità) è solo questione di misure.


Marco Palombi

e  poi il suo  giornalaccio e  gli altri a  ruota   come  pecore  senza  andare oltre  la semplice ripetere   ciò che già si sa  cioè che  fini  è solo la punta  dell'icerbeg  

Quanto ci costa la scorta di 40 poliziotti per il deputato Berlusconi e i suoi trucchi per conservarla


Una quarantina di uomini divisi in due squadre di 20 ciascuna e due auto blindate per una spesa superiore ai 200mila euro al mese. Vale a dire due milioni e mezzo l’anno. Tanto costano gli uomini dei servizi di sicurezza che ancora oggi stanno appresso all’ex premier Silvio Berlusconi. Senza contare i carabinieri dispiegati dal Ministero degli Interni per servizi ordinari presso le ville di famiglia. Un’eredità che lo stesso Berlusconi si è costruito da solo, a più riprese, con provvedimenti ad hoc e che è riuscito a mantenere anche oggi che è un deputato come altri, solo molto molto costoso. Tanto che gli 80mila euro per la scorta balneare di Fini, da settimane oggetto di furiose polemiche, diventano briciole.
Gli uomini al seguito del Cavaliere, spiegano fonti molto qualificate, hanno trattamenti economici doppi rispetto ai colleghi che svolgono servizi di sicurezza ordinari. Hanno stipendi e prerogative equiparati a quelli dei colleghi dello spionaggio e controspionaggio senza esserlo. Siamo, per essere chiari, intorno ai cinquemila euro al mese. E sono appunto quaranta. I conti sono presto fatti.
Nei suoi mandati, a più riprese, il Cavaliere è riuscito a cambiare le regole sulla sicurezza e imporre uomini di fiducia provenienti dalla sua azienda. Lo si scoprirà anni più tardi, quando i magistrati baresi cercheranno risposte all’andirivieni incontrollato di persone dalle ville del Cavaliere: possibile che nessuno della sicurezza controllasse chi entra e chi esce? Si, perché il premier, proprio per tutelare la sua “privacy”, già dal primo mandato era riuscito a sostituire gli uomini dello Stato con quelli della security di Fininvest e Standa (da quel giorno in poi a libro paga degli italiani). Un’impresa non semplice. Prima di allora, infatti, nessuno poteva entrare in polizia, carabinieri o finanza senza un regolare concorso pubblico. Per garantirsi la “sua” scorta – che obbedisca a personalissimi criteri di fedeltà privata e discrezione pubblica – Berlusconi ricorre allora a un escamotage senza precedenti: grazie alle sue prerogative di Presidente del Consiglio, s’inventa una nuova competenza ad hoc presso i Servizi, gli unici cui la legge consente di assumere personale a chiamata diretta. Nasce così un nucleo per la scorta del presidente che fa capo al Cesis (oggi Aisi, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna) anziché al Viminale, anche se con l’attività di intelligence vera e propria nulla ha a che fare.
Gli uomini d’azienda vestiranno la divisa sotto la guida dell’uomo che, alla fine degli anni Ottanta, faceva la security alla Standa. E che di punto in bianco si trova capo-scorta del presidente del Consiglio con la qualifica di capo-divisione dei servizi. E si porta dietro almeno altre cinque ex body-guard Fininvest. Col tempo la struttura è cresciuta a ventiquattro unità, poi 31 e infine 40 che stavolta vengono in parte attinte dalle Forze dell’Ordine, ma sempre su indicazione di quel primo nucleo. Che tornerà regolarmente ad ogni successivo mandato. Anzi, non smetterà più di prestare servizio.
Quegli stessi uomini, infatti, sono lì ancora oggi che il Cavaliere è tornato ad essere un deputato. Perché? Perché ha deciso così. E’ il 27 aprile del 2006. Berlusconi ha perso le elezioni e si appresta a fare le valigie e cedere la poltrona e la “campanella” del Consiglio dei Ministri a Romano Prodi. Ma non ha alcuna intenzione di cedere anche quella struttura che i magistrati baresi tre anni dopo definiranno quantomeno “anomala” e che in fin dei conti è una sua creatura. Così, giusto 17 giorni dopo il voto, poco prima di lasciare il Palazzo, Berlusconi vara un altro provvedimento ad hoc che oggi giorno potrebbe chiamarsi a buon diritto “salva-scorta”, nella migliore tradizione delle leggi ad personam. Se ne accorgono, in ottobre, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere, che raccontano come, non fidandosi del professore, la scorta per il futuro Berlusconi abbia provveduto a farsela da solo stabilendo che i capi di governo “cessati dalle funzioni” abbiano diritto a conservare la scorta su tutto il territorio nazionale nel massimo dispiegamento. Così facendo riesce a portarsela via come fosse un’eredità personale, anche se era (e continua a essere) un servizio di sicurezza privato pagato con soldi pubblici. Al costo, ancora oggi, di due milioni e mezzo l’anno.


20.2.09

è carnevale , basta piangersi adosso ridiamno dei nostri politicanti e godiamoci il carnevali-i








ora  dopo  gli ultimoi risultati  elettorali  ,secondo  www.youtube.com/user/55roby


L'allegria è tornata in Sardegna,l'arcoriano ha pensato anche a quest'isola e aiutato dai suoi buffoni di corte ci fa tornare a sorridere,io mi sto già scompisciando dalle risate pensando ai tanti paesaggi circondati dal cemento,gli scavi punici coperti da simpatici palazzi,i nuraghi trasformati in magazzini,e perchè no magari in centri commerciali.Coraggio Sardi cominciamo a sorridere :) . ora come dice  un commento a  questo video  In questi tempi bui che ci attendono,avremo sicuramente molto materiale per fare satira ,la cosa non é che mi consoli molto anzi mi  preoccupa  !!!!,bravo bel video...


oppure divertitevi con i vari carnevali sardi mostrato dal video suggestivi  di  www.youtube.com/user/schibo2003




Il carnevale in Sardegna ha mille volti affascinanti. Quello antico dei  suggestivi carnevali barbaricini che con le loro ancestrali maschere antropomorfe e zoomorfe, le vesti di pelli di capra, orbace e campanacci, rievocano riti misteriosi, danze propiziatorie e un rapporto stretto tra uomo e animale. Quello vibrante dei carnevali a cavallo, come quello di Oristano ("Sa Sartiglia"), durante il quale i cavalieri devono infilare in corsa una stella di metallo, auspicio di buon raccolto, e quello di Santulussurgiu ("Sa Carrela 'e nanti") nei quali i cavalieri mostrano il loro valore, coraggio e abilità, sfidandosi in corse temerarie per il centro cittadino. Oppure quello irriverente di Tempio con il fantoccio di Re Giorgio processato e bruciato in piazza. La Sartiglia di Oristano La Sartiglia (Sartilla o Sartilia) è una corsa alla STELLA di origine medievale che si corre l'ultima domenica e il martedì di carnevale ad Oristano. È certamente il Carnevale più spettacolare e più coreografico della Sardegna. Ricordi sfumati di duelli e Crociate, colori spagnoleschi, echi di nobiltà decaduta e costumi agro pastorali si sovrappongono come se le sequenze di un film fossero state montate a casaccio. Carnevale di Mamoiada (NU) Il carnevale di Mamoiada è uno degli eventi più celebri del folclore sardo. Le maschere tradizionali di questo carnevale sono i Mamuthones e gli Issohadores, che fanno la loro apparizione in occasione della festa di Sant'Antonio tra il 16 e il 17 gennaio, poi la domenica di carnevale e il martedì grasso Le origini del carnevale di Mamoiada, conosciuto anche come "la danza dei Mamuthones", sono oscure, molte sono le ipotesi che sono state avanzate, nessuna effettivamente dimostrabile. Secondo alcuni il rito risalirebbe all'età nuragica, nato come gesto di venerazione degli animali, per proteggersi dagli spiriti del male o per propiziare il raccolto. Carnevale di Ottana (NU) Il carnevale di Ottana affonda le sue radici nel mondo sardo arcaico e nei suoi valori agropastorali, e perpetua una tradizione mai interrotta. È una delle ricorrenze più attese dalla popolazione che partecipa attivamente dimostrando un profondo senso di appartenenza alla propria cultura. Le maschere descrivono, attraverso spontanee interpretazioni che si sviluppano in una sorta di canovaccio, personaggi, ruoli e situazioni della vita dei campi, quali l'aratura, la semina, il raccolto; la cura, la domatura, la malattia, la morte degli animali. Carnevale di Tempio Pausania la mia cittadina[ex sassari ora un nuovo carrone provinciale Olbia-Tempoio ] Il carnevale di Tempio comincia il giovedì grasso con l'entrata trionfale in città del Re Giorgio, rappresentato da un fantoccio. La domenica si celebra il matrimonio tre Re Giorgio e la popolana Mannena, di solito abbigliata in modo audace; come vuole la tradizione, Mannena darà al re un figlio che sarà Re Giorgio per il successivo carnevale. Per sei giorni Re Giorgio è osannato, onorato e adulato, ma il martedì grasso, colpevole di rappresentare tutti i mali della città, viene processato e bruciato sulla pubblica piazza. Si ripete così l'antico rito del fuoco che preannuncia la fine dell'inverno e l'arrivo della primavera. Carnevale a Santu Lussurgiu (OR) Il Carnevale di Santu Lussurgiu è caratterizzato dalla corsa a pariglie detta "Sa Carrela 'e nanti" ("strada che si trova davanti": la corsa ha preso il nome della via dove tradizionalmente si svolge l'evento, un tempo strada principale, oggi via Roma). Tra le più spericolate e spettacolari dell'isola, la corsa dei cavalli di Santu Lussurgiu chiama intorno a sé l'intera comunità: non vi è solo lo spettacolo offerto dalle audaci acrobazie equestri, ma anche la partecipazione della folla che in massa si apre un attimo prima dell'arrivo dei cavalli in corsa per richiudersi subito dopo il loro passaggio. Le tradizioni equestri, come Sa Carrela 'e nanti, sono molto antiche, risalgono ai tempi dei Giudici di Arborea e dei viceré spagnoli che incrementarono l'allevamento razionale dei cavalli, tanto da ottenere razze speciali per le corse. Nelle corse a pariglia che si svolgono durante il Carnevale a Santu Lussurgiu, i cavalieri mostrano una grande abilità equestre e molta compostezza, come impongono le regole di questo genere di manifestazione che ha origini nelle esercitazioni e nelle tradizioni delle cavallerie leggere.

Musica in sottofondo : "Mamoiada" dei Tazenda, cantata dall'inconfondibile e indimenticabile voce di Andrea Parodi.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...