Nel giorno in cui in Italia avviene l’ennesimo #femminicidio la maggioranza di governo discute un emendamento che vuole vietare che nelle scuole medie si parli di qualsiasi forma di #educazionesessuale o all’#affettività. Con un blitz sconcertante, la Lega ha vietato per legge l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Ora sembrebbe come dice su thereads samuel.bertozzi.blog : «Boh, a certe persone indigna di più che a scuola si faccia educazione sessuo-affettiva che vivere in un Paese con più di cento femminicidi all'anno.» infatti Una decisione miope e pericolosa: si nega ai ragazzi la possibilità di conoscere sé stessi, di capire le proprie emozioni, di imparare il rispetto e il consenso. Si vuole far crescere generazioni più confuse, più impaurite e più facili da controllare. In un Paese dove la violenza di genere e l’analfabetismo emotivo sono piaghe quotidiane, togliere educazione affettiva significa solo alimentare il problema. Non è moralismo, è civiltà.E chi la censura sta scegliendo scientemente di tornare indietro Ma purtroppo Non è uno scherzo, è quello che è accaduto oggi in Commissione Cultura, dove la destra è riuscita a far passare un emendamento al Ddl Valditara a dir poco medievale a prima firma Giorgia Latini (Lega) con cui impedirà di fare educazione affettiva anche nelle scuole medie, dopo averla già cancellata nelle scuole dell’infanzia ed elementari, mentre alle superiori servirà un consenso informato dei genitori.
Proprio nel giorno dell’ennesimo femminicidio, censurano l’educazione sessuo-affettiva proprio lì dove ce ne sarebbe più bisogno, perché dopo è tardi.
E non è un caso.
Stanno cercando di allevare i futuri figli “sani” del patriarcato, più soli, più fragili, più inconsapevoli di sé stessi, della propria sessualità e quella altrui, del proprio corpo e del rapporto col prossimo.
Questa non è una battaglia tra le tante.
Questa è LA battaglia, forse la più importante che esista oggi da combattere.
In un solo colpo la destra-destrae la debole ed frammentaria opposizione della sinistra ha calpestato la libertà d’insegnamento, i diritti dei ragazzi e almeno trent’anni di progresso in tema di prevenzione e alfabetizzazione emotiva.
“Siamo al Medioevo” si è limitata a denunciare l’opposizione, con tante scuse a un’epoca decisamente meno oscura e oscurantista dei Pro vita di oggi. Che infatti esultano.
Siamo di fronte alla maggioranza di governo più regressiva, repressiva e pericolosa di sempre. Ed a un opposizione che latita e si contorce fra le sue contradizioni e lotte intestine . Ecco un’altra cosa per cui vale la pena scendere in piazza.
È il primo italiano, uomo o donna, a riuscirci in 135 anni di Storia. Il primo di una serie di record che ancora fatichiamo a immaginare.In una sola partita ha rotto la maledizione Alcaraz, dopo cinque sconfitte consecutive.
Ha vinto il suo primo Slam fuori dal cemento.Se lo merita, per tutto quello che ha dovuto subire. Per i tre match point di Parigi. Per tutto quello che ha dovuto ingoiare. Il tutto in una stagione assurda in cui ha giocato (ingiustamente) tre mesi in meno sbagliando realmente solo una partita. In una sola partita ha rotto la maledizione Alcaraz, dopo cinque sconfitte consecutive.Ha vinto il suo primo Slam fuori dal cemento.Se lo merita, per tutto quello che ha dovuto subire. Per i tre match point di Parigi.
Per tutto quello che ha dovuto ingoiare. Il tutto in una stagione assurdaOrgoglio e gratitudine per questo campione immenso - IMMENSO - che è solo all’inizio della sua parabola sportiva e umana.alla faccia di tutti gli improvvisati e i mestatori d’odio.La vergogna di questo paese non c’è nessun politico italiano a supportarlo a Wimbledon per Alcaraz si sono mossi i reali di Spagna !! - Quindi non lo biasimo più di tanto se non è andato a San remo o al Quirinale . .... mi fermo qui non voglio farmi chiudere anche iul blog , mi è bastato il primo account facebook redbepppeulisse1 . È vergognoso che la Rai ( le sue RAI 1 2 3 Rai sport non abbiano dato questa partita in chiaro. Non tutti possiamo permetterci Sky. Sono FURIOSO!!😡🤬 MA 🤔 forse porta bene essere senza sostenitori ufficiali 🤞🏻🍀😁 vediamola così 💪🏻 Erano tutti in ginocchio da Trump a ..... compiacerlo !!! .
Infatti Ieri Donald Trump, da gangster qual è, ha rovesciato indiscriminatamente il 30% di dazi sull’Europa.E sì, l’Italia dell’”amica” Meloni non fa eccezione.Per mesi la Presidente del Consiglio ha magnificato tutte le visite bilaterali con gli Usa come grandi successi diplomatici, rivendicato l’amicizia con Trump, invitato tutti a trattare, ad assecondarlo su ogni richiesta (a cominciare dal 5% si spese militari Nato), a lisciargli il pelo in ogni modo degno e meno degno.Ecco i risultati della trattativa.Una bastonata commerciale senza precedenti.Di fronte a cui Meloni oggi ha ancora il coraggio di rispondere invitando tutti a “evitare ritorsioni”.La verità è che i Meloni, i Salvini, le Le Pen, gli Orban, i sovranisti europei, non sono altro che gli utili camerieri di Trump per scardinare l’Europa dall’interno.E il piano sta perfettamente riuscendo.Eccola la “patriota” in alta definizione. Si è solo dimenticata di specificare di quale patria se quella Italiana o a quella Americana , visto che due settimane tutti e quattro, nessuno escluso, in tiro, davanti alla bandiera, per celebrare il “Giorno dell’Indipendenza”, Salvini addirittura con la cravatta rossa trumpiana per omaggiare il suo capo.Eccoli, i “cheerleader
Se celebrassero il 25 aprile, giorno della Liberazione italiana, con un centesimo dell’entusiasmo con cui celebrano l’Indipendenza americana, sarebbe un Paese almeno decente
ha ragione Lorenzo Tosa : << Il problema, semmai, su cui interrogarci serissimamente è che in tutta Europa Forza Italia rappresenterebbe una normale destra conservatrice. Qui da noi al confronto con Meloni e Salvini appare di centro (con punte di centro-sinistra), tale è lo scivolamento della politica verso la destra estrema. Ed è la stessa ragione per cui i liberali negli ultimi anni si sono tendenzialmente spostati sempre più a sinistra. Perché di liberale, in questo governo di busti e di nostalgici, non c’è neanche l’ombra per terra.>> infatti anch'ioNon avrei mai pensato di dirlo, ma Antonio Tajani, pur con tutti i suoi limiti e contraddizioni, nelle ultime 48 ore sta dando letteralmente una lezione di Politica e Civiltà a Lega e Fratelli d’Italia (ci vuole poco, eh…) su Ius Scholae, carceri, Europa, diritti, welfare, inclusione, dimostrando (tardivamente) che può esistere anche una destra decente, liberale, capace di adeguarsi alla realtà e ai cambiamenti sociali e civili di un Paese.Una destra che in (quasi) tutta Europa è da decenni la normalità e che qui da noi, in un Paese che non ha fatto ancora i conti col fascismo (al punto da rimandarlo al potere) è pura utopia.E gli attacchi feroci e sbavanti che Tajani sta subendo da tutta la destra estrema in queste ore sono lì a dimostrarlo. Non dimentico nulla, sia chiaro. Ma con una destra come quella che oggi (non ieri, OGGI) incarna Tajani non solo è giusto discutere e dialogare sui singoli temi, ma dobbiamo augurarci anche che prevalga sul populismo di Salvini e il neofascismo di Meloni.
Ed su questa strada aperta da lorenzo tosa s'innesta il pensiero del giorno del compagno di strada Emiliano Morrone :
Quando il discorso politico si basa sull'insulto, per di più gratuito, significa che si è toccato il fondo, che non si vogliono risolvere i problemi perché manca la competenza, la capacità e le volontà di indicare soluzioni e orizzonti. Dalle mie parti, a sud del Sud, vedo un'affezione sempre più diffusa e compiaciuta per il ricorso a diffamazioni anonime, come se la politica fosse la gara degli asini che la sparano più grossa o delle bisce che sputano il veleno più tossico. È, infine, un master della demolizione incontrollata, della confusione totale che lascia i territori nella loro marginalità e lontananza, nell'ombra più cupa rispetto allo sguardo del governo nazionale e del legislatore, che in genere si muovono in autunno, in occasione della legge di Bilancio, nella quale vengono previsti gli interventi principali e stanziate le risorse occorrenti. Che cosa volete che in quella sede sia disposto, per l'interno della Calabria, se la gente comune, tra cui educatori e acculturati, continua a occupare il proprio tempo per gettare fango e deiezioni addosso al vicino, la cui erba è, da manuale, sempre più verde? Mai una lettera anonima – meglio sarebbe se firmata –su come impiegare le ultime risorse (in parte in prestito) del Pnrr, su come rifinanziare e riorganizzare i servizi sanitari pubblici, attrarre investimenti o creare vantaggi fiscali, acceleratori di sviluppo, premialità per le imprese in grado di impiegare, promuovere e valorizzare le risorse territoriali. Sempre meglio non assumersi le proprie responsabilità, non soltanto civili e penali, e scadere nel linguaggio e nelle argomentazioni, prive di basi, analisi, prospettive. Qualcuno dovrà pur muoverla questa critica, perché siamo diventati un posto in cui si producono rifiuti e scorie della mente e dell'anima, non discussioni ragionate, confronti, proposte, azioni utili alla collettività. Non c'è da meravigliarsi, poi, se l'emigrazione aumenta e i Comuni si svuotano. E basta con lo scaricabarile sulla politica, che dovrebbe essere l'arte della costruzione, mediante l'ascolto, il coinvolgimento e l'inclusione, di società più civili e progredite. Nessuno si senta assolto, soprattutto le vecchie guardie, che ora, in tutta comodità e senza ansie personali o familiari, giocano (all'"ammucciuni") a interpretare il ruolo delle verginelle e perfino delle vestali, dimentiche della trave che hanno nel loro occhio.
dopo la firma del decreto che abolisce il reato dell'abuso d'uffico e la proposta ( speriamo resti una proposta per tranquillizzare i sodali mafiosi ) in ricordo delle stragi del 1992 di abolire il reato d'associazione mafiosa e il solito pistolotto ipocrita «Combattiamo le zone grigie» che vie pronunciato ogni anno all'anniverario di Facone e Borselino , mi chiedo la stessa del titolo del blog e del post , vedere sotto , di
Quando qualcuno dice di voler mettere mano ai reati per mafia, depotenziandoli, dovrebbe pensare a cosa ha vissuto e vive questo Paese.
Era il 20 luglio quando questi tre ragazzi furono crivellati con oltre 40 colpi di fucile mitragliatore. Si chiamavano Alberto Vallefuoco, Rosario Flaminio e Salvatore De Falco. Avevano tutti vent’anni o poco più. Erano semplici tirocinanti in un pastificio a Pomigliano d’Arco. Avevano da poco vinto una borsa di lavoro e stavano imparando il mestiere, con la speranza di venire assunti. Tutti e tre bravi ragazzi, nessuno aveva a che fare con la camorra. Il 20 luglio, mentre prendevano un caffè in pausa pranzo al bar vicino lo stabilimento, un commando di camorristi fermò la macchina davanti a quel bar, aprì il fuoco e li uccise tutti. La “colpa” fu della Y10 di uno dei tre, scambiata per quella di un camorrista di un clan rivale. Y10 che, pensate, non era neppure sua, ma del padre, che gliel’aveva prestata per andare a lavoro. Quei ragazzi vivevano con i genitori e non potevano neppure permettersi un’auto. Come sempre, dopo la strage la camorra iniziò a diffondere bugie sul loro conto. A infangarne la memoria.Furono i colleghi della fabbrica a opporsi, a fare quadrato e a difendere la loro memoria, mettendo un freno alle bugie che già iniziavano a girare sul loro conto. Uccisi a vent’anni per uno scambio di persona. Oggi avrebbero famiglia. Ci pensi chi parla di modificare le leggi sulla mafia.
Intervengo ancora sula maestra Sospesa dallo stipendio e dall'insegnamento per , secondo la sua versione e la versione dei nostri politicanti per aver fatto recitare delel preghiere a scuola
Alcuni soprattutto coloro mi hanno suggerito la vignetta sotto mi diranno Basta
Ma visti gli ulteriori sviluppi e il schierarsi senza neppure aspettare a differenza delle gerarchie ecclesiastiche che si arrivi alla fine del procedimento in corso dei nostri politici ho deciso di passare da un posizione moderata ad una provocatoria . Infatti se prima m'ero schierato vedere il post : << Quando la laicità viene usata come repressione o per uso politico il caso della maestra elementare di san vero Milis > per poca ed parziale informazione che evidenziava sui media locali , che il procedimento fosse esagerato ed ed attribuibile al fatto che lei avesse fatto dire una preghiera ai bambini , insomma m'ero schierato quasi a difesa dell'insegnante sospesa . Ma adesso che invece ho appreso : 1) che c'è un procedimenti in corso e che i fatti devono essere più gravi del previsto visto che L’atto di sospensione infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico e non na semplice ramanzina del preside della scuola in questione 2 ) ed adesso l'intervento dei nostri politici più conservatori del papa re cioè del pontefice fra cui gli ultimi interventi soccorso per Marisa Francescangeli, la maestra di Oristano sospesacon riduzione di stipendio . Contro il provvedimento che ha colpito l’insegnante si scaglia l’assessore all’Istruzione della Regione Sicilia Mimmo Turano, che in un video sui social lancia la proposta di voler dare alla 58enne un lavoro da consulente. Una sorta di risarcimento materiale da parte dell’esponente leghista per una donna che secondo lui ha subito un’ingiustizia: «È incredibile quanto succede in Italia – ha detto Turano – la maestra che conosce Matteo Messina Denaroviene sospesa per dieci giorni, mentre una maestra che fa recitare le preghiere in classe viene sospesa per venti 20. Che senso ha? – si chiede – Io la prendo come consulente».
e Vittorio Sgarbi sottosegretario alla cultura
Ovviamente in modo strumentale ed in malafede in quanto i loro interventi sono come fa notare Pino Tilocca : << [.... ]dettati dall’ignoranza delle procedure e dei fatti. C’è addirittura chi chiede la cacciata del dirigente scolastico che nella vicenda non ci entra e non ci esce. L’atto di sospensione infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico di Oristano, competente in virtù della gravità dei fatti contestati. Si tratta di un organismo composto da tre dirigenti di alta e documentata competenza giuridica e il cui comportamento è notoriamente caratterizzato da prudenza, sobrietà, equilibrio. Lo prova anche l’atteggiamento di grande professionalità che dimostrano in questi giorni, di assoluto riserbo proprio in quanto consapevoli del carattere riservato di un procedimento disciplinare. [...] dal suo facebook o ripreso da me in La cattiva informazione sulla maestra d'oristano >>
Propongo provocatoriamente a coloro che chiedono di rimuovere coloro che hanno sospeso la maestra se sono coerenti di ritornare al concordato puro cioè i patti lateranensi del 1929 e di abolire le riforme di quello del 1985 .Cosi la facciamo finita ed evitiamo il ripetersi di casi del genere . Tanto in Italia si è laici solo a parole soprattutto perché : << “Lo sanno a memoria il diritto divino e scordano sempre il perdono! >> . ala prossima provocazione
In queste ore Salvini e Meloni “pregano” commossi sui social per le vittime della Marmolada e mandano accorati “abbracci” ai soccorritori. E fin qui niente di male se tali gesto fosse sincero coerete . Ma putroppo Gli stessi Salvini e Meloni sono fra quei nostri politicanti che hanno , nell’ordine:
- Da anni negano l’esistenza del surriscaldamento globale.
- Hanno votato contro gli accordi di Parigi sul clima.
- Hanno votato contro la riduzione del gas serra del 60% entro il 2030 in Europa.
- Hanno bocciato, ancora pochi giorni fa, la riforma dell’Ets sulle emissioni fossili.
- Per Meloni Greta Thunberg è una pericolosa “fondamentalista climatica”.
- Per Salvini “Da quando hanno lanciato l’allarme sul clima, non c’è mai stato così freddo in Italia”.
Non abbiamo bisogno di preghiere e abbracci ma di politici seri che conoscano quello di cui parlano, che rispettino e ascoltino la scienza, che votino di conseguenza. O al massimo stiano zitti ed non parlino a vanvera . Non c’è un modo più serio e umano per rispettare i morti di oggi ed evitare quelli di domani.Il resto è solo populismo da quattro soldi, pietismo d’accatto e squallida ipocrisia.
delle iene che su campi di calcio grandi e piccoli , comunali o privati , di centro o di periferia , nazionali o locali , ormai non fa più differenza insultano con frase razzistiche come questo caso anche i bambini
IN BRIANZA
Razzismo, madre insulta un bimbo di colore di 10 anni a una partita di calcio
da gazzetta del sud 04 Novembre 2019
«'Negro di m....'. Proprio così. Senza se e senza ma. Senza senso. Senza pudore. Senza cervello. Nel mirino: un bambino di 10 anni. Dieci. Non è un incubo. È realtà, tristissima. Andata in scena sabato pomeriggio in Brianza. Attrice protagonista, da «oscar dell’inciviltà», una mamma».Inizia così il post pubblicato dalla società Aurora Desio indirizzato al ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, all’assessore regionale allo Sport Martina Cambiaghi e alla Lnd - Figc. Secondo quanto riferito dalla società brianzola, nel corso della partita Aurora Desio-Sovicese, categoria Pulcini 2009, «un piccolo giocatore dell’Aurora, di colore, si sente insultare con quella frase choc proveniente dai genitori ospiti. La voce è femminile ed è sentita da altri compagni e da altri adulti». ..... continua su https://gazzettadelsud.it/articoli/cronaca/2019/11/04/razzismo-madre-insulta-un-bimbo-di-colore-di-10-anni-a-una-partita-di-calcio-b6c45fab-1e30-4e8b-b8b5-7e7e8dd018c7/
Lo so che dovrei passare oltre e applicare alla lettera questa vignetta di un famoso fumetto
ma davanti a questa clima d'odio che giustifica tali atteggiamenti non ci riesco perchè non si sempre si può tacere e voltarsi dall'altra parte,dobbiamo deciderci ad andare anzi meglio a varcare " la nostra linea gotica " attendista ed intraprendere una guerriglia controculturale contro questo clima d'odio che sta ammorbando le coscienze ed il paese . Infatti : << la mia piccola patria dietro la Linea gotica\sa scegliersi la parte la mia piccola patria\occorre essere attenti per essere padroni di se stessi occorre essere attenti\occorre essere attenti occorre essere attenti \e scegliersi la parte dietro la Linea gotica >> ( citazione musicale pericolosamente sovversiva 😂😁✊✍ ) ecco perchè considero Una bellissima domanda quella
"Da ore ho una domanda in testa: ma quel bambino di Desio a cui la mamma di un avversario ha ridato 'negro di merda', quel bambino lì, quanti operai dell’Ilva vale?". Lo scrive su Twitter Luca Bizzarri (metà del duo comico Luca&Paolo), in evidente polemica con le dichiarazioni di Matteo Salvini sul caso Balotelli.
Finalmente qualcuno ( non importa se radical chic o vip ) della TV che si ribella al pensiero dominate dell'odio razzista e populista . Un ottima risposta ai malpancisti ( uso questo termine perchè a pensarla con pancia e con il culo sono sempre persone non solo a destra purtroppo ma anche gente che ha subito come i meridionali , sardi compresi , che negli anni 50\70 emigrarono in italia del nord o in europa , forme di razzismo e discriminazione ) che , non solo i nostri politicanti , lo praticano verbalmente e si arrampicano per giustificarlo o minimizzarlo come dimostrano i commenti ad alcuni miei post su Facebook riportati negli url Ora qui non si tratta di un giocatore capriccioso e ipocondriaco e con fobie e di persecuzione come Balotelli ( in questo caso ma il discorso vale per chiunque sportivo o meno che si lamenta per attirare l'attenzione ) che non accetta lo sfotto de tifosi delle squadre avversarie che invece di piagnucolare ed arrabbiarsi ( creando dei movimenti come quello dei leghisti di verona che lo fanno passare come un matto ) di cori ed prese in giro razzistici perchè i verso delle scimmia indirizzato ad un giocatore di colore non è un semplice sfotto' ma razzismo
dovrebbe come suggerito tra quei commenti intelligenti ed di buon senso
Gavino Azzena Fermo restando che comunque bisogna rispettare tutte le diversità umane, io fossi Balotelli, non darei soddisfazione alcuna all'ignoranza, perché farsi vedere colpiti da vigliacchi lontani da chi vogliono colpire? A parole matte orecchie sorde, bisogna essere superiori alle bassezze di questo tipo, non c'è cultura, non c'è buon senso, farebbe più effetto se Balotelli gli facesse i sorrisini e i salutini con le mani, della serie l'indifferenza colpisce chi vuole colpire, per cui Balo usa indifferenza e .vinci tu.
Bene vengano quindi prese di posizione , da qualunque parte ideologica e culturale provengano , come questa . Speriamo siano sempre di più e non siano le solite voci fuori dal coro concludo sulle note della bellissima canzone ( che descrive il clima d'oggi iniziato in sordina dopo il crollo del 199\1994 ed oggi diventato sempre più putrido e ammorbante e rafforzatosi dopo 11 settembre 2001 ) Adelante Adelante del preveggente ed poeta - Francesco De Gregori e della successiva della mia top teen in questi giorni di convalescenza povera patria di Franco Battiato
IL mio percorso di cui parlavo precedentemente ( vedi l'url ala fine del post ) di liberarmi da zavorre e cosa non mi che mi tarpavano le ali ed ostacolavano il cammino sembra essere confermata da questa la saga che è appena iniziata ed è ancora in corso sono state pubblicate le prime 3 puntate
Nonostante tutto , c'è qualche vecchio trombome di politicante ( ed non solo purtroppo ) che dice topolino e i fumetti sono in generale per bambini oppure sono pericolosi o pieni d violenza
facendo inutili crociate , non solo sui fumetti purtroppo , come quelle descritte nella bellissima storia di Martin Mystere : il mystero dele nuvole parlanti del lontano 1996 (foto al destra e qui maggiori news ) e da un altro classico del fumetto Bonelli Dylan Dog n. 69 Caccia alle streghedi Tiziano Sclavi, Pietro Dell'Agnol | Editore: Sergio Bonelli Editore
oltre alle due canzoni citate \ consigliate all'inzio , sulle note soavi ed leggere di : quelli che restano- elisa\ de Gregori , vi lascio . Alla prossima . Dal fronte è tutto .
come ho già detto nel post precedente la trap e un certo tipo di rap non mi piace per via dei testi troppo aggressivi e carichi d'odio gratuito e generalizzazioni . Ma un conto è dirglielo direttamente o parlarci . Un altro è la censura ormai a tempi d'internet anacronistica e sempre più illegale .
Premetto che per le sue canzoni sono
Ma concordo con quanto ha detto sempre su repubblica il sindaco Fabio Chies: "Mai messo veti sugli artisti proposti, tutto si svolgerà nella sicurezza che è garantita. Sfera è molto lontano dal mio modo di vedere le cose, e non incontra certo i miei gusti: ma nessuna censura da parte nostra". Infatti Stiamo messi bene. Coloro che hanno l'ambizione di far politica, se ne sono capaci, risolvano i problemi del paese. Lascino stare le crociate moralistiche in ambiti che non competono loro. Danno sempre l'impressione di essere precipitati, per caso, in faccende più grandi di loro.
Ecco i fatti da repubblica 15\2\2019
M5S: "Boicottate Sfera Ebbasta. E' un cantante per disperati, da vietare ai ragazzini"
Il trapper Sfera Ebbasta (fotogramma)
Il trapper va in tour dopo la tragedia della discoteca Lanterna azzurra in cui morirono 6 persone. L'invito dei grillini di Conegliano a disertare la prima tappa il 12 aprile
Sfera Ebbasta torna sul palco a Conegliano, ma il Movimento 5 Stelle invita al boicottaggio. Nei giorni scorsi il trapper milanese ha annunciato l'avvio del suo "Popstar Tour 2019", il primo nei palazzetti dello sport. A sorpresa ha aggiunto una "data zero" a quelle già previste a Roma, Napoli e Milano: il 12 aprile si esibirà alla Zoppas Arena di Conegliano, e sarà la prima volta dopo la tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo.
Il 7 dicembre scorso, infatti, era atteso per un dj set nel locale, ma prima del suo arrivo si scatenò il panico, probabilmente perché qualcuno degli spettatori spruzzò dello spray urticante. Morirono in sei nella ressa per fuggire, cinque ragazzi tra i 14 e 16 anni e una mamma di 39 anni. La Procura di Ancona ha messo sotto indagine una decina di persone a vario titolo, nel fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose.
Come riporta la Tribuna di Treviso, l'arrivo di Sfera Ebbasta alla Zoppas Arena (attese 5.000 persone, i biglietti del Vip Pack che includono un pass per il back stage costano 159 euro) ha scatenato la reazione del Movimento di Conegliano. "Il concerto dovrebbe essere vietato ai ragazzini: piuttosto andate a bere qualche birra. E' un cantante per disperati", spiega il capogruppo Ms5, Alberto Ferraresi. "Non vogliamo fare i moralisti, ma bisogna dare esempi educativi ai ragazzi. La musica in alcuni casi è stata trasgressione, ma c'è un limite a tutto. Non si può sentire parlare di droga, canne, e donne considerate come "tr...". Invitiamo i ragazzi, piuttosto che spendere soldi per il concerto, a bere qualche birra in compagnia".
Concordo con quanto ha detto sempre su repubblica il sindaco Fabio Chies: "Mai messo veti sugli artisti proposti, tutto si svolgerà nella sicurezza che è garantita. Sfera è molto lontano dal mio modo di vedere le cose, e non incontra certo i miei gusti: ma nessuna censura da parte nostra". Infatti Stiamo messi bene. Coloro che hanno l'ambizione di far politica, se ne sono capaci, risolvano i problemi del paese. Lascino stare le crociate moralistiche in ambiti che non competono loro. Danno sempre l'impressione di essere precipitati, per caso, in faccende più grandi di loro.
davanti a certi commenti e diatribe ( vedere qui le ultime https://goo.gl/Bh61G6 l'jo riportato anche qui sul queste pagine qualche giorno fa) che suscitano i miei post non solo sui social , è meglio cosi alla faccia di chi mi fa il cazziatone perchè condivido e faccio scrivere certe cose piuttosto che il silenzio ed accettare passivamente questa situazione
prospettata e sempre più confermata dai governi e non solo post tangentopoli da questa sublime canzone di Battiato
Quando non capisco divento nervosa. Come tanti. A me, per la verità,
accade d'innervosirmi pure quando capisco (o mi sembra di capire, non
voglio essere immodesta). Mi considero una persona semplice, banale. E
banalmente constato che certo, adesso non si può che condividere
l'orrore di Angela Merkel per tragedie inenarrabili come quella,
recente, austriaca (persino le borghesissime
bagnanti della mia spiaggia parlavano con toni accorati di "trattamento
nazista"!); quando esorta ad aiutare i profughi, condanna muri e fili
spinati e rammenta che l'"Europa è ricca", opportunità si possono e si
devono creare per tutti. Banalmente non si può esimersi dal sostenerla
nella sua lotta al dilagante populismo xenofobo e razzista, pericoloso
in ogni paese, ma in Germania e dintorni un po'
di più. Però - ed è qui
che mi salta la mosca al naso - non posso nemmeno schivare un'altra
domanda, anch'essa banale: finora tutta questa compassione, questo
panegirico dell'Europa come terra di opportunità e welfare, cultura e
civiltà, non li ho sentiti. Finora "ce lo chiede l'Europa" equivaleva a
pareggiare rigidi conti ragionieristici, a sculacciare i mediterranei
scialacquatori e torpidi (cioè, noi) che quasi dovevano scusarsi d'esser
nati sulle sponde del Mediterraneo e non nella nobile Foresta Nera. La
Germania compassionevole è la stessa che ha sbranato la Grecia, con una
determinazione e durezza ben superiori ai pasticci del pur sciammannato
Tsipras. Non ditemi che sono problemi diversi. E' esattamente la stessa
cosa, invece. Perché ora che i guai premono sotto la porta di casa, ora
che il vento del "non expedit" spira anche da quelle parti (ci si è
evidentemente accorti che i profughi possono rappresentare un incentivo
all'economia e non solo un dramma umano e politico), ora, soprattutto,
che la svogliata pseudo-battaglia contro il gruppo Stato Islamico ha
portato ai risultati prevedibili, cioè al nulla, anzi al peggio (un
emirato è sorto in Libia, sotto i nostri piedi), ci si ricorda che il
rigore senza lungimiranza non paga: è, al contrario, pericolosissimo. E
d'accordo, come si fa a respingere ora gli appelli di Merkel? Ma permane
un senso di profondo fastidio: quello per cui alla fine, sia nel male,
sia nel bene, solo una decide, e gli altri si accodano, pronti poi a
farsi mettere in coda, come sempre. E, quanto a code, noi ne abbiamo
vasta esperienza. Saremo pure inerti e irresoluti, degl'irriducibili
levantini, ma non mi pare che l'acume nordico abbia stavolta brillato
per preveggenza... e nemmeno per furbizia.
Un bel tentativo d'arrampicarsi sugli spechi . Va bene parlare ala gente , uscire dalla torre d'avorio , ma parlare alla pancia e poi inventarsi la scusa non ci sono prove questo non è degno di un paese civile . E testimonia quanto dicevo nel post precedente . Non mi soffermo oltre , per evitare di beccarmi una denuncia per villipendio dele istituzioni e poi io non ho come Caderoli e compagni di merde il culo ..... ehm ...... le spalle coperte da amici politicanti
da la nuova sardegna online del 8\2\2015
Roberto Calderoli e Cécile Kyenge
NUORO. «Sia chiaro: nessuno ha assolto Calderoli. La frase è
evidentemente offensiva, ma non ci sono gli estremi dell’istigazione
all’odio razziale, questo no!». « Una valutazione puramente tecnica,
certamente non politica». Il senatore nuorese del Pd Giuseppe Luigi
Cucca, avvocato di professione, difende il suo voto dato nella Giunta
delle elezioni e delle immunità parlamentari che mercoledì scorso ha
dichiarato insindacabile il leghista Roberto Calderoli, vice presidente
del Senato. Sotto accusa per la frase shock che pronunciò nel luglio del
2013 nel corso di una festa della Lega a Treviglio: «Amo gli animali,
orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non
posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di un
orango».
La bufera politica fu immediata, nonostante il bestiario parlamentare
sia da sempre infarcito di parole scurrili e oscene. Tanto che la
definizione di “Balena bianca” data alla mastodontica Dc è il più pulito
dei nomignoli di palazzo. Ne sa qualcosa Giuliano Amato, ribattezzato a
più riprese “Il topo”. “Topo Gigio”, del resto, è l’appellativo che il
presidente della Regione Sardegna uscente Ugo Cappellacci affibbiò
miseramente al suo rivale e successore Francesco Pigliaru. E Renato
Brunetta, per tornare in Parlamento, detto “Il nano”, non è forse una
vittima dell’infelice vocabolario della politica italiana
La Santanché si autodefinì “Pitonessa” quando tanto si parlava di
“Falchi” e “Colombe” e Berlusconi il “Caimano” (detto anche il
“Giaguaro”) era sempre vigile e in agguato.
Ma non ci sono soltanto animali nel linguaggio indecente di Roma
capitale: c’è anche “Faccia di mortadella” e Romano Prodi sa bene che ad
apostrofarlo così era stato “Nano pelato” alias Silvio Berlusconi. Ma
il verde Calderoli, evidentemente, è andato oltre ogni limite. Non gli
bastavano le uscite omofobe e la maglietta con l’effigie del profeta
Maometto, no, quella volta di due anni fa Calderoli era uscito dai
binari con gli insulti al ministro per l’Integrazione del Governo Letta,
Cécile Kyenge. Tant’è che la Procura della Repubblica di Bergamo ha
ravvisato nelle parole di Calderoli l’ipotesi di reato di istigazione
all’odio razziale. Per il parlamentare leghista si prospettava, dunque,
il giudizio immediato. Salvo essere “salvato” dai suoi colleghi di
palazzo Madama, come poi è successo dato che la Giunta delle immunità ha
negato l’autorizzazione a procedere.
«La Giunta è un organo paragiurisdizionale e la sua attività è
esclusivamente di tipo tecnico, le valutazioni politiche spettano
all’aula, che è sovrana» continua Giuseppe Luigi Cucca, classe 1957,
nato a Bosa, uno dei ventitré componenti della Giunta delle elezioni e
delle immunità parlamentari. «È chiaro che se la Kyenge avesse
presentato querela indubbiamente avremmo dovuto dare l’autorizzazione»
spiega l’avvocato-onorevole sardo. L’ex ministro di origini congolesi,
infatti, non solo non aveva presentato querela, ma non si è neanche
costituita parte civile. Anzi. La Kyenge aveva persino accettato le
scuse subito presentate da Calderoli, che già nell’immediatezza della
festa di Treviglio aveva riconosciuto di aver sbagliato, di aver
esagerato. Un mazzo di fiori alla Kyenge e «capitolo chiuso», aveva
detto l’allora ministra.
Niente affatto: il capitolo è ancora aperto. E la bufera politica è
ancora in corso, soprattutto all’interno del Pd. Anche se «non ci sono i
presupposti giuridici dell’istigazione all’odio razziale», assicura il
senatore nuorese Cucca.
non cambierà mai niente se non ci ribelliamo o ci lamentiamo : << tutti rubano alla stessa maniera , tutti sono ladri , ed io pago >> o peggio facciamo come loro I tfr 2011/2012 dei precari della scuola saranno pagati a gennaio 2013 e nel frattempo, mentre Monti attacca i servitori onesti dello Stato chiude un occhio su reltà come Piedimonte Matese dove lo Stato si frega alla grande. In primis ci sino i datori di lavoro che fanno contratti part time ed invece i lavoratori lavorano full time. Dall'altro lato ci sono lavoratori che accettano questo tipo di c ontratto perchè non hanno il coraggio di andare in relastà dove esiste il rispetto della legalità. Infatti a Piedimonte Matese se vedono uno che investe una persona hanno il coraggio di dire che non è successo niente. A Piedimonte Matese n on si attraversa sulle strisce anche in presenza di un vigile urbano e ci sono i disoccupati cronici che se gli chiedi perchè non lavori ti risondono perchè ho deciso così e nel frattempo hanno fatto un movimento per chiedere all'Inps un sussidio di disoccupazione straordinario di 450 euro fissi. A questo punto dico perchè Monti tollera i furbi e attacca noi dipendenti della scuola pubblica ? anzichè con fatti come questi
Arriva riforma elettorale: com'è? Uguale a quella greca. in più liste bloccate, salva lega e kamasutra elettorale.
L’accordo sulla legge elettorale? Ancora non c’è, ma per il 29 agosto, quando tornerà a riunirsi la commissione competente in Senato dovrebbe esserci un testo base. In realtà le questioni sul tavolo non sono di piccolo conto, visto che mai come in questo genere di cose il diavolo è nei dettagli: in sostanza, la brutta legge che si profila potrebbe fare del tutto schifo. Il trio delle meraviglie che gestisce la partita – Denis Verdini per il Pdl, Maurizio Migliavacca per il Pd e Lorenza Cesa per l’Udc – tornerà a riunirsi lunedì o martedì e quello dovrebbe essere l’incontro in cui i tre alchimisti produrranno la pietra filosofale in grado di tenere in vita i loro committenti, i partiti della maggioranza montiana. Per alcuni l’esito di questa accelerazione è il voto a novembre, altri – come il costituzionalista Stefano Ceccanti – segnalano che è impossibile andare al voto così presto avendo da ridisegnare i collegi . Eccovi dunque, sempre che non salti il tavolo, una breve rassegna di quanto deciso finora.
COME LA GRECIA.
Il premio di maggioranza andrà al partito e non alla coalizione. Era una delle richieste del Pdl e anche il Pd alla fine ha capito che gli conviene. Sarà del 15% visto che questa soglia è stata considerata inprescindibile da Pierluigi Bersani: “Non un punto di meno”, ha avvertito. Curiosamente l’unico altro paese europeo che ha un sistema del genere è la vituperata Grecia: ad Atene il partito che vince si becca un premio di 50 seggi alla Camera, pari al 16,6% dei posti disponibili. Similitudine che non pare imbarazzare i proponenti.
L’AMMUCCHIATA.
Il sistema che si profila è largamente proporzionale: se non fosse per il premio di maggioranza saremmo ai bei tempi di Mariano Rumor. Col bonus al partito anziché alla coalizione non c’è alcuno spazio per le alleanze preelettorali, i governi si decideranno dopo il voto. Scenario perfetto per quanti – come il presidente della Repubblica – sostengono l’ipotesi di un nuovo governo Monti (o para-Monti) anche dopo le prossime elezioni. Simile, ma diversa la partita che su questo punto giocano Bersani e Casini: l’accordo per allearsi dopo il voto (col democratico a palazzo Chigi) c’è già – magari tirando dentro anche Vendola e Sel, ma non Di Pietro – solo che non si può dire prima, pena la perdita di pezzi consistenti di elettorato che giudicano questo accordo contro natura (questo è valido in particolare per l’Udc che, dicono i sondaggi, lascerebbe per strada circa la metà dei suoi voti).
LISTE BLOCCATE.
Croce e delizia dei partiti, resteranno anche nella legge elettorale prossima ventura per circa un terzo degli eletti: così i caporioni dei partiti potranno ancora nominare circa 200 deputati e 100 senatori. Peraltro, faranno finta di non farlo più: restringendo le circoscrizioni, che ad oggi sembra l’orientamento prevalente, nel listino deciso a Roma ci saranno al massimo quattro nomi, potrebbero finire persino sulla scheda dando l’illusione di una vicinanza fittizia tra eletto ed elettore.
SALVA-LEGA.
Siccome il Carroccio se la passa male e non è certo di raggiungere la soglia nazionale del 5% alla Camera (al Senato potrebbe essere all’8%), i tre saggi hanno pensato bene di introdurre una sorta di clausola di salvaguardia per gli amici padani. In Parlamento potranno entrare anche i partiti che non superano il minimo, ma che portano a casa comunque l’8% in almeno tre regioni (in un’altra versione si parla di cinque circoscrizioni elettorali ma il principio è lo stesso). I leghisti, dunque, potranno allietare la vita anche del prossimo Parlamento, mentre rischiano movimenti della stessa consistenza, al momento, come Sel o Italia dei Valori: avendo più o meno le stesse percentuali in tutta Italia gli sarebbe difficile raggiungere l’8% in tre regioni.
IL KAMASUTRA ELETTORALE
È quello dei collegi uninomali proporzionali, che eleggeranno la maggior parte del prossimo Parlamento. Attenzione all’ultima parola. Si dice: c’è il collegio, la gente vota il candidato. Non è vero: i voti di ogni collegio vengono poi raggruppati per circoscrizione (quando grande, ancora non si sa) e i seggi assegnati proporzionalmente ai candidati che hanno preso la percentuale più alta nei singoli collegi. Insomma, non è affatto detto che chi prende più voti in un collegio venga eletto, né che chi ne prende meno sia escluso. È quello che potremmo definire “il paradosso di Firenze centro”: il Pd non riuscirà mai ad eleggere nessuno in quel collegio perché le sue percentuali nel contado sono ancora più alte, anche se i voti assoluti inferiori. Per di più, questo sistema – già in uso per le province – lascia ampi margini di accordi sottobanco ai leader dei partiti, soprattutto al Sud, dove ancora esistono i pacchetti di voti: mettimi un candidato scarso in quel collegio così eleggo il tizio che mi piace e io farò lo stesso con uno tuo. Per evitarlo, qualcuno propone il recupero dei “migliori non eletti”
QUEL CHE MANCA.
È tantissimo. Finché non si sa quali saranno le circoscrizioni per i collegi e quelle per i listini bloccati non è chiaro quali saranno gli esiti: più sono piccoli, più l’effetto maggioritario è più intenso e viceversa. La partita è tutta lì: tra il ritorno completo al proporzionale (rappresentanza) e una distorsione che privilegi i partiti più grandi (governabilità) è solo questione di misure.
Marco Palombi
e poi il suo giornalaccio e gli altri a ruota come pecore senza andare oltre la semplice ripetere ciò che già si sa cioè che fini è solo la punta dell'icerbeg
Quanto ci costa la scorta di 40 poliziotti per il deputato Berlusconi e i suoi trucchi per conservarla
Una quarantina di uomini divisi in due squadre di 20 ciascuna e due auto blindate per una spesa superiore ai 200mila euro al mese. Vale a dire due milioni e mezzo l’anno. Tanto costano gli uomini dei servizi di sicurezza che ancora oggi stanno appresso all’ex premier Silvio Berlusconi. Senza contare i carabinieri dispiegati dal Ministero degli Interni per servizi ordinari presso le ville di famiglia. Un’eredità che lo stesso Berlusconi si è costruito da solo, a più riprese, con provvedimenti ad hoc e che è riuscito a mantenere anche oggi che è un deputato come altri, solo molto molto costoso. Tanto che gli 80mila euro per la scorta balneare di Fini, da settimane oggetto di furiose polemiche, diventano briciole.
Gli uomini al seguito del Cavaliere, spiegano fonti molto qualificate, hanno trattamenti economici doppi rispetto ai colleghi che svolgono servizi di sicurezza ordinari. Hanno stipendi e prerogative equiparati a quelli dei colleghi dello spionaggio e controspionaggio senza esserlo. Siamo, per essere chiari, intorno ai cinquemila euro al mese. E sono appunto quaranta. I conti sono presto fatti.
Nei suoi mandati, a più riprese, il Cavaliere è riuscito a cambiare le regole sulla sicurezza e imporre uomini di fiducia provenienti dalla sua azienda. Lo si scoprirà anni più tardi, quando i magistrati baresi cercheranno risposte all’andirivieni incontrollato di persone dalle ville del Cavaliere: possibile che nessuno della sicurezza controllasse chi entra e chi esce? Si, perché il premier, proprio per tutelare la sua “privacy”, già dal primo mandato era riuscito a sostituire gli uomini dello Stato con quelli della security di Fininvest e Standa (da quel giorno in poi a libro paga degli italiani). Un’impresa non semplice. Prima di allora, infatti, nessuno poteva entrare in polizia, carabinieri o finanza senza un regolare concorso pubblico. Per garantirsi la “sua” scorta – che obbedisca a personalissimi criteri di fedeltà privata e discrezione pubblica – Berlusconi ricorre allora a un escamotage senza precedenti: grazie alle sue prerogative di Presidente del Consiglio, s’inventa una nuova competenza ad hoc presso i Servizi, gli unici cui la legge consente di assumere personale a chiamata diretta. Nasce così un nucleo per la scorta del presidente che fa capo al Cesis (oggi Aisi, Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna) anziché al Viminale, anche se con l’attività di intelligence vera e propria nulla ha a che fare.
Gli uomini d’azienda vestiranno la divisa sotto la guida dell’uomo che, alla fine degli anni Ottanta, faceva la security alla Standa. E che di punto in bianco si trova capo-scorta del presidente del Consiglio con la qualifica di capo-divisione dei servizi. E si porta dietro almeno altre cinque ex body-guard Fininvest. Col tempo la struttura è cresciuta a ventiquattro unità, poi 31 e infine 40 che stavolta vengono in parte attinte dalle Forze dell’Ordine, ma sempre su indicazione di quel primo nucleo. Che tornerà regolarmente ad ogni successivo mandato. Anzi, non smetterà più di prestare servizio.
Quegli stessi uomini, infatti, sono lì ancora oggi che il Cavaliere è tornato ad essere un deputato. Perché? Perché ha deciso così. E’ il 27 aprile del 2006. Berlusconi ha perso le elezioni e si appresta a fare le valigie e cedere la poltrona e la “campanella” del Consiglio dei Ministri a Romano Prodi. Ma non ha alcuna intenzione di cedere anche quella struttura che i magistrati baresi tre anni dopo definiranno quantomeno “anomala” e che in fin dei conti è una sua creatura. Così, giusto 17 giorni dopo il voto, poco prima di lasciare il Palazzo, Berlusconi vara un altro provvedimento ad hoc che oggi giorno potrebbe chiamarsi a buon diritto “salva-scorta”, nella migliore tradizione delle leggi ad personam. Se ne accorgono, in ottobre, Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sul Corriere, che raccontano come, non fidandosi del professore, la scorta per il futuro Berlusconi abbia provveduto a farsela da solo stabilendo che i capi di governo “cessati dalle funzioni” abbiano diritto a conservare la scorta su tutto il territorio nazionale nel massimo dispiegamento. Così facendo riesce a portarsela via come fosse un’eredità personale, anche se era (e continua a essere) un servizio di sicurezza privato pagato con soldi pubblici. Al costo, ancora oggi, di due milioni e mezzo l’anno.