Una semplice lite tra ragazzini ( stata trasformata in uno scontro tra religioni. In nome di quel crocifisso di cui l'italiano medio si ricorda a fasi alterne, cioè quando fa comodo.
ovviamente senza generalizzare
La bassezza morale e l'ignoranza di questo popolino e dei nostri politicanti malpancisti è tale da coinvolgere anche i bambini, che sono gli unici veramente in grado di non etichettarsi a vicenda in base alla religione o al colore della pelle.Infatti Il papà del ragazzino accusato: "La religione non
c'entra. Come fa a dire qualcosa contro, se non parla italiano ?". >> ( vedere qui l'articolo ) Ma la mamma della dodicenne aggredita non molla: "Vogliamo le scuse". Ma nonostante le versioni contrastanti la destra non risparmia i commenti, da Salvini alla Meloni passando per Alfano
c'entra. Come fa a dire qualcosa contro, se non parla italiano ?". >> ( vedere qui l'articolo ) Ma la mamma della dodicenne aggredita non molla: "Vogliamo le scuse". Ma nonostante le versioni contrastanti la destra non risparmia i commenti, da Salvini alla Meloni passando per Alfano
Questo atteggiamento è quanto di più lontano ci sia dall'essere cristiani.
La seconda storia invece è oltre che il punto d'arrivo di quasi 25 anni di caccia alle streghe capo\ capero espiatorio della destra ( e non solo ) verso il diverso e verso gli stranieri
Da ilfattoquotidiano del 18\5\2015
Pisa, lettere razziste a ragazzina: “Mai visto una negra che prende 10 in Diritto”
La giovane, 14 anni, nata in Italia da genitori senegalesi, si è trovata libri e quaderni strappati, oltre a una serie di insulti iniziati ad aprile, dopo gli scrutini in cui è risultata tra i migliori studenti. I genitori hanno deciso di sporgere denuncia ai carabinieri
“Non si è mai vista una negra che prende 10 a Diritto” è solo uno dei sei messaggi razzisti anonimi ricevuti nell’ultimo mese da una studentessa di 14 anni, nata in Italia da genitori senegalesi, che frequenta la prima classe di una scuola superiore di Pisa. La sua colpa è quella di riuscire a ottenere “ottimi voti”, soprattutto in quella materia che la appassiona così tanto da averle fatto scegliere di studiare per diventare avvocato. I genitori hanno deciso di sporgere denuncia ai carabinieri, mentre il preside dell’istituto promette pene severe per i responsabili: “Purtroppo non siamo ancora riusciti a individuare gli autori di questo gravissimo episodio che è molto di più di una semplice ragazzata – ha detto – siamo convinti che ad agire siano state almeno due persone e se dovessimo scoprirle le puniremo duramente, anche con la bocciatura. Le scuse sono ben accette, ma non basteranno più”.
Lettere contenenti minacce e offese a sfondo razziale, oltre a libri e quaderni strappati di nascosto e gettati nell’immondizia, sono comparsi in aprile, dopo la pubblicazione degli scrutini: “I miei voti sono abbastanza alti – ha poi dichiarato la ragazza ai carabinieri – in Diritto ho il massimo perché è una materia che mi piace e mi trovo bene con la professoressa. Sinceramente non ho sospetti. È una situazione che mi fa stare male perché sapere che in classe c’è gente che pensa queste cose di me è davvero doloroso. Hanno anche scritto che non esiste che una negra possa diventare avvocato, firmando ogni lettera con ‘Avvocato’ seguito dal mio nome. Se la sono presa anche con la professoressa, accusandola di favorirmi a causa del colore della mia pelle, ma lei ha sempre risposto che premia solo il merito”.
“La ragazza e le insegnanti sono rimaste sorprese perché non si sono mai verificati episodi simili – spiega a ilfattoquotidiano.it il Tenente del Comando provinciale dei Carabinieri di Pisa, Andrea Barbieri – il fatto che le lettere siano comparse dopo la pubblicazione degli scrutini ci fa pensare che si tratti di un episodio di razzismo che, però, ha come fattore scatenante l’invidia per gli ottimi risultati scolastici conseguiti dalla giovane. In questi giorni sentiremo i compagni di classe per avere qualche informazione in più”.
La scuola ha iniziato a indagare sulle prime lettere già da aprile, senza riuscire a individuare i colpevoli: “Non vogliamo minimizzare l’accaduto – ha continuato il preside – è un fatto grave, proprio perché a sfondo razzista e tanto più perché verificatosi in ambiente scolastico”. A niente, però, sono serviti i discorsi degli insegnanti alla classe e l’intervento davanti ai compagni di propria figlia da parte del padre della ragazza. “Sono andato in classe a parlare – ha poi raccontato ai carabinieri l’operaio di 56 anni che ha deciso di sporgere denuncia – nel mio discorso ho cercato di essere conciliante. Ho detto loro che è come se fossero tutti miei figli, ma nessuno si è scomposto. Era come se la storia non li riguardasse”.
Twitter: @GianniRosin
Che ha dinostrato d'avere le idee chiare, non solo sul suo futuro, «Posso
seguire le lezioni sul web. Il mio sogno resta la professione di
avvocato» ha detto l'adolescente che prima si era rifiutata di rientrare
in classe finchè i ragazzini che l'hanno presa di mira e offesa non
fossero stati puniti. Poi, complici i compagni che l'hanno convinta, è
tornata a lezione perché, ha detto, "non devono condizionarmi la vita".( Da Il Tirreno - Provincia di Pisa ) e << «Quando tutto questo sarà finito e i responsabili individuati, li voglio
guardare negli occhi per dirgli quanto mi dispiace che sia stato un mio
compagno di classe a fare tutto questo.Non conta la pelle ma ciò che c’è dentro. Vorrei farlo capire anche ai miei compagni”» lettera dell'interessata a repubblica
Ora secondo alcuni commenti all'articolo del IFQ molti fra cui ClarissaEsamanta Sbrana
affermano che << Per me il razzismo c'entra poco, invece è tutta invidia. Mia figlia,
bianca e bionda, bravissima a scuola, ha subito spesso la gelosia dei
compagni. È l'odio dell'incapace che non sopporta la superiorità altrui.
A questa dicono negra, alla mia dicevano figlia di papà . >>> secondio me e d altri invece Più che bullismo, che piaccia o no, questa è la diretta conseguenza di quella politica che incita all'odio razziale. Quindi il tentativo (evidentemente riuscito) di incanalare rabbia e frustrazione verso un capro espiatorio sta dando i suoi frutti.
E a farne le spese sono spesso i più piccoli: questo episodio viene infatti subito dopo la vicenda del bimbo senegalese di DODICI ANNI accusato di aver picchiato una compagna di classe per il crocifisso (accusa poi rivelatasi ovviamente infondata).
Coinvolgendo anche i bambini in questo odio sociale (perché alla fine anche i quattordicenni sono bambini) si è veramente toccato il fondo.Sono le famiglie responsabili!!! In casa usano linguaggio violento e volgare che i bambini assimilano.. vedono la tv violenta ed ascoltano anche i linguaggi razzisti di molti genitori bambini!!! Non scarichiamo le colpe sui bambini se i genitori non insegnano valori ed educazione!!!
E' Vero quello che dice Matteo La Vella sempre sul IFQ quando dice : <<(....) Per quanto riguarda la notizia in questione invece...
Io credo che bisogna chiamare le cose col proprio nome e senza confonderle.
Da una parte il bullismo e da una il razzismo.
Nom biaogna confondere un episodio di razzismo con uno di bullismo, per il solo fatto che lo stesso è avvenuto fra ragazzini in una scuola (classico scenario di bullismo insomma).
Non bisogna confonderlo perché si creerebbero presupposti e giustificazioni pericolosi.
Il bullismo, fenomeno deplorevole ed esrtemamente dannoso per chi lo subisce, si basa su una serie di elementi di discriminazione che trovano una "giustificazione concreta" nella mente del bullo.
Voglio dire.. Chi subisce atti di bullismo?
I bambini un po' grassottelli per esempio. Perché, per esempio, a quell'età chi è sovrappeso non piace molto alle ragazzine, non è "esteticamente" bello e non ha nemmeno fortuna nello sport.
Poi, per esempio, chi mostra tendenze omosessuali. In questo caso perché, a quell'età il rispetto viene a coincidere con l' "essere virile" (tra i maschi chiaramente).
Poi ancora chi è molto bravo a scuola (il secchione per intenderci). In questo caso perché a quell'età la cultura passa chiaramente in secondo piano rispetto ad altri aspetti, che risultano socialmente più importanti.
Questi sono chiari esempi di bullismo. E trovano una giustificazione nella mente del bullo, in relazione alla sua età.
La dimostrazione sta nel fatto che, crescendo, ci si rende conto che quegli stessi aspetti che prima erano considerati motivo di offesa e derisione, in realtà non arrecano alcun danno. E anzi, in alcuni casi sono addirittura vantaggiosi, socialmente e non (come l'essere dotati nello studio).
In pratica l'oggetto del bullismo subisce una valutazione critica nel tempo, in base all'esperienza personale.
Col razzismo invece non è così. Il fatto di avere un colore della pelle diverso, non determina di fatto alcun motivo di discriminazione perché di fatto non incide sulle dinamiche della vita sociale .
Ed infatti in genere il razzismo non è diffuso tra le fasce di età più basse, proprio perché i bambini tendono a valutare le situazioni e le persone senza pregiudizio...solo in base al vissuto (cioè all'esperienza). >> Ma è altrettanto vero il bullismo e il nonnismo posso degenerare , ed è questo il caso nel razzismo .
concordo invece quando dice <
Ed è innegabile che esista una responsabilità politica. Chi sta in politica e fa certe affermazioni deve tenere in contonla possibilità di essere emulato.
È successo con Berlusconi, fautore di quell'atteggiamento machista e donnaiolo che ha creato enormi problemi nell'accettazione sociale del l'omosessualità.
Allo stesso modo, sta accadendo con Salvini per via della sua politica del capro espiatorio. Salvini in particolare, in maniera molto furba (perché conosce i suoi polli) non fa riferimenti ai "neri", ma a rom ed immigrati. Poi l'italiano medio fa il resto, buttando tutti nello stesso calderone: quello del colore della pelle. >>
Quindi cari malpancisti l'intolleranza che avete costruito porta a questo e la colpa è solo vostra perché siete voi ad educare i vostri figli!Postate quelle merdate di #Salvini, prendete per buone le bufale populiste fate i discorsi in casa del cazzo e i celebrolesi \ zombie ed automi dei vostri figlioli fanno peggio. 14 anni forse i genitori dovrebbero farsi qualche domanda. >> L'unica consolazione è quela di pensare \ sminuire i fatto credendo che ciò sia una forma di goliardata e\o bullismo innocente di un quattordicenne.