Continua ancora la tiritera di esponenti politici e di movimenti di cattolici reazionari sulla sospensione della maestra sarda . Tutto ciò Nonostante Sulla vicenda, ormai più che rafferma, della maestra di Oristano sia intervenuto salomonico ( visto che ha inviato gli ispettori , in modo d a dare in contentino a chi si lamentava che le procedure non siano state corrette ) a mettere una pietra tombale ( ? ) il ministro dell’Istruzione Valditara, che precisa che avrebbe dovuto fare il suo mestiere, non fare la propagandista religiosa in luoghi istituzionali , cioè «Anziché insegnare geografia, storia e matematica, la maestra avrebbe fatto cantare inni religiosi o pregare. È quindi una violazione di un obbligo previsto dalla legge. Se poi si tratti di canzoni religiose, di Bandiera rossa o di leggere Repubblica durante l'ora di matematica, non cambia » afferma il ministro. Ora la misura della sospensione non è dunque affatto “esagerata” come in tanti , sottoscritto compreso , avevamo creduto dalle prime frammentarie informazioni, visto che la maestra aveva ricevuto diversi richiami bonari da parte del dirigente, nel corso di diversi mesi, ma lei era evidentemente era troppo ossessionata dall’utilizzare l’innocenza dei bambini per inculcare le sue interpretazioni religiose, anziché fare il lavoro per cui tutti noi la paghiamo. A margine di questa vicenda, in cui tutta la destra bigotta e oltranzista non ha perso occasione ed continua tutt'ora a strumentalizzare la vicenda per strillare al cristianesimo perseguitato, scavalcando organi competenti e stimati professionisti per tuffarsi in considerazioni su argomenti che non conoscono o conoscono appena perchè
Maestra sospesa per le preghiere, «il Ministro non ha alcun potere di revocare provvedimenti disciplinari»
La nota del Ministero dell'Istruzione sul caso di Marisa Francescangeli di Oristano
Sul caso di Marisa Francescangeli, «il Ministro non ha alcun potere di revocare provvedimenti disciplinari, può invece disporre ispezioni per verificare la correttezza dei procedimenti medesimi. La competenza disciplinare è esclusiva dell'amministrazione, non degli organi politici»
Intervengo ancora sula maestra Sospesa dallo stipendio e dall'insegnamento per , secondo la sua versione e la versione dei nostri politicanti per aver fatto recitare delel preghiere a scuola
Alcuni soprattutto coloro mi hanno suggerito la vignetta sotto mi diranno Basta
Ma visti gli ulteriori sviluppi e il schierarsi senza neppure aspettare a differenza delle gerarchie ecclesiastiche che si arrivi alla fine del procedimento in corso dei nostri politici ho deciso di passare da un posizione moderata ad una provocatoria . Infatti se prima m'ero schierato vedere il post : << Quando la laicità viene usata come repressione o per uso politico il caso della maestra elementare di san vero Milis > per poca ed parziale informazione che evidenziava sui media locali , che il procedimento fosse esagerato ed ed attribuibile al fatto che lei avesse fatto dire una preghiera ai bambini , insomma m'ero schierato quasi a difesa dell'insegnante sospesa . Ma adesso che invece ho appreso : 1) che c'è un procedimenti in corso e che i fatti devono essere più gravi del previsto visto che L’atto di sospensione infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico e non na semplice ramanzina del preside della scuola in questione 2 ) ed adesso l'intervento dei nostri politici più conservatori del papa re cioè del pontefice fra cui gli ultimi interventi soccorso per Marisa Francescangeli, la maestra di Oristano sospesacon riduzione di stipendio . Contro il provvedimento che ha colpito l’insegnante si scaglia l’assessore all’Istruzione della Regione Sicilia Mimmo Turano, che in un video sui social lancia la proposta di voler dare alla 58enne un lavoro da consulente. Una sorta di risarcimento materiale da parte dell’esponente leghista per una donna che secondo lui ha subito un’ingiustizia: «È incredibile quanto succede in Italia – ha detto Turano – la maestra che conosce Matteo Messina Denaroviene sospesa per dieci giorni, mentre una maestra che fa recitare le preghiere in classe viene sospesa per venti 20. Che senso ha? – si chiede – Io la prendo come consulente».
e Vittorio Sgarbi sottosegretario alla cultura
Ovviamente in modo strumentale ed in malafede in quanto i loro interventi sono come fa notare Pino Tilocca : << [.... ]dettati dall’ignoranza delle procedure e dei fatti. C’è addirittura chi chiede la cacciata del dirigente scolastico che nella vicenda non ci entra e non ci esce. L’atto di sospensione infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico di Oristano, competente in virtù della gravità dei fatti contestati. Si tratta di un organismo composto da tre dirigenti di alta e documentata competenza giuridica e il cui comportamento è notoriamente caratterizzato da prudenza, sobrietà, equilibrio. Lo prova anche l’atteggiamento di grande professionalità che dimostrano in questi giorni, di assoluto riserbo proprio in quanto consapevoli del carattere riservato di un procedimento disciplinare. [...] dal suo facebook o ripreso da me in La cattiva informazione sulla maestra d'oristano >>
Propongo provocatoriamente a coloro che chiedono di rimuovere coloro che hanno sospeso la maestra se sono coerenti di ritornare al concordato puro cioè i patti lateranensi del 1929 e di abolire le riforme di quello del 1985 .Cosi la facciamo finita ed evitiamo il ripetersi di casi del genere . Tanto in Italia si è laici solo a parole soprattutto perché : << “Lo sanno a memoria il diritto divino e scordano sempre il perdono! >> . ala prossima provocazione
Tiene banco anche oggi la vicenda della maestra di San Vero sospesa dall’insegnamento per 20 giorni. Continuano naturalmente anche i commenti social, tanto più perentori quando dettati dall’ignoranza delle procedure e dei fatti.’ C'è addirittura chi chiede la cacciata del dirigente scolastico che nella vicenda non ci entra e non ci esce .L’atto di sospensione infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico di Oristano, competente in virtù della gravità dei fatti contestati. Si tratta di un organismo composto da tre dirigenti di alta e documentata competenza giuridica e il cui comportamento è notoriamente caratterizzato da prudenza, sobrietà, equilibrio. Lo
prova anche l’atteggiamento di grande professionalità che dimostrano in questi giorni, di assoluto riserbo proprio in quanto consapevoli del carattere riservato di un procedimento disciplinare. Riserbo che invece non sembra informare il comportamento della maestra che appare decisamente inebriata dalla improvvisa notorietà. E come succede spesso a chi parla molto, qualche incongruenza appare emergere qua e la nelle sue dichiarazioni. La prima è l’affermazione di essere stata sorpresa dal provvedimento nei suoi confronti di cui dichiara non aveva cognizione. Questa affermazione non può corrispondere a verità perchè il primo atto di avvio di un procedimento disciplinare è la comunicazione all’interessato che viene informato degli addebiti a suo carico e invitato a presentarsi per un colloquio assistito dal suo sindacato o da un legale, oppure in alternativa a inviare una memoria difensiva. La maestra non può non aver ricevuto questa comunicazione e sapeva quindi benissimo che c’era in atto un procedimento nei suoi confronti.Nella sua prima intervista alla stampa inoltre ha dichiarato di essersi limitata ad un paio di preghiere e alla realizzazione di un rosario.Tutti abbiamo colto la sproporzione fra i fatti dichiarati e l’entità del provvedimento, ma pian piano stanno emergendo elementi e circostanze che danno una dimensione diversa alla vicenda.Per esempio la proiezione di filmati contenenti disastri naturali che vengono attribuiti alla furia del Dio vendicatore dei peccati mondani (maledetti sodomiti) e dell’unzione riparatoria dei bambini con l’olio proveniente da quel busines blasfemo che è Medjugorie.Comportamenti ripetuti per i quali l’insegnante parrebbe aver ignorato i precedenti richiami. In tutto questo è facile rilevare un atteggiamento non troppo equilibrato, peraltro in linea con con la propaganda omofoba abbondantemente presente sul profilo social della protagonista della vicenda.Per questo appaiono fuori luogo le bizzarre dichiarazioni del presidente Solinas vestito da crociato e le frettolose interrogazioni parlamentari tese a innescare una guerra di religione che non ha senso di esistere.Perchè in realtà dalle circostanze non si evidenzia una contrapposizione tra una concezione laica e una religiosa della scuola, quanto il fatto che in nessuna scuola civile possano avere diritti di cittadinanza comportamenti ispirati a superstizioni medievali che mettono in discussione il diritto per i nostri bambini ad avere conoscenze ispirate alla razionalità e ad un apprendimento che ne sviluppi le competenze cognitive.E' insostenibile quindi dire che in questa vicenda ci sia una contrapposizione tra cultura cattolica e cultura laica, che non ci hanno mai scandalizzato due Ave Maria; però l’utilizzo della scuola pubblica per diffondere una subcultura bigotta, oscurantista ed antiscientifica no, questo non è ammissibile.
Voleva solo augurare ai bambini un buon Natale recitando con loro due preghiere. E creando tutti
assieme un piccolo rosario fatto di perline. Il gesto della maestra però non è stato gradito: per lei una sospensione dal posto di lavoro per venti giorni con anche la riduzione dello stipendio. Marisa Francescangeli, maestra nella scuola primaria di San Severo Milis
C'entra ca77o la laicità. Questi talebani dell'anticristianesimo (con l'Islam non avrebbero osato) sono schifosamente violenti.
con il laico intendo questo significato
La laicità, in senso politico, sociale e morale, è lo stato di autonomia e indipendenza rispetto ad ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui o proprio.[1][2] Nel diritto, il principio di laicità rappresenta il principio secondo cui le decisioni umane devono essere basate solo su considerazioni che discendono da dati di fatto, in quanto questi sono slegati da opinioni personali, favorendo così il secolarismo. Generalmente ci si riferisce al termine laicità dello Stato e delle Istituzioni per indicare univocamente lo stato di neutralità e separazione del sistema istituzionale nei confronti delle convinzioni religiose e delle religioni,[3][4] intesa come autonomia dello Stato, aconfessionalità e neutralità dell'ordinamento giuridico e completo controllo temporale dello stato,[5] capace di limitare le ingerenze religiose e garantire la libertà religiosa individuale, senza tuttavia al contrario imporre uno stato etico.[6] [ .... segue su Laicità - Wikipedia ]
intendo riferirmi a quei genitori (ovviamente non tutti ) che sono lamentati in quanto vedono in ogni manifestazione religiosa solo ed esclusivamente come qualcosa di confessionale ignorando in buona o in malafede che una religione non è solo confessionale ma è anche cultura ed spiritualità . Così come mi riferisco al preside /dirigente scolastico che invece di ascoltare anche gli altri genitori ed eventualmente i bambini ha attuato tale sanzione verso l'insegnante non so quanto di legale sia . Infatti sono quasi 15 anni cioè da quando ho preso la laurea ed da quando mia madre ex insegnante di lettere alle scuole medie è andata in pensione e da quando mia zia materna ex dirigente scolastica delle elementari (ora primarie ) è morta che non m'interesso più di tanti dal punto di vista legislativo della scuola. Penso però che qui sia mancato il buon senso da parte dell'insegnante ( se mai avesse violato legge ) perché non avrebbe tenuto conto che fra i bambini e le famiglie ci può essere anche chi non crede o non pratica la religione ., del preside / dirigente scolastico che come ho detto prima avrebbe dovuto sentire tutti i genitori quelli s favore della maestra sia e quelli contrari oltre che l'insegnante . E poi decidere se ci fossero violazioni d'applicare la legge . Qui il provvedimento in questione mi sa di repressione e di censura. Perchè : 1) non sono stati sentiti tutti i genitori ma solo quelli che s sono lamentati ., 2) non c’era il tempo utile per produrre materiale a suo favore. Questo però viene negato. Intanto, secondo l'unione sarda Francescangeli chiede alla scuola di poter fare l’accesso agli atti per capire bene quali fossero le accuse mosse contro di lei: «Mi hanno contestato di aver fatto pregare i bambini, di aver realizzato un rosario ma anche di averli terrorizzati quando, prima di Natale, avevo spiegato la pericolosità del fumo, dopo varie domande da parte dei piccoli. Una lezione educativa insomma». La maestra si è rivolta ad un legale: «Stiamo preparando il ricorso da presentare in Tribunale. Quindi penso che se l'insegnante non ha violato nessuna legge come da lei dichiarato non sia indipendentemente dal fatto che sia una cattolica bigotta da punire in quel modo visto che non ha fatto altro che insegnare a bambini un po' di religione .
soprattutto perchè sempre secondo l'unione sarda
Insomma, per me normalità, non mi sembrava di avere fatto nulla di grave. In tutte le mie classi non c'è un bambino che non presenzi durante l’ora di religione». C’è però chi non ha gradito il gesto. Due mamme si sono lamentate dell’accaduto con il dirigente scolastico Alessandro Cortese: «A quel punto - racconta la maestra - sono stata convocata per partecipare a un incontro con questi genitori e il preside. Mi sono persino scusata del gesto, ricordando però che all’inizio dell’anno avevo chiesto a tutti i genitori il permesso di poter recitare con i bambini alcune preghiere. Nessuno si era dimostrato contrario».
La maestra sospesa, quell'accanimento omofobo, le presunte unzioni dei bambini con l'olio santo, i cataclismi spiegati come castigo di Dio per la malvagità dell'uomo.
Così, per completezza d'informazione.
Come andavo dicendo ieri sera, la storia delle preghiere mi sembrava un tantinello costruita per montarci un caso ad uso politico.
Riguardo l’insegnante sarda sospesa per due settimane perché recitava l’Ave Maria e il Padre Nostro a scuola con gli alunni, non sono d’accordo sulla sanzione esagerata, ma c’è da dire che la scuola non è un luogo di preghiera ed è sbagliato il contesto, soprattutto in uno stato laico come quello italiano.
Se si fosse parlato di insegnare la storia di una religione sarei stato d’accordo con la maestra, ma la preghiera lasciamola ai luoghi di culto.