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8.4.23

La cattiva informazione sulla maestra d'oristano da Pino Tilocca

Tiene banco anche oggi la vicenda della maestra di San Vero sospesa dall’insegnamento per 20 giorni. Continuano naturalmente anche i commenti social, tanto più perentori quando dettati dall’ignoranza delle procedure e dei fatti.’ C'è addirittura chi chiede la cacciata del dirigente scolastico che nella vicenda non ci entra e non ci esce .L’atto di sospensione  infatti è stato preso dall’ufficio procedimenti disciplinari dell’Ufficio scolastico di Oristano, competente in virtù della gravità dei fatti contestati. Si tratta di un organismo composto da tre dirigenti di alta e documentata competenza giuridica e il cui comportamento è notoriamente caratterizzato da prudenza, sobrietà, equilibrio. Lo

prova anche  l’atteggiamento di grande professionalità che dimostrano in questi giorni, di assoluto riserbo proprio in quanto consapevoli del carattere riservato di un procedimento disciplinare. Riserbo che invece non sembra informare il comportamento della maestra che appare decisamente inebriata dalla improvvisa notorietà. E come succede spesso a chi parla molto, qualche incongruenza appare emergere qua e la nelle sue dichiarazioni. La prima è l’affermazione di essere stata sorpresa dal provvedimento nei suoi confronti di cui dichiara non aveva cognizione. Questa affermazione non può corrispondere a verità perchè il primo atto di avvio di un procedimento disciplinare è la comunicazione all’interessato che viene informato degli addebiti a suo carico e invitato a presentarsi per un colloquio assistito dal suo sindacato o da un legale, oppure in alternativa a inviare una memoria difensiva. La maestra non può non aver ricevuto questa comunicazione e sapeva quindi benissimo che c’era in atto un procedimento nei suoi confronti.Nella sua prima intervista alla stampa inoltre ha dichiarato di essersi limitata ad un paio di preghiere e alla realizzazione di un rosario.Tutti abbiamo colto la sproporzione fra i fatti dichiarati e l’entità del provvedimento, ma pian piano stanno emergendo elementi e circostanze che danno una dimensione diversa alla vicenda.Per esempio la proiezione di filmati contenenti disastri naturali che vengono attribuiti alla furia del Dio vendicatore dei peccati mondani (maledetti sodomiti) e dell’unzione riparatoria dei bambini con l’olio proveniente da quel busines blasfemo che è Medjugorie.Comportamenti ripetuti per i quali l’insegnante parrebbe aver ignorato i precedenti richiami. In tutto questo è facile rilevare  un atteggiamento non troppo equilibrato, peraltro in linea con con la propaganda omofoba abbondantemente presente sul profilo social della protagonista della vicenda.Per questo appaiono fuori luogo le bizzarre dichiarazioni del presidente Solinas vestito da crociato e le frettolose interrogazioni parlamentari tese a innescare una guerra di religione che non ha senso di esistere.Perchè in realtà dalle circostanze non si evidenzia una contrapposizione tra una concezione laica e una religiosa della scuola, quanto il fatto che in nessuna  scuola civile possano avere diritti di cittadinanza comportamenti ispirati a superstizioni medievali che mettono in discussione il diritto per i nostri bambini ad avere conoscenze ispirate alla razionalità  e ad un apprendimento che ne sviluppi le competenze cognitive.E' insostenibile quindi dire che in questa vicenda ci sia una contrapposizione tra cultura cattolica e cultura laica, che non ci hanno mai scandalizzato due Ave Maria; però l’utilizzo della scuola pubblica per diffondere una subcultura bigotta, oscurantista ed antiscientifica no, questo non è ammissibile.




25.9.22

Uccise come Masha Amini o Rieducate alla sharia. Così vengono punite le iraniane accusate di "mal velo" e i pseudo influenzer che intervengono su tutto sono zitti

 davanti  a quello che   sta  succedendo  in Iran   mi  chiedo   ma     i  famosi  o meglio  i pseudo influenzer    che intervengono    su tutto  e  tutti    stanno  zitti   ?   Infatti   


[...]  Le ragazze iraniane che vengono in Italia del velo non ne vogliono sapere, e sono convinta che la maggior parte di quelle che lo indossa lo fa per le pressioni della famiglia". Ad assicurarcelo è Nazli, 28 anni. Nessun hijab, sulla sua testa c’è il cappellino di una nota squadra di baseball americana. È una millenials e ha uno smartphone in mano. "Per Masha c’è stata una buona mobilitazione anche in Italia, sui social tanti utenti hanno condiviso e denunciato l’accaduto, ma che fine hanno gli influencer?", si domanda. "È mancato il supporto delle persone influenti. Le donne che hanno un seguito sui social e che si sono esposte sono state poche. Non c’è stata quella adesione che abbiamo visto con il caso Floyd e il Black lives matter". Come mai? "È come se l’argomento non avesse appeal, sembra che il velo sia qualcosa di sacro e intoccabile e che se non sei musulmano non puoi permetterti di giudicarlo", risponde.[...  ]

dal portale  \  aggregatore    https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/ fonte  l'articolo  :   "Rieducate alla sharia". Così vengono punite le iraniane accusate di "mal velo"   di Elena Barlozzari   de  IL  Giornale  Ieri 21:36


Ed   ecco  la  mia   provocazione .  Se  si è  vero   che   il velo islamico  (  uso  tale termine  per  differenzialo   nonostante    la  comune  origine  da quello   cristiano  \  cattolico )  come    lo  definisce    sempre    l'articolo   sopracitato   e  linkato    nelle  righe precedenti  :  << Non si può banalizzare né decontestualizzare. Non è uno slogan né un accessorio alla moda. Ci vuole cautela e l’Occidente non può usarlo come simbolo di libertà. Ce lo insegnano Masha Amini e le tante iraniane che in questi giorni stanno protestando nel suo nome e per la loro autodeterminazione. Chi il velo lo conosce e lo subisce, lo brucia. È quello che sta accadendo nelle piazze della Repubblica islamica dell'Iran: a Teheran, Mashhad, Tabriz, Rasht, Isfahan e Kish. Centinaia di hijab dati alle fiamme. La 22enne curda è stata percossa dalla polizia morale lo scorso venerdì. [...] >> perchè    non chiedono  pubblicamente   che  : le  mogli  dei capi di stato  che   che  vanno in  vaticano  ,   le  suore  ed  in certi  paesi tradizionali    del sud  e  delle  isole  anche  al di fuori   delle  chiese     o  ai matrimoni  la  donna     non sia  velata  o  a testa  coperta  ? Concludo  rispondendo  cosi  a  miei  utenti ed  amici  di destra  che mi  hanno    classificato \  etichettato  come   filo  islamico perchè    vedo il velo o coprirsi i  capelli   come segno di libertà    dico   che si  il  coprirsi i  capelli   non  è  simbolo  di libertà ma  per  alcune  culture   esso  è  un  segn  identitario   \ tradizionale   e  come   tale    ,  se è  spontaneo   ed  non obbligato   imposto  come in molti regimi    teocratici  come  l'iran  ,  va  rispettato   e  compreso .  qui  sta  la  verà laicità  di cui   molti  si  fanno  ipocritamente  portatori   e  rappresentanti   del  vaslore  della laicità



6.6.22

Sbaglia chi sfrutta la violenza sulle donne per seminare altro odio



leggi anche  
https://www.repubblica.it/commenti/2022/06/06/news/parita_genere_donne-352618168/




L’aggressione delle sei giovani amiche che tornavano in treno da Gardaland, e che sono state molestate da un gruppo di giovani di origini nordafricane, rappresenta qualcosa di estremamente grave. Tanto più che alcune delle frasi urlate alle ragazze, in particolare: “Le donne bianche qui non salgono”, ricordano in maniera imbarazzante le parole che, per secoli, sono state scagliate contro le persone nere. Un fatto molto grave, come dice La marzano su repubblica dicevo. Esso illustra bene quel senso di impunità che
alimenta la logica assurda e violenta del branco, quella logica che si scatena quando un gruppo di individui – spesso giovani, si ritrovano insieme e, dopo aver designato una o più vittimesi accaniscono brutalmente contro di loro. Con l’aggravante che, in questo caso, si è trattato di un branco di ragazzi neri convinti di poter trattare un gruppo di adolescenti come oggetti, non solo perché femmine, ma anche perché bianche. Una logica di violenza alimentata senz’altro dall’atavica cultura dello stupro. Sebbene oggi siano spesso i più giovani a insegnare ai più grandi che le molestie legate al sesso, al genere e all’orientamento sessuale sono un retaggio del passato. << A meno che >>Marzano << le la Marzano << non crescano all’interno di ambienti gretti, misogini e omofobi, non leggano gli stessi libri che leggono i propri contemporanei, non vedono le stesse serie e non ascoltino la stessa musica. >>Oppure vengano da paesi in cui il radicalizzarsi dell’Islam fondamentalista giustifica l’umiliazione e la cancellazione delle donne. La violenza è sempre inaccettabile, indipendentemente dal colore della pelle, dal credo religioso, dal sesso o dall’orientamento sessuale dei carnefici e delle vittime. Esattamente com’è inaccettabile che tante ragazze e tante persone omosessuali e trans debbano ancora oggi crescere sapendo che dovranno fare attenzione a come si vestono, a quanto bevono, a dove vanno e alle persone che frequentano, per evitare di subire stupri o molestie. Quand’è che anche le donne e le persone omosessuali e trans saranno libere di non dover sempre cercare di tenere tutto sotto controllo? Ma è anche inaccettabile che i seminatori di odio, e tutte e tutti coloro che hanno contribuito ad affossare la legge contro l’omotransfobia e la misoginia, vengano adesso a fare la morale a “quelli di sinistra”, come dicono loro, perché non avrebbero, sempre secondo loro, dato sufficientemente rilevanza al fatto che i molestatori erano ragazzi neri. Il tutto, ovviamente, con toni estremamente violenti. Senza capire che, in questo modo, alimentano l’odio e la violenza, e non contribuiscono affatto a smantellare la cultura dello stupro. >>Anzi ne diventano, in fondo, i principali promotori e divulgatori .Penso che possa esistere una ostilità nei confronti del bianco ma pensiamo forse che dopo secoli di razzismo e violenza non possa esistere un razzismo al contrario? Riguardo invece alla violenza sessuale qui non c'entra il colore della pelle qui entra in campo la categoria maschile, il maschio che non rispetta la categoria femminile, che usa violenza, sostenuto nello specifico dal branco, per continuare a dettare l'oppressione e la supremazia degli uomini.



16.4.21

ma finitela di strumentalizzare le dolorose vicende dei figli della luna . Il caso di Malika

 in sottofondo 
Alice  - F.  de  Gregori


Lo so che     che  sarò  accusato   di :  minimizzare  la  sua  vicenda  e  d'essere  omofobo e transfobico  perchè critico    vedere  post    precedente  sulle  mie obbiezioni al    il decreto Zan . Cosa  ben 
lontane  da me  ,  ma  chi  :  1)  mi segue  con assiduità    .,  2)  chi  ha  un po'  d'onesta   culturale   e  vede  lontano  s'accorge  che   sono  l'apposto   e    che  la  sua  dolorosissima  (come quelle  di molte     che  rimangono nell'ombra  e  nascoste  ed  in  silenzio )   ma la  vicenda  è  strumentalizzata sia   in buona fede    (  come nel  caso sotto riportato )     sia   per  opportunismo    \  radical  chic    

Cacciare la propria figlia, una ragazzina di 22 di casa e cambiare la serratura perchè ama una ragazza è inaccettabile! Diamoci una mano 🤚
#DiamociUnaMano #DdlZan 
Vanity Fair Italia

Photo by Francesca Losappio







 da i  fautori  a  tutti i  costi    del  decreto Zan   e del politicamente   corretto . 
  Infatti   leggo   nell'articolo  sotto    riportato   alcuni retroscena   ignorati  dai media  ufficiali  sulla  sua  vicenda  .

da  https://feministpost.it/magazine/primo-piano/omissis-su-malika/

La storia di Malika è orripilante, questo è certo. Quando in una famiglia girano espressioni tipo “Ti taglio la gola”, le cose stanno andando veramente molto male. Probabilmente sono espressioni abituali quando corre violenza domestica. E la violenza sulle donne è un fenomeno incredibilmente diffuso. Solo che stavolta, diversamente dal solito, la violenza verbale è stata registrata e trasmessa online e in tv.

Malika Chalhy ha un fratello che si chiama Samir, suo padre si chiama Aberrazak (l’origine è marocchina).

 La madre invece è italiana. Gira una foto con tutta la famiglia velata: la foto è vera -tratta dal profilo FB del padre- non si tratta di un fake, ma le donne portano il velo in occasione di una festa. Non sappiamo quindi se la famiglia di Malika sia una famiglia islamica tradizionalista. Sappiamo però per certo che tutti i media hanno deliberatamente omesso di dire che il padre di Malika è di cultura musulmana.
Può essere che questo (difficile) non abbia nulla a che fare con il comportamento della famiglia nei confronti della ragazza. Può essere invece che le origini offrano una significativa chiave di lettura.
Più ancora che le terribili, viscerali e rabbiose parole della madre, colpiscono le minacce del fratello Samir: “ti taglio la gola”, “sei una tumorata lesbica”. Oggi è abbastanza difficile che un ragazzo sui vent’anni reagisca in questo modo alla notizia che sua sorella è omosessuale. Può rimanerci male, restare perfettamente indifferente oppure solidarizzare con lei. Quel tipo di reazione parla di una cultura del controllo, del possesso e del dominio che oggi dalle nostre parti, tra fratelli e sorelle, è del tutto inusuale (nel passato non lo è stata). Quindi di un atteggiamento robustamente patriarcale, che attiene al dovere di salvare l’onore della famigliatrasmesso in chiave patrilineare e garantito dalle donne di casa costrette alla trasmissione dei “valori” e all’autosessismo genealogico. Ma qui ci muoviamo nel campo delle ipotesi.
Restando alle certezze: Malika è stata trattata in modo orribile; i media hanno deliberatamente scelto di non parlare delle origini della famiglia. Una scelta ideologica che somiglia molto al silenzio sugli stupri “etnici” nel Nordeuropa: la stessa polizia svedese ha ammesso che per lungo tempo aveva taciuto sulle violenze sessuali a opera di giovani immigrati per non offrire argomenti alla destra xenofoba. Anche in questo caso si ritiene più opportuno e più corretto puntare l’obiettivo su un’omofobia generalizzata che sulla cultura del dominio patriarcale.
Ma la storia di Malika, che si è giustamente ribellata, potrebbe forse somigliare più di quanto appaia a quella della pakistana-bresciana Hina Saleem, uccisa dal padre con l’aiuto di parenti perché aveva un fidanzato italiano e voleva vivere come tutte le sue amiche: 12 anni dopo la sua morte il fratello Suleman ha rimosso la foto dalla sua tomba al cimitero perché in quella immagine appariva “troppo spogliata”. Potrebbe, dico: ma l‘ipotesi va messa in conto. E non può essere messa in conto se, contro ogni deontologia, i media nascondono parte delle notizie, potremmo anche dire le censurano per non andare a cercare guai e non apparire culturalmente scorretti.

Hina Saleem

Da meticcia “interna” (padre del Nord, madre di origini meridionali), la mia vita e il mio corpo sono stati campo di battaglia tra una cultura violentemente patriarcale, paradossalmente incarnata da una madre a sua volta vittima e ribelle, e una cultura decisamente più aperta di cui era portatore mio padre, figlio e nipote di donne già emancipate. Conosco intimamente quelle dinamiche, e le riconosco ogni volta con profondo dolore.Forse Malika è vittima di omofobia, e si presta benissimo come simbolo della battaglia per il ddl Zan -che dovrebbe concentrarsi su questo e lasciar perdere l’identità di genere-. O forse le cose non sarebbero andate diversamente se Malika avesse avuto un fidanzato maschio che non piaceva a casa. Forse, più ordinariamente -e ci sta dentro tutto- Malika è vittima del dominio maschile, quello che riempie le statistiche e nella sua “naturalità” continua a non fare notizia.

                                    Marina Terragni

AGGIORNAMENTO

Mentre  mi accingo   a premere  il  tasto  pubblica  , leggo sul  grupPo  facebook   I-dee  quest'articolo  di  https://www.dailymuslim.it/

La giovane Malika proviene da una famiglia non credente

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Malika Chahly, di anni 22, che avrebbe fatto coming out, rivelando la sua omosessualità è in parte marocchina, ma la famiglia non sarebbe particolarmente credente.I media italiani hanno prima accusato la Chiesa Cattolica, che non è solo quella dei vari Pillon e Adinolfi, ma è composta anche da lgbt credenti ed ora, accusano la religione musulmana, dimenticando che se è vero che molti nordafricani sono musulmani sunniti, non è scontato che un marocchino sia di religione islamica e che segua i dettami della fede. Inoltre, è bene ricordare, che nella stessa Umma vi sono voci discordanti sulla questione gay: si passa dalla condanna penale all’idea che sia una normale inclinazione. Non mancano infatti persino imam apertamente omosessuali, come l’algerino Ludovic Mohamed Zahed, passato dal letteralismo al “liberalismo”.

 Ecco che  al di là del credo    religioso  della famiglia   sempre  di  violenza   e discriminazione   della diversità si tratta 

 



20.7.19

Come il caso Bibbiano è diventato uno strumento di guerra sporca contro PD e comunità LGBT ed allo stesso tempo dall'altra parte si sminuiscono le responsabilità del pd



alla faccia di che dice che la politica non c'entra nel caso bibiano   e  di chi si  lamenta   quando ne parlo     e che dovrei aspettare  il processo  .  allora  lasciamo   disinformazione   e  fango  a ste   merde ?

https://www.esquire.com/it/news/politica

DI SIMONE ALLIVA 18/07/2019


Come il caso Bibbiano è diventato uno strumento di guerra sporca contro PD e comunità LGBT
Se pensavate che la politica italiana non potesse scendere più in basso, sappiate che Di Maio e la Lega stanno usando un caso di cronaca per cercare di associare PD e pedofilia.




GETTY IMAGES



E allora cosa pensate dei fatti di Bibbiano, da che parte state, in quale tifoseria vi iscrivete? Da nessuna, dovremmo poter dire. Di fronte alle notizie orribili che arrivano dall’inchiesta “Angeli e demoni”, in cui alcuni bambini sarebbero stati manipolati e sottratti alle famiglie di origine per darli in affido ad altre, dovremmo poter dire: scelgo il silenzio. Mi allontano da questo circo osceno di opinioni nette, urlate. È certo una storia nera, orribile. Prima o dopo sapremo con certezza dalle carte giudiziarie e dai processi chi sono le vittime e i colpevoli in questa vicenda di abusi di potere, sulla quale davvero non ci sono parole che bastino. Funzionari pubblici, assistenti sociali e psicoterapeuti, bambini allontanati intenzionalmente dalla propria famiglia. E ancora le accuse di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso e lesioni personali gravissime.
La scena è questa. Basterebbe questo. Invece no. Questa è una vicenda di cronaca che parla da sola, eppure media e politica hanno deciso di trasformarla in altro per il proprio tornaconto elettorale e non solo. “Angeli e demoni” è già il titolo perfetto, ricorda già un altro romanzo di successo. Una fiaba nera con orchi e torture, lobby potentissime (quella Lgbt naturalmente) e l’eterno ritorno dei comunisti mangiatori di bambini. È questo l’effetto che fanno, del resto, certi dibattiti tv e certe riflessioni lette in questi giorni.
A Ferrara Fratelli d'Italia ha proposto di indagare sull'orientamento sessuale delle famiglie affidatarie: un altro passo verso il triangolo rosa sui cappotti degli omosessuali
Ma ci sono i fatti e poi ci sono le opinioni. Sembra inutile scriverlo ma ci siamo lasciati divorare dalle opinioni. Come succede ormai da tempo in questo paese sempre acceso. “Angeli e demoni” parla di un sistema in cui i bambini erano indotti a raccontare violenze subite dai familiari. Il motivo è chiaro: soldi. Ogni famiglia riceveva tra i 600 e 1200 euro al mese; mentre gli psicologici che supportavano i bambini avrebbero preso circa 135 euro a seduta.
Questi i fatti. Questa la scena. Ma come sempre la scena non conta, non interessa. Quello che non si vede affascina, seduce e aumenta il consenso: l’elettroshock somministrato ai bambini per fare il “lavaggio del cervello” ( notizia che non ha mai trovato riscontro). L’arresto del sindaco Andrea Carletti del Partito Democratico. Carletti viene arrestato “in merito alla presunta violazione delle normative degli appalti. Non ha accuse in concorso con le violenze ai bambini”. Non importa, conta solo quello che non c’è: Luigi Di Maio pubblica un post su Facebook che non lascia dubbi: “ARRESTATO” scrive in caratteri cubitali per il “business orribile sui minori”.
Il Partito Democratico viene ribattezzato “Partito di Bibbiano”. L’hashtag che si diffonde è definitivo: #PDofili. E ancora vignette, insulti e anche tentate aggressioni come l’irruzione da parte di due militanti di Forza Nuova nella sede nazionale del PD a Roma. Alle accuse su Moscopoli che travolgono la Lega di Matteo Salvini, i leghisti rispondono “Parliamo di Bibbiano”. La difesa somiglia a quei giochini che fanno i bambini in età prescolare: pari e patta, specchio specchio, quei giochi lì.
Poi, nella fiaba nera di Bibbiano, entra in scena un altro antagonista: il gender. “Il mostro arcobaleno vuole i vostri figli in pasto”, scrivono i militanti di Forza Nuova mentre ritraggono una signora intenta a mangiare un bambino (ricorda qualcosa?). Perché? Semplice: tra gli affidi manipolati c’è anche il caso di una bambina assegnata a una coppia di due donne, anche loro indagate per maltrattamenti.
Un caso gonfiato dai soliti noti: le associazioni omofobe come Pro-Vita, il giornale diretto da Belpietro, per fare alcuni esempi. A Ferrara Fratelli D’Italia ha presentato un’interpellanza per chiedere al Comune di entrare nella privacy dei genitori affidatari ferraresi e di quantificarli in base all’orientamento sessuale. Cioè schedare le famiglie arcobaleno. Un altro passo verso il triangolo rosa sul cappotto per gli omosessuali.
“Il mostro arcobaleno vuole i vostri figli in pasto”, scrivono i militanti di Forza Nuova
Il problema nella narrazione di Bibbiano resta la cortina tossica che lascia dietro. Le campagne ideologiche creano effetti domino. Mentre una parte di popolazione riesce a comprendere, non lasciarsi distrarre dall’obbligo di indignazione permanente, moltissimi non riescono a fare filtro per merito o per colpa. La Fiaba Nera di Bibbiano alimenta quel vento misterioso che non si sa da dove viene ed è inutile cercare, un vento dentro che gonfia il discorso d’odio, prende a pugni la pancia di un pezzo non minoritario della popolazione e poi incendia i tessuti sociali. È un tema di prossimità. Il vicino di casa legge dell’ex psicologa lesbica che “strappava i figli ai genitori per darli in pasto al gender” e reagisce in un unico modo: prendendo di mira chi trova assimilabile alla notizia, a prescindere dalla responsabilità personale.
Ci siamo seduti su una bomba mentre la morbosità e lo squilibri tra informazione e disinformazione sta portando la conflittualità di su un altro livello. Se anziché urlare nel mucchio ci occupassimo di capire eviteremmo tutto questo. Basta fare domande semplici, quelle che fanno i bambini. Tipo: se la psicologa lesbica fosse stata eterosessuale e avrebbe dato la bambina in affido a una coppia etero, l’abuso d’ufficio sarebbe meno grave? Ribaltare quel dettaglio su un altro piano ridimensiona la colpevolezza? Il fatto che la madre affidataria sia l’ex compagna incide sul piano penale? Aggiungere particolari voyeuristici non cambiano il rilievo penale della vicenda e neanche la responsabilità individuale. Eppure qualcuno ha inventato “il movente ideologico Lgbt dietro il complesso sistema degli affidi” – le parole sono del consigliere ferrarese Soffitti. Un movente che oscura l’intera vicenda solo perché una delle sette coppie è una coppia lesbica. Un dettaglio che diventa così la storia, la fiaba nera mentre il resto è contorno. Siamo tutti dentro, attori e spettatori, vittime di un sortilegio che ci intrattiene e ci fa avvelena, incapaci di fare silenzio e in attesa del primo tragico finale.


  riporto    qui     questa interessante  discussione  (  è ancora  in corso  aspetto  la contro  risposta  )      avvenuta     ed  in corso  qui  sulla pagina  facebook  

Daniele Lo Zio Tarasco I Amme' 'o PD Nun me piace. 
Ha troppi torti e troppe scelte 
conservatrici-reazionarie sulla coscienza.

Ma sul terribile caso di Bibbiano 
il PD non c'entra nulla.
Il sindaco PD di Bibbiano non è responsabile degli illeciti sugli affidi.
La responsabilità Penale , Morale , Giuridica , Sociale , Professionale è delle Assistenti Sociali che gestivano i casi dei minori.
Della Responsabile del Servizio Sociale ( poi bisogna vedere se il socio assistenziale è gestito in proprio o in un consorzio.) che autorizzava, avallava le pratiche ( è il responsabile del settore e il responsabile del servizio che firma e deve controllare ),
Del tribunale dei minori che deve decidere deliberare l'allontanamento e l'affido ( in comunità o in famiglie ) dei minori segnalati e seguiti dai servizi.
Dei " periti " in questo caso dello psicoterapeuta Dott. Foti di Hansel e Gretel di Moncalieri TO, e degli operatori , educatori e assistenti sociali e psicologi e chi altro ancora, che hanno poi fatto le relazioni finali. In base ai " protocolli " specifici sulla osservazione e la rela zione con i minori , ad es. Il protocollo di Noto, stilato e riconosciuto dalla comunità scientifica sociale italiana.
Ma questo è l'aspetto tecnico .
C'è un aspetto Sociale Politico.
Il Dott. Foti, non riconosceva il protocollo di Noto. Aveva sviluppato un suo metodo, che era diventata SCIENZA, in cui il minore non lo si ascoltava osservava , in modo razionale , empatico, non verbale , usando tecniche non invasive/manipolative, ma lasciandogli libertà di esprimersi tramite il disegno ( la tecnica più usata ) ma anche con il racconto/fiaba , il canto autoreferenziale e altre tecniche delle artiterapie e della comunicazione non verbale )
Ma intervenendo con suggerimenti, interpretazioni, forzature, con la presunzione certa dell'abuso subito dal minore.
Il " metodo " Foti/Hansel e Gretel, era usato come formativo da molti servizi socio assistenziali. E in molte comunità per minori come metodo di " osservazione " dei minori e degli operatori.
Personalmente DIFFIDO di chi ha granitiche certezze, di chi non subirà mai di se stesso e del proprio operato.
Da anni il Tribunale dei Minori di Torino non usa il Dott. Foti come perito/consulente/giudice onorario, ma il Dott Foti è stato spesso nominato come perito di parte nei casi di affidamento tra coniugi.
Quello che è aberrante è il mercimonio , il LUCRARE sui bambini ( così come il lucrare sui rifugiati e richiedenti asilo ) che è stato fatto a Bibbiano. MA.... Per fortuna è stato scoperto.
Quello che mi stupisce oggi è il silenzio degli ordini di Psicologi e Assistenti Sociali, dei Tribunali dei Minori, dei Servizi Sociali , specie quelli piemontesi che si avvale ano dei servigi di Hansel e Gretel.
In tutto questo, cari merdaioli fascio leghisti e pentastellati che : " i bambini di Bibbiano, gli altri possono esser buttati in mezzo a una strada o morire annegati nei mari.
In tutto questo il PD non c'entra.
C'entra invece l'assenza di un agire sociale umano e non solo professionale.
C'entra l'assenza di verifiche e controlli.
C'entra l'assenza di formazione verificata e di supervisione.
Ma io sono solo un Musicoterapista che si è schierato dalla parte dei minori , del disagio , dell'handicap. Che prova a lavorare coi loro tempi , non con il tempo digitale o analogico, ma con il tempo individuale del disagio e della disabilità.
Ma io sono solo un vecchio brontolone oramai insofferente.
2

10.5.19

LETTERA APERTA A PAOLA E CLAUDIO REGENI SULLE POLEMICHE CONTRO VECCHIONI


 vedi anche  


Spett  Paola  e  Claudio  Regeni

Non capisco  (  ma  rispetto  )   dove  la  canzone  di Vecchioni   possa  offendere  i vostri sentimenti   visto   che   (  almeno  io  gli do questa  lettura  semantica  al testo     )  in essa    si nota a  differenza  di altre  canzoni fatte per  vittime  (  esempio  quelle  fatte per  Carlo  Giuliani  )  l'assenza   di    mitizzazione  ed  esaltazione   della  sua  persona  . Ma  soprattutto   c'è la  volontà' di    tenere  viva,    senza  scadere  in retorica  ed  strumentalizzazione  , una denuncia di quello che  è  successo  ed  hanno fatto   perché non diventi solo un ricordo  .
 Sono però   d'accordo con voi    con  quanto   avete detto al  corriere  della sera   : << (...)   
Se qualcuno ha qualche informazione utile o qualche scoperta che noi non abbiamo, venga da noi a raccontarla e poi scrive i libri. Chi ha fatto libri su Giulio è gente che ha tempo a disposizione, tempo di fare copia e incolla. A noi i libri copia incolla non servono >>  . Ma  non  concordo  con la   vostra  richiesta   al  cantautore   di   rinunciare al brano  , perché non si  può   e  limitare  la   libertà espressiva, non  si può togliere una canzone   ad  un  autore     a  meno che  essa    (   cosa  che  non mi  risulta    da  lettura  del testo )   diffami   e  insulti  la   sua  memoria .
Giulio, ecco il testo della canzone di Roberto Vecchioni dedicata a RegeniQuindi    penso  che  : << si tratti di un’incomprensione.  >>    come dice  sempre  sul  corriere anche  Sergio Staino   <<  La canzone di Roberto vuole essere un atto d’amore. Credo sia [    dalla lettura  del testo    corsivo mio   ]  rispettosa del dolore e dei sentimenti dei genitori di Giulio. Lo capisco quando viene cantata in concerto nei teatri. C’è sempre una standing ovation quando termina il pezzo. E non è per Roberto. Ma tutta per Giulio >>.
Infatti  se   il cantante   avesse  voluto  strumentalizzare   o sfruttare  il nome  di Giulio  l'avrebbe  : cantata  in TV ,   o  pubblicizzata    di  più   visto che  il cd  è uscito il 9 novembre 2018  ed  la  canzone   era    quasi passata   nell'opinione pubblica  inosservata   visto  che  , da quel che  mi risulta   non essendo  un fans sfegatato  di Vecchioni  , che  l'autore  nella promozione del suo disco  nei vari salotti musicali  \  televisivi    che  si fanno  per  pubblicizzare   il proprio disco   non la  citava   pubblicizzava   affatto   . Infatti  ecco  la  sua  promozione  ufficiale

L'INFINITO: IL CONCEPT ALBUM DI ROBERTO VECCHIONI IN USCITA IL 9 NOVEMBRE
A distanza di cinque anni dall’ultimo lavoro discografico, il 9 novembre esce “L’infinito”, il nuovo album di Roberto Vecchioni, già in preorder in versione autografata a questo link: https://musicfirst.it/609-roberto-vecchioni-l-infinito Il lavoro racchiude 12 brani inediti, con musica e parole del Cantautore, e sarà disponibile in formato CD, in edizione Deluxe arricchita dal saggio “Le parole del canto. Riflessioni senza troppe pretese” e in Vinile Limited Edition.L’album contiene l’eccezionale ritorno sulla scena musicale di Francesco Guccini che, per la prima volta, duetta con Roberto nel singolo “Ti Insegnerò a volare”, ispirato al grande Alex Zanardi, da oggi in radio!Un album manifesto, “non 12 brani - come spiega Vecchioni - ma un’unica canzone divisa in 12 momenti”, in una dimensione temporale verticale che rinvia al tema dalle suggestioni letterarie: la necessità di trovare l’infinito al di qua della siepe, dentro noi stessi.
 Inoltre   concordo   , leggendo più volte il testo ,   con quanto  dichiarato    sempre  sul corriere  dallo stesso   V. : << (...)   è una canzone simbolo, in cui la madre protagonista è in realtà una madre universale. Come Andromaca, la mamma di Cecilia nei Promessi sposi,Ida per la Morante o la Madre coraggio di Brecht. Al centro del pezzo ci sono le mamme del mondo, e i loro figli meravigliosi. Si fa accenno alla vicenda di Giulio, ma in maniera corretta e innamorata, senz'altro dalla sua parte. Per questo non credo di aver leso alcun diritto della signora, che conosco e a cui voglio bene». >>
Infatti ,   e lo dico  sinceramente  da quel poco che lo ascolto   ,  perchè non credo che abbia  bisogno  di  un avvocato di  fiducia  , è coerente  con quello che  dice . Infatrti  Ricordo  che  qualche  anno   fa  egli fu   tra le  vittime    fu  una band  di  ragazzini  che      s'imbucava  alle  feste    dei figli della milano che  conta  per  vandalizzare  e rubare   ma  lui  non pubblicizzo il fatto  e  la denuncia   perchè , non ricordo con esattezza  se  lui  o il padre  di uno degli indagati era  candidato   in politica  ed  lui  non  voleva  strumentalizzare   la  cosa  . Inoltre da quello che mi ha raccontato un 'amica di mia madre la cui nipote l'ha avuto come insegnante al liceo Non credo che Vecchioni abbia bisogno di lucrare sulla morte di un ragazzo. È sempre stato dalla parte dei giovani.Infatti una  sua  fans  scrive  : << È sempre stato un cantautore "umano" ha sempre messo in piazza la vita , in primis la sua , ogni fatto di cronaca , bello o brutto che sia , appartiene al mondo e il mondo si esprime , lui lo ha fatto con le armi che ha a sua disposizione , lo ha fatto da padre , lo ha fatto con il ❤️ , la signora non lo ha capito , peccato...>>
Quindi parlatevi e     chiarite questa  incomprensione  , rompete   questo  circolo vizioso fatto d'accuse    \  scuse  

P.s
riporto in appendice il testo integrale senza nessun altro commento onde evitare di ferire ulteriormente i genitori di Regeni a voi ogni commento




--- Giulio --- 

Vi chiedo solo di non far rumore

vi prego se potete fate piano

l’ho appena messo a letto che rideva 

col suo Goldrake in mano

domani deve alzarsi e andare a scuola

e non lo deve avere il viso stanco
che lui ci tiene proprio
lo vedeste nel suo banco
Giulio è di là che dorme 
Giulio è di là che dorme 
e il vento che vien su da Grado
lo accarezza in fronte 
Giulio è di là che dorme 
Giulio è di là che dorme
e sogna un calcio di rigore
sogna un gelato enorme
Se vi sedete sta per arrivare
si è fatto grande 
Giulio è proprio un uomo
“e gli uomini mi dice sempre 
“madre si tengono per mano”
e adesso l’han chiamato in Inghilterra
all’università della Regina 
io lo sapevo chi sarebbe stato, 
già molto prima 
Ma è ancora qui che dorme
è ancora qui che dorme
e si intravede appena il cielo al gioco delle tende
è ancora qui che dorme 
è ancora qui che dorme
e passo in camera ogni sera a dargli un bacio in fronte 
Ma cosa c’entra l’Africa stasera?
Ma cosa cosa mi venite a dire che l’hanno preso a botte 
e non sapete che
e non si può capire 
ma no che vi sbagliate, sarà un altro 
vi confondete con un altro nome 
non Giulio, no Giulio no 
che a Giulio tutto il mondo voleva bene


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...