Visualizzazione post con etichetta merde. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta merde. Mostra tutti i post

15.3.24

Maria Chindamo data in pasto ai maiali, il fratello: “Non accettavano la sua relazione, cosa vogliamo ora”

.





“In questa terra succede anche che un nonno canti filastrocche ai suoi nipoti e poi uccida la loro madre. La cultura della ‘ndrangheta infetta e si insinua in tante famiglie calabresi”. Sono parole forti quelle di Vincenzo Chindamo, il fratello di Maria, l’imprenditrice agricola di 42 anni, di Laureana di Borrello (Reggio Calabria), sequestrata e poi data in pasto ai maiali ancora viva. L’omicidio è datato 6 maggio 2016 e, da allora, Vincenzo non si è mai arreso pretendendo verità e giustizia.

La ricostruzione del crudele omicidio

Ad otto anni di distanza dal terribile omicidio, i giudici della Corte d’Assise di Catanzaro, da ieri sono chiamati ad accertare i motivi e le responsabilità dell’omicidio, avvenuto proprio davanti l’azienda agricola di Maria Chindamo. Le indagini della Procura distrettuale, scrive oggi il Corriere della Sera, hanno consegnato alla Corte il nome del probabile mandante e quello di colui che ne avrebbe occultato il cadavere.
A decidere l’eliminazione della donna sarebbe stato Vincenzo Punturiero, il suocero — legato da vincoli di parentela con i Bellocco di Rosarno —, morto un anno dopo la sua scomparsa. Attribuiva a Maria la causa del suicidio del figlio, Ferdinando Punturiero, impiccatosi un anno prima dell’agguato ai danni della donna. Ad essere giudicato, quindi, sarà il solo Salvatore Ascone, 57 anni, braccio destro dei Mancuso di Limbadi, indicato dai magistrati come uno dei sequestratori di Maria.
«In questa terra succede anche che un nonno, canta le filastrocche ai nipoti e nel contempo elabora l’idea di uccidere la loro mamma, sua nuora», dice Vincenzo Chindamo, fratello di Maria.

Le parole del fratello Vincenzo

«La cultura della ‘ndrangheta infetta e si insinua in tante famiglie calabresi, prende le redini e riesce a mascherare odio e vendetta, all’insaputa di tutti», afferma Vincenzo. «È stato così anche per la famiglia di mia sorella. Suo marito Ferdinando era un brav’uomo, ma suo padre, ha saputo nascondere a mia sorella e ai suoi nipoti il suo vero carattere di uomo duro, violento». Vincenzo Puntoriero non ha sopportato «’u scornu», la vergogna di una nuova relazione sentimentale che Maria aveva intrecciato con un poliziotto, dopo il suicidio del marito. «Vincenzo Punturiero non avrebbe sopportato quest’onta e avrebbe indicato non solo di uccidere Maria, ma anche il modo per farla scomparire. Maria aveva percepito qualcosa. Era timorosa, non era affatto serena: non pensava mai, però, che l’acredine del suocero potesse arrivare sino a farla uccidere».
Seppure piccoli, al momento della scomparsa della loro mamma, anche i figli della donna, Vincenzino junior, Federica e Letizia, hanno intuito la brutalità del loro nonno. «Ricordo — dice Vincenzo — che il giorno della scomparsa di Maria non sapevo come dirlo a Federica, all’epoca 15enne. Non trovavo le parole giuste. Lei mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: ‘C’entra il nonno, vero?’. La nuova relazione aveva ridato il sorriso a mia sorella, la speranza di un futuro diverso”.
“Maria era una donna tosta e, anche la ‘ndrangheta si era accorta della sua testardaggine quando, hanno tentato di accaparrarsi le sue terre. Ha stretto i denti, si è riorganizzata la vita si era ritagliata il suo spazio. Atteggiamenti che ancora oggi, da queste parti, sono considerati tabù», annota Vincenzo.
La storia di Maria Chindamo, ricorda il Corriere, è diventata anche uno spettacolo teatrale: «Io parlo, io sono libera di parlare ancora». La rappresentazione è itinerante ed è materia di studio nelle scuole. È diventato un’attività didattica per far conoscere il profilo sociale del caso

31.7.22

Il cellulare: simbolo non più di uno status ma della dimensione esistenziale, del mutamento antropologico ormai avvenuto. La morte di Alika Ogorchukwu di Carmen Pellegrino

 



Non volevo vederlo quel video. L'ho visto.
Un uomo inerme è morto ammazzato da un altro uomo, poi quest'altr'uomo gli ha pure preso il cellulare. Il cellulare: simbolo non più di uno status ma della dimensione esistenziale, del

mutamento antropologico ormai avvenuto. La morte di Alika Ogorchukwu (chiamiamolo con lo stracazzo di nome seguito dal cognome, non nigeriano, non mendicante trentanovenne), come tante altre, conferma una delle modalità del morire all'epoca dei social su cui postare presto i propri sensazionali video mentre, ripetiamolo, un uomo inerme - inerme - muore ammazzato da un altro uomo che, forse, quel giorno non aveva altro da fare per la sua rabbia repressa che ammazzare un uomo inerme che chiede l'elemosina tenendosi da presso la stampella che lo aiutava a camminare.
Quelli intorno, cellulare alla mano, riprendono, gli dicono di smetterla, sembrano suggerire: ti sei sfogato abbastanza, mo' basta, arrivano le guardie, uè uè tu lo ammazzi...E quello infatti lo ammazza.
Si dirà: be' vorrei vedere te davanti a una scena del genere, avresti fatto lo stesso, saresti rimasta a guardare, che potevi fare?
Ha ragione la scrittrice Grazia Verasani quando più o meno dice che siamo una società di gente che guarda il vicino dallo spioncino, ne conta entrate e uscite, ma la sua vita non gli riguarda, se gli succede qualcosa fatti suoi.
No, io non sarei rimasta a guardare. Cominciamo a dirlo che non si può sempre restare a guardare. Che se non si interviene mentre un uomo uccide un uomo inerme stiamo omettendo soccorso. Io non sarei rimasta a guardare, lo voglio dire e me ne assumo la responsabilità. Almeno un calcio nei reni glielo avrei dato e lo so che avrei corso il rischio di finire come Alika Ogorchukwu, ma a quel punto non me ne sarebbe fregato niente.
La paura della violenza, della fame, o di ogni altro male estremo, è una malattia dell'anima. Questa nota di Simone Weil la portai con me a Genova, nel 2001. E sempre per non "farmi i fatti miei" ancora mi curo un braccio e un ginocchio.
No, non sarei rimasta a guardare, lo so con certezza.
Eppure anch'io "tengo famiglia", ma i fatti miei non mi interessano più davanti a un uomo inerme che viene ucciso mentre chiede l'elemosina da un altro uomo a cui quel giorno giravano così.

13.5.20

Spett odiatori la volete finire di vomitare fake news ed odio verso Silvia romano ma non solo ? cosa aspettate che arrivino ad ucciderla una seconda volta ?

lo so che sarete stufi , come me , di sentir parlare di #silviaromano ( ora #Aisha ) e delle polemiche della vicenda . Ma si è  passati  dal  vomitarli     sui social  e su watsapp    a gettare   contro il suo palazzo  delle bottiglie




(ansa)

Silvia Romano, cocci di bottiglia lanciati contro il palazzo in cui abita: scientifica sul posto. Si indaga sulle minacce social
Al vaglio decine di messaggi scritti su vari social

  So  anche    che che riportando tale 💩🙈


 L'immagine può contenere: il seguente testo "Fabio persone. per gg Mi dedicato Romano!!! Rispetto?! Cretina, ti abbiamo dato 4 milioni di e tu ti ingravidare come cagna dal primo arabo del cazzo?! Vergognati di esistere, ancor prima che dell'esser italiana! Sei un in piena di cazzate! Non è stata violenza carnale nè obbligo a sposarsi?! E COME CI SEI RIMASTA INCINTA?? Con lo spirito santo di Allah?! Ma come sostenere tali scemenze da decerebrata stuprata?! Solo rispetto?!? Ma di cazzo di rispetto parli?! Di violentata (a piace lo sei la d senza nemmeno sposata?! parliamo del rispetto costringerti tra un pagliaccio mummia romperti che hai"

poi  rimosso  (   come   l'altro  che    trovate     nel post   )  dall'account   facebook     della persona   , se   cosi  si può  definire  ,  in questione  do visibilità a tali idioti ( per essere eleganti ) ma il mio essere libertario è odio verso la censura è più forte. Concordo con il mio contatto twitter LaMoy @emme_sette quando dice : Si sono raggiunti livelli di 💩🤬💥💨🗣😡😥🤮 inimmaginabili Infatti come potete vedere sotto DA non leggere per     1)    stomaci deboli e i deboli di cuore     2)  gente  che  reagisce  allo stesso modo   insultando e minacciando  anziché   considerarle merde  3) i censori , vedere  foto a destra   che  mi  chiedono di   : <<  Nasconderloo rimuoverlo il post non fategli pubblicità >>
CHI E' CORTO MALTESE - di Marco Fanti -... - Labouratorio 6.9 ...
Infatti #SilviaRomanoAisha sta portando a galla, senza volerlo, il marcio che riempie la testa di tante, troppe persone.Al di là d'essere o meno leghiste #sovraniste.
 Piena    solidarieta    al compagno d strada Saverio Tommasi  per  gli insulti   ricevuti 
  C'è


Ora chi di noi non è ( o non è stato) provocatorio. ?! Ad esempio io, e chi mi legge o semplicemente  commenta quello che condivido o scrivo lo sa,  talvolta in maniera forse un po' ambigua  e idiota come potete notare da alcuni miei post  ( I e II)  Ma non a tali livelli. E quando me lo fanno notare o rimuovo il post o mi scuso ed qualche volta è vero mi giustifico mettendo una toppa peggiore del buco. Ma non sono mai arrivato  simili livelli di giustificazione ed piagnisteo 



ed la maggior parte delle volte sono riuscito ad #restareumano ed non abbassarmi a loro livello nelle risposte. Ora Va bene essere provocatorio ma c'è modo e modo. Esserlo è un arte di cui non tutti, me compreso, sono capaci. C'è chi ci riesce come esempio Roberto Recchioni chi no. E poi esserlo non vuol dire che debba esprimerti in quel modo da maschio alfa ( morto di figa, ecc ) dando sfogo ai tuoi istinti più bassi e  beceri

20.7.19

Come il caso Bibbiano è diventato uno strumento di guerra sporca contro PD e comunità LGBT ed allo stesso tempo dall'altra parte si sminuiscono le responsabilità del pd



alla faccia di che dice che la politica non c'entra nel caso bibiano   e  di chi si  lamenta   quando ne parlo     e che dovrei aspettare  il processo  .  allora  lasciamo   disinformazione   e  fango  a ste   merde ?

https://www.esquire.com/it/news/politica

DI SIMONE ALLIVA 18/07/2019


Come il caso Bibbiano è diventato uno strumento di guerra sporca contro PD e comunità LGBT
Se pensavate che la politica italiana non potesse scendere più in basso, sappiate che Di Maio e la Lega stanno usando un caso di cronaca per cercare di associare PD e pedofilia.




GETTY IMAGES



E allora cosa pensate dei fatti di Bibbiano, da che parte state, in quale tifoseria vi iscrivete? Da nessuna, dovremmo poter dire. Di fronte alle notizie orribili che arrivano dall’inchiesta “Angeli e demoni”, in cui alcuni bambini sarebbero stati manipolati e sottratti alle famiglie di origine per darli in affido ad altre, dovremmo poter dire: scelgo il silenzio. Mi allontano da questo circo osceno di opinioni nette, urlate. È certo una storia nera, orribile. Prima o dopo sapremo con certezza dalle carte giudiziarie e dai processi chi sono le vittime e i colpevoli in questa vicenda di abusi di potere, sulla quale davvero non ci sono parole che bastino. Funzionari pubblici, assistenti sociali e psicoterapeuti, bambini allontanati intenzionalmente dalla propria famiglia. E ancora le accuse di frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, maltrattamenti su minori, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso e lesioni personali gravissime.
La scena è questa. Basterebbe questo. Invece no. Questa è una vicenda di cronaca che parla da sola, eppure media e politica hanno deciso di trasformarla in altro per il proprio tornaconto elettorale e non solo. “Angeli e demoni” è già il titolo perfetto, ricorda già un altro romanzo di successo. Una fiaba nera con orchi e torture, lobby potentissime (quella Lgbt naturalmente) e l’eterno ritorno dei comunisti mangiatori di bambini. È questo l’effetto che fanno, del resto, certi dibattiti tv e certe riflessioni lette in questi giorni.
A Ferrara Fratelli d'Italia ha proposto di indagare sull'orientamento sessuale delle famiglie affidatarie: un altro passo verso il triangolo rosa sui cappotti degli omosessuali
Ma ci sono i fatti e poi ci sono le opinioni. Sembra inutile scriverlo ma ci siamo lasciati divorare dalle opinioni. Come succede ormai da tempo in questo paese sempre acceso. “Angeli e demoni” parla di un sistema in cui i bambini erano indotti a raccontare violenze subite dai familiari. Il motivo è chiaro: soldi. Ogni famiglia riceveva tra i 600 e 1200 euro al mese; mentre gli psicologici che supportavano i bambini avrebbero preso circa 135 euro a seduta.
Questi i fatti. Questa la scena. Ma come sempre la scena non conta, non interessa. Quello che non si vede affascina, seduce e aumenta il consenso: l’elettroshock somministrato ai bambini per fare il “lavaggio del cervello” ( notizia che non ha mai trovato riscontro). L’arresto del sindaco Andrea Carletti del Partito Democratico. Carletti viene arrestato “in merito alla presunta violazione delle normative degli appalti. Non ha accuse in concorso con le violenze ai bambini”. Non importa, conta solo quello che non c’è: Luigi Di Maio pubblica un post su Facebook che non lascia dubbi: “ARRESTATO” scrive in caratteri cubitali per il “business orribile sui minori”.
Il Partito Democratico viene ribattezzato “Partito di Bibbiano”. L’hashtag che si diffonde è definitivo: #PDofili. E ancora vignette, insulti e anche tentate aggressioni come l’irruzione da parte di due militanti di Forza Nuova nella sede nazionale del PD a Roma. Alle accuse su Moscopoli che travolgono la Lega di Matteo Salvini, i leghisti rispondono “Parliamo di Bibbiano”. La difesa somiglia a quei giochini che fanno i bambini in età prescolare: pari e patta, specchio specchio, quei giochi lì.
Poi, nella fiaba nera di Bibbiano, entra in scena un altro antagonista: il gender. “Il mostro arcobaleno vuole i vostri figli in pasto”, scrivono i militanti di Forza Nuova mentre ritraggono una signora intenta a mangiare un bambino (ricorda qualcosa?). Perché? Semplice: tra gli affidi manipolati c’è anche il caso di una bambina assegnata a una coppia di due donne, anche loro indagate per maltrattamenti.
Un caso gonfiato dai soliti noti: le associazioni omofobe come Pro-Vita, il giornale diretto da Belpietro, per fare alcuni esempi. A Ferrara Fratelli D’Italia ha presentato un’interpellanza per chiedere al Comune di entrare nella privacy dei genitori affidatari ferraresi e di quantificarli in base all’orientamento sessuale. Cioè schedare le famiglie arcobaleno. Un altro passo verso il triangolo rosa sul cappotto per gli omosessuali.
“Il mostro arcobaleno vuole i vostri figli in pasto”, scrivono i militanti di Forza Nuova
Il problema nella narrazione di Bibbiano resta la cortina tossica che lascia dietro. Le campagne ideologiche creano effetti domino. Mentre una parte di popolazione riesce a comprendere, non lasciarsi distrarre dall’obbligo di indignazione permanente, moltissimi non riescono a fare filtro per merito o per colpa. La Fiaba Nera di Bibbiano alimenta quel vento misterioso che non si sa da dove viene ed è inutile cercare, un vento dentro che gonfia il discorso d’odio, prende a pugni la pancia di un pezzo non minoritario della popolazione e poi incendia i tessuti sociali. È un tema di prossimità. Il vicino di casa legge dell’ex psicologa lesbica che “strappava i figli ai genitori per darli in pasto al gender” e reagisce in un unico modo: prendendo di mira chi trova assimilabile alla notizia, a prescindere dalla responsabilità personale.
Ci siamo seduti su una bomba mentre la morbosità e lo squilibri tra informazione e disinformazione sta portando la conflittualità di su un altro livello. Se anziché urlare nel mucchio ci occupassimo di capire eviteremmo tutto questo. Basta fare domande semplici, quelle che fanno i bambini. Tipo: se la psicologa lesbica fosse stata eterosessuale e avrebbe dato la bambina in affido a una coppia etero, l’abuso d’ufficio sarebbe meno grave? Ribaltare quel dettaglio su un altro piano ridimensiona la colpevolezza? Il fatto che la madre affidataria sia l’ex compagna incide sul piano penale? Aggiungere particolari voyeuristici non cambiano il rilievo penale della vicenda e neanche la responsabilità individuale. Eppure qualcuno ha inventato “il movente ideologico Lgbt dietro il complesso sistema degli affidi” – le parole sono del consigliere ferrarese Soffitti. Un movente che oscura l’intera vicenda solo perché una delle sette coppie è una coppia lesbica. Un dettaglio che diventa così la storia, la fiaba nera mentre il resto è contorno. Siamo tutti dentro, attori e spettatori, vittime di un sortilegio che ci intrattiene e ci fa avvelena, incapaci di fare silenzio e in attesa del primo tragico finale.


  riporto    qui     questa interessante  discussione  (  è ancora  in corso  aspetto  la contro  risposta  )      avvenuta     ed  in corso  qui  sulla pagina  facebook  

Daniele Lo Zio Tarasco I Amme' 'o PD Nun me piace. 
Ha troppi torti e troppe scelte 
conservatrici-reazionarie sulla coscienza.

Ma sul terribile caso di Bibbiano 
il PD non c'entra nulla.
Il sindaco PD di Bibbiano non è responsabile degli illeciti sugli affidi.
La responsabilità Penale , Morale , Giuridica , Sociale , Professionale è delle Assistenti Sociali che gestivano i casi dei minori.
Della Responsabile del Servizio Sociale ( poi bisogna vedere se il socio assistenziale è gestito in proprio o in un consorzio.) che autorizzava, avallava le pratiche ( è il responsabile del settore e il responsabile del servizio che firma e deve controllare ),
Del tribunale dei minori che deve decidere deliberare l'allontanamento e l'affido ( in comunità o in famiglie ) dei minori segnalati e seguiti dai servizi.
Dei " periti " in questo caso dello psicoterapeuta Dott. Foti di Hansel e Gretel di Moncalieri TO, e degli operatori , educatori e assistenti sociali e psicologi e chi altro ancora, che hanno poi fatto le relazioni finali. In base ai " protocolli " specifici sulla osservazione e la rela zione con i minori , ad es. Il protocollo di Noto, stilato e riconosciuto dalla comunità scientifica sociale italiana.
Ma questo è l'aspetto tecnico .
C'è un aspetto Sociale Politico.
Il Dott. Foti, non riconosceva il protocollo di Noto. Aveva sviluppato un suo metodo, che era diventata SCIENZA, in cui il minore non lo si ascoltava osservava , in modo razionale , empatico, non verbale , usando tecniche non invasive/manipolative, ma lasciandogli libertà di esprimersi tramite il disegno ( la tecnica più usata ) ma anche con il racconto/fiaba , il canto autoreferenziale e altre tecniche delle artiterapie e della comunicazione non verbale )
Ma intervenendo con suggerimenti, interpretazioni, forzature, con la presunzione certa dell'abuso subito dal minore.
Il " metodo " Foti/Hansel e Gretel, era usato come formativo da molti servizi socio assistenziali. E in molte comunità per minori come metodo di " osservazione " dei minori e degli operatori.
Personalmente DIFFIDO di chi ha granitiche certezze, di chi non subirà mai di se stesso e del proprio operato.
Da anni il Tribunale dei Minori di Torino non usa il Dott. Foti come perito/consulente/giudice onorario, ma il Dott Foti è stato spesso nominato come perito di parte nei casi di affidamento tra coniugi.
Quello che è aberrante è il mercimonio , il LUCRARE sui bambini ( così come il lucrare sui rifugiati e richiedenti asilo ) che è stato fatto a Bibbiano. MA.... Per fortuna è stato scoperto.
Quello che mi stupisce oggi è il silenzio degli ordini di Psicologi e Assistenti Sociali, dei Tribunali dei Minori, dei Servizi Sociali , specie quelli piemontesi che si avvale ano dei servigi di Hansel e Gretel.
In tutto questo, cari merdaioli fascio leghisti e pentastellati che : " i bambini di Bibbiano, gli altri possono esser buttati in mezzo a una strada o morire annegati nei mari.
In tutto questo il PD non c'entra.
C'entra invece l'assenza di un agire sociale umano e non solo professionale.
C'entra l'assenza di verifiche e controlli.
C'entra l'assenza di formazione verificata e di supervisione.
Ma io sono solo un Musicoterapista che si è schierato dalla parte dei minori , del disagio , dell'handicap. Che prova a lavorare coi loro tempi , non con il tempo digitale o analogico, ma con il tempo individuale del disagio e della disabilità.
Ma io sono solo un vecchio brontolone oramai insofferente.
2

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa Agitu Ideo Gudeta, la regina delle capre felici.

Il 29 dicembre 2020 veniva uccisa la regina delle capre felici.È stata ferocemente uccisa Agitu, la regina delle capre felici, con un colpo...