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9.8.24

KELLY HARRINGTON fà l’addetta delle pulizie in Ospedale, questa notte è diventata leggenda nella boxe vincendo la sua seconda medaglia d’oro per l’Irlanda..,La leggenda della lotta greco-romana Mijaín López vice la sua ultima medaglia e lascia le scarpe per annunciare il suo ritiro ., Letsile Tebogo ha appena vinto i 200 metri alle Olimpiadi sconfiggendo i colossi americani ., Come diventano le medaglie delle Olimpiadi di Parigi dopo una settimana .,


KELLY HARRINGTON fà l’addetta delle pulizie in Ospedale, questa notte è diventata leggenda nella boxe vincendo la sua seconda medaglia d’oro per l’Irlanda.
Non si è mai giustificata, non hai mai cercato scuse , non ha mai parlato più di tanto, ne si è mai
piagnucolata addosso, nonostante a 34 anni per essere lì ha sacrificato parte del suo guadagno economico, parte della sua vita privata.
Ha raggiunto questo , senza nessuno stipendio statale, senza gruppi sportivi, senza nessun premio , senza avere delle corsie preferenziali .
Lavoro, sudore, sudore e lavoro!
Fù rifiutata all’età di 15 anni nella palestra St.Mary’s boxing club di Dublino , perché non allenavano ancora donne nei primi anni duemila . Insistette così tanto che alla fine il suo impegno costante la rapida crescita pugilistica , e la dedizione venne premiata dal maestro facendola entrare del club degli atleti agonisti. Ad una intervista durante la partenza per Parigi ha dichiarato , che intende tornare al suo lavoro part-time di addetta alle pulizie presso l'ospedale psichiatrico St Vincent di Dublino, indipendentemente dal risultato che otterrà alle Olimpiadi.KELLY HARRINGTON è oggi campionessa Nazionale ,Europea , campionessa del mondo, e due volte medaglia d’oro Olimpica dei pesi leggeri. Questo è l’esempio che incarna lo sport! Quello che non siamo in grado di fare noi , in Italia da anni ,per i troppi interessi e poltrone.8 atleti 0 Titoli ! 🤔 ma soprattujtto pugil fifoni che si ritirano seza neppure provare a combattere un mach e si ritirano dopo neppure 30 secondi

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La leggenda della lotta greco-romana Mijaín López Ha vinto la sua quinta medaglia d'oro alle sue quinte Olimpiadi consecutive.Poi ha lasciato le scarpe sul tappeto per annunciare il suo ritiro dallo sport.

Oro a Pechino 2008, oro a Londra 2012, oro a Rio de Janeiro 2016, oro a Tokyo 2020, oro a Parigi 2024. Lo chiamano il “colosso di Herradura”.Né Michael Phelps, né Carl Lewis, né Katie Ledecky ci sono riusciti. Ci è riuscito solo lui a pochi giorni dal suo 42esimo compleanno.
Come ha lasciato? Si è tolto le scarpe e le ha lasciate sul materasso della Champ de Mars Arena.Poi si è voltato ed è uscito.

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Letsile Tebogo ha appena vinto i 200 metri alle Olimpiadi col tempo fantascientifico di 19.45 (record africano), mettendosi dietro i fenomeni americani.Senza mai sorridere.
Poi questo atleta del Botswana, che si allena a Brescia, si è tolto le scarpe, le ha mostrate alla telecamera e sopra c’erano incise le iniziali e la data di nascita di sua madre, Seratiwa, morta di cancro a maggio a 44 anni. E.S.T. 23-12-1980.Ecco perché non sorrideva

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Come diventano le medaglie delle Olimpiadi di Parigi dopo una settimana: “Sembra siano state in guerra” Lo skater Nyjah Huston svela come è diventata la sua medaglia di bronzo vinta alle Olimpiadi di Parigi 2024 dopo una settimana: “A quanto pare la qualità non è così alta come si potrebbe pensare”

Un altro motivo una probabile polemica , come se non bastassero ( vedere post precedente ) quelle che già ci sono , è quella su come sono diventate le medaglie dopo nepppure una settimana . Lo skater Nyjah Huston




svela come è diventata la sua medaglia di bronzo vinta alle Olimpiadi di Parigi 2024 dopo una settimana: “A quanto pare la qualità non è così alta come si potrebbe pensare” Vincere una medaglia olimpica è il sogno di qualsiasi atleta professionista e chi riesce a
realizzarlo spesso espone con orgoglio il cimelio che ne certifica l'impresa. Ma, riguardo quest'ultimo punto, i medagliati delle Olimpiadi di Parigi 2024 potrebbero avere qualche problema a causa di una qualità delle medaglie che lascerebbe a desiderare. O, almeno, così pare dalla denuncia fatta dallo skater statunitense Nyjah Huston che, poco più di una settimana dopo essere salito sul podio ai Giochi parigini nella sua disciplina (alle spalle del giapponese Yuto Horigome e del suo connazionale Jagger Eaton), ha rivelato le pessime condizioni in cui versa oggi la sua medaglia di bronzo olimpica. Pochi giorni dopo il suo ritorno negli Stati Uniti, difatti, il 29enne californiano ha condiviso su Instagram un video mostrando come è diventata la medaglia vinta a Parigi senza lesinare critiche agli organizzatori della rassegna a cinque cerchi. "Bene, quindi queste medaglie olimpiche sono bellissime solo quando sono nuove di zecca. Ma dopo averla indossata per un po' con la pelle un po' sudata e aver lasciato che i miei amici la indossassero durante il weekend ecco com'è diventata", ha difatti esordito Nyjah Huston interrompendo il proprio discorso e puntando la telecamera sulla sua medaglia evidentemente deteriorata rispetto a quando gli è stata consegnata. Le scheggiature riportate sul parte bronzea della faccia in cui è impresso il logo dei Giochi di Parigi 2024 sembrano ben poca cosa riguardo alle condizioni del retro con il color bronzo danneggiato in più aree quasi a farla sembrare arrugginita.
"A quanto pare la qualità non è così alta come si potrebbe pensare. I colori sembrano rovinati. Non lo so, ma probabilmente per le medaglie olimpiche dobbiamo aumentare un po' la qualità. Sembra che la mia medaglia sia andata e tornata dalla guerra" ha difatti chiosato Nyjah Huston che, sebbene a Parigi 2024 abbia conquistato la sua prima medaglia alle Olimpiadi, è uno che di medaglie (e anche di fattura più pregiata di quella di bronzo vinta in Francia) se ne intende dato che nella sua carriera da skater ha fin qui messo in bacheca 12 ori, 4 argenti e 3 bronzi agli X Games e sei ori e 5 argenti ai Campionati del mondo. Tale post ha portato a una discussione sul mio fb



Tommaso Sal




Non penserai mica che è d oro?
Prima posizione (medaglia d'oro): Composta per la quasi totalità di argento con una purezza minima del 92,5% e placcata con almeno 6 grammi di oro puro.
Seconda posizione (medaglia d'argento): Composta di argento con una purezza minima del 92,5%.
Terza posizione (medaglia di bronzo): Composta di bronzo, una lega costituita principalmente di rame e di un altro metallo, come stagno o zinco

Giuseppe Scano
@
Tommaso Sal certo che no . ma non deve mica ridursi in quello strato appena vinta . come se fosse una medaglia di 100 fa

13.2.22

l'altro lato di san valentino .il caso di francesca polli che decide Vittoria Pierini, la bambina nata martedì 8 febbraio: la madre Francesca Polli ha scelto di far venire al mondo (nonostante la morte del papà Attilio Pierini, scomparso in un incidente stradale nel giugno 2020) sua figlia vittoria riprendendo la fecondazione assistita.

Fino a qualche  tempo  fa  consideravo san  valentino  la  festa  di  ogni cretino    forse perché  guardavo l'evento  dal lato commerciale   (  quello che un  tempo si definiva   capitalistico  )  poi   approfondendo   di più  l'argomento  ho visto l'altro lato  dell'evento  . Soprattutto  perchè l'amore  fa    fare    di tutto  (  vedere la storia precedente  in cui ha tenuto in casa dopo la morte l'amore della sua vita )  e  la  storia   che  trovate  sotto . E'  quella  di  Vittoria Pierini, la bambina nata martedì 8 febbraio: la madre Francesca Polli ha scelto di farla venire al mondo (nonostante la morte del papà Attilio Pierini, scomparso in un incidente stradale nel giugno 2020) riprendendo la fecondazione assistita. 

(ANSA) - CIVITANOVA MARCHE, 09 FEB - A Civitanova Marche (Macerata), grazie alla fecondazione assistita, è nata Vittoria Pierini, figlia di Francesca Polli e di Vittorio Pierini, 38enne di Porto Recanati (Macerata) che fu 'bandiera' e capitano della Recanati Basket, deceduto nel giugno 2020 a seguito di un incidente stradale sulla A24 nel quale anche Francesca riportò lesioni gravissime.L'annuncio del fiocco rosa da parte della mamma su Facebook che scrive: "Non le leggerò i soliti libri di fiabe, le parlerò dell'amore che ci ha uniti per sempre".    Tra il 2019 e il 2020 la coppia, già sposata da alcuni anni, aveva deciso di avere un figlio ricorrendo alla procreazione medicalmente assistita. Questo percorso però era stato spezzato dal tragico incidente avvenuto il 23 giugno di due anni fa: l'auto su cui la coppia viaggiava, in Abruzzo, direzione Roma, si scontrò con un camion. Attilio 'Attila' Pierini, allora 38enne, morì sul colpo, mentre Francesca lottò a lungo in gravissime condizioni all'ospedale di Teramo per poi riprendersi. Da allora ha cullato il sogno di portare a termine la gravidanza con la procreazione assistita grazie al seme congelato del marito. Un atto d'amore nei confronti di Attilio da cui è nata ieri, alle 8.37, a Civitanova Marche, la piccola Vittoria Pierini che pesa 4,170 kg, il giorno 8 come il numero di 'canotta' del papà sui campi di basket e che la mamma ora indossa orgogliosamente in ospedale.    "Nulla è più bello di una nuova vita. - scrive la Attila Junior Basket di Porto Recanati su Fb - Benvenuta Vittoria, avrai x sempre una stella dall'alto che veglierà su di te e su tua madre Francesca". (ANSA).

Macerata, nata grazie a procreazione assistita figlia di Attilio Pierini, cestista morto 2 anni fa

Nata due giorni fa a Civitanova Marche Vittoria, figlia di Francesca Polli e di Attilio Pierini, morto in un incidente stradale nel giugno del 2020.

A cura di Davide Falcioni

Vittoria, figlia di Francesca Polli e di Attilio Pierini, non conoscerà mai suo padre: l'uomo, 38enne di Porto Recanati (Macerata) che fu ‘bandiera' e capitano della Recanati Basket, ha infatti perso la vita non solo prima della sua nascita, ma addirittura prima ancora del concepimento, a causa di un incidente stradale avvenuto nel giugno del 2020 lungo l'autostrada A24. La bambina, a quasi due anni da quella tragedia in cui rimase gravemente ferita anche sua madre, è venuta al mondo grazie alla fecondazione assistita, percorso che la coppia aveva intrapreso prima del decesso di Vittorio e che Francesca ha deciso di portare avanti da sola.Ad annunciare il fiocco rosa su Facebook è stata la mamma di Vittoria: "Non le leggerò i soliti libri di fiabe, le parlerò dell'amore che ci ha uniti per sempre". Tra il 2019 e il 2020 Francesca e Attilio, che si erano sposati alcuni anni prima, avevano deciso di avere un figlio ricorrendo alla procreazione medicalmente assistita. Il loro percorso tuttavia era stato brutalmente interrotto dal drammatico incidente avvenuto il 23 giugno di due anni fa: l'auto su cui i due viaggiavano, lungo l'autostrada A24 che collega l'Abruzzo a Roma, si scontrò con un camion. Attilio ‘Attila' Pierini, all'epoca 38enne, morì sul colpo, mentre Francesca lottò a lungo in condizioni disperate all'ospedale di Teramo per poi riprendersi.



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🏀Nulla è più bello di una nuova vita. Benvenuta VITTORIA🧸🧸🧸🧸💕💕💖💞Avrai x sempre una stella dall'alto che veglierà su di te e su tua madre Francesca⭐️



Da quel momento in poi la donna ha costantemente cullato il sogno di portare a termine la gravidanza con la procreazione assistita grazie al seme congelato del marito. Un atto d'amore nei confronti di "Attila" da cui due giorni fa, alle 8.37, è nata all'ospedale di Civitanova Marche la piccola Vittoria Pierini. La bimba pesa 4,170 chili ed è venuta al mondo il giorno 8, come il numero di ‘canotta' del papà sui campi di basket e che la mamma ora indossa orgogliosamente in ospedale. "Nulla è più bello di una nuova vita. – scrive la Attila Junior Basket di Porto Recanati su Fb – Benvenuta Vittoria, avrai per sempre una stella dall'alto che veglierà su di te e su tua madre Francesca".

Continua a leggere su Fanpage.it  più precisamente   qui  https://www.fanpage.it/attualita/macerata-nata-grazie-a-procreazione-assistita-figlia-di-vittorio-pierini-cestista-morto-2-anni-fa/


5.7.21

Malika, la lezione per non buttare via i soldi e la vita


canzone  consigliata 
 Zucchero - Rispetto

lo so  che    vi sarete  , come il sottoscritto  rotti  gli zebedei  stufati diu sentire  parlare  di  marika     e  della sua  vicenda  e  di come ha  spesso i   suoi soldi   e della sua arrampicata  sugli specchi per  giustificarsi  , ma stavolta  (giurò che sarà  l'ultimo post  che dedicherò  a  tali vicende    salvi  chje  che  non s'avverera   la profezia  che  ho  fato    nel  post  precedente , cioè quella  di vederla  ospite  dala de 

filippi ed  affini  )   c'è  una ragazza  omossessuale  o  lgbt   per  usare  il politicamente  corretto    che   hja  avuto  una  situazione   come  qiella  di marika  ma   è  rimasta  fuori  ed  lontrano  dai media   e che  ha   una dignità  perchè non ha  chiesto  niente  a  nesuno  er  si  fa ed  si fattas un mazzo scosi  per  andare  a vanti  . Ma  ora  basta    parlare  lascio la parola   alla Lucarelli  

Malika, la lezione per non buttare via i soldi e la vita


Buongiorno signora Lucarelli, ho 22 anni, lavoro come babysitter, vivo in un appartamento in affitto a Milano, ho un cane e un gatto che non ho potuto portare con me, sono zia di quattro bambini stupendi (due in realtà devono nascere ma so già che saranno meravigliosi), convivo con la mia spettacolare fidanzata, sono un’ex ginnasta e ballerina, mi sono diplomata l’anno scorso dopo due anni di interruzione della scuola per poter lavorare, canto stonata sotto la doccia, ho le lenzuola di Harry Potter, amo la pizza e la tartare di salmone e mi piace tanto l’azzurro. A 18 anni e un mese sono scappata di casa perché la mia vita era diventata insostenibile: giusto un mesetto e mezzo prima mia mamma aveva scoperto nel peggiore dei modi la mia neonata relazione con una ragazza, naturalmente non l’ha accettata. Ho subito violenza verbale e fisica a casa mia, “alzi la voce” era la scusa, ma io la voce la alzavo per essere ascoltata, perché in tutto quel tempo nessuno si era fermato a chiedermi come stessi io che, da studentessa adolescente e povera di una scuola gesuita circondata da spocchiosi ragazzini con la puzza sotto il naso i cui genitori pagavano la mia borsa di studio, mi sono scoperta lesbica e sono stata la prima a non accettarmi.

Mi sono rimboccata le maniche, ho lasciato la scuola, ho lavorato e mi sono potuta addirittura permettere di andare in vacanza con i MIEI soldi sudati con il MIO lavoro.

A maggio di due anni fa sono tornata a casa con mia mamma, ci siamo più o meno riappacificate nonostante lei continuasse a non accettare la mia sessualità. Ho lavorato e nel mentre a settembre sono tornata a scuola. Poi un infortunio, ho lasciato il lavoro per riuscire bene a scuola, ho chiesto la disoccupazione per avere un aiuto perché comunque a casa di mia mamma pagavo l’affitto della mia stanza. Avevo circa, tra tutto, 450 euro di spese al mese escluso il cibo. Di disoccupazione ne prendevo 670,40. O sarebbe dovuto essere così. Ho chiesto la disoccupazione a metà gennaio, con i tempi dell’inps sarebbe dovuta arrivare a febbraio, ma è iniziata la pandemia. Ho visto la mia disoccupazione a maggio. Nel frattempo pagavo a rate la macchinina di mia nonna che intendeva poi regalarmi all’ottenimento della patente di guida (che non potevo, e non posso tuttora, permettermi). Ho arrancato per mesi. Mi sono arrangiata. Mi sono diplomata, ho subito iniziato a lavorare e a settembre ho preso casa con la mia fidanzata. Tutto da sola. Con grandi difficoltà. E non cerco compassione o pacche sulla spalla, sono fiera di ciò che ho fatto e so di non essere l’unica ad averlo fatto.

Mia mamma non mi ha cacciata di casa, ma mi ha reso la vita talmente invivibile per la seconda volta che sono dovuta scappare, di nuovo, definitivamente. Ho preso la decisione di andare via dopo il mio primo stipendio: mi sono presentata al lavoro con un occhio nero e dopo mille domande ho deciso che era ora di finirla.

Da sola con la mia compagna abbiamo affrontato un isolamento, poi la quarantena, gli stipendi quasi dimezzati per sei mesi perché lavoravamo entrambe in un locale nell’ambito della ristorazione. Ho lasciato l’università a cui mi ero iscritta perché la retta non potevo permettermela. Ho rinunciato al mio sogno di studiare e me ne sono costruita un altro: vivere.

Ho deciso di scriverle perché ho sempre pensato che ci fosse qualcosa che non andava nella storia di Malika. Ci sono centinaia di ragazzi come me e come Malika che si ritrovano senza famiglia, ma nessuno riceve 150mila euro da persone che donano loro i soldi per ripartire. E soprattutto nessuno li sputtana in una Mercedes che non serve per ripartire, basta una Twingo usata del 2012 come la mia, che è già un lusso. Sa cosa avrei fatto io con tutti quei soldi? Per prima cosa avrei prenotato privatamente la risonanza magnetica al cervello che aspetto da mesi. Poi avrei fatto la patente. Avrei pagato la retta dell’università. Mi sarei messa una piccola cifra da parte per coprirmi le spalle MENTRE LAVORO. E il resto lo avrei dato a tutte le altre persone che hanno bisogno.

Sono arrabbiata. Perché tutti meritano di ricostituirsi una vita dopo che la propria viene distrutta. Farlo è difficile, io ci sto provando ma a volte sembra davvero impossibile. Malika nella sfortuna (perché ciò che è successo a lei non dovrebbe succedere a nessuno) ha avuto la fortuna di avere un paese che le è stato accanto e un aiuto economico a ripartire. Eppure non se lo meritava. Sa cosa penso? Che chi sta male e davvero ha bisogno, non chiede aiuto. Io non ho mai chiesto aiuto perché mi sento debole, perché non voglio attirare attenzioni su di me. E quando sono andata via di casa con 100 euro in tasca e nemmeno le mie mutande che mia mamma non mi ha mai dato, la prima cosa che mi sono chiesta non è stata “come farò senza soldi e senza vestiti?”, il primo pensiero è stato “e ora come cazzo faccio senza l’abbraccio di mia mamma? Senza sapere che è dalla mia parte? Senza una famiglia? ”. Ce l’ho fatta signora Lucarelli, da sola. Ce la sto facendo. Ho ancora strada da fare ma ce la sto facendo. E sono indignata per come Malika si è comportata


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Grazie per questa lettera onesta, forte e priva di retorica, cara A. Io credo che la ricostruzione di una vita debba passare anche attraverso gli sfizi, specie a 22 anni, ma bisogna essere trasparenti fin dall’inizio. Malika ha peccato in questo. Non doveva avventurarsi in promesse di beneficenza e psicologo, era sufficiente un più asciutto “i soldi mi serviranno a vivere con leggerezza i miei 22 anni, ne ho bisogno” e le avremmo perdonato tutto.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...